Ciao a tutti!
Rieccomi qui, dopo qualche mese di letargo forumistico, con un nuovo trip report.
Approfittando delle vacanze di Carnevale, io e mio papà siamo andati qualche giorno a Parigi, città in cui nessuno di noi due era mai stato (pur essendo già stati in Francia). Prima di cominciare, un consiglio per voi: canzone da ascoltare “Won’t Get Fooled Again”, degli Who.
Partenza sabato 1 Marzo da Verona con Air France, l’aeroporto era pieno di polacchi, infatti sia l’E195 Lot che il 737 di Enter Air che si intravede dietro andavano a Varsavia.
Dopo essere stati depositati davanti all’aereo, che al momento dell’acquisto del volo doveva essere un E145, siamo saliti per ultimi in modo da fare qualche foto.
VOLO AF1177(operato da HOP!)
VRN-CDG
17.45-19.20
EMBRAER 170 F-HBXN
Per la prima volta sono salito su un e-jet, famiglia di aerei che mi incuriosiva molto, e devo dire che ho avuto un’ottima impressione. Io credevo di dover camminare piegato in due lungo il corridoio per non sbattere , invece ho camminato a testa alta senza sbattere. Credevo di trovare dei sedili con pochissimo spazio per le gambe, invece erano i più spaziosi su cui mi fossi mai seduto.
Decolliamo in direzione nord-est, puntando poi verso la Svizzera e infine su Parigi, dove arriviamo con qualche minuto di anticipo.
Poco prima dell’atterraggio mi riconsegnano il flight report compilato.
Prima di scendere vado nel cockpit, scambio due parole con il FO e poi lasciamo l’aeroporto.
Né io né mio papà sappiamo mezza parola di francese, quindi per evitare di avventurarci in città col buio trascorriamo la prima notte in un albergo vicino all’aeroporto. Il giorno dopo, appena aperte le tende, questa è la scena che si presenta: un 767 Delta che atterra
Seguito poco dopo da un 747 AF.
Lasciamo la zona dell’aeroporto e arriviamo in centro, vicino alla Gare du Nord, dove abbiamo l’albergo. Lasciamo li la valigia e ci spostiamo subito in direzione del Louvre, visto che la prima domenica del mese tutti i musei sono gratuiti.
L’Opera Garnier
Mi sa che lo stato di questo ufficio e soprattutto dell'insegna rispecchia la realtà del paese
Finalmente arriviamo al Louvre, e ogni proposito di visita va a farsi benedire quando notiamo che la fila per entrare è lunga almeno 200-250 metri e quindi decidiamo di ripiegare sul Musee D’Orsay.
Unica consolazione, la bellissima giornata (le previsioni davano pioggia ogni giorno).
Anche all’altro museo la musica è la stessa, quindi lasciamo perdere anche li.
Per evitare di dover restare fuori di nuovo decidiamo di andare alla Defense, che almeno non bisogna fare nessuna coda per entrare.
Grand Arche
La Grande Arche mi ha colpito in senso negativo, mi è sembrata quasi abbandonata a se stessa, nonostante ospiti due ministeri, credo che un edificio simile dovrebbe essere curato di più.
Non ho capito molto il senso di questa scultura
(questo tentativo di foto artistica doveva riuscire meglio nei miei piani)
Alla Defense i grattacieli abbondano, e fanno sembrare ogni edificio più piccolo.
Se fate attenzione, l’albergo in mezzo ha 16 piani, eppure non sembra molto grande.
Ciao!
Dopo la visita alla Defense torniamo in centro e andiamo al Centre Pompidou, ma anche qui una coda infinita ci dissuade dall’ingresso.
Il giorno dopo siamo saliti sulla Tour Eiffel, l’unica cosa che mi interessava vedere ad ogni costo. Siamo andati su a piedi, e lungo le scale alcuni pannelli molto interessanti spiegavano la genesi della torre, c’erano anche i progetti alternativi, e raccontavano la storia di Gustave Eiffel, l’ingegnere che la progettò e dal quale la torre prende ovviamente il nome. Una volta arrivati al secondo piano, abbiamo potuto ammirare la città dall’alto, peccato per il cielo coperto.
Dopo la torre, abbiamo preso la metropolitana e ci siamo diretti agli Champs Elysees, e proprio in quel momento ha cominciato a piovere.
Siamo arrivati infine all’Obelisco di Place de la Concorde.
Il giorno dopo abbiamo lasciato la città e ci siamo diretti in periferia, più precisamente a Le Bourget, per vedere il Musée de l'air et de l'espace.
Ci ho messo un po’ a capire come funzionassero i biglietti e il costo, certamente avere il sito internet solo in francese non aiuta e di google translate non mi fido neanche un po’.
Comunque quando arriviamo alla cassa l’impiegata-udite udite- è capace di parlare in inglese, così ci spiega che il museo è gratuito, bisogna pagare per salire sugli aerei esposti (B747, 2 Concorde e un Dakota).
