"Alitalia, il salvataggio riparte da Fiumicino"

Area dedicata alla discussione sulle compagnie aeree. Si parla di Alitalia, Air One, Air Dolomiti, Meridiana e tutte le altre compagnie aeree italiane e straniere

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Steve
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"Alitalia, il salvataggio riparte da Fiumicino"

Messaggio da Steve » 15 ottobre 2006, 20:31

Un rapporto del Dipartimento del Turismo denuncia la drammatica situazione dell’aviolinea e ricostruisce l’origine della crisi
Alitalia, il salvataggio riparte da Fiumicino

Compagnia in crisi dall’avvio di Malpensa. Una sola via d’uscita: lo scalo romano diventi l’unico hub



di LUCIANO COSTANTINI

ROMA La crisi vera di Alitalia parte nell’ottobre di otto anni fa quando il nuovo scalo di Malpensa aprì le sue piste ostruendo quelle di Fiumicino che raccoglievano un traffico in progressiva crescita e che, soprattutto, stavano catalizzando i flussi di Paesi emergenti. Da quell’ottobre del 1998 la compagnia di bandiera cominciò a perdere risorse e credibilità frustrando le legittime, perchè oggettive, aspirazioni di crescita dello scalo romano. Alitalia ora è alle prese con una crisi drammatica: rischia di portare i libri in tribunale ed allora la necessità, improrogabile, è quella di invertire la rotta. Tornare a Fiumicino e ridare fiato a quella crescita che oggi - forse più di otto anni fa - sembra promettente perchè sullo scalo romano si affacciano compagnie e flussi di traffico rilevanti, a partire da quelli orientali. Anche il Sud e il Centro della penisola potranno contare su una infrastruttura che avevano massicciamente abbandonato, a favore di compagnie straniere. Ovvio, Fiumicino dovrà diventare un autentico hub, l’hub del Paese.
E’ la filosofia, questa, contenuta in uno studio elaborato dal Dipartimento del Turismo, sulla base un’indagine condotta da Assaeroporti e che, verosimilmente, costituirà l’ossatura del piano industriale che il governo sta scrivendo e che dovrà essere implementato entro il 31 gennaio prossimo. I numeri dicono che l’Alitalia brucia oltre un milione al giorno e i numeri dicono pure che il rosso da otto anni si è fatto sempre più rosso e che Malpensa da otto anni è l’autentico tallone di Achille della nostra compagnia. I numeri, appunto, e i grafici mostrano che il sistema Alitalia oggi non è in grado di intercettare i flussi naturali che potrebbero attrarre la nostra penisola. Ancora i numeri dicono che in cinque anni, dal 2000 al 2005, il traffico passeggeri è salito del 23% e quello della compagnia continua a scendere sul versante Malpensa. I primi cinque aeroporti nazionali sono cresciuti, alcuni anche in maniera esponenziale come Roma-Ciampino (+425%) e Bergamo (+252%) mentre soltanto Malpensa è arretrato percentualmente (-5%) e in passeggeri (meno 1,1 milioni). Fiumicino invece ha messo a segno un più 9% arrivando a quota 28,7 milioni di passeggeri.
Certamente i numeri e il trend operativo di Malpensa non potranno non avere un loro peso nella individuazione dell’hub che non può non essere che quello romano in quanto in grado di recuperare quote consistenti di traffico e perchè, in realtà, quello lombardo non può svolgere questo ruolo: affetto com’è da cronico nanismo.
Certamente in questa partita, che è un asset rilevante nel futuro di Alitalia, dovrebbero far premio i numeri e le prospettive. Ed essi stanno a dimostrare chiaramente che il progetto Malpensa è perdente, comunque superato; quello romano è un progetto in crescita e di crescita. In un Paese poi che stenta a darsi un assetto infrastrutturale moderno ed efficiente (talvolta per miopia politica, spesso per carenza di risorse) i collegamenti sono fondamentali. Lo scalo di Malpensa si trova in provincia di Varese, distanza circa 50 chilometri da Milano: raggiungerlo non è precisamente facile nè economico. Doveva essere la riposta italiana, anzi dell’Alitalia, all’aggressività di Lufthansa, di Klm, di Air France soprattutto sul fronte lungo raggio, ed invece si è trasformato nell’anello debole della nostra compagnia, quello che per primo si è spezzato sotto la pressione di una deregulation fin troppa invasiva e di un mercato che si sviluppa alla velocità del suono. E dove la parola d’ordine è uguale per tutti: volare sempre e ovunque a costi sempre più bassi.

Gozer

Messaggio da Gozer » 15 ottobre 2006, 20:36

La fonte? Tnx

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Messaggio da azpurser » 15 ottobre 2006, 20:56

Come è stato affermato dal presidente della regione lombardia, il 70% del mercato e dei biglietti sono venduti proprio al nord e, anche dati i disservizi palesi forniti dalla SEA a Malpensa, per AZ conviene puntare ancor più su MXP, e magari, con una proposta di insediare un hub Alitalia Airport anche qui, ove fornirebbe senza dubbio dei servizi nettamente migliori di quelli che la stessa SEA oggi fornisce a più della metà delle compagnie aeree che a Milano non posseggono un proprio handling di terra.

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Messaggio da darth.miyomo » 16 ottobre 2006, 0:03

Gozer ha scritto:La fonte? Tnx
Costantini, noto giornalista prezzolato, scrive sul messaggero.

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Messaggio da Steve » 16 ottobre 2006, 1:02

Non per fare polemica ma trovatemi un giornalista che non sia "prezzolato" e finalmente potrò ricredermi su tutte le mie convinzioni riguardanti la stampa...e non solo...
Per quanto riguarda Formigoni...è stato pure troppo moderato in confronto a Rutelli ma inutile passare dai giornalisti ai politici, tanto la loro credibilità penso sià grossomodo ugualmente discutibile... :lol: pensate che trà un pò si aggrega anche Briatore :lol:

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Re: "Alitalia, il salvataggio riparte da Fiumicino"

Messaggio da maksim » 16 ottobre 2006, 2:47

Steve ha scritto:Un rapporto del Dipartimento del Turismo denuncia la drammatica situazione dell’aviolinea e ricostruisce l’origine della crisi
Alitalia, il salvataggio riparte da Fiumicino

