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In quest’area si discute di Aeroclub, di brevetti commerciali / ATPL integrato, di ultraleggeri, di scuole e corsi relativi all'aviazione civile

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jac22
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Messaggio da jac22 » 3 aprile 2007, 15:32

:wink:
Salve a tutti!sono un ragazzo di Salerno di18anni...pochi giorni fa ho fatto gli accertamenti sanitari per l'aeronautica militare me purtroppo non le ho superate...Ora vorrei sapere da qualcuno di voi più esperto come devo fare per iniziare a volare...cosa devo fare per diventare pilota dell'aviazione civile?quali sono i primi passi e qual'è l'età giusta per iniziare?cosa conviene studiare per intraprendere la carriera da pilota?in poche parole cerco un aiuto da persone più esperte del settore perchè il mio sogno è volare e vorrei realizzarlo....Attendo con ansia vostre risposte...Ciao a tutti.... :lol:

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libelle
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Messaggio da libelle » 5 aprile 2007, 2:51

Per diventare pilota professionista devi essere dotato per prima cosa di grande determinazione voglia di riuscire. Non è un mondo facile dove tutti riescono a sfondare. Molti si perdono per strada.
Tieni presente che l'investimento economico è importante per riuscire ad avere tutti i titoli necessari.
Per prima cosa occorre il PPL, cioè il brevetto di pilota privato che puoi ottenere in un normale aeroclub di volo a motore dotato di scuola. Il PPL costa in media sui 9000 euro e dà la possibilità di essere pilota in comando su un aereo monomotore e pistoni (con le varie abilitazioni i motori possono essere due) per voli non remunerati. Non puoi percepire compensi. Il passo successivo è prendere i CPL, cioè la licenza di pilota commerciale che ti permette di volare da pilota comandante (anche single pilot) su aerei che effettuano lavoro aereo o trasporto passeggeri non di linea ed esclusivamente VFR, cioè non puoi volare strumentale (solo volo a vista). Sei quindi un pilota commerciale e puoi percepire uno stipendio o un compenso per la tua attività di pilota. Naturalmente il corso ha un costo aggiuntivo che non conosco esattamente, ma si tratta sempre di altre migliaia di euro che se ne vanno in ore di volo e in ore di lezioni di teoria. Poi ci sono i corsi macchina e le abilitazioni al tipo di macchina, ma quello è un discorso a parte.
Per pilotare aerei di linea (in qualsiasi condizione anche IFR) devi essere in possesso dell'ATPL, cioè pilota di linea. Il costo ammonta a diversi quattrini ma si ragiona in termini di decine di migliaia di euro. Al fin della fiera puoi essere pilota abilitato con una spesa totale che si aggira sui 40.000 euro. Dopo aver investito tutti questi soldi devi trovarti qualcuno che ti assume perchè le varie licenze e le varie abilitazioni che hai accumulato devono essere mantenute con un numero preciso di ore l'anno. Se non le voli lavorando dei volare per conto tuo e pagartele. Sono fior di quattrini l'anno.
In parole povere devi per prima cosa ragionare in termini finanziari. Posso permettermi un tale investimento? Sono motivato per sostenerlo (o farlo sostenere alla mia famiglia?) Sono motivato per riuscire a tutti i costi? Non si tratta solo di volare, si tratta anche di studiare, studiare e studiare ancora.
Se alla fine riesci a sfondare puoi sentirti gratificato dalla professione e dalla paga.
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Messaggio da Flyfree » 5 aprile 2007, 7:53

libelle ha scritto: Il passo successivo è prendere i CPL, cioè la licenza di pilota commerciale che ti permette di volare da pilota comandante (anche single pilot) su aerei che effettuano lavoro aereo o trasporto passeggeri non di linea ed esclusivamente VFR, cioè non puoi volare strumentale (solo volo a vista)
Sei sicuro che non serva fare IFR per il CPL?
ciao

N757GF

Messaggio da N757GF » 5 aprile 2007, 7:56

Flyfree ha scritto:
libelle ha scritto: Il passo successivo è prendere i CPL, cioè la licenza di pilota commerciale che ti permette di volare da pilota comandante (anche single pilot) su aerei che effettuano lavoro aereo o trasporto passeggeri non di linea ed esclusivamente VFR, cioè non puoi volare strumentale (solo volo a vista)
Sei sicuro che non serva fare IFR per il CPL?
ciao
Per la FAA non serve, puoi avere il cpl senza l'abilitazione strumentale. In questo caso puoi lavorare solo vfr, di giorno e al max a 50 nm dall'aeroporto di base.

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Messaggio da Flyfree » 5 aprile 2007, 7:57

non sapevo grazie!

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Messaggio da Flyfree » 5 aprile 2007, 8:00

per aeroporto di base intendi quello di partenza o di armamento e se si opera da aviosuperficie?

