Paura di volare addio
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Paura di volare addio
Penso che ci siamo, oramai. Da quando due anni or sono conobbi questo forum e postai le mie preoccupazioni, leggendo le cortesi risposte e gli intelligenti suggerimenti, ne è passato parecchio di tempo. Ho sofferto per un periodo della mia vita (fortunatamente breve) di attacchi di panico, ho fatto un po' di psicoterapia, ho imparato tecniche di rilassamento, mi sono sottoposto costantemente agli eventi che il mio subconscio cercava di farmi evitare (terapia d'urto...) tra cui l'aereo... Il mio obiettivo era quello di trasformare il mio malessere relativo al volo in curiosità prima ed in una positiva emozione poi. Quando l'altro giorno, tornando da Palermo su un volo Meridiana, provai sincero divertimento e una sensazione di libertà mai sperimentata prima nel cavalcare le nuvole, pur tra qualche sobbalzo, realizzai di aver superato almeno quel malessere che tanto mi aveva condizionato prima. Mi permetto qui di fornire, in modo anche molto ingenuo ed assolutamente non professionale, la mia ricettina, che mi ha permesso di volare non solo con più tranquillità, ma pure con serenità e talvolta con grande piacere:
1) Mi sono sempre fatto affidare il posto sulle ali lato finestrino (come suggerito qui altre volte), se ero tra i primi a fare il check-in chiedevo i posti delle uscite di sicurezza (una palla perchè bisogna naturalmente fare su e giù continuamente dalla cappelliera con il bagaglio a mano, per lasciare ovviamente libero il passaggio, però poter allungare le gambe ne vale il prezzo...).
2) Durante le fasi che mi davano più ansia, cioè decollo ed atterraggio, ho fatto spesso tante foto oppure filmini dell'evento. E' strano, ma è come se tra me e l'evento si introducesse una specie di filtro, la macchina fotografica o la videocamera, una sorta di depersonalizzazione controllata (passatemi il termine). Anche nei momenti più scomodi del viaggio (turbolenze) tiravo fuori la macchina e mi mettevo a riprendere. Il fatto che balzassi e facessi fatica a tenere ferma la macchina non faceva altro che costringermi ad impegnarmi di più nel fare le foto, quindi le turbolenze scorrevano via come eventi normalissimi, ed ora che l'ho capito riesco perfino a dormirci sopra.
3) Per anni mi sono vergognato della mia ansia da volo, considerandola davvero poco virile. Sbagliavo: in realtà il procedimento che mi ha portato a calmarmi, e pure a divertirmi, è stato quello di "tirare fuori" il bambino che era assopito in me. Da piccolo giocavo con gli aereoplanini (chi non l'ha fatto?), sognavo di volare, sia nel sonno sia ad occhi aperti (anche se uno psicanalista interpreterebbe la cosa in un altro modo... ). Il bambino che è in me (che è in noi) desidera volare, l'adulto si fa mille problemi e va in paranoia.
4) La sugggestione, letta qui da kitano e da altri, di considerare l'aria dura come cemento mi ha aiutato moltissimo, ma poi mi sono immaginato, sempre con più forza, l'aereo come una grande cassaforte che porta dei valori inestimabili - uomini, donne, bambini e anziani - da un posto all'altro, nel modo più sicuro possibile, preservando i suoi gioielli dai veri pericoli che la terra ci riserva quotidianamente, davvero imprevedibili. Durante gli ultimi viaggi lasciavo malvolentieri l'aereo proprio perchè mi rendevo conto che appena fuori esistevano i veri pericoli, e fuori dall'aereo, immediatamente, sarei stato sicuramente meno al sicuro. L'altro giorno, me ne vergogno un poco ma ve lo dico lo stesso, mi sono sorpreso ad accarezzare lievemente il sedile dell'aereo che mi aveva portato a casa: solo l'anno scorso sarebbe stato non solo impossibile, ma pure impensabile...
5) Infine, e questa è una considerazione più filosofica ed etica, ma per me pure fondamentale, credo sia nostro preciso dovere dare fiducia all'uomo, alla scienza ed alla tecnologia. Spesso sento dire da qualche teologo improvvisato che se Dio ci avesse voluto uccelli ci avrebbe dato le ali. Beh, l'uomo vola, e, a mio avviso, chi prende in considerazione questa dimensione teologica dovrebbe pure ritenere che "non si muove un granello di sabbia senza che Dio lo sappia e lo voglia"...argomentazione impegnativa, ma almeno coerente con l'assunto di cui sopra.
