Alitalia: il Fantozzi loquace
2 Dicembre 2008, 08:00
http://www.inviatospeciale.com/2008/12/ ... i-loquace/
Dichiarazini e smentite
Alitalia è definitivamente scomparsa da giornali e telegiornali. Le tragedie di ritardi, passeggeri infuriati, scioperi selvaggi e generosità della ‘cordata patriottica’ sembrano aver lasciato il posto ad altro. Ieri, tra i tanti quotidiani, il Corriere della Sera in line ci informava anche di “Belen, ballo con caduta e sexy-intoppo” ed anche (citiamo per par condicio), che “Grillo compra casa a Lugano: Solo per il blog”.
Insomma notizie indimenticabili. Peccato che alcune cose siano successe nel lunedì dell’acqua alta record a Venzia. E riguardavano proprio la Compagnia di bandiera agonizzante.
Ha cominciato nella mattina il Commissario straordinario Fantozzi: “Fatta ferma l’assoluta sicurezza dei voli Alitalia abbiamo preferito ridurne il numero per dare sicurezza agli utenti”. Secondo il liquidatore la decisione è stata presa con ”con dispiacere e rammarico”.
Per Fantozzi la cancellazione dei voli ”non dovra’ ripetersi”. Poi ha insisitito in una tesi smentita da giorni: “Non è vero che non dipende dai sindacati e dallo sciopero bianco che, in qualche misura, continua ancora”.
Il Commissario ha aggiunto “perchè la compagnia ha delle difficoltà innescate dallo sciopero bianco, c’è la necessità di avere sicurezza assoluta sui voli”. Quale relazione esiste tra uno sciopero che non c’è e la sicurezza? Se, poi, l’applicazione rigida da parte del personale dei regolamenti produce pericoli, allora davvero non si capisce il senso delle parole di Fantozzi.
Il ‘capo temporaneo’ di Alitalia ha reso noto che ”i piloti stanno per ricevere le lettere di assunzione” da Cai. Al momento, tuttavia, non si ha notizia sia stata ancora avviata la cassa integrazione ed in ogni caso che il Commissario parli a nome della ‘cordata patriottica’, annunciando atti altrui non è un buon esempio di definizione dei ruoli.
Particolarmente loquace Fantozzi ha anche ripetuto che dal primo dicembre Cai ‘’si assume i costi” di Alitalia. ”Per impossibilità tecniche”, il closing è stato rinviato al 12 dicembre, ha detto, ‘ci sono delle modalità di pagamento convenute, c’è l’assunzione degli oneri economici da parte di Cai al primo dicembre. Poi ha ribadito che il prezzo di acquisto di Alitalia è di 1,052 miliardi e i termini di pagamento sono chiari. Probabilmente solo per lui, sarebbe il caso di aggiungere.
Sempre ieri Andrea Giuricin, fellow dell’Istituto Bruno Leoni, nel Focus ‘
Fantozzi sbaglia a calcolare i debiti di Alitalia?’ ha detto che la “privatizzazione” di Alitalia rischia di portare un Natale amaro ai contribuenti italiani. L’economista ha precisato che “contrariamente a quanto affermato pubblicamente dal Commissario, Augusto Fantozzi, il debito del gruppo Alitalia è di 3,8 miliardi di euro, di cui ben 3 miliardi in capo alla stessa Alitalia. L’offerta Cai consiste in circa 1,05 miliardi di euro e il Commissario ha detto di poter ricavare altri 600/700 milioni di euro dalla vendita degli altri asset. I crediti non recuperabili sono quindi superiori a 2 miliardi di euro come anche lo stesso Istituto Bruno Leoni aveva stimato ad inizio settembre”.
Per Giuricin “si è molto discusso circa il compenso del Commissario straordinario per il lavoro che sta portando a termine. Partendo dalle prescrizioni che il decreto ministeriale impone, nel complesso Augusto Fantozzi potrebbe ricevere tra 5,7 e 32,9 milioni di euro grazie alle varie voci che compongono il compenso del curatore fallimentare”.