Il museo è molto interessante ed è ospitato anche nella parte originale dell’aeroporto
Bellissimo questo orologio
Si comincia dagli albori dell’aviazione, c’è la ricostruzione della fabbrica di aeroplani Voisin così come appariva nel 1908, poi si passa alla prima guerra mondiale. Oltre agli aerei ci sono anche uniformi francesi, inglesi e tedesche, poster di propaganda e tabelle per riconoscere gli aerei.
Non sapevo che ci fosse il volante sugli aerei una volta
Dopo la prima guerra mondiale c’è una sala piena di modellini di aerei, soprattutto militari della seconda guerra mondiale e civili del dopoguerra.
Il pezzo più forte è certamente questo: un modellino della portaerei americana USS Enterprise, la prima a propulsione nucleare, entrata in servizio nel 1962 e ritirata esattamente 50 anni dopo, nel 2012.
Successivamente si esce nel piazzale dell’aeroporto, che è diviso in due: una parte ospita il museo, mentre l’altra fa parte dell’aeroporto ed ospita i voli privati.
A farla da padrone è il Boeing 747-100 F-BPVJ dell’Air France.
In basso a sinistra si nota la coda di un Dassault Mercure di Air Inter, l’unico operatore di quel velivolo costruito in appena 12 esemplari e che doveva essere, nei piani della casa costruttrice, la risposta francese al Boeing 737.
Su questo 747 sale dalla porta anteriore e si scende da quella posteriore, e all’interno è mantenuta una parte della sezione di prima classe e una parte di economy, ed è possibile sedersi sui sedili. Inoltre, gli altoparlanti trasmettono vari messaggi di quelli che si possono sentire a bordo di un aereo in servizio, ad esempio il comandante che annuncia l’inizio della discesa (a JFK, per la precisione) o la dimostrazione di sicurezza, il tutto ovviamente con il rumore tipico di un aereo in volo in sottofondo. Salendo la caratteristica scala a chiocciola si arriva al piano superiore, dove si vede la cabina di pilotaggio.
Nel piazzale c’è anche un razzo Ariane usato per portare in orbita satelliti.
Di nuovo in basso a sinistra c’è un DC8.
In seguito si accede a un altro hangar dove sono contenuti gli aerei della Seconda Guerra Mondiale tra cui un P51 Mustang, un P47 Thunderbolt e un B26 Marauder dell’USAAF, uno Spitfire della RAF e un Dakota, su cui si può salire e sedersi sulle panchine originali, le stesse sulle quali si sedevano i paracadutisti e guardare un filmato sulle operazioni aviotrasportate durante lo sbarco in Normandia.
L’hangar seguente è il più imponente ed ospita due Concorde, il primo (F-WTSS) che fu anche il primo prototipo e che volò nel 1969 per la prima volta, pieno ancora di strumenti scientifici al suo interno, e un altro, di Air France(F-BTSD), che invece al suo interno aveva l’allestimento commerciale.
Volare sul Concorde costava molto e sicuramente si comprava il biglietto per la velocità e non per la comodità, dato che i sedili sono strettissimi, così come il corridoio. Dopo essere salito anche sul Tupolev 144, devo dire che quest’ultimo mi è sembrato più largo in tutti i sensi.
Finita la visita al museo, siamo tornati all’aeroporto CDG, sempre all’albergo della prima notte, perché il giorno dopo saremmo dovuti partire abbastanza presto da farci svegliare nel cuore della notte, se fossimo rimasti in centro a Parigi a dormire.
Alla sera siamo andati a mangiare qualcosa all’aeroporto e al finger c’erano un 777 della Tam
E un A346 della Qatar Airways
Il giorno dopo, mercoledì, siamo arrivati di buon mattino in aeroporto per prendere il volo di rientro a casa.
Due A310 presidenziali francesi.
A questo punto, tutte le persone “normali” rifarebbero lo stesso percorso dell’andata per tornare indietro, invece noi abbiamo deciso di volare su Venezia ma via Roma. Esatto, via Roma. Per la tratta CDG-FCO abbiamo preso il volo in V libertà della Kuwait Airways, operato da un A340-300.
L’interesse per quest’esperienza era nato in me almeno un anno e mezzo prima, leggendo su Airliners.net un trip report, dove uno volava FCO-CDG ma con l’A300.
A quel punto avevo deciso che volevo prendere quell’aereo, ed eccomi qua, mesi dopo, in procinto di imbarcarmi.
VOLO KU 166
CDG-FCO
09.15-11.10
AIRBUS A340-300 9K-ANB
Siamo saliti e ci siamo diretti verso il fondo dell’aereo, e mi sono seduto al posto 31K. Gli altoparlanti trasmettevano una musica rilassante, così mi sono seduto e ho tirato fuori la macchina fotografica.
La coda di un A380 SQ
La parte in fondo della cabina di Economy Class era praticamente vuota. Mio papà si è seduto davanti a me e così avevo non solo due sedili tutti per me, ma l’intera fila di 8 posti.
