arrivano i russi

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arrivano i russi

Messaggio da i-daxi » 23 giugno 2009, 16:07

Arrivano i russi!

Negli anni 70 alcune piccole compèagnie regionali, di aerotaxi e cahrter si dotarono di questo piccolo ma robusto trireattore venuto dalle nebbie dell'est "oltre cortina" si diceva una volta:

ecco un breve articolo, solo un'accenno che aspetta magari di essere ampliato in futuro da voi:

Gli Yak-40 "italiani"

Tra il 1970 e il 1990 operò nel nostro paese una piccola flotta di aerei sovietici Yakovlev Yak-40, piccoli trireattori costruiti tenendo conto delle diffici condizioni di operatività presenti in URSS. I velivoli erano stati progettati per poter essere utilizzati su piste corte e semipreparate e in collegamenti di corto e medio raggio garantivano collegamenti molto efficaci per una trentina di passeggeri. Molto versatili, avevano il punto debole nella "voracità" dei loro tre reattori Ivchenko AI-25. Rappresentarono uno dei pochi casi di utilizzo, in occidente, di aerei d'oltre cortina nel periodo della guerra fredda. Gran parte della mia carriera professionale è stata "vissuta" nel cokpit di questi velivoli ai quali, neanche a dirlo, sono particolarmente legata da ricordi indelebili.

In questa pagina abbiamo cercato di ricostruire la storia di questo piccolo gruppo di aerei che sono passati da una compagnia all'altra nel corso dei venti anni di servizio in Italia. Oltre ai miei ricordi, questo piccolo lavoro è stato reso possibile grazie agli amici dell'Aero Club di Firenze, Nicola Pedde (autore del bel libro Almanacco delle linee aeree italiane, GAN Editions) e alla paziente ricerca in rete di Stefano Sartini che ha anche curato l'allestimento finale. Infine desidero ringraziare gli autori delle foto per il permesso alla pubblicazione.

C.te Fiorenza de Bernardi


Nel 1966 sull'aeroporto di Firenze cominciava ad operare la compagnia Aertirrena. Con alcuni piccoli bimotori ha trasportato 16.000 passeggeri su alcune rotte stagionali, tra le quali Firenze-Elba e Firenze-Genova-Elba, e con servizi di aerotaxi. Fra il 1970 e il 1972 arrivarono tre piccoli trireattori sovietici YaK-40: furono il pagamento offerto ad un industriale fiorentino in cambio di una fornitura di macchinari per l'industria tessile in URSS. Nel 1971 Yakovlev incaricò la Compagnia di presentare il velivolo (I-JAKA) in estremo oriente e fino in Australia. L'intera presentazione fu organizzata da Fiorenza de Bernardi che, data la limitata autonomia dell'aereo, dovette prevedere una complessa operazione suddividendo il viaggio in numerose tappe.

Gli altri due Yak (I-JAKE e I-JAKI) per un certo periodo operarono per Olympic Airways. Uno di questi, operando sulle isole greche, ebbe un incidente in atterraggio. In quel periodo c'era carenza di personale e il nuovo comandante aveva solo l'esperienza di qualche atterraggio a Ciampino. L'aereo fu recuperato da Fiorenza stessa e riportato ad Atene.

Aertirrena sviluppò anche collegamenti di linea fra Firenze, Genova, Roma, Milano, Bologna e Albenga. Fu uno dei tentativi meglio riusciti di vettore nazionale e regionale di quegli anni che, tuttavia, operò in un mercato di forte monopolio e acerbo nei confronti delle potenzialità dell'iniziativa.Difficoltà finanziarie, indifferenze locali e condizioni precarie degli scali serviti portarono l'Aertirrena all'interruzione delle attività nel 1975.

Nello stesso anno la flotta degli Yak fu rilevata da una Compagnia, Air 70, che doveva rappresentare la continuazione di Aertirrena ma che rimase a livello di tentativo, senza riuscire a mettere in linea i velivoli.

