Rimandato lancio Shuttle Atlantis sts-122

Area dedicata alla discussione sugli incidenti e degli inconvenienti aerei e le loro cause. Prima di intervenire in quest'area leggete con attenzione il regolamento specifico riportato nel thread iniziale

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Messaggio da star2 » 30 dicembre 2007, 20:41

Radiografia di un micro connettore malfunzionante di un sensore ECO. Per ottenere questa immagine è stata ottenuta con la tecnologia "nano x-ray" in quano questi connettori sono visibili solo al microscopio.

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Messaggio da star2 » 31 dicembre 2007, 19:01

Immagini che mostrano la rimozione dei sensori ECO.
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Messaggio da worf359 » 31 dicembre 2007, 19:13

forte.

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Messaggio da star2 » 1 gennaio 2008, 21:29

Guardatevi il primo atterraggio dello shuttle enterprise. :mrgreen: L'enterprise è stato utilizzato solo per fare test di avvicinamento e atterraggio portato in quota sul dorso di un boeing 747.

http://forum.nasaspaceflight.com/forums ... ntid=26910

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Messaggio da star2 » 1 gennaio 2008, 23:12

Posto un "dietro le quinte" sul lancio di STS-1 narrato da James Oberg in occasione del 25° anniversario dello Shuttle. Oberg, all'epoca, lavorava al Johnson Space Center NASA e prese parte in prima persona al lancio inaugurale del Columbia.

Tratto e tradotto liberamente da un articolo di James Oberg sul "Cosmic Log" di MSNBC

Immagini © NASA

La prima missione dello Space Shuttle, il 12 Aprile 1981, quasi non fini'pochi secondi dopo il lancio. Fortunatamente, l'inatteso problema accadde senza che nessuno se ne accorgesse, così né l'equipaggio né il Controllo Missione seppero mai quanto sarebbero stati terrorizzati dall'evento.
Per quel che ricordo, neppure la mia squadra si accorse di nulla. La mia postazione di lavoro era nella "Staff Support Room", collegata alla console della Propulsione nella sala principale del Centro Controllo Missione, ed il nostro compito era di monitorare i motori ed i serbatoi associati al Sistema di Controllo a Reazione (l'RCS, 42 piccoli razzi presenti sulla prua e sulla coda dello Shuttle Columbia) ed al Sistema Orbitale di Manovra (l'OMS, cioè i due motori più piccoli posti vicino agli ugelli principali). Il nominativo di chiamata (Call Sign) della postazione principale era "Prop", quello del mio collega più esperto era "OREO" (abbreviazione di OMS/RCS Engineering Officer), mentre io rispondevo al nome di "Consumables", tenevo d'occhio gli indicatori dei propellenti.

Tutti ci rendevamo conto che, prima di allora, nessuno aveva mai fatto volare un'astronave del genere. Non solo non era stata collaudata, ma neppure era stata costruita perché la si potesse collaudare in un volo senza equipaggio. Erano state ideate numerose procedure di emergenza, e l'equipaggio aveva a disposizione i sedili eiettabili e le tute pressurizzate originariamente previsti sull'aereo spia SR-71 Blackbird. Ma l'intero team era galvanizzato dal giusto mix di controllato timore e brillante ingenuità, nonché dall'impressione che, alla fine, tutto sarebbe andato per il meglio.
A differenza di milioni di altre persone, noi non avevamo a disposizione un collegamento televisivo per seguire il lancio, era stato proibito perché giudicato una distrazione. Invece fissavamo schermi pieni di tabelle con numeri e grafici, e pannelli con luci di allerta, rosse, gialle e verdi, che indicavano singoli eventi e livelli di attenzione. Ci eravamo addestrati per due anni a riconoscere qualunque problema che avrebbe potuto richiedere un rapido cambio di programma per gli Astronauti a bordo della navetta. Parte dell'addestramento era proprio indirizzato all'eliminazione di ogni fattore esterno che avrebbe potuto distrarci da ciò che avevamo veramente bisogno di sapere.

Quello che non vedemmo, e che fortunatamente nemmeno l'equipaggio vide, fu ciò che accadde esattamente quando i tre motori principali dello Shuttle presero vita e, subito dopo, i suoi due massicci razzi a combustibile solido (gli SRB) si accesero per far staccare da terra il complesso spaziale. Nessuno aveva mai potuto collaudare questi motori tutti insieme, accendendoli contemporaneamente in un lancio simulato o in qualche altra struttura a terra. E nessuno considerò seriamente la gravità di quello che poi avvenne.
L'accensione degli SRB lanciò un torrente di fuoco verso il basso, dentro alle cavità presenti sotto la piattaforma di lancio, dove superfici parafiamma incanalavano il flusso rovente verso l'esterno, a lato della rampa. Se alcuni volatili ed altri animali più sfortunati si trovavano in quella zona, venivano carbonizzati all'istante, servendo da lauto pasto per altri predatori nei giorni a venire. Ma le fiamme non vennero tutte deviate in sicurezza.

