Peccato solo forse non tutti l'abbian capita...ho riso mezz'ora!Fearless flyer ha scritto:Si aggiunge il Litio nel carburante e tutto ritorna a posto..aurum ha scritto:Luca ,che succede se un aereo cade in depressione?
Luca
Cosa succede se L'aereo cade in depresurizzazione ?
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Grazie per la risposta Davvero ben Spiegata, anche se come gia detto davvero tanto impossibile.TKO ha scritto:in ritardo posto la mia ...
in caso di rapid decompression l'equipaggio di condotta esegue una checklist che per lo più è da fare a memoria ( si simula spesso ).
la discesa di emergenza che segue la si esegue in maniera molto simile da aereo ad aereo, il target è comunque il maggior rateo di discesa fino a 10000 ft o meno. ( ovviamente questo potrebbe richiedere una apertura per portarsi fuori aerovia !!!)
per quel che riguarda l'ossigeno :
piloti indossano quick donning mask con ossigeno da bombolone
cabina pax usa generatori chimici che forniscono ossigeno per circa 15 minuti ( alcuni 13 altri 22 ).
in ogni caso è un evento traumatico ma non impossibile da superare.
comunque NON TRATTENERE IL FIATO !!! la pressione interna al vostro corpo è molto supreriore a quell esterna in una decompressione quindi ... si può "espoldere".
Ps: una discesa di emergenza non dura un minuto ! dipende da quota iniziale e velocità verticale ottenuta ( di solito almeno 6000/7000 ft/min )
un aereo senza estesi danni strutturali vola con facilità.
Per quanto rigurda gli annunci in cabina in tanti preferisco quelli detti a voce con la dimostrazione visiva, ma sui voli che possiedono i monitor a Lcd viene trasmesso il video di informazione, credo che sia molto dispersivo, ma di sicuro nessuno viene preso in giro.
Ringrazio ancora Tutti per le fantastiche risposte.
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Il danno al quale si va incontro è la sovradistensione polmonare.
E' la stessa cosa che potrebbe capitare ad un subacqueo se, respirando aria ad una pressione maggiore di quella in superficie, trattenesse il respiro durante la risalita.
L'aria dilatandosi, dilaterebbe anche i polmoni fino alla loro rottura.
E' la stessa cosa che potrebbe capitare ad un subacqueo se, respirando aria ad una pressione maggiore di quella in superficie, trattenesse il respiro durante la risalita.
L'aria dilatandosi, dilaterebbe anche i polmoni fino alla loro rottura.
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Per entrare piu' nel dettaglio, quella che è intesa come un'esplosione si definisce in realtà barotrauma. Miyomo ha già spiegato il concetto dell'espansione dell'aria contenuta nelle cavità del nostro organismo: principalmente i polmoni ma anche altre locazioni come l'orecchio interno e i seni frontali e paranasali del nostro cranio. I danni piu' cospicui sono ovviamente a livello dell'albero respiratorio poichè il gas espandendosi puo' causare una lacerazione della pleura, che è in parole semplici è la "membrana" che avvolge il polmone e lo mantiene ad una pressione negativa che ci consente fisiologicamente di respirare; nel pneumotorace da sovradistensione abbiamo appunto aria che si infila nella pleura lacerata e collasso polmonare (il polmone non piu' trattenuto dalla pressione negativa si "accartoccia" su se stesso e se è bilaterale la respirazione è di fatto impedita). Nel caso da barotrauma da grave decompressione rapida in volo assieme alla pleura si lacerano anche i vasi polmonari, che vengono "stirati": in questo caso piu' che l'emorragia è l'embolia dovuta all'ingresso dell'aria in circolo (e conseguenti occlusioni) ad essere fatale. I danni in ogni caso sono multipli perchè avvengono anche nelle altre cavità aeree (es. rottura di timpano). In questo contesto un po' "splatter" c'è da dire che non lo si vive coi propri occhi un tal dramma, poichè si è già in primis privi di coscienza, e sempre in caso di decompressioni comunque estreme o gravissime.
