Volo in pendio
Moderatore: Staff md80.it
Volo in pendio
In questo bel filmato potete vedere un buon esempio di volo in pendio. Non è dei più estremi però!!
Il volo in pendio o volo in dinamica per gli addetti ai lavori è forse l'aspetto più tecnico del volo a vela. Il concetto del volo è molto semplice: si sfruttano i venti di risalita dai costoni prodotto da un vento sinottico (e non locale come il distacco di una termica) che impatta con la giusta angolazione una lunga catena montuosa (gli Appennini o le Alpi nel caso italiano) creando una zona di ascendenza nella parte detta "sopravvento" e potente discendenza nella zona "sottovento". Si vola seguendo la linea della cresta, velocità abbondante, correzione di deriva, cinture ben strette perchè la turbolenza è in certi casi estrema quando il vento è molto forte data la vicinanza del terreno.
Il volo è magico in quanto si vola praticamente rasoterra (anche dieci metri dalle punte degli alberi) e perlomeno dove volo io capita molto spesso di trovare graziose fanciulle che prendono il sole senza veli rassicurate dal fatto di sentirsi al riparo da occhi indiscreti sulla sommità di una cresta appenninica. In realtà non è così e ovviamente gioca a mio favore l'assenza di rumore.
Scherzi a parte l'attenzione deve rimanere sempre al massimo e il cervello deve volare più veloce dell'aliante. Il volo a vela è per sua natura un'attività aeronautica che non tollera l'errore. Nel volo in dinamica l'errore è spesso molto pericoloso o potenzialmente nefasto anche perchè si tratta di un volo molto anti-istintivo.
Gli allievi piloti che per le prima volta vengono portati in dinamica dagli istruttori hanno tutti in ugual modo le solite tendenze molto pericolose: tirare la barra per cercare di cabrare e allontanare sotto il muso la fastidiosa visione delle rocce vicinissime con il solo risultato di perdere pericolosamente velocità e allontanarsi dalla cresta tendendo a spostarsi a valle e finendo per perdere quota. E' un volo davvero strano: vuoi continuare a mantenere la quota: tieni il muso dell'aliante sugli alberi e se il vento è quello giusto vedrai che galleggi.
Il volo in pendio o volo in dinamica per gli addetti ai lavori è forse l'aspetto più tecnico del volo a vela. Il concetto del volo è molto semplice: si sfruttano i venti di risalita dai costoni prodotto da un vento sinottico (e non locale come il distacco di una termica) che impatta con la giusta angolazione una lunga catena montuosa (gli Appennini o le Alpi nel caso italiano) creando una zona di ascendenza nella parte detta "sopravvento" e potente discendenza nella zona "sottovento". Si vola seguendo la linea della cresta, velocità abbondante, correzione di deriva, cinture ben strette perchè la turbolenza è in certi casi estrema quando il vento è molto forte data la vicinanza del terreno.
Il volo è magico in quanto si vola praticamente rasoterra (anche dieci metri dalle punte degli alberi) e perlomeno dove volo io capita molto spesso di trovare graziose fanciulle che prendono il sole senza veli rassicurate dal fatto di sentirsi al riparo da occhi indiscreti sulla sommità di una cresta appenninica. In realtà non è così e ovviamente gioca a mio favore l'assenza di rumore.
Scherzi a parte l'attenzione deve rimanere sempre al massimo e il cervello deve volare più veloce dell'aliante. Il volo a vela è per sua natura un'attività aeronautica che non tollera l'errore. Nel volo in dinamica l'errore è spesso molto pericoloso o potenzialmente nefasto anche perchè si tratta di un volo molto anti-istintivo.
Gli allievi piloti che per le prima volta vengono portati in dinamica dagli istruttori hanno tutti in ugual modo le solite tendenze molto pericolose: tirare la barra per cercare di cabrare e allontanare sotto il muso la fastidiosa visione delle rocce vicinissime con il solo risultato di perdere pericolosamente velocità e allontanarsi dalla cresta tendendo a spostarsi a valle e finendo per perdere quota. E' un volo davvero strano: vuoi continuare a mantenere la quota: tieni il muso dell'aliante sugli alberi e se il vento è quello giusto vedrai che galleggi.
"think positive, flaps negative!"
Ah okay, c'ero rimasto male perché domenica scorsa ho fatto il mio primo volo di pendio
(In realtà non c'erano né termiche né vento ma è stato bello lo stesso )
Per aggiungere qualcosa alla discussione, ecco le mie sensazioni: nonostante la giornata molto stabile e l'irradiazione solare scarsa, il pendio creava la sua termica ed era possibile salire ma solo stando appiccicati al costone, a distanze ben inferiori ai miei limiti, quindi la mia è stata una semplice planata.
