



Personalmente sono un pò scettico che ce la si faccia a rimborsare tutto, cordate più o meno reali e/o inventate a parte!
Sono tanti bei soldini comunque!

Moderatore: Staff md80.it
l'altro giorno un esponente della ex forza italia ora pdl parlava proprio di questo,se az sarà privatizzata il prestito verrà rimborsato subito,chi si sta interessando a cordate sta pensando a investimenti di 5-6 miliardi di euro,sono un problema 300 milioni di fronte a tali cifre?370 ha scritto:![]()
Ehm
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forse la mia potrà sembrare una domanda un pò ingenua...tuttavia...riguardo al rimborso entro il 31-12-2008...che si fa??
Personalmente sono un pò scettico che ce la si faccia a rimborsare tutto, cordate più o meno reali e/o inventate a parte!
Sono tanti bei soldini comunque!
da dipendente az,ti dico una cosaair4you ha scritto:Udite Udite... signori ecco a che cosa serve in parte il prestito ponte......
A me questa cosa non mi va proprio giù perchè si tratta anche di soldi miei....
Edizione 84 del 01-05-2008
Alitalia senza pudore, vogliono pure l’aumento
I dipendenti potrebbero scioperare pur di mettersi in tasca buona parte del prestito-ponte
di Francesco Blasilli
Cordata o non cordata, Berlusconi deve risolvere la questione Alitalia. I suoi fedelissimi parlano di un dossier zeppo di nomi interessati alla decrepita compagnia di bandiera, ma nella sostanza non sarebbero poi tanti quelli che non hanno detto di “no” a priori (tra questi Intesa San Paolo), fermo restando che l’ipotesi Ferrovie dello Stato appare come una provocazione e niente più. Nel mentre, però, il Cavaliere è impegnato a pagare dazio ai sindacati che hanno sostanzialmente bloccato la cessione ad Air France; per fare questo deve convincere l’Unione Europea (che ha ribadito proprio ieri di essere molto dubbiosa) della legalità del prestito ponte di 300 milioni di euro, concesso dal governo Prodi. In questo momento Berlusconi è necessariamente impegnato su due tavoli: trovare un nuovo proprietario per Alitalia e al tempo stesso non scontentare i sindacati. Compito praticamente quasi impossibile, visto che chiunque prenda il comando della compagnia di bandiera dovrà operare dei tagli. Al momento, grazie al prestito ponte che lascia tutto come sta, godono i lavoratori.
Ed infatti si parla di festosi brindisi dalle parti della Magliana. Solo che dall’aeroporto di Fiumicino, dove si trova la sede di Alitalia e dove lavorano la maggior parte dei dipendenti che rappresentano il pomo della discordia, arrivano voci poco rassicuranti per Berlusconi e il nostro paese. I vertici sindacali dell’azienda avrebbero in mente di far avere ai lavoratori un nuovo aumento di stipendio. Ossia vorrebbero che buona parte del denaro arrivato dal prestito ponte finisse direttamente nelle loro tasche, senza passare per le squinternate casse di Alitalia. Una richiesta francamente assurda per un’azienda che assomiglia ad un morto che cammina: è come se un uomo che sta morendo dissanguato decidesse di rifarsi il naso invece di una trasfusione. Ma questo è quanto. E i dipendenti di Alitalia avrebbero in mente anche di fare uno sciopero per raggiungere il loro obiettivo.
E’ chiaro ed evidente che di aumento non se ne parla proprio ed una situazione del genere metterebbe in ulteriore difficoltà Berlusconi, anche se lo sciopero potrebbe anche diventare un boomerang per i sindacati che cadrebbero in totale disgrazia davanti all’opinione pubblica. A quel punto si potrebbero attuare i tagli di personale che eventuali acquirenti richiedono a furor di popolo oppure il Cavaliere potrebbe decidere (come suggerisce da anni la Lega) di far fallire la compagnia di bandiera. Fanta-economia, forse, anche perché stando ai bookmakers internazionali la cordata italiana di Berlusconi esiste: la compagnia Agipronews quota Alitalia ancora tricolore ad appena 1.85, mentre Air France e Aeroflot sono distanziate, rispettivamente a 2.50 e 3.00.
Fonte L'opinione.it
non credo proprio!airbusfamilydriver ha scritto:chi si sta interessando a cordate sta pensando a investimenti di 5-6 miliardi di euro,sono un problema 300 milioni di fronte a tali cifre?
