Parapendio tragico: due le vittime
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Parapendio tragico: due le vittime
Doppio incidente mortale nella mattinata di oggi In alta Val di Fassa - Tn
Si tratta di un parapendio tandem ( istruttore ed allievo) che si erano lanciati da 2380m.nei pressi del passo Pordoi .
Testimoni oculari affermano che per un colpo di vento pochi secondi dopo lo stacco, la vela si è chiusa e i due sono precipitati in uno stretto canalone circa 300 metri più in basso.
Laborioso il recupero dei corpi da parte del soccorso Alpino e dell Aiut Alpin Dolomites.
Si tratta di un parapendio tandem ( istruttore ed allievo) che si erano lanciati da 2380m.nei pressi del passo Pordoi .
Testimoni oculari affermano che per un colpo di vento pochi secondi dopo lo stacco, la vela si è chiusa e i due sono precipitati in uno stretto canalone circa 300 metri più in basso.
Laborioso il recupero dei corpi da parte del soccorso Alpino e dell Aiut Alpin Dolomites.
I-SMTN. Mauro
Cerca sempre di mantenere uguale il numero degli atterraggi che fai, rispetto ai decolli
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Re: Parapendio tragico: due le vittime
Purtroppo questo bel modo di volare contempla anche possibilità come questa....ho rischiato di perdere un amico nello stesso identico modo....
Tixio®
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Tixioland - Il mio diario di bordo
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Re: Parapendio tragico: due le vittime
La chiusura della vela è un grave inconveniente che purtroppo si verifica spesso, soprattutto in certe condizioni metereologiche. Anche io mi trovai ad assistere ad un evento genere durante un volo in aliante. In quel caso il pilota del parapendio riuscì a riaprire la vela prima fi finire in un bosco sottostante.
"think positive, flaps negative!"
Re: Parapendio tragico: due le vittime
anche un mio caro amico, qualche anno fa, si salvò quasi per miracolo uscendo da una vite e atterrando sugli alberi.
Ha venduto il parapendio e da allora non ha mai più volato.
un ricordo per le vittime.
Ha venduto il parapendio e da allora non ha mai più volato.
un ricordo per le vittime.
Re: Parapendio tragico: due le vittime
Poche settimane fa un signore cercava di convincermi sull'irrilevanza dei rischi di questa disciplina sportiva: "Ho più paura quando faccio una partita di calcetto" diceva, cercando di convincermi a frequentare la pista...Alla luce di quanto è successo, credo che anche questi atteggiamenti mentali favoriscano gli incidenti...
Re: Parapendio tragico: due le vittime
Magari hai portato sfiga...Flory ha scritto:Poche settimane fa un signore cercava di convincermi sull'irrilevanza dei rischi di questa disciplina sportiva: "Ho più paura quando faccio una partita di calcetto" diceva, cercando di convincermi a frequentare la pista...Alla luce di quanto è successo, credo che anche questi atteggiamenti mentali favoriscano gli incidenti...
Re: Parapendio tragico: due le vittime
Non credo: sto al 42°...
E comunque l'argomento, visto che ci sono stati due morti, non si presta molto nè all'ironia, nè alla battuta.
E comunque l'argomento, visto che ci sono stati due morti, non si presta molto nè all'ironia, nè alla battuta.
Re: Parapendio tragico: due le vittime
io ho volato una volta in tandem per un paio d'ore di fila, esperienza stupenda. Purtroppo come da te fatto intendere c'è chi prende questo sport alla maniera di rambo, come del resto succede in qualsiasi altro sport. Vorrei però sottolineare che se fatto con coscienza e la giusta preparazione tecnica non c'è alcun pericolo. Anche in aereo capita, per esempio, che qualcuno non si ricordi che se in decollo tiri troppo o troppo presto puoi stallare e farti male, ciò non significa che l'aereo sia di per se pericoloso. Ti consiglio vivamente, (lo dico per esperienza, non avrei mai pensato fosse cosi bello) di provare se ti capita di conoscere un bravo istruttore, non te ne pentirai certo.Flory ha scritto:Poche settimane fa un signore cercava di convincermi sull'irrilevanza dei rischi di questa disciplina sportiva: "Ho più paura quando faccio una partita di calcetto" diceva, cercando di convincermi a frequentare la pista...Alla luce di quanto è successo, credo che anche questi atteggiamenti mentali favoriscano gli incidenti...
peccato per incidenti come questo.
ciao
- luciocaste
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Re: Parapendio tragico: due le vittime
Un pensiero alle vittime e condoglianze alle famiglie
Anche un mio amico alcuni anni fa aveva cercato di convincermi all'esperienza del parapendio ma ho resistito.
Anche un mio amico alcuni anni fa aveva cercato di convincermi all'esperienza del parapendio ma ho resistito.
Re: Parapendio tragico: due le vittime
Buongiorno a tutti.