La patologia del barotrauma da decompressione in volo è "parente" di quella inversa che affligge i subacquei, con la differenza che l'evento principale della rapida risalita di un sub, l'embolia gassosa da formazione di bolle azotate nel sangue, in volo non è verificabile. Parlando di danni "lievi", è probabile che le segnalazioni dei passeggeri in seguito a una decompressione rapida risolta avvenuta in un volo di linea comprendano tutti quei malesseri secondari al momentaneo squilibrio pressorio, ad esempio dolore timpanico e difficoltà respiratorie, alla peggio un pneumotorace.
Niente "esplosioni" intese come smembramento vero e proprio, insomma
La patologia del barotrauma da decompressione in volo è "parente" di quella inversa che affligge i subacquei, con la differenza che l'evento principale della rapida risalita di un sub, l'embolia gassosa da formazione di bolle azotate nel sangue, in volo non è verificabile. Parlando di danni "lievi", è probabile che le segnalazioni dei passeggeri in seguito a una decompressione rapida risolta avvenuta in un volo di linea comprendano tutti quei malesseri secondari al momentaneo squilibrio pressorio, ad esempio dolore timpanico e difficoltà respiratorie, alla peggio un pneumotorace.
Niente "esplosioni" intese come smembramento vero e proprio, insomma
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Come si fa a simulare una manovra di questo tipo (a meno di non ricorrere alla camera iperbarica come diceva aurum)? Mi viene da pensare che si simuli la chechlist a memoria ma non l'intera manovra a seguito di decompressione, giusto?TKO ha scritto:
in caso di rapid decompression l'equipaggio di condotta esegue una checklist che per lo più è da fare a memoria ( si simula spesso ).
N176CM
n176cm AT md80.it
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Ad integrare, non perché ne sia all'altezza, ma perché ho avuto chiarimenti al volo per altra via da gente abbastanza competente ( ), la discesa di emergenza, poiché per l'appunto si va di fretta e non perché sù ci fosse troppo sole, viene effettuata alla massima velocità strutturale (quindi a 320-340 nodi con un MD80), il rateo di discesa sarà il massimo possibile (a prescindere dal fondo scala del variometro). Quello però che mi premeva di sottolineare è che NON si stacca l'automanetta, come invece qualcuno aveva detto, ma si imposta comunque la quota (10000... magari è il caso di conoscere le minime di dove ci si trova... e sulle alpi? ) perché il pilota potrebbe pur sempre svenire...TKO ha scritto:in ritardo posto la mia ...
in caso di rapid decompression l'equipaggio di condotta esegue una checklist che per lo più è da fare a memoria ( si simula spesso ).
la discesa di emergenza che segue la si esegue in maniera molto simile da aereo ad aereo, il target è comunque il maggior rateo di discesa fino a 10000 ft o meno. ( ovviamente questo potrebbe richiedere una apertura per portarsi fuori aerovia !!!)
per quel che riguarda l'ossigeno :
piloti indossano quick donning mask con ossigeno da bombolone
cabina pax usa generatori chimici che forniscono ossigeno per circa 15 minuti ( alcuni 13 altri 22 ).
in ogni caso è un evento traumatico ma non impossibile da superare.
comunque NON TRATTENERE IL FIATO !!! la pressione interna al vostro corpo è molto supreriore a quell esterna in una decompressione quindi ... si può "espoldere".
Ps: una discesa di emergenza non dura un minuto ! dipende da quota iniziale e velocità verticale ottenuta ( di solito almeno 6000/7000 ft/min )
un aereo senza estesi danni strutturali vola con facilità.
- darth.miyomo
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Per l'80 sia per l'AT che per l'AP.. la procedura recita AS DESIRED. In pratica il pilota puo' scegliere se staccare tutto o lasciare attaccato AP e AT.Gozer ha scritto:Quello però che mi premeva di sottolineare è che NON si stacca l'automanetta, come invece qualcuno aveva detto, ma si imposta comunque la quota
Io propendo per la seconda ipotesi per 2 motivi. Il primo è quello che ha detto Gozer perchè per un momento anche il pilota potrebbe perdere conoscenza.. la prudenza non è mai troppa. Il secondo motivo è che si riduce il rischio di superare la velocità massima nell'esecuzione della manovra.