Compagnia in crisi dall’avvio di Malpensa. Una sola via d’uscita: lo scalo romano diventi l’unico hub



di LUCIANO COSTANTINI

ROMA La crisi vera di Alitalia parte nell’ottobre di otto anni fa quando il nuovo scalo di Malpensa aprì le sue piste ostruendo quelle di Fiumicino che raccoglievano un traffico in progressiva crescita e che, soprattutto, stavano catalizzando i flussi di Paesi emergenti. Da quell’ottobre del 1998 la compagnia di bandiera cominciò a perdere risorse e credibilità frustrando le legittime, perchè oggettive, aspirazioni di crescita dello scalo romano. Alitalia ora è alle prese con una crisi drammatica: rischia di portare i libri in tribunale ed allora la necessità, improrogabile, è quella di invertire la rotta. Tornare a Fiumicino e ridare fiato a quella crescita che oggi - forse più di otto anni fa - sembra promettente perchè sullo scalo romano si affacciano compagnie e flussi di traffico rilevanti, a partire da quelli orientali. Anche il Sud e il Centro della penisola potranno contare su una infrastruttura che avevano massicciamente abbandonato, a favore di compagnie straniere. Ovvio, Fiumicino dovrà diventare un autentico hub, l’hub del Paese.
E’ la filosofia, questa, contenuta in uno studio elaborato dal Dipartimento del Turismo, sulla base un’indagine condotta da Assaeroporti e che, verosimilmente, costituirà l’ossatura del piano industriale che il governo sta scrivendo e che dovrà essere implementato entro il 31 gennaio prossimo. I numeri dicono che l’Alitalia brucia oltre un milione al giorno e i numeri dicono pure che il rosso da otto anni si è fatto sempre più rosso e che Malpensa da otto anni è l’autentico tallone di Achille della nostra compagnia. I numeri, appunto, e i grafici mostrano che il sistema Alitalia oggi non è in grado di intercettare i flussi naturali che potrebbero attrarre la nostra penisola. Ancora i numeri dicono che in cinque anni, dal 2000 al 2005, il traffico passeggeri è salito del 23% e quello della compagnia continua a scendere sul versante Malpensa. I primi cinque aeroporti nazionali sono cresciuti, alcuni anche in maniera esponenziale come Roma-Ciampino (+425%) e Bergamo (+252%) mentre soltanto Malpensa è arretrato percentualmente (-5%) e in passeggeri (meno 1,1 milioni). Fiumicino invece ha messo a segno un più 9% arrivando a quota 28,7 milioni di passeggeri.
Certamente i numeri e il trend operativo di Malpensa non potranno non avere un loro peso nella individuazione dell’hub che non può non essere che quello romano in quanto in grado di recuperare quote consistenti di traffico e perchè, in realtà, quello lombardo non può svolgere questo ruolo: affetto com’è da cronico nanismo.
Certamente in questa partita, che è un asset rilevante nel futuro di Alitalia, dovrebbero far premio i numeri e le prospettive. Ed essi stanno a dimostrare chiaramente che il progetto Malpensa è perdente, comunque superato; quello romano è un progetto in crescita e di crescita. In un Paese poi che stenta a darsi un assetto infrastrutturale moderno ed efficiente (talvolta per miopia politica, spesso per carenza di risorse) i collegamenti sono fondamentali. Lo scalo di Malpensa si trova in provincia di Varese, distanza circa 50 chilometri da Milano: raggiungerlo non è precisamente facile nè economico. Doveva essere la riposta italiana, anzi dell’Alitalia, all’aggressività di Lufthansa, di Klm, di Air France soprattutto sul fronte lungo raggio, ed invece si è trasformato nell’anello debole della nostra compagnia, quello che per primo si è spezzato sotto la pressione di una deregulation fin troppa invasiva e di un mercato che si sviluppa alla velocità del suono. E dove la parola d’ordine è uguale per tutti: volare sempre e ovunque a costi sempre più bassi.
Quello che tutti possono vedere è che Fiumicino ha 3 piste (mentre Malpensa ne ha 2) e che Malpensa non ha grandi possibilità di espandersi in superficie del suo sedime aeroportuale...
Però Malpensa è l'aeroporto di Milano, mentre Fiumicino è l'aeroporto di Roma...
Cosa vuol dire questo ?
Vuol dire che Malpensa può contare su un traffico di merci e su viaggi d'affari che una città non molto industrializzata come Roma non può offrire a Fiumicino...
Forse il problema di chi debba essere l'hub Alitalia è complicato dal fatto che l' Italia ha una capitale (Roma) ed ha, poi, una capitale
economico-finanziaria (Milano)...
Non per niente, la borsa sta a Milano (e non a Roma...)...
Anche all'emigrante che viene dal nord-africa o dall'asia, benchè si trovi Roma come "testa di ponte protesa nel Mediterraneo", conviene poter arrivare a Milano...
Perchè ?
Perchè l'emigrante lavora soprattutto al nord...
Malpensa diventa hub in modo "naturale", volenti o nolenti...
Mi spiego: se io sono un businessman lombardo, io voglio poter arrivare da Chicago a Milano con volo diretto e senza passare da Fiumicino !
Voglio poter arrivare direttamente anche da Francoforte, da Parigi, da Barcelona, da Amsterdam, da Londra, da New York, da Tokyo,
da Hong-Kong, da Shanghai, ecc.
Ecco perchè Malpensa anche se non fosse "hub", di fatto lo diventerebbe...
Viceversa, la vocazione di Fiumicino può diventare quella di una grande
"Alicante", "Malaga", "Palma de Mallorca", fate voi... (sto parlando di quegli aeroporti spagnoli che sono presi d'assalto dai turisti tedeschi, inglesi e di tutta Europa in generale)...
L' unica differenza è che Roma ha turisti tutto l'anno...
...ma credo che un hub non può essere un "hub turistico"...
...un hub deve essere principalmente un "hub economico-commerciale" (vedi Francoforte, ad esempio, che di turismo è praticamente "zero"...)

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Messaggio da GeppoG » 16 ottobre 2006, 3:10

[quote="maksim]
Viceversa, la vocazione di Fiumicino può diventare quella di una grande
"Alicante", "Malaga", "Palma de Mallorca", fate voi... (sto parlando di quegli aeroporti spagnoli che sono presi d'assalto dai turisti tedeschi, inglesi e di tutta Europa in generale)...
L' unica differenza è che Roma ha turisti tutto l'anno...
...ma credo che un hub non può essere un "hub turistico"...
...un hub deve essere principalmente un "hub economico-commerciale" (vedi Francoforte, ad esempio, che di turismo è praticamente "zero"...)[/quote]
Ti quoto solo per farti notare che in Spagna esistono due hub Madrid e Barcellona.
In Germania coesistono due Hub e presto ne arriverà un terzo, Berlino, capitale Politico/Turistica proprio come Roma.