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Messaggio da Flyfree » 5 aprile 2007, 11:15

Pasquale ha scritto:penso intendesse quello di partenza.non credo che un aereo commerciale operi su un aviosuperficie.
ciao :salute:

Pasquale non esiste solo il lavoro che intendi tu, comunque probabilmente si intende dal punto di decollo
ciao

alainvolo

Messaggio da alainvolo » 5 aprile 2007, 11:27

L'utente alainvolo ha richiesto in data 31 ottobre 2011 la cancellazione del suo account e la rimozione dei suoi post.

Aussie_Pilot

Messaggio da Aussie_Pilot » 6 aprile 2007, 9:56

comincia col stare lontano dagli ******... poi leggiti il forum sicuramente troverai tutte le info che cerchi, se vuoi fare la pazzia che ho fatto io di brevettarti in Australia o magari anche in Inghilterra (ho qualche info) contattami in privato
ciao

Hartmann
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Messaggio da Hartmann » 6 aprile 2007, 10:16

Perchè lontano da *******?

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Messaggio da I-AINC » 6 aprile 2007, 12:59

ihih
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Aussie_Pilot

Messaggio da Aussie_Pilot » 7 aprile 2007, 12:01

perchè ne sa piu mia nipote di Aerei e Regolamentazione che il loro chief Pilot... perchè credevano che l'Australia fosse FAA e perchè non sanno come fare per convertire brevetti CASA in ENAC ICAO poinon ci sono FTO e poi hanno aerei su cui io sinceramente avrei paura di volare sopra sono piu vecchi di mio papà...

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Messaggio da pippo682 » 9 aprile 2007, 9:54

Aussie_Pilot ha scritto:...e poi hanno aerei su cui io sinceramente avrei paura di volare sopra sono piu vecchi di mio papà...
Come sicuramente sai non è l'età a fare la sicurezza su un aereo, ma la manutenzione (per non parlare del pilota :roll: ).
Voleresti con un aereo a pistoni del 2006 con 200 ore di voloo del quale non sai se sia mai stato fatto il cambio olio? :wink:

Aussie_Pilot

Messaggio da Aussie_Pilot » 10 aprile 2007, 12:10

caro pippo hai ragione, ma sinceramente sui signori sopra censurati ho dei seri dubbi anche su quello :D
ma la cosa che piu mi piace è il loro essere dichiaratametneo "NO PROFIT" poi chiedono 140 euro per fare un ora di volo con l'obbligo di iscriversi all'aerculub per 600 euro all'anno...

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Messaggio da pippo682 » 10 aprile 2007, 15:28

Lungi da me l'idea di fare polemica, desidero solo spiegare a grandissime linee a chi non lo sa come funziona un aeroclub.

L'obbligo di iscrizione anche per fare un solo volo è dettato dallo statuto dell'Aeroclub d'Italia, dal quale discendono poi quelli dei vari Aeroclub. Credo, ma su questo correggetemi se sbaglio, che ci sia dietro anche una norma di legge per cui una struttura o un mezzo appartenente ad una associazione (come appunto l'aeroclub, ma potete mettere quello che vi pare), possa essere utilizzata solo dai soci.

Quanto al no profit, non è il termine corretto. Si parla di associazione sportiva senza fini di lucro. E questo è vero, nel senso che non c'è un proprietario che incassa un utile, ma eventuali somme eccedenti vengono reinvestite nella struttura stessa, e quindi a favore di tutti i soci, che in assemblea decidono a maggioranza cosa fare.

Sui costi, se fai il paragone con l'Australia siamo messi male :( ma se li paragoni ai costi italiani siamo nella media. Purtroppo.

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Messaggio da The Flying Australian » 10 aprile 2007, 19:08

Vorrei aggiungere la mia opinione , se permettete.
Beh , raga, non solo il mezzo , anche se anziano, ma e soprattutto il monte ore di volo. Human Factor mette in risalto che i i piloti con meno di 1.500 ore sono proni a gravi errori di handling. Gli Aeroclub in Italia sono male strutturati ed è vero, ma la burocrazia e gli statuti non li aiutano ( chedere ad un qualsisai presidente). In più i piloti volano poco e le assicurazioni alzano i massimali..Un po' il cane che si morde la coda..