Mi fa piacere che tu lo dica.airbusfamilydriver ha scritto:...air4you ha scritto:Udite Udite... signori ecco a che cosa serve in parte il prestito ponte......
A me questa cosa non mi va proprio giù perchè si tratta anche di soldi miei....
Edizione 84 del 01-05-2008
Alitalia senza pudore, vogliono pure l’aumento
I dipendenti potrebbero scioperare pur di mettersi in tasca buona parte del prestito-ponte
non c'è assolutamente traccia di richieste in tal senso,da parte di nessun sindacato
...
air4you ha scritto:I vertici sindacali dell’azienda avrebbero in mente di far avere ai lavoratori un nuovo aumento di stipendio. Ossia vorrebbero che buona parte del denaro arrivato dal prestito ponte finisse direttamente nelle loro tasche, senza passare per le squinternate casse di Alitalia. Una richiesta francamente assurda per un’azienda che assomiglia ad un morto che cammina: è come se un uomo che sta morendo dissanguato decidesse di rifarsi il naso invece di una trasfusione. Ma questo è quanto. E i dipendenti di Alitalia avrebbero in mente anche di fare uno sciopero per raggiungere il loro obiettivo.
Eh, ma cosa puoi pretendere da una persona con un cognome siimile, caro air.surfer?air.surfer ha scritto:
Livaidioti sul suo libro dice che guadagno 198 mila e 538 euro l'anno.
PS I 538 euro li ho devoluti per il nolo di una squillo di nome Porcahontas che ho invitato alla magliana in occasione del festino organizzato per l'aumento.
ROTFL (sbonk!)
Si chiama Livadiotti e indipendentemente da quello che scrive, sul quale si può essere d'accordo o meno, egli si preenta col proprio nome firmandosi.Killua_727 ha scritto: Eh, ma cosa puoi pretendere da una persona con un cognome siimile
"Indipendentemente da quello che scrive" è un concetto molto ampio. Miserevole invece è scrivere menzogne mascherate da verità seduti comodamente al proprio computer insultando gratuitamente chi, in quell'esatto momento in qualche parte del mondo sta riportando a terra, magari con un motore in avaria, centinaia di passeggeri mettendo in pratica anni di addestramento e di sacrifici.Maxlanz ha scritto:Si chiama Livadiotti e indipendentemente da quello che scrive, sul quale si può essere d'accordo o meno, egli si preenta col proprio nome firmandosi.Killua_727 ha scritto: Eh, ma cosa puoi pretendere da una persona con un cognome siimile
Quindi trovo che insultare le persone storpiandone il nome e oltretutto senza firmarsi col proprio, sia una cosa piuttosto miserevole.
Ciao
Massimo
Se storpiare il nome puo' esser cosa riprovevole (sulla parola miserevole ti invito a fare una ricerca etimologica) altrettanto ma ancor di piu' e' lo storpiare la realta' dei fatti a detrimento di qualcuno.Maxlanz ha scritto:Si chiama Livadiotti e indipendentemente da quello che scrive, sul quale si può essere d'accordo o meno, egli si preenta col proprio nome firmandosi.Killua_727 ha scritto: Eh, ma cosa puoi pretendere da una persona con un cognome siimile
Quindi trovo che insultare le persone storpiandone il nome e oltretutto senza firmarsi col proprio, sia una cosa piuttosto miserevole.
Ciao
Massimo
Miserevole: che desta compassione, miserando. (cfr. Garzanti).aurum ha scritto:Se storpiare il nome puo' esser cosa riprovevole (sulla parola miserevole ti invito a fare una ricerca etimologica) altrettanto ma ancor di piu' e' lo storpiare la realta' dei fatti a detrimento di qualcuno.Maxlanz ha scritto: Si chiama Livadiotti e indipendentemente da quello che scrive, sul quale si può essere d'accordo o meno, egli si preenta col proprio nome firmandosi.
Quindi trovo che insultare le persone storpiandone il nome e oltretutto senza firmarsi col proprio, sia una cosa piuttosto miserevole.
Ciao
Massimo
Livadioti parla di privilegi; e come potresti chiamarlo il suo che in nome della liberta' di disinformazione ,cosi ben praticata in Italia dalla maggior parte dei suoi colleghi,si permette di riempire le pagine del suo giornale con menzogne e inesattezze , ahime' difficili da confutare pubblicamente da chi alle pagine di quei giornali non ha alcun accesso.(te lo dimostrano le lettere di protesta arrivate al suo giornale e rimaste nel cestino del vicedirettore).