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Messaggio da Steve » 16 ottobre 2006, 16:58

A me, più che altro, meraviglia questo improvviso interesse di tutta la politica, maggioranza e opposizione, regioni del nord e regioni del centro-sud alla salvaguardia dell'Alitalia.(contornato dal solito eco dei mass-media)
E poi tutto concentrato intorno alla questione hub.
Ma da quanti anni ci sono due hub?
Altri paesi ci hanno messo così poco a capire se due o un hub convenissero alla loro compagnia di bandiera, perchè noi invece così tanto?
Forse c'era ormai un equilibrio a spese dell' Alitalia che dava il contentino a tutti e che offuscava la vista dei nostri famigerati economisti (brillanti e di fama mondiale ...prova i conti pubblici dell'Italia a livello europeo)...e adesso che questo equilibrio è stato stravolto da un governo un pò più filomeridionale di quello precedente...ops...improvvisamente tutti fanno a gara per trovare la moglior soluzione per la gallina dalle uova d'oro pittate di nero o rosso ...chiamatelo come volete, tanto è solo il guscio quello che resta a noi comuni cittadini e lavoratori...l'interno se lo continuerà sempre a succhiare chi "di dovere".......
Non chiamatemi Esopo ma la parabola era necessaria per esprimere il concetto!
Grazie

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Messaggio da Ospite » 16 ottobre 2006, 17:25

Perchè tutte le forze politiche si interssano a noi? facile per anni Magliana è stato il posto dove far entrare amici e gente varia dei signori governanti se fallisce dove lo trovi un posto dove piazzarli?.

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Messaggio da Alan » 16 ottobre 2006, 17:28

io cambierei titolo: il salvataggio riparte con il Licenziare Cimoli e il suo CDA altro che .....giusto per farvi un'dea:

Visti i NOTEVOLI risultati giustamente, L' AD viene premiato con un sostanzioso stipendio ...... ecco qua:



Immagine


Il signor Spinetta, amministratore delegato di Air France, nel biennio 2004-2005 ha ricevuto un compenso di 550.000 euro + un bonus di 160.000 euro, cioè 29.583 euro mensili. Air France ha registrato nel 2004 un utile di 98.000.000 euro.

Il signor Van Wijk, amministratore delegato di KLM, nel biennio 2004-2005 ha ricevuto un compenso di 653.709 euro + un bonus di 429.731 euro, cioè 45.143 euro mensili. KLM ha registrato nel 2004 un utile di 261.000.000 euro.

Il signor Rod Eddington, amministratore delegato di British Airways, nel 2004 ha ricevuto un compenso annuo di 517.813 euro + un bonus di 258.907 euro, cioè 64.727 euro mensili. British Airways ha registrato nel 2004 un utile di 333.000.000 euro.

Alitalia che cosa fa?
Il signor Cimoli, amministratore delegato di Alitalia , ha uno stipendio di 2.284.500 euro all'anno, pari a 190.375 euro mensili. Alitalia ha dichiarato una perdita di ben 812.833.000 euro.
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Messaggio da nuovakappa » 16 ottobre 2006, 17:56

PARLANDO DI HUB (FRANCOFORTE, MONACO, BERLINO; MADRID, BARCELLONA: ZURIGO, GINEVRA) NON CI SIAMO RESI CONTO CHE IN QUESTI PAESI LA COMPAGNIA DI BANDIERA NON SI STA DIRIGENDO AL FALLIMENTO MA STA INCREMENTANDO I PROPRI UTILI... PER LO STIPENDIO DI CIMOLI, PILOTI E COMPAGNIA BELLA, BISOGNA RIDURLO NOTEVOLMENTE COSI' CHE SI POSSA CAPIRE CHE O CI SI IMPEGNA TUTTI QUANTI O ADDIO ALITALIA (A QUESTI MANAGER INCAPACI, e sono già buono a chiamarli così, SI DOVREBBE FAR PAGARE I DANNI NEI CONFRONTI DI PRIVATI E DELLO STATO, ALTRO CHE LIQUIDAZIONE E STIPENDIO + ALTO D'EUROPA.. QUESTO E' GIUSTO CHE VENGA CONCESSO AD A.D. SERI CHE ABBIANO FATTO GUADAGNARE LA PROPRIA SOCIETA' X CUI LAVORANO
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Messaggio da maksim » 16 ottobre 2006, 17:59

Alan ha scritto:io cambierei titolo: il salvataggio riparte con il Licenziare Cimoli e il suo CDA altro che .....giusto per farvi un'dea:

Visti i NOTEVOLI risultati giustamente, L' AD viene premiato con un sostanzioso stipendio ...... ecco qua:



Immagine


Il signor Spinetta, amministratore delegato di Air France, nel biennio 2004-2005 ha ricevuto un compenso di 550.000 euro + un bonus di 160.000 euro, cioè 29.583 euro mensili. Air France ha registrato nel 2004 un utile di 98.000.000 euro.

Il signor Van Wijk, amministratore delegato di KLM, nel biennio 2004-2005 ha ricevuto un compenso di 653.709 euro + un bonus di 429.731 euro, cioè 45.143 euro mensili. KLM ha registrato nel 2004 un utile di 261.000.000 euro.

Il signor Rod Eddington, amministratore delegato di British Airways, nel 2004 ha ricevuto un compenso annuo di 517.813 euro + un bonus di 258.907 euro, cioè 64.727 euro mensili. British Airways ha registrato nel 2004 un utile di 333.000.000 euro.

Alitalia che cosa fa?
Il signor Cimoli, amministratore delegato di Alitalia , ha uno stipendio di 2.284.500 euro all'anno, pari a 190.375 euro mensili. Alitalia ha dichiarato una perdita di ben 812.833.000 euro.
...che vergogna !
...mi sembra che sia tipico dei paesi sottosviluppati avere un "imperatore" che si fa indorare anche le maniglie del cesso e poi, fuori, c'è lo sfacelo ed il degrado più totale...
...per trasposizione, questo è quello che mi viene in mente pensando al super-pagato "imperatore" Cimoli ed all' Alitalia "disastrata" che dovrebbe rappresentare la nostra nazione...
...ma tutto ciò è in "linea" col nostro "bel paese": un paese dove ci sono più generali che soldati di truppa, un paese dove ci sono più dirigenti (inutili e super pagati) che lavoratori...
...siamo la barzelletta d'Europa !

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Messaggio da Alan » 16 ottobre 2006, 18:20

ad un AD bisognerebbe stipulare un bel contrattin oa progetto.... con dei premi di produttività, ossia:

L'azienda va bene , ok perfetto te ne do merito e becchi un bel premio pure tu, va male non becchi un'h !!
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Messaggio da Steve » 16 ottobre 2006, 18:37

Lui insiste nel pagare i dipendenti dell'azienda in base alla loro produttività...beh diciamo che se valesse lo stesso anche per lui, ormai sarebbe indebitato fino al collo per pagare l'azienda altro che guadagnare...
e poi dopo una bella risoluzione rapporto lavorativo (scritta che spesso incontro dopo ogni contratto, come migliaia di ragazzi della mia generazione) non gli pagherei nemmeno la disoccupazione...se tutti i disoccupati italiani fossero persone come lui, l'Italia sarebbe sulla cresta dell'onda!!!

