La Società dell'immagine...
Moderatore: Staff md80.it
La Società dell'immagine...
Trascrivo direttamente quanto appreso da http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cron ... caro.shtml
Alitalia, sì ai pantaloni
La vittoria delle hostess
Chiusa la vertenza decennale. «La gonna? Anacronistica»
ROMA — Se il fruscio delle loro calze di nylon ha cullato i vostri sogni ad alta quota, è ora di prepararvi al risveglio. Dal 15 novembre le hostess Alitalia porteranno i pantaloni. Non tutte, non sempre, ma di certo lo potranno fare. Cala definitivamente il sipario sulla più spiata delle icone dell'immaginario maschile: l'hostess dell'ex compagnia di bandiera, superfemminile, amatissima, sempre in cima alla graduatoria del viaggiatore. La decisione è stata presa al termine di una trattativa decennale, portata avanti con cocciuta ostinazione dalle donne del sindacato sotto il misterioso codice «vertenza termica». Già, perché il problema è quello della temperatura, spesso troppo bassa sia all'interno dell'aereo che fuori. «L'immagine dell'hostess che sprofonda nella neve di Malpensa o di Mosca fino al ginocchio, stretta nella gonnina e con tanto di decolleté, era semplicemente assurda...» attacca Rosanna Ruscito, responsabile del settore per la Fit-Cisl. Senza contare l'impossibilità di utilizzare la gonna nei Paesi arabi, dove alle hostess è imposto il velo, fino ai piedi. Del resto ormai la maggior parte delle compagnie in Europa e nel mondo, consente alle assistenti di volo d'indossare anche i pantaloni. In Italia lo fanno da sempre le hostess di Meridiana mentre non è ancora permesso alle colleghe di AirOne.
Ma con quale motivazione Alitalia negava questa possibilità? «Ci veniva opposto che il cliente ama vedere le hostess con la divisa classica: in gonna, gambe al vento». Insomma questione di marketing. Succede anche nel resto del mondo, ad esempio in Venezuela, dove le hostess di Avensa sono famose per le divise un po' fuori dagli schemi e di sicura presa, con tanto di stivaloni di pelle e minigonna. O negli Usa, dove una compagnia, «Hooters air», nel 2002 aveva inventato le «hooters girls» con tanto di canottiera sexy e pantaloncini. La compagnia ha drasticamente ridotto i voli proprio quest'anno, a dimostrazione, se ce ne fosse bisogno, che simili mezzi non possono risollevare le sorti di un'azienda. Alla fine anche Alitalia ha capitolato e, in uno dei momenti più tragici della sua storia, ha concesso l'uso facoltativo dei pantaloni da ottobre ad aprile. Saranno blu, come la gonna, di taglio dritto, in gabardine pesante. «Li usano già le nostre colleghe di terra e di Az Express: non potrà essere una grossa spesa per l'azienda — tiene a spiegare Ruscito —. Sarà un cambio d'immagine, speriamo di buon auspicio per il resto». E le scarpe? E una nuova vertenza «tacchi bassi»? Con il pantalone, si sa, il decolleté non è proprio il massimo. «Per ora non abbiamo affrontato il problema — spiega la sindacalista —. Certo lo stivale è fuori discussione, ma magari una scarpa di taglio maschile...».
Ciaooooo.
Alitalia, sì ai pantaloni
La vittoria delle hostess
Chiusa la vertenza decennale. «La gonna? Anacronistica»
ROMA — Se il fruscio delle loro calze di nylon ha cullato i vostri sogni ad alta quota, è ora di prepararvi al risveglio. Dal 15 novembre le hostess Alitalia porteranno i pantaloni. Non tutte, non sempre, ma di certo lo potranno fare. Cala definitivamente il sipario sulla più spiata delle icone dell'immaginario maschile: l'hostess dell'ex compagnia di bandiera, superfemminile, amatissima, sempre in cima alla graduatoria del viaggiatore. La decisione è stata presa al termine di una trattativa decennale, portata avanti con cocciuta ostinazione dalle donne del sindacato sotto il misterioso codice «vertenza termica». Già, perché il problema è quello della temperatura, spesso troppo bassa sia all'interno dell'aereo che fuori. «L'immagine dell'hostess che sprofonda nella neve di Malpensa o di Mosca fino al ginocchio, stretta nella gonnina e con tanto di decolleté, era semplicemente assurda...» attacca Rosanna Ruscito, responsabile del settore per la Fit-Cisl. Senza contare l'impossibilità di utilizzare la gonna nei Paesi arabi, dove alle hostess è imposto il velo, fino ai piedi. Del resto ormai la maggior parte delle compagnie in Europa e nel mondo, consente alle assistenti di volo d'indossare anche i pantaloni. In Italia lo fanno da sempre le hostess di Meridiana mentre non è ancora permesso alle colleghe di AirOne.