La distonia e' proprio questa: lui pur mettendoci nome e cognome non va in galera(sarebbe facilmente attribuibile in questi casi il reato di diffamazione o calunnia ma un bravo magistrato ne troverebbe anche qualcun'altro) . Galera che invece aprirebbe le sue porte a chi ,come me, provasse a restituire alla sua categoria le stesse infamanti accuse che lui ,e certi suoi amici,hanno gentilmente indirizzato a quella dei piloti,non godendo delle sue stesse protezioni.
Facile poi sparare sui bersagli inerti,ben piu' difficile e' lo scoprire i target nascosti.Ma si sa che chi si nasconde e' in genere un dritto ,ed un dritto sa bene a chi rivolgere i suoi favori!
capito dove vanno a finire i soldi?airbusfamilydriver ha scritto:da: http://dagospia.excite.it/articolo_index_40140.html
ALITALIA SENZA FONDO: 520MILA EURO PER UN PICCOLO RESTYLING DEL MARCHIO
LE PRESSIONI PER AVERE LA TESSERA DELLA FRECCIA ALATA SONO RISALITE A 1300
QUEL VOLO ROMA-ALBENGA PRO SCAJOLA, LE ROTTE “SU ORDINAZIONE” DEI POLITICI
Gianni Dragoni per “Il Sole 24 Ore”
A impensierire Maurizio Prato, mercoledì 2 aprile, non c'erano solo le pretese dei sindacati nella trattativa con Air France sulla privatizzazione. Un negoziato conclusosi con la rottura e le dimissioni di Prato la sera stessa. Quel giorno, il più triste da quando il primo agosto 2007 aveva assunto la presidenza della scricchiolante Alitalia, il dirigente pubblico era sottoposto a un altro, martellante assalto.
La Corte costituzionale da settimane chiedeva con insistenza per i 14 giudici in carica e una schiera di ex, attraverso il segretario generale, Giuseppe Troccoli, 33 tessere del Club Freccia Alata (Cfa), il privilegio più esclusivo concesso dalla compagnia. La Freccia Alata dà diritto all'uso delle salette per vip negli aeroporti, a una corsia preferenziale nelle prenotazioni, ai posti nelle prime file sugli aerei, a una procedura d'imbarco più rapida, evitando le file. Non dà diritto al biglietto gratuito: quello, salvo eccezioni, si paga.
È un trattamento per clienti di riguardo, lo fanno tutte le compagnie. Hanno diritto alla Freccia Alata i clienti più assidui, i «grandi volatori», che sono circa 50mila. Ma alla Magliana si è affermata l'abitudine di dispensare l'ambita tesserina color oro anche a clienti che non ne hanno diritto: politici, alte cariche dello Stato, magistrati, militari, manager, attori, cantanti, giornalisti, o anche solo "amici" di persone importanti. Li chiamano membri «onorari» del Cfa. Un modo di rafforzare le relazioni della compagnia o, forse, di coloro che decidono l'ammissione al Cfa, una funzione che spetta alla direzione relazioni esterne.
Giulio Tremonti era ministro dell'Economia quando, il 6 maggio 2004, il Governo Berlusconi nominò all'Alitalia Giancarlo Cimoli amministratore delegato, al posto di Giuseppe Bonomi (presidente) e Marco Zanichelli (amministratore delegato), diventato ad nell'emergenza creata dalle dimissioni di Francesco Mengozzi il 27 febbraio. Tremonti chiamava Zanichelli «Freccia Alata». Per rimarcare il potere che aveva amministrato, come direttore delle relazioni esterne per oltre 15 anni, nell'espandere i beneficiari del privilegio.
All'arrivo Cimoli trovò circa 5mila tessere «onorarie». Tra i meriti del suo mandato, che ha fallito l'obiettivo del risanamento dei conti, l'ex numero uno Fs si è vantato di essere riuscito a ridurre queste tessere, quasi fosse una fatica di Sisifo. E in effetti lo è. Nel 2006 le tessere «onorarie» erano ridotte a 3.300, quando in agosto alla direzione relazioni esterne e comunicazione è arrivata Ilaria Bramezza, ex city manager al Comune di Venezia. Nel 2007 le tessere «onorarie» sono state ridotte a 1.300, nonostante le forti pressioni degli esclusi. Eliminato il privilegio ai parlamentari, che possono comunque accedere alle salette (ma solo in Italia) grazie ai privilegi di Camera e Senato.
