[LIPU/In-flight] Volo in aliante
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[LIPU/In-flight] Volo in aliante
In tutto questo tempo non ho mai postato foto dall'aliante. Cerchiamo di colmare questa grave lacuna con alcune immagini scattate un paio di settimane fa durante un voletto sopra Padova con il Twin Astir, aliante biposto usato spesso, come in questo caso, per volare anche da soli. Le foto sono fatte con una piccola compatta, quindi la qualità è media.
Iniziamo da una vista al suolo, pronti al decollo. L'aereo di traino è davanti a me, con il cavo di traino teso. Attendiamo sulla pista in erba che un aereo in IFR concluda l'atterraggio. E' stabilizzato sul Selik, e dovremo attendere 5 minuti. Sono le 14:00 ed il sole picchia. Dopo trenta secondi penso che sarebbe bello avere l'"ombrellina", una di quelle splendide ragazze che fanno ombra ai piloti di Formula Uno o di MotoGP con un ombrello colorato.... dopo 1 minuto penso che mi accontenterei anche di Slowly... Il trainatore, l'amico ed istruttore di volo a vela Luca, visto che può, accende il motore dello Stinson e lo fa girare al minimo, ventilatore costoso ma efficace. Io mi cucino il cervello, nonostante l'indispensabile berrettino.
Finalmente si può partire. Do il pronto al decollo via radio, i 235 HP del traino ci fanno acquistare velocità sulla pista. Intorno ai 70 km/h l'aliante si stacca dal suolo, e lo mantengo a 1-2 metri dalla pista per facilitare il decollo del traino, che avviene un centinaio di metri dopo. Chiamo i 50 metri, quota al di sopra della quale l'aliante è in grado di rientrare in campo in caso di emergenza, e mi concentro per mantenere l'allinemento. Mi ricordo anche della macchina fotografica, e provo a scattare una foto con la destra, mentre la sinistra passa sulla cloche. Un disastro, il coordinamento dei comandi va a farsi benedire, come si vede dal filetto rosso che indica una discreta scivolata.
Sopra i 300 metri inizio a concentrarmi anche sulle possibili termiche, che non si fanno attendere e, a 500 metri, decido che posso sganciare ed iniziare a veleggiare. Sgancio e virata a destra, per allontanarsi dal traino che invece vira a sinistra, carrello dentro, un'occhiata al variometro mentre centro la prima termica della giornata. Non mi trovo bene nella virata a sinistra, e cambio a destra, perdendo per un po' la termica e riuscendo a riprenderla con un po' di fatica. Foto, e filetto di lana che se va ancora per i cavoli suoi...
Andiamo a fare un giro verso i Colli Euganei. La quota massima è di 1000 metri. Prua verso il Monte della Madonna, seguendo una strada di cumuli.
Decido per una foto ad effetto, apro il finestrino, macchina fuori e click!
Un'occhiata ai cumuli sopra i Colli:
Ed al Monte Venda, la collina più alta, dalle cui viscere i militari controllavano i cieli del Nord-Est (Padova Informazioni), ora trasferito invece presso una sede civile dell'Enav ad Abano Terme.
Sulla via del ritorno. Se seguite la strada sotto di me noterete, leggermente sulla destra, l'aeroporto.
Padova dall'alto. Un grosso cumulo getta la sua ombra sul centro della città.
Un'occhiata all'aeroporto. Si vede la pista in erba sulla destra della principale, dalla quale operano gli alianti del Gruppo Volovelistico Patavino. Nell'angolino in basso destra della pista in erba c'è l'aereo di traino azzurro parcheggiato e, vicino, il piccolo gazebo che montiamo per avere un po' d'ombra nell'attesa degli amici in volo.
Una foto "particolare" dell'aeroporto....
Ed infine l'aliante che ci ha ospitato in questo breve voletto sostenuti da invisibili correnti.
Saluti a tutti.
Iniziamo da una vista al suolo, pronti al decollo. L'aereo di traino è davanti a me, con il cavo di traino teso. Attendiamo sulla pista in erba che un aereo in IFR concluda l'atterraggio. E' stabilizzato sul Selik, e dovremo attendere 5 minuti. Sono le 14:00 ed il sole picchia. Dopo trenta secondi penso che sarebbe bello avere l'"ombrellina", una di quelle splendide ragazze che fanno ombra ai piloti di Formula Uno o di MotoGP con un ombrello colorato.... dopo 1 minuto penso che mi accontenterei anche di Slowly... Il trainatore, l'amico ed istruttore di volo a vela Luca, visto che può, accende il motore dello Stinson e lo fa girare al minimo, ventilatore costoso ma efficace. Io mi cucino il cervello, nonostante l'indispensabile berrettino.