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Nei primissimi istanti di accensione degli SRB, alcuni grani di carburante solido incombusto si staccarono dall'interno dei razzi a causa delle vibrazioni. A differenza dei tradizionali razzi a polvere, che di solito bruciano il propellente dal fondo verso la cima, gli SRB hanno una lunghissima cavità centrale che va dalla punta all'ugello di scarico, ed il dispositivo di accensione, in pratica un'altro piccolo motore a razzo, spara la sua fiammata dall'alto verso il basso, per accendere contemporaneamente tutta la superficie interna di questo cilindro. Proprio questa accensione sparò fuori alcuni frammenti di propellente insieme al primo getto infuocato.
Questi "grani" di propellente, circondati dalle fiamme, presero immediatamente fuoco, ma nel posto sbagliato, cioè non all'interno degli SRB bensì nelle cavità devia-fiamma poste direttamente sotto alla navetta. L'inaspettata esplosione proiettò una potente onda d'urto in tutte le direzioni, anche verso l'alto e contro la coda dello Shuttle che iniziava lentamente ad alzarsi dalla rampa. Il contraccolpo investì in pieno la navetta, colpendo lo scudo termico attorno ai motori ed altre parti della coda. Le sollecitazioni furono circa cinque volte superiori rispetto a quelle previste ma, d'altra parte, lo Shuttle era stato costruito con un margine di sicurezza almeno doppio rispetto al necessario. La sezione di coda si deformò temporaneamente ma resse.
L'onda d'urto travolse anche il bordo d'uscita del cosiddetto "flap di fusoliera", cioè un pannello mobile, tipo alettone, che si estendeva all'indietro dal ventre della navetta. Durante il volo in atmosfera il suo movimento controllava la posizione della prua dello Shuttle (il beccheggio) e veniva azionato da un circuito idraulico pressurizzato tramite un generatore autonomo.
Come capimmo in seguito, fortunatamente molto in seguito, il contraccolpo forzò il flap fuori posizione, contro la sua stessa pressione idraulica interna, piegandolo di un angolo chiaramente visibile nelle immagini televisive e nella telemetria di bordo. Le valutazioni pre-volo avevano suggerito che questa deflessione forzata era eccessiva per poter operare in sicurezza. La compressione del fluido nel circuito idraulico del flap poteva essere stata sufficiente per incrinare o rompere una tubazione.
Dopo la missione, le immagini riprese dalle telecamere della rampa di lancio furono mostrate al Comandante di STS-1, John Young. La sua reazione fu dura: "Se avessi saputo che il flap era stato spostato così tanto dalla sua posizione naturale, avrei concluso che le linee idrauliche avevano ceduto, ritenendo il sistema inoperativo."
Senza il flap di fusoliera funzionante, la discesa controllata e l'atterraggio sarebbero risultati estremamente difficoltosi, se non impossibili. I piccoli razzi dell'RCS non sarebbero forse bastati per controllare il beccheggio, e lo Shuttle avrebbe potuto diventare incontrollabile e disintegrarsi a grandissima quota e velocità. Per John Young ci sarebbe stata solo una possibilità di salvare la sua vita e quella del suo copilota, Bob Crippen. "Avrei condotto il veicolo fino ad un'altitudine di sicurezza", affermò in seguito, "e, all'
'interno dell'inviluppo di volo per l'eiezione (cioè l'intervallo di quota e velocità per azionare in sicurezza i sedili eiettabili), avrei tirato la maniglia." I due uomini sarebbero stati espulsi ed il Columbia, pochi secondi dopo, sarebbe stato distrutto dagli addetti alla sicurezza della base di lancio, tramite l'azionamento delle cariche esplosive di bordo. La preoccupazione sarebbe stata che, aspettando troppo, lo Shuttle sarebbe entrato in un regime di volo dal quale poteva risultare impossibile tornare a quote abbastanza basse per l'eiezione, se il flap di fusoliera fosse risultato effettivamente danneggiato. La decisione salva-vita avrebbe dovuto essere presa nel giro di poche dozzine di battiti del cuore. Tutto questo se qualcuno si fosse accorto del problema.

Ci sarebbero voluti anni prima che un altro Shuttle, il Challenger, fosse stato pronto al volo, se mai gli Stati Uniti avessero avuto il fegato di riprovarci. Ed i frammenti recuperati non sarebbero stati sufficienti a determinare che l'eiezione era stata decisa basandosi su un'errata valutazione. Le linee idrauliche non si erano danneggiate e funzionarono perfettamente.
Per i due giorni successivi, l'equipaggio ed il Controllo Missione verificarono con attenzione le prestazioni della navetta e tutto funzionò in maniera soddisfacente. Quando per il Columbia arrivò il momento di rientrare nell'atmosfera io non ero in turno, ma nel mio ufficio ascoltammo le comunicazioni aria-terra che confermarono che il ritorno era avvenuto in sicurezza.
Solo più tardi apprendemmo che tutti i nostri margini di sicurezza e tutte le nostre procedure, quel giorno, erano state appena sufficienti per garantire il successo del lancio. Imparammo anche che non eravamo assolutamente consci di tutti i fattori che influivano su decisioni che dovevano essere prese sul filo dei secondi. Furono lezioni importantissime, e l'esperienza fornì informazioni che sarebbero risultate essenziali per la sicurezza del volo, se fossero state seguite. La storia, purtroppo, ci insegna che troppe di queste cose furono dimenticate.