Eppure anche a distanza dal costone la turbolenza era sensibile e mi giustifico la necessità di avere velocità abbondante quando l'attività termica sarà intensa come in primavera.
(In realtà non c'erano né termiche né vento ma è stato bello lo stesso )
Per aggiungere qualcosa alla discussione, ecco le mie sensazioni: nonostante la giornata molto stabile e l'irradiazione solare scarsa, il pendio creava la sua termica ed era possibile salire ma solo stando appiccicati al costone, a distanze ben inferiori ai miei limiti, quindi la mia è stata una semplice planata.
Eppure anche a distanza dal costone la turbolenza era sensibile e mi giustifico la necessità di avere velocità abbondante quando l'attività termica sarà intensa come in primavera.
La vicinanza con il costone incute sempre rispetto ed è bene cercare di assimilare questo tipo di volo con calma e senza fretta perchè richiede un pilotaggio estremamente preciso e costante senza sbavature. Occorre confidenza e fiducia ma il giusto timore non deve essere mai del tutto perso in quanto non c'è niente di più pericoloso che volare in pendio con troppa sicurezza, negligenza e sottovalutazione della situazione.
Le termiche che si beccano nel volo in pendio, specialmente in primavera sono estremamente potenti. A Rieti in particolare è cosa normale prendersi dei fondo scala violentissimi sui costoni. Senti proprio l'aliante che viene tirato su come un fuscello.
Le termiche che si beccano nel volo in pendio, specialmente in primavera sono estremamente potenti. A Rieti in particolare è cosa normale prendersi dei fondo scala violentissimi sui costoni. Senti proprio l'aliante che viene tirato su come un fuscello.
"think positive, flaps negative!"
Già, e proprio a quello in particolare che mi riferisco. Poggiobustone e i pendii intorno a Cantalice sono spettacolari per l'aggancio. Con le gironate "reatine" è impossibile bucare quando i trainatori ti scodellano su Poggio o sulla Bernarda.mitico quello di Poggiobustone !!!
"think positive, flaps negative!"
Gli incidenti durante il volo in pendio sono nella maggior parte dei casi fatali, le statistiche parlano chiaro. Le motivazioni con cui questi incidenti accadono sono naturalmente molteplici ma tutte riconducibili alla fine ad un unico motivo fondamentale cioè l'errore unico o catena di errori.
In ogni esperienza aeronautica l'errore può essere di varia entità e produrre una serie di concause dai risvolti più o meno nefasti. Nel volo in pendio il tipo di errore (naturalmente umano) è oramai documentato e ripetitivo ma continua ancora ed essere letale. Quando si vola in montagna l'errore in ogni sua forma, anche apparentemente insignificante è un qualcosa di terribilmente intollerabile e inaccettabile.
Gli incienti fatali avvenuti negli ultimi anni sono causati spesso da impatto con il costone per autorotazione e ingresso in vite dell'aliante. Anche una semplice cauduta d'ala può concludersi tragicamente considerando le quote risicate con cui si vola in pendio. Gli incidenti nel volo a vela accadono spesso durante il volo in pendio proprio perchè lì l'errore è inammissibile, si paga subito e caro!
Fare i 360 su un costone è una cosa che richiede una attenzione estrema ed è comunque una cosa altamente sconsigliabile. Meglio fare gli otto, ma spesso ciò non è possibile.
In ogni esperienza aeronautica l'errore può essere di varia entità e produrre una serie di concause dai risvolti più o meno nefasti. Nel volo in pendio il tipo di errore (naturalmente umano) è oramai documentato e ripetitivo ma continua ancora ed essere letale. Quando si vola in montagna l'errore in ogni sua forma, anche apparentemente insignificante è un qualcosa di terribilmente intollerabile e inaccettabile.
Gli incienti fatali avvenuti negli ultimi anni sono causati spesso da impatto con il costone per autorotazione e ingresso in vite dell'aliante. Anche una semplice cauduta d'ala può concludersi tragicamente considerando le quote risicate con cui si vola in pendio. Gli incidenti nel volo a vela accadono spesso durante il volo in pendio proprio perchè lì l'errore è inammissibile, si paga subito e caro!