Il collaboratore dell’Istituto Bruno Leoni ha insistito dicendo che “il costo del fallimento con una procedura trasparente senza trattativa privata è sempre più chiaro che sarebbe stato molto inferiore ai 7 miliardi di euro che nel complesso costa la soluzione “all’italiana”. [...] E’ stato commesso infatti un grave errore nella legge di conversione del decreto legge 133/2008, la cosiddetta “Salva Alitalia” nella legge 166/2008 da parte del Parlamento. Secondo l’articolo 1 comma 10, Cai prende la licenza di Alitalia, tuttavia in questo modo non c’è discontinuità aziendale e quindi il nuovo operatore dovrà farsi carico di tutti i debiti Alitalia, cioè i 3,8 miliardi di euro”.
Notizia non da poco, ma ignorata dai media, come tutto il resto. Per quanto le relazioni di Cai con ambienti governativi e dell’opposizione siano strette, resta da vedere se eventuali futuri contenziosi, lanciati da soggetti che dovessero sentirsi colpiti dall’operazione Cai, non richieranno di diventare veri e propri boomerang per Colaninno e soci.
In un comunicato, sempre ieri, Anpac, Up, Avia, Anpav e Sdl hanno attaccato con durezza il silenzio calato sulla vicenda: “Il caos regna ormai sovrano. Cai non è entrata il 1° dicembre e non si pronuncia su quando avvierà l’attività di volo. La Marcegaglia dice che lascerà Cai a breve, dando per scontato l’arrivo di Air France. Il Commissario dice poco ed in modo spesso contraddittorio, nonostante il suo ruolo e le sue responsabilità. Stesso imbarazzato silenzio dal Governo. La stampa, dopo una campagna fortemente lesiva dell’immagine di Alitalia e della dignità dei lavoratori, ha messo la sordina al tutto.L’operativo dei voli Alitalia è ridotto in modo impressionante e l’azienda non da alcuna certezza all’utenza e ai lavoratori. Cai, dopo la firma degli accordi del 31 ottobre aveva dichiarato che mancava soltanto l’ok dell’europa ed invece, giorno dopo giorno, sono emersi altri problemi, altre autorizzazioni mancanti, altri rinvii. Sino a quando Cai potrà tenere in scacco l’intero trasporto aereo italiano senza che nessuno osi mettere in discussione la sua credibilità industriale?”.
Rispondendo alle affermazioni di Fantozzi, alla ’sicurezza’, al presunto ’sciopero bianco’, alla situazione finanziaria, il ‘fronte del no’ ha aggiunto: “Enac che fa? Dovrebbe vigilare sull’applicazione delle regole e sui diritti dei passeggeri. Ma cosa ha fatto per le centinaia di cancellazioni di voli operate dal Commissario di Alitalia Fantozzi e cosa sta facendo per assicurare i cittadini ed i dipendenti che i voli di Alitalia operino nel pieno rispetto delle regole? Ad esempio, come può CAI, che non ha le previste autorizzazioni ad operare (COA e Licenza), essere contraente dei certificati di assicurazione di parte della flotta Alitalia? Come fa Alitalia ad operare senza garantire la copertura finanziaria che, a detta del Commissario Fantozzi, da oggi è in capo a CAI? Da chi dipende realmente l’Accountable Manager di Alitalia, cioè la figura garante per legge che siano disponibili le necessarie risorse per la manutenzione, l’addestramento e la disponibilità di tutto ciò che serve ad operare con sicurezza e regolarità?”.
