TRIP REPORT in Georgia e Turchia, Aprile 2017

I racconti di viaggio con le avventure e le relative foto degli Utenti di MD80.it

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Limosky91
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TRIP REPORT in Georgia e Turchia, Aprile 2017

Messaggio da Limosky91 » 21 luglio 2017, 1:22

Ciao a tutti,
è passato parecchio tempo dall'ultimo trip report. Voglio condividere con voi un viaggio che ho fatto questo fine Aprile, approfittando dei ponti festivi.

Da parecchio tempo mi "frullava" l'idea di andare in Georgia, patria dell'ex difensore milanista Kakhaber Kaladze. Scopro che ora è vice-primo ministro nonché ministro delle risorse energetiche del suo Paese. E intanto, Wizzair ha aperto la rotta Milano-Kutaisi, la seconda città più grande della Georgia. Prezzo stracciato a 44€. Alla fine decido per un'itinerario così: Milano-Kutaisi e il ritorno da Kayseri, in Turchia, fino a Bergamo via Istanbul con la Pegasus. Totale danno economico dei voli 126€, direi che me la sono cavata egregiamente anche stavolta.

Pianifico con calma il viaggio (del resto, è parte del mio lavoro) ma, ovviamente, mai nulla va come previsto.
La partenza era per giovedì 21 sera da Malpensa, le mie ferie, già approvate, partivano da venerdì 22 fino al 2 di Maggio (in tutto 4gg per via dei ponti). Per quei giorni, fino a venerdì, avevo un gruppetto incentive di canadesi nel Veneto. Già tutto pronto, buon guadagno, affidato ad un ottimo accompagnatore turistico. Purtroppo quest'ultimo si infortuna 5gg prima del servizio e non può prenderne parte. Cerco disperatamente un altro collega ma niente da fare, troppo vicino alle feste e troppo sotto data, inoltre il gruppo è abbastanza VIP, quindi non posso affidarlo al primo che passa. Alla fine, fra scuse infinite del capo, richiesta insistenza dei clienti, raschio un giorno di ferie e ci vado io, anche perché sono l'unico dell'ufficio dotato di regolare patentino. "Sicuramente non ci dimenticheremo della tua disponibilità", " ai piani alti ne terremo conto", etc....se come no! :roll:
Alla fine non l'ho fatto tanto per la "riconoscenza" della società, ma è anche vero che è un gruppetto abbastanza importante e poteva essere interessante per il futuro, inoltre farlo andare "male" mi avrebbe infastidito non poco, dal momento che la faccia, come al solito, ce la mettevo io. Poi mi sarei fatto 3gg in giro tra Venezia e il Veneto, mica male! Come conditio sine qua non, ho posto che mi fosse pagato il primo volo disponibile venerdì fino alla Georgia. Alla fine avrei volato a Tbilisi, capitale del Paese, con stopover di 1 notte a Istanbul.


19 Aprile: prendo il Frecciabianca da Milano fino a Mestre. I clienti arrivano a VCE a mezzogiorno, ma intanto devo passare in hotel, villa Nenzi Contarini, vicino a Treviso, per sistemare un paio di faccende (in verità è un puro scrupolo, ma è un lavoro in cui lo scrupolo è fondamentale).

Fanno ancora la promozione "colazione" valida per il periodo Pasquale! Evvai, iniziamo bene la giornata

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Ed ecco la mia prossima casa per 3 notti: Villa Nenzi Contarini, un hotel 4 stelle a sud di Treviso. Un'oasi in cui ci rimarrei volentieri più a lungo. Qui lascio la valigia (ovviamente, non potendo prendere lo zaino durante il lavoro, faccio la matriosca mettendo lo zaino in un trolley, purtroppo l'immagine conta....).

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Vado a VCE a prendere il gruppo, che arriva in ritardo e in più ci mette 1h esatta per uscire in land side...amen.
Torniamo in hotel a riporre i bagagli e ci facciamo un giro turistico a Venezia.

La città lagunare, anche se l'ho visitata più volte, regala sempre bellissime emozioni. Qui posso permettermi di fare un po' di foto in quanto il gruppo è nelle sapienti mani della guida turistica, io mi devo solo limitare a controllare che non si perdano.

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Ecco la nostra cena in un noto locale veneziano. Per me questo piatto di antipasti è veramente spettacolare, con ottime specialità locali. Tuttavia il commento dei canadesi è stato un "yeah it's good but it's a bit too fishy"... :shock:

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Purtroppo non ho foto del giorno successivo in quanto ero molto impegnato.

Passiamo a Venerdì 21
Lascio i miei ospiti a VCE in mattinata presto (levataccia alle 4.30am). Il mio volo per Istanbul parte nel primo pomeriggio, quindi ho tantissimo tempo. Torno a Mestre per spedire il trolley (quando viaggio per piacere io voglio lo zaino, eccheccacchio) ovviamente a spese aziendali (ci mancherebbe altro) e torno di nuovo a VCE. Qui acquisto l'accesso alla lounge Marco Polo, un po' per vederla, un po' per chiamare i piani alti dell'azienda e fare il report e un po' perché speravo di mangiarci qualcosina.