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Messaggio da domenico » 16 ottobre 2006, 19:11

La discussione su FCO vs MXP mi sembra alquanto stuchevole, visto che mentre i giornali si appassionano a questo curioso dibattito nelle alte sfere si discute se AZ debba portare i libri in tribunale domani o dopodomani... Provo comunque a dire la mia in maniera sintetica.
1) Che io sappia non esiste al mondo una compagnia da poco più di 160 aerei basata su due hub.
2) Nelle condizioni in cui si trova AZ non credo che abbia le risorse per spostare tutta la baracca in provincia di Varese.
3) Il cliente business della Val Padana continuerà a volare verso Asia, Africa, e America passando per i principali hub europei finché sarà più conveniente, se e quando sarà più conveniente passare invece da FCO vedrete che lo faranno. Per lo stesso motivo è inutile alimentare due hub intercontinentali quando concentrarsi su uno solo può far realizzare economie di scala e, di conseguenza, proporre tariffe più appetibili.
Il problema non sono certo i 50 minuti di volo da Milano a Roma.
4) Contro le low-cost non c'è partita, finchè godono di sconti negli aeroporti, spremono e sottopagano i dipendenti (la loro modernità ha un nome antichissimo: sfruttamento) le rotte europee sono loro. Una grande compagnia può e deve volare in Europa solo per la clientela business e, soprattutto, per alimentare il proprio hub in funzione degli intercontinentali.
5) Malpensa è nata morta otto anni fa, i suoi nemici principali si chiamano: Linate, Comune e Provincia di Milano, Orio, Caselle, LH, IB, KL, BA, AF... L'Italia è PROPRIO un paese senza memoria!
6) Non scrivessero cavolate sulla Padania, anche la Lega ha fatto la sua bella parte in AZ, vi ricordate il Presidente (o AD) leghista Bonomi? E vi ricordate il ministro Maroni che una settimana prima che scoppiase il bubbone Volare proponeva di affidare AZ al brillante management della compagnia gallaratese? Lo ripeto: l'Italia è proprio un paese senza memoria!
7) Niente campanilismi please, non è il momento! Quando AZ avrà più di 400 aerei che volano sempre strapieni allora ci divertiremo a parlare di secondo hub; per adesso voto FCO anche se abito a 52 km da Malpensa.

stefanojoy

Messaggio da stefanojoy » 16 ottobre 2006, 19:44

domenico ha scritto:La discussione su FCO vs MXP mi sembra alquanto stuchevole, visto che mentre i giornali si appassionano a questo curioso dibattito nelle alte sfere si discute se AZ debba portare i libri in tribunale domani o dopodomani... Provo comunque a dire la mia in maniera sintetica.
1) Che io sappia non esiste al mondo una compagnia da poco più di 160 aerei basata su due hub.
2) Nelle condizioni in cui si trova AZ non credo che abbia le risorse per spostare tutta la baracca in provincia di Varese.
3) Il cliente business della Val Padana continuerà a volare verso Asia, Africa, e America passando per i principali hub europei finché sarà più conveniente, se e quando sarà più conveniente passare invece da FCO vedrete che lo faranno. Per lo stesso motivo è inutile alimentare due hub intercontinentali quando concentrarsi su uno solo può far realizzare economie di scala e, di conseguenza, proporre tariffe più appetibili.
Il problema non sono certo i 50 minuti di volo da Milano a Roma.
4) Contro le low-cost non c'è partita, finchè godono di sconti negli aeroporti, spremono e sottopagano i dipendenti (la loro modernità ha un nome antichissimo: sfruttamento) le rotte europee sono loro. Una grande compagnia può e deve volare in Europa solo per la clientela business e, soprattutto, per alimentare il proprio hub in funzione degli intercontinentali.
5) Malpensa è nata morta otto anni fa, i suoi nemici principali si chiamano: Linate, Comune e Provincia di Milano, Orio, Caselle, LH, IB, KL, BA, AF... L'Italia è PROPRIO un paese senza memoria!
6) Non scrivessero cavolate sulla Padania, anche la Lega ha fatto la sua bella parte in AZ, vi ricordate il Presidente (o AD) leghista Bonomi? E vi ricordate il ministro Maroni che una settimana prima che scoppiase il bubbone Volare proponeva di affidare AZ al brillante management della compagnia gallaratese? Lo ripeto: l'Italia è proprio un paese senza memoria!
7) Niente campanilismi please, non è il momento! Quando AZ avrà più di 400 aerei che volano sempre strapieni allora ci divertiremo a parlare di secondo hub; per adesso voto FCO anche se abito a 52 km da Malpensa.



Voterei fco se avessi rinunciato a logica e buon senso.... non si tratta di votare per un aeroporto o un altro.... si tratta di prendere atto di dati di fatto sotto gli occhi di tutti... non aggiungo altro.

maksim
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Messaggio da maksim » 16 ottobre 2006, 20:05

