Quando la low cost batte la major

Area dedicata alla discussione sulle compagnie aeree. Si parla di Alitalia, Air One, Air Dolomiti, Meridiana e tutte le altre compagnie aeree italiane e straniere

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Luke3
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Quando la low cost batte la major

Messaggio da Luke3 » 27 febbraio 2015, 2:08

Buonasera a tutti. Piu' che una discussione questa vuole essere una mia riflessione dopo una recente serie di viaggi per lavoro.
Sono stato un cliente fedele della Delta (vivendo ad Atlanta) per oltre 5 anni, ottenendo per tutto il periodo lo status di Silver Medallion visto che mi trovo a viaggiare per un motivo o un altro circa una volta al mese. Non molto rispetto ai viaggiatori professionisti, ma abbastanza per ottenere il gradino piu' basso del programma frequent flyer. Devo dire che mi sono sempre trovato bene con loro, ma ultimamente hanno preso delle decisioni in un certo senso quasi di disprezzo verso i loro clienti. Le miglia ora vengono calcolate in base al prezzo del biglietto e non piu' in base alle miglia volate. Per la prima volta da quando sto negli stati uniti mi ritrovo senza status. Una specie di "i tuoi soldi non ci interessano, barbun". Vista la recente espansione della Southwest ad Atlanta grazie all'acquisizione di AirTran, ho deciso di provarli un paio di volte. La compagnia e' nata con il modello low cost, forse la prima low cost al mondo. Essendo il mercato di Atlanta quasi un duopolio non aspettatevi di trovare prezzi stile Ryanair, ma qualche decina di dollari in meno rispetto alla delta come media si. Bene ecco un paio di cose agghiaccianti che ho scoperto solo negli ultimi giorni. Non ci scordiamo che la Delta e' una major e la Southwest dovrebbe essere una low cost:

-Southwest ha iniziato a offrire servizio di bordo gratuito. Addirittura si scrivono cosa vuoi da bere prima e poi passano con un vassoio e ti danno in mano la bevanda ordinata. Il servizio in cabina si e' adeguato alle major

-Con Southwest hai DUE bagagli imbarcati gratuiti. Con Delta devi ancora pagare almeno che non hai lo status o la loro carta di credito (e da quando non ce l'ho piu', ho capito quanto e' fastidiosa questa cosa)

-Con Southwest ti puoi presentare all'aeroporto e cambiare orario del tuo volo se c'e' disponibilita' (oppure in standby se te la senti di rischiarE), senza pagare una lira. Con Delta sono almeno 150 dollari di rebooking fee e puoi fare solo standby.

Insomma, mi pare che paradossalmente la low cost ha battuto la major al suo stesso gioco, mantenendo comunque i prezzi piu' bassi. E' la dimostrazione che basta trattare i passeggeri come esseri umani invece che bestiame e si ha clienti contenti. La cosa del bagaglio e del cambio orario al volo sono dei vantaggi non da poco per chi viaggia con schedule flessibili. E' la prima volta che sono rimasto sorpreso da un business model di una compagnia aerea. E il loro slogan e' fantastico "Without a heart, it's just a machine" e hanno dipinto dei piccoli cuori sotto tutti gli aerei.

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Re: Quando la low cost batte la major

Messaggio da bulldog89 » 27 febbraio 2015, 9:13

Chapeau!

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flyingbrandon
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Re: Quando la low cost batte la major

Messaggio da flyingbrandon » 27 febbraio 2015, 10:58

Luke3 ha scritto: E' la prima volta che sono rimasto sorpreso da un business model di una compagnia aerea. E il loro slogan e' fantastico "Without a heart, it's just a machine" e hanno dipinto dei piccoli cuori sotto tutti gli aerei.
È questo lo spirito del "genio". È risaputo che Mr. Ryan è andato la, ha copiato il modello low cost, e l'ha importato qua. Ha tralasciato degli aspetti...e secondo me sono quelli che , appunto , fanno la differenza...sia verso il pubblico che verso , soprattutto, i suoi dipendenti. Sai che Southwest, quando ti assume, prende tutte le date di compleanno della tua famiglia e quelli sono automaticamente giorni off? Tanti piccoli particolari che formano un gruppo e ne decretano l'unione, a COSTO ZERO. Southwest non ha nel prezzo stracciato la sua forza ma nell'attenzione (e un prezzo leggermente piu basso)...ma qualcuno ci arriverà, forse, anche da altre parti del mondo...
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Re: Quando la low cost batte la major

Messaggio da Ponch » 27 febbraio 2015, 16:42

flyingbrandon ha scritto:Sai che Southwest, quando ti assume, prende tutte le date di compleanno della tua famiglia e quelli sono automaticamente giorni off?
Nulla a che fare con la frase HAPPY BIRTHDAY seguita dal tuo nome e cognome che viene fuori sul voyage report di Ryanair che stampi alle 5 del mattino mentre ti prepari per andare a fare le tue belle quattro tratte. :drunken: :lol:
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Re: Quando la low cost batte la major