Ancora nel 1975, un gruppo finanziario genovese rilevò la flotta creando la compagnia Avioligure. I due Yak-40 (I-JAKI e I-JAKE) volarono inizialmente da Firenze a Roma e Milano, poi a Torino e infine fu sperimentato anche un volo con Zurigo. Dopo un breve periodo I-JAKA fu invece ceduto ad Aeroflot (che ovviamente lo reimmatricolò con marche sovietiche). Successivamente passò alla società TechAviaService e, infine, fu acquistato da BAS con marche EW-87657 fino alla radiazione.

L'attività di Avioligure intanto procedeva bene: da un riempimento iniziale intorno al 50% si raggiunsero punte del 90% sulla linea per Milano, lasciando spesso i passeggeri a terra. Questi risultati e la previsione di nuove rotte indussero la compagnia a noleggiare un Fokker F.27 in Olanda (I-ALML). L'autorizzazione ad utilizzare il Fokker F.27 da Peretola, ritenuta scontata visto il precedente lungo utilizzo da parte dell'ATI, non arrivò mai. Il problema sembrava consistere nell'eccessiva vicinanza di via del Termine alla pista di volo. Per tale ostacolo fu installato un semaforo con tanto di sbarre mobili per fermare il traffico stradale durante i passaggi del Fokker, ma non entrò mai in funzione. Il 19 ottobre 1979, come quasi tutti i fine settimana, atterrò a Peretola un Fokker F.27 dell'aeronautica militare olandese con la Regina Beatrice d'Olanda. I dipendenti di Avioligure, estenuati dai ritardi che bloccavano a terra il loro aereo, inscenarono una manifestazione davanti all'aereo militare con tanto di striscioni e cartelli.

A tutto ciò si aggiunsero ritardi anche nel rinnovo delle autorizzazioni per lo Yak-40 e l'attività della compagnia fu bloccata completamente. Queste incredibili vicende si andarono ad aggiungere alle decennali carenze dello scalo, come le difficoltà nel rifornimento carburante, la precarietà dei servizi antincendio e la completa assenza di radioassistenze al volo, fino ad arrivare a ripetute chiusure per interferenze al radiofaro ed il deterioramento della pista in piena stagione estiva. La coraggiosa iniziativa di Avioligure non riuscì così a riprendersi da queste forzate battute d'arresto che la portarono al fallimento all'inizio del 1980. Dei due Yak-40 uno (I-JAKE) andò perso in un atterraggio finito lungo a Genova.

Nello stesso anno inziò ad operare da Linate la Compagnia CADABO che rilevò l'unico Yak rimasto (I-JAKI), affiancandogli molto più tardi una seconda macchina (I-JAKO), della serie EC (elettronica Collins, anche se denominato FG, sigla che, probabilmente, caratterizzava i velivoli immatricolati in Germania, Federal Germany) come i precedenti due. Questa compagnia terminò le operazioni nel 1986 trasformandosi in Alinord con basi a Linate e Ciampino che operò servizi charter e linea usando anche i due F-28 già in flotta a Cadabo. Le operazioni cessarono nel 1990. I-JAKO ritornò al Governo dell'Angola (dal quale era stato anche acquistato) ove rimase fino alla radiazione. I-JAKI terminò le operazioni con Alinord stessa.
Allegati
EL-CAR.jpg
ales el-car
MyAviationNetPhotoID01078797.jpg
alinord a perugia
0516456.jpg
ales a Linate
img.jpg
yakAertirrena.jpg
aertirrenia
YakCadabo.jpg
cadabo i-jaki
DSCF2686_.jpg
a Pescara nel 2002

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Re: arrivano i russi

Messaggio da cabronte » 23 giugno 2009, 19:04

Ma tu pensa quante cose che si imparano, non avrei neanche immaginato l'esistenza di alcune ex compagnie italiane! i-daxi, grazie mille per il contributo! :mrgreen:
Ale

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Re: arrivano i russi

Messaggio da i-daxi » 23 giugno 2009, 20:04

cabronte ha scritto:Ma tu pensa quante cose che si imparano, non avrei neanche immaginato l'esistenza di alcune ex compagnie italiane! i-daxi, grazie mille per il contributo! :mrgreen:
Grazie a te! :)

sarebbe bello sentire impressioni di chi ci ha volato, con queste compagnie ma nache solo sullo Yak 40.

