Lo spettro della crisi su Meridiana?

Area dedicata alla discussione sulle compagnie aeree. Si parla di Alitalia, Air One, Air Dolomiti, Meridiana e tutte le altre compagnie aeree italiane e straniere

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MiamiVice

Lo spettro della crisi su Meridiana?

Messaggio da MiamiVice » 16 gennaio 2008, 13:54

L'AD di Meridiana, Gianni Rossi non esita a parlare di "fine" della compagnia se non si attua una radicale svolta al sistema di business della compagnia.
L'intervista all'AD Rossi è stata pubblicata dai due principali quotidiani sardi, L'Unione Sarda e la Nuova Sardegna.
Il modello di business da imitare sarebbe quello di easyJet.

Esprimo una mia personalissima opinione (e per tanto discutibilissima) sulla situazione. E' da un anno a questa parte che la compagnia sembra perdere colpi, e non è solo una questione di servizio di bordo a pagamento, mi riferisco a un aspetto generale della compagnia percepito da un utente; soprattutto nei voli che interessano la mia regione (che conosco per presa diretta) il modello di business IG rischia di apparire il classico cetriolo agli occhi dell'utente medio, che paga una tariffa mediamente superiore in confronto a una low cost che propone un servizio pressochè identico e a un prezzo nettamente più basso. Se Meridiana fa una scelta Low Cost credo che debba attuarla in tutto e per tutto, attingendo da quel modello di business non solo per il tipo di servizi accessori, ma anche per l'aggressività delle politiche sul mercato e per una offerta competitiva con le altre compagnie low fare.

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Messaggio da Poker » 16 gennaio 2008, 22:12

Disclaimer:
Allora faccio un'analisi di una situazione puramente inventata da me... i fatti i nomi e le persone sono puramente casuali... etc... etc... ;)

Chiamasi in gergo tecnico "Politica del Terrore" applicata da manager che nel caso falliscano come tali provano la carta dell'incutere timore con tremendi presagi spesso supportati da situazioni sfavorevoli tra l'altro pilotate dagli stessi...
assomiglia all'autodistruzione termonucleare globale...
avete presente?

cosa vuole dire: "falliscano come tali":

Che non sanno fare, probabilmente, il loro lavoro nel trovare soluzioni efficaci per fronteggiare situazioni evolutive del mercato nel quale la loro azienda si trova.
Investimenti sbagliati...
Mancata politica di rinnovo e sviluppo spesso totale altre volte in tempi utili...
Chiusura totale verso rappresentanze sindacali di categoria... creando uno stato di malcontento generale e di stallo nelle relazioni
Costante e voluto non rispetto di accordi e contratto... con relative conseguenze lecite... di manifestazioni di scontento... scioperi etc etc...

Tutto questa situazione delirante... ovviamente poi viene proposta ai media sotto forma di vittimismo... e per depistare il tutto cerca di buttare in prima pagina il costo del lavoro (vi ricordo che probabilmente il CCL Meridiana è l'unico in italia e anche all'estero confrontato con molte altre realtà) che salvaguarda e tutela molto il discorso SICUREZZA sottoforma di qualità della vita e di limiti di programmazione più cautelativi rispetto le vigenti e spesso abbondanti FTL.

Chi fallisce cerca di depistare e spostare l'attenzione altrove.

Quindi, io quando volo con qualche vettore... mi chiederei: che limiti osservano i lavoratori in quanto a ore di volo, servizio e riposi?... e magari all'ultimo solo per curiosità... "di che anno sono gli aerei impiegati?"


saluti
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Messaggio da esoso82 » 16 gennaio 2008, 22:29

Bisognerebbe proporre a carletto di comprare la meridiana-eurofly, cosi rinnova la flotta e ha il know how dell'eurofly per i voli a lungo raggio.....tutta la flotta formata da a320 e a330....togooooooo!!!!!!

MiamiVice

Messaggio da MiamiVice » 16 gennaio 2008, 22:54

Poker ha scritto:Disclaimer:
Allora faccio un'analisi di una situazione puramente inventata da me... i fatti i nomi e le persone sono puramente casuali... etc... etc... ;)
Proprio giovedì scorso a bordo di I SMED alcuni tuoi colleghi hanno tracciato un quadro molto simile... :wink:
Una signorina A/V era tremendamente preoccupata anche per le sorti delle quote azionarie detenute dai dipendenti della compagnia, e dall'"annullamento" di Meridiana in favore di Eurofly...