Messaggio da mcgyver79 » 27 febbraio 2015, 21:34

Va beh, essere di riposo il giorno del compleanno del parentado mi sembra un po' esagerato, lo è anche per il proprio; se voglio stare a casa prendo ferie, come i lavoratori di ogni categoria, ordine e grado.
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Re: Quando la low cost batte la major

Messaggio da tiziano79 » 27 febbraio 2015, 21:40

mcgyver79 ha scritto:Va beh, essere di riposo il giorno del compleanno del parentado mi sembra un po' esagerato, lo è anche per il proprio; se voglio stare a casa prendo ferie, come i lavoratori di ogni categoria, ordine e grado.
Quoto.
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Re: Quando la low cost batte la major

Messaggio da luigi_wilmo » 27 febbraio 2015, 23:11

Sapete perché è famosa Southwest?

Ha capito fin dall'inizio un concetto molto semplice: uno dei costi più grandi è la macchina stessa, quindi più la faccio girare, più ho economie di scala.

I gonzi pensano che sia perché non ti servono il ghiaccio o perché non usano il finger, la realtà si chiama economia di scala, tutto qui (si fa per dire).

Per farle girare di più, hai due sistemi, il primo è estendere l'orario il più possibile, il secondo è avere un turnaround più breve possibile.

Ora, nei primi anni '70 (ripeto, primi anni '70) Southwest è stata la prima a fare turnnaround di poco più di 10 minuti.

Pensate sarebbe stato possibile negli anni 70 in Italia? Andiamo... neppure negli anni 80, figuriamoci nelle compagnie aeree nazionali in cui lo sport preferito era socializzare le perdite.

Quindi Luke, il tuo post è corretto, ma la premessa è sbagliata: negli USA NON c'è e NON c'è stato un livello di sindacalizzazione alla EU e in USA la libertà di licenziare è sacrosanta (quindi, meritocrazia).

E basta notare una cosa non in ambito aviatorio, ma sulla strada; sai bene che mediamente in un ristorante americano ti trattano miliardi di volte meglio che in Italia.

Il perché è semplice: la maggior parte del reddito è variabile (tip, mance), se sei bravi e ti impegni, ti tengono e guadagni qualcosa e se non sei bravo, prendi un calcio in c**o oltre a poco di mancia.

Ryanair ha cambiato di molto la propria strategia, ora sono molto più "gentili" con il pubblico, ma non sarebbero arrivati dove sono ora (e lo ricordo, i risultati per molto tempo sono stati migliori di Easyjet in termini di redditività ed indebitamento).

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Re: Quando la low cost batte la major

Messaggio da educatedguess » 28 febbraio 2015, 0:13

mcgyver79 ha scritto:Va beh, essere di riposo il giorno del compleanno del parentado mi sembra un po' esagerato, lo è anche per il proprio; se voglio stare a casa prendo ferie, come i lavoratori di ogni categoria, ordine e grado.
Quindi ti lamenti se ti regalano delle ferie?

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Re: Quando la low cost batte la major

Messaggio da flyingbrandon » 28 febbraio 2015, 1:46

mcgyver79 ha scritto:Va beh, essere di riposo il giorno del compleanno del parentado mi sembra un po' esagerato, lo è anche per il proprio; se voglio stare a casa prendo ferie, come i lavoratori di ogni categoria, ordine e grado.
Questo commento è una pataccata...e il tutto è confermato dal quote di Tiziano... :mrgreen: ma ti spiego perché...probabilmente, pensando in fretta, hai perso dei pezzi. Il nostro lavoro è composto da persone con i turni, parlo del personale navigante ovviamente. Tu a casa, ci sei, escluse le giornaliere, 8/10 giorni al mese...anche meno se il turno è strutturato male e parti all'alba (inizio avvicendamento) e torni di notte (fine avvicendamento) perché, capita, di non farcela proprio a guidare oppure di non avere più "mezzi" in quell'orario. Ha, per te azienda, costo zero lasciare a casa me, che so, l'11 gennaio che è il compleanno di mio figlio, e far volare X, perché a lui l'11 gennaio non dice proprio na sega e far volare me il 5, che è un giorno qualunque. Quindi perché no? Noi non abbiamo permessi, che i lavoratori generalmente hanno, ma, soprattutto, non torniamo a casa, cosa che i lavoratori fanno quotidianamente. Le ferie, da noi, in estate possono essere per un massimo di 7/10 giorni, da giugno ad agosto. Quando per la maggior parte dei lavoratori è ferie, di solito tu lavori il doppio. Questo mal si sposa con il resto della,famiglia, soprattutto figlio/i che hanno le "vacanze scolastiche" proprio quando tu lavori di più. Il problema, se cosi lo vuoi chiamare, è che il nostro lavoro, non ha giorni di festa "fissi", da stare con la famiglia...e , soprattuto, quando finisci di lavorare, proprio in quel giorno di festa, spesso finisci lontano dalla tua famiglia. Tu magari festeggi con il tuo equipaggio, ma la famiglia, un bambino in particolare, non ti ha lì vicino proprio quando gli farebbe piacere averti. Quindi...questa attenzione, per i naviganti, che una compagnia aerea ha, a costo zero, è un bel gesto nei confronti tuoi e della tua famiglia perché sa che tu NON sei come tutti i lavoratori che, più o meno, tutti i giorni rivedono la famiglia. Tu puoi serenamente organizzare cosa fare il tal giorno...noi no...fino all'uscita dei turni non sai niente...quindi la tua famiglia ruota la sua esistenza per la tua presenza dal 23 del mese per il mese successivo. Quanti natali sei stato costretto a farli fuori casa? Capisco che tu non abbia figli e, da single, non avrei nessun particolare interesse, forse, a tornare a casa per il mio compleanno, cosi come so perfettamente che mia mamma non si spara se non sono lì il giorno del suo compleanno...però ad un bambino pesa....pesa soprattutto per il fatto che vede che tu non ci sei come un altro, non ci sei quando , per lui, è un giorno di festa. Per curiosità, tu e Tiziano che quota, quanti giorni, per lavoro, dovete dormire fuori casa in un Anno?
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Re: Quando la low cost batte la major