Volo in parapendio da oltre 10 anni, abilitato biposto. Brevettato paracadutista ed ho volato (ahimè solo come passeggero ) su credo ogni tipo di macchina volante a me accessibile. Non lo dico per vantarmi, in quanto immagino, dai vostri avatar, che molti qui avranno maggiori esperienze di volo e su “macchine” ben più peformanti, ma solo per sottolineare che sono un'appassionato di volo in genere e non solo di volo libero da diporto.
Appresa la notizia dell'incidente volevo saperne un pò di più e mi sono trovato su questo forum per caso (molto bello tra l'altro) Al di là del comune dolore per le vittime ed i familiari, sinceramente sono rimasto letteralmente sbalordito da alcuni interventi.
Alcuni forse dovrebbero informarsi meglio sullo sport in questione prima di fare commenti perché mi per di capire che non sappiano nemmeno cosa sia una chiusura in parapendio o da dove si decolli.
Generalizzare poi, oltre che fuori luogo, credo sia cosa estremamente lesiva per il mondo del volo in genere, di cui già i mass media parlano male e solo quando capitano incidenti.
Sereni voli
Volo in parapendio da oltre 10 anni, abilitato biposto. Brevettato paracadutista ed ho volato (ahimè solo come passeggero ) su credo ogni tipo di macchina volante a me accessibile. Non lo dico per vantarmi, in quanto immagino, dai vostri avatar, che molti qui avranno maggiori esperienze di volo e su “macchine” ben più peformanti, ma solo per sottolineare che sono un'appassionato di volo in genere e non solo di volo libero da diporto.
Appresa la notizia dell'incidente volevo saperne un pò di più e mi sono trovato su questo forum per caso (molto bello tra l'altro) Al di là del comune dolore per le vittime ed i familiari, sinceramente sono rimasto letteralmente sbalordito da alcuni interventi.
Alcuni forse dovrebbero informarsi meglio sullo sport in questione prima di fare commenti perché mi per di capire che non sappiano nemmeno cosa sia una chiusura in parapendio o da dove si decolli.
Generalizzare poi, oltre che fuori luogo, credo sia cosa estremamente lesiva per il mondo del volo in genere, di cui già i mass media parlano male e solo quando capitano incidenti.
Sereni voli
Re: Parapendio tragico: due le vittime
Non penso che minimizzare le cose serva a qualcosa.
Le vele del parapendio possono chiudersi e l'ho visto in diretta con i miei occhi e in differita con la testimonianza di altri piloti finiti nella stessa situazione, fortunatamente senza alcuna conseguenza.
Non sto dicendo che è un rischio altissimo e che volare in parapendio è un'esperienza da roulette russa, dico solo che i fatti (tragici come questo) e le statistiche parlano chiaro: può succedere.
Se qualcuno mi farò notare che "tanto succede raramente" non è una buona motivazione per far finta che il problema non esista.
Negare l'esistenza di questo problema o far finta che non esista non mi sembra un buon sistema per pubblicizzare e rendere onore ad una forma di volo rispettabilissima.
Una vela moderna, anche con tutti gli accorgimenti del caso che negli anni hanno notevolmente ridotto questo rischio, non è infallibile al 100% contro la chiusura accidentale.
La chiusura può avvenire, esattamente come un aliante può finire in vite; di alianti impattati sui costoni per viti accidentali ce ne sono tanti, i relativi piloti però non ci sono più.
Credo sia il caso di parlarne e discuterne ammettendo i rischi di ogni specialità, per far si che questi possano essere ridotti il più possibile
Le vele del parapendio possono chiudersi e l'ho visto in diretta con i miei occhi e in differita con la testimonianza di altri piloti finiti nella stessa situazione, fortunatamente senza alcuna conseguenza.
Non sto dicendo che è un rischio altissimo e che volare in parapendio è un'esperienza da roulette russa, dico solo che i fatti (tragici come questo) e le statistiche parlano chiaro: può succedere.
Se qualcuno mi farò notare che "tanto succede raramente" non è una buona motivazione per far finta che il problema non esista.
Negare l'esistenza di questo problema o far finta che non esista non mi sembra un buon sistema per pubblicizzare e rendere onore ad una forma di volo rispettabilissima.
Una vela moderna, anche con tutti gli accorgimenti del caso che negli anni hanno notevolmente ridotto questo rischio, non è infallibile al 100% contro la chiusura accidentale.
La chiusura può avvenire, esattamente come un aliante può finire in vite; di alianti impattati sui costoni per viti accidentali ce ne sono tanti, i relativi piloti però non ci sono più.
Credo sia il caso di parlarne e discuterne ammettendo i rischi di ogni specialità, per far si che questi possano essere ridotti il più possibile
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Re: Parapendio tragico: due le vittime
I Parapendii ad alte prestazioni sono più sensibili al problema della chiusura asimmetrica.libelle ha scritto: Una vela moderna, anche con tutti gli accorgimenti del caso che negli anni hanno notevolmente ridotto questo rischio, non è infallibile al 100% contro la chiusura accidentale.