Ma con quale motivazione Alitalia negava questa possibilità? «Ci veniva opposto che il cliente ama vedere le hostess con la divisa classica: in gonna, gambe al vento». Insomma questione di marketing. Succede anche nel resto del mondo, ad esempio in Venezuela, dove le hostess di Avensa sono famose per le divise un po' fuori dagli schemi e di sicura presa, con tanto di stivaloni di pelle e minigonna. O negli Usa, dove una compagnia, «Hooters air», nel 2002 aveva inventato le «hooters girls» con tanto di canottiera sexy e pantaloncini. La compagnia ha drasticamente ridotto i voli proprio quest'anno, a dimostrazione, se ce ne fosse bisogno, che simili mezzi non possono risollevare le sorti di un'azienda. Alla fine anche Alitalia ha capitolato e, in uno dei momenti più tragici della sua storia, ha concesso l'uso facoltativo dei pantaloni da ottobre ad aprile. Saranno blu, come la gonna, di taglio dritto, in gabardine pesante. «Li usano già le nostre colleghe di terra e di Az Express: non potrà essere una grossa spesa per l'azienda — tiene a spiegare Ruscito —. Sarà un cambio d'immagine, speriamo di buon auspicio per il resto». E le scarpe? E una nuova vertenza «tacchi bassi»? Con il pantalone, si sa, il decolleté non è proprio il massimo. «Per ora non abbiamo affrontato il problema — spiega la sindacalista —. Certo lo stivale è fuori discussione, ma magari una scarpa di taglio maschile...».
Ciaooooo.
McGyver
Ciao! stavo per riportare un articolo simile tratto da un altro quotidiano!
Non sapevo di questa regola relativa al pantalone!
Vi riporto l´altro articolo dal Corriere della Sera (sito web):
09 novembre 2006
Cimoli e la soluzione Belushi:
tutto va male? C'è il panta party
Manager e strategie
Se una compagnia di bandiera con problemi gravissimi, così gravi da far parlare di fallimento, con lavoratori in allarme e perdite irrefrenabili annuncia lietamente una grande innovazione (risolutiva per la crisi?) cioè l'introduzione delle hostess in pantaloni, si potrebbe pensare che: 1) Il management dell'Alitalia vuole evitare o quanto meno rendere più difficili i tentativi di stupro da parte di viaggiatori infuriati fermi da ore sulla pista; 2) La questione era allo studio da molto tempo, e il quasi-nuovo-management non se ne è accorto finché non è stato messo davanti al fatto compiuto; 3) l'amministratore delegato Giancarlo Cimoli è un po' come John Belushi-Bluto in Animal House; quando la sua confraternita è tragicamente nei guai e gli amici si chiedono cosa fare, lui risponde fiero «un toga party!». Un panta party in aria, in questo caso, che bello. Invece no. Il pantalone è una vittoria delle peraltro preoccupate hostess Alitalia sui loro capi, forse pigri forse passatisti.
La nostra compagnia finora era indietro, sui pantaloni: molte altre linee aeree li prevedono in alternativa alla gonna, l'Alitalia li permetteva solo su brevissime tratte. Mentre le hostess li reclamavano causa freddo; per non atterrare in città sotto zero e gelarsi le gambe tra collants e scarpette scollate. Il management nicchiava, sostenendo «i passeggeri vi preferiscono con la gonna». Poi si devono essere convinti, magari qualche passeggero ha informato il management che le priorità di chi viaggia, oggi come oggi, sono altre; e il pantalone è stato liberalizzato. Le hostess che volevano i pantaloni li otterranno entro novembre, in gabardine. Niente di che, a dirla tutta: sul genere dritto-largo-con le pinces, di quelli che rendono fior di ragazze pericolosamente simili a una monovolume. Però comodi, a quel che sembra. E poi coerenti, non è che il resto della divisa sia bellissima, notoriamente non piace neanche ai viaggiatori più aviofeticisti (però è molto primi anni Sessanta, a pensarci, come l'ambientazione di Animal House). Ma non è tanto importante: l'importante è che la «vertenza termica» - così chiamavano in Alitalia la richiesta delle hostess infreddolite - si sia risolta in modo sensato. Tra l'altro: le hostess di Meridiana i pantaloni li hanno sempre avuti; mentre Air One resiste e non li fornisce. Non è giusto, ma fossero questi i problemi della nostra aviazione civile, come si diceva.