Alla luce di tutte queste preoccupazioni mi chiedo se quello di Eurofly sia stato un buon acquisto... :roll:

MiamiVice

Messaggio da MiamiVice » 17 gennaio 2008, 11:29

Posto, per completezza, le repliche dei sindacati all'AD.

L'Unione Sarda

La Nuova Sardegna

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Messaggio da Poker » 17 gennaio 2008, 13:13

mmmm maddai... la situazione "puramente inventata da me" trova dei riscontri reali??? NOOOO....

Aho... io l'ho detto eh....
una situazione puramente inventata da me... i fatti i nomi e le persone sono puramente casuali...
:)
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Messaggio da araial14 » 17 gennaio 2008, 13:24

Ma che sta succedendo all'aviazione civile italiana????
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MiamiVice

Messaggio da MiamiVice » 17 gennaio 2008, 13:25

:lol: :lol: :lol:

:oops: Naturalmente, anche in aereo facevano la sfida a chi la sparava più grossa :mrgreen:

E' tutto casuale 8)

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rossi dice

Messaggio da esoso82 » 18 gennaio 2008, 14:58

Eurofly diventerà la compagnia low cost del gruppo Meridiana. È quanto ha detto l’a.d. Gianni Rossi in un’intervista al quotidiano MF. Per la componente a lungo raggio vi sarà quasi certamente un nuovo volo verso New York, con partenza da Malpensa, Orio al Serio o Verona.
Sulla decisione peseranno anche le scelte di Alitalia nei confronti di Malpensda. Secondo Rossi le vendite di biglietti Eurofly per gli USA del gennaio 2008 mostrano un incremento del 50% rispetto allo stesso periodo del 2007. (dedalonews)


da
http://www.masterviaggi.it/detail.php?IdArt=22983


mi chiedo allora gli a330 verranno marchiati meridiana????

MiamiVice

Messaggio da MiamiVice » 18 gennaio 2008, 15:00

All'Unione Sarda e alla Nuova, ha fatto capire che anche Meridiana sarebbe diventata una low fare... Mistero! :lol:

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Messaggio da Poker » 18 gennaio 2008, 18:19

araial14 ha scritto:Ma che sta succedendo all'aviazione civile italiana????
purtroppo nulla di buono o costruttivo a mio avviso... ormai è un processo iniziato molti anni fa... le categorie "coperte" da un buon contratto stanno cercando di fare il possibile, ma non è semplice, anzi... a volte sono gli stessi "simili" che si danno la zappa sui piedi permettendo cose sconsiderate...
e nel frattempo gli "aguzzini" sono troppo focalizzati su come guadagnare più soldi possibile nel minor tempo possibile... ciò significa, spremitura tipo arance, del personale che popola le aziende... che porta ad un tipo di concorrenza sleale che costringe anche chi opera sotto un buon contratto a fare i conti con realtà dirigenziali che in ogni modo cercano di contrastare chi fa volare e chi vola superando anche i limiti FTL... ovvio che non si può competere o contrastare anche scioperando... perchè tanto chiamano una compagnia che con due "euri"e le FTL gonfiate copre la maggior parte dei voli...

e la cosa peggiore sai qual'è?
è che tanto quello che interessa ai più... e che si possa viaggiare su un AEREO spendendo 1,00 "EURO"..
poi se anche pensiamo che per fare un giro in motorino solo di benza ci vogliono almeno 5,00"Euri"... chissenefrega...

tristezza

comunque speriamo bene...


ovviamente tutto quello qui sopra è frutto di un brutto sogno che ho fatto stanotte... tutto ciò che può essere ricondotto a fatti, nomi, cose, persone e direi personaggi... è puramente casuale... ormai lo sapete, no? :D :lol:
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Messaggio da araial14 » 18 gennaio 2008, 18:24