La lounge l'ho trovata molto gradevole, è divisa in 3 spazi: business center, spazio buffet con poltrone e spazio "verde", dove mi apposto anche per schiacciare un pisolino.

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Ah, per tutti quelli che dicono che Malpensa è l'unico aeroporto in Italia che permette di vedere l'apron dal land side....
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ASL Airlines, fatta dal Cobus

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Il volo è molto tranquillo, adoro Turkish Airlines perché da un ottimo pasto anche sul corto raggio e ha l'IFE funzionante sui A320. Atterro a IST verso le 18 e il volo successivo è il giorno dopo alle 6 del mattino. Per così poche ore mi scoccia prendere un hotel e allora lascio lo zaino in aeroporto e decido di "fare serata" sulla Istiklal Caddesi, la via più "in" della movida di Costantinopoli.

Sabato sera, ecco come si presenta
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La cena si fa per strada, sulla Istiklal e le vie vicine. Ci sono varie bancarelle in cui si può mangiare una pannocchia arrosto, del pane, vari succhi e la mia pietanza preferita qui: delle cozze ripiene con un po' di riso. Attenzione perché se si esagera con queste mi dicono che il wc è assicurato!

Ecco una pannocchia:
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E, prima di fare serata, mi infilo in una delle tantissime taverne mezze sotterranee che si trovano nelle vie parallele ad Istiklal Caddesi. Qui mi tolgo uno sfizio che in Italia viene raramente accontentato: il Lahmacun, la cosiddetta "pizza turca", accompagnata con dell'ottimo Ayran, una bevanda di yogurt liquido un po' salata.

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Per oggi è tutto...riprenderò, se vorrete, la prossima puntanta da Tbilisi!
LINO
Quando uno urla, lo fa soltanto perchè ha paura

Perché gli aerei volano? Perché c'è stato qualcuno che non ha mai detto "è impossibile" far volare un ammasso di ferro con a bordo delle persone.

E se vi è capitato di pensare di essere dei codardi in un mondo di guerrieri, ricordatevi sempre che è successo anche ai vostri nemici. Grazie a questa consapevolezza sarete in grado di nascondere lo smarrimento e di non abbassare mai lo sguardo.

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Re: TRIP REPORT in Georgia e Turchia, Aprile 2017

Messaggio da spiridione » 21 luglio 2017, 8:08

Aspettiamo!!!! :wink: :mrgreen:
Spiridione.


Ho volato su un MD80 così vecchio, che sulla porta di una toilette c'era scritto ORVILLE
e sulla porta dell'altra WILBUR....





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Re: TRIP REPORT in Georgia e Turchia, Aprile 2017

Messaggio da JT8D » 21 luglio 2017, 11:47

Rprendi, riprendi :wink: .
Attendiamo più che volentieri la prossima puntata da Tiblisi :D !!

Paolo
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Re: TRIP REPORT in Georgia e Turchia, Aprile 2017

Messaggio da cabronte » 21 luglio 2017, 21:45

Ho appena finito di cenare, l' immagine di quella pizza turca mi ha fatto venire un senso di indigestione! :lol: :mrgreen:
Ale

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Re: TRIP REPORT in Georgia e Turchia, Aprile 2017

Messaggio da Misha » 22 luglio 2017, 8:22

cabronte ha scritto:Ho appena finito di cenare, l' immagine di quella pizza turca mi ha fatto venire un senso di indigestione! :lol: :mrgreen:
AH MA È UNA PIZZA? :mrgreen:
E guarda che in fondo non conta dov'è che tira il vento, ma ciò che porta.
Che se porta bene, ti porta lontano, come una canzone, lontano come un aeroplano.

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Re: TRIP REPORT in Georgia e Turchia, Aprile 2017

Messaggio da Limosky91 » 22 luglio 2017, 14:55

Misha ha scritto:
cabronte ha scritto:Ho appena finito di cenare, l' immagine di quella pizza turca mi ha fatto venire un senso di indigestione! :lol: :mrgreen:
AH MA È UNA PIZZA? :mrgreen:

Per chi ne fosse interessato/a https://it.wikipedia.org/wiki/Lahmacun :mrgreen:

In pratica è una base della pizza con sopra poca carne trita, tante spezie e nel mio caso anche un'accenno di pomodoro.
LINO
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Perché gli aerei volano? Perché c'è stato qualcuno che non ha mai detto "è impossibile" far volare un ammasso di ferro con a bordo delle persone.

E se vi è capitato di pensare di essere dei codardi in un mondo di guerrieri, ricordatevi sempre che è successo anche ai vostri nemici. Grazie a questa consapevolezza sarete in grado di nascondere lo smarrimento e di non abbassare mai lo sguardo.