Messaggio da Lampo 13 » 28 febbraio 2015, 8:45

La cosa è perfino peggiore. Premetto che non mi lamento, l'ho fatto perché ho voluto, ma i paragoni campati in aria non mi piacciono.
Primo:
dobbiamo chiedere le ferie per tutto l'anno successivo entro la fine di luglio dell'anno precedente, cioè entro il 31 luglio 2014 devo aver già programmato i miei 30 giorni di ferie di tutto il 2015, altrimenti le decide la Compagnia a suo comodo.
Secondo:
per ogni 3 giorni di ferie mi viene tolto un giorno di riposo, quindi i giorni effettivi di "libertà" sono 20 in un anno. Per noi i sabati, le domeniche, Natale, Capodanno, Pasqua, Pasquetta, etc, sono giorni esattamente come tutti gli altri. Noi non possiamo chiedere, come fanno moltissimi lavoratori dipendenti che hanno sabato e domenica liberi, 5 giorni di ferie dal lunedì al venerdì ed essere libero per 9 giorni da sabato alla domenica successiva, noi saremmo impiegati nei fine settimana. I nostri giorni di riposo vanno a sostituire proprio i fine settimana e le feste comandate, però ce ne levano 1 ogni 3 giorni di ferie.
Terzo:
La stragrande maggioranza dei lavoratori esce la mattina, va al lavoro, si fa le sue 8 ore e poi torna a casa, cena con la famiglia, parla con i figli, magari fa l'amore con la moglie. Noi no, da 15 a 20 notti al mese le passi da qualche parte in albergo, da solo. Inoltre hai i giorni liberi a casaccio, magari un martedì e un mercoledì, tu vai in giro come un cretino mentre i tuoi amici sono al lavoro, i tuoi figli a scuola e tua moglie ha i suoi impegni se non lavora anche lei; poi il fine settimana c'è la cena organizzata dal gruppo di amici e tu invece sei al lavoro.
I primi anni è divertente dormire in albergo, mangiare al ristorante (che ti paghi con una diaria giornaliera di 42 euro totali per colazione/pranzo/cena). Dopo un po' di anni, non molti, cominci ad odiare dormire in albergo, e ti tocca andarci anche in vacanza mentre magari vorresti godere la tua casa, ed i ristoranti cominciano a rovinarti la salute; per non parlare degli orari, mi ricordo la sveglia ad Istanbul alle 02.30 ora italiana per poi farti 3 o 4 voli, i voli per il medio oriente fatti di notte, in due, con arrivo all'alba. i postali dalle 22.00 alle 05.00, gli intercontinentali in cui ti fai sempre una notte in volo, arrivi in un posto e devi trovare il tuo metodo personale per riuscire a dormire. A Tokyo io usavo il "metodo Italia" per i turni con una notte di sosta: lasciavo l'orologio sull'orario italiano e facevo tutto secondo i tempi italiani... sai quante volte passeggiavo come un cretino la notte per la città? Bello andare a Tokyo... bellissimo. Ma la trentesima volta? Dopo 15 ore di servizio ti facevi da un minimo di 1 ora e 15' ad un massimo di 2 ore e 30' di autobus per andare in albergo, poi avevi una sosta di circa 22 ore per poi farti un'altra ora e mezzo di bus per ricominciare con le tue 15 ore di servizio.
Quarto:
Non siamo solo noi Piloti a fare una vita così, ci sono altri lavoratori che fanno i turni, che lavorano la notte, etc. Noi siamo anche ben pagati perché ci sono differenze rispetto agli altri:
2 visite mediche l'anno più 1 visita a sorpresa l'anno per le droghe più controlli casuali sull'alcool, limite 0,001.
Se non le passi sei licenziato.
Minimo 4 simulatori l'anno di cui 2 di esame.
Se non li passi sei licenziato.
Minimo 1 turno di almeno 2 tratte di controllo in linea l'anno.
Se non lo passi sei licenziato
Minimo 2 giorni di istruzione e aggiornamento in aula l'anno.
Responsabilità penale per le decisioni prese riguardo ad aeroplano, passeggeri ed equipaggio.
Rappresentanza della Compagnia nei confronti del mondo esterno, quello che dici e/o fai rappresenta la Compagnia, se fai una qualche stupidaggine e sei riconoscibile, sei licenziato.

