Durante la crisi c'è stato un generale downgrade da parte di tutti. Soprattutto il settore azinedale che da sempre è quello che offre i maggiori introiti ha cominciato a stringere e a risparmiare.Flyingblueboy ha scritto:Max, e' possibile che la business rimanga compromessa dalla mossa, del resto credo sia una reazione al fatto che oggi sul medio/corto la business non vende molto e su quel segmento ci sono le low cost, mentre per competere si e' privata l'economy via via di tanti servizi.
Differenziare le classi permetterebbe di dare ad ognuno il servizio che vuole al prezzo piu' consono, vediamo se riesco a spiegarmi: oggi tu puoi comprare un seat in economy scontata come in classe Y: grande differenza di prezzo ma il servizio e' identico ed ultimamente in declino.. se il prodotto economy lo differenzio, da una certa tariffa in su comincero' ad avere il pasto, l'imbarco prioritario ed una allowance bagaglio commisurata..
Per citarne alcune: Jetstar, Air Asia e Icelandair, vendono l'economy a diversi scaglioni e oltre alla flessibilita' ed il prezzo cambia l'allowance bagaglio e il catering.. sono piccole cose ma se AF/KL sta copiando certi modelli di successo delle low cost vuol dire che c'e' da imparare e del buono anche li'..
Mi fa piacere che AF/KL abbia parto gli occhi al mercato ed alle esigenze del passeggero che cambiano.
Ma anche ne settore economy ciò è avvenuto portando un discreto numero di persone verso il basso costo.
Quando la buriana sarà passata il ritorno al livello precedente non sarà né automatico né scontato, anzi io credo che non avverrà affatto nei termini in cui era prima.
Le aziende non torneranno di certo a spendere allegramente come in precedenza visto che anche a livelli inferiori i suoi uomini sono "sopravvissuti". Ergo, diranno, se ci sei stato in questo periodo ci puoi andare anche dopo.
Senza contare il sempre massiccio ricorso alle riunioni telematiche e virtuali rispetto a quelle fisiche.
Aggiungo pure che con la posta certificata non è nemmeno più necessario essere fisicamente presenti per firmare un pezzo di carta.
Pertanto se si suppone che anche dopo la crisi il settore prima maggiomente remunerativo sia destinato ad andare in sofferenza è ovvio che le compagnie cerchino nuovi sbocchi.
Vedo una partita aperta a 360 gradi, da un lato con l'attenzione al cliente che vuole e può spendere (anche se non come prima) e dall'altra il confronto con chi è ormai più esperto nell'attirare la clientela sensibile solo al prezzo.
Ciao
Massimo