come detto qualche giorno fa a proposito delle esperienze personali di inconvenienti di volo, vorrei rendervi partecipe del mio primo volo solista notturno.
Inesperto allievo durante l'addestramento basico negli USA, dopo 3 voli notturni a doppio comando (notti splendide!), mi avvio all'aereo ( T-38 ) per la prima solista notturna

Decollo e departure tutto ok, mi dirigo verso la zona di lavoro assegnatami per qualche manovra basica e poi rientrare.
Ricordo benissimo che ero livellato a FL230, con la zona un 60-70 miglia avanti. All'improvviso, fulmini dritto a ore 12. Mah, saranno lontani, no? Sicuramente se assegnano quella zona ad un allievo solista, il temporale sarà più in là.
Per farla breve, poco prima della zona ed entro in nube

Chiedo di scendere, visto che poco sotto mi sembrava ci fosse tempo migliore, e vengo autorizzato.
Imposto la discesa, ed ho la brillante idea

Quando riguardo l'altimetro, mi aspetto di essere poco sotto i 20mila, e invece.... lo vedo inchiodato a 22.300 piedi!

Uff! La prima cosa a cui ho pensato è stato ghiaccio alle prese statiche, e ricontrollo subito di aver acceso il riscaldamento del pitot; ma il caso vuole che proprio la luce che illumina quell'interruttore non funziona

Mi pareva di ricordare qualcosa sul ghiaccio alle statiche, che diceva che l'anemometro dà anch'esso indicazioni errate, segnando valori più bassi mentre scendevi. Ed infatti l'anemometro segnava valori in diminuzione! Mi dico, sto scendendo e non so a che quota sono!





Solo, di notte, nel brutto tempo, in discesa, con gli strumenti bloccati....

Nel crescente nervosismo, guardo l'orizzonte di riserva. Anche questo segna volo livellato!
Ora la cosa comincia, finalmente, a puzzarmi.

In realtà io ERO EFFETTIVAMENTE LIVELLATO! Tutto funzionava alla perfezione, tranne me!!!!!!
Ero perfettamente livellato a 22.300 piedi, e la velocità ovviamente diminuiva perchè avevo le manette indietro e gli aerofreni fuori.
Ho appruato di un grado, ed ecco l'altimetro segnare quote in diminuzione e gli orizzonti seguire con l'assetto giusto.Finchè non sono sbucato nel bel tempo sotto i 20 mila piedi.

Questa è stata la mia brusca presa di coscienza del fenomeno del "disorientamento spaziale" (o spatial-d). In realtà il tutto è durato pochi secondi, ma mi sentivo così assolutamente certo di essere in discesa, che tutto il resto mi sembrava sbagliato.
Naturalmente, ci era stato spiegato (anche se sommariamente) questo fenomeno, e l'importanza di credere agli strumenti. Ma il punto era che non mi sentivo disorientato, ma sicurissimo della mia percezione dell'assetto!
Col senno e l'esperienza di poi, sono tante le considerazioni. In particolare:
- devi sempre sapere quali sono le condizioni meteo!
- non puoi affidarti al fatto che qualcun altro pensi per te a certe cose, anche se sei un allievo!
- nel dubbio, potevo chiedere di scendere prima, non mi sarebbe costato nulla. Se hai dubbi sulle condizioni meteo che hai di fronte, evitale prima di sbatterci addosso!!!
- cross check! cross check! cross check!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Far sempre girare gli occhi a bordo, non puoi permetterti di non guardare orizzonte e altimetro per 30 secondi!
- mai fare bruschi movimenti della testa in condizioni IMC ( come ho fatto io per prendere la torcia), altrimenti il tuo equilibrio se ne va a quel paese! Idem per gli assetti, mai impostare assetti troppo accentuati.
- credere agli strumenti!!!!!!!!!!
Da quella volta, mi è capitato diverse volte di sentirmi in spatial-D, ma l'ho sempre riconosciuto e superato. E' stato un modo un po' drastico ma sicuramente efficace per imparare a conoscere la pericolosità del fenomeno!