- air.surfer
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- Iscritto il: 18 aprile 2007, 9:36
Re: Parapendio tragico: due le vittime
Ma perchè, quelli di parapendio si chiamano piloti?libelle ha scritto: Le vele del parapendio possono chiudersi e l'ho visto in diretta con i miei occhi e in differita con la testimonianza di altri piloti finiti nella stessa situazione, fortunatamente senza alcuna conseguenza.
Re: Parapendio tragico: due le vittime
nessuno minimizza, ma qua si sta trattando il volo in parapendio come un giornalista medio tratta una riattaccata a linate.libelle ha scritto:Non penso che minimizzare le cose serva a qualcosa.
chiamali anche polli se ti pare.air.surfer ha scritto:Ma perchè, quelli di parapendio si chiamano piloti?libelle ha scritto: Le vele del parapendio possono chiudersi e l'ho visto in diretta con i miei occhi e in differita con la testimonianza di altri piloti finiti nella stessa situazione, fortunatamente senza alcuna conseguenza.
Re: Parapendio tragico: due le vittime
Una cara amica, pilota di parapendio da svariati anni, mi ha confermato che il controllo delle chiusure della vela, anche asimmetriche, fanno parte dell'addestramento basico, quindi in teoria ogni pilota di parapendio dovrebbe sapere controllare questo evento.
Viene da pensare che questi piloti abbiano trovato condizioni meteo particolarmente sfavorevoli (rotori?) che abbiano portato ad una chiusura più "cattiva" di quanto mai provato in addestramento.
Forse la causa è da ricercare in una cattiva analisi della situazione meteo?
Viene da pensare che questi piloti abbiano trovato condizioni meteo particolarmente sfavorevoli (rotori?) che abbiano portato ad una chiusura più "cattiva" di quanto mai provato in addestramento.
Forse la causa è da ricercare in una cattiva analisi della situazione meteo?
Re: Parapendio tragico: due le vittime
quoto, quando ho avuto l'opportunità di fare un volo in tandem, l'istruttore cambiò tre posti di decollo (rimontando ogni volta il tutto in auto), prima di decidere da dove decollare, quale percorso fare e via dicendo. Le vele non si chiudono per caso, e in quell'occasione, una volta in volo e a quota di sicurezza mi mostrò tutti i possibili stalli con le relative tecniche di recupero. Certamente possono esserci a volte condimeteo sfavorevoli e improvvise, più sensibili con una vela che con un aereo da 100 chili per metro quadro di ala, ma i corsi di abilitazione insegnano proprio queste cose e come evitarle. Se si pratica questo sport con coscienza, sia delle proprie capacità, sia delle limitazioni intrinseche del mezzo, sapendo rinunciare ad un volo quando non sia sicuro al 100 per cento, un incidente è tanto probabile quanto un improvviso windshear con cui sono "caduti" anche liner, che non per questo non sono sicuri.deltagolf ha scritto: Forse la causa è da ricercare in una cattiva analisi della situazione meteo?
p.s. in parapendio, solista o no, fra le altre cose è obbligatorio il paracadute d'emergenza, che deve essere manutenuto e aperto regolarmente ogni sei mesi. C'è chi non lo fa, convinto di essere sufficentemente bravo e/o fortunato da non averne mai bisogno, ma qui è la persona che è pericolosa, non lo sport in se.
Re: Parapendio tragico: due le vittime
Sal...scusa l'ignoranza, ma cosa s'intende per "chiusura asimmetrica"?Flyfree ha scritto:I Parapendii ad alte prestazioni sono più sensibili al problema della chiusura asimmetrica.libelle ha scritto: Una vela moderna, anche con tutti gli accorgimenti del caso che negli anni hanno notevolmente ridotto questo rischio, non è infallibile al 100% contro la chiusura accidentale.
Re: Parapendio tragico: due le vittime
Allora. Il delirio (solo di alcuni per fortuna) mi pare continui.
Continuo a sostenere che chi non ha idea dell'argomento "parapendio" possa solo astenersi dal fare commenti sull'incidente o dare anche solo giudizi sullo sport stesso.
Non commento la battuta (spero sia solo quello) del chiamare o meno pilota chi "conduce" un parapendio, perchè potrei uscirne fuori con cose del tipo "col motore son capaci tutti...", o "ai PILOTI di altri appercchi gli incidenti forse non succedono?" ma sarebbero altre semplici e gratuite scemate offensive, che non penso e che non porterebbero da nessuna parte.
E invitare a non generalizzare NON SIGNIFICA minimizzare!
Tornando alla parte costruttiva del discorso.
Un ala da parapendio (perchè è un ala a tutti gli effetti, il profilo è lo stesso di quella di un aereo) non è rigida, quindi in caso di turbolenza può accadere che una parte di essa possa chiudersi. Ecco la chiusura asimmettrica. é asimmetrica in quanto avviene solo da una parte). E' una cosa temporanea, a cui si pone rimedio più o meno banalmente se riguarda una parte più o meno piccola dell'ala stessa.