Dopo la dimostrazione di sicurezza e la preghiera in arabo siamo decollati e abbiamo puntato subito verso sud in direzione FCO.
Circa trenta minuti dopo le hostess sono passate a servire il pasto, che consisteva in una specie di piadina con le verdure e un dolcetto al cioccolato, il tutto annaffiato da Pepsi (non bevo alcool di mattina ma anche volendo non avrei potuto prenderlo. È bandito dagli aerei della Kuwait Airways). Comunque mi è piaciuto tutto quello che mi hanno dato.
Quando la hostess è venuta a portare via il vassoio, le ho chiesto di consegnare ai piloti il flight report, e a quel punto mi ha guardato stupita, di sicuro avrà pensato Ma che roba è questa? In ogni caso l’ha preso ed è sparita per un minuto, poi è tornata e mi ha chiesto la carta d’imbarco per sapere dove sarei sceso, poi è sparita di nuovo.
Anche in economy si vola comodi quando non c’è nessuno.
Dopo la foto mi sono alzato per andare in bagno, dove ho litigato con uno steward. Il bagno in fondo a sinistra era occupato, quindi ho ripiegato su quello in fondo a destra. Tiro la porta ma non si apre, tiro ancora ma non si apre. Al terzo tentativo è uscito uno steward tutto schiumante di rabbia, e mi ha detto che se al primo tentativo non sono riuscito ad aprire la porta avrei dovuto capire che il bagno era occupato. Io gli ho spiegato che avrebbe dovuto lui chiudersi a chiave dentro al bagno, perché altrimenti da fuori si vede la luce verde e si pensa che il bagno sia libero, ma non ha voluto sentire ragioni e mi ha mandato via.
La parte posteriore dell’aereo era vuota.
Poco prima dell’atterraggio mi è stato riportato il flight report compilato, notate il load factor (117 passeggeri su 272 posti disponibili, non ho idea di quanti passeggeri ci fossero in Business e in First però).
Argentario
Siamo atterrati a Fiumicino in perfetto orario, e siamo andati a parcheggiare vicino a un B738 Turkish. Presente quel giorno anche un B744 Thai in livrea Star Alliance, peccato non essere riusciti a fotografarlo.
Le tre ore che ci separavano dal volo per Venezia le abbiamo trascorse un po’ gironzolando per l’aeroporto e un po’ scattando fotografie.
I nostri ripartono per Kuwait City
Alle 14.05 è iniziato l’imbarco del volo per Venezia, e a quel punto ero stanco morto (ci eravamo svegliati un bel pò prima del solito).
VOLO AZ 1475 (operato da Air One)
14.35-15.40
AIRBUS A320 EI-DSZ
Aereo strapieno, come ho detto prima ero stanchissimo, così appena sono salito a bordo mi sono addormentato. Siamo partiti da Fiumicino con più di trenta minuti di ritardo a causa del traffico in aeroporto.
Con questo volo si conclude l’avventura parigina, ora i voti.
HOP! 7 Legroom abbondante, av simpatici e cortesi.
PARIGI 8 Che bellissima città, mi è piaciuta moltissimo. D’altronde, se è una delle più visitate al mondo un motivo ci sarà…
KUWAIT AIRWAYS 6.5 Presumo che le altre compagnie mediorientali abbiano standard più elevati, sono rimasto comunque soddisfatto dalla KU e il cibo era buono.
AIR ONE s.v. Non ho elementi sufficienti per giudicare.
Grazie a tutti per avermi seguito fino in fondo, ci vediamo al prossimo trip report.
Ciao!
Carnevale a Parigi
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Carnevale a Parigi
Di tanto in tanto gli uomini inciampano nella verità, ma la maggior parte di essi si rialza e se ne allontana alla svelta,come se nulla fosse accaduto-W.Churchill
Fly on your way like an eagle ,fly as high as the sun
On your wings like an eagle, fly and touch the sun-Iron Maiden
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Re: Carnevale a Parigi
Belle per carità, ma delle foto dei costumi? E le francesi?
Is it light where you are yet?
- SuperMau
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Re: Carnevale a Parigi
te ghe' razun...soprattutto la seconda...padre e figlio in giro per parigi da soli e neanche un accenno di broccolamento??.....Ponch ha scritto:Belle per carità, ma delle foto dei costumi? E le francesi?
NOTA: le code, soprattutto lunghe, sono un MUST.... tattica broccolamento antisgamo....giusto Ponch?
Re: Carnevale a Parigi
..e che te lo dico a fare!SuperMau ha scritto:NOTA: le code, soprattutto lunghe, sono un MUST.... tattica broccolamento antisgamo....giusto Ponch?
Is it light where you are yet?
Re: Carnevale a Parigi
Belle foto , grazie per averle pubblicate, io devo ancora postare le mie da Bourget fatte lo scorso ottobre