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Re: arrivano i russi

Messaggio da luckyoung » 23 giugno 2009, 23:11

Non conoscevo questo aereo russo tanto meno le compagnie citate sopre ;)

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Re: arrivano i russi

Messaggio da i-daxi » 25 giugno 2009, 15:31

Pubblico ancora:

Un pomeriggio con Fiorenza de Bernardi
Che caldo…quel pomeriggio sgocciolante di sudore, in una Roma afosa, dimenticata dal ponentino!
15-07-2003 - Ma che divertimento, con Fiorenza De Bernardi, instancabile conversatrice, piena di brio e di energia. Il bello è vederla chiamare i suoi amici felini, a cui ogni giorno porta il cibo, che piova o tiri vento o sia caldo, come in quel pomeriggio di luglio romano. Nonostante la ferita alla caviglia, che da mesi la tiene impegnata in lunghe e fastidiose cure, Fiorenza, classe 1928, lungi dal lamentarsi e dallo stare in poltrona ad aspettare la guarigione, “zompetta” di qui e di là, senza sosta, continuando a raccontarsi.
"Micia, micia… vieni, ecco, i croccantini.…difficoltà incontrate nell’affrontare un’attività che allora era prettamente maschile? Bé, in un certo senso non son poi state cosi grandi, perché in fondo conoscevo quasi tutti i piloti, chi faceva volo a vela, chi le gare, al di fuori dei piloti di linea, mi conoscevano; anzi, qualcuno ha trovato abbastanza normale che mi avesse preso l’Aeralpi. Era normale, ma l’Alitalia non aveva alcuna intenzione di cominciare con le donne. Io son stata la prima che ha volato Alitalia, quando la mia compagnia fu presa in affitto dall’Alitalia; Fiumicino-Verona, Trieste-Venezia, con il Twin hotter tutti voli Az. Ho cominciato la linea col Twun Hotter, bello, un aereo canadese! Ci facevamo Cortina, estate e inverno. Chiusa l’Aeralpi, Alitalia ha preso tutti, allora avevano fame di piloti: han preso tutti i ragazzi. A me hanno risposto: no perché sei una donna.”
Con il sorriso ironico di chi la sa lunga, Fiorenza ricorda quei momenti con grande allegria, continuando a trascinarmi nella distribuzione della pappa ai suoi “amicimici”.
Le chiedo: “Qualcuno ha avuto fiducia in lei, allora?”
“Sì, il generale Garetto. Era capo di Civilavia, allora si chiamava Civilavia: io avevo fatto il terzo grado (allora si chiamava terzo grado, ora commerciale) e, parlando con me, mi disse: “Sai, Fiorenza, potresti proprio entrare in linea, ti piacerebbe?” risposi: “Bè, sarebbe divertente”. Allora chiamò l’Aeralpi e propose me. L’Aeralpi era del conte Acquarone, quello che hanno ammazzato ad Acapulco, purtroppo, perché in quel momento con lui “ammazzarono” tutti noi. Garetto prese da parte il suo capo pilota e gli disse: “Fai come se fosse un maschio, o va o non va”.
E, dunque, pilota all’Aeralpi: come si trovò, unica donna nel gruppo?
“Ancora non ci si conosceva bene, ma il gruppo già si era coalizzato per scandalizzarmi, avvilirmi, demoralizzarmi…”
Le hanno fatto quello che ora si chiama mobbing…
“Si chiama mobbing? In italiano come si potrebbe dire?”
Vuol dire proprio cercare di demoralizzare la persona perché se ne vada...
"Allora ero proprio sotto…mobbing. Entravo in ufficio, come se non ci fossi. Né buongiorno, né buonasera. Finché un giorno mi infilai nel gruppo chiedendo: “Andate a pranzo? Vengo con voi”, rimasero di stucco.Alla fine, confessarono che davvero si erano messi d’accordo per vedere come reagivo e mi trovarono pure simpatica”. Ed io dissi loro che a me, vecchia alpina, che veniva dai tremila metri, non bastavano poche difficoltà per mettermi in un angolo”.
E, quindi, prese a funzionare la sua attività di pilota nel gruppo. La accolsero a far parte dei piloti…
“Già. In seguito, avemmo l’incidente a Venezia. Siamo andati a finire in laguna, testa sott’acqua con lo Skyvan, specie di grossa roulotte con le ali. Dopo il bagno, fui mandata al pronto soccorso, con l’altro collega con cui facevo addestramento di strumentale. Era ormai notte ed io, con la divisa e le scarpe inzuppate d’acqua, cercando di non farmi notare passando tra i passeggeri che aspettavano un volo, mi diressi verso l’ ufficio, in cui sentii il capo pilota dire al conte Acquarone:” …e conte, lo sa come son contrario alle donne, soprattutto a quelle pilota…però sa, qui ne abbiamo una che ha mostrato un bel po’ di sangue freddo… insomma un sacco di elogi”.