Poker ha scritto:
araial14 ha scritto:Ma che sta succedendo all'aviazione civile italiana????
purtroppo nulla di buono o costruttivo a mio avviso... ormai è un processo iniziato molti anni fa... le categorie "coperte" da un buon contratto stanno cercando di fare il possibile, ma non è semplice, anzi... a volte sono gli stessi "simili" che si danno la zappa sui piedi permettendo cose sconsiderate...
e nel frattempo gli "aguzzini" sono troppo focalizzati su come guadagnare più soldi possibile nel minor tempo possibile... ciò significa, spremitura tipo arance, del personale che popola le aziende... che porta ad un tipo di concorrenza sleale che costringe anche chi opera sotto un buon contratto a fare i conti con realtà dirigenziali che in ogni modo cercano di contrastare chi fa volare e chi vola superando anche i limiti FTL... ovvio che non si può competere o contrastare anche scioperando... perchè tanto chiamano una compagnia che con due "euri"e le FTL gonfiate copre la maggior parte dei voli...

e la cosa peggiore sai qual'è?
è che tanto quello che interessa ai più... e che si possa viaggiare su un AEREO spendendo 1,00 "EURO"..
poi se anche pensiamo che per fare un giro in motorino solo di benza ci vogliono almeno 5,00"Euri"... chissenefrega...

tristezza

comunque speriamo bene...


ovviamente tutto quello qui sopra è frutto di un brutto sogno che ho fatto stanotte... tutto ciò che può essere ricondotto a fatti, nomi, cose, persone e direi personaggi... è puramente casuale... ormai lo sapete, no? :D :lol:
In realtà, pur non essendo un addetto del settore, mi ero fatto delle idee che collimano in tutto e per tutto con le tue :wink: La subdola legge del profitto che innesca la nefasta goccia cinese. :evil:
Comunque, grazie per la risposta che condivido appieno.

MiamiVice

Messaggio da MiamiVice » 18 gennaio 2008, 18:25

Poker ha scritto:
ovviamente tutto quello qui sopra è frutto di un brutto sogno che ho fatto stanotte... tutto ciò che può essere ricondotto a fatti, nomi, cose, persone e direi personaggi... è puramente casuale... ormai lo sapete, no? :D :lol:
A voja :thumbright:
Ultima modifica di MiamiVice il 18 gennaio 2008, 18:27, modificato 1 volta in totale.

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Re: rossi dice

Messaggio da Michele » 18 gennaio 2008, 18:26

esoso82 ha scritto:Eurofly diventerà la compagnia low cost del gruppo Meridiana. È quanto ha detto l’a.d. Gianni Rossi in un’intervista al quotidiano MF. Per la componente a lungo raggio vi sarà quasi certamente un nuovo volo verso New York, con partenza da Malpensa, Orio al Serio o
Concedetemi la battuta....ma allora è il volo per NY che porta sfiga! :roll:
RMKS////

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Messaggio da Lucky Luke » 18 gennaio 2008, 21:20

A me sembra che, tanto per cambiare, i manager italiani siano assolutamente inadeguati al ruolo che ricoprono. Consentitemi una riflessione generale.
Ho la fortuna di viaggiare molto per lavoro e, quindi, di conoscere bene il mondo al di là delle Alpi.
Ho conosciuto realtà lavorative molto efficienti, ben strutturate, con organizzazioni chiare e, soprattutto, MERITOCRATICHE, dove i lavoratori vengono valorizzati e non spremuti.
Quando sento i nostri grandi manager parlare di costo del lavoro da abbattere, io vorrei abbattere loro: perchè questi grandi "dirigggenti" non vanno in un qualsiasi paese estero ad imparare come si gestisce un'azienda? Perchè, per esempio, non vanno in Germania dove gli stipendi sono il doppio dei nostri (quindi un costo del lavoro doppio del nostro) e, purtuttavia, le aziende corrono come treni (lo so perché ci lavoro, con i tedeschi)?
Quando un'azienda deve tagliare il costo del lavoro vuol dire che è male organizzata. Oggi un'azienda sopravvive solo con una "massa critica", fatta di personale motivato, affidabile, fedele e BEN PAGATO. Se manca la massa critica e, quindi, l'azienda per sopravvivere deve affidarsi ai contratti precari o alla riduzione dei servizi alla clientela, meglio che si ritiri dal mercato.
Un AD come Cimoli, che qualche anno fa disse "più voliamo più perdiamo" dopo ben 3 anni di gestione, dovrebbe scomparire dalla faccia della terra per incapacità. Non ho bisogno di pagare milioni di euro per sentirmi dire che l'azienda è in crisi.
Non conosco Meridiana dall'interno, la conosco come passeggero. Effettivamente ho notato un peggioramento del servizio a bordo, come se ad affossare l'azienda fossero i 100 € di catering. Per non parlare poi dei sempre più frequenti guasti ai suoi aerei che, per quanto eccezionali, cominciano ad essere vecchiotti e quindi a richiedere maggior manutenzione.
Di questo, ovviamente, i nostri manager incolpano i sindacati, i lavoratori, la cometa di Halley, la congiunzione astrale, mai loro stessi...