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Per completezza, vediamo anche la versione ufficiale del "problema", e le soluzioni adottate da STS-2 in poi.


Problema

L'onda di pressione iniziale all'accensione degli SRB di STS-1 (chiamata SRB IOP - Ignition Overpressure) superò i limiti progettuali.
Le accelerazioni misurate su ali, flap di fusoliera, deriva e cabina equipaggio superarono quelle previste al decollo.
La struttura di supporto del serbatoio dell'ossidante per l'RCS subì una flessione.

Cause

Le analisi post-volo rivelarono che i getti d'acqua applicati per sopprimere l'SRB IOP non erano direzionati correttamente.
La sorgente dell'IOP fu localizzata presumibilmente sul deflettore del getto di scarico.
L'analisi dei dati di STS-1 rivelò che la sorgente principale si trovava immediatamente al di sotto del piano di uscita degli ugelli.
I dati raccolti dall'accensione e decollo dei Tomahawk, utilizzati in sede progettuale, erano molto differenti da quelli effettivi degli SRB.

Azioni Correttive

Una soluzione del problema dell'SRB IOP fu ritenuta necessaria prima del lancio di STS-2.
Fu formato un comitato di studio tra NASA e ditte contraenti.
Vari modelli in scala al 6.4% furono utilizzati per test di accensione e soppressione dell'onda d'urto.
I getti d'acqua al Pad furono ridirezionati verso la reale sorgente dell'IOP.
Grandi recipienti pieni d'acqua furono installati nel condotto di scarico degli SRB.

Tutte questi provvedimenti portarono ad una significativa riduzione dell'IOP fin dal lancio di STS-2.



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Qui il video dell'lancio:


Ho scritto in neretto per una migliore leggibilità. E' un pò lungo da leggere mà ritengo sia molto interessante. :D

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Messaggio da Beorn » 1 gennaio 2008, 23:40

Interessante??

Sono rimasto a bocca aperta!

Bellissimo.
Gio'
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Messaggio da star2 » 2 gennaio 2008, 23:47

Domani sera alle ore 23 italiane audio conferenza della NASA riguardante l'andamento dei lavori e sulla possibile data di lancio.

Intanto l'Atlantis aspetta sulla rampa 39A esposto alle intemperie da un numero di giorni che supera abbondantemente i 40.................... #-o ](*,)

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Messaggio da star2 » 3 gennaio 2008, 11:05

Prevista una diminuzione di temperature questa notte con tutte le attrezzature per riscaldare i sistemi critici già installate, in particolare SRB, OMS ( ORBITAL MANEUVERS, ROCKET ENGINE ) e tutti i sistemi che contengono acqua. Attualmente ci sono 3°C sulla rampa. ](*,) ](*,) . Gli o-ring degli SRB perdono elasticità e quindi tenuta a queste temperature. #-o

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Messaggio da star2 » 3 gennaio 2008, 16:18

E' iniziata la nuova riunione del PCRB per una nuova decisione sul processo di riparazione dell'ET per la prossima missione.
Sarà improbabile la scelta già oggi di una data, dovrà però essere confermata una strategia di intervento per risolvere definitivamente il problema.
Intanto sono iniziati i test al Marshall Space Flight Center (MSFC) sul componente rimosso con un team specializzato che è in attesa al KSC di ricevere il ricambio, in arrivo per domani e iniziare il lavoro di rimontaggio e richiusura della zona in cui si è operato.
Le previsioni sono di 25 giorni di lavoro per terminare il processo e riportare lo shuttle in condizione "S0007" per riprendere il countdown.
Se nei prossimi giorni si dovesse invece evidenziare che il problema è all'interno del tank si procederebbe con un rollback per aprire e lavorare all'interno dell'ET nel VAB.
Una conferenza stampa è prevista per le 23 italiane di oggi.

Black Magic

Messaggio da Black Magic » 3 gennaio 2008, 16:27

Grande star!
questo 3d è uno spettacolo!!!

Davvero molto apprezzato.

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Messaggio da star2 » 3 gennaio 2008, 16:36

Grazie amici mi fà molto piacere. :thumbright: Se siete daccordo il giorno prima del lancio apro una discussione in merito alle operazioni di countdown e sucessive operazioni orbitali e relativi problemi che secondo la mè purtroppo non mancheranno. [-o<

Black Magic

Messaggio da Black Magic » 3 gennaio 2008, 16:43

star2 ha scritto:Se siete daccordo il giorno prima del lancio apro una discussione in merito alle operazioni di countdown e sucessive operazioni orbitali e relativi problemi che secondo la mè purtroppo non mancheranno. [-o<
Non serve neanche chiederlo! :thumbright:
Speriamo che stavolta vada liscio e che sia tutto "Go Fly!".