domenico ha scritto:La discussione su FCO vs MXP mi sembra alquanto stuchevole, visto che mentre i giornali si appassionano a questo curioso dibattito nelle alte sfere si discute se AZ debba portare i libri in tribunale domani o dopodomani... Provo comunque a dire la mia in maniera sintetica.
1) Che io sappia non esiste al mondo una compagnia da poco più di 160 aerei basata su due hub.
2) Nelle condizioni in cui si trova AZ non credo che abbia le risorse per spostare tutta la baracca in provincia di Varese.
3) Il cliente business della Val Padana continuerà a volare verso Asia, Africa, e America passando per i principali hub europei finché sarà più conveniente, se e quando sarà più conveniente passare invece da FCO vedrete che lo faranno. Per lo stesso motivo è inutile alimentare due hub intercontinentali quando concentrarsi su uno solo può far realizzare economie di scala e, di conseguenza, proporre tariffe più appetibili.
Il problema non sono certo i 50 minuti di volo da Milano a Roma.
4) Contro le low-cost non c'è partita, finchè godono di sconti negli aeroporti, spremono e sottopagano i dipendenti (la loro modernità ha un nome antichissimo: sfruttamento) le rotte europee sono loro. Una grande compagnia può e deve volare in Europa solo per la clientela business e, soprattutto, per alimentare il proprio hub in funzione degli intercontinentali.
5) Malpensa è nata morta otto anni fa, i suoi nemici principali si chiamano: Linate, Comune e Provincia di Milano, Orio, Caselle, LH, IB, KL, BA, AF... L'Italia è PROPRIO un paese senza memoria!
6) Non scrivessero cavolate sulla Padania, anche la Lega ha fatto la sua bella parte in AZ, vi ricordate il Presidente (o AD) leghista Bonomi? E vi ricordate il ministro Maroni che una settimana prima che scoppiase il bubbone Volare proponeva di affidare AZ al brillante management della compagnia gallaratese? Lo ripeto: l'Italia è proprio un paese senza memoria!
7) Niente campanilismi please, non è il momento! Quando AZ avrà più di 400 aerei che volano sempre strapieni allora ci divertiremo a parlare di secondo hub; per adesso voto FCO anche se abito a 52 km da Malpensa.
io abito a 10 minuti di auto dal terminal 1 di Malpensa (4 km, in linea d'aria, dalla pista 35R) e le sorti di Malpensa mi stanno molto a cuore.
Anche perchè ci lavoro.
Dunque, la mia è una voce faziosa ed interessata (mi sbaglierò ma penso che non sia una cosa irrilevante, per i lavoratori di Malpensa, il fatto che l'aeroporto sia hub oppure non lo sia. Mi sbaglio ? ).
In questo mio breve intervento voglio avanzare una
domanda-provocazione: il fatto, ad esempio, che i dati di traffico del 2004
dicano che il tonnellaggio di merce transitata da Malpensa sia più del doppio del tonnellaggio di merce transitata da Fiumicino è un fatto irrilevante per la candidatura ad unico hub-Alitalia ?
Il fatto che che, essendo il nord il cuore
economico-commerciale-finanziario dell' Italia, i traffici commerciali siano con Milano (e non con Roma) non deve essere preso in considerazione nelle scelte "strategiche" per le sorti di Alitalia ?

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in_warsaw
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Messaggio da in_warsaw » 16 ottobre 2006, 20:10

1) Che io sappia non esiste al mondo una compagnia da poco più di 160 aerei basata su due hub.
2) Nelle condizioni in cui si trova AZ non credo che abbia le risorse per spostare tutta la baracca in provincia di Varese.
i dai di fatto non sono mai stati il piatto forte dei nostri politici ed e' per questo che sono parecchio d'accordo con quanto detto da Domenico: semplicemente non credo si avranno le p...e per spostare tutto a MXP (ti immagini i sindacati :shock: ), per cui non si tratta di una vera decisione, perche', premesso che con una 30ina di aerei lungo raggio non ha molto senso disperdere risorse, l'opziona "tutti a MXP"
non esiste.

Sul fatto che i prezzi bassi possano attrarre la clientela business, ci metterei la qualita' in mezzo: ed e' per questo che anche con "tutti a FCO" non la vedo rosea...per la qualita' servono $$$

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michael.costantini
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Messaggio da michael.costantini » 16 ottobre 2006, 23:07

secondo me signori bisogna considerare il fattore geografico-aeroportuale, ossia:

faccio un esempio

io abitante di Torino, Genova, Bergamo, Verona, Venezia, Bologna e altri scali perchè dovrei scegliere Malpensa. Ho gia l'aeroporto sotto casa e posso andare da per tutto con coincidenze in altri aeroporti se sono un uomo da affari poco mi importa del prezzo bensi della comodità e del tempo risparmiato. Ormai da tutte le città del nord italia si raggiunge quasi tutte le capitali europee e quindi una fetta della torta viene tolta a Malpensa.

Fiumicino ha un bacino di utenza molto piu grande rispetto a Malpensa, praticamente da firenze a napoli x tutta la costa tirrenica e adriatica ce solo FCO. Quindi un abruzzese x es è obbligato a scegliere Fiumicino x andare non so a Lisbona.

Considerate anche il traffico di politici a livello nazionale ossia ho notato la differenza tra fiumicino e malpensa di autoblu. A roma sei inondato a MXP poco o niente.

Gli immigrati extracommunitari che svolgono il proprio lavoro in italia non determinano ahime ancora grandi numeri di passeggeri paganti poichè ancora per la maggior parte non possono permettersi di viaggiare in aereo,perche arrivati negli anni 90 e 2000, diversamente che in granbretagna fra ncia e germania dove sono immigrati qui negli anni 60-70 in poi e quindi maggiormente integrati e con piu soldi. Quindi l'immigrato del senegal poco gli importa di fare scalo a malpensa perche si trova nella fabbrica del Bergamasco. Sarà un dato che cambierà certamente in positivo in futuro.

Diversa la situazione a parer mio per il settore merci dove secondo me malpensa e altri aeroporti del nord debbono essere leader a livello europeo come scalo x compagnie aeree cargo. Poiche tutte le industrie che producono stanno al Nord italia.


Sono solo ipotesi.
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Messaggio da in_warsaw » 16 ottobre 2006, 23:16

Considerate anche il traffico di politici a livello nazionale ossia ho notato la differenza tra fiumicino e malpensa di autoblu. A roma sei inondato a MXP poco o niente
Questi :bootyshake: non li metterei nel conteggio...tanto non pagano
:laughing3: :protest:

maksim
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Messaggio da maksim » 16 ottobre 2006, 23:48

Se Alitalia deciderà di rinunciare all' hub di Malpensa, qualche altra compagnia aerea potrebbe gettarsi come un falco per colmare il vuoto lasciato da AZ.
Le rotte ed il traffico aereo che riguardano Malpensa non si possono sopprimere o ridimensionare perchè c'è
A. Richiesta
B. Esigenza reale
Malpensa è un aeroporto pieno di "vitalità", che brilla di luce propria e che si "autoalimenta" con o senza Alitalia...
Inizialmente, forse, Malpensa accuserebbe il colpo se dovesse perdere il ruolo di hub Alitalia...
...ma con la vitalità che gli è conferita dalla vitalità della Lombardia, credo che saprebbe riprendersi e credo che, paradossalmente, saprebbe trovare soluzioni tali da non rimpiangere più Alitalia...
...alla fine chi potrebbe piangere lacrime di coccodrillo potrebbe essere Alitalia...
Malpensa prende critiche da molti, ma ha "le spalle molto larghe" e va avanti imperterrita...
L' Alitalia a Fiumicino diventerà una "Compagnia delle Vacanze" con i prezzi alti della compagnia di bandiera...
Non so quanto sia conveniente il gioco...
Tolto l'hub di Malpensa, la gente potrebbe far scalo a Zurigo, a Parigi, a Francoforte, ecc. (non a Fiumicino !)
Che ne pensate ?