Bene, mi scuso per il post logorroico, ma in primo luogo il mio desiderio era quello di dare un po' di fiducia a chi ha paura. Io sono ora molto felice di poter volare, un po' di ansia mi accompagna sempre, ma mi accompagna pure quando sto per fare le cose più belle ed emozionanti, ma va bene così. Mi accompagna sempre la mia cinetosi, e per questo non sono riuscito ancora a rinunciare al travelgum ma, in sostanza, chi se ne frega? La prossima sfida sarà quella di fare un lungo viaggio, passare l'Atlantico, magari Cile, Argentina o Brasile, posti che desidero visitare da una vita.
Un caro saluto a tutti
1) Mi sono sempre fatto affidare il posto sulle ali lato finestrino (come suggerito qui altre volte), se ero tra i primi a fare il check-in chiedevo i posti delle uscite di sicurezza (una palla perchè bisogna naturalmente fare su e giù continuamente dalla cappelliera con il bagaglio a mano, per lasciare ovviamente libero il passaggio, però poter allungare le gambe ne vale il prezzo...).
2) Durante le fasi che mi davano più ansia, cioè decollo ed atterraggio, ho fatto spesso tante foto oppure filmini dell'evento. E' strano, ma è come se tra me e l'evento si introducesse una specie di filtro, la macchina fotografica o la videocamera, una sorta di depersonalizzazione controllata (passatemi il termine). Anche nei momenti più scomodi del viaggio (turbolenze) tiravo fuori la macchina e mi mettevo a riprendere. Il fatto che balzassi e facessi fatica a tenere ferma la macchina non faceva altro che costringermi ad impegnarmi di più nel fare le foto, quindi le turbolenze scorrevano via come eventi normalissimi, ed ora che l'ho capito riesco perfino a dormirci sopra.
3) Per anni mi sono vergognato della mia ansia da volo, considerandola davvero poco virile. Sbagliavo: in realtà il procedimento che mi ha portato a calmarmi, e pure a divertirmi, è stato quello di "tirare fuori" il bambino che era assopito in me. Da piccolo giocavo con gli aereoplanini (chi non l'ha fatto?), sognavo di volare, sia nel sonno sia ad occhi aperti (anche se uno psicanalista interpreterebbe la cosa in un altro modo... ). Il bambino che è in me (che è in noi) desidera volare, l'adulto si fa mille problemi e va in paranoia.
4) La sugggestione, letta qui da kitano e da altri, di considerare l'aria dura come cemento mi ha aiutato moltissimo, ma poi mi sono immaginato, sempre con più forza, l'aereo come una grande cassaforte che porta dei valori inestimabili - uomini, donne, bambini e anziani - da un posto all'altro, nel modo più sicuro possibile, preservando i suoi gioielli dai veri pericoli che la terra ci riserva quotidianamente, davvero imprevedibili. Durante gli ultimi viaggi lasciavo malvolentieri l'aereo proprio perchè mi rendevo conto che appena fuori esistevano i veri pericoli, e fuori dall'aereo, immediatamente, sarei stato sicuramente meno al sicuro. L'altro giorno, me ne vergogno un poco ma ve lo dico lo stesso, mi sono sorpreso ad accarezzare lievemente il sedile dell'aereo che mi aveva portato a casa: solo l'anno scorso sarebbe stato non solo impossibile, ma pure impensabile...
5) Infine, e questa è una considerazione più filosofica ed etica, ma per me pure fondamentale, credo sia nostro preciso dovere dare fiducia all'uomo, alla scienza ed alla tecnologia. Spesso sento dire da qualche teologo improvvisato che se Dio ci avesse voluto uccelli ci avrebbe dato le ali. Beh, l'uomo vola, e, a mio avviso, chi prende in considerazione questa dimensione teologica dovrebbe pure ritenere che "non si muove un granello di sabbia senza che Dio lo sappia e lo voglia"...argomentazione impegnativa, ma almeno coerente con l'assunto di cui sopra.
