quando ero pischello un mio collega anziano mi spiegò quale era il criterio certo per prestare i soldi a qualcuno.sigmet ha scritto:Non a caso ho detto Norwegian. Bene, oggi le "norwegian" rappresentano il 90% del mercato globale ergo anche le compagnie di leasing si debbono confrontare con questo tipo di mercato.Come diceva qualcuno "chisse so e ccarte e co chisse avemmo a giucà!". Altrimenti i 320 li tengono al sole in nevada.fabrizio66 ha scritto:Mbe come merito del credito anche norvegian non se la passa bene.
Poi ti dico una cosa che forse non sai ma nel risk assessment finanziario aeronautico ci sono molti altri elementi che si valutano oltre i conticini (che si taroccano facilmente) quali l'affidanìbilità delle manutenzioni, gli indicatori dell'operatività, la qualità dell'addestramento degli equipaggi (ovvero cio' che saggiamente ha rilevato Tartan come SV) e tante altre cosine che non tutte le compagnie possono vantare come "strong points" (tanto per rimanere nel campo del RM).
Ma lascio la parola al superesperto Mau che sui leasing ne sa più di tutti.
alidlà dei conti, bilanci pezzi di carta etc, la regola base è che i soldi si prestano a chi si conosce.
dove la conoscenza và aldilà dei pezzi di carta.
oggi facendo un analisi normale, alitalia difficilmente potrebbe accedere al mercato del credito.
questa situazione era c.que presente anche negli anni passati, non ci sarebbe stata logica nel concedere finanziamenti ad una società piena di debiti e con prospettive di recupero minime.
Se sono stati concessi (su sollecito della politica) è perché bisognava salvare la situazione della compagnia aerea.
Tale prassi non era consolidata solo con alitalia ma anche con altre società.
Chiaramente, rispondendo a Pino, questo è un discorso meramente finanziario i dipendenti non c'entrano niente.