Non esiste NESSUN professionista che venga sottoposto ad una tale mole di controlli durante tutta la sua vita lavorativa e con il suo posto di lavoro a rischio.
Non i neurochirurghi che ti aprono la capoccia, non i cardiochirurghi che ti operano al cuore, non gli avvocati che ti possono far perdere soldi e/o libertà, non i notai che ti possono far comprare una casa ipotecata, nessun altro!

Quindi, si, questa è la bella vita, la vita bella dell'aviator, che se tornassi indietro rifarei, ma non fatela facile!

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Re: Quando la low cost batte la major

Messaggio da Limosky91 » 28 febbraio 2015, 9:23

Non scordiamoci che si sta parlando di Southwest, una realtà (americana) lcc in parte diversa da quella descritta da voi nei post sopra. Proprio per il fatto di essere una lcc (anzi, la "quasi prima" lcc al mondo!) per i piloti è raro dover fare turni in cui è prevista una notte in hotel o comunque non si parla di 15 20 notti al mese (cosa invece più plausibile per un pilota di lungo raggio), quasi sempre si inizia un turno e nello stesso giorno lo si può finire.

Tornando ontopic vorrei ricordare che anche Southwest fino a pochi anni fa (una decina mi pare ma non ci metto la mano sul fuoco) era molto più restrittiva di quello che è adesso e solo recentemente ha iniziato ad essere "più buona" addirittura riuscendo a fare concorrenza con le major. Ciò però non è casuale, è una tecnica anche abbastanza semplice (sulla carta) per la quale si inizia il business in un certo modo (nel caso delle lcc molto "strict") e una volta che sia ha un brand ben consolidato e si iniziano a vedere i primi cali (quindi subito dopo il picco per intenderci) si può iniziare a livellarsi con i propri concorrenti. Facendo così si ha un doppio effetto: si mantengono i propri clienti e in più si possono catturarne dei nuovi dai concorrenti (essendo diventato "simile" a loro ma ad un prezzo comunque più basso).

Anche Ryanair è su questo binario, già fra le lcc europee di spicco è una delle poche che permette il secondo bagaglio a mano. Certo ci vorranno ancora parecchi anni perché Ryanair diventi "come una major" o forse non lo diventerà mai (O' Leary ha si imparato da Southwest ma non per questo l'ha copiata pari pari) ma sono altrettanto convinto (io) che la mossa di "allentare" le rigide regole non sia né casuale né così improvvisa ma facente parte di un disegno di espansione aziendale preciso.
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Re: Quando la low cost batte la major

Messaggio da flyingbrandon » 28 febbraio 2015, 9:50

Limosky91 ha scritto:Non scordiamoci che si sta parlando di Southwest, una realtà (americana) lcc in parte diversa da quella descritta da voi nei post sopra. Proprio per il fatto di essere una lcc (anzi, la "quasi prima" lcc al mondo!) per i piloti è raro dover fare turni in cui è prevista una notte in hotel o comunque non si parla di 15 20 notti al mese (cosa invece più plausibile per un pilota di lungo raggio), quasi sempre si inizia un turno e nello stesso giorno lo si può finire.
Non c'entra solo il tipo di impiego. Non è che ogni volta che ti cambiano base , in automatico, trasferisci la famiglia. Capita più spesso che sia tu a prenderti un appoggio nella base in cui ti mettono...soprattutto perché la base ti può cambiare anche a distanze temporali non troppo lunghe. Il trasferimento stesso, poi, non viene fatto in periodi dell'anno dove il resto della tua famiglia non sta già facendo altro. Ma il discorso più importante, e con questo rispondo anche a Lampo, è che NON C'E' MAI UNA ATTENZIONE ECCESSIVA O ESAGERATA nei confronti di qualcuno. Se ti fanno una cortesia, perché mai uno esterno ( in questo caso Mc e Tiziano) devono dire "beh, è esagerato...potreste fare come tutti gli altri lavoratori". Sarebbe meglio, semmai, che gli altri datori facciano una cortesia relativa alle esigenze proprie del loro lavoro. Tutti a scagliarsi contro l'indifferenza che le società hanno nei confronti dei singoli individui e poi, proprio quando qualcuno ha un occhio di riguardo ti metti a dire....."beh dai"....e mi fermo qua.
Ciao!