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Messaggio da Maxlanz » 19 gennaio 2008, 11:13

araial14 ha scritto:Ma che sta succedendo all'aviazione civile italiana????
:(

Sembra diventata terra di nessuno...o di tutti. :(

Ciao
Massimo

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Messaggio da Poker » 19 gennaio 2008, 15:49

Lucky Luke ha scritto:A me sembra che, tanto per cambiare, i manager italiani siano assolutamente inadeguati al ruolo che ricoprono. Consentitemi una riflessione generale.
Ho la fortuna di viaggiare molto per lavoro e, quindi, di conoscere bene il mondo al di là delle Alpi.
Ho conosciuto realtà lavorative molto efficienti, ben strutturate, con organizzazioni chiare e, soprattutto, MERITOCRATICHE, dove i lavoratori vengono valorizzati e non spremuti.
Quando sento i nostri grandi manager parlare di costo del lavoro da abbattere, io vorrei abbattere loro: perchè questi grandi "dirigggenti" non vanno in un qualsiasi paese estero ad imparare come si gestisce un'azienda? Perchè, per esempio, non vanno in Germania dove gli stipendi sono il doppio dei nostri (quindi un costo del lavoro doppio del nostro) e, purtuttavia, le aziende corrono come treni (lo so perché ci lavoro, con i tedeschi)?
Quando un'azienda deve tagliare il costo del lavoro vuol dire che è male organizzata. Oggi un'azienda sopravvive solo con una "massa critica", fatta di personale motivato, affidabile, fedele e BEN PAGATO. Se manca la massa critica e, quindi, l'azienda per sopravvivere deve affidarsi ai contratti precari o alla riduzione dei servizi alla clientela, meglio che si ritiri dal mercato.
Un AD come Cimoli, che qualche anno fa disse "più voliamo più perdiamo" dopo ben 3 anni di gestione, dovrebbe scomparire dalla faccia della terra per incapacità. Non ho bisogno di pagare milioni di euro per sentirmi dire che l'azienda è in crisi.
Non conosco Meridiana dall'interno, la conosco come passeggero. Effettivamente ho notato un peggioramento del servizio a bordo, come se ad affossare l'azienda fossero i 100 € di catering. Per non parlare poi dei sempre più frequenti guasti ai suoi aerei che, per quanto eccezionali, cominciano ad essere vecchiotti e quindi a richiedere maggior manutenzione.
Di questo, ovviamente, i nostri manager incolpano i sindacati, i lavoratori, la cometa di Halley, la congiunzione astrale, mai loro stessi...
Caro mio, hai centrato in pieno tutto.

Sarebbe sicuramente simpatico leggere risposte di questo genere sui giornali dove intervengono i simil-manager a sputare sentenze sul costo del lavoro...

Mi fa piacere allora, sapere che esistono persone che riescono a vedere "oltre le Alpi" e soprattutto commentare in questi toni la drammatica situazione manageriale italiana... seppur non facendo parte nello specifico delle categorie "attaccate". :wink:

cià
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Messaggio da Lucky Luke » 19 gennaio 2008, 19:24