Bene, mi scuso per il post logorroico, ma in primo luogo il mio desiderio era quello di dare un po' di fiducia a chi ha paura. Io sono ora molto felice di poter volare, un po' di ansia mi accompagna sempre, ma mi accompagna pure quando sto per fare le cose più belle ed emozionanti, ma va bene così. Mi accompagna sempre la mia cinetosi, e per questo non sono riuscito ancora a rinunciare al travelgum ma, in sostanza, chi se ne frega? La prossima sfida sarà quella di fare un lungo viaggio, passare l'Atlantico, magari Cile, Argentina o Brasile, posti che desidero visitare da una vita.
Un caro saluto a tutti
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Che bella testimonianza!
Grazie Ludwig per il racconto molto dettagliato e per questa bella iniezione di fiducia verso il mondo aeronautico.
Anche la descrizione delle tue strategie di approccio all'ansia del volo è molto interessante e sono sicuro che sarà di aiuto a tante persone.
Grazie ancora
Luca
Grazie Ludwig per il racconto molto dettagliato e per questa bella iniezione di fiducia verso il mondo aeronautico.
Anche la descrizione delle tue strategie di approccio all'ansia del volo è molto interessante e sono sicuro che sarà di aiuto a tante persone.
Grazie ancora
Luca
Luca Evangelisti
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Chi vuole sul serio qualcosa trova una strada, gli altri una scusa.
Proverbio africano
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Bella davvero! Condivido tutte le tue riflessioni e mi piace in particolare quella carezza fatta all'aereo: perchè vergognarsene? Guardarlo con occhi amichevoli secondo me è importante per volare serenamente. In bocca al lupo per i tuoi viaggi in SudAmerica... più andrai lontano e più apprezzerai l'aereo che ti permette di farlo.
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Grazie Ludwig!
Mitico!
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Scarica il mio (oh) mamma devo prendere l'aereo!
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grazie a voi soprattutto, perchè non credo che sarei andato molto lontano senza questo forum. Però quello che veramente mi ha dato più coraggio è stato filtrare la passione per il volo dai numerosi post, anche tecnici (e di cui non potevo assolutamente capirci niente!), che molti di voi scrivono quotidianamente, con esemplare entusiasmo. Ciao!
ciao ludwig,
le tue parole sono incoraggianti per chi, come me, sta cercando di volare con più serenità.
io non ho mai rinunciato a volare ma ho sempre delle paure...tu dimostri che con la buona volontà e con l'ingegno si può rendere una situazione di scomodità in un'opportunità (mi riferisco al discorso delle turbolenze).
ti ringrazio..io tra una settimana parto per new york...penserò anche alle tue parole.
ciao
ema
le tue parole sono incoraggianti per chi, come me, sta cercando di volare con più serenità.
io non ho mai rinunciato a volare ma ho sempre delle paure...tu dimostri che con la buona volontà e con l'ingegno si può rendere una situazione di scomodità in un'opportunità (mi riferisco al discorso delle turbolenze).
ti ringrazio..io tra una settimana parto per new york...penserò anche alle tue parole.
ciao
ema
Re: Paura di volare addio
Perfetto, l'importante è essere davvero convinti di questo concetto.Ludwig ha scritto:4) La sugggestione, letta qui da kitano e da altri, di considerare l'aria dura come cemento mi ha aiutato moltissimo, ma poi mi sono immaginato, sempre con più forza, l'aereo come una grande cassaforte che porta dei valori inestimabili - uomini, donne, bambini e anziani - da un posto all'altro, nel modo più sicuro possibile, preservando i suoi gioielli dai veri pericoli che la terra ci riserva quotidianamente, davvero imprevedibili. Durante gli ultimi viaggi lasciavo malvolentieri l'aereo proprio perchè mi rendevo conto che appena fuori esistevano i veri pericoli, e fuori dall'aereo, immediatamente, sarei stato sicuramente meno al sicuro.
Bravo.
Is it light where you are yet?