P.S. Southwest ha DA SEMPRE avuto un occhio di riguardo per il proprio personale...grigliate comprese tra Naviganti e fondatore della compagnia...organizzate settimanalmente, ovviamente, dal fondatore. Particolare attenzione anche alla famiglia del lavoratore in fase di selezione.
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Re: Quando la low cost batte la major

Messaggio da bulldog89 » 28 febbraio 2015, 9:59

mcgyver79 ha scritto:Va beh, essere di riposo il giorno del compleanno del parentado mi sembra un po' esagerato, lo è anche per il proprio; se voglio stare a casa prendo ferie, come i lavoratori di ogni categoria, ordine e grado.
Visto che si lavora su turni e non costa nulla è un gran gesto invece.

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Re: Quando la low cost batte la major

Messaggio da bulldog89 » 28 febbraio 2015, 10:03

luigi_wilmo ha scritto:Ora, nei primi anni '70 (ripeto, primi anni '70) Southwest è stata la prima a fare turnnaround di poco più di 10 minuti.
Scusa, quanti minuti? :shock: :shock:

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Re: Quando la low cost batte la major

Messaggio da Limosky91 » 28 febbraio 2015, 10:15

bulldog89 ha scritto:
luigi_wilmo ha scritto:Ora, nei primi anni '70 (ripeto, primi anni '70) Southwest è stata la prima a fare turnnaround di poco più di 10 minuti.
Scusa, quanti minuti? :shock: :shock:

http://www.cnbc.com/id/43768488
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Perché gli aerei volano? Perché c'è stato qualcuno che non ha mai detto "è impossibile" far volare un ammasso di ferro con a bordo delle persone.

E se vi è capitato di pensare di essere dei codardi in un mondo di guerrieri, ricordatevi sempre che è successo anche ai vostri nemici. Grazie a questa consapevolezza sarete in grado di nascondere lo smarrimento e di non abbassare mai lo sguardo.

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Re: Quando la low cost batte la major

Messaggio da flyingbrandon » 28 febbraio 2015, 10:17

bulldog89 ha scritto:
Visto che si lavora su turni e non costa nulla è un gran gesto invece.
Sì...e la cosa bella è che questo gesto non costa nulla all'azienda e può, invece, fare felice un dipendente e rendergli la vita più facile. La cosa "saggia", aldilà dell' aspetto umano, è che scommettiamo cosa risponde il dipendente quando l'azienda chiede un favore a lui? Che predisposizione d'animo ha? Voglio dire...anche se uno non lo capisse dal punto di vista umano...potrebbe capirlo in termini "pratici"....invece ti ritrovi a dover spiegare anche questo....
Ciao!
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Re: Quando la low cost batte la major

Messaggio da bulldog89 » 28 febbraio 2015, 10:17

Limosky91 ha scritto:http://www.cnbc.com/id/43768488
Come diavolo facevano???? :shock: :shock: :shock: :shock: :shock:
10 minuti! I passeggeri imbarcati a frustate! :D

Ma erano sempre 737, giusto?

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Re: Quando la low cost batte la major

Messaggio da flyingbrandon » 28 febbraio 2015, 10:23

bulldog89 ha scritto:
Limosky91 ha scritto:http://www.cnbc.com/id/43768488
Come diavolo facevano???? :shock: :shock: :shock: :shock: :shock:
10 minuti! I passeggeri imbarcati a frustate! :D

Ma erano sempre 737, giusto?
ma se leggi tutto l'articolo, mediamente è 25 minuti...che riesci perfino qua che sono organizzati peggio.... :mrgreen:
Ciao!
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Re: Quando la low cost batte la major

Messaggio da bulldog89 » 28 febbraio 2015, 10:26

Beh, da quello che capisco io 25 minuti è la media oggi...ma anche se ci fossero riusciti una volta su cinque...cioè...10 minuti!

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Re: Quando la low cost batte la major

Messaggio da flyingbrandon » 28 febbraio 2015, 10:48

bulldog89 ha scritto:Beh, da quello che capisco io 25 minuti è la media oggi...ma anche se ci fossero riusciti una volta su cinque...cioè...10 minuti!
Oltre un'ottima organizzazione alle spalle, che non dubito ci sia, dipende da quanti pax sbarchi e imbarchi. Non è impossibile...e non pensano l'abbiano fatto 1 su 5...ma puntando a quello, penso, siano capaci di fare turn around da capogiro. Ritengo molto improbabile avere schedulati turn around di 10 minuti...cioè che sia la norma riuscire a farli.
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Re: Quando la low cost batte la major

Messaggio da luigi_wilmo » 28 febbraio 2015, 10:54

Lino mi ha tolto le parole di bocca, ecco perché dico che MOL è bravo. È partito come irriverente low cost, abbattendo steccati sindacali ed abitudini nefaste da compagnia di bandiera mal gestita ed ora è palese che si sta convertendo (sul lato pax) verso posizioni molto più morbide.
È un disegno preciso, anche quello di fare pubblicità in tv, con un'immagine molto "famigliare" (io preferisco quella di easy jet come advertising), mollando quella irriverente.

Che siano 10 o 25 di turn around, oggi non mi stupisce.

