in procinto di fare due modelli in livrea American Airline,dovrò usare colori Alclad per la cromatura.
so che sono colori particolari ,mnecessitano di una base scura,ma ho tovato pareri discordanti su internet...
c'è chi dice che va bene qualsaiasi base di colore,chi che servono 5 0 6 mani di colore chi dice che ne bastano due..
qualcuno sli ha utilizzati o conosce qualcuno che lo abbia fatto?
colori alclad
Moderatore: Staff md80.it
colori alclad
tremiamo ma non molliamo...
Re: colori alclad
Se non ricordo male, sul sito ufficiale di Alclad c'è il modus operandi....
Dagli un occhio. Per certo so che sono vernici difficili da dare.. devi stare attentissimo anche alla polvere che smuovi soffiando con l'aerografo...
IN BOCCA AL LUPOOOOOOO
p.s. se li userai, poi fammi sapere che avevo una mezza idea di fare questo :
Dagli un occhio. Per certo so che sono vernici difficili da dare.. devi stare attentissimo anche alla polvere che smuovi soffiando con l'aerografo...
IN BOCCA AL LUPOOOOOOO
p.s. se li userai, poi fammi sapere che avevo una mezza idea di fare questo :
Re: colori alclad
in rete ho trovato questo sito che mi sembra interessante:
http://www.Asso di Spade
Alclad II
Attività > Tecnica
La mia esperienza nella realizzazione del metallo naturale.
Prima della commercializzazione dei colori Alclad non amavo particolarmente la finitura in metallo naturale (NMF, Natural Metal Finish).
Molti modellisti potrebbero essere d’accordo con me poiché i prodotti in commercio fino a pochi anni fa non davano risultati realistici ed una volta finito il modello risultava più simile alla verniciatura metallizzata delle carrozzerie delle auto che all’alluminio naturale non verniciato.
Le storiche case produttrici di smalti per uso modellistico come Humbrol o MoLac (data l’età posso dire di avere provato tutti i colori dei loro cataloghi) avevano alcune vernici a effetto metallizzato come alluminio, argento, canna di fucile (gun metal), ecc. che una volta stese con il pennello o l’aerografo davano alla superficie un effetto “brillantino” grazie ai pigmenti metallici in sospensione nella vernice. Non erano il massimo, ma negli anni 70/80 il mercato non offriva di meglio e bisognava accontentarsi.
Tra le varie vernici che ho sperimentato c’è anche l’alluminio con cui si verniciavano le canne fumarie delle stufe a legna!
Ho anche provato il Rub’n Buff, una cera in cui sono mescolate polveri metalliche, simile al lucido per calzature, che andava stesa con il dito o con un cotton fioc e lucidata successivamente con un panno morbido. L’effetto non era malvagio se il modello era stampato in plastica color argento, infatti molte case modellistiche in quegli anni stampavano i modelli con la plastica masterizzata argento (per fortuna oggi quasi scomparsa), ma uno dei problemi con il Rub’n Buff era l’impossibilità di mascherare con il nastro adesivo le parti trattate perchè nel rimuovere il nastro si poteva togliere anche la cera.
Seguendo i consigli di alcuni manuali di tecnica modellistica che suggerivano come risolvere il problema con il NMF, ho provato a rivestire un modello con pezzi di fogli di alluminio per uso alimentare, il Domopack.
Il primo e unico esperimento fu su un F-104G Hasegawa in 1:32. L’effetto finale era sorprendentemente realistico perchè usavi vero alluminio ma l’applicazione era terribilmente macchinosa: prima di tutto si doveva stendere una mano di smalto trasparente lucido sul pannello interessato stando attenti a non debordare, poi appoggiarvi il pezzo di lamina leggermente più grande del pannello da rivestire sulla superficie ancora fresca di vernice facendola aderire perfettamente con un batuffolo di cotone, una volta che la vernice era asciutta bisognava ritagliare con il cutter l’eccesso di alluminio seguendo il profilo del pannello (questa operazione era resa più facile se sul modello le pannellature erano incise in negativo) e la stessa sequenza andava ripetuta per il pannello successivo e così via… Una noia mortale!
Questo procedimento funzionava discretamente sulle superfici piane (ali, piani di coda o deriva) o su curve ampie, più problematico era invece applicarlo su superfici come la parte terminale conica dei serbatoi alari.