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Messaggio da Jask » 17 ottobre 2006, 0:35

Inanzitutto saluto tutti perchè sono da poco registrato in questo forum anche se vi seguo da tempo. :lol:
Venendo ad Alitalia:
Se la compagnia è andata a rotoli le cause sono molte,ma probabilmente, visto che il disastro si è concretizzato in questi anni in cui è stato deciso di puntare su malpensa, mi viene da pensare che nonostante i dati di traffico, merci ecc.., qualche responsabilità sia anche dello scalo milanese.
Se questo cambio di hub avesse giovato così tanto ad Alitalia nn credo che sarebbe riuscita a fare un passivo di milioni di euro in 6 mesi tanto da rischiare di dover chiudere i battenti.
Ripeto, le cause sono tante, ma tra queste mi sembra una strana coincidenza che la crisi sia coincisa che l'avvento di MXP.

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Messaggio da maksim » 17 ottobre 2006, 2:02

Jask ha scritto:Inanzitutto saluto tutti perchè sono da poco registrato in questo forum anche se vi seguo da tempo. :lol:
Venendo ad Alitalia:
Se la compagnia è andata a rotoli le cause sono molte,ma probabilmente, visto che il disastro si è concretizzato in questi anni in cui è stato deciso di puntare su malpensa, mi viene da pensare che nonostante i dati di traffico, merci ecc.., qualche responsabilità sia anche dello scalo milanese.
Se questo cambio di hub avesse giovato così tanto ad Alitalia nn credo che sarebbe riuscita a fare un passivo di milioni di euro in 6 mesi tanto da rischiare di dover chiudere i battenti.
Ripeto, le cause sono tante, ma tra queste mi sembra una strana coincidenza che la crisi sia coincisa che l'avvento di MXP.
beh, scusa: andando per logica (senza conoscere i fatti. Ma non li conosco neppure io...) si potrebbe invece pensare che Alitalia sia peggiorata nonostante Malpensa.
Nel senso: se non ci fosse stata Malpensa sarebbe andata ancora peggio e, magari, invece di essere "in coma" sarebbe già "defunta"...
Malpensa potrebbe essere, invece, la "flebo" alla quale è attacata
un' Alitalia che è "in prognosi riservata"...
Il fatto che il declino sia coinciso con l'Apertura di Malpensa 1, potrebbe essere solo una coincidenza che fuorvia dai veri motivi della crisi...

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Messaggio da Alan » 17 ottobre 2006, 3:12

OT: ........ all'estero ci prendono anche per il c**o:

ALITALIA:

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Messaggio da darth.miyomo » 17 ottobre 2006, 8:20

Alan ha scritto:OT: ........ all'estero ci prendono anche per il c**o:

ALITALIA:

Always
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Take off
Always
Late
On
Arrival
Il giochino c'è per tutte le compagnie.

PS. Almeno posta l'acronimo corretto. ALOTALOA è una compagnia che non conosco.
Ultima modifica di darth.miyomo il 17 ottobre 2006, 11:03, modificato 1 volta in totale.

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Messaggio da darth.miyomo » 17 ottobre 2006, 8:44

A prescindere da chi dei due sia meglio, non pensate che la questione della scelta sia esclusivamente di pertinenza aziendale?
Se lo è, allora perchè i politici (e le relative forze politiche) sono scese cosi massicciamente in campo per determinare l'una o l'altra città?
Come si fa a gestire al meglio un'azienda che viene tirata per la giacchetta da tutte le parti?

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Messaggio da in_warsaw » 17 ottobre 2006, 8:56

Se lo è, allora perchè i politici (e le relative forze politiche) sono scese cosi massicciamente in campo per determinare l'una o l'altra città?
Beh, diciamo che di solito l'azionista di maggioranza di un'azienda tende ad esprimersi, e temo che i nostri politici si sentano realmente "proprietari di AZ" (sai a loro che gliene fotte di avere messo li' dei manager??).

Poi l'Italia e' un paese strano, e i nostri cari politici si esprimono anche su aziende private (vedi cronaca recente), per salvaguardare il sistema :shock:

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Re: "Alitalia, il salvataggio riparte da Fiumicino"

Messaggio da Nicolino » 17 ottobre 2006, 9:28

maksim ha scritto:
Steve ha scritto:Un rapporto del Dipartimento del Turismo denuncia la drammatica situazione dell’aviolinea e ricostruisce l’origine della crisi
Alitalia, il salvataggio riparte da Fiumicino

Compagnia in crisi dall’avvio di Malpensa. Una sola via d’uscita: lo scalo romano diventi l’unico hub