Re: Paura di volare addio
E' una tecnica che ha aiutato anche me la volta che dopo il corso dell'Alitalia ho ripreso l'aereo. Riprendere in foto il primo volo di mia figlia e il mio dopo anni di assenza dai cieli (a parte il volo del corso) è stato proprio come dici tu... cambiare punto di vista, entrare nei panni di qualcun altro che dall'esterno vede la situazione e automaticamente mettere da parte ansie e paure. Peccato che non si possano fare sempre foto e poi non è questa la soluzione credo... Però quando nei due voli successivi non le ho fatte è andata peggio. Bisognerà che mi rimetta alla prova prima o poi e che riprenda a volare ricordando gli insegnamenti di Luca e le esperienze positive (come quella di Ludwig) riportate qui nel Forum.Ludwig ha scritto: 2) Durante le fasi che mi davano più ansia, cioè decollo ed atterraggio, ho fatto spesso tante foto oppure filmini dell'evento. E' strano, ma è come se tra me e l'evento si introducesse una specie di filtro, la macchina fotografica o la videocamera, una sorta di depersonalizzazione controllata (passatemi il termine). Anche nei momenti più scomodi del viaggio (turbolenze) tiravo fuori la macchina e mi mettevo a riprendere. Il fatto che balzassi e facessi fatica a tenere ferma la macchina non faceva altro che costringermi ad impegnarmi di più nel fare le foto, quindi le turbolenze scorrevano via come eventi normalissimi, ed ora che l'ho capito riesco perfino a dormirci sopra.
Per il momento mi limito ad alimentare la passione per l'aviazione commerciale con foto, passeggiate in aeroporto, visite di siti etc
Eh sì sono proprio un paradosso disperato...
Un saluto a tutti
Gianlorenzo
- Eterno Pinguino
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non dire così...io amo gli aerei e volare...ma soffro tremendamente di nausea, anche l'auto mi fa male...ogni volta che penso di prendere l'aereo è un dramma, un'ansia che mi cresce dentro.Eh sì sono proprio un paradosso disperato...
Credo che, invece, proprio la nostra passione forte possa darci una mano a superare tutte le nostre ansie e paure, dobbiamo tramutare la nostra passione in forza di volontà...più facile a dirsi che a farsi...ma almeno, amare l'aviazione è un punto di partenza a nostro vantaggio...
Grandissimo Ludwig... tiriamo fuori il bambino che è in noi e affronteremo ogni problema ed ansia con la sfrontatezza e la voglia di crescere ed imparare propria per l'appunto dei bambini.
Bella testimonianza. Complimenti davvero.
PS. E poi c'è pure la possibilità di fare il cascamorto con le hostess...
Bella testimonianza. Complimenti davvero.
PS. E poi c'è pure la possibilità di fare il cascamorto con le hostess...
Ti capisco, però penso sia altrettanto importante anche "allenarsi" a prendere l'aereo, naturalmente quando questo è possibile. Siccome ho un lavoro che mi "inchioda" a terra per 11 mesi all'anno con rarissime pause, mi è possibile viaggiare solo d'estate, e forse una volta a Natale. Devo studiare qualcosa di alternativo, per esempio qualche WE corto in qualche città europea...vedremo. Un'altra cosa che mi piacerebbe fare è quella di metterci una volta d'accordo, creare un gruppetto di noi "appanicati" e non, e andare a fare un giro assieme, che ne so, Londra, Parigi, Madrid... secondo me non sarebbe affatto male condividere un'esperienza del genere, con la consapevolezza che "l'unione fa la forza". Il forum potrebbe anche darci una mano in tal senso...e non ci dovremmo certo vergognare delle nostre, piccole o grandi, ansie! L'impressione mia è che però, in questa sezione del forum, tipicamente, uno ha un problema, posta le sue riflessioni, riceve consigli, risolve il problema e poi non ci mette più il naso fino alla volta successiva, tranne alcune belle eccezioni che ho visto. Forse è anche normale, ma se provassimo anche a frequentare con una certa regolarità questa sezione del forum, manterremmo una sorta di allenamento mentale rispetto al "problema aereo", così da non rifarci le solite paranoie ogniqualvolta ci troviamo, per nostra volontà o per altri motivi, a prendere l'aereo. Che ne pensate?
Ultima modifica di Ludwig il 16 agosto 2007, 23:03, modificato 1 volta in totale.