Come dicevo all’inizio, il NMF non è mai stato uno dei miei preferiti: nel mio “hangar” non sono mai stati presenti molti modelli con questa finitura (in quarant’anni di plastimodellismo aereo si possono contare sulle dita di una mano), fino a quando non sono comparsi i colori Alclad.
Non avendoli mai usati, mi sono documentato su vari siti modellistici (HyperScale) per capire come bisognava comportarsi con questo prodotto e tutti gli articoli letti riportavano una frase tipica: “il modello che sarà verniciato con questi colori dovrà essere assemblato, stuccato e lisciato alla perfezione, la superficie dovrà risultare priva di qualsiasi imperfezione”. Questo si traduce in una maggiore attenzione e cura durante la fase di montaggio.
I colori Alclad, contrariamente agli smalti classici, non sono molto coprenti. Il colore che si andrà a stendere è minimo e questo non aiuta certo a coprire le “magagne”. Con una mimetica classica le imperfezioni sono attenuate o addirittura mascherate dai colori usati, se poi sono scuri aiutano ancora di più, dalla pre- e dalla post-ombreggiatura e soprattutto dallo spessore (micron) di vernice stesa.
Prima di procedere alla colorazione vera e propria è bene spruzzare su tutto il modello una mano di Alclad Gray Primer & Microfiller ALC 302, in alternativa va bene anche uno smalto grigio chiaro di qualsiasi marca, per evidenziare le imperfezioni che, se presenti, andranno eliminate e le pannellature reincise nel caso queste fossero interessate dal nuovo intervento. Alla fine dell’operazione l’area ritoccata deve essere nuovamente spruzzata con il primer. Consiglio a questo punto di lisciare con molta delicatezza tutto il modello utilizzando carta vetrata da carrozziere (grana 600/800) bagnata in acqua per eliminare qualsiasi impurità che si fosse depositata sulla superficie durante la stesura del primer.
A questo punto inizio la fase vera e propria della finitura in NMF.
Si spruzza su tutto il modello una mano di Alclad Gloss Black Base ALC 305 (la base nera renderà più brillanti tutte le gradazioni regolari come l’ALC 101 Aluminium, l’ALC 102 Duraluminium, l’ ALC 106 White Aluminium, ecc.) preventivamente diluito con solvente sintetico alla nitro fino a raggiungere una consistenza simile al latte e si lascia poi asciugare per almeno 24 ore. Si possono anche stendere le gradazioni regolari direttamente sul primer se si vogliono ottenere tonalità più attenuate.
La gradazione ALC 107 Chrome risulterà più brillante se stesa su una base di smalto nero lucido come lo Humbrol 21, mentre per lo ALC 105 Highly Polished Aluminium la base ideale è un nero lucido acrilico come il Tamiya X-1.
Trascorse le 24 ore di essicazione del nero si stende sul modello una mano di ALC 101 Aluminium, questo colore funge da base per tutte le tonalità successive. Molto utili in questa fase sono le foto in bianco e nero, più di quelle a colori, per identificare le diverse gradazioni di colore dei pannelli usati nel rivestimento.
Gli Alclad asciugano quasi istantaneamente velocizzando così l’applicazione delle varie gradazioni.
Questi colori si possono stendere SOLO ad aerografo dotato di ugello di media grandezza ad una pressione di 12/15 psi (0,8/1 bar), mentre la distanza tra aerografo e modello sarà di 10/15 cm.
Stabilita la tonalità metallica da usare, bisogna procedere ad un’accurata mascheratura della zona da verniciare, utilizzando nastro adesivo Tamiya per delimitarne i bordi e carta per proteggere la zona circostante se si tratta di superfici piane come ali, deriva o piani di coda, altrimenti il cellophane dei pacchetti dei fazzoletti di carta per le superfici curve, come la fusoliera, in quanto più morbido e facile da adattare alla superficie bombata.
L’operazione di mascheratura è molto noiosa e quindi è meglio stabilire subito quanti pannelli andranno verniciati e con quale tonalità, applicando una mascheratura valida per più superfici.
Ricordate poi che le pannellature di un aereo sono simmetriche: ad una superficie posta sul lato sinistro ne corrisponde una su quello destro, salvo eccezioni da verificare con l’aiuto di fotografie o disegni, di conseguenza anche la loro colorazione deve essere simmetrica.