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Messaggio da The Flying Australian » 10 aprile 2007, 19:10

Caro Aussie Pilot

La Freedom che hai in Australia te la scordi qui. E' una realtà molto diversa ed il paragone è improponibile..
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Messaggio da libelle » 12 aprile 2007, 0:04

penso intendesse quello di partenza.non credo che un aereo commerciale operi su un aviosuperficie
Si, può operare anche su di una aviosuperficie. Naturalmente l'aeromobile deve essere abilitato ad operare su terreni semipreparati o pavimentazione in erba. L'attività commerciale può essere effettuata anche su aviosuperfici temporanee.
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Messaggio da libelle » 12 aprile 2007, 0:16

e poi hanno aerei su cui io sinceramente avrei paura di volare sopra sono piu vecchi di mio papà...
E che vuol dire scusa, che solo gli aerei ultramoderni che fanno anche il cappuccino sono buoni per imparare a volare? Eppure c'è gente che vola, che ha imparato o che sta imparando a volare su aerei che furono costruiti anche prima della loro nascita.
Come dice giustamente Pippo tra un moderno cirrus di ultima generazione a cui non hanno mai scappottato il motore e un vecchio Piper Cub con migliaia di ore di volo ma trattato come un gioiello sceglierei a bomba il venerabile biciclo con l'orsacchiotto.
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Messaggio da libelle » 12 aprile 2007, 0:28

Non conosco il sistema australiano, ma conosco fin troppo bene quello italiano. Non mi occupo di volo a motore ma la zuppa è la stessa.
Un aeroclub è una associazione no profit, nel senso che gli eventuali utili ed eccedenze di cassa devono essere reinvestite a favore del sodalizio nel modo più opportuno deciso dal Consiglio o dall'assemblea dei soci.
Secondo normativa AeCI e sotto un punto di vista assicurativo, solo un socio pilota può volare come pilota comandante su qualsiasi aeromobile della flotta sociale. Va da sè quindi che un pilota per essere "socio" deve versare una quota sociale variabile in base agli aeroclub.
Un presidente di un sodalizio che lascia volare un pilota non socio (perfettamente qualificato e con tutti i numeri a posto) su una macchina del club è semplicemente una persona irresponsabile. Se succede un guaio l'assicurazione non paga una lira poichè la copertura assicurativa è limitata ai soci dell'aeroclub (o in qualsiasi altro modo tu voglia chiamare l'associazione) e non parliamo delle noie legali dovute al fatto che è stata violata la legge in base al noleggio di mezzi riservati ad una associazione privata riservata ai soli soci.
L'australia è belle finchè si vola....in australia.
Chi è interessato al brevetto commerciale, tanto per ritornare al discorso originario, vada negli USA dove le licenze sono convertibili.
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Messaggio da Hartmann » 12 aprile 2007, 8:59

Io sto facendo il PPL lì, sinceramente non ho esperienza per giudicare piloti e chi fa la manutenzione però i prezzi riportati sono diversi da quelli chiesti a me.

Certo, l'Australia è un'altra cosa.

Saluti

Aussie_Pilot

Messaggio da Aussie_Pilot » 12 aprile 2007, 11:04

libelle ha scritto: L'australia è belle finchè si vola....in australia.
Chi è interessato al brevetto commerciale, tanto per ritornare al discorso originario, vada negli USA dove le licenze sono convertibili.
anche la licenza australiana è convertible....leggi i theread allegati

jac22
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Messaggio da jac22 » 12 aprile 2007, 14:35

<scusate>
qualcuno che appartiene all'aeroclub di Salerno mi ha mandato i suoi dati...potresti rimandarmeli scusa?li ho cancellati involontariamente...Grazie ciao!e comunque x coloro che ne sanno più di me..potreste darmi anche qualke dritta x me?senza parlare di cose che,essendo all'inizio,non capisco x niente!grazie mille!ciao ciao

deltagolf

Messaggio da deltagolf » 12 aprile 2007, 14:49

Ci sono tre problemi di base, a mio parere:

1) L'Italia ha un reddito medio decisamente inferiore al resto dell'Europa (l'ultima statistica dice che siamo i penultimi dopo i portoghesi), per cui, mentre il costo di un addestratore medio (diciamo un 172) è abbastanza simile in Europa o addirittura è inferiore in alcune nazioni, diverso è lo sforzo che l'italiano medio fa a pagare un'ora di volo rispetto allo svizzero medio, al tedesco medio, all'inglese medio.

2) Il rilascio delle licenze da noi è estremamente farraginoso e lungo. Chi investe per una professione non ha la certezza di quando comincia, quando finisce, quanto spende.
Una delle prime cose che si sente dire l'allievo nella maggioranza delle scuole europee al momento dell'iscrizione è il giorno in cui potrà sostenere gli esami.
Qua ci sono allievi che si mantengono allenati per mesi e mesi a spese prorpie in attesa dell'evento.

3) La conoscenza dell'inglese è mediamente molto più bassa da noi che nel resto dei paesi d'Europa e di conseguenza una puntata negli States può essere utile anche per questo aspetto.

Peraltro devo notare che in tutte le scuole di volo degli States che ho girato (Kissimmee, New Smyrna, Ocala, Orlando, Fond du Lac, Oshkosh, Farmingdale, Fort Atkinson e non ricordo più quali altre), gli allievi stranieri erano per la stragrande maggioranza italiani.

Gli altri europei grazie a maggiore potere d'acquisto, migliore linearità dei corsi e buon inglese, spesso a livello madrelingua, non sentono la necessità di emigrare.

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