E infatti è difficile che i bambini abbiano paura degli aerei perchè privi di tutte le strutture mentali di noi adulti e capaci di calarsi senza problemi nelle nuove situazioni... quanti bei ricordi di voli transoceanici fatti da bambino. Quante scintille, che stupore, che bello...
Beh la passione per gli aerei è una buona partenza per tornare a vivere quella dimensione, no?
Beh la passione per gli aerei è una buona partenza per tornare a vivere quella dimensione, no?
Sì, ho letto alcuni tuoi post e devo dire che condivido, almeno in parte, il tuo malessere. Io uso il travelgum, che ha un altro principio attivo rispetto alla xanamina, ma è pure sempre un antiemetico ed è un farmaco da banco. Per la cinetosi so che esistono altri rimedi, alcuni scientifici, altri sciamanici... . Comunque quelle due volte che sono andato a Londra ed ho consumato il pasto in aereo (leggi: mi sono COSTRETTO a consumare il pasto in aereo) sono stato meglio. Era un pasto costituito da una pasta a dir poco gelata, mi sono detto "col cavolo che la digerisco questa roba", e invece...D'altronde anche i lupi di mare dicono che sulla nave in caso di mare grosso e probabile nausea bisogna mettere qualcosa nello stomaco, cibi secchi e bere poca acqua...per me funziona.Eterno Pinguino ha scritto:non dire così...io amo gli aerei e volare...ma soffro tremendamente di nausea, anche l'auto mi fa male...ogni volta che penso di prendere l'aereo è un dramma, un'ansia che mi cresce dentro.Eh sì sono proprio un paradosso disperato...
Credo che, invece, proprio la nostra passione forte possa darci una mano a superare tutte le nostre ansie e paure, dobbiamo tramutare la nostra passione in forza di volontà...più facile a dirsi che a farsi...ma almeno, amare l'aviazione è un punto di partenza a nostro vantaggio...
Mangiare poi forse significa anche indirizzare il pensiero altrove... sul magnifico vassoietto pieno di schifezze e di stoviglie "mignon" e di certo quando il mal di pancia si fa sentire introdurre qualcosa dentro dovrebbe far bene.
Bella Ludwig la tua idea di organizzare gruppi di "appanicati" ma non credi che rischieremmo di condizionarci a vicenda oltre che nel bene anche nel male?
Bella Ludwig la tua idea di organizzare gruppi di "appanicati" ma non credi che rischieremmo di condizionarci a vicenda oltre che nel bene anche nel male?
Mah, non so, non ho risposte certe naturalmente. Mi piacerebbe conoscere il parere di Luca. Bada però che io ho scritto "appanicati" e non, quindi non è detto che siamo tutti noi e basta (te lo immagini un aereo interamente colonizzato da noi? Cosa fanno gli assistenti di volo? Si buttano? Scioperano? ). Per quanto mi riguarda, difficilmente mi faccio influenzare al negativo, cioè da percezioni e rappresentazioni negative, piuttosto sono molto incline a farmi influenzare "al positivo", cioè se c'è qualcuno che mi comunica una certa passione per una cosa. Sicuramente ai tempi mi è servito conoscere altre persone che come me soffrivano di attacchi di panico o di ansia, proprio per parlarne assieme, sciogliere i nostri dilemmi nel dialogo, come gocce di anice nell'acqua fresca e pure prenderci un po' in giro delle nostre fobie...naturalmente, nessuno di noi era messo così male da evitare sistematicamente tutto e da non riuscirne nemmeno a parlare...pauster ha scritto:Bella Ludwig la tua idea di organizzare gruppi di "appanicati" ma non credi che rischieremmo di condizionarci a vicenda oltre che nel bene anche nel male?
Hai ragione, in effetti parlarne e confrontarsi prima, durante e dopo il volo serve... anche se l'obbiettivo finale dovrebbe essere riuscire ad acquisire più tranquillità rispetto al problema. Tra l'altro te lo dice chi il corso con Luca l'ha fatto e quindi anche il volo. Devo dire che rispetto ai successivi tre, dove comunque viaggiavo accompagnato, quello con i compagni del corso e con Luca è stato diverso.
Allora dove si va? Madrid, Parigi, Londra...