Quando l’Aeralpi, poi, dovette chiudere a causa dell’assassinio del conte Acquarone, lei volò ancora…
“Sì, certo, 18 anni di linea. Poiché l’Alitalia non mi volle, in quanto donna, fui assunta all’Air Tirrena.
Con base a Firenze, da cui fui mandata in Russia a fare tutto il corso con lo Yak 40, con istruttori che parlavano solo russo. Ho volato tanto insieme al collega Luciano Nustrini, di Firenze. Fummo i primi italiani a portare qua, dalla Russia, un aereo in forma civile, utilizzandolo per portare squadre di calcio, voli da Fiumicino, Firenze e Milano, voli charter, Bolzano… L’abbiamo portato in dimostrazione in Australia. E, poiché era un aereo per corto raggio, dovemmo fare 22 atterraggi per rifornimento; un mese in tutto di missione. Avendolo organizzato io, con il com. Sette, cercavo di piazzare i giorni di riposo in luoghi piacevoli come Singapore, Bali…insomma ci siamo divertiti. Siamo stati ospiti un giorno sulle colline del te, nella villetta dell’ambasciata italiana, dove la mattina ci trovammo a bere te e vodka e tutti a cantare’ o sole mio in russo e italiano.
Tre Yak, per andare avanti sino agli anni ‘Ottanta, diventata Avioligure, con campagna in Grecia, proprio come Olimpic. Poi ho fatto il corso sul DC8. Credo di esser stata l’unica privata, due milioni l’ora.
Avevo fatto il conto che se andavo all’Aeral con il DC 8, volando gratis per pagarmi il corso, avrei volato molto, poi sarebbe seguita una buona pensione… sarebbe valsa la pena di pagarmi il corso. L’Alitalia poi ha fatto chiudere la compagnia, (a quell’epoca poteva far chiudere quel che voleva)…e, allora, visto che non hanno fatto nulla per aiutarmi a continuare a lavorare, non ho pagato il corso.
Son tornata sullo Yak con la Kadabo.
Ma l’incidente di auto mi ha tagliato la pensione, oltre che rovinato il piede, fatto scadere il brevetto e impedito di proseguire la mia attività, dal 1985. Ora volo su aerei di montagna, perché io son anche pilota di ghiacciaio. Prima donna brevettata per i voli di montagna”.
E sentirla raccontare, sempre con il sorriso sulle labbra, tutte le sue peripezie, è un vero godimento. Arriva il gatto nero, affamato, lei apre il pacchetto dei croccantini e si avvicina al muretto dove il micio si è rifugiato.
“E’ una missione, questa, ogni giorno, dalle cinque di mattina, ora in cui mi sveglio, sino a sera. I gatti sono la mia missione. Vi spendo tutti miei averi. E se i giovani volessero intraprendere l’attività del volo, potrei loro dire che oggi non ti fanno volare. Costa molto ed è burocratizzato tutto. Tutti coloro che sono impiegati, al controllo di terra, al traffico, hanno come scopo quello di impedirti di volare. Per tre touch and go, devi andare tre volte alla dogana. Consiglierei di darsi da fare, ma occorre molto entusiasmo e convinzione di voler fare questo lavoro, che è molto boicottato.
Meglio fare altre cose. Ho notato ragazzi che frequentano i corsi della scuola aeronautica: non sanno nulla della storia dell’Aeronautica, nulla della cultura aeronautica, nulla di chi potrebbe essere un esempio per loro…non conoscono alcunché, né di Mussolini, né di Balbo, né di Ferrarin, di Mario de Bernardi... Fanno fare corsi di pilota privato gratis all’Urbe, a ragazzi a cui non importa nulla del volo..soldi che spendiamo noi”.
Ma questa è l’Italia di oggi, conclude Fiorenza. Chi le ha lasciato ottimi ricordi? Nomina con simpatia Luciano Nustrini, collega leale con cui ha condiviso le esperienze più interessanti e Aldo Gerardi, amico di suo padre, che l’invitò a Guidonia a fare il suo primo volo sul’S 79. Poi, ricorda il suo fantastico papà Mario, asso dell’aviazione italiana, che tanto le ha insegnato, con cui ha fatto gare di volo e che tanto le è stato vicino e la sua mamma, che sempre la stimolava ad affrontare nuove esperienze. Genitori intelligenti, che le hanno dato l’esempio e la forza per diventare Fiorenza De Bernardi.