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Re: TRIP REPORT in Georgia e Turchia, Aprile 2017

Messaggio da cabronte » 22 luglio 2017, 16:27

Misha ha scritto:
cabronte ha scritto:Ho appena finito di cenare, l' immagine di quella pizza turca mi ha fatto venire un senso di indigestione! :lol: :mrgreen:
AH MA È UNA PIZZA? :mrgreen:
NO! :mrgreen:
Grazie Lino per la precisazione!
Ale

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Re: TRIP REPORT in Georgia e Turchia, Aprile 2017

Messaggio da Misha » 23 luglio 2017, 15:08

Limosky91 ha scritto:
Misha ha scritto:
cabronte ha scritto:Ho appena finito di cenare, l' immagine di quella pizza turca mi ha fatto venire un senso di indigestione! :lol: :mrgreen:
AH MA È UNA PIZZA? :mrgreen:

Per chi ne fosse interessato/a https://it.wikipedia.org/wiki/Lahmacun :mrgreen:

In pratica è una base della pizza con sopra poca carne trita, tante spezie e nel mio caso anche un'accenno di pomodoro.
Wow! Mai sentita! :-)
E guarda che in fondo non conta dov'è che tira il vento, ma ciò che porta.
Che se porta bene, ti porta lontano, come una canzone, lontano come un aeroplano.

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Re: TRIP REPORT in Georgia e Turchia, Aprile 2017

Messaggio da Limosky91 » 26 luglio 2017, 1:22

Ecco la seconda parte, in Georgia.

Il racconto ricomincia dal 23 Aprile, ore...probabilmente una manciata dopo la mezzanotte.
L'aereo è alle 6.40am, di prendere un hotel non se ne parla, allora giustamente decido di passare la notte nei locali turchi. Alla fine mi rintano in un disco/pub/vattelapesca in una via vicino ad Istiklal Caddesi. Ad oggi, se mi chiedessero il nome del locale o semplicemente la sua posizione su google maps, rimarrei muto. Ma sono sicuro che riuscirei a ritornarci una volta ad Istanbul.

In ogni caso, l'autobus della Havabus (in un lustro ha cambiato nome 3 volte...) parte da Taksim alle 4.00am e raggiunge l'aeroporto in 45min o poco più. Cerco di arrivare con buon anticipo perché l'aeroporto non è gigantesco ma neanche troppo, se si capita al gate sbagliato un po' si cammina, e soprattutto le misure di sicurezza sono aumentate.
Tra l'altro, il traffico di Costantinopoli non può essere sottostimato anche alle 4 di notte, quindi è cosa buona e giusta muoversi per tempo.

Quindi, vado a Tbilisi, codice IATA TBS. Ma ndò sta sto posto difficile da pronunciare? Ecco un modo per chiarire un po' le idee

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Insomma, nel bel mezzo del Caucaso :mrgreen:

Si tratta di una zona che fino a poco fa era considerata molto calda e anche oggi, al di fuori delle mete turistiche, è abbastanza tesa. La Georgia stessa è stata protagonista, con la Russia, di una dura guerra nel 2008, ribattezzata "Seconda Guerra in Ossezia del Sud". Ad oggi, lo Stato di Kaladze ha al suo interno due territori de facto indipendenti: la già sopracitata Ossezia del Sud e l'Abkhazia, mentre la sua confinante Azerbaijan ingloba anche la Repubblica di Nagorno Karabakh.

Torno al mio viaggio.
Come potete ben immaginare, sull'aereo crollo come un sasso (del resto, sono rimasto sveglio più di 24h con solo un piccolo sonnellino). Dormo così di sasso che mi sveglio solo perché il vicino mi sveglia dopo l'atterraggio. Ergo niente foto. :mrgreen:
Atterro a TBS alle 10, pochi minuti per sbrigare le pratiche di immigrazione (cioè solo un semplice controllo passaporti) e...sono in Georgia! Uno dei miei sogni da almeno 10 anni!
In aeroporto prelevo un po' di Lari, la valuta georgiana, e compro una ricaricabile per i mezzi pubblici di Tbilisi, obbligatoria per girare sugli autobus e metro.
Mi dirigo in autobus verso il centro della città, poche fermate prima della piazza centrale, la Freedom Square.
Per queste 3 notti ho preso un ostello in centro, il Nest Hostel Tbilisi.

Ecco la zona dell'ostello: un mix tra una città ti fascino europeo con delle influenze dell'Est Europa.

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Ed ecco la "Freedom Square"
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Arrivo in ostello verso le 11.30, effettivamente un po' presto per il check in ma con la speranza di poter almeno lasciare lo zaino. Dopo una certa difficoltà nel trovarlo, vengo accolto da una signora sulla cinquantina di nome Marina. Dopo le (poche) formalità, mi fa cenno di seguirla. Il suo inglese è molto zoppicante, ma per capirsi un minimo basta. La seguo e mi fa vedere il letto e, senza dire nulla, inizia a stendere il lenzuolo. Già negli ostelli normali questo compito è dell'ospita, ma in questo caso addirittura mi sta facendo un super early check in!
Cerco di capirne il motivo, e lei mi dice un semplice "maybe you tired, you sleep". Probabilmente non avevo una bella cera :mrgreen:

Nella camerata da 6 si stanno svegliando due ragazzi. Attacchiamo bottone un paio di minuti, quanto basta per scoprire che sono danesi e che la sera prima avevano fatto un po' di baldoria. Io stesso gli racconto che avevo fatto nottata ad Istanbul. E cado in letargo.

Mi risveglio verso le 15.00, decisamente più fresco.
Decido di fare un piccolo giretto per il centro, giusto per sgranchirmi un po' le gambe.