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Messaggio da star2 » 3 gennaio 2008, 16:45

Ok andiamo avanti con questa discussione.
Guardate avanti e puntate sempre in alto : le stelle non sono poi cosi' lontano ! Paolo Nespoli STS-120

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Messaggio da star2 » 3 gennaio 2008, 16:52

Piccola notizia appena sfornata:

La NASA ha comunicato di aver stipulato un accordo con Zero Gravity Corporation, l'unica compagnia certificata dalla FAA per svolgere voli parabolici negli USA, per "appaltare" i propri voli, sia scentifici sia di addestramento per gli astronauti.
E' un passo importante perchè fino ad ora tutte le attività in microgravità della NASA erano state eseguite con velivoli governativi propri, mentre ora per la prima volta il "Vomit Comet" sarà di una compagnia privata.
La compagnia baserà i proprio aerei per questa attività principalmente al Johnson Space Center di Houston e al Glenn Research Center di Cleveland, rispettivamente per i voli addestrativi e per i voli di ricerca.
La NASA a questo scopo aveva sempre utilizzato i KC-135 o i C-9 mentre Zero Gravity Corp. utilizza un Boeing 727.
Il contratto ha durata per ora di un anno con valore di 4,7 milioni di dollari con un'opzione per altri 4 anni se il servizio sarà approvato.

Zero G è una compagnia completamente privata, l'unica ad operare negli USA questo genere di servizio, disponibile anche a semplici cittadini in cerca di nuove emozioni.
Opera voli per "turismo", per ricerca, per il settore cinematografico e per aziende private.
Fino ad ora, dall'inizio dell'attività nel 2004 ha compiuto oltre 150 voli ospitando sul suo aereo più di 3000 persone di età compresa fra gli 8 (recentemente ha volato il passeggero più giovane) e i 93 anni, compreso l'astrofisico Stephen Hawking.

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Messaggio da star2 » 3 gennaio 2008, 19:51

Qui il video che mostra la rimozione dei sensori ECO:
Quella specie di tubo che avvicinano all'ET serve per fare le radiografie ai sensori.
http://www.space-multimedia.nl.eu.org/v ... play46.php

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Messaggio da star2 » 3 gennaio 2008, 21:39

Per chi non ha potuto mai ascoltare il "sound" del lancio del Saturno 5 ...
Scaricate il file e alzate il volume a palla
P.S. se arrivano i carabinieri a casa vostra io non sono responsabile. :mrgreen:
Allegati
saturno5.mp3
(354.82 KiB) Scaricato 123 volte

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Messaggio da star2 » 3 gennaio 2008, 21:43

Aggiornamento:
Nuova data di lancio il 2 febbraio mentre se si deciderà un nuovo "tanking test" il lancio è previsto per 8 febbraio.
Guardate avanti e puntate sempre in alto : le stelle non sono poi cosi' lontano ! Paolo Nespoli STS-120

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Messaggio da star2 » 3 gennaio 2008, 22:00

Se eseguire il tanking test verrà deciso il 21 Gennaio, e solo in quell'occasione si saprà quale delle due date è quella definitiva.
Guardate avanti e puntate sempre in alto : le stelle non sono poi cosi' lontano ! Paolo Nespoli STS-120

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Messaggio da star2 » 4 gennaio 2008, 10:14

Prossimamente sù questo schermo: Lo shuttle salva Hubble:

Hollywood style

http://learners.gsfc.nasa.gov/mediaviewer/HSTTrailer1/


Certo che non ci si può proprio lamentare delle pubbliche relazioni e divulgazione della NASA!!!

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Messaggio da star2 » 4 gennaio 2008, 10:46

Ancora qualche notizia dalla conferenza post-riunione:
- Le date sono quelle sopra ma si cercherà comunque, anche se è già stato detto che è improbabile, di proteggere la data del 24 Gennaio, a seconda di come andranno i test e se tutto andrà molto bene si potrà lanciare per fine gennaio.
- Confermata la scelta di saldare il connettore
- Confermato l'arrivo per oggi del ricambio al KSC
- La decisione del tanking test dipenderà dai test in laboratorio al MSFC
- C'è un problema di conflitti con un Progress per cui è probabile che la NET 8 febbraio possa essere NET 7 febbraio.
- Le modifiche al'ET-126 (quello di STS-123) sono già iniziate ma non si installerà il nuovo pezzo fino alla conclusione dei test al MSFC
- Gli altri lanci non sono ancora stati programmati
- STS-123 avrà un intervallo di partenza minimo da STS-122 di 5 settimane, mentre STS-124 se avrà ripercussioni sarà comunque di un breve periodo

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Messaggio da star2 » 4 gennaio 2008, 14:42

La notizia bella, oltre di vedere finalmente il lancio della STS-122, sarà quella di vedere in breve tempo anche un secondo lancio , STS-123.
Non ci possiamo certo lamentare, due voli distanziati di pochissimo. :wink:

STS-124 sarà appena dopo, anche in quel caso si manterrà il tempo minimo fra due missioni. :D

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Messaggio da star2 » 4 gennaio 2008, 22:41

Voglio cercare di ordinare, per quanto possibile, le varie tipologie di endoreattori attualmente in utilizzo sia nel caso di motori da accesso allo spazio (lanciatori) sia nel caso di motori da navigazione nello spazio (controllo di assetto, manovre orbitali, docking, etc.): quella che ho proposto qui è già una prima classificazione di tipo funzionale. Cercherò di essere più chiaro possibile.