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Sono assolutamente d'accordo ed in me avrete un sostenitore. Da tempo mi auguro che chi grazie al forum è riuscito a superare la paura di volare possa dare un contributo a tutti gli altri. Qualcuno è più sensibile al tema, altri meno. Io posso solo suggerirlo, poi entra in ballo la sensibilità e la disponibilità di tutti.Ludwig ha scritto: Il forum potrebbe anche darci una mano in tal senso...e non ci dovremmo certo vergognare delle nostre, piccole o grandi, ansie! L'impressione mia è che però, in questa sezione del forum, tipicamente, uno ha un problema, posta le sue riflessioni, riceve consigli, risolve il problema e poi non ci mette più il naso fino alla volta successiva, tranne alcune belle eccezioni che ho visto. Forse è anche normale, ma se provassimo anche a frequentare con una certa regolarità questa sezione del forum, materremmo una sorta di allenamento mentale rispetto al "problema aereo", così da non rifarci le solite paranoie ogniqualvolta ci troviamo, per nostra volontà o per altri motivi, a prendere l'aereo. Che ne pensate?
Comunque, io ci sto...
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D'accordo anch'io.
E' bello darsi una mano tutti insieme, partendo da quella professionale e puntuale di Luca.
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si, in effetti...mi è capitato...e non ci volevo credere...come altre volte che mi sono reso conto che era solo una cosa nervosa, altre volte invece...non si poteva davvero fare niente...Comunque quelle due volte che sono andato a Londra ed ho consumato il pasto in aereo (leggi: mi sono COSTRETTO a consumare il pasto in aereo) sono stato meglio
le travelgum sinceramente dopo un po mi nauseano...la xamamina ti..."stordisce"...
Caro Pinguino, la prima volta che si viaggia assieme porto una marmitta di melanzane al forno e ce la mangiamo in viaggio...sono curioso di vedere se alla fine abbiamo la nausea...Eterno Pinguino ha scritto:si, in effetti...mi è capitato...e non ci volevo credere...come altre volte che mi sono reso conto che era solo una cosa nervosa, altre volte invece...non si poteva davvero fare niente...Comunque quelle due volte che sono andato a Londra ed ho consumato il pasto in aereo (leggi: mi sono COSTRETTO a consumare il pasto in aereo) sono stato meglio
le travelgum sinceramente dopo un po mi nauseano...la xamamina ti..."stordisce"...
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io una bella "tiana (vassoio) di pasta al forno", almeno se dobbiamo soffrire...soffriamo con gusto! bella comunque l'idea, un pò incasinato organizzare, ma...mai dire mai!Caro Pinguino, la prima volta che si viaggia assieme porto una marmitta di melanzane al forno e ce la mangiamo in viaggio...sono curioso di vedere se alla fine abbiamo la nausea...
Mi aggrego con il dolce ... babà napoletano DOC.Eterno Pinguino ha scritto:io una bella "tiana (vassoio) di pasta al forno", almeno se dobbiamo soffrire...soffriamo con gusto! bella comunque l'idea, un pò incasinato organizzare, ma...mai dire mai!Caro Pinguino, la prima volta che si viaggia assieme porto una marmitta di melanzane al forno e ce la mangiamo in viaggio...sono curioso di vedere se alla fine abbiamo la nausea...
Quando si parte ?
Secondo alcuni studi il calabrone non può volare perché la sua larghezza alare non è proporzionale alla sua grandezza corporea. Ma il calabrone non lo sa, perciò lui continua a volare.
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Beh, l'ultima volta sono salito con un kg di dolci di pasta di mandorla, bisogna vedere se ti lasciano consumare il tutto con il rischio di spalmare di salsa i sedili...Eterno Pinguino ha scritto:ma ci faranno salire con tutto sto ben di dio?...vi immaginate sotto i nastri di controllo i nostri vassoi che passano, melanzane, pasta...babàMi aggrego con il dolce ... babà napoletano DOC.
Quando si parte ?
Ad ogni modo, per tornare all'argomento, quando sarà il momento organizzeremo il viaggio, intanto pensateci!