Una delle difficoltà che ho riscontrato è la lingua. Il georgiano utilizza un alfabeto SOLO suo, non esattamente facile da leggere:
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L'inglese non è un granché diffuso, qui la seconda lingua, come in buona parte dell'Asia Centrale, è il russo, lingua di cui so una decina di parole.

Noto una collinetta edificata e mi ci dirigo. Dalla Freedom Square , dopo pochi metri, il paesaggio cambia drasticamente.
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Salito sulla collina, ecco lo skyline di Tbilisi!

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Come potete vedere, è una città che unisce moderno e antico, facendone scaturire un risultato originale, forse un po' bizzarro...georgiano, insomma.

Fra una cosa e l'altra si è fatta ora di cena. Torno all'ostello e trovo i due danesi. Decidiamo di andare in un ristorantino nella vicinanze ad abbuffarci di Khinkali, dei ravioli locali e birra georgiana.

Il giorno dopo mi dirigo verso la cucina dell'ostello per il thé della colazione e...trovo Marina, l'oste, ad apparecchiare la tavola. La mia tariffa non include la colazione, ma mi invita lo stesso. Mangio un ottimo Kachapuri, cioè pane con ripieno di formaggio fondente bello caldo. Penso sia una delle cose più buone mai mangiate in questa vacanza.
Ecco una foto di Kachapuri di una panetteria locale. Se memoria non mi inganna, il primo della foto è dolce, mentre gli altri sono al formaggio.
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Durante la colazione, cerco di comunicare a Marina e agli altri ospiti che dopo Tbilisi mi voglio dirigere in Turchia, a Kars.

Qui una precisazione: per andare dalla Georgia alla Turchia via terra ci sono due confini, quello di Sarp-Batumi, sulle coste del Mar Nero, e quello di Akhaltsikhe-Kars, nell'entroterra, quello che voglio utilizzare io.
Il secondo è decisamente meno conosciuto e, cercando su internet e chiedendo in città, non ho trovato una compagnia né una Marshrutka, il cosiddetto "taxi collettivo" che mi potesse portare in un'unica soluzione dalla Georgia alla Turchia attraversando il valico di Akhaltsikhe-Kars.

A tal proposito, la gentilissima Marina mi fa segno di aspettare ed inizia a trafficare con il telefono. Inizialmente parla in Georgiano, ma poi cambia lingua e riprende col russo. Sento i nomi delle località, quindi sta telefonando proprio per me. Chissà a chi.
Alla fine, dopo 10min, uno degli ospiti che parla russo traduce il risultato: ha telefonato ad un tour operator IRANIANO perché anni fa c'era una rotta "Yerevan (Armenia) - Teheran" che passava sia per Tbilisi sia per Kars :shock: ma che purtroppo è stata chiusa da un po' di anni.
non so come reagire per tutta questa gentilezza nonostante ci capiamo praticamente a segni, sono letteralmente commosso.

Per chi volesse approfondire un po' di più la cucina georgiana:
https://en.wikipedia.org/wiki/Georgian_cuisine

Ora, per farla più breve, ecco alcuni scatti dei restanti due giorni.


Nel bel mezzo della città, un po' oltre la zona termale, c'è questa bellissimo Canyon con la cascata alla fine.
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Dall'altra parte del fiume c'è il quartiere della Nuova Tbilisi. La zona è dandy, oserei dire bohemien, con tantissimi café che cercano di ricordare Parigi. Io, non essendo mai stato a Parigi, non posso giudicare :mrgreen:

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All'ingresso della zona pedonale vengo salutato finalmente in una lingua che conosco

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Torno in ostello un po' prima dell'orario di cena. Ripongo il bucato ( per viaggiare leggeri un bucato è da mettere in preventivo) e cerco di decidere per la cena e il dopocena.
I due danesi sono partiti, e in ostello siamo un gruppetto di russi (o russofoni), 4 ragazze cinesi, un norvegese un po' attempato e me. Alla fine il norvegese invita me e le cinesi a mangiare insieme. Tira fuori da una bottiglia di acqua minerale il vino che ha comprato da non so che spaccio. Si sa, una bottiglia di vino può unire qualsiasi cultura e lingua. Le cinesi vanno a comprare gli ingredienti per fare un "very chinese dish" e chiacchero un po' col norvegese. è un sessantenne innamorato della Georgia e del mondo, che passa a Tbilisi 6 mesi all'anno.
Nel frattempo tornano le cinesi che ci fanno un bel...uovo strapazzato con pomodori e verdure! Alla faccia del "very chinese". :lol: Però è buono, e il tutto è innaffiato con del buon vino e pane georgiano.
Dopo cena, il norvegese ci porta in un pub locale vicino all'ostello. Lì conosciamo un po' di ragazzi locali. Attacco bottone con alcuni di loro parlando di calcio (Kaladze per l'appunto) e Rugby, che sta diventando sempre di più lo sport nazionale. Assicuro che la nazionale georgiana è decisamente forte, di due posizioni sopra l'Italia e in continua crescita. Le conversazioni sono innaffiate da caraffe di Chacha, la grappa locale (cioè la stessa che in Albania viene chiamata Raki, che in Turchia si chiama Rak, in Grecia Ouzo, in Serbia Rakja e così via).