È il fatto che hanno iniziato dagli anni 70 che deve stupire.

anonymous12345

Re: Quando la low cost batte la major

Messaggio da anonymous12345 » 28 febbraio 2015, 10:55

flyingbrandon ha scritto:
bulldog89 ha scritto:
Visto che si lavora su turni e non costa nulla è un gran gesto invece.
Sì...e la cosa bella è che questo gesto non costa nulla all'azienda e può, invece, fare felice un dipendente e rendergli la vita più facile. La cosa "saggia", aldilà dell' aspetto umano, è che scommettiamo cosa risponde il dipendente quando l'azienda chiede un favore a lui? Che predisposizione d'animo ha? Voglio dire...anche se uno non lo capisse dal punto di vista umano...potrebbe capirlo in termini "pratici"....invece ti ritrovi a dover spiegare anche questo....
Ciao!
Che poi non è altro che l'applicazione di un concetto in massima parte perso in Italia ( di cui furono grandi sostenitori Imprenditori come Olivetti o Ferrero).. concetto secondo cui un dipendente felice è un dipendente efficiente...
Olivetti pagava gli studi ai figli dei dipendenti, ad esempio..

Piccoli gesti che all'azienda costano poco o nulla ma che per un lavoratore possono voler dire molto....
Riposi nei compleanni... asili aziendali... agevolazioni o convenzioni varie.. ecc..

Penso che i biglietti superscontati per i naviganti rientrino in questo discorso no??

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Re: Quando la low cost batte la major

Messaggio da luigi_wilmo » 28 febbraio 2015, 10:59

ecco le parole del vice presidente ground ops della southwest negli anni 70, quando chiedeva di far il volato di 4 aerei con 3, siamo negli anni 70

“He slammed his hand on the table and bellowed out, ‘If you can’t do it I’ll fire you and keep firing and firing until I find people who can do it,” said Johnson.

Ecco. al di là del politicaly correct del compleanno ricordato.

negli anni 70, pensa te

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Re: Quando la low cost batte la major

Messaggio da flyingbrandon » 28 febbraio 2015, 11:08

luigi_wilmo ha scritto:ecco le parole del vice presidente ground ops della southwest negli anni 70, quando chiedeva di far il volato di 4 aerei con 3, siamo negli anni 70

“He slammed his hand on the table and bellowed out, ‘If you can’t do it I’ll fire you and keep firing and firing until I find people who can do it,” said Johnson.

Ecco. al di là del politicaly correct del compleanno ricordato.

negli anni 70, pensa te
Si...e queste sono le frasi "slogan" che colpiscono...nei fatti, però, l'attenzione è sempre stata al lavoratore. Al contrario di "tranquillo non c'è problema"...e intanto portano dietro la scia di sangue... :mrgreen:
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Re: Quando la low cost batte la major

Messaggio da luigi_wilmo » 28 febbraio 2015, 11:39

Quale scia di sangue?

Le attenzoni al lavoratore sono importanti e, dove servi davvero, le attenzioni arrivano o l'azienda va male.

In Italia potevi o puoi ancora passare una vita in un posto inutile (perché irremovibile) che fai, magari, com dovere, ma resti inutile.

In USA questo concetto semplicemente non esiste. Se non servi o non sei bravo, ti fan naturalmente cambiare posto di lavoro.

Quindi hai ragione sulle attenzioni, ma sono le premesse sbagliate: non sono frasi ad effetto, in USA quello che qui chiamano "mobbing" o "precariato", è la norma, quindi le attenzioni arrivano a chi se le merita.

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Re: Quando la low cost batte la major

Messaggio da tartan » 28 febbraio 2015, 11:52

Il tempo di turn around, come ben sa chiunque si interessa di volo commerciale, dipende principalmente dalla temperatura dei freni al parcheggio. Il tempo minimo di turn around senza controlli particolari è, mediamente, di 25 minuti. E' previsto che si possa arrivare anche a 10 minuti ma solo dopo accurati controlli previsti dalla certificazione e dai quali non si può derogare. Queste norme c'erano negli anni settanta e ci sono ancora oggi, come ben sanno tutti quelli che dicono di essere esperti. Per conoscere meglio queste norme, basta andare nei vari flight manual delle varie macchine per trovare le opportune procedure. Addirittura, già nei remoti anni 70, per le macchine più grandi (leggi 747), esistevano delle informazioni, sempre nei flight manual ufficiali e certificati, che ti permettevano di determinare quanta energia era stata assorbita dai freni e quanta ne era rimasta disponibile per il decollo successivo proprio per trovare il tempo di turn around (pensate, già negli anni 70).
Quindi non si tratta solo di sbarco/imbarco ma di ben altro relativo alla sicurezza, principalmente.
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Re: Quando la low cost batte la major

Messaggio da flyingbrandon » 28 febbraio 2015, 11:56

luigi_wilmo ha scritto:
In USA questo concetto semplicemente non esiste. Se non servi o non sei bravo, ti fan naturalmente cambiare posto di lavoro.