Maria Laura Rodotà
Non sapevo di questa regola relativa al pantalone!
Vi riporto l´altro articolo dal Corriere della Sera (sito web):
09 novembre 2006
Cimoli e la soluzione Belushi:
tutto va male? C'è il panta party
Manager e strategie
Se una compagnia di bandiera con problemi gravissimi, così gravi da far parlare di fallimento, con lavoratori in allarme e perdite irrefrenabili annuncia lietamente una grande innovazione (risolutiva per la crisi?) cioè l'introduzione delle hostess in pantaloni, si potrebbe pensare che: 1) Il management dell'Alitalia vuole evitare o quanto meno rendere più difficili i tentativi di stupro da parte di viaggiatori infuriati fermi da ore sulla pista; 2) La questione era allo studio da molto tempo, e il quasi-nuovo-management non se ne è accorto finché non è stato messo davanti al fatto compiuto; 3) l'amministratore delegato Giancarlo Cimoli è un po' come John Belushi-Bluto in Animal House; quando la sua confraternita è tragicamente nei guai e gli amici si chiedono cosa fare, lui risponde fiero «un toga party!». Un panta party in aria, in questo caso, che bello. Invece no. Il pantalone è una vittoria delle peraltro preoccupate hostess Alitalia sui loro capi, forse pigri forse passatisti.
La nostra compagnia finora era indietro, sui pantaloni: molte altre linee aeree li prevedono in alternativa alla gonna, l'Alitalia li permetteva solo su brevissime tratte. Mentre le hostess li reclamavano causa freddo; per non atterrare in città sotto zero e gelarsi le gambe tra collants e scarpette scollate. Il management nicchiava, sostenendo «i passeggeri vi preferiscono con la gonna». Poi si devono essere convinti, magari qualche passeggero ha informato il management che le priorità di chi viaggia, oggi come oggi, sono altre; e il pantalone è stato liberalizzato. Le hostess che volevano i pantaloni li otterranno entro novembre, in gabardine. Niente di che, a dirla tutta: sul genere dritto-largo-con le pinces, di quelli che rendono fior di ragazze pericolosamente simili a una monovolume. Però comodi, a quel che sembra. E poi coerenti, non è che il resto della divisa sia bellissima, notoriamente non piace neanche ai viaggiatori più aviofeticisti (però è molto primi anni Sessanta, a pensarci, come l'ambientazione di Animal House). Ma non è tanto importante: l'importante è che la «vertenza termica» - così chiamavano in Alitalia la richiesta delle hostess infreddolite - si sia risolta in modo sensato. Tra l'altro: le hostess di Meridiana i pantaloni li hanno sempre avuti; mentre Air One resiste e non li fornisce. Non è giusto, ma fossero questi i problemi della nostra aviazione civile, come si diceva.
Maria Laura Rodotà
Ultima modifica di FAS il 9 novembre 2006, 13:34, modificato 1 volta in totale.
Dunque da notizie avute da mie amiche allo scalo la divisa con i pantaloni è prevista solo per le rampe visto che lavorano all'aperto e per ovvi motivi di praticità(visto che una rampa sale e scende da un aereo almeno una decine di volte,comunque allo scalo le ragazze usano solo la gonna e non i pantaloni per le naviganti credo che finalmente era ora a volte l'inverno mi chiedevo quando ci sono temoperature belle basse,come facessero a non morire dal freddo con quelle divise in confidenza comunque quellla divisa(per altro stupenda)non a tutte dona.
- silvernik1
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- Località: LIML MILANO
bah....quoto anch'io chi dice che non serve chissà cosa per parlare di gonne e pantaloni!mi sa che ce la stiamo prendendo un po troppo,qualsiasi cosa si dica su Alitalia se è pro viene acclamata,se è contro(anche in maniera scherzosa)viene attaccata!!!Secondo me se con tutti i problemi che ha Alitalia si arriva a dare spazio su telegiornali radio etc a questa notizia del cavolo(permettetemelo ma a me non me ne frega nulla dei pantaloni o gonne,mi interesserebbe di più la notizia di riosllevamento della compagnia)è giusto che qualcuno ne faccia anche della satira eccheccavolo non si puàò più scherzare su nulla....!L'autogol l'ha fatto Alitalia danto tanto clamore alla notizia,non chi ci ride su!!