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io ci sto!!!!!!!
sarebbe bello raccontarci "in diretta" le emozioni proprio mentre si vola...credo che le emozioni di ciascuno possano aiutare l'altro.
ciao
ema
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L'avevo persa questa . Sono d'accordissimo. Secondo me sarebbe molto utile anche il fatto di scambiarsi impressioni su come va. E se partite/arrivate a/da Roma FCO mi farebbe anche molto piacere poterci incontrare per fare due chiacchiere.Ludwig ha scritto:Mah, non so, non ho risposte certe naturalmente. Mi piacerebbe conoscere il parere di Luca. Bada però che io ho scritto "appanicati" e non, quindi non è detto che siamo tutti noi e basta (te lo immagini un aereo interamente colonizzato da noi? Cosa fanno gli assistenti di volo? Si buttano? Scioperano? ). Per quanto mi riguarda, difficilmente mi faccio influenzare al negativo, cioè da percezioni e rappresentazioni negative, piuttosto sono molto incline a farmi influenzare "al positivo", cioè se c'è qualcuno che mi comunica una certa passione per una cosa. Sicuramente ai tempi mi è servito conoscere altre persone che come me soffrivano di attacchi di panico o di ansia, proprio per parlarne assieme, sciogliere i nostri dilemmi nel dialogo, come gocce di anice nell'acqua fresca e pure prenderci un po' in giro delle nostre fobie...naturalmente, nessuno di noi era messo così male da evitare sistematicamente tutto e da non riuscirne nemmeno a parlare...pauster ha scritto:Bella Ludwig la tua idea di organizzare gruppi di "appanicati" ma non credi che rischieremmo di condizionarci a vicenda oltre che nel bene anche nel male?
Tenetemi informato.
Luca
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Dai, non dimentichiamoci di questo impegno, ok?
Un pò di coraggio a me servirebbe proprio.
...pensate che da un paio di giorni vivo nel dilemma se far partire mia figlia di cinque anni che deve tornare dalla mamma da sola in aereo - ovviamente come UM (minore non accompagnato dai genitori ma dalla hostess) - oppure sobbarcarmi del viaggio di accompagnamento a/r in macchina di 1200 Km.
A voglia a dirle che in aereo ci metterebbe mezz'ora (ieri siamo anche andati a fare un pò di Spotting) e che per il papà sarebbe tutto più facile, lei non vuole prendere l'aereo se non accompagnata da me...
Forse nelle mie parole non c'è molta convinzione ma l'irrazionale fifa mi sta tornando. Eh sì che a Dicembre in aereo insieme ci eravamo stati e avevamo fatto delle foto
Un altra soluzione sarebbe effettivamente accompagnarla e tornare in aereo per darle fiducia e per abituarla anche per i prossimi viaggi ...
Aaargh! che frustrazione!
Ciao a tutti
Gianlorenzo
Un pò di coraggio a me servirebbe proprio.
...pensate che da un paio di giorni vivo nel dilemma se far partire mia figlia di cinque anni che deve tornare dalla mamma da sola in aereo - ovviamente come UM (minore non accompagnato dai genitori ma dalla hostess) - oppure sobbarcarmi del viaggio di accompagnamento a/r in macchina di 1200 Km.
A voglia a dirle che in aereo ci metterebbe mezz'ora (ieri siamo anche andati a fare un pò di Spotting) e che per il papà sarebbe tutto più facile, lei non vuole prendere l'aereo se non accompagnata da me...
Forse nelle mie parole non c'è molta convinzione ma l'irrazionale fifa mi sta tornando. Eh sì che a Dicembre in aereo insieme ci eravamo stati e avevamo fatto delle foto
Un altra soluzione sarebbe effettivamente accompagnarla e tornare in aereo per darle fiducia e per abituarla anche per i prossimi viaggi ...
Aaargh! che frustrazione!
Ciao a tutti
Gianlorenzo
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NMon per altro, e non per scarsa fiducia nelle tue doti d'autista, ma francamente, moralismi e statistiche a parte, ti darei del pazzo più volentieri se l'accompagni tu in macchina piuttosto che mandarla in aereo.
Piuttosto, vai piano quando l'accompegnarai in aeroporto.
Io mio fratello con figlio di 2 anni l'ho spedito a Creta con AirOne, quel pazzo voleva farsi la sparata in macchina fino ad Atene!
Con bambini così piccoli è una cosa davvero stancante! Son ocerto che mio nipote, come tua figlia, se la dormono beatamente.