Ad un bel punto della serata, decidiamo di fare gara di Chacha. Perché? Perché sono pirl a, ecco il perché.
In 5 alla fine svuotiamo 3 caraffe di grappa, io arrivo secondo.
Si è fatta una certa e il giorno dopo devo andare ad Akhaltsikhe, rincaso in ostello.
Il vino prima, la grappa dopo, si fanno sentire. La notte la passo facendo il tandem tra il letto a castello (sono sopra per giunta!) e le latrine.

Il bello del mio corpo è che la sera prima posso star male da buttare, ma la mattina sono sempre fresco come una rosa. E la mattina della partenza non ha fatto eccezione.

Mi devo dirigere ad Akhaltsikhe, nel sud del Paese, confine con la Turchia.
Per andarci si prendere una marshrutka, il taxi collettivo, dalla stazione degli autobus di Tbilisi.
Anche qui, Marina mi spiega per filo e per segno come devo fare per raggiungere la stazione, una volta in loco che cartello guardare, etc...

Alla fine le chiedo di fare una foto insieme. Generalmente non mi piace fare foto alle persone né i selfie, ma per lei DEVO fare un'eccezione. Anche se c'era una barriera linguistica insormontabile, mi ha trattato quasi come se fossi un figlio per i 3 giorni che ho passato a casa sua.

Eccoci davanti alla colazione (che sarà più o meno la stessa fino alla fine del viaggio)
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La prossima puntata sarà il viaggio da Tbilisi fino a Kars! Stay tuned!
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Re: TRIP REPORT in Georgia e Turchia, Aprile 2017

Messaggio da N176CM » 26 luglio 2017, 9:18

Lino, un bellissimo trip report e soprattutto un viaggio molto interessante! Grazie per condividerlo con noi e attendiamo il seguito :wink: :D
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Re: TRIP REPORT in Georgia e Turchia, Aprile 2017

Messaggio da Limosky91 » 27 luglio 2017, 2:54

Ecco la terza parte: da Tbilisi ad Akhaltsikhe e poi fino a Kars.
Purtroppo sarà con (ancora) meno foto, vogliate perdonarmi. Cercherò di essere avvincente nel racconto.

Dove eravamo rimasti?
Dopo la foto con la Marina, lascio l'ostello in direzione Akhaltsikhe. Pronuncia per noialtri (quasi corretta): Akalziche.
Prego esercitatevi. Non vi verrà neanche dopo un giorno intero.

Dall'ostello mi dirigo verso la stazione degli autobus di Didube con una marshrutka (taxi condiviso) urbana: è in pratica un autobus di linea con tanto di numero e tariffa standard (pagabile con la tessera) ma, come tutte le marshrutka che ti rispettino, parte solo quando si riempie. Georgian Style. (in verità funziona così in buona parte del mondo).
Arrivato a Didube, eccoci in una miriade di minibus Mercedes Sprinter. Tutti uguali, a distinguerli c'è solo il cartello in georgiano della destinazione. Essendo io pigro di natura e avendo poco sbatti di decifrare, applico un vecchio metodo (quasi) infallibile: inizio ad urlare la destinazione.
CVD, subito vengo "prelevato" e portato su un autobus in partenza che aspettava l'ultimo passeggero.
Pago l'autista che chiede solo 5 lari (1,7€) contro i 10 che mi aspettavo...bha, me li chiederà dopo rompendomi le scatole, ma vabbé, farò lo gnorri.

Per Akhaltsikhe ci vogliono circa 3h di viaggio per un totale di circa 200km. Mi metto comodo, cerco di socializzare anche coi vicini di posto, il tempo passa tranquillo. Passiamo anche per Gori, il paese natio di Stalin.
Dopo 1h30min circa, ad una delle fermate, l'autista mi fa cenno di scendere. Perché? Non siamo di certo ad Akhaltsikhe! Bofonchia qualcosa ad un altro che scende, e vengo sbarcato. Bene, sono nel centro della Georgia senza sapere dove sto, presumibilmente a metà strada, con un tizio sconosciuto con cui le uniche parole che riesco a condividere sono "DA", "NIET", "DASVIDANIA" e "PREVIET".
L'amico sconosciuto mi fa cenno di seguire. Lo seguo stando un minimo distante, e ad un certo punto arriviamo ad un altro minivan vuoto. Qui l'amico parla col conducente e mi fa segno di pagarlo: 5 lari, come da "tariffario". Quale lo sa Dio.
Mi accerto che l'autobus vada ad Akhaltsikhe praticamente a gesti, ma mi sento decisamente più rincuorato.

Mentre aspetto che la marshrutka si riempie, sale un ragazzo dai lineamenti asiatici. Scopro essere un insegnante di inglese volontario proveniente dalle Hawaii. Sta in Georgia da 3 anni e parla un po' la lingua. Gli chiedo dove siamo e lui, sorpreso che non lo sapessi, mi risponde candidamente "Khashuri!"

Ecco ndo stavo:

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Esattamente a metà percorso. Da qui in poi sono supposizioni, ma vista la posizione probabilmente sono salito su una marshrutka per Kutaisi, la seconda città del Paese, e mi hanno sbarcato alla biforcazione. Tanto meglio, ho aggiunto un po' di pepe al viaggio.