E’ molto importante effettuare un’accurata pulizia dell’aerografo con il diluente nitro ad ogni cambio di colore.
Non bisogna dimenticare che prima di iniziare qualsiasi verniciatura ad aerografo, soprattutto utilizzando gli Alclad, è bene proteggere le vie respiratorie con una mascherina, possibilmente ai carboni attivi, indossare guanti in lattice monouso e cambiare spesso l’aria nel locale (per assurdo sarebbe meglio utilizzare questi colori durante la stagione estiva così da poter lasciare aperte le finestre per tutto il tempo della colorazione).
Molti siti modellistici riportano che è possibile apporre le decals direttamente sulle superfici verniciate e che queste possono essere trattate con i liquidi ammorbidenti. Questo NON vale per il Chrome e Highly Polished Aluminium sui quali l’uso viene sconsigliato.
Personalmente non ho mai provato perchè temo che con il tempo le decals si possano staccare dal modello e, soprattutto, che i liquidi per ammorbidirle intacchino il colore sciogliendolo o screpolandolo.
Per non correre rischi, prima di posizionare le decals spruzzo sul modello una mano leggera e ben diluita di trasparente lucido X-22 Tamiya, metto le decals, che tratto con i prodotti Micro Set e Micro Sol, e poi ricopro il tutto con una nuova velatura di X-22.
Questo modo di procedere riduce in effetti l’aspetto metallico della finitura perchè ne attenua la brillantezza, ma considerato che preferisco realizzare modelli “vissuti” piuttosto che quelli nuovi di fabbrica o da museo “tirati a cera”, mi metto al riparo da possibili sgradite sorprese.
I colori Alclad hanno però un lato negativo: il prezzo, 7 Euro per una boccetta da 30 ml.
Costano uno sproposito, ma hanno una buona resa. Per esperienza personale con un flacone di ALC 101 Aluminium ho colorato tre modelli in 1/48 (Mirage III, P-51 e P-47), tenendo presente che con questa gradazione ho ricoperto TUTTO il modello.
Questa breve disamina sull’uso dei colori Alclad è frutto della mia esperienza personale. Al momento ho realizzato in NMF solamente i tre modelli sopra citati e presentati nella sezione AEREI in scala 1:48 di questo sito, di conseguenza non sono certo un esperto in materia e se qualcuno ritiene opportuno darmi dei suggerimenti, consigli o critiche, purchè costruttive, su quanto scritto queste saranno bene accette.
(articolo di Mario Stefanoni del 20.04.2010)
http://www.Asso di Spade
Alclad II
Attività > Tecnica
La mia esperienza nella realizzazione del metallo naturale.
Prima della commercializzazione dei colori Alclad non amavo particolarmente la finitura in metallo naturale (NMF, Natural Metal Finish).
Molti modellisti potrebbero essere d’accordo con me poiché i prodotti in commercio fino a pochi anni fa non davano risultati realistici ed una volta finito il modello risultava più simile alla verniciatura metallizzata delle carrozzerie delle auto che all’alluminio naturale non verniciato.
Le storiche case produttrici di smalti per uso modellistico come Humbrol o MoLac (data l’età posso dire di avere provato tutti i colori dei loro cataloghi) avevano alcune vernici a effetto metallizzato come alluminio, argento, canna di fucile (gun metal), ecc. che una volta stese con il pennello o l’aerografo davano alla superficie un effetto “brillantino” grazie ai pigmenti metallici in sospensione nella vernice. Non erano il massimo, ma negli anni 70/80 il mercato non offriva di meglio e bisognava accontentarsi.
Tra le varie vernici che ho sperimentato c’è anche l’alluminio con cui si verniciavano le canne fumarie delle stufe a legna!
Ho anche provato il Rub’n Buff, una cera in cui sono mescolate polveri metalliche, simile al lucido per calzature, che andava stesa con il dito o con un cotton fioc e lucidata successivamente con un panno morbido. L’effetto non era malvagio se il modello era stampato in plastica color argento, infatti molte case modellistiche in quegli anni stampavano i modelli con la plastica masterizzata argento (per fortuna oggi quasi scomparsa), ma uno dei problemi con il Rub’n Buff era l’impossibilità di mascherare con il nastro adesivo le parti trattate perchè nel rimuovere il nastro si poteva togliere anche la cera.