Spesso chiusure "simmetriche" vengono indotte volontariamente per aumentare il tasso di caduta.
Chiusure asimmetriche vengono indotte volontariamente per imparare a "riaprirle". Fa parte del programma d'esame per ottenere l'ablitazione al pilotaggio. Sono cose banali. All'ordine del giorno nel parapendio e al 99,9 % dei casi assolutamente risolvibili.
Purtroppo a volte capita che chiusure di questo tipo possono innescare altre configurazioni. Chiusure, picchiate imbardate, ecc... se si vola molto vicino al suolo l'impatto diventa inevitabile. Se accade in fase di decollo può essere pericoloso, se si vola molto vicini ai costoni (per sfruttare maggiormaente le correnti ascensionali) idem. SE la configurazione diventa irreparabile e non si ha una quota adeguata nemmeno lanciare il paracadute di soccorso può servire. Sottolineo che questi sono ovviamente casi estremi.
Insomma, una cattiva valutazione meteo, una distrazione, una chiusura accidentale nel posto sbagliato, un malore, sono solo alcuni dei motivi che possono indirettamente causare altri problemia cui non necessariamente non si potrà porre rimedio.
Di certo qualcosa di storto è accaduto. Capirlo non è cosa altrettanto semplice. Una scatola nera non c'è.
IL punto è che IL VOLO in genere, di per sè, presenta dei rischi. E nessun rischio, in quanto tale può essere al 100% prevenuto o nel 100% dei casi in cui diventa un problema vero e proprio, risolto.
Quindi dire: che è uno sport pericoloso non è vero,. non lo è più di ogni altra disciplina area. Che il "conducente" era rambo, a meno che uno non lo conosca, non si può dire nemmeno (ed anzi inviterei chi ne ha voglia ad informarsi sullo stesso, vedrà che non era affatto uno sprovveduto senza esperienza che volava tra l'altro nel sito di casa sua)
Scusate la lungaggine, ma spero di aver aperto uno spiraglio di luce, non sull'incidente, ma almeno sulla disciplina.
Continuo a sostenere che chi non ha idea dell'argomento "parapendio" possa solo astenersi dal fare commenti sull'incidente o dare anche solo giudizi sullo sport stesso.
Non commento la battuta (spero sia solo quello) del chiamare o meno pilota chi "conduce" un parapendio, perchè potrei uscirne fuori con cose del tipo "col motore son capaci tutti...", o "ai PILOTI di altri appercchi gli incidenti forse non succedono?" ma sarebbero altre semplici e gratuite scemate offensive, che non penso e che non porterebbero da nessuna parte.
E invitare a non generalizzare NON SIGNIFICA minimizzare!
Tornando alla parte costruttiva del discorso.
Un ala da parapendio (perchè è un ala a tutti gli effetti, il profilo è lo stesso di quella di un aereo) non è rigida, quindi in caso di turbolenza può accadere che una parte di essa possa chiudersi. Ecco la chiusura asimmettrica. é asimmetrica in quanto avviene solo da una parte). E' una cosa temporanea, a cui si pone rimedio più o meno banalmente se riguarda una parte più o meno piccola dell'ala stessa.
Spesso chiusure "simmetriche" vengono indotte volontariamente per aumentare il tasso di caduta.
Chiusure asimmetriche vengono indotte volontariamente per imparare a "riaprirle". Fa parte del programma d'esame per ottenere l'ablitazione al pilotaggio. Sono cose banali. All'ordine del giorno nel parapendio e al 99,9 % dei casi assolutamente risolvibili.
Purtroppo a volte capita che chiusure di questo tipo possono innescare altre configurazioni. Chiusure, picchiate imbardate, ecc... se si vola molto vicino al suolo l'impatto diventa inevitabile. Se accade in fase di decollo può essere pericoloso, se si vola molto vicini ai costoni (per sfruttare maggiormaente le correnti ascensionali) idem. SE la configurazione diventa irreparabile e non si ha una quota adeguata nemmeno lanciare il paracadute di soccorso può servire. Sottolineo che questi sono ovviamente casi estremi.
Insomma, una cattiva valutazione meteo, una distrazione, una chiusura accidentale nel posto sbagliato, un malore, sono solo alcuni dei motivi che possono indirettamente causare altri problemia cui non necessariamente non si potrà porre rimedio.
Di certo qualcosa di storto è accaduto. Capirlo non è cosa altrettanto semplice. Una scatola nera non c'è.
IL punto è che IL VOLO in genere, di per sè, presenta dei rischi. E nessun rischio, in quanto tale può essere al 100% prevenuto o nel 100% dei casi in cui diventa un problema vero e proprio, risolto.