Ecco la seconda parte del tragitto, questa volta regolare.

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Arrivo ad Akhaltsikhe verso le 2 del pomeriggio. Prima di cercare l'alloggio, mi dirigo verso l'attrazione principale della città: il Castello di Rabati (thanks Marina for the tip!).

Si tratta di un complesso costruito nel 9 secolo e poi restaurato dagli ottomani alla fine del 1500.
Oggi ospita, oltre al museo, un ristorante e un centro wellness, uno dei più rinomati del Paese. Ovviamente non per le mie tasche.

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Mangio al ristorante del castello, nonostante i prezzi leggermente più alti. Oramai è tardi e non posso fare troppi complimenti. Tutto ottimo, con ottima birra locale.

Visito con calma il castello e scendo verso il paese per trovare un alloggio. C'è subito un hotel/motel e mi ci fiondo. Costa poco, è molto spartano ma va benissimo così. Col gestore comunico a gesti e penna, altri modi non ci sono. Comunque, anche a gesti e penna, si può prendere una camera, trattare sul prezzo e farsi includere la colazione. Not bad at all.
Lascio il tutto in camera e mi dirigo verso la stazione degli autobus.
Fin qui era tutto (più o meno) programmato e va bene, ma la parte difficile deve ancora venire.
Infatti, come già detto nelle puntate precedenti, non ci sono mezzi pubblici che vanno da Akhaltsikhe alla Turchia.

Le città (paesini?) che si incontrano da Akhaltsikhe a Kars sono in ordine le seguenti: Vale, la frontiera, Posof e Ardahan.
Alla stazione degli autobus ci sono gli sportelli chiusi con l'insegna di Ardahan, quindi dei collegamenti esistevano una volta...una volta!

Incredibile ma vero, trovo una tabella degli orari :shock: con pure la traslitterazione in lettere latine ( :shock: :shock: ) , un botto di fortuna nella sfortuna.

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Decido quindi di andare, per il giorno dopo, fino a Vale e poi....si vedrà! Alla peggio Dio mi ha fatto con due gambe e nella cartina sembra che tutte le strade principali portino alla frontiera.

Ecco un paio di foto dello "skyline" del paese

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Fra una cosa e l'altra, si è già fatta ora di cena. Scendendo in Paese trovo un localino carino e mi ci fiondo. A ben pensare, è dalla sera in Turchia che non consumo pasti da solo. A dire il vero mi mette un pizzico di malinconia, ma del resto anche questo è il viaggio.


27 Aprile 2017.
Ecco finalmente il giorno tanto atteso: devo attraversare il confine e si torna in Turchia!
La colazione non ve la posto perché è praticamente quella vista nella mia foto con Marina, cioè cetrioli crudi, pomodori e prosciutto cotto. Si mangia ciò che offre il convento, e in realtà non è neanche male.
Mentre mangio mi accorgo di un particolare: ho solo banconote da 100 lire (25€ circa) e niente spiccioli. Manco stessi andando ad Istanbul o Ankara, sto in uno degli angoli più dimenticati della Turchia e non posso certo pagare i trasporti o altro con una taglia così grande. Spero in un cambio in zona confine, è l'unica!

Alla stazione degli autobus applico il solito metodo dell'urlo alla destinazione. Mi si avvicinano 3 conducenti. Due sono di marshrutka, mentre uno è un taxi minivan normale (=non marshrutka ma che utilizza lo stesso tipo di veicolo). Quest'ultimo mi dice che può accompagnarmi fino al confine, che da Vale dista circa 8km, ad un prezzo di 10 lari. Il prezzo fino a Vale coi mezzi sarebbe di 3 lari, perciò cerco di contrattare ma più di tanto non riesco: alla fine gli do 7 lari e mi faccio promettere di farmi trovare un cambio da qualche parte. Il tutto sempre a gesti e le poche parole di russo.

Il conducente si chiama Zura e, a suo modo, mi sta simpatico: non è che ci capiamo a parole, ma durante il tragitto cerchiamo comunque di comunicare.
Ad un certo punto entra in un distributore di benzina. Eccheccavolo, pure rifornimento dobbiamo fare?
Ma scende e mi fa segno di scendere. Lì capisco cos'ha in mente: il cambiavalute! Alla cassa del benzinaio faccio vedere i lari rimasti, il benzinaio scrive una cifra sulla calcolatrice. Purtroppo non ho il cambio esatto, ma ad occhio mi sembra giusto, pazienza se ci si smena un po'. Accetto di buona lena e ringrazio entrambi, e alla fine il benzinaio mi offre un thé caldo. Ne avrò tanto bisogno dopo.

Dopo altri pochi minuti, eccoci alla frontiera! Ringrazio Zura per l'ottimo servizio e lui ringrazia me (alla fine, ci ha guadagnato qualcosina) e mi da addirittura un suo bigliettino da visita che conservo gelosamene.

La pratica della frontiera si conclude in 5 minuti neanche, contando che probabilmente 3 minuti ce li ho messi per attraversare i due uffici.