All'inizio di quest'anno la direzione relazioni esterne ha abbattuto a 250 le tessere Freccia Alata «onorarie», riservandole a un gruppo selezionato di vertici di grandi società, Fiat, banche, assicurazioni, giornali e tv. Il taglio è stato fatto anche per attenuare il previsto sovraffollamento delle salette vip a Fiumicino, in conseguenza dell'aumento dei voli nello scalo romano avvenuto dal 30 marzo, con il piano Prato. E la maggioranza degli «onorari» risiedono a Roma.
Il taglio delle tesserine magiche ha provocato la protesta in massa di molti vip. Alla Magliana, dove c'è il rischio di portare i libri in Tribunale, le pressioni e le richieste di tessere Cfa sono il pane quotidiano. Prato aveva cercato di difendere la linea della sobrietà, autorizzando la Freccia Alata solo per il presidente dell'Alta Corte Franco Bile e il vice Giovanni Maria Flick. Ma il bombardamento di richieste, culminato nelle ore disperate in cui stava saltando la trattativa con Jean-Cyril Spinetta, ha vinto anche la sua resistenza.
Così il privilegio è stato riconosciuto a 30 tra giudici in carica della Corte costituzionale e gli «emeriti», cioè gli ex presidenti e perfino il segretario generale Troccoli, che si era aggiunto alla lista. Tra i pochi esclusi dalla Cfa l'ex presidente Antonio Baldassarre, perché è finito nelle indagini della Procura di Roma, per l'offerta presentata nella privatizzazione a nome di un'improbabile cordata (tra i componenti un McDonald's dell'Eur).
In seguito a forti pressioni esterne e interne, fatte anche da altre direzioni dell'Alitalia che hanno interferito con la funzione responsabile delle relazioni esterne, le tessere «onorarie» sono ora risalite a 1.300. Non c'è solo la Corte costituzionale a bussare alla porta dell'esclusivo club. Hanno la tessera «onoraria», tra i tanti, il primo presidente della Corte di Cassazione, Vincenzo Carbone o il vicepresidente del Csm, Nicola Mancino.
Dalla Corte dei conti è arrivata una lista con 40 richieste, tra cui due medici. In campagna elettorale un ministro candidato con il Pd ha raccomandato un cantante, ex vincitore a Sanremo, richiesta respinta. Dall'entourage del ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, arrivano domande a raffica. Anelano alla tesserina molti ufficiali della polizia, della Finanza, soprattutto quelli distaccati a Fiumicino, vertici delle forze armate.
La gestione di questo privilegio è un buon esempio che, oltre al malcostume, spiega il cattivo funzionamento dell'azienda e la commistione con pressioni esterne, dalla politica alle istituzioni a vari "poteri" trasversali. Molte immagini di distorsioni scorrono nel passato anche recente, in una sorta di "blob" Alitalia. Nel giugno 2002 Alitalia ha inaugurato il volo da Fiumicino ad Albenga (Savona), città con 24mila abitanti, con un turboelica Atr42.
«Proviamo questa nuova rotta. Badate però che questa è un'operazione di scouting», avvertì l'amministratore delegato, Francesco Mengozzi, al taglio del nastro. «Ma che vuol dire scouting?», chiese Claudio Scajola, che era ministro dell'Interno, per il quale il volo era molto comodo per rientrare nel collegio elettorale.
«Sperimentiamo. Se non c'è traffico si chiude», spiegò Mengozzi. Dopo due mesi il volo era già soppresso. C'erano stati anche contributi di lancio dell'aeroporto di Villanova d'Albenga: comunque soldi pubblici, perché quasi il 90%dei soci dell'aeroporto sono gli enti locali. Per diverso tempo il «volo Scajola» è stato poi fatto dall'Air One di Carlo Toto, ma ora non c'è più.
Casi di questo tipo sono innumerevoli. Un ex collaboratore di Giovanni Bisignani, oggi amministratore delegato della Iata, ricorda che quando era ad dell'Alitalia, all'inizio degli anni Novanta, un senatore calabrese, Francesco Covello della vecchia Dc, si battè con insistenza per avere il volo da Roma a Lamezia Terme (Catanzaro). «Prima i politici stanziavano i soldi pubblici per costruire aeroporti, anche nel nulla, poi facevano lobby per costringere Alitalia a mettere i voli», ricorda un ex dirigente.