Quindi dire: che è uno sport pericoloso non è vero,. non lo è più di ogni altra disciplina area. Che il "conducente" era rambo, a meno che uno non lo conosca, non si può dire nemmeno (ed anzi inviterei chi ne ha voglia ad informarsi sullo stesso, vedrà che non era affatto uno sprovveduto senza esperienza che volava tra l'altro nel sito di casa sua)
Scusate la lungaggine, ma spero di aver aperto uno spiraglio di luce, non sull'incidente, ma almeno sulla disciplina.
Re: Parapendio tragico: due le vittime
Grazie per la spiegazione comprensibilissima
Re: Parapendio tragico: due le vittime
Ho sentito che è abbastanza frequente che al decollo del parapendio succeda questo inconveniente (ho due amici a cui è successo e una ha si anche fratturata una vrtebra).
Il fenomeno che lo causa è lo stesso (sottovento vicino al costone) che ha provocato diversi incidenti (anche mortali) con gli alianti?
Il fenomeno che lo causa è lo stesso (sottovento vicino al costone) che ha provocato diversi incidenti (anche mortali) con gli alianti?
Don't worry about the world coming to an end today. It's already tomorrow in Australia
Re: Parapendio tragico: due le vittime
Purtroppo non è il primo incidente mortale in biposto come hanno titolato molti giornali
http://www.montagnadilombardia.com/inci ... pendio.htm
E, come spesso succede in questi casi, si da tutta la responsabilità al pilota forse per nascondere anche a se stessi che si tratta di uno sport davvero pericoloso.
http://www.montagnadilombardia.com/inci ... pendio.htm
E, come spesso succede in questi casi, si da tutta la responsabilità al pilota forse per nascondere anche a se stessi che si tratta di uno sport davvero pericoloso.
Re: Parapendio tragico: due le vittime
Il parapendio è tra gli sport dell'aria quello alla maggiore portata di tutti. Questo posso ammettere che spesso porti a sottovalutarlo. Condurre IN PLANATA un parapendio è di per sè semplicissimo, a chiunque bastano pochi voli per dire di esserne pilota, quando in realtà ci vuole molta esperienza per poter volare in condizioni che magari a prima vista sembrano accessibili a chiunque. Generalmente chi ha incidenti è nella fase in cui ha appena terminato l'addestramento, già preso l'abilitazione ed inizia ad andare a volare con gli amici, in posti che non conosce, non sapendo ancora valutare bene le condizioni e non avendo più chi (l'istruttore) lo tiene a terra. Oppure chi passa ad una vela di categoria superiore non essendone ancora all'altezza, oppure semplicemente vola troppo poco per mantenere uno standard adeguato (non abbiamo infatti obbligo di registrare sul libretto la nostra attività di volo).
Il fatto poi che si atterri su spiagge, prati e luoghi "visibili" fa si che chiunque ne veda uno in volo, poi vada a dire (o se giornalista, scriverne) qualsiasi cosa (pure un pò su questo topic mi pare che accada ...).
Vi cito alcune cose che mi hanno detto in atterraggio: "Ah ma lo ripiega? Io pensavo si buttasse via", "Ma l'aereo da cui vi siete lanciati da dove è decollato?", "Ah ma si pilota?", ecc.... Eppure siamo lì, davanti agli occhi di tutti molto più di alianti o elicotteri. E non vi dico le volte che sono stati chiamati i soccorsi perchè qualcuno aveva, da chissà dove, visto qualcuno fare "top" (era cioè riatterrato sul decollo) e lo aveva creduto precipitare.
Ora, io non voglio dire che sia uno sport qualunque o che sia esente da rischi imprevedibili, come forse molti lo fan passare. Ma finiamola col dire che è uno sport di per sè pericoloso.
Sugli altri topic di questo forum ho letto e imparato cose interessantissime. E' imbarazzante, davvero, leggervi qui e pensare che dei piloti abbiano visioni così ristrette di questa cosa.
@LS4. Non so gli alianti. Noi sui lati sottovento dei costoni non ci dovremmo proprio andare. Tantomeno aprirci un decollo. Se ci andiamo e veniamo giù poi non diamo la colpa allo sport pericoloso... Al massimo (ma comunque non è una cosa da principianti) sfruttiamo termiche di sottovento, restando comunque a quota maggiore del crinale per evitare i rotori. Poi ogni chiusura, ripeto, essendo il parapendio non rigido, può avere una moltitudine esagerata di cause. Lasciamo stare dust devils imprevedibili o aspirazioni esagerate, ma anche entrare solo nella scia di un altro può causarne una piccola, figuriamoci le turbolenze. Però si prevengono o si risolvono se la preparazione è adeguata alle condizioni meteo e sono state rispettate le dovute accortezze (quota, distanza dai costoni, ecc...).
PS: lo so, scusate, ma non riesco proprio ad essere breve...
Il fatto poi che si atterri su spiagge, prati e luoghi "visibili" fa si che chiunque ne veda uno in volo, poi vada a dire (o se giornalista, scriverne) qualsiasi cosa (pure un pò su questo topic mi pare che accada ...).