Vedi, Poker, il mio lavoro (gestisco un grosso progetto legato ad una nuova tecnologia) mi porta spesso da fornitori esteri.
Ho conosciuto aziende enormi, multinazionali, come anche aziendine piccole da 50 dipendenti. Diversi sono gli aspetti che accomunano entrambe le tipologie di aziende, te ne elenco solo alcuni.
Intanto, sono aziende che investono in ricerca e sviluppo, cosa che in Italia ormai è scomparsa, in mano a quei pochi burocrati senescenti che hanno in pugno l'università.
Ho visto il proprietario di una di queste aziendine, che vende il suo prodotto in tutto il mondo, scendere in officina con l'elmetto in testa. Il suo prodotto è assolutamente tecnologico, produzione assicurata per i prossimi 3 anni.
Seconda cosa, mettono il cliente al primo posto, con tutte le sue necessità.
Viaggio spessissimo con LH (Jawhol!!), i biglietti (pagati dall'azienda, ovviamente) sono carissimi eppure gli aerei sono sempre pieni, anche nelle tratte più scognite e a qualsiasi ora del giorno e della notte, a volte finisco in lista d'attesa. Questo perché ovviamente LH dà l'immagine di azienda affidabile e dedita alla "customer satisfaction". Soprattutto, è guidata da un management serio e responsabile, che decide e si assume le responsabilità.
Terzo aspetto, non indifferente, vige davvero la meritocrazia: non esiste (non quantomeno ai livelli patologici italiani) che si assume il figlio del nipote del cognato del politico, si assumono (e si pagano BENE) le persone BRAVE e le si portano avanti. Non è un caso che tutti i responsabili di funzione con cui mi interfaccio siano giovani di 30-35 anni. Prova a vedere in una qualsiasi azienda italiana che età hanno i capi...
Quando mancano queste tre condizioni ecco che prevalgono le raccomandazioni (che inevitabilmente portano alla disaffezione al lavoro, in quanto "dovuto" e non "meritato", e al distacco dalle esigenze del cliente), prevalgono le logiche micragnose di risparmiare cento lire invece di investirle, ben sapendo che solo investimenti oculati e responsabili rendono le aziende competitive, vengono al pettine tutti i nodi che poi vengono "scaricati" all'anello debole della catena: il lavoratore precario.
Leggevo una volta (ecco il link) che gli stipendi dei manager in Italia sono cresciuto molto più degli stipendi degli impiegati. In pratica chi lavora viene spremuto e sottopagato, chi manda in rovina le aziende viene strapagato...Eppure i nostri appartenenti al "mannaggment" (alla napoletana) dicono che per essere competitive le nostre aziende devono ridurre il costo del lavoro: cominciassero a diminuirsi il loro stipendio e a restituire il maltolto...

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Messaggio da wing05 » 19 gennaio 2008, 22:42

Lucky Luke ha scritto: Eppure i nostri appartenenti al "mannaggment" (alla napoletana) dicono che per essere competitive le nostre aziende devono ridurre il costo del lavoro: cominciassero a diminuirsi il loro stipendio e a restituire il maltolto...
..parole sante :lol:
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Messaggio da Poker » 20 gennaio 2008, 0:27

Lucky Luke ha scritto:Vedi, Poker, il mio lavoro (gestisco un grosso progetto legato ad una nuova tecnologia) mi porta spesso da fornitori esteri.
Ho conosciuto aziende enormi, multinazionali, come anche aziendine piccole da 50 dipendenti. Diversi sono gli aspetti che accomunano entrambe le tipologie di aziende, te ne elenco solo alcuni.
Intanto, sono aziende che investono in ricerca e sviluppo, cosa che in Italia ormai è scomparsa, in mano a quei pochi burocrati senescenti che hanno in pugno l'università.
Ho visto il proprietario di una di queste aziendine, che vende il suo prodotto in tutto il mondo, scendere in officina con l'elmetto in testa. Il suo prodotto è assolutamente tecnologico, produzione assicurata per i prossimi 3 anni.
Seconda cosa, mettono il cliente al primo posto, con tutte le sue necessità.
Viaggio spessissimo con LH (Jawhol!!), i biglietti (pagati dall'azienda, ovviamente) sono carissimi eppure gli aerei sono sempre pieni, anche nelle tratte più scognite e a qualsiasi ora del giorno e della notte, a volte finisco in lista d'attesa. Questo perché ovviamente LH dà l'immagine di azienda affidabile e dedita alla "customer satisfaction". Soprattutto, è guidata da un management serio e responsabile, che decide e si assume le responsabilità.
Terzo aspetto, non indifferente, vige davvero la meritocrazia: non esiste (non quantomeno ai livelli patologici italiani) che si assume il figlio del nipote del cognato del politico, si assumono (e si pagano BENE) le persone BRAVE e le si portano avanti. Non è un caso che tutti i responsabili di funzione con cui mi interfaccio siano giovani di 30-35 anni. Prova a vedere in una qualsiasi azienda italiana che età hanno i capi...
Quando mancano queste tre condizioni ecco che prevalgono le raccomandazioni (che inevitabilmente portano alla disaffezione al lavoro, in quanto "dovuto" e non "meritato", e al distacco dalle esigenze del cliente), prevalgono le logiche micragnose di risparmiare cento lire invece di investirle, ben sapendo che solo investimenti oculati e responsabili rendono le aziende competitive, vengono al pettine tutti i nodi che poi vengono "scaricati" all'anello debole della catena: il lavoratore precario.
Leggevo una volta (ecco il link) che gli stipendi dei manager in Italia sono cresciuto molto più degli stipendi degli impiegati. In pratica chi lavora viene spremuto e sottopagato, chi manda in rovina le aziende viene strapagato...Eppure i nostri appartenenti al "mannaggment" (alla napoletana) dicono che per essere competitive le nostre aziende devono ridurre il costo del lavoro: cominciassero a diminuirsi il loro stipendio e a restituire il maltolto...
Condivido e sottoscrivo in pieno tutto.
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Messaggio da pippo682 » 20 gennaio 2008, 9:57