I propulsori possono essere poi divisi in:
Propulsori a getto che comportano l'espulsione di materia in una direzione che causa, per reazione, una spinta in direzione eguale e contraria: in sostanza sono basati sul principio della conservazione della quantità di moto;
Propulsori non a getto, come ad esempio le vele solari: non comportano espulsione di gas combusti.

Nel caso dei propulsori a getto distinguiamo poi due importanti categorie:
Gli esoreattori, il cui funzionamento dipende dall'ambiente esterno: il comburente della reazione di combustione è l'aria esterna. Questi motori sono i tipici motori a getto aeronautici: turbogetti, getti, turbofan...
Gli endoreattori il cui funzionamento è pressochè indipendente dall'ambiente esterno: questi motori possono quindi viaggiare anche nel vuoto, disponendo di tutto ciò sia necessario per la combustione, sia combustibile sia comburente.


Prima di indagare le varie tipologie di propulsori aerospaziali, possiamo individuare altre classificazioni in base al loro funzionamento (quindi sia per eso che per endoreattori):
Classificazione in base alla velocità di propagazione del fenomeno di governo:
velocità subsonica, con onde di deflagrazione: è il caso più comune;
velocità supersonica, con onde di detonazione.

A seconda della modalità di funzionamento distinguiamo inoltre:
Funzionamento continuo: V2 tedesche, endoreattori per propulsione primaria (lanciatori), esoreattori;
Funzionamento pulsato: V1, monopropellenti a idrazina, propulsori elettrici al plasma, a radiazione laser, a detonazione.

Un'altra classificazione funzionale é:
sistemi a perdere, come la quasi totalità dei propulsori spaziali (endoreattori);
sistemi riutilizzabili, come lo space shuttle (parzialmente) e i motori aeronautici (esoreattori).

Per continuare nell'opera di classificazione dei propulsori ora prettamente spaziali (endoreattori) cerchiamo di individuare macroscopicamente le tre categorie di energia in gioco nel processo:

ENERGIA PRIMARIA - - ENERGIA TRASFORMATA - - ENERGIA CINETICA -> Azione

Queste categorie energetiche in realtà caratterizzano sia gli eso che gli endoreattori. Ad esse sono associate, solitamente: un serbatoio (sorgente di energia primaria), una camera di combustione o miscelazione (sorgente di energia trasformata) ed un ugello gasdinamico (sorgente di energia utile ed espusore dei gas combusti).



ENERGIA PRIMARIA : ne individuiamo 4 tipologie:

1. Energia primaria chimica (CP), associata al guscio elettronico degli atomi. Si hanno quindi propellenti liquidi (LP), propellenti solidi (SP), propellenti ibridi (HP) o gassosi (GP).

2. Energia primaria nucleare (NP), associata al nucleo degli atomi. Nella sua versione principale si riscalda il propellente con dell'energia termica da sorgente nucleare e quindi si accelera la miscela mediante un ugello gasdinamico. Si hanno: endoreattori a decadimento isotopico (in satelliti ma non in motori da lancio), a fissione nucleare (prototipi testati a terra, NERVA), fusione nucleare (sperimentazioni in corso) e antimateria (studi concettuali ai limiti della realizzabilità).

3. Energia primaria elettrica, con sorgenti ad arco o resistenza (con conseguente accelerazione gasdinamica), ad ioni (accelerazione elettrostatica) o al plasma (accelerazione elettromagnetica).

4. Energia primaria radiante, con sorgenti quali: radiazione solare, radiazione laser, microonde.



ENERGIA TRASFORMATA: ne individuiamo 2 classi: energia termica ed energia elettrica, che danno il nome agli endoreattori termici ed elettrici. Si chiamano allora propulsori termici tutti i propulsori a getto (eso ed endoreattori) la cui energia trasformata è di tipo termico, mentre propulsori elettrici se l'energia trasformata è di tipo elettromagnetico. I secondi sono adatti alla navigazione nello spazio, i primi per i sistemi di lancio oppure anche alla navigazione ed alle operazioni in orbita.



ENERGIA CINETICA: viene chiamata in generale energia utile. Viene ottenuta accelerando il propellente, solitamente mediante un ugello gasdinamico supersonico (se energia trasformata di tipo termico) oppure con un campo elettromagnetico (motori elettrici, ad ioni/plasma...)