Vi cito alcune cose che mi hanno detto in atterraggio: "Ah ma lo ripiega? Io pensavo si buttasse via", "Ma l'aereo da cui vi siete lanciati da dove è decollato?", "Ah ma si pilota?", ecc.... Eppure siamo lì, davanti agli occhi di tutti molto più di alianti o elicotteri. E non vi dico le volte che sono stati chiamati i soccorsi perchè qualcuno aveva, da chissà dove, visto qualcuno fare "top" (era cioè riatterrato sul decollo) e lo aveva creduto precipitare.
Ora, io non voglio dire che sia uno sport qualunque o che sia esente da rischi imprevedibili, come forse molti lo fan passare. Ma finiamola col dire che è uno sport di per sè pericoloso.
Sugli altri topic di questo forum ho letto e imparato cose interessantissime. E' imbarazzante, davvero, leggervi qui e pensare che dei piloti abbiano visioni così ristrette di questa cosa.
@LS4. Non so gli alianti. Noi sui lati sottovento dei costoni non ci dovremmo proprio andare. Tantomeno aprirci un decollo. Se ci andiamo e veniamo giù poi non diamo la colpa allo sport pericoloso... Al massimo (ma comunque non è una cosa da principianti) sfruttiamo termiche di sottovento, restando comunque a quota maggiore del crinale per evitare i rotori. Poi ogni chiusura, ripeto, essendo il parapendio non rigido, può avere una moltitudine esagerata di cause. Lasciamo stare dust devils imprevedibili o aspirazioni esagerate, ma anche entrare solo nella scia di un altro può causarne una piccola, figuriamoci le turbolenze. Però si prevengono o si risolvono se la preparazione è adeguata alle condizioni meteo e sono state rispettate le dovute accortezze (quota, distanza dai costoni, ecc...).
PS: lo so, scusate, ma non riesco proprio ad essere breve...
Re: Parapendio tragico: due le vittime
neanche in aliante ci si deve andare; purtroppo negli ultimi anni ci sono stati incidenti mortali vicino (troppo vicino) al costone anche dal lato di sopravvento;voloalto ha scritto:LS4. Non so gli alianti. Noi sui lati sottovento dei costoni non ci dovremmo proprio andare. Tantomeno aprirci un decollo. Se ci andiamo e veniamo giù poi non diamo la colpa allo sport pericoloso... Al massimo (ma comunque non è una cosa da principianti) sfruttiamo termiche di sottovento, restando comunque a quota maggiore del crinale per evitare i rotori. Poi ogni chiusura, ripeto, essendo il parapendio non rigido, può avere una moltitudine esagerata di cause. Lasciamo stare dust devils imprevedibili o aspirazioni esagerate, ma anche entrare solo nella scia di un altro può causarne una piccola, figuriamoci le turbolenze. Però si prevengono o si risolvono se la preparazione è adeguata alle condizioni meteo e sono state rispettate le dovute accortezze (quota, distanza dai costoni, ecc...).
ogni volta che sento di incidenti del genere, mi vengono sempre in mente le parole di Vilgus (il mitico istruttore di Rieti) ''tu no andare troppo vicino a costone, io aveva amico che ha fatto, lui morto''
Don't worry about the world coming to an end today. It's already tomorrow in Australia
Re: Parapendio tragico: due le vittime
Prendetela come versione non ufficiale, passibile di qualche o molte inesattezze. E' solo la versione che circola in base ad alcune testimonianze su mailing list (o simili) del settore.
Pare che in fase di decollo il passeggero, si sia letteralmente appeso ad una bretella causando una grossa chiusura asimmetrica ed un conseguente ritorno al pendio, nei pressi del fondo del pendio che funge da pista di decollo, (come starebbero anche ad indicare i paletti ed il cavo, o rete, non ho capito bene, ultima protezione prima del baratro, trovati divelti). Pilota e passeggero sarebbero così scivolati senza riuscire a fermarsi e finendo nel vuoto, in un assetto di volo evidentemente non recuperabile.
Altre informazioni:
- il pilota ed istruttore era conosciuto proprio per la sua estrema pignoleria. Volava solo se davvero le condizioni sembravano ottimali come pare fossero proprio quel giorno, infatti,
- poco prima dell'incidente era decollato, sempre in biposto, il fratello ed istruttore (nonchè famoso campione di parapendio) ed aveva effettuato un volo, che definire di routine è poco.
Pare che in fase di decollo il passeggero, si sia letteralmente appeso ad una bretella causando una grossa chiusura asimmetrica ed un conseguente ritorno al pendio, nei pressi del fondo del pendio che funge da pista di decollo, (come starebbero anche ad indicare i paletti ed il cavo, o rete, non ho capito bene, ultima protezione prima del baratro, trovati divelti). Pilota e passeggero sarebbero così scivolati senza riuscire a fermarsi e finendo nel vuoto, in un assetto di volo evidentemente non recuperabile.