Poi le associazioni e i sindacati aziendali hanno attaccato i sindacati confederali: “Cgil, Cisl, Uil e Ugl, hanno condiviso praticamente tutto con Cai e Governo, sono ormai enti autoreferenziali che hanno definitivamente abbandonato il ruolo sindacale, non prendono posizione e non forniscono alcuna informazione costruttiva. L’unico sostegno a chi lavora, le uniche informazioni disponibili, vengono dai sindacati del cosiddetto “fronte del no”, cioè quelli che hanno meno responsabilità per ciò che sta accadendo. I lavoratori non sanno quale sarà il loro futuro, non sanno se e chi li pagherà, non sanno se e come verranno applicati gli ammortizzatori sociali e chi potrà andare in pensione e quando. Non sanno neanche quale contratto di lavoro è applicato in questa fase di transizione. Gli dicono di lavorare e al tempo stesso che, per un “mistero della fede”, sono in cassa integrazione dal 14 ottobre”.
Anpac, Up, Avia, Anpav e Sdl, quindi, hanno ribadito il giudizio sull’affaire: “La vicenda Alitalia si dimostra ancora una volta per quello che è: lo specchio di un Paese corroso, dominato da poteri forti, che non fanno gli interessi dei cittadini, in cui manca una controparte sindacale credibile a bilanciare gli appetiti di una imprenditoria rapace ed infine un sistema politico in larga parte incapace di ragionare in termini di Sistema Paese. Viene spontaneo chiedersi: sino a che punto la responsabilità dei lavoratori supererà l’irresponsabilità di Cai, di Fantozzi, del Governo e del sindacato confederale? Se nelle prossime ore qualcuno non farà chiarezza sull’intera vicenda sarà veramente difficile che l’esasperazione dei lavoratori potrà essere contenuta e il sindacato si troverà nella condizione di indicare strade diverse da quelle percorse sino ad oggi”.
Non è chiaro cosa intenda il ‘fronte del no’ quando dice “strade diverse da quelle percorse sino ad oggi”.
il presidente dell’Ifalpa, la federazione internazionale che rappresenta oltre 100 mila piloti di linea che operano in oltre 100 Paesi nel mondo, Carlos Limon, in una lettera indirizzata al direttore generale dell’Enac, Silvano Manera ha scritto: ”L’associazione è seriamente preoccupata riguardo gli eventi che sono stati portati alla nostra attenzione dall’Anpac, nostro associato in Italia. Pur comprendendo l’attuale difficile situazione finanziaria di Alitalia, è evidente che ciò non debba impattare negativamente sulla sicurezza delle operazioni di volo. A tale proposito, abbiamo ricevuto delle segnalazioni, che possono essere inquadrate come delle vere e proprie intimidazioni, a piloti che hanno riportato anomalie tecniche sul quaderno tecnico di bordo. Suddette intimidazioni si sono concretizzate, nei confronti di alcuni Comandanti titolari dei voli che hanno subito ritardo, con interrogatori delle autorità di Polizia e con azioni disciplinari da parte della compagnia (Alitalia). E’ evidente che questo genere di azioni sono concepite per creare indebite pressioni sui piloti, al fine di indurli ad accettare aeroplani con inefficienze tecniche, contro la loro volontà e questo a scapito, non solo dello specifico volo, ma tendendo a minare severamente le fondamenta di una cultura di sicurezza delle operazioni che è stata costruita anno dopo anno. In qualità di direttore generale dell’ Enac, Lei e la Sua organizzazione, avete chiaramente come prima responsabilità quella di assicurare il più alto livello di sicurezza dell’aviazione civile italiana. Faccio quindi appello al Suo mandato affinchè intervenga con ogni mezzo per far cessare immediatamente questo tipo di azioni intimidatorie. Concludo assicurando che noi offriremo ad Anpac ogni tipo di assistenza al fine di preservare i loro sforzi per assicurare la cultura della sicurezza del volo, per la quale essi hanno combattuto nel corso degli anni”.
Questa la lunga cronaca della giornata di ieri. Troppo imbarazzante per ottenere l’attenzione dell’informazione italiana.