Quindi hai ragione sulle attenzioni, ma sono le premesse sbagliate: non sono frasi ad effetto, in USA quello che qui chiamano "mobbing" o "precariato", è la norma, quindi le attenzioni arrivano a chi se le merita.
Mamma mia...quanto poco conosci del sistema USA riguardo il lavoro. È assolutamente vero...la tua resa sul lavoro determina il tuo essere indeterminato...il sistema è diverso e, personalmente, lo ritengo più efficiente. Ma il mobbing o qualsiasi forma di "dispetto", anche a livello di battuta, viene massacrato dalla legge...ma paghi tanto eh...ancora un pó è un semplice invito a cena, se mal interpretato, o che possa far Prevedere altro aldifuori di un semplice invito a cena cade Nella "molestia". Luigi... :mrgreen:
Ah...in USA, di contro, viene molto stimolata l'iniziativa personale, ti incoraggiano e ti motivano a dare il meglio...non ti vogliono "nella media"...sei costruttivo, non dai fastidio.
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Re: Quando la low cost batte la major

Messaggio da Blues77 » 28 febbraio 2015, 12:23

flyingbrandon ha scritto:
luigi_wilmo ha scritto:
In USA questo concetto semplicemente non esiste. Se non servi o non sei bravo, ti fan naturalmente cambiare posto di lavoro.

Quindi hai ragione sulle attenzioni, ma sono le premesse sbagliate: non sono frasi ad effetto, in USA quello che qui chiamano "mobbing" o "precariato", è la norma, quindi le attenzioni arrivano a chi se le merita.
Mamma mia...quanto poco conosci del sistema USA riguardo il lavoro. È assolutamente vero...la tua resa sul lavoro determina il tuo essere indeterminato...il sistema è diverso e, personalmente, lo ritengo più efficiente. Ma il mobbing o qualsiasi forma di "dispetto", anche a livello di battuta, viene massacrato dalla legge...ma paghi tanto eh...ancora un pó è un semplice invito a cena, se mal interpretato, o che possa far Prevedere altro aldifuori di un semplice invito a cena cade Nella "molestia". Luigi... :mrgreen:
Ah...in USA, di contro, viene molto stimolata l'iniziativa personale, ti incoraggiano e ti motivano a dare il meglio...non ti vogliono "nella media"...sei costruttivo, non dai fastidio.
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Ancora con la storia del successo dovuto all'iniziativa individuale? Balle, perché a parte poche eccezioni, il resto delle grandi fortune si poggia su ricchezze pregresse, sulle quali, in termine di etica, si potrebbe pure parlare. Ma non è questa la sede. Vado leggermente fuori topic ma l'esaltazione del sogno americano, ancorché declinato con i vari distinguo del caso, nun se po' sentì :D

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Re: Quando la low cost batte la major

Messaggio da flyingbrandon » 28 febbraio 2015, 13:31

Blues77 ha scritto:
Ancora con la storia del successo dovuto all'iniziativa individuale? Balle, perché a parte poche eccezioni, il resto delle grandi fortune si poggia su ricchezze pregresse, sulle quali, in termine di etica, si potrebbe pure parlare. Ma non è questa la sede. Vado leggermente fuori topic ma l'esaltazione del sogno americano, ancorché declinato con i vari distinguo del caso, nun se po' sentì :D
Non è questione di "sogno americano"...è diverso. Sì, negli USA se hai una iniziativa stimolano la sua realizzazione...non perché sono buoni ma perché è comodo, e piu utile, cosi. La burocrazia è snella per permetterti di provare. Se tu riesci , loro guadagnano. È una società competitiva che non trova, neanche a livello ideologico i miei favori, ma è sicuramente piu funzionale della nostra, in termini pratici. Il discorso, comunque, era in risposta a Luigi e non voleva essere un'analisi dei pro e dei contro dei due sistemi. In Italia, l'iniziativa personale è mediamente segata ad ogni livello, soprattutto se ti immergi in grandi realtà. Ciò favorisce anche quel "parassitismo" di cui parla Luigi che è dato anche dalla certezza di un contratto indeterminato, in certi contesti, ma soprattutto dall'input che tu devi fare quello che ti si dice e punto...né piu né meno e, soprattutto, non diverso. Spesso proprio a livello di "colleghi" NON DEVI fare di più...altrimenti metti tutti nella m***a. Di fatto ti ritrovi,se hai coscienza del tuo ruolo, a fare quello che devi ed accontentarti. In USA no...anche l'ultimo arrivato ha "voce in capitolo" per proporre...non vieni considerato "uno dei tanti". Ti dirò di più...proprio da loro è nato il concetto di "corsi motivazionali"...arrivano ad "invasarti" piuttosto che umiliarti. In risposta a Luigi faccio notare che quando ti licenziano, lo fanno (formalmente) con tatto e gentilezza e spesso pagano "team" che , di professione, fanno proprio questo perché se per sbaglio lo fa in modo brusco o ti fa una sparata in mezzo ai colleghi che viene reputata "umiliante"...e lo denunci...sono c***i.
Il discorso poi andrebbe approfondito nel dettaglio e uscirebbero altri aspetti , negativi, dovuti alla competitività portata all'estremo ma...siamo, in effetti, fuori luogo.
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Re: Quando la low cost batte la major