Altre informazioni:
- il pilota ed istruttore era conosciuto proprio per la sua estrema pignoleria. Volava solo se davvero le condizioni sembravano ottimali come pare fossero proprio quel giorno, infatti,
- poco prima dell'incidente era decollato, sempre in biposto, il fratello ed istruttore (nonchè famoso campione di parapendio) ed aveva effettuato un volo, che definire di routine è poco.
Re: Parapendio tragico: due le vittime
Occupandomi di istruzione di allievi piloti, mi capita abbastanza spesso di sentire affermazioni del tipo: "se non riesco qua provo l'ULM", "se non riesco qua provo il parapendio", "poi con quel brevetto qua posso andare anche in aliante", quasi che quest'ultime specialità siano una burletta.
Frasi di questo genere ottengono l'immediata reazione del sottoscritto, a significare che qualunque forma di volo deve essere avvicinata con la massima serietà e preparazione.
Ferma restando l'indubbia preparazione dei piloti coinvolti nell'incidente, come segnalato da voloalto che, a quanto capisco, li conosceva personalmente, è tuttavia importante che tutti gli "addetti ai lavori" si adoperino con impegno ad evitare che simili mentalità pericolose si diffondano.
L'assioma
"aereo grosso = aereo difficile = pilota bravo - aereo piccolo (o ULM o aliante o parapendio) = Giocattolo = pilota della domenica sciocchino e impreparato"
o addirittura
"aereo piccolo (o ULM o aliante o parapendio) = giocattolo = ma sarà poi un pilota?"
è purtroppo alla base di tante disavventure aeronautiche.
Frasi di questo genere ottengono l'immediata reazione del sottoscritto, a significare che qualunque forma di volo deve essere avvicinata con la massima serietà e preparazione.
Ferma restando l'indubbia preparazione dei piloti coinvolti nell'incidente, come segnalato da voloalto che, a quanto capisco, li conosceva personalmente, è tuttavia importante che tutti gli "addetti ai lavori" si adoperino con impegno ad evitare che simili mentalità pericolose si diffondano.
L'assioma
"aereo grosso = aereo difficile = pilota bravo - aereo piccolo (o ULM o aliante o parapendio) = Giocattolo = pilota della domenica sciocchino e impreparato"
o addirittura
"aereo piccolo (o ULM o aliante o parapendio) = giocattolo = ma sarà poi un pilota?"
è purtroppo alla base di tante disavventure aeronautiche.
Re: Parapendio tragico: due le vittime
Ahimè, ti quoto in tuttodeltagolf ha scritto:Occupandomi di istruzione di allievi piloti, mi capita abbastanza spesso di sentire affermazioni del tipo: "se non riesco qua provo l'ULM", "se non riesco qua provo il parapendio", "poi con quel brevetto qua posso andare anche in aliante", quasi che quest'ultime specialità siano una burletta.
Frasi di questo genere ottengono l'immediata reazione del sottoscritto, a significare che qualunque forma di volo deve essere avvicinata con la massima serietà e preparazione.
Ferma restando l'indubbia preparazione dei piloti coinvolti nell'incidente, come segnalato da voloalto che, a quanto capisco, li conosceva personalmente, è tuttavia importante che tutti gli "addetti ai lavori" si adoperino con impegno ad evitare che simili mentalità pericolose si diffondano
Quanti altri incidenti, anche meno gravi, si potrebbero evitare.
Re: Parapendio tragico: due le vittime
Grazie voloalto.voloalto ha scritto: Ahimè, ti quoto in tutto
Quanti altri incidenti, anche meno gravi, si potrebbero evitare.
Ho grande stima per i piloti di aliante e di parapendio, in particolare modo per la capacità di "leggere" la micrometereologia, che talvolta non trova riscontro in TAF e METAR, ma ha grande impatto sulle attività di istruzione che spesso prevede lunghe serie di giri campo ed altrettanto spesso, volando in una vallata, prevede un braccio di circuito contro il costone sopravvento e l'altro sul versante sottovento.
Conoscere profondamente la micrometereologia locale significa per noi, ad esempio, entrare in circuito prevedendo se i nquel particolare braccio ci saranno rotori, o ascendenze, o turbolenza e in definitiva, volare meglio e prevenire i rischi (un cessnino full flaps che si becca un rotore di quelli giusti mentre è già lì che galleggia col motore ridotto e magari un allievo ai primi giri campo da solo, ci mette poco a infilarsi).
Per questo spesso organizziamo sedute di discussione meteo e di scambio di opinioni sul volo di costone con aliantisti e vololiberisti; c'è molto da apprendere reciprocamente ed è un buon sistema per mantenere elevato il livello di guardia, affinché tutti si sentano piloti e nessuno conduttore di un aquilone, indipendentemente da ciò che si pensa in giro.