Lucky Luke for President!

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Messaggio da Lucky Luke » 20 gennaio 2008, 12:05

pippo682 ha scritto:Lucky Luke for President!
:thanks: :thanks:

Mi rendo condo di aver detto delle cose ovvie, ma sembra che nessuno in Italia se ne sia accorto...Ancora in Italia ci facciamo prendere per il naso da certe facce di :bootyshake: che ci governano...

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Messaggio da Nav-Boys » 25 gennaio 2008, 11:05

Questo è quello che scrivono i giornali.... mah....

Meridiana è superata: se non cambia, morirà
LA NUOVA SARDEGNA - Trasporti e infrastrutture: «Meridiana è superata: se non cambia, morirà» 16.01.2008
Rossi: siamo come la Palmera. Il costo del lavoro è elevato, l’organizzazione è vecchia
GUIDO PIGA OLBIA. «Meridiana è come Palmera. Se non ci sarà una svolta radicale e immediata, la compagnia aerea chiuderà». Non è un signor Rossi qualsiasi a parlare. E’ Gianni Rossi, l’amministratore delegato dell’azienda dell’Aga Khan. Parole pesantissime, dette consapevolmente e soprattutto volutamente. - Lei è il numero uno della compagnia e sta dicendo che Meridiana morirà? «Non lo dico io, è una preoccupazione oggettiva - risponde l’ad di Meridiana, in questa intervista concessa ieri alla “Nuova” dopo aver inviato una lettera ai sindacati -. E’ successo alla Palmera, stava succedendo alla Fiat. Come quelle due aziende, fatte le dovute proporzioni, Meridiana ha un’organizzazione industriale vecchia e superata, un altissimo costo del lavoro e dà un’offerta che non è gradita dai passeggeri. Tre fattori che, combinati, mi fanno dire, oggettivamente, che Meridiana non avrà più mercato e, quindi, nessuna ragione di continuare a esistere già a partire dal prossimo mese di ottobre». - Che è quello che segna la fine della continuità territoriale. Evidentemente era l’unica ancora di salvezza di fronte all’attacco delle compagnie low cost. «Meridiana è superata, a livello di organizzazione industriale. E’ troppo piccola per competere con i grandi, da British Airways ad Air France-Alitalia, se l’accordo si farà. Ma è troppo pesante per reggere l’urto delle low cost come EasyJet e, peggio ancora, Ryanair. Penso che l’azienda abbia avuto l’intuizione giusta nel 1997 con Meridiana Express: voleva ammodernare la propria offerta con una graduale trasformazione. L’avesse fatto allora, oggi Meridiana sarebbe competitiva». - I sindacati si opposero: c’erano posti di lavoro a rischio. «E sbagliarono. Avessero avuto un approccio tedesco, avrebbe ragionato insieme all’azienda su come adeguare la compagnia per fronteggiare la concorrenza durissima delle low cost, già allora abbondantemente prevedibile. Ma, lo voglio dire, allora venne meno la reazione dei lavoratori. Se avessero fatto, come avvenne alla Fiat, una “marcia dei 40mila”, avrebbe costretto i sindacati ad avere un atteggiamento più aperto al cambiamento». - Cita la Fiat. Era in crisi, ma ora è risanata. «Meridiana è come la Fiat degli anni dell’assistenzialismo. Lì arrivava la cassa integrazione, qui i contratti di solidarietà, o la continuità territoriale, che è stata una droga. Ci ha protetto per anni, ma ora è finita. Voglio chiedere questo: perché almeno non abbiamo sfruttato questa opportunità? Nel 2006, con la continuità appena rinnovata, avevo proposto la riorganizzazione di Meridiana, che deve andare verso il modello di Easyjet, ma i sindacati dei piloti, dopo un’apertura, chiusero le trattative. Ci sono stati troppi ritardi e noi ora siamo nudi davanti ai passeggeri, proprio come la vecchia Fiat. La fabbrica faceva auto brutte, noi diamo una brutta offerta di servizi»». - Come pensa di “coprire” Meridiana? Come salvarla? Non divide le colpe? «Che cosa posso fare, come amministratore delegato? Far sorridere gli assistenti di volo? Se loro non danno un buon servizio o sono scortesi, è evidente che i passeggeri si lamentano. L’azienda è loro, dei dipendenti. E’ da loro che mi aspetto uno scatto di orgoglio. Sono loro che devono contribuire a rendere competitiva l’azienda». - Ai sindacati propone l’improponibile: rivedere tutti i contratti, abbassare i costi. «La sfida di Meridiana è solo questa: ridurre i costi per restare sul mercato. Non serve aumentare il fatturato se i costi crescono di più, tanto più che il mercato italiano è in crisi nera. A gennaio c’è un calo fortissimo degli arrivi a Olbia. Allora, lo dico senza esitazioni, c’è solo un’opzione che sfata molti tabù: ci vuole una rivisitazione completa di tutti i contratti. Vuol dire ragionare senza paraocchi ideologici di cose concrete. Se i lavoratori accettano questa sfida di modernizzazione, non ci saranno esuberi ma assunzioni. Se decideranno di restare fermi, allora c’è solo uno sbocco: la chiusura di Meridiana».