Seguendo i consigli di alcuni manuali di tecnica modellistica che suggerivano come risolvere il problema con il NMF, ho provato a rivestire un modello con pezzi di fogli di alluminio per uso alimentare, il Domopack.
Il primo e unico esperimento fu su un F-104G Hasegawa in 1:32. L’effetto finale era sorprendentemente realistico perchè usavi vero alluminio ma l’applicazione era terribilmente macchinosa: prima di tutto si doveva stendere una mano di smalto trasparente lucido sul pannello interessato stando attenti a non debordare, poi appoggiarvi il pezzo di lamina leggermente più grande del pannello da rivestire sulla superficie ancora fresca di vernice facendola aderire perfettamente con un batuffolo di cotone, una volta che la vernice era asciutta bisognava ritagliare con il cutter l’eccesso di alluminio seguendo il profilo del pannello (questa operazione era resa più facile se sul modello le pannellature erano incise in negativo) e la stessa sequenza andava ripetuta per il pannello successivo e così via… Una noia mortale!
Questo procedimento funzionava discretamente sulle superfici piane (ali, piani di coda o deriva) o su curve ampie, più problematico era invece applicarlo su superfici come la parte terminale conica dei serbatoi alari.
Come dicevo all’inizio, il NMF non è mai stato uno dei miei preferiti: nel mio “hangar” non sono mai stati presenti molti modelli con questa finitura (in quarant’anni di plastimodellismo aereo si possono contare sulle dita di una mano), fino a quando non sono comparsi i colori Alclad.
Non avendoli mai usati, mi sono documentato su vari siti modellistici (HyperScale) per capire come bisognava comportarsi con questo prodotto e tutti gli articoli letti riportavano una frase tipica: “il modello che sarà verniciato con questi colori dovrà essere assemblato, stuccato e lisciato alla perfezione, la superficie dovrà risultare priva di qualsiasi imperfezione”. Questo si traduce in una maggiore attenzione e cura durante la fase di montaggio.
I colori Alclad, contrariamente agli smalti classici, non sono molto coprenti. Il colore che si andrà a stendere è minimo e questo non aiuta certo a coprire le “magagne”. Con una mimetica classica le imperfezioni sono attenuate o addirittura mascherate dai colori usati, se poi sono scuri aiutano ancora di più, dalla pre- e dalla post-ombreggiatura e soprattutto dallo spessore (micron) di vernice stesa.
Prima di procedere alla colorazione vera e propria è bene spruzzare su tutto il modello una mano di Alclad Gray Primer & Microfiller ALC 302, in alternativa va bene anche uno smalto grigio chiaro di qualsiasi marca, per evidenziare le imperfezioni che, se presenti, andranno eliminate e le pannellature reincise nel caso queste fossero interessate dal nuovo intervento. Alla fine dell’operazione l’area ritoccata deve essere nuovamente spruzzata con il primer. Consiglio a questo punto di lisciare con molta delicatezza tutto il modello utilizzando carta vetrata da carrozziere (grana 600/800) bagnata in acqua per eliminare qualsiasi impurità che si fosse depositata sulla superficie durante la stesura del primer.
A questo punto inizio la fase vera e propria della finitura in NMF.
Si spruzza su tutto il modello una mano di Alclad Gloss Black Base ALC 305 (la base nera renderà più brillanti tutte le gradazioni regolari come l’ALC 101 Aluminium, l’ALC 102 Duraluminium, l’ ALC 106 White Aluminium, ecc.) preventivamente diluito con solvente sintetico alla nitro fino a raggiungere una consistenza simile al latte e si lascia poi asciugare per almeno 24 ore. Si possono anche stendere le gradazioni regolari direttamente sul primer se si vogliono ottenere tonalità più attenuate.
La gradazione ALC 107 Chrome risulterà più brillante se stesa su una base di smalto nero lucido come lo Humbrol 21, mentre per lo ALC 105 Highly Polished Aluminium la base ideale è un nero lucido acrilico come il Tamiya X-1.
Trascorse le 24 ore di essicazione del nero si stende sul modello una mano di ALC 101 Aluminium, questo colore funge da base per tutte le tonalità successive. Molto utili in questa fase sono le foto in bianco e nero, più di quelle a colori, per identificare le diverse gradazioni di colore dei pannelli usati nel rivestimento.
Gli Alclad asciugano quasi istantaneamente velocizzando così l’applicazione delle varie gradazioni.