Le consulenze sono un altro capitolo difficile da decifrare. Talvolta costose, affidate anche a società di prestigio, ma dai risultati spesso oscuri. All'assemblea degli azionisti dell'11 luglio 2007, il presidente Berardino Libonati ha rivelato che «Alitalia ha corrisposto a McKinsey negli anni 2004, 2005 e 2006 42 milioni di euro, oltre ad Iva». Sono gli anni di Cimoli. Poi c'è «il rapporto contrattuale con Accenture avviato nel 2005, finalizzato al progetto di ristrutturazione del sistema amministrativo-contabile, per circa 30 milioni di euro complessivi», ha aggiunto Libonati.
Controverso il nuovo logo introdotto nel 2005, il «restyling del marchio», con la scritta Alitalia che ora è leggermente inclinata verso destra, una differenza quasi impercettibile rispetto alla precedente. All'assemblea del 2007 Libonati ha cercato di difendere la scelta, avvenuta nella precedente gestione.
«Alitalia nella strategia di riposizionamento della compagnia e della marca aveva deciso di rinnovare il servizio offerto ai clienti accompagnandolo con il restyling del marchio», che risaliva al 1969. Per il restyling, «svolto in collaborazione con la sola agenzia di comunicazione», Saatchi & Saatchi, la compagnia – ha detto Libonati – ha sostenuto «per disegni e realizzazione dei nuovi materiali», il costo complessivo di 520mila euro tra il 2005 e il 2006.
«Il nuovo logo è stato introdotto nel 2005 sulle macchine per il check-in veloce di Fiumicino ed è risultato più apprezzato dai clienti Alitalia; è stata effettuata un'analisi, con un gradimento complessivo che è passato da 56,9 al 61% degli intervistati dalla ricerca Gpf e associati», ha detto Libonati. Non sembra un grande miglioramento. Ma soprattutto non si comprende come mai una compagnia in crisi abbia affrontato spese di questo genere. Un costo ulteriore e più consistente, non reso noto, è stato sostenuto per ridipingere il marchio sugli aerei.
E poi c'è la pubblicità. «La comunicazione pubblicitaria è stata svolta nel 2006 con la collaborazione dell'agenzia internazionale Saatchi & Saatchi e del centro media Mindshare», ha detto Libonati. «La società per il 2006 ha sostenuto costi pubblicitari complessivi pari a circa 22 milioni».
Dagospia 05 Maggio 2008
una vaga idea di dove vanno a finire i soldi già l avevo ma, con l articolo da te postato, ho avuto la certezza!airbusfamilydriver ha scritto:capito dove vanno a finire i soldi?
capito dove sono gli sprechi?
capito cosa intendo quando dico che la colpa è tutta della politica e delle sue marchette?
capito quando dico che la missione di AZ non è industriale ma politica?
però la colpa è dei piloti che pendolano,pure quelli che pendolano senza must go e col cfs,oppure dei naviganti che dormono a milano....
ma andate a ......
E' vero, ce li metteranno in testa tra un po ' con gli interessi!Draklor ha scritto:E intanto checchè ne dica o ne pensi la commissione europea il prestito ponte è stato già erogato e incassato,e in tempi brevissimi.
Per una volta non ci siamo fatti mettere i piedi in testa dagli altri.
Ben fatto.
era oraDraklor ha scritto:E intanto checchè ne dica o ne pensi la commissione europea il prestito ponte è stato già erogato e incassato,e in tempi brevissimi.
Per una volta non ci siamo fatti mettere i piedi in testa dagli altri.
Ben fatto.
era ora finalmente che qualcuno alzasse la voce e che l'italia debba sempre pagare per tutti gli altriDraklor ha scritto: Tanto si sa che chi se la prende in quel posto ogni volta dall'UE siamo noi e la Grecia(vedi vicenda Olympic).
non mi sembra che la UE abbia già stabilito che si tratta di aiuto di stato e quindi proibitomcgyver79 ha scritto: Peggio che i bambini: basta dire "non si fa" che subito si fiondano a fare ciò che sarebbe proibito.
Ciaooooo.
La consuetudine italiana in realtà è di non condannare mai!airbusfamilydriver ha scritto:non mi sembra che la UE abbia già stabilito che si tratta di aiuto di stato e quindi proibito
tu condanni prima del processo,classica consuetudine italiana....
Ma che bel teatrino vittimista!airbusfamilydriver ha scritto:era ora finalmente che qualcuno alzasse la voce e che l'italia debba sempre pagare per tutti gli altriDraklor ha scritto: Tanto si sa che chi se la prende in quel posto ogni volta dall'UE siamo noi e la Grecia(vedi vicenda Olympic).
con gli altri nessuno dice niente,a noi e ai greci ci massacrano,ovvio siamo i più deboli in europa