In prossimità dei pendi si possono trovare, come è naturale, delle forti discendenze. Naturalmente tutto ciò è calcolabile guardando per prima cosa la direzione del vento e il lato su cui si sta volando. Il lato del costone esposto al vento genera senza alcun dubbio ascendenza, ma quello sottovento genera potente discendenza. Bisogna anche considerare poi la morfologia della cresta. Se è una lunga muraglia perfetta e levigata come si vede nel primo filmato che ho pubblicato non c'è molto da ragionare: se il vento è giusto si sale per forza! Discorso a parte è un costone appenninico frastagliato o una catena alpina in cui si innesta una vallata disposta in maniera ortogonale e che può generare venti diversi. Ci sarebbe da parlare per ore ma secondo me penso che il killer più subdolo sia la termica di costone, quella debole debole che devi girare piano piano per cercare di arrampicarti per centrarla e sfruttare il valore al meglio, magari con l'ango scia in animo di essere costretto al fuoricampo nel caso l'aggancio non abbiasuccesso. Ecco che il pilota dell'aliante entra nel tunnel e comincia solo a inseguire la termichetta che sta anelando disperatamente, non accorgendosi della velocità che scende, di altri alianti nelle vicinanze o della linea di costone più alta e molto vicina, tanto da finirci contro nel momento in cui si arriva a chiudere la virata nel tentativo di agganciare l'ascendenza stando il più vicini attaccati alla cresta.Mi chiedevo per questo,se in prossimità dei pendii si possano trovare anche forti discendenze che mettano nei guai uno sfortunato pilota...
Fare i 360 su un costone è una cosa che richiede una attenzione estrema ed è comunque una cosa altamente sconsigliabile. Meglio fare gli otto, ma spesso ciò non è possibile.
"think positive, flaps negative!"
- pippo682
- FL 450
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- Iscritto il: 21 ottobre 2005, 16:25
- Località: Padova (LIPU)
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E ricordarsi di dare la precedenza a chi ha il costone sulla destra. Infatti il volo in costone si fa nei due sensi, e spesso alla stessa quota.Fare i 360 su un costone è una cosa che richiede una attenzione estrema ed è comunque una cosa altamente sconsigliabile. Meglio fare gli otto, ma spesso ciò non è possibile.
E anche "tu no fatto acrobàzia in nube? Tu non volare, Tu gallina! "libelle ha scritto:Vilgus (credo proprio si scriva così) era noto anche per il quesito rivolto a tutti gli allievi piloti che facevano il primissimo volo con lui: "tu mai fatto acrobàzia in tua vita? A risposta negativa dell'allievo seguiva un immediato volo rovescio.
Ieri nuovo volo in pendio, stavolta in dinamica, con istruttore , vento leggero da nord-ovest: è stato molto istruttivo e divertente andare ad esplorare il sottovento alla ricerca di piccoli rotori o termiche di sottovento.
Istruttivo anche perché nonostante il vento non fosse intenso le discendenze erano ugualmente notevoli.
Impressionante la sensibilità dell'istruttore che riusciva a cogliere i segnali dell'ascendenza molto prima che diventassero evidenti.
Impressionante anche come anche ritardare di due secondi la virata nell'ascendenza ti mettesse in un -5 inesorabile....
Istruttivo anche perché nonostante il vento non fosse intenso le discendenze erano ugualmente notevoli.
Impressionante la sensibilità dell'istruttore che riusciva a cogliere i segnali dell'ascendenza molto prima che diventassero evidenti.
Impressionante anche come anche ritardare di due secondi la virata nell'ascendenza ti mettesse in un -5 inesorabile....
Anche per me volo in pendio sabato scorso, ieri (domenica) tempo orrendo e copertura di nubi praticamente rasoterra.
Nonostante la giornata corta da Novembre inoltrato, un timido sole e una leggera brezza di richiamo generava una debole bavetta di dinamica e qualche termicuzza anche abbastanza forte (sebbene istantanea e strettissima).
Ho fatto circa un'ora sui costoni dell'appennino con il buon vecchio K-13 a 90 Km/h in un' aria liscia come l'olio ma che teneva il vario sempre sullo zerino,
facendo surf su dei boschi autunnali dai colori semplicemente fantastici. Il sopraggiungere dell'oscurità mi ha fatto tornare a casa ma con la grane soddifazione di aver fatto un volo magnifico nel suo piccolo.
Nonostante la giornata corta da Novembre inoltrato, un timido sole e una leggera brezza di richiamo generava una debole bavetta di dinamica e qualche termicuzza anche abbastanza forte (sebbene istantanea e strettissima).
Ho fatto circa un'ora sui costoni dell'appennino con il buon vecchio K-13 a 90 Km/h in un' aria liscia come l'olio ma che teneva il vario sempre sullo zerino,
facendo surf su dei boschi autunnali dai colori semplicemente fantastici. Il sopraggiungere dell'oscurità mi ha fatto tornare a casa ma con la grane soddifazione di aver fatto un volo magnifico nel suo piccolo.
"think positive, flaps negative!"