Questi colori si possono stendere SOLO ad aerografo dotato di ugello di media grandezza ad una pressione di 12/15 psi (0,8/1 bar), mentre la distanza tra aerografo e modello sarà di 10/15 cm.
Stabilita la tonalità metallica da usare, bisogna procedere ad un’accurata mascheratura della zona da verniciare, utilizzando nastro adesivo Tamiya per delimitarne i bordi e carta per proteggere la zona circostante se si tratta di superfici piane come ali, deriva o piani di coda, altrimenti il cellophane dei pacchetti dei fazzoletti di carta per le superfici curve, come la fusoliera, in quanto più morbido e facile da adattare alla superficie bombata.
L’operazione di mascheratura è molto noiosa e quindi è meglio stabilire subito quanti pannelli andranno verniciati e con quale tonalità, applicando una mascheratura valida per più superfici.
Ricordate poi che le pannellature di un aereo sono simmetriche: ad una superficie posta sul lato sinistro ne corrisponde una su quello destro, salvo eccezioni da verificare con l’aiuto di fotografie o disegni, di conseguenza anche la loro colorazione deve essere simmetrica.
E’ molto importante effettuare un’accurata pulizia dell’aerografo con il diluente nitro ad ogni cambio di colore.
Non bisogna dimenticare che prima di iniziare qualsiasi verniciatura ad aerografo, soprattutto utilizzando gli Alclad, è bene proteggere le vie respiratorie con una mascherina, possibilmente ai carboni attivi, indossare guanti in lattice monouso e cambiare spesso l’aria nel locale (per assurdo sarebbe meglio utilizzare questi colori durante la stagione estiva così da poter lasciare aperte le finestre per tutto il tempo della colorazione).
Molti siti modellistici riportano che è possibile apporre le decals direttamente sulle superfici verniciate e che queste possono essere trattate con i liquidi ammorbidenti. Questo NON vale per il Chrome e Highly Polished Aluminium sui quali l’uso viene sconsigliato.
Personalmente non ho mai provato perchè temo che con il tempo le decals si possano staccare dal modello e, soprattutto, che i liquidi per ammorbidirle intacchino il colore sciogliendolo o screpolandolo.
Per non correre rischi, prima di posizionare le decals spruzzo sul modello una mano leggera e ben diluita di trasparente lucido X-22 Tamiya, metto le decals, che tratto con i prodotti Micro Set e Micro Sol, e poi ricopro il tutto con una nuova velatura di X-22.
Questo modo di procedere riduce in effetti l’aspetto metallico della finitura perchè ne attenua la brillantezza, ma considerato che preferisco realizzare modelli “vissuti” piuttosto che quelli nuovi di fabbrica o da museo “tirati a cera”, mi metto al riparo da possibili sgradite sorprese.
I colori Alclad hanno però un lato negativo: il prezzo, 7 Euro per una boccetta da 30 ml.
Costano uno sproposito, ma hanno una buona resa. Per esperienza personale con un flacone di ALC 101 Aluminium ho colorato tre modelli in 1/48 (Mirage III, P-51 e P-47), tenendo presente che con questa gradazione ho ricoperto TUTTO il modello.
Questa breve disamina sull’uso dei colori Alclad è frutto della mia esperienza personale. Al momento ho realizzato in NMF solamente i tre modelli sopra citati e presentati nella sezione AEREI in scala 1:48 di questo sito, di conseguenza non sono certo un esperto in materia e se qualcuno ritiene opportuno darmi dei suggerimenti, consigli o critiche, purchè costruttive, su quanto scritto queste saranno bene accette.
(articolo di Mario Stefanoni del 20.04.2010)
tremiamo ma non molliamo...
Re: colori alclad
oggi in fiera ho acquistato il chrome e l'alluminium...
quando li userò vi dirò com'è andata e come ho fatto,così se qualcuno è interessato ha una testimonianza diretta..
intanto il primo tentativo è il 738 AA,ma poi il progetto vero è il seguente:
chiaramente il grosso...il triplo sette
quando li userò vi dirò com'è andata e come ho fatto,così se qualcuno è interessato ha una testimonianza diretta..
intanto il primo tentativo è il 738 AA,ma poi il progetto vero è il seguente:
chiaramente il grosso...il triplo sette
tremiamo ma non molliamo...