Sono l'unico che sta attraversando il posto. Oltre agli agenti, non c'è anima viva. E qui mi rendo conto di un fatto assolutamente inaspettato: tra la Georgia e la Turchia c'è 1h di fuso orario, quindi se pochi minuti prima erano le 10, un orario tutto sommato ragionevole, appena varco il confine sono le 9!
Di mezzi e taxi ovviamente manco l'ombra. Ecco ciò che tanto temevo: Dio mi ha dato le gambe, Lino le deve utilizzare.

Questo cartello però non è molto confortante

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La giornata si fa lunga.
Altra cosa che non avevo considerato: siamo a fine Aprile, ma comunque a 1200mt di altitudine, in una delle zone più nevose della Turchia. Sono vestito con un pullover e una giacchina, ma un po' freddo fa. E la strada continua a salire. Cammino così per un'oretta, e la strada, oltre che sempre più alta, si fa un po' meno accogliente

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Dopo un'oretta di cammino, vedo avvicinarsi un taxi. Sono venuto fin qua senza spendere troppo, ma l'idea di farmi ancora tre orette in salita al freddo non mi entusiasma. Chiedo quanto fino a Posof, e mi spara 40 lire! Pazzoide!
Noncurante delle conseguenze gli dico, anche in modo un po' brusco, che non se ne parla, e non gli do più di 10 lire. Incredibile ma vero, accetta. Bisogna sempre provarci.
Ecco come si presenta il paesaggio dopo qualche minuto di marcia

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Dopo qualche minuto, vedo un minibus in lontananza. Chiedo all'autista del taxi se quel bus va ad Ardahan e mi fa cenno di si. Il taxista blocca il minibus e in fretta e furia salgo sul mezzo. Fino ad ora questi mezzi li ho chiamati marshrutka, ma giacché sono in territorio turco, la narrazione continuerà col nome turco "Dolmus". De facto sono la stessa identica cosa.

Il dolmus mi porta fino alla cittadina di Ardahan in un'oretta, con varie fermate intermedie.
In turchia si utilizza l'alfabeto latino, perciò mi sento un po' più a mio agio, per lo meno non devo più urlare nomi di località. C'è anche un cartellone con le destinazioni, forti sti turchi! Scorro e...Kars non c'è.
Provo a chiedere, e mi fanno segno di andare in fondo alla strada (o semplicemente di andarmene da lì?).
E quasi ora di pranzo, quindi decido che è ora di uno spuntino. Trovo un ristoro quasi per caso, tutto sommato accogliente, con un tizio simpatico. E ha il wifi, rarità! Dopo mangiato, ordino dei dolcetti e del te, come il 90% dei turchi in turchia :mrgreen:

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Intanto che faccio la vita del turco, mi connetto al maggico mondo di internet per capire dove diavoli sta sto autobus per Kars. Purtroppo di risposte non ne trovo. Provo a chiedere al simpatico gestore ma niente, mi fa solo segno di andare avanti. Peccato che più avanti ci sia un parco ma di autobus manco l'ombra.

Rifocillato, vado verso il parco per vedere un po' come fare. Incrocio una ragazza di rara bellezza, coperta col chador ma ad occhio molto giovane, forse qualche anno in meno di me. Penso di andare col sicuro con i giovani, ma anche lei l'inglese non lo parla. Amen. Però mi da qualche info in più e intuisco che ad un certo punto devo girare a sinistra. Quale punto lo sa Dio, o forse Allah, o forse tutte e due.
Continuo dritto per la strada finchè non vedo un minareto. Nella mia piccola testolina ho fatto il seguente ragionamento

minareto=moschea=centro del paese=qualche probabilità di trovare l'autobus o per lo meno qualcuno che mi indichi meglio la strada.

La mia piccola testolina ha lavorato bene, perché in una viuzza vicino alla moschea vedo una miriade di Sprinter bianchi. BINGO!

Chiedo per Kars e mi reindirizzano presso un ufficio, presumo dei biglietti. Nonostante ho preso tantissimi mezzi, è da Venezia che non mi capitava di comprare un biglietto.
Pago 10 lire ed eccomi sull'ultimo transfer della giornata: Ardahan-Kars!

Mi piazzo all'ultima fila, come a scuola, e mi godo il paesaggio. Stranamente, il dolmus parte anche se non pieno. Recupera passeggeri alla vicina università di Ardahan, dove salgono vari ragazzi. Qui incontro una ragazza che si siede vicino a me. Intuisce, non saprei dire come, che non sono del posto, e mi fa una sfilza di domande in turco. No english, no spanish, no japanese, no italian, e io mi arrendo. Dico che vado a Kars e poi a Kayseri, penso che mi stia chiedendo cosa vado a fare a Kars o qualcosa di simile.

Piccola parentesi: uno dei motivi per cui ho scelto come meta Kars è il seguente libro:

https://it.wikipedia.org/wiki/Neve_(Orhan_Pamuk)

è un racconto di un poeta turco/tedesco di nome Ka che, per indagare su alcune morti, si trasferisce a Kars.
Le morti sono solo un pretesto per raccontare una storia assai più reale e delicata: il rapporto che hanno i turchi con l'Islam e col velo.
L'idea di poter ripercorrere le stesse vie del protagonista in una zona sperduta della Turchia mi ha elettrizzato a tal punto da architettare un viaggio stupendo quanto strambo.