L'UNIONE SARDA - Trasporti e infrastrutture: Rossi ai sindacati: «Il nostro modello è quello di easyJet» 16.01.2008
Dopo gli auguri di Natale, si torna alla triste realtà, anche se con una proposta di trattativa. Gianni Rossi, amministratore delegato di Meridiana, dopo aver inviato una lettera ai dipendenti della compagnia, ora ha deciso di scrivere ai sindacati per dire loro due cose: servono sacrifici, perché il mercato nel 2008 cambierà, e bisogna avviare subito una trattativa tra azienda e rappresentanti dei lavoratori sulle prospettive per il futuro. Tanto che l'ad di Meridiana propone di incontrarsi già la prossima settimana, avviando la discussione in due fasi: nella prima si cercherà di mettere al passo con i tempi la normativa contrattuale dei dipendenti e si chiuderanno le vertenze ancora aperte. Nella seconda, invece, si dovrebbero ristrutturare i contratti di lavoro in modo da favorire «una maggiore produttività del personale», con l'utilizzo di nuovi aerei del tipo Airbus 320 e raggiungere una «integrazione operativa con Eurofly». LE RAGIONI Meridiana chiede dunque ai propri dipendenti una svolta radicale. Le ragioni, secondo l'azienda, sono da ricercare nel futuro del settore aereo e nella ricerca di un nuovo posizionamento della compagnia. Il mercato, ha spiegato Rossi prima ai dipendenti e ora anche ai sindacati, sta mutando radicalmente e Meridiana vorrebbe avvicinare «lo schema della propria offerta a quella di easyJet, mantenendo e sviluppando al contempo una migliore penetrazione distributiva soprattutto sul mercato italiano». Nonostante una crescita dei ricavi e una serie di indicatori positivi, bisogna fare i conti anche con l'aumento dei costi del carburante. Nel 2007, ha annunciato Rossi, Meridiana ha chiuso con 4,6 milioni di passeggeri trasportati (+27% rispetto al 2004), i ricavi si sono attestati a 418 milioni (in crescita del 21% rispetto al 2004) e anche i costi di esercizio sono diminuiti del 6%, mentre sono cresciuti i dipendenti (1388 nel 2007 contro i 1326 del 2004), grazie anche a 144 conferme di contratti a tempo indeterminato. PETROLIO Ci sono però le incognite dell'aumento del costo del carburante, che solo nel 2008 potrebbe portare a un aggravio di spesa di 18 milioni di euro, e soprattutto della fine della continuità territoriale. L'attuale regime scade a ottobre: dopo Meridiana continuerà a volare dagli scali di Olbia e Cagliari oppure dovrà muoversi soltanto sul libero mercato? Bisogna prepararsi, insomma, e non c'è tempo da perdere. ( g. d. )

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