di LUCIANO COSTANTINI

ROMA La crisi vera di Alitalia parte nell’ottobre di otto anni fa quando il nuovo scalo di Malpensa aprì le sue piste ostruendo quelle di Fiumicino che raccoglievano un traffico in progressiva crescita e che, soprattutto, stavano catalizzando i flussi di Paesi emergenti. Da quell’ottobre del 1998 la compagnia di bandiera cominciò a perdere risorse e credibilità frustrando le legittime, perchè oggettive, aspirazioni di crescita dello scalo romano. Alitalia ora è alle prese con una crisi drammatica: rischia di portare i libri in tribunale ed allora la necessità, improrogabile, è quella di invertire la rotta. Tornare a Fiumicino e ridare fiato a quella crescita che oggi - forse più di otto anni fa - sembra promettente perchè sullo scalo romano si affacciano compagnie e flussi di traffico rilevanti, a partire da quelli orientali. Anche il Sud e il Centro della penisola potranno contare su una infrastruttura che avevano massicciamente abbandonato, a favore di compagnie straniere. Ovvio, Fiumicino dovrà diventare un autentico hub, l’hub del Paese.
E’ la filosofia, questa, contenuta in uno studio elaborato dal Dipartimento del Turismo, sulla base un’indagine condotta da Assaeroporti e che, verosimilmente, costituirà l’ossatura del piano industriale che il governo sta scrivendo e che dovrà essere implementato entro il 31 gennaio prossimo. I numeri dicono che l’Alitalia brucia oltre un milione al giorno e i numeri dicono pure che il rosso da otto anni si è fatto sempre più rosso e che Malpensa da otto anni è l’autentico tallone di Achille della nostra compagnia. I numeri, appunto, e i grafici mostrano che il sistema Alitalia oggi non è in grado di intercettare i flussi naturali che potrebbero attrarre la nostra penisola. Ancora i numeri dicono che in cinque anni, dal 2000 al 2005, il traffico passeggeri è salito del 23% e quello della compagnia continua a scendere sul versante Malpensa. I primi cinque aeroporti nazionali sono cresciuti, alcuni anche in maniera esponenziale come Roma-Ciampino (+425%) e Bergamo (+252%) mentre soltanto Malpensa è arretrato percentualmente (-5%) e in passeggeri (meno 1,1 milioni). Fiumicino invece ha messo a segno un più 9% arrivando a quota 28,7 milioni di passeggeri.
Certamente i numeri e il trend operativo di Malpensa non potranno non avere un loro peso nella individuazione dell’hub che non può non essere che quello romano in quanto in grado di recuperare quote consistenti di traffico e perchè, in realtà, quello lombardo non può svolgere questo ruolo: affetto com’è da cronico nanismo.
Certamente in questa partita, che è un asset rilevante nel futuro di Alitalia, dovrebbero far premio i numeri e le prospettive. Ed essi stanno a dimostrare chiaramente che il progetto Malpensa è perdente, comunque superato; quello romano è un progetto in crescita e di crescita. In un Paese poi che stenta a darsi un assetto infrastrutturale moderno ed efficiente (talvolta per miopia politica, spesso per carenza di risorse) i collegamenti sono fondamentali. Lo scalo di Malpensa si trova in provincia di Varese, distanza circa 50 chilometri da Milano: raggiungerlo non è precisamente facile nè economico. Doveva essere la riposta italiana, anzi dell’Alitalia, all’aggressività di Lufthansa, di Klm, di Air France soprattutto sul fronte lungo raggio, ed invece si è trasformato nell’anello debole della nostra compagnia, quello che per primo si è spezzato sotto la pressione di una deregulation fin troppa invasiva e di un mercato che si sviluppa alla velocità del suono. E dove la parola d’ordine è uguale per tutti: volare sempre e ovunque a costi sempre più bassi.
Quello che tutti possono vedere è che Fiumicino ha 3 piste (mentre Malpensa ne ha 2) e che Malpensa non ha grandi possibilità di espandersi in superficie del suo sedime aeroportuale...
Però Malpensa è l'aeroporto di Milano, mentre Fiumicino è l'aeroporto di Roma...
Cosa vuol dire questo ?
Vuol dire che Malpensa può contare su un traffico di merci e su viaggi d'affari che una città non molto industrializzata come Roma non può offrire a Fiumicino...
Forse il problema di chi debba essere l'hub Alitalia è complicato dal fatto che l' Italia ha una capitale (Roma) ed ha, poi, una capitale
economico-finanziaria (Milano)...
Non per niente, la borsa sta a Milano (e non a Roma...)...
Anche all'emigrante che viene dal nord-africa o dall'asia, benchè si trovi Roma come "testa di ponte protesa nel Mediterraneo", conviene poter arrivare a Milano...
Perchè ?
Perchè l'emigrante lavora soprattutto al nord...
Malpensa diventa hub in modo "naturale", volenti o nolenti...
Mi spiego: se io sono un businessman lombardo, io voglio poter arrivare da Chicago a Milano con volo diretto e senza passare da Fiumicino !
Voglio poter arrivare direttamente anche da Francoforte, da Parigi, da Barcelona, da Amsterdam, da Londra, da New York, da Tokyo,
da Hong-Kong, da Shanghai, ecc.
Ecco perchè Malpensa anche se non fosse "hub", di fatto lo diventerebbe...
Viceversa, la vocazione di Fiumicino può diventare quella di una grande
"Alicante", "Malaga", "Palma de Mallorca", fate voi... (sto parlando di quegli aeroporti spagnoli che sono presi d'assalto dai turisti tedeschi, inglesi e di tutta Europa in generale)...
L' unica differenza è che Roma ha turisti tutto l'anno...
...ma credo che un hub non può essere un "hub turistico"...
...un hub deve essere principalmente un "hub economico-commerciale" (vedi Francoforte, ad esempio, che di turismo è praticamente "zero"...)
Manifesto tutto il mio disaccordo rispetto a ciò che è stato qui affermato.
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Messaggio da Nicolino » 17 ottobre 2006, 9:31

darth.miyomo ha scritto:A prescindere da chi dei due sia meglio, non pensate che la questione della scelta sia esclusivamente di pertinenza aziendale?
Se lo è, allora perchè i politici (e le relative forze politiche) sono scese cosi massicciamente in campo per determinare l'una o l'altra città?
Come si fa a gestire al meglio un'azienda che viene tirata per la giacchetta da tutte le parti?
Ma per quello che mi riguarda mi hai già risposto tu....siamo italiani, per questo provinciali già per definizione. Incapaci di una visione ampia dell'evoluzione del mercato. Aggiungo anche con volontà più o meno marcate di protezionismo con varie sfaccettature: c'è chi privilegia il protezionismo su larga scala e chi lo privilegia su bassa scala. Entrambe deprecabili dal mio punto di vista.
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Messaggio da Jask » 17 ottobre 2006, 11:02

maksim ha scritto:
Jask ha scritto:Inanzitutto saluto tutti perchè sono da poco registrato in questo forum anche se vi seguo da tempo. :lol:
Venendo ad Alitalia:
Se la compagnia è andata a rotoli le cause sono molte,ma probabilmente, visto che il disastro si è concretizzato in questi anni in cui è stato deciso di puntare su malpensa, mi viene da pensare che nonostante i dati di traffico, merci ecc.., qualche responsabilità sia anche dello scalo milanese.
Se questo cambio di hub avesse giovato così tanto ad Alitalia nn credo che sarebbe riuscita a fare un passivo di milioni di euro in 6 mesi tanto da rischiare di dover chiudere i battenti.
Ripeto, le cause sono tante, ma tra queste mi sembra una strana coincidenza che la crisi sia coincisa che l'avvento di MXP.
beh, scusa: andando per logica (senza conoscere i fatti. Ma non li conosco neppure io...) si potrebbe invece pensare che Alitalia sia peggiorata nonostante Malpensa.
Nel senso: se non ci fosse stata Malpensa sarebbe andata ancora peggio e, magari, invece di essere "in coma" sarebbe già "defunta"...
Malpensa potrebbe essere, invece, la "flebo" alla quale è attacata
un' Alitalia che è "in prognosi riservata"...
Il fatto che il declino sia coinciso con l'Apertura di Malpensa 1, potrebbe essere solo una coincidenza che fuorvia dai veri motivi della crisi...
Sinceramente dubito che potesse andare peggio di così, qualsiasi altra compagnia sarebbe fallita con un debito del genere.
Purtroppo la questione MXP-FCO è diventata quasi esclusivamente politica e la mia paura è che si decida ancora una volta nn pensando al bene della compagnia.

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Messaggio da Michele » 17 ottobre 2006, 11:14

Che sia MXP o FCO poco cambia (parere personale? meglio FCO) l'importante è portarsi su 1 HUB.