[continua]

N757GF

Messaggio da N757GF » 5 gennaio 2008, 0:51

star2 ha scritto: I propulsori possono essere poi divisi in:
Propulsori a getto che comportano l'espulsione di materia in una direzione che causa, per reazione, una spinta in direzione eguale e contraria: in sostanza sono basati sul principio della conservazione della quantità di moto;
Propulsori non a getto, come ad esempio le vele solari: non comportano espulsione di gas combusti.
Anche le vele solari funzionano sul principio della quantita` di moto (anzi tutti i propulsori funzionano su questo principio).

E applicando la conservazione della quantita` di moto, si si puo` facilmente rispondere alla domanda "spinge di piu` una vela nera o una vela argentata?"
star2 ha scritto:
Gli endoreattori il cui funzionamento è pressochè indipendente dall'ambiente esterno: questi motori possono quindi viaggiare anche nel vuoto, disponendo di tutto ciò sia necessario per la combustione, sia combustibile sia comburente.
I motori a ioni e plasma sono classificati come endoreattori?
star2 ha scritto:
Funzionamento pulsato: V1, monopropellenti a idrazina, propulsori elettrici al plasma, a radiazione laser, a detonazione.
I propulsori a ioni sono pulsati? Hai dei riferimenti sui plasma?
star2 ha scritto:
2. Energia primaria nucleare (NP), associata al nucleo degli atomi. Nella sua versione principale si riscalda il propellente con dell'energia termica da sorgente nucleare e quindi si accelera la miscela mediante un ugello gasdinamico. Si hanno: endoreattori a decadimento isotopico (in satelliti ma non in motori da lancio), a fissione nucleare (prototipi testati a terra, NERVA), fusione nucleare (sperimentazioni in corso) e antimateria (studi concettuali ai limiti della realizzabilità).
Propulsori con decadimento isotopico: sono i motori a ioni alimentati da un RTG? Per gli altri hai della bibliografia?
star2 ha scritto: 3. Energia primaria elettrica, con sorgenti ad arco o resistenza (con conseguente accelerazione gasdinamica), ad ioni (accelerazione elettrostatica) o al plasma (accelerazione elettromagnetica).
Gli ioni possono essere accelerati con campi elettromagnetici, non solo elettrostatici.
Come distingui plasma e ioni? Presenza di elettroni e raggio di interazione?
star2 ha scritto: 4. Energia primaria radiante, con sorgenti quali: radiazione solare, radiazione laser, microonde.
Ci sono esempi di propulsori basati su microonde o laser?

Grazie, ciao

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Messaggio da star2 » 5 gennaio 2008, 10:38

Vele solari vela solare, basata sulla pressione di radiazione della luce del Sole. Tale pressione (insieme alla pressione del vento solare) è quella che fa sì che la coda di una cometa sia orientata sempre in direzione opposta al Sole, non soltanto quando la cometa si avvicina al Sole e la sua coda le sta dietro, ma anche dopo che la cometa ha superato il Sole e ne ne allontana, quando la sua coda si allunga davanti alla cometa stessa.

La vela solare usa la pressione di radiazione allo stesso modo di come le barche a vela usano il vento. Potrebbe consistere di un grande foglio di materiale riflettente (come la pellicola di mylar che si usa per evitare il surricaldamento dei veicoli spaziali) tenuto teso da una intelaiatura che trasmette la pressione al veicolo. Sono stati proposti vari progetti realizzativi.

È molto importante che il foglio sia riflettente come uno specchio. Rinviando tutta la luce all'indietro, si raddoppia (quasi) la pressione, quando la vela è orientata proprio di fronte al Sole. Ma, più importante ancora, la vela può essere inclinata di un certo angolo rispetto ai raggi del Sole, e rifletterli quindi in una certa direzione, cioè nella direzione opposta a quella in cui si vuole far muovere l'astronave, e in questo modo la velocità del veicolo aumenterà progressivamente. Quando la vela è orientata esattamente di faccia al Sole, la pressione della luce si contrappone all'attrazione solare e permette a un satellite di spostarsi su un'orbita leggermente più ampia. D'altronde, orientando la vela di un certo angolo, si può far sì che il veicolo spaziale si muova su una spirale che si allarga, e questo tipo di traiettoria è molto utile nelle missioni interplanetarie.


Si sono classificati come endoreattori a combustione non chimica

Per gli impulsi di ioni ,parlando con un amico che lavora all'esa ho saputo che il movimento ionico è dovuto ad impulsi di ioni di una durata fino a 5000 secondi.

Si mediante RTG (generatori termoelettrici a radioisotopi ) per gli altri non ho bibliografia mi spiace.


Riguardo la distinzione trà ioni e plasma non avendo una laurea in fisica dei plasmi non ti saprei rispondere nella maniera più adeguata.

Per i motori laser e microonde sono in fase di studio e test.