Piuttosto, vai piano quando l'accompegnarai in aeroporto.
Io mio fratello con figlio di 2 anni l'ho spedito a Creta con AirOne, quel pazzo voleva farsi la sparata in macchina fino ad Atene!
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SLOWLY
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Scarica il mio (oh) mamma devo prendere l'aereo!
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Scarica il mio (oh) mamma devo prendere l'aereo!
Quoto Slowly completamente. Anzi, ti direi, sali su quel volo e vai con tua figlia! Secondo me sarebbe uno stimolo incredibile per te: tua figlia non ha paura, o forse è proprio tua figlia di 5 anni a darti coraggio...pensa che storia.
Quando e se avrò figli, li porterò spesso in giro con l'aereo, proprio per abituarli al mezzo, cercando di fargli vivere con naturalezza e dolcezza il momento dell'abbandono della terra...Coraggio!
Quando e se avrò figli, li porterò spesso in giro con l'aereo, proprio per abituarli al mezzo, cercando di fargli vivere con naturalezza e dolcezza il momento dell'abbandono della terra...Coraggio!
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Gianlorenzo se vuoi ci si sente.....pauster ha scritto:Dai, non dimentichiamoci di questo impegno, ok?
Un pò di coraggio a me servirebbe proprio.
...pensate che da un paio di giorni vivo nel dilemma se far partire mia figlia di cinque anni che deve tornare dalla mamma da sola in aereo - ovviamente come UM (minore non accompagnato dai genitori ma dalla hostess) - oppure sobbarcarmi del viaggio di accompagnamento a/r in macchina di 1200 Km.
A voglia a dirle che in aereo ci metterebbe mezz'ora (ieri siamo anche andati a fare un pò di Spotting) e che per il papà sarebbe tutto più facile, lei non vuole prendere l'aereo se non accompagnata da me...
Forse nelle mie parole non c'è molta convinzione ma l'irrazionale fifa mi sta tornando. Eh sì che a Dicembre in aereo insieme ci eravamo stati e avevamo fatto delle foto
Un altra soluzione sarebbe effettivamente accompagnarla e tornare in aereo per darle fiducia e per abituarla anche per i prossimi viaggi ...
Aaargh! che frustrazione!
Ciao a tutti
Gianlorenzo
Luca
Luca Evangelisti
Responsabile "Voglia di Volare"
A L I T A L I A
Sito ufficiale "Voglia di volare".
VADO VIA DAL FORUM
evangelisti.luca@alitalia.it
Chi vuole sul serio qualcosa trova una strada, gli altri una scusa.
Proverbio africano
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Proverbio africano
Avete ragione... i bambini costituiscono uno stimolo incredibile perchè a loro si vorrebbe far conoscere e vedere tante cose. E l'aereo oggettivamente in certe circostanze è il mezzo più ragionevole per viaggiare oltre che una esperienza unica in sè. Del resto se solo penso a quando ero bambino io e l'entusiasmo e il divertimento che provavo quando ero in aereo...
Certo che se oltre alla parmigiana, la pasta al forno e ai babà si portasse per loro un pò di gelati, di patatine fritte e di bibite... sarebbe perfetto!
Certo che se oltre alla parmigiana, la pasta al forno e ai babà si portasse per loro un pò di gelati, di patatine fritte e di bibite... sarebbe perfetto!
Questo, se mi permetti, è un altro ottimo spunto...puoi cercare di rievocare tutte quelle piacevoli sensazioni: ripensa alle voci, ai suoni, agli odori, alle parole di chi era con te...pauster ha scritto:Avete ragione... i bambini costituiscono uno stimolo incredibile perchè a loro si vorrebbe far conoscere e vedere tante cose. E l'aereo oggettivamente in certe circostanze è il mezzo più ragionevole per viaggiare oltre che una esperienza unica in sè. Del resto se solo penso a quando ero bambino io e l'entusiasmo e il divertimento che provavo quando ero in aereo...
Certo che se oltre alla parmigiana, la pasta al forno e ai babà si portasse per loro un pò di gelati, di patatine fritte e di bibite... sarebbe perfetto!
quoto anche tutto il resto, anche perchè per me, il messaggio di soddisfazione personale e di autogratificazione, passa soprattutto attraverso il cibo...