Maria Clara Mussa

Incident aérien de Avioligure
Accident du 28/05/1977, Genoa en Italie
Circonstances
Nature : Inconnu
Aéroport d'arrivé : Genes (GOA) (Italie)

Phase de vol : A l'atterrissage

Pertes humaines et matériels
Equipage : 0 sur 4
Passager : 0 sur 0
Total : 0 sur 4
Dégats sur l'appareil : Perte Totale

Descriptif de l'avion
Avion : Yakovlev
Type avion : 40EC

Immatriculation : I-JAKE
Msn : 9141418
Année de construction : 1971

Yak-40EC (Yak-40FG)
Unit: General Air
Serial: D-BOBC (s/n.9230122)
This aircraft was bought by General Air Nord Gmbh in 1971. It carried Collins avioncs and named Yak-40EC (Export Collins) or Yak-40FG (probably Federal Germany). On 30 December 1975 in was returned to USSR and registered SSSR-87819. On 3 December 1976 it was sold to Angolan government as D2-EAG. In 1986 it was leased to Italian Cadabo as I-JAKO. In 1987-93 served with Italian Alinord. In 1994 after overhaul returned to Angola as D2-EAG.

Artist: unknown
Source: Yak-40 aircraft, Transport publishing
Allegati
!BT0WvH!!mk~$(KGrHgoH-C8EjlLl3wEGBKKbMV51kg~~_1.jpg

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Re: arrivano i russi

Messaggio da minsk » 25 giugno 2009, 19:53

Nel '98 ho volato 5/6 volte con lo YAK 40 quando la belavia lo utilizzava sulla MSQ-WAW.
Facendo una colletta lo si puo' anche comprare :D :D :D , visto che su alcuni siti russi c'e' ne' parecchi in vendita. Il piu' economico che ho trovato, costa 250.000 USD

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Re: arrivano i russi

Messaggio da redbrain » 25 giugno 2009, 19:58

i-daxi in queste curiosità sei fenomenale. Grazie :)
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Re: arrivano i russi