Mi sà che tu ai la laurea in fisica delle particelle dato la complessità delle domande. :D :mrgreen:

Ciao

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Messaggio da star2 » 5 gennaio 2008, 11:31

Altro problema per sts-122

E' sorto ieri un nuovo problema con la missione STS-122, un ATVC (Ascent Thrust Vector Control), il computer che controlla l'orientamento dell'ugello dei booster e degli SSME ha richiesto una sostituzione.
L'unità verrà rimpiazzata nel weekend e secondo la documentazione fornita la deadline per completarla è per domani se si volesse mantenere il 2 Febbraio come prima opportunità di lancio.
Gli ATVC controllano l'orientamento della spinta agendo sui servoattuatori degli SSME e dei SRB, il problema era stato scoperto durante l'ultimo tanking test quando il controllore inviava segnali "erranti" durante la simulazione, anche se il problema non si è più ripetuto nei test successivi si è deciso comunque di procedere con la sostituzione.
Proprio per l'unicità del problema con l'anomalia che si è verificata esclusivamente durante quel test e mai ripetuta ha complicato l'analisi del problema avendo pochi dati per essere analizzata, anche per questo si è quindi deciso di procedere alla sostituzione completa.
Come detto per mantenere la data del 2 Febbraio la sostituzione deve essere terminata per domani, in modo da consentire lo svolgimento di tutti i test richiesti per il collaudo sia per questo problema sia per i sensori ECO.
Le opzioni erano tre, ma il rischio era di continuare con i test senza arrivare ad una soluzione con i tempi che erano già molto stretti per cui è passata la prima ipotesi, ovvero quella della sostituzione completa, le altre prevedevano un'ulteriore serie di test che avrebbero rimandato la data di lancio, oppure volare "as is" facendo affidamento sui backup che comunque sono 4 volte ridondanti e 2 volte "fault tollerant".
Il ricambio era già al KSC e nella giornata di oggi si dovrebbe completare la sostituzione. :blink:

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Messaggio da star2 » 5 gennaio 2008, 11:44

Test ed esami dei connettori ECO

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N757GF

Messaggio da N757GF » 5 gennaio 2008, 11:57

star2 ha scritto:Vele solari vela solare, basata sulla pressione di radiazione della luce del Sole.
La pressione di radiazione e` l'effetto macroscopico della variazione della quantita` di moto portato da ogni fotone. Per quello che dicevo che le vele solari funzionano anche loro con la conservazione della quantita` di moto.
star2 ha scritto: la vela può essere inclinata di un certo angolo rispetto ai raggi del Sole, e rifletterli quindi in una certa direzione, cioè nella direzione opposta a quella in cui si vuole far muovere l'astronave,
La spinta che si ottiene con vela riflettente e` orientata perpendicolarmente alla vela, cioe` sulla bisettrice dell'angolo formato da luce incidente e luce riflessa, non nella direzione opposta alla luce riflessa.
star2 ha scritto: Per gli impulsi di ioni ,parlando con un amico che lavora all'esa ho saputo che il movimento ionico è dovuto ad impulsi di ioni di una durata fino a 5000 secondi.
Adesso mi torna :). Lo avevi messo con i pulsoreattori, e avevo capito che avessero impulsi della durata di frazioni di secondo.

Grazie, ciao!

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Messaggio da star2 » 5 gennaio 2008, 12:44

Mi scuso se avevo fatto questo errore devo aver tradotto male l'inglese della mail che mi ha mandato questo amico che lavora all'esa.

Ti faccio i complimenti della tua (mi sono permesso di darti del tù) competenza tecnica molto più elevata della mia. Per mè l'astronautica è solo una passione, cerco di approffondire il più possibile mà ad un certo grado di difficoltà mi devo fermare.

PS Se dovessi scrivere qualcosa di non perfettamente corretto ti prego di perdonarmi.

Comunque cercherò di attenermi alle news di sts 122 per non infilarmi in argomenti cosi' complessi.

E' stato un piacere averti conosciuto.

ciao

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Messaggio da star2 » 5 gennaio 2008, 21:36

Aggiornamento missione STS-125 (riparazione hubble)

Lo Shuttle raggiungerà un'altezza di 570-580 km di altezza dove incontrerà l'hubble che ha un'orbita nominale di 600 km (in realtà l'orbita perfettamente circolare è un'astrazione matematica che nella realtà non esiste, cioè non tutti i punti dell'orbita distano 600 km dalla superficie terrestre) che nel tempo degrada per il piccolissimo ma esistente attrito atmosferico. Per raggiungere una maggiore altezza rispetto alla ISS una cosa da fare è sicuramente utilizzare più carburante per aumentare la durata della fase di spinta, e utilizzare i motori orbitali per correggere la rotta e ottimizzarla (date spinte in ben determinati momenti) da un punto di vista di utilizzo del combustibile.