Dopo un'oretta di viaggio, eccoci finalmente a Kars!

Questa è la stazione dei pullman, con quelli un po' più "vintage" e i moderni.

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Mi dirigo all'hotel prenotato la sera prima, che si trova nella via principale della città, la via Faikbey.
Qui, forse perché è un hotel in una città, trovo uno che parlicchia inglese! Nonostante non ne abbia mai fatto un peso incredibile non riuscire a comunicare facilmente, devo dire che è stato un (breve) sollievo.

Faccio un giro in città, ripercorrendo alcuni dei luoghi di Ka. Intanto individuo la stazione dei treni, dal momento che per il giorno dopo mi aspetta il viaggio fino a Kayseri.

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Ed ecco la moschea principale di Kars

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Mentre cammino per via Faikbey, mi viene in mente un'idea un po' malsana: perché non comprare una SIM turca?
Del resto, il wifi non è facile da trovare e dovrò passare ancora diversi giorni nonché diverse ore in treno, metticaso che non trovo compagni di viaggio e il tempo non passa più!

Vicino all'hotel c'è un negozio della Turkcell. Ci entro e ad accogliermi c'è una bella ragazza in chador. è una cosa forse banale, ma vedere ragazze carine, ben truccate, alla moda, con il chador fa rimanere un po' di stucco. Paese che vai, usanze che trovi. I filtri kantiani.
Davo per scontato la lingua inglese, invece anche qui, no english! Qui non si tratta più di chiedere info turistiche o orari dei mezzi, ma di stipulare un vero e proprio contratto. Vengo elettrizzato dalla situazione, e mi ci fiondo.
Carta (tanta) e penna, niente è impossibile. Alla fine prendo un piano con 3gb di internet 5G (in mezzo alla compagna turca?). Anche il setting me lo faccio fare in loco, infatti continuano ad arrivare SMS in turco per attivare i vari servizi. Dopo una mezzoretta faccio le prove e tutto funziona. Anche questa ce l'ho fatta! Mi sento invincibile!

Per cena,siccome sono in Turchia, mi concedo un piatto Kebab di agnello. Non si mette l'insalata e le varie salsine: semplicemente un piatto con la carne, una salsa allo yoghurt e come contorno dei peperoncini piccanti sott'aceto. Il tutto accompagnato dal pane. That's all.

Ecco la cartina della giornata

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La quarta puntata sarà interamente dedicata al lungo viaggio in treno, il DOGU EXPRESS, da Kars a Kayseri, fino alla città della Cappadocia Goreme.



Stay tuned!
Ultima modifica di Limosky91 il 27 luglio 2017, 2:59, modificato 1 volta in totale.
LINO
Quando uno urla, lo fa soltanto perchè ha paura

Perché gli aerei volano? Perché c'è stato qualcuno che non ha mai detto "è impossibile" far volare un ammasso di ferro con a bordo delle persone.

E se vi è capitato di pensare di essere dei codardi in un mondo di guerrieri, ricordatevi sempre che è successo anche ai vostri nemici. Grazie a questa consapevolezza sarete in grado di nascondere lo smarrimento e di non abbassare mai lo sguardo.

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Re: TRIP REPORT in Georgia e Turchia, Aprile 2017

Messaggio da danko156 » 8 ottobre 2017, 16:30

Bellissimo trip report e mi scuso con il ritardo del mio post rispetto alla pubblicazione, ma non l'avevo visto. La Cappadocia è uno dei posti che vorrei visitare da tempo ma non so se e quando riuscirò ad andarci.
Aspetto la quarta parte del trip report...
DR

Salt Lake... Salt Lake! This is Columbia 409! It's Nancy Pryor... stewardess. Something hit us! All the flight crew is dead or badly injured! There's no one left to fly the plane! Help us! Oh my God, help us! (Nancy Pryor, Airport 1975)

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Re: TRIP REPORT in Georgia e Turchia, Aprile 2017

Messaggio da MD82_Lover » 26 ottobre 2017, 21:52

M'è venuta voglia di andare a Venezia!! :mrgreen:

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Re: TRIP REPORT in Georgia e Turchia, Aprile 2017

Messaggio da Exence » 27 ottobre 2017, 12:43

Molto interessante!!!! :love7:
it's only rock'n roll but I like it!

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Re: TRIP REPORT in Georgia e Turchia, Aprile 2017

Messaggio da Kamil90 » 1 maggio 2018, 8:29

Veramente un TR entusiasmente. Nonostante siano passati parecchi mesi, confido anch'io nella 4a parte. :)
"Zdanie "śnieg jest biały” jest prawdziwe wtedy i tylko wtedy, gdy śnieg jest biały." Alfred Tarski

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Re: TRIP REPORT in Georgia e Turchia, Aprile 2017

Messaggio da wing05 » 25 settembre 2018, 22:00

Lino., definirlo un viaggio avvincente è irriverente e riduttivo. :lol:
attendo trepidante la prossima puntata..
Vino .grappa .. :?: :!: ero rimasto al periodo " del tea alla pesca "

non è, mancata certo l' avventura.
I-SMTN. Mauro

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