Finalmente si può partire. Do il pronto al decollo via radio, i 235 HP del traino ci fanno acquistare velocità sulla pista. Intorno ai 70 km/h l'aliante si stacca dal suolo, e lo mantengo a 1-2 metri dalla pista per facilitare il decollo del traino, che avviene un centinaio di metri dopo. Chiamo i 50 metri, quota al di sopra della quale l'aliante è in grado di rientrare in campo in caso di emergenza, e mi concentro per mantenere l'allinemento. Mi ricordo anche della macchina fotografica, e provo a scattare una foto con la destra, mentre la sinistra passa sulla cloche. Un disastro, il coordinamento dei comandi va a farsi benedire, come si vede dal filetto rosso che indica una discreta scivolata.
Sopra i 300 metri inizio a concentrarmi anche sulle possibili termiche, che non si fanno attendere e, a 500 metri, decido che posso sganciare ed iniziare a veleggiare. Sgancio e virata a destra, per allontanarsi dal traino che invece vira a sinistra, carrello dentro, un'occhiata al variometro mentre centro la prima termica della giornata. Non mi trovo bene nella virata a sinistra, e cambio a destra, perdendo per un po' la termica e riuscendo a riprenderla con un po' di fatica. Foto, e filetto di lana che se va ancora per i cavoli suoi...
Andiamo a fare un giro verso i Colli Euganei. La quota massima è di 1000 metri. Prua verso il Monte della Madonna, seguendo una strada di cumuli.
Decido per una foto ad effetto, apro il finestrino, macchina fuori e click!
Un'occhiata ai cumuli sopra i Colli:
Ed al Monte Venda, la collina più alta, dalle cui viscere i militari controllavano i cieli del Nord-Est (Padova Informazioni), ora trasferito invece presso una sede civile dell'Enav ad Abano Terme.
Sulla via del ritorno. Se seguite la strada sotto di me noterete, leggermente sulla destra, l'aeroporto.
Padova dall'alto. Un grosso cumulo getta la sua ombra sul centro della città.
Un'occhiata all'aeroporto. Si vede la pista in erba sulla destra della principale, dalla quale operano gli alianti del Gruppo Volovelistico Patavino. Nell'angolino in basso destra della pista in erba c'è l'aereo di traino azzurro parcheggiato e, vicino, il piccolo gazebo che montiamo per avere un po' d'ombra nell'attesa degli amici in volo.
Una foto "particolare" dell'aeroporto....
Ed infine l'aliante che ci ha ospitato in questo breve voletto sostenuti da invisibili correnti.
Saluti a tutti.
Spettacolari,
mi fai venire voglia di tornare a Padova e provare le emozioni del volo a vela!
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Fabrizio
Warnehmung / Constatazione
Als ich wiederkeherte / War mein Haar noch nicht grau / Da war ich froh. Die Muhen der Gebirge liegen hinter uns / Vor uns liegen die Muhen der Ebenen
Quando ritornai / i miei capelli non erano ancora grigi / ed ero contento. Le fatiche delle montagne sono alle nostre spalle / davanti a noi le fatiche delle pianure
Bertolt Brecht
Saltate pure e con coraggio di testa nel presente che non ritorna per ritrovarvi in un attimo nel cuore stesso dell'eternità...
Bohumil Hrabal (Brno 1914, Praha 1997)
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- giulianofs
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Molto bello e interessante; per curiosità l'aeromobile traino ti ha smollato a discrezione sua o c'è un punto preciso?
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- Challenger3
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- pippo682
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Il momento dello sgancio viene deciso dal volovelista. Se il trainatore per qualche motivo vuole che l'aliante si sganci, inizia a "sbattere" le ali. In casi estremi può sganciare a sua volta.Galaxy ha scritto:Dovrebbe deciderlo il volovelista, che rimane in contatto radio col trainatore
Per quanto riguarda il punto dello sgancio, c'è un circuito di traino da rispettare fino a circa 300 metri, studiato per intralciare il meno possibile gli altri traffici nel circuito aeroportuale, e per ridurre al minimo il rumore sulle zone abitate che circondano l'aeroporto. Da lì in poi si può chiedere via radio al trainatore di spostarsi nelle zone che si reputano migliori. Non è inusuale che ci si metta daccordo un subito prima del volo sul punto approssimativo di sgancio. In ogni caso non ci si allontana molto dall'aeroporto in questa fase, in modo da permettere un atterraggio sicuro nel caso in cui non si riesca ad agganciare la prima termica.