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Messaggio da star2 » 6 gennaio 2008, 19:37

Sono in attesa di notizie sulla sostituzione dell atcv (Ascent Thrust Vector Control) avvenuta oggi, comunque l'energia dell'atlantis è stata riattivata (l'atlantis era stato spento durante le feste di natale).
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Messaggio da star2 » 7 gennaio 2008, 12:37

C'è stata un po' di confusione con le date di lancio per la prossima missione STS-122, mentre sui media è uscita la data del 24 Gennaio, accennata da John Shannon nell'ultima conferenza stampa è stato oggi chiarito che la prima data utile è e rimane il 2 Febbraio.
Il programma di riparazione prevede infatti la fine dei lavori proprio intorno a quella data (24/01), il che rende impossibile un qualsiasi lancio che sarebbe fattibile solo con un anticipo sui programmi di circa una settimana.
Il problema è tutto "mediatico" perchè quando si riallinerà ufficialmente la data al 2 Febbraio tutti i media "generalisti" parleranno di un nuovo rinvio mentre la decisione era già stata presa nell'ultima PCRB, sottolineando solo che il 24 Gennaio non era una "NET date" ma sarebbe stata, ed è, la prima data "work to" utile in caso di anticipo dei lavori e utilizzata per coordinazione dai vari centri di lavoro, insomma un mezzo passo falso nelle relazioni pubbliche della NASA.
Anche per STS-123 non c'è ancora una data perchè dipende dal lancio della missione precedente con il limite minimo di 5 settimane fra le due missioni e con un rinvio "day to day" fra le due missioni.
Il lavoro sull'ATVC da sostituire è stato completato ieri e l'Atlantis è già stato riattivato per i test di collaudo.
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Messaggio da star2 » 7 gennaio 2008, 23:11

STS-120 - ASCENT FLIGHT CONTROL TEAM VIDEO REPLAY

http://www.space-multimedia.nl.eu.org/i ... 2&Itemid=2

STS-122 - SPACE SHUTTLE ATLANTIS ATTACHED TO EXTERNAL TANK

http://www.space-multimedia.nl.eu.org/i ... 4&Itemid=2
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Messaggio da star2 » 8 gennaio 2008, 11:59

Nelle ultime analisi è stata anche rilevata una crepa sullo strato vetroso che avvolge i pin del connettore.
Non si è ancora compreso se possa essere la causa di qualche cosa o se possa portare ad ulteriori incertezze anche se sembra che non sia grave.
Il danno non porterà comunque allo spostamento della data, verranno però eseguiti numerosi test comparativi per verificarne gli effetti utilizzando tutti i campioni a disposizione compresi alcuni smontati i giorni scorsi sull'X-33 VentureStar che erano identici e portati a Michoud per dei test comparativi.
Ci saranno poi test di vibrazione e test di pressurizzazione prima di montare il nuovo pezzo.
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Messaggio da star2 » 8 gennaio 2008, 17:35

Sono stati resi noti ulteriori dettagli riguardandi la missione STS-125 che dovrebbe partire il prossimo agosto e che raggiungerà il telecopio orbitante Hubble per la quinta e ultima "Servicing Mission".
Confermata la presenza a bordo di una camera IMAX che documenterà le fasi salienti della missione con immagini che faranno parte di un nuovo documentario in uscita nel 2010.
Le altre decisioni prese oggi dall'American Astronomical Society e dal Science Mission Directorate della NASA sono le seguenti.
La missione durerà 11 giorni, con 5 passeggiate spaziali che avranno il compito di installare due nuovi strumenti scientifici, un nuovo set di giroscopi, batterie nuove e protezioni termiche per estendere la vita operativa fino al 2013 e se tutto andrà bene potrà essere installato anche un nuovo Fine Guidance Sensor più performante di quello attuale.
L'equipaggio è uno dei più esperti con tre membri che hanno già partecipato a missioni di servizio verso Hubble in occasioni passate e che attualmente sono nel pieno della preparazione e delle simulazioni.
Ci sarà poi il primo tentativo di riparazione in orbita di due importanti strumenti lo Space Telescope Imaging Spectrograph (STIS) e l'Advanced Camera for Surveys (ACS).
L'ACS era lo strumento più utilizzato, fino alla rottura lo scorso Gennaio dopo 5 anni di utilizzo, mentre l'STIS è l'importante spettrografo di Hubble.
I nuovi strumenti sono il Cosmic Origins Spectrograph (COS) e la Wide Field Camera 3 (WFC3).
Il primo analizzerà l'evoluzione dell'universo su scale temporali di miliardi di anni, mentre la seconda sarà la prima vera camera panoramica di Hubble e permetterà di riprendere immagini a colori a grande campo di diversi oggetti astronomici.
Se tutto andrà per il meglio gli astronauti lasceranno alla comunità scientifica un intero set di strumenti all'avanguardia per lo studio dell'universo, dall'astrofisica alla planetologia, e dalla materia oscura alla chimica interstellare, lasciando intendere che le più grandi scoperte di Hubble sono quelle che devono ancora arrivare.
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Messaggio da pippo682 » 9 gennaio 2008, 10:08

Anche in questo caso ("clamoroso" il caso Voyager) la vita utile di uno strumento creato per lo spazio (Hubble) è andata al di là di ogni più rosea aspettativa.

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