Re: Parapendio tragico: due le vittime
Chissà perchè deltagolf, ma credo tu sia uno in gamba ed immagino con già un bel bagaglio d'esperienza.
Non tanto per la sviolinata verso il volo libero (in fondo ognuno può pensarla come crede su chi sia un "pilota" o no), quanto per il fatto che da quanto scrivi traspare non solo competenza, ma anche spirito d'osservazione e un umiltà che va ben oltre la passione per il volo.
E non posso che guardare con ammirazione gente del genere.
Gente che comunque non smetterà mai di imparare qualcosa, che, presto o tardi, forse gli sarà utile.
Comunque diamo a Cesare SOLO quel che è di Cesare. L'acutezza dei vololiberisti di cui parli è innanzitutto data dalla necessità di stare su. O la imparai o non ti diverti e magari fosse sempre facile leggere la micrometeorologia. Ognuno di noi, con un minimo di esperienza, conoscerà abbastanza bene il sito (realtivamente piccolo date le possibilità del mezzo) di volo che frequenta abitualmente, ma sugli aspetti generali è tutta un'altra storia. Una regola fondamentale sarebbe quella di informarsi sempre dai praticanti locali delle caratteritiche di un sito dove non si è mai volato e non magari decollare solo perchè altri sono già in volo.
PS: scusa l'ignoranza. TAF e METAR?
Non tanto per la sviolinata verso il volo libero (in fondo ognuno può pensarla come crede su chi sia un "pilota" o no), quanto per il fatto che da quanto scrivi traspare non solo competenza, ma anche spirito d'osservazione e un umiltà che va ben oltre la passione per il volo.
E non posso che guardare con ammirazione gente del genere.
Gente che comunque non smetterà mai di imparare qualcosa, che, presto o tardi, forse gli sarà utile.
Comunque diamo a Cesare SOLO quel che è di Cesare. L'acutezza dei vololiberisti di cui parli è innanzitutto data dalla necessità di stare su. O la imparai o non ti diverti e magari fosse sempre facile leggere la micrometeorologia. Ognuno di noi, con un minimo di esperienza, conoscerà abbastanza bene il sito (realtivamente piccolo date le possibilità del mezzo) di volo che frequenta abitualmente, ma sugli aspetti generali è tutta un'altra storia. Una regola fondamentale sarebbe quella di informarsi sempre dai praticanti locali delle caratteritiche di un sito dove non si è mai volato e non magari decollare solo perchè altri sono già in volo.
PS: scusa l'ignoranza. TAF e METAR?
Re: Parapendio tragico: due le vittime
METAR (METeorological Aerodrome Report) e TAF (Terminal Area Forecast - in alcune nazioni acquisito anche come Terminal Aerodrome Forecast) sono emissioni in codice che sono disponibili per i piloti al fine di rilevare le condizioni meteo, insieme a tutta una serie di altri bollettini e carte che servono allo scopo.voloalto ha scritto: PS: scusa l'ignoranza. TAF e METAR?
I METAR rappresentano la situazione al momento, i TAF le previsioni. Non mi dilungo perché non è il thread adatto e perché ci sono molti thread sull'argomento.
Nessuna di queste emissioni è però in grado di dirti cosa succede dietro a quel dosso, all'imbocco di quella valle, sotto a quel cumulo, a fianco di quel costone, o quando la dinamica scuote proprio la cresta di quell'albero là.
Questa è micrometeorologia locale e non si trova sui sacri testi, ma nell'esperienza di chi è abituato "per stare su", come dici tu, a valutare ogni minimo aspetto della zona.
E la mia non era una sviolinata, ma è davvero ciò che penso.
Ciao
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Re: Parapendio tragico: due le vittime
...QUOTO in pieno!!Otaku ha scritto:Magari hai portato sfiga...Flory ha scritto:Poche settimane fa un signore cercava di convincermi sull'irrilevanza dei rischi di questa disciplina sportiva: "Ho più paura quando faccio una partita di calcetto" diceva, cercando di convincermi a frequentare la pista...Alla luce di quanto è successo, credo che anche questi atteggiamenti mentali favoriscano gli incidenti...
è lo stesso identico ragionamento che fanno quelli che criticano il volo................
Senza offesa,
ezio.
Re: Parapendio tragico: due le vittime
Ho usato il termine sviolinata in senso ironico. Non ho mai dubitato sia ciò che pensi davvero.deltagolf ha scritto:E la mia non era una sviolinata, ma è davvero ciò che penso.
E grazie per la spiegazione off topic
Re: Parapendio tragico: due le vittime
Di nulla. Quando c'è chi vuole imparare, o quando c'è da imparare, sono sempre a disposizione.voloalto ha scritto:Ho usato il termine sviolinata in senso ironico. Non ho mai dubitato sia ciò che pensi davvero.deltagolf ha scritto:E la mia non era una sviolinata, ma è davvero ciò che penso.
E grazie per la spiegazione off topic