Messaggio da i-daxi » 25 giugno 2009, 20:10

redbrain ha scritto:i-daxi in queste curiosità sei fenomenale. Grazie :)
Ti ringrazio e sono contento che vi interessino. :) :)

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Re: arrivano i russi

Messaggio da i-daxi » 25 giugno 2009, 20:11

minsk ha scritto:Nel '98 ho volato 5/6 volte con lo YAK 40 quando la belavia lo utilizzava sulla MSQ-WAW.
Facendo una colletta lo si puo' anche comprare :D :D :D , visto che su alcuni siti russi c'e' ne' parecchi in vendita. Il piu' economico che ho trovato, costa 250.000 USD
Beato te io li ho solo visti dall'esterno.

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Re: arrivano i russi

Messaggio da i-daxi » 14 luglio 2009, 21:46

2 YAK 40 italiani e un F28 Alinord.
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Re: arrivano i russi

Messaggio da i-daxi » 2 dicembre 2010, 12:31

I-JAKE con la livrea della italiana Air Settanta a Torino Caselle nel giugno 1972.
Allegati
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Re: arrivano i russi

Messaggio da gobbomaledetto » 2 dicembre 2010, 13:48

Concordo, davvero molto interessante questa pagina "minore" dell'aviazione civile italiana... Complimenti vivissimi per il post!

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Re: arrivano i russi

Messaggio da i-daxi » 2 dicembre 2010, 15:37

gobbomaledetto ha scritto:Concordo, davvero molto interessante questa pagina "minore" dell'aviazione civile italiana... Complimenti vivissimi per il post!
Sono contento, grazie mille :D :D

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Re: arrivano i russi

Messaggio da marco 340 airbus » 9 dicembre 2010, 19:01

che chicche!!!!!!!!!!!!! :D

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Re: arrivano i russi

Messaggio da i-daxi » 9 dicembre 2010, 20:04

marco 340 airbus ha scritto:che chicche!!!!!!!!!!!!! :D
Le foto non sono mie anche se lo Yak 40 dal vivo (a parte quello che staziona a Linate da anni in cerca di acquirenti) l'ho visto diverse volte, grazie comunque :D :D :D

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Re: arrivano i russi

Messaggio da Peretola » 6 gennaio 2011, 18:49

Ovviamente conoscevo il velivolo russo, ma non sapevo avesse operato in Italia!
Sono qui che incrocio le dita affinchè Alitalia scelga il Sukhoi... :roll:
Grazie i-daxi!
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Re: arrivano i russi

Messaggio da JT8D » 6 gennaio 2011, 18:53

Peretola ha scritto:Ovviamente conoscevo il velivolo russo, ma non sapevo avesse operato in Italia!
Sono qui che incrocio le dita affinchè Alitalia scelga il Sukhoi... :roll:
Grazie i-daxi!
Puoi anche disincrociare le dita... :lol:
Ormai AZ ha scelto l'Embraer.

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Re: arrivano i russi

Messaggio da gattovolante » 7 gennaio 2011, 1:37

i-daxi è l'Alberto Angela del forum.... sempre ricerche e documenti interessantissimi!! :wink:
Uno Yak-40, se non sbaglio, era parcheggiato dal lato della testata 33 a Ciampino... non so se è ancora lì... mi sembra fosse ucraino o roba del genere.
Se ci ripasso gli fò una foto :P
Claudio
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Re: arrivano i russi

Messaggio da gattovolante » 7 gennaio 2011, 1:42

Trovato su A.net :mrgreen: :mrgreen:
Yak-40.jpg
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Re: arrivano i russi

Messaggio da i-daxi » 9 gennaio 2011, 15:20

Peretola ha scritto:Ovviamente conoscevo il velivolo russo, ma non sapevo avesse operato in Italia!
Sono qui che incrocio le dita affinchè Alitalia scelga il Sukhoi... :roll:
Grazie i-daxi!
Grazie a te e anche a Claudio per i contributi :D :D :D

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