Re: [LIPU/In-flight] Volo in aliante
Vero, qualche volta ci ho anche pensato.pippo682 ha scritto:In tutto questo tempo non ho mai postato foto dall'aliante.
Ho apprezzato molto
Grazie Pippo.
Is it light where you are yet?
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Grazie millepippo682 ha scritto:Il momento dello sgancio viene deciso dal volovelista. Se il trainatore per qualche motivo vuole che l'aliante si sganci, inizia a "sbattere" le ali. In casi estremi può sganciare a sua volta.Galaxy ha scritto:Dovrebbe deciderlo il volovelista, che rimane in contatto radio col trainatore
Per quanto riguarda il punto dello sgancio, c'è un circuito di traino da rispettare fino a circa 300 metri, studiato per intralciare il meno possibile gli altri traffici nel circuito aeroportuale, e per ridurre al minimo il rumore sulle zone abitate che circondano l'aeroporto. Da lì in poi si può chiedere via radio al trainatore di spostarsi nelle zone che si reputano migliori. Non è inusuale che ci si metta daccordo un subito prima del volo sul punto approssimativo di sgancio. In ogni caso non ci si allontana molto dall'aeroporto in questa fase, in modo da permettere un atterraggio sicuro nel caso in cui non si riesca ad agganciare la prima termica.
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- Maverick90
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Complimenti per il reportage Franco, Stupendo!!!
[font=Comic Sans MS]Planes have a soul...[/font]
http://www.aeroclubpadova.it
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Bellissimo Pippo!!! ma l' entrata in termica la avverti solo con il variometro oppure la senti "fisicamente"? quanto stretto riesci a girarla? Efficienza del Twin astir? Avevi della zavorra? grazie. ciao. enrico.
http://www.i-enry-aviation.it[font=Tahoma][/font]
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Se la termica è "forte", diciamo da 1,5/2 m/s in su, la senti anche fisicamente (in traino, quando sei già in salita e a velocità "elevate", ovvero 120 km/h, è più difficile e tieni un occhio sul variometro, oppure vedi il traino che, prendendola un attimo prima di te scappa verso l'alto).
Di solito le termiche le giri più o meno strette a seconda di molti fattori. Non è inusuale girare a 45° circa, ma se sei alto, e la termica è quindi generalmente più ampia, puoi stare anche un po' più largo. Inoltre aggiusti continuamente cercando di prenderne il "cuore".
Il Twin Astir ha una efficienza teorica di 37, se non vado errato, ma quando piloto io probabilmente non supera i 30 . Per calcolare le planate comunque generalmente considero 20.
Il nostro Twin non può più portare acqua nelle ali, inoltre ero solo, quindi l'aliante, leggero, risulta più manovrabile, ma anche più lento in traversone. In due a bordo va meglio per fare distanza.
Di solito le termiche le giri più o meno strette a seconda di molti fattori. Non è inusuale girare a 45° circa, ma se sei alto, e la termica è quindi generalmente più ampia, puoi stare anche un po' più largo. Inoltre aggiusti continuamente cercando di prenderne il "cuore".
Il Twin Astir ha una efficienza teorica di 37, se non vado errato, ma quando piloto io probabilmente non supera i 30 . Per calcolare le planate comunque generalmente considero 20.
Il nostro Twin non può più portare acqua nelle ali, inoltre ero solo, quindi l'aliante, leggero, risulta più manovrabile, ma anche più lento in traversone. In due a bordo va meglio per fare distanza.
Oggi, mentre guardavo gli atterraggi dei numerosi alianti che si sono alzati in volo in un caldo pomeriggio estivo, mi è venuta in mente una domanda per Franco...
Gli alianti hanno i freni?
Durante la corsa di atterraggio, vedo estendersi solo i diruttori... Ma sulle ruote sono installati dei freni o no?
Grazie!
Federico
Gli alianti hanno i freni?
Durante la corsa di atterraggio, vedo estendersi solo i diruttori... Ma sulle ruote sono installati dei freni o no?
Grazie!
Federico
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C'è un freno sul ruotino (qui vedi qualcosa: http://www.md80.it/bbforum/viewtopic.php?t=13980). Si aziona con la leva dei diruttori, a fondo corsa, come nell'aliante illustrato in volo e in officina, oppure su altri alianti con una leva, tipo freno di bicicletta, posta sulla cloche.