Messaggio da bulldog89 » 28 febbraio 2015, 15:12

tartan ha scritto:Il tempo di turn around, come ben sa chiunque si interessa di volo commerciale, dipende principalmente dalla temperatura dei freni al parcheggio.
Beh...diciamo che quando vedrò una Lamezia-Malpensa sbarcata e imbarcata in dieci minuti potrò anche morire felice...alla faccia di chi si preoccupa dei freni! :mrgreen:

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Re: Quando la low cost batte la major

Messaggio da luigi_wilmo » 28 febbraio 2015, 15:39

Sul mobbing hai ragione (ed anche sull'umorismo e le battute), quando ho vissuto in USA per una battuta, ho rischiato una denuncia mentre facevo una internship.

Non hai capito o non mi sono spiegato: intendo che quello che qui è chiamato mobbing, impropriamente, è sollecitare di fare il proprio lavoro bene in USA

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Re: Quando la low cost batte la major

Messaggio da flyingbrandon » 28 febbraio 2015, 16:08

luigi_wilmo ha scritto:Sul mobbing hai ragione (ed anche sull'umorismo e le battute), quando ho vissuto in USA per una battuta, ho rischiato una denuncia mentre facevo una internship.

Non hai capito o non mi sono spiegato: intendo che quello che qui è chiamato mobbing, impropriamente, è sollecitare di fare il proprio lavoro bene in USA
Eh ok...ma qua , al contrario, non solleciti a fare il lavoro bene ma, spesso, a convincerti che non conti un c***o...e non è una piccola differenza. Come ti ho scritto sopra spesso, questo, porta al parassitismo. Pero' , in USA, come confermi anche tu, la legge ti tutela in modo perfino "spropositato"...quindi poco conta il sindacato cippa lippa e c***i. Non sono un sostenitore dei sindacati...ho sempre scioperato , quando condividevo, senza nessun supporto sindacale. Non ritengo di aver bisogno di difese sindacali...se mi devo difendere preferisco farlo da solo. Non sono contrario ai sindacati in linea di principio..non sostengo neanche che facciano solo male...ma poiché ho visto spesso collusioni aziendali e scambi, trovo che siano una forza politica e, da ciò, io mi dissocio senza criticare chi ne condivide il pensiero e il loro operato. Io preferisco interfacciarmi con l'azienda, o il capo, e non con qualcuno che dovrebbe riferire ciò che penso. Quello di cui sono dispiaciuto è che l'azienda non comunichi con me nello stesso modo. Proprio Southwest, in queste grigliate, il patron ne approfittava per parlare con i propri dipendenti sui problemi o meno della compagnia. Adoro questa attenzione....quindi poco effetto mi fanno quelle "frasi"...mi interessa cosa fai o non fai.
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Re: Quando la low cost batte la major

Messaggio da tiziano79 » 28 febbraio 2015, 16:24

A me fate sorridere e non poco.
Se sapevate che questa vita da pilota é cosi dura perche l avete intrapresa?
Occhio...

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Re: Quando la low cost batte la major

Messaggio da 77W » 28 febbraio 2015, 16:38

Tiziano, non mi sembra che si sia lamentato nessuno, si è fatto notare come funziona in pratica e non in teoria vivere secondo certi ritmi. Se leggi bene Lampo ha concluso dicendo che tornasse indietro rifarebbe quello che ha fatto. E non credo sia l'unico.
I computer sono incredibilmente veloci, accurati e stupidi.
Gli uomini sono incredibilmente lenti, inaccurati e intelligenti.
L'insieme dei due costituisce una forza incalcolabile.

If we all worked on the assumption that what is accepted as true is really true, there would be little hope of advance.

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Re: Quando la low cost batte la major

Messaggio da flyingbrandon » 28 febbraio 2015, 16:48

77W ha scritto:Tiziano, non mi sembra che si sia lamentato nessuno, si è fatto notare come funziona in pratica e non in teoria vivere secondo certi ritmi. Se leggi bene Lampo ha concluso dicendo che tornasse indietro rifarebbe quello che ha fatto. E non credo sia l'unico.
Infatti. Io stesso farei le stesse scelte. Mi sembrano ovvie anche le problematiche "famigliari" che questo lavoro comporta. Tiziano , non sembra cogliere, che ogni volta che ci sono post come i nostri che ricordano i "disagi" del nostro lavoro è solo perché qualche "zuccone" continua a pensare che sia un lavoro come un altro...e che quindi basta prendere le ferie per volere stare a casa un giorno particolare. Non ho ancora letto un post , nuovo, di un pilota che si lamenta del proprio lavoro...anche perché, banalmente, la risposta sarebbe " non farlo, chi ti obbliga"... :mrgreen: il nostro lavoro è tutt'altro che normale...nel bene e nel male...
Ciao!


P.S. Però se sorride mi fa piacere...
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