Se la gente và a EDDF e compagnia bella che differenza volete che gli faccia andare a FCO o MXP....l'importante è solo la puntualità....ergo che l'aeroporto funzioni bene...stop. ;-)
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Messaggio da and100 » 17 ottobre 2006, 12:06

:D Forza MXP visto che è qui che c'è la richiesta maggiore per il settore business, lasciando FCO esclusivamente al settore turistico, cercando di recuperare con maggior forza tutti quegli slot lasciati in mano alle compagnie low cost nei decini di aeroporti minori del nostro paese.
Forse è proprio questo che insieme OVVIAMENTE a CDA di azienda alquanto discutibili, che hanno svenduto il nostro RICCHISSIMO mercato aereo all'estero vedi possibili alleanze con Air France, così da essere costretti ad andare a parigi per recaersi a Los angeles Montreal e chi nè ha più ne metta.
Basta Cimoli basta amministratori a cui interessa la poltrona, almeno per una volta vogliamo persone competenti del settore, che più della poltrona puntino al PRESTIGIO di essere a capo di UNA VERA AZIENDA DA RISPETTARE IL TUTTO IL MONDO E NON DA SVENDERE O ACOR PEGGIO DERIDERE IN TUTTO IL GLOBO:
Grazie :D

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Re: "Alitalia, il salvataggio riparte da Fiumicino"

Messaggio da maksim » 17 ottobre 2006, 15:45

Nicolino ha scritto:
maksim ha scritto: Quello che tutti possono vedere è che Fiumicino ha 3 piste (mentre Malpensa ne ha 2) e che Malpensa non ha grandi possibilità di espandersi in superficie del suo sedime aeroportuale...
Però Malpensa è l'aeroporto di Milano, mentre Fiumicino è l'aeroporto di Roma...
Cosa vuol dire questo ?
Vuol dire che Malpensa può contare su un traffico di merci e su viaggi d'affari che una città non molto industrializzata come Roma non può offrire a Fiumicino...
Forse il problema di chi debba essere l'hub Alitalia è complicato dal fatto che l' Italia ha una capitale (Roma) ed ha, poi, una capitale
economico-finanziaria (Milano)...
Non per niente, la borsa sta a Milano (e non a Roma...)...
Anche all'emigrante che viene dal nord-africa o dall'asia, benchè si trovi Roma come "testa di ponte protesa nel Mediterraneo", conviene poter arrivare a Milano...
Perchè ?
Perchè l'emigrante lavora soprattutto al nord...
Malpensa diventa hub in modo "naturale", volenti o nolenti...
Mi spiego: se io sono un businessman lombardo, io voglio poter arrivare da Chicago a Milano con volo diretto e senza passare da Fiumicino !
Voglio poter arrivare direttamente anche da Francoforte, da Parigi, da Barcelona, da Amsterdam, da Londra, da New York, da Tokyo,
da Hong-Kong, da Shanghai, ecc.
Ecco perchè Malpensa anche se non fosse "hub", di fatto lo diventerebbe...
Viceversa, la vocazione di Fiumicino può diventare quella di una grande
"Alicante", "Malaga", "Palma de Mallorca", fate voi... (sto parlando di quegli aeroporti spagnoli che sono presi d'assalto dai turisti tedeschi, inglesi e di tutta Europa in generale)...
L' unica differenza è che Roma ha turisti tutto l'anno...
...ma credo che un hub non può essere un "hub turistico"...
...un hub deve essere principalmente un "hub economico-commerciale" (vedi Francoforte, ad esempio, che di turismo è praticamente "zero"...)
Manifesto tutto il mio disaccordo rispetto a ciò che è stato qui affermato.
Cosa vuol dire "tutto il mio disaccordo" ?
Mi sembra che io abbia detto anche cose oggettive: tipo che FCO ha 3 piste (4, se consideriamo anche la 16C-34C), o che il tonnellaggio di cargo a MXP è decisamente superiore al tonnellaggio di cargo a FCO.
Siamo d'accordo, almeno, che i traffici commerciali sono con MXP e non con FCO ? Mi sembra che sia un dato di fatto... O no ?
Certo, ammetto i limiti direi "progettuali" di MXP (del tipo che non ha molte possibilità di espandersi territorialmente e che potrebbe essere meglio collegato a Milano)...
...ognuno valuta le cose "oggettive" con le proprie idee "soggettive"...
...mi pare normale...
E poi voglio dire una cosa: avete provato a mettere in conto il fatto che il businessman lombardo, se lo obblighi a passare da FCO, magari sceglie LH, AF, BA o KLM, trovando più efficiente/conveniente il transito per Francoforte, Parigi, Londra o Amsterdam anzichè il transito per FCO ???

MiamiVice

Messaggio da MiamiVice » 17 ottobre 2006, 15:50

Prendo dal sito http://www.ansa.it

''Alitalia non si salva spostando artificiosamente il traffico da Fiumicino a Malpensa o viceversa ma con un nuovo progetto industriale a cui stiamo cercando di lavorare e con la trasformazione del business dell'azienda dalla concentrazione su un aeroporto o un aeroporto e mezzo, ad una impostazione di network'' anche perche' ''la logica degli hub e' superata''. Lo ha detto il vicepremier Francesco Rutelli, intervenendo al convegno promosso dall'Osservatorio Parlamentare sul turismo. ''Vi pare possibile - si e' chiesto Rutelli - che non vi siano collegamenti Torino-Londra o Bologna-Madrid? E credete che il problema di Malpensa sia Fiumicino? Il primo concorrente di Malpensa e' Linate come e' cresciuto l'aeroporto di Oro al Serio''. Rutelli, che ha aggiunto che ''la liberalizzazione del mercato e' inevitabile e arrivera''', ha chiesto di uscire da una discussione ''campanilista. Togliamo di mezzo la polemica Nord-Sud. Io continuo a dire anche - ha ricordato - che il servizio taxi da Roma a Fiumicino e' tuttora inadeguato: dobbiamo migliorare la nostra offerta di servizi''. Infine, ha ricordato che le due tratte Roma-Milano e Fiumicino-Linate, nel giro di pochi anni subiranno un colpo severo con l'avanzata dell'alta velocita'. ''Prepariamoci a questi cambiamenti - ha concluso - non guardando solo all'oggi''.(ANSA).

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Messaggio da maksim » 17 ottobre 2006, 15:50

Michele ha scritto:Che sia MXP o FCO poco cambia (parere personale? meglio FCO) l'importante è portarsi su 1 HUB.

Se la gente và a EDDF e compagnia bella che differenza volete che gli faccia andare a FCO o MXP....l'importante è solo la puntualità....ergo che l'aeroporto funzioni bene...stop. ;-)
...il punto potrebbe essere proprio quello:
il sig. Brambilla, preferisce fare Malpensa-Francoforte-Shanghai con Lufthansa anzichè fare Malpensa-Fiumicino-Shanghai con Alitalia...
Allora come la mettiamo con le sorti di Alitalia ???

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