Sicurezza aerea. Parlano i piloti

Area dedicata alla discussione sugli incidenti e degli inconvenienti aerei e le loro cause. Prima di intervenire in quest'area leggete con attenzione il regolamento specifico riportato nel thread iniziale

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Sicurezza aerea. Parlano i piloti

Messaggio da Kitano » 31 agosto 2005, 14:11

In questo topic ufficiale si parla dell'articolo del portale con l'intervista ad un pilota che dice la sua in merito all'attuale situazione dell'aviazione civile in Italia. Buona discussione!
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Messaggio da Slowly » 31 agosto 2005, 15:09

La situazione descritta non è del tutto nuova.

Se ne parlava già.

Tuttavia non mi è chiaro se la situazione descritta da "X" sia relativa alla penisola italiota o si riferisce alla situazione globale.

la colpa di chi è?

Non mi è chiaro.
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Messaggio da XAMIR » 31 agosto 2005, 15:26

Zeno, personalmente mi sembra che l'articolo punti i riflettori sul low cost italiano, più che sul low cost in generale, ossia quello di matrice anglosassone. Ma il low cost italiano, altro non è che una brutta copia!
Se l'obiettivo principale del low fare è ridurre ai minimi termini tutti i costi, perchè una nota compagnia italiana operava da Fiumicino e Malpensa o Tessera? Gli scali italiani con maggior traffico!!! Questo lo possiamo chiamare low cost? Vuoi andare a Milano? Bene! Atterri a Bergamo! Vuoi andare a Roma? Atterri a Ciampino. Devi andare a Palermo? Atterri a Trapani. Vuoi collegare Venezia? Atterri a Treviso. Di certo non ci metti Fiumicino o Malpensa e nemmeno Linate per andare a Roma e Milano... Quello all'italiana, neanche è un low cost, è semplicemente un'imitazione, scadente, di un sistema ben più elaborato e consolidato da un ventennio di esperienza. Le compagnie italiane hanno fatto magri tentativi, semplicemente lanciato un sassolino nell'acqua.
Il pernottamento non lo fai. La timetable deve prevedere che tutti gli aerei partano e tornino allo scalo dal quale dovranno ripartire, o comunque prevedano dei riposizionamenti minimi.
Quanti posti hai sull'aereo? 150? Bene, 10 li vendi a 99 centesimi, 20 a 19 euro, 30 a 29 e così via. Ovviamente pubblicizzi solo quelli a 99 cents. Con la Ryan potevamo andare a Londra con circa 60 euro (tasse incluse) tra andata e ritorno, aspettando che tutti si decidessero abbiamo pagato circa 90 euro, se non ricordo male. Gli ultimi 50 li vendi a prezzo pieno. Insomma su questa cosa è facile giocare per far quadrare il bilancio... no?

La manutenzione. Cominciamo con una flotta omogenea, nuova, che ne richieda il minimo possibile e, quando ce n'è la necessità, avere un gruppo, interno all'azienda, o esterno se costa meno, specializzato solo su quel tipo di aeromobile.
Tieni presente, oltretutto, come la Ryan fa gli ordini: a 100 alla volta! Credi che la Boeing, o l'Airbus alla EZY, non facciano degli enormi sconti a seguito di tali ordinativi?

Insomma, gli stratagemmi ci sono, certo è che due sono gli obiettivi fondamentali del low cost: sicurezza e risparmio sui costi non relativi alla sicurezza.
Oltre a questo, hai bisogno di piloti? Bene, alla Ryan devi lasciare 30.000 euro sull'unghia per poter fare il corso macchina, senza oltretutto la sicurezza di esser preso...

In conclusione. Non è detto che il metodo di lavoro inventato da Southwest, EasyJet o Ryan Air sia sinonimo di tagli sulla manutenzione o di un aggravio della sicurezza. E' più probabile, invece, che siano i gruppi dirigenziali della major a non capire come stiano evolvendo le cose, tagliando nei punti sbagliati e operando scelte poco azzeccate.

ciao
francesco

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Messaggio da Gozer » 31 agosto 2005, 15:41

In riferimento a Slo : E' vero che se ne parlava già, ma questa è una esposizione organica e una testimonianza "palpabile" anche se comprensibilmente anonima. Mi sembra inoltre che ci sia un riferimento all'area mediterranea, paragonata (ma senza troppa distanza) a quella europea o a quella anglosassone.

Riguardo all'attendibilità della fonte, dobbiamo traslarla sull'attendibilità di Zeno, che ha curato personalmente la questione e quindi si è fatto carico di valutarla e ci sta spendendo la sua credibilità. Non ho mai incontrato Zeno (molti di voi sì) ma è lì, lo si può conoscere leggendo il suo portale e i suoi post, io ho fiducia nella bontà del contributo che ci ha presentato oggi, e questa è la premessa per ogni mio commento.

Quanto ai contenuti, non sono molto nuovi nel senso che rispecchiano le nostre più negative congetture e/o pettegolezzi, dando però loro peso ed elevandoli a preoccupante verità. Penso che più che una sorpresa (lo possono essere per chi non si era ancora accostato all'argomento, non avesse letto il nostro forum o avesse precedenti informazioni in altro senso) siano un punto di partenza per riflettere su come si può cambiare questo, come si può pensare (non solo noi, ovviamente, ma in generale l'opinione pubblica laddove adeguatamente - ED EQUILIBRATAMENTE - sensibilizzata) di invertire questa tendenza sfavorevole ai fruitori del servizio, oltre che a gran parte di coloro che lo rendono possibile.
In questa primissima reazione "a caldo" e generale, voglio ripetere l'accento sull'equilibrio da porre nella lettura e nella diffusione di queste informazioni : non si dice da nessuna parte che è pericoloso in generale prendere l'aereo, e nemmeno che i voli delle low cost cadano o "probabilmente cadano", quindi non c'è un ribaltamento delle convinzioni che noi tutti abbiamo, anche se tali convinzioni non sono diffuse dai media; noi però qui cerchiamo di andare un po' più a fondo e in dettaglio, e quindi di occuparci anche dei fenomeni minori, visto anche che nel tempo, se non controllati, possono sì ribaltare una situazione...

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Messaggio da Slowly » 31 agosto 2005, 15:45

Certo Gozzy.

Non ho dubbi su Zeno, e quindi sulla sua 2fonte", figuriamoci. I lgiorno in cui dubiterò di Zeno le anatre si butteranno da sole in pentola.

E' solo che ok, ho capito la situazione descritta ma non riesco a trarne delle conclusioni.
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Messaggio da Kitano » 31 agosto 2005, 15:52

Un particolare per Gozer: per "area mediterranea" si intende l'area che comprende Grecia, Tunisia, ma anche Italia...
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Messaggio da Gozer » 31 agosto 2005, 16:24

Zeno";p="37446 ha scritto:Un particolare per Gozer: per "area mediterranea" si intende l'area che comprende Grecia, Tunisia, ma anche Italia...
Era perfettamente chiaro, d'altra parte non si può dire che l'Italia sia un paese anglosassone :D e per europea intendevo centro-nord europea, ma andando a rileggere l'articolo il confronto è esattamente tra "bacino mediterraneo" e "anglosassoni".

Comunque, partiamo con i commenti... se fossi (ma non lo sono, eh, assolutamente... :roll: ) un utente e un passeggero sprovveduto, e magari non molto pratico con Internet e con l'inglese anche se faccio quello che posso, vi chiederei : ok, mi sembra chiaro che una delle cose che possiamo fare come passeggeri è, come dice anche l'intervista in oggetto, cercare preventivamente notizie in merito a "con chi" e "su cosa" viaggerò e come sono messi entrambi... bene, a parte leggermi tutto http://www.md80.it/bbforum, e ci metterò circa tre mesi, come faccio a trovare altre informazioni, quali sono importanti e posso capire e a cosa devo stare attento... (potrebbe essere uno spunto per una delle nostre "guide", ma ho l'idea che enfatizzata troppo questa cosa solleverebbe troppe polemiche, o no?)

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Messaggio da Kitano » 31 agosto 2005, 16:43

Beh... Innanzitutto chiamando l'agenzia di viaggi e imponendo loro di farti sapere con che compagnia aerea partirete. Una volta saputa la compagnia, chiamarla e chiedere se i loro aerei sono di proprietà o se sono in leasing. Già questo potrebbe essere una buon punto di partenza...
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Messaggio da Gozer » 31 agosto 2005, 17:02

Sono d'accordo, ma significa anche che, quando vado in agenzia, devo avere già un buon panorama delle compagnie, perché nella maggior parte dei casi tutto il processo di prenotazione del viaggio si svolge in pochissimo tempo, se aspetto di sapere questo o quello e prendere informazioni va a finire che perdo il pacchetto (spesso un last-minute)... dopodiché dovrò :
1) esigere che siano messe per iscritto le informazioni sulla compagnia aerea e sul volo;
2) verificare che comunque le clausole del contratto di acquisto del pacchetto non comprendano la possibilità discrezionale per l'operatore di cambiare volo e compagnia.
Purtroppo questo complica molto la vita al cliente medio, che si trova di fronte poche e fumose informazioni da tirare fuori con le tenaglie e soprattutto condizioni di acquisto "preconfezionate", e in tutto favorevoli all'operatore...
L'alternativa, come sempre, è quella di spendere di più, scegliendo pacchetti più "stabili" e affidabili, ma costosi e con elevato anticipo temporale.

E' complicato da gestire, ma è importante nella misura in cui teniamo alla nostra sicurezza quando voliamo...

Forse sto andando lievemente off-topic, ma anche se il discorso principale è "vogliamo un trasporto aereo sempre più sicuro e non il contrario e che questo sia anche il miglior compromesso fra economicità per il cliente e salvaguardia dei lavoratori del settore", un corollario è "vogliamo capire come difenderci nel frattempo"...

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re: Sicurezza aerea. Parlano i piloti

Messaggio da Alien » 31 agosto 2005, 17:04

Questi discorsi non sono nuovi, purtroppo. Ad un livello molto generico, siamo tutti d'accordo sul fatto che la sicurezza é sostanzialmente una questione economica. La sicurezza costa.

A un livello di dettaglio successivo, possiamo analizzare il fenomeno dicendo che il fenomeno stesso si divide in due parti: il progetto del velivolo e l'utilizzo dello stesso. Vorrei peró sottolineare il fatto che il secondo non puó prescindere dal primo, anzi, il secondo é necessariamente un'estensione nel tempo del primo.

Il progetto del velivolo deve corrispondere a certi standard di sicurezza, che sono tecnicamente definiti dagli Enti di certificazione, e la cui responsabilitá grava sulla Ditta costruttrice.

L'utilizzo del velivolo deve poi corrispondere agli stessi standard di sicurezza definiti nel progetto, ma non sono piú di responsabilitá del Costruttore. La responsabilitá grava allora sulla Compagnia Aerea.
Quello che forse il grande pubblico non sa é che molti criteri di progetto devono essere perseguiti a livello di utilizzo. I manuali di volo e di manutenzione del velivolo sono scritti dal Costruttore, e contengono dei requisiti che fanno parte del progetto stesso; questi requisiti peró sono di responsabilitá dell'Utilizzatore.
Se un Utilizzatore non segue le procedure definite dal progetto, é come se il progetto stesso ne fosse inficiato. La sicurezza, in questo caso, peggiora.

Non si possono evitare i guasti in un velivolo. È fisicamente impossibile. Il nostro mondo non é deterministico al 100%. Si accetta quindi che il livello di sicurezza sia adeguatamente raggiunto non tanto con una probabilitá bassa di guasto, quanto con un livello adeguatamente basso di combinazione guasto-effetto prodotto. In altre parole, ci sono guasti e guasti. La sicurezza del mio volo dipende dalla probabilitá che accada un certo tipo di guasto moltiplicata per l'effetto che tale guasto mi provoca sul volo. Se l'effetto sul volo é grave, allora il tipo di guasto é grave.

Abbiamo quindi bisogno di far fronte al fatto che un guasto grave possa accadere. La sicurezza si impone quindi con due criteri: il "Fail-Safe" ed il "Safe-Life".

Il criterio Fail-Safe mi garantisce che, quand'anche il guasto grave accade, la sicurezza non é degradata. L'effetto quindi deve essere minimizzato. Accetto che accada perché tanto il mio velivolo non cade. Sulla mia auto ho un circuito frenante che si puó guastare: non importa, ne metto due e so che se anche rompo un freno, posso ancora frenare con l'altro circuito. La filosofia del criterio Fail-Safe é quindi, se vogliamo, un po' "fatalista". Lascio che accada, pazienza: ho preso le mie precauzioni.

Il criterio Safe-Life é diverso. Questo criterio é puramente statistico. Io posso considerare il tempo medio statistico di guasto di un certo elemento. Se vedo che mediamente il mio elemento si guasta ogni 4000 ore, allora posso dire che se lo ispeziono ad intervalli piú brevi, per esempio 1000 ore, mi posso accorgere che sta per guastarsi. Oppure, che concettualmente é lo stesso, se l'elemento é critico per la sicurezza, io lo sostituisco. Per esempio, sulla mia auto cambio le guarnizioni dei freni ogni 50000 km.

Ora vorrei focalizzare l'attenzione di chi ha avuto la pazienza di leggere, su due punti:

1) il criterio Fail-Safe é pura responsabilitá del Costruttore, mentre il criterio Safe-Life é anche e soprattutto responsabilitá dell'Utilizzatore

2) La sicurezza é parte integrante del progetto: se un Utilizzatore non si conforma ai criteri Fail-Safe di progetto, é come se avesse modificato in peggio il progetto stesso. Se io volo con un velivolo in cui le procedure di volo e/o di manutenzione non sono o non sono state soddisfatte, significa che sto volando con un velivolo DIVERSO da quello progettato. Il velivolo non é lo stesso, e la sicurezza non é la stessa. Il velivolo sembra lo stesso, ma non lo é, perché qualcuno non ha rispettato o non sta rispettando le procedure.

Ci troviamo quindi di fronte ad una evidente asimmetria. Da un lato, le responsabilitá del Costruttore; dall'altro quelle dell'Utilizzatore. Entrambi sono responsabili del progetto, ma non possiamo verificare il loro lavoro allo stesso modo.
Da un lato abbiamo un controllo unico, una tantum, sul progetto: la certificazione. Dall'altro abbiamo l'impossibilitá di un controllo unico, sul rispetto delle procedure. Le procedure devono essere eseguite periodicamente, e quindi per definizione non possono essere verificate al 100%.
Legalmente, che altro si puó fare se non dichiarare fuorilegge un Utilizzatore quando si scopre che non ha rispettato le procedure?
È lo stesso per quanto riguarda l'automobilista. Come si fa a prevenire il fatto che uno passi col semaforo rosso andando addosso allo sfortunato pedone? L'automobilista che non si ferma al rosso é un automobilista che non ha rispettato una procedura di sicurezza. Possiamo solamente punire l'automobilista DOPO che ha provocato l'incidente, non prima.

Allo stesso modo, una Compagnia aerea che non segue le procedure di sicurezza sarebbe da punire. Ma possiamo solamente punirli DOPO, non prima che le procedure non sono state eseguite. Come faremmo a prevenire l'automobilista che passa col rosso PRIMA che egli passi col rosso??

Ma c'è di peggio: non solo una Compagnia che non ha eseguito correttamente una procedura non é punibile fintanto che non accade l'incidente (al limite, il Ministro la dichiara indesiderata). Ma addirittura, una Compagnia, diversamente dall'automobilista che é un individuo, puó scaricare la colpa dell'incidente su una o piú persone.

L'incidente é dovuto al pezzo che non é stato sostituito come da Manuale di Manutenzione? Se non é colpa del Manuale scritto male, nel qual caso del Costruttore, allora la colpa é del manutentore. O del Controllo Qualitá. Magari, invece, la Compagnia aveva costretto il dipendente alla negligenza. Risparmio sui costi.

L'incidente é dovuto al pilota che non ha seguito il Manuale di Volo? Se non é colpa del Manuale scritto male, nel qual caso del Costruttore, allora la colpa é del pilota. Magari, invece, come prima, la Compagnia aveva costretto il dipendente alla negligenza. Risparmio sui costi.

Purtroppo, ho degli esempi a bizzeffe per ambedue gli scenari. Ma, ripeto, a parte proibire a qualcuno di atterrare e tentare di punire chi provoca delle vittime, cosa giá di per sé difficilissima, che altro potremmo fare?
Giorgio

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Messaggio da Gozer » 31 agosto 2005, 17:27

Si potrebbe chiedere (quindi proposte popolari di legge, perché se mandi una bella letterina a Lunardi sai dove va a finire ancora prima che sia aperta??) che sia regolamentato più capillarmente il settore dal punto di vista dell'orario di lavoro (e conseguentemente della conformità del reporting in tal senso), e che non siano permesse deroghe discrezionali o consensuali.
Parallelamente, l'unica cosa che puoi fare per assicurarti il rispetto delle normative (su questo e sulla manutenzione) è incrementare i controlli e le sanzioni, come si fa per le tasse e per le infrazioni stradali... non risolve al 100% ma innegabilmente aiuta.

Ovviamente, per i discorsi fatti prima, significa sempre far fallire compagnie (non ce ne frega più di tanto), mettere per strada piloti e tecnici (questo sì, ci dispiace molto) e far lievitare i costi del servizio (oddio, non ci facciamo più la nostra settimanella a Sharm pagandola niente... come faremo mai??)

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Messaggio da XAMIR » 31 agosto 2005, 19:17

Il vero problema sono i soldi.

Andando avanti ed estremizzando lo scenario, se non si trova una soluzione per garantire che ogni operatore sia in grado di adempiere agli obblighi di controllo e manutenzione dovremmo rassegnarci a vedere le compagnie più deboli o maggiormente in difficoltà crollare portandosi dietro sempre più vittime. Su questo c'è poco da fare.

Ciao
Francesco

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re: Sicurezza aerea. Parlano i piloti

Messaggio da Alien » 1 settembre 2005, 9:19

Considerazioni sacrosante, non c'é niente da contestare...

Ma il quadro non lo vedo semplice, e soprattutto non lo vedo cosí diverso tra compagnia e compagnia. Non é semplice perché nessun controllo sulle procedure puó essere eseguito dalle Autoritá prima che le procedure vengano eseguite incorrettamente o non vengano eseguite. Cioé, quando é troppo tardi. E non é diverso da compagnia a compagnia, potenzialmente, perché certi manager sono comuni a tutte le compagnie.

Un esempio negativo valga per tutte: qualche anno fa un Boeing della LTU eseguí un atterraggio d'emergenza a Vienna. Non ricordo i dettagli, ma credo che fosse decollato da Creta e fosse diretto in Germania. Al decollo, il carrello non si retrae. Il pilota comunica con la Compagnia. Gli dicono che non puó tornare indietro, che altri passeggeri stanno aspettando la sua coincidenza e che il tempo é denaro e cosí via. Insomma, gli fanno la testa come un pallone. La procedura direbbe di tornare indietro e verificare il guasto, ma lui é praticamente "costretto" a volare col carrello fuori. Rimasto quasi a secco di carburante dalle parti di Zagabria, comunica che dovrebbe atterrare, ma gli dicono che di Zagabria non se ne parla neppure. Casomai Vienna. Risultato: atterra a Vienna con i motori spenti, finendo fuori pista per una ventina di metri lateralmente. Nessuna vittima e nemmeno nessun ferito. Meno male che questo pilota aveva le "cose" quadrate! Tutto é bene quel che finisce bene, ma la mia conclusione é che se io fossi stato un passeggero di quel volo, passato lo spavento (se possibile) sarei andato alla LTU a fare come minimo un occhio nero a un qualche manager.

Vi prego di notare che si trattava della LTU, non della Pinco Palla Airways.

E sapete qual é l'esempio piú estremo? Il Challenger. Qui é la NASA, altro che aerei a pedali! Perché esplose in volo? Perché i manager della NASA avevano deciso che quel volo non si poteva rimandare, andando contro il parere dei tecnici che mostrava senza ombra di dubbio l'esistenza del problema. Era il primo volo con un passeggero qualunque (la povera ragazza, maestrina di scuola) e la risonanza sarebbe stata mondiale. In effetti, la risonanza c'é stata: il serbatoio dell'idrogeno liquido é esploso...

Scusate la franchezza: chiamatemi pure pessimista, se volete...
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Messaggio da Kitano » 1 settembre 2005, 9:23

Alien, hai anticipato il mio pensiero a proposito della NASA... Ecco un altro esempio di taglio dei costi su ricerca & manutenzione, non credo che i recenti incidenti dello Shuttle siano casuali...
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Re: re: Sicurezza aerea. Parlano i piloti

Messaggio da Gozer » 1 settembre 2005, 10:31

Alien";p="37569 ha scritto:Non é semplice perché nessun controllo sulle procedure puó essere eseguito dalle Autoritá prima che le procedure vengano eseguite incorrettamente o non vengano eseguite. Cioé, quando é troppo tardi.
E' assolutamente vero, però l'inasprimento dei controlli e delle sanzioni dovrebbe (anche se con un efficacia non pari all'inasprimento stesso, ne convengo) agire da deterrente e quantomeno diminuire le infrazioni, e con esse le probabilità di incidente...
Alien";p="37569 ha scritto:Un esempio negativo valga per tutte: qualche anno fa un Boeing della LTU eseguí un atterraggio d'emergenza a Vienna. Non ricordo i dettagli, ma credo che fosse decollato da Creta e fosse diretto in Germania. Al decollo, il carrello non si retrae. Il pilota comunica con la Compagnia. Gli dicono che non puó tornare indietro, che altri passeggeri stanno aspettando la sua coincidenza e che il tempo é denaro e cosí via. Insomma, gli fanno la testa come un pallone. La procedura direbbe di tornare indietro e verificare il guasto, ma lui é praticamente "costretto" a volare col carrello fuori. Rimasto quasi a secco di carburante dalle parti di Zagabria, comunica che dovrebbe atterrare, ma gli dicono che di Zagabria non se ne parla neppure. Casomai Vienna. Risultato: atterra a Vienna con i motori spenti, finendo fuori pista per una ventina di metri lateralmente. Nessuna vittima e nemmeno nessun ferito. Meno male che questo pilota aveva le "cose" quadrate! Tutto é bene quel che finisce bene, ma la mia conclusione é che se io fossi stato un passeggero di quel volo, passato lo spavento (se possibile) sarei andato alla LTU a fare come minimo un occhio nero a un qualche manager.

Vi prego di notare che si trattava della LTU, non della Pinco Palla Airways.
Curioso che né al pilota né alla compagnia sia venuto in mente che non ci sarebbe mai arrivato, a destinazione... non credo fosse così difficile da dedurre...
e soprattutto perché dopo questo tipo di avvenimento le inchieste (a parte quella interna) non si concludono con pesanti sanzioni per la compagnia (o magari non vengono nemmeno aperte)? Cos'è, poiché non c'erano feriti hanno fatto la constatazione amichevole???

Ma questa versione dei fatti è ufficiale? (almeno del pilota, della compagnia non penso proprio :) )
Traducendo in italiano, il pilota fa ancora questo lavoro?

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re: Sicurezza aerea. Parlano i piloti

Messaggio da Spok » 1 settembre 2005, 14:25

Di solito,leggo e scrivo sul forum per quanto riguarda fs2004 essendo solo un appassionato di volo,ma questa intervista a "mister x " mi ha interessato molto ed ancora di più i vostri vari commenti.

Verso la fine dell'intervista il pilota dice:

"Un viaggiatore accorto si dovrebbe informare anticipatamente, quando acquista il biglietto, con che tipo di compagnia sta per volare, se l'aereo che utilizzerà appartiene alla Compagnia e l'equipaggio fa parte della Compagnia stessa o fa parte di una Compagnia terza, la statistica degli incidenti, l’affidabilità sul mercato, da quanto opera, etc., tutti dati largamente disponibili su internet".

Concordo con GOZER quando dice che ci vorrebbe troppo tempo e troppa disponibilità da parte di compagnie aeree
agenzie viaggi ecc..,ma il pilota dice che questi dati sono tutti largamente disponibili su internet,per cui che ne dite di cercare di arrangiarci da soli nel recuperare informazioni utili :?:
Bisognerebbe solo chiedere a mister x o a qualcuno che li sà ,di farci sapere i link a cui collegarsi,il che potrebbe essere un primo passo per riuscire in piccola parte a controllare da soli la nosta sicurezza nel volo

Grazie!!

Spok

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re: Sicurezza aerea. Parlano i piloti

Messaggio da AP » 1 settembre 2005, 15:21

Le mie brevi e veloci considerazioni che mi sono venute in mente leggendo l'articolo sono:

1) ho deciso che da "grande" non voglio più fare il pilota;

2) la sicurezza nel trasporto aereo è influenzata da molti fattori: sul comandante normalmente ricadono le maggiori responsabilità, essendo il pilota dell'aereo, ma in realtà lo svolgimento di un volo coinvolge direttamente o indirettamente decine di persone, dall'amministratore delegato della compagnia fino al portabagagli dell'aeroporto. Ritengo che i piloti, essendo i più esposti pubblicamente, subiscano ingiustamente le cause di disservizi dovute spesso a terzi: nella maggior parte dei casi tutto finisce "bene", solo con un ritardo nell'arrivo a destinazione o uno stress psicologico (che comunque non sono da sottovalutare); nei casi peggiori invece ci scappa l'incidente e molte volte i piloti non c'entrano nulla, ma anzi subiscono le negligenze di altri (ad es. l'incidente di Linate dell’8 ottobre 2001).

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re: Sicurezza aerea. Parlano i piloti

Messaggio da Roscrew » 1 settembre 2005, 16:24

Premetto che non ho letto tutte le risposte + o - tecniche, e che sono un comune utilizzatore molto saltuario del volo reale (credo di aver fatto una decina di a/r con Fiumicino e basta finora nell'arco di quasi una trentina d'anni).
Innanzitutto ringrazio per la pubblicazione dell'articolo di X e per la chiarezza e competenza con cui è stato dipanato.
Secondo me l'articolo mette in evidenza un problema ormai epocale, e cioè l'abbassamento della valorizzazione della professionalità a vantaggio dell'economia del mercato, un problema diffuso in molte categorie purtroppo, ma che mi incita a spezzare una lancia a favore dei piloti o comunque di tutti coloro che aggiungono nel loro bagaglio la responsabilità di condurre "civili" e quindi anche sulla loro incolumità.
Io posso accettare perfino nella mia categoria (telecomunicazioni) dei disagi, visto lo stipendio ormai fermo da non so quanti anni, però sono arciconvinto che questo non si può assolutamente fare nei trasporti ormai utilizzati in larga parte per le più svariate motivazioni.
Ormai vogliono sempre di più dai lavoratori, e possibilmente gratis, ma mettere un pilota nelle condizioni citate è veramente una carognata che non può che portare a difficoltà sempre maggiori costringendo sicuramente molti piloti ad assumersi dei costi (intesi non solo in denaro, ma anche in fegato...) per mantenere l'etica del proprio lavoro.
Questo vale sicuramente anche per i controllori, così come per i macchinisti, e quant'altro....
Credo che stiamo veramente esagerando in questo paese.....un pò troppo. :x
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Messaggio da XAMIR » 1 settembre 2005, 17:20

Il problema non è solo di questo Paese, è tutto il settore che opera cercando di superare continuamente i propri limiti.

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Messaggio da Alien » 2 settembre 2005, 15:09

Zeno";p="37572 ha scritto:Alien, hai anticipato il mio pensiero a proposito della NASA... Ecco un altro esempio di taglio dei costi su ricerca & manutenzione, non credo che i recenti incidenti dello Shuttle siano casuali...
Zeno, perdonami se vado off-topic per un po', ma io ho un rapporto di amore-odio per lo Shuttle...

L'incidente del Columbia era stato provocato da una certa catena di eventi. Il primo anello della catena é stato il distacco di una parte del rivestimento esterno del serbatoio di H2. Il secondo anello é stato il distacco di alcune piastrelle dovuto all'impatto del pezzo (da notare che delle piastrelle si sono staccate moltissime volte in altre occasioni: la differenza é che c'é piastrella e piastrella). Il terzo anello é stata la perdita irreversibile dei comandi di volo dovuta al surriscaldamento strutturale dovuto alla mancanza di alcune piastrelle critiche.
Il quarto anello é stata la perdita irreversibile dell'assetto giusto per un rientro corretto. Del quinto non ne parlo...

Mi chiedo semplicemente questo: come é possibile che esattamente i primi due anelli della catena si siano verificati nuovamente? Ció puó solo significare una cosa: la NASA ha accettato che questi eventi accadano e ha modificato il progetto non per impedire che accadano ma per avere delle procedure alternative (atterraggio d'emergenza senza ingresso in orbita, riparazione in orbita) nel caso che il secondo evento (perdita piastrelle) coinvolga elementi critici.

Soluzioni al risparmio, semplicemente.
Giorgio

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Aldus
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re: Sicurezza aerea. Parlano i piloti

Messaggio da Aldus » 6 settembre 2005, 15:43

Io resto fermo sulla posizione che ho già espresso in un'altro topic, ossia nessun pilota, e quando dico nessuno intendo proprio nessuno, deve mai fare cose o procedure imposte "per capriccio" dalla compagnia. Mai! Al pilota deve sempre spettare l'ultima parola, e se il pilota si ritrova col carrello esteso deve rispettare la procedura corretta. Torna indietro? Bene, è giusto che lo faccia. Le compagnie devono smetterla di truccare le regole sulla sicurezza con la scusante del loro portafoglio. La LTU ha giocato col fuoco e ci è andata dannatamente vicina al disastro. Dico, ma è mai possibile costringere un'aereo ad arrivare a destinazione col carrello esteso e con le ultime goccioline di carburante rimaste nelle pompette? :shock: Questo è tentato omicidio, altro che risparmio! :x E' come costringere un'automobilista a passare tutti i semafori rossi perchè....perchè del traffico la compagnia se ne frega, dei semafori se ne frega, e quello che interessa è che tu devi arrivare in orario sempre e comunque. La fortuna ha voluto che quel boeing uscisse solo di pista ad atterraggio avvenuto, ma è stata solo una fortuna pazzesca. Avrebbe potuto andare peggio, molto peggio! Ai passeggeri non importa un fico secco di sfidare la fortuna e/o delle motivazioni della compagnia. Quando pagano il biglietto vogliono solo volare sicuri e basta. Il pilota di quel boeing non avrebbe mai dovuto fare quello che ha fatto.
"Ho un problema al carrello" (pilota)
"Fa niente vai avanti" (compagnia)
"Negativo, torno indietro come da procedura (dovrebbe essere stata la risposta del pilota)
"Non farlo altrimenti..." (compagnia)
"Mi dispiace, IO sono il comandante di questo velivolo e IO rispetto la procedura di emergenza" (avrebbe dovuto ribadire con fermezza il pilota).
E' così che quell'episodio avrebbe dovuto svolgersi, senza se e senza ma. Una volta a terra poi ci scattava anche una bella denuncia per negligenza nei riguardi della compagnia. Le prove? Sono tutte nel registratore di bordo. La disciplina aviatoria è una cosa serissima e deve essere serissima perchè (lo ripeto l'ennesima volta) gli aerei VOLANO! Non hanno il sedere per terra. Mi chiedo se alle volte le compagnie aeree siano consapevoli di questo minuscolo, ma determinante, particolare. A che serve far fare anni di corso ai piloti, ad addestrarli sui simulatori, a fargli accumulare ore di volo, gradi, professionismo, etc etc, se poi quando si presenta "quella" fatidica emergenza (che ogni pilota spera non gli succeda mai) gli si nega la capacità professionale di agire come lui sa giustamente fare? :roll: Per non parlare del rispetto dei passeggeri. I passeggeri sono clienti, e i clienti vanno soddisfatti sempre al massimo. Il cliente ha sempre ragione. Se sul volo della LTU ci fosse stata un'insurrezione generale dei passeggeri (a mò di dirottamento) per costringere il pilota a fare dietro front, sarebbe stato il primo caso di dirottamento legittimato, un atto giusto, il più sensato da fare in quell'occasione. Io non sono nessuno, non ho nessun potere, ma nel mio piccolo cerco sempre di tutelare i piloti. I piloti devono fare il loro mestiere senza restrizioni e ci vuole che qualcuno li tuteli come si meritano. Basta fare il gioco sporco sui piloti. Basta minacce. I piloti devono essere TUTELATI, e le compagnie (quando sgarrano sulla sicurezza) tartassate a dovere come si meritano. :x Se non si fa così prepariamoci ad altre catastrofi, è matematico. :cry:

Gozer

Messaggio da Gozer » 6 settembre 2005, 16:06

Per chi non avesse letto il topic cui si riferisce Aldus e che contiene già svariati contributi sull'argomento :

http://www.md80.it/bbforum/viewtopic.php?t=2687

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Messaggio da Kitano » 6 settembre 2005, 16:19

Grazie Gozer, inserire link ad altre discussioni collegate è sempre utilissimo!!!
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Messaggio da Kitano » 7 settembre 2005, 10:09

Ecco i motivi dello sciopero del SULT... Cosa diceva nell'intervista il pilota?........ Come volevasi dimostrare...

TRASPORTO AEREO: SULT, SICUREZZA MASSIMA NON GARANTITA DAL MINOR PREZZO = RINCORSA AL RIBASSO NON CREA INDUSTRIA E COLPISCE OCCUPAZIONE
Roma, 1 set. (Adnkronos) - Sono tre i veri problemi che riguardano la sicurezza aerea e nessuno ha a che fare con la pubblicazione di white-list o della black-list. Questa, si legge in una nota, la posizione del Sult, che puntualizza come il minor prezzo non vuol dire sistematicamente minore sicurezza, ma il massimo della sicurezza possibile e' assolutamente inconciliabile con il minor prezzo. ''Attenzione -afferma il Sult- alle false lepri delle liste bianche o nere: in gioco c'e' la sicurezza di chi vola e di chi lavora''. Secondo il Sindacato unitario lavoratori trasporti ''i veri problemi del trasporto aereo sono tre'': le modalita', i tempi e la qualita' dei controlli effettuati; l'intensita' dello sfruttamento degli equipaggi,perche' anche nei casi in cui i limiti di ore lavorate vengono rispettati, non e' dato sapere quante volte e in che misura l'impiego degli equipaggi rasenta stabilmente questi limiti, producendo comunque stress psicofisico e calo di
attenzione; infine, la considerazione che bastano un imprenditore con poca liquidita' e qualche conoscenza (anche scarsa) del settore per mettere in piedi una compagnia aerea dal nulla, distruggendo il mercato e costringendo le compagnie piu' serie a una 'rincorsa al ribasso dei costi', che non crea industria, colpisce l'occupazione e distrugge il trasporto aereo.
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Messaggio da XAMIR » 7 settembre 2005, 15:12

Ad ogni modo non è che il maggior prezzo del biglietto sia l'equivalente di maggior sicurezza.

Ma che pretendono? Che perchè loro non riescono a reggere il mercato si ritorni alle compagnie di Stato con tutti i favoritismi del caso?
Si abituassero al nuovo mercato o cambiassero il prodotto che offrono o chiudessero, se non sono più in grado di garantire la sicurezza delle operazioni, invece di stare a fare le vittime.

Questa è gente che non aspetta altro che vedere Ryan o Ezy con qualche piccolo problema per poter dire: "ve l'avevamo detto!". IETTATORI!!!

Le major hanno sempre affermato di non temere la concorrenza delle low cost perchè loro prendono un'altra fascia di mercato ed improvvisamente cosa succede? E' tutta colpa delle low cost se non c'è sicurezza? BUFFONI!!!
Ora basta addirittura un povero imbecille con due lire che conosce qualcosa per aprire una compagnia e soprattutto stò tizio mette in crisi le major? SIETE SOLO DEI CANTASTORIE!!!

La verità è che il prodotto che offrite incrocia una domanda in costante calo sul corto e medio raggio! Perchè la gente è stufa di dover pagare 600 euro per andare da Roma a Duesseldorf come succedeva un tempo, per un pranzetto schifoso e su un aereo che ormai è solo storia dell'aviazione.

NON SIETE CONCORRENZIALI, QUESTA E' LA SOLA ED UNICA VERITA'.

Altro che attentato alla sicurezza...

PS
La critica non è assolutamente rivolta al personale navigante... non c'entrano niente. La critica è verso chi stà molto più in alto.

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Re: re: Sicurezza aerea. Parlano i piloti

Messaggio da Beorn » 7 settembre 2005, 18:54

Aldus";p="38655 ha scritto:Io resto fermo sulla posizione che ho già espresso in un'altro topic, ossia nessun pilota, e quando dico nessuno intendo proprio nessuno, deve mai fare cose o procedure imposte "per capriccio" dalla compagnia. Mai! Al pilota deve sempre spettare l'ultima parola, e se il pilota si ritrova col carrello esteso deve rispettare la procedura corretta.
Un pilota in volo non dovrebbe, in caso di una simile avaria, seguire le indicazioni della torre o del costruttore del velivolo, o comunque dell'Ente preposto (ENAC?) e non quelle della compagnia, se contrastano? Intendo: ci sono delle procedure di sicurezza, in questi casi, imposte dall'Ente (ENAC?) o spetta al Comandante decidere caso per caso in base alle direttive interne del suo datore di lavoro?A me è capitato che dopo il decollo il carrello anteriore non rientrasse, e il Comandante è subito rientrato in aeroporto (ma si trattava di Meridiana).

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Messaggio da Beorn » 7 settembre 2005, 19:05

XAMIR";p="39022 ha scritto:Ad ogni modo non è che il maggior prezzo del biglietto sia l'equivalente di maggior sicurezza.

Ma che pretendono? Che perchè loro non riescono a reggere il mercato si ritorni alle compagnie di Stato con tutti i favoritismi del caso?
Si abituassero al nuovo mercato o cambiassero il prodotto che offrono o chiudessero, se non sono più in grado di garantire la sicurezza delle operazioni, invece di stare a fare le vittime.

Questa è gente che non aspetta altro che vedere Ryan o Ezy con qualche piccolo problema per poter dire: "ve l'avevamo detto!". IETTATORI!!!

Le major hanno sempre affermato di non temere la concorrenza delle low cost perchè loro prendono un'altra fascia di mercato ed improvvisamente cosa succede? E' tutta colpa delle low cost se non c'è sicurezza? BUFFONI!!!
Ora basta addirittura un povero imbecille con due lire che conosce qualcosa per aprire una compagnia e soprattutto stò tizio mette in crisi le major? SIETE SOLO DEI CANTASTORIE!!!

La verità è che il prodotto che offrite incrocia una domanda in costante calo sul corto e medio raggio! Perchè la gente è stufa di dover pagare 600 euro per andare da Roma a Duesseldorf come succedeva un tempo, per un pranzetto schifoso e su un aereo che ormai è solo storia dell'aviazione.

NON SIETE CONCORRENZIALI, QUESTA E' LA SOLA ED UNICA VERITA'.

Altro che attentato alla sicurezza...

PS
La critica non è assolutamente rivolta al personale navigante... non c'entrano niente. La critica è verso chi stà molto più in alto.
Appunto: quanto ha dovuto lottare la Sardegna per ottenere voli a prezzi decenti anziché tariffe altissime imposte perché tanto "o paghi quello che dico io oppure stai a terra..."??

Accetto tranquillamente che ora Meridiana, in virtù o per colpa dei prezzi praticati ai sardi per via delle norme sulla continuità territoriale non passi più la colazione a bordo e non ti regali il quotidiano, me lo compro io in aeroporto, ma almeno per andare e tornare da Roma spendo 120 euro e non 400, visto che il mezzo aereo è l'unico mezzo che posso utilizzare per arrivare a Roma. Quando faranno un bel tunnel sotto il Tirreno, allora potranno anche chiedermene mille, di euro: a Roma ci andrò in automobile.

Secondo me, se una compagnia come RyanAir pratica una politica di prezzi aggressiva, non c'è niente di male, finché un ente di controllo serio garantisce il rispetto delle norme di sicurezza e manutenzione. Gli altri si adeguino: è la concorrenza, FINALMENTE! Se senza i sussidi statali non sei capace di stare sul mercato, o fallisci o cambi il tuo modo di operare. E soprattutto smetti di campare sulle spalle di chi tira la carretta: lavoratori, personale di terra, piloti ecc.

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re: Sicurezza aerea. Parlano i piloti

Messaggio da jac » 7 settembre 2005, 19:37

ciao ..avrei una domanda (forse stupida) ma devo.....
quanto costa fare una revisione completa di un aereo di linea (es:md80)?Ho sentito che devono "smontarlo" tutto e poi rimontarlo
Perchè, supponendo un pessimismo di proporzioni colossali, non costa meno pagare le assicurazioni?
Lo so sarebbe terribile ma è proprio impossibile?
( premetto che non ho idea di quanto costi una revisione ...ma credo costi meno l'assicurazione..)


ciao
jacopo

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Messaggio da XAMIR » 7 settembre 2005, 20:03

Beh... non credo che le compagnie coinvolte nel regime di continuità territoriale siano in perdita per quel motivo: sai cosa vuol dire avere la protezione di determinate tratte? Che non sei in regime di concorrenza e, vai tranquillo, che io, da roma, glie devo da pagà er prezzo pieno! Quindi... oltre ad avere tratte protette se beccano pure tutti li sordi mia. Tutta la storia per la Ryan che voleva andare ad Alghero e IO che me la pio ar cu.. perchè "qualcuno" s'è messo a piagne.

BUFFONIII!!!
BASTA CON I FAVORITISMI!!! ARITIRATEVE!!! LADRONIII!!!

Ce vorrei andare io a protestà sotto la sede de certe compagnie... a guardarli in faccia a stì personaggi che hanno solo MAGNATO A SPESE DELLO STATO!!! BUFFONIII!!!

Ovviamente, lo ripeto, addetti di scalo, personale navigante e così via, non c'entra nulla. Sono solo vittime, come i passeggeri, di gente che s'è solo riempita la pancia!!! Basta guardare gli AA.VV.: una vita di precariato! O quello che gli viene dato di diaria sulle intercontinentali: a momenti il pranzo se lo pagano da soli...

VERGOGNA!!!

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Re: re: Sicurezza aerea. Parlano i piloti

Messaggio da Slowly » 7 settembre 2005, 20:41

jac";p="39153 ha scritto:ciao ..avrei una domanda (forse stupida) ma devo.....
quanto costa fare una revisione completa di un aereo di linea (es:md80)?Ho sentito che devono "smontarlo" tutto e poi rimontarlo
Perchè, supponendo un pessimismo di proporzioni colossali, non costa meno pagare le assicurazioni?
Lo so sarebbe terribile ma è proprio impossibile?
( premetto che non ho idea di quanto costi una revisione ...ma credo costi meno l'assicurazione..)


ciao
jacopo
Sei completamente fuori strada.

:wink:
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Scarica il mio (oh) mamma devo prendere l'aereo!

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Re: re: Sicurezza aerea. Parlano i piloti

Messaggio da jac » 8 settembre 2005, 13:24

[
Sei completamente fuori strada.

:wink:[/quote]


meglio così...ora sono un pò più tranquillo
ciao

XAMIR
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Messaggio da XAMIR » 8 settembre 2005, 15:59

Certo che sono di parte! Sono dalla parte mia, di chi cioè l'aereo lo deve prendere!
Francè, non venirmi a dire che un pazzoide che apre una compagnia aerea svendendo i biglietti mette in crisi un settore dai...
Non diciamo cavolate. Allo stesso modo la verità, al di là di tutto e della crisi di alcune compagnie, è che sul corto e medio raggio, quel tipo di offerta fatto dalle majors, vende sempre di meno perchè c'è un'alternativa che ormai si è ben consolidata. Questo è il motivo che genera le perdite. Non il fatto che il prezzo dei biglietti possa essere basso e non è per questo in grado di produrre profitti tali da garantire la manutenzione. Semplicissimo.

Il fenomeno del low cost si è rivolto, inizialmente, ad una fetta di mercato soprattutto di giovani o persone che hanno interesse a spendere poco per spostarsi. La cosa ha poi preso ovviamente piede, ponendo il consumatore di fronte alla scelta: posso fare a meno di quello che mi viene offerto da una compagnia tradizionale? Si? Allora prendo una low cost. Mi sembra semplice. A poco a poco l'offerta delle low cost è stata sempre più apprezzata, prendendosi una buona fetta di mercato delle major e soprattutto dicendo a tutti che viaggiare in aereo è possibile a prezzi concorrenziali con il treno!

Scusami, ma il fatto che i biglietti siano acquistabili presso tutte le agenzie di viaggio, alle quali viene riconosciuta una provvigione, è fonte di guadagno o perdita? Tutto lo staff dirigenziale strapagato, è fonte di guadagno o perdita? Il catering sul corto e medio, è fonte di guadagno o perdita? Il fatto di avere una flotta vecchiotta e disomogenea, crea perdita o profitti? Il fatto di usare gli scali maggiori, è fonte di guadagno o perdita? Il fatto di fare quotidianamente Roma - Napoli con un MD80, è fonte di guadagno o perdita? Il fatto di utilizzare per un Roma - Firenze un A319, è fonte di guadagno o perdita? A mio parere ci sono tante scelte anti-economiche, che poi vanno ad incidere sulle disponibilità per la manutenzione.
Se determinati collegamenti sono in perdita, perchè prendersela poi con le compagnie che hanno una pianificazione più accurata della propria timetable? Il fatto di operare su rotte protette verso la Sardegna, è fonte di guadagno o perdita? Perchè io non riesco a capire, come sia possibile, fare delle scelte che si rivelano delle continue falle di guadagno!
Come si fa ad arrivare ogni anno in perdita e pretendere di far finta di nulla, senza apportare mai dei cambiamenti per far quadrare i bilanci e così via. Non ha senso stare a dire va tutto bene fino all'ultimo, per poi scoppiare. A me sembra che si è fatto orecchie da mercante per troppo tempo. Ovviamente non il personale tecnico o navigante, figurati... non c'entra nulla e lo torno a ripetere. Ma chi deve organizzare, far quadrare i bilanci, adeguare il prodotto al mercato, è rimasto a beccarsi lo stipendio senza fare nulla.

La protesta dimostra un management irresponsabile. Perchè se state dicendo che presto non ci saranno i fondi per garantire la sicurezza, sarebbe bene che, chi di competenza, facesse una dichiarazione responsabile con la quale si cessano la operazioni o si dichiara il fallimento. Senza stare in bilico su questo filo di cotone...

E' ora che la finiscano di stare sempre a fare le vittime, hanno dimostrato in tanti anni, di non saper stare a galla interpretando come stava cambiando il mercato e come avvicinarsi alla gente. Volevano mantenere il trasporto aereo come la gallina delle uova d'oro per le loro tasche. Invece, per fortuna, io ho la possibilità di andare da roma a londra spendendo la stessa cifra che spenderei per andare da Roma a Milano in treno, anzi, anche molto di meno! E questo, di certo non grazie a stà gente qui. Aggiungo che se viaggio con le major del low cost, sono sicuro che da A a B mi ci porteranno senza ritardi e senza inconvenienti, visto che la Ryan, almeno, è tra le più puntuali del mondo! Se viaggio con qualcun altro con l'acqua alla gola... beh in questo momento non mi sento tanto sicuro neanche io.

Alla fine, ma l'interesse di queste compagnie non dovrebbe essere produrre profitti? Allora perchè continuano con una gestione così anti economica? Che senso ha far ricadere i loro costi esorbitanti su me che devo pagare 170 euro per andare da Roma a Verona? Perchè per un viaggio del genere non usano l'ATR? Oltretutto non sparassero che loro fanno un servizio la cui qualità è la migliore al mondo, perchè la qualità, a bordo, è mediocre. Non è un parere mio, è un parere di molte persone.
Ci sono gli aerei Regional, e allora perchè fare Bologna Malpensa con un MD80 mezzo vuoto??? Che senso ha??? Non si venisse a dire che la colpa se si fallisce è del pazzoide che apre una low cost. L'evidenza delle scelte sbagliate la si avverte già dalla timetable. La mentalità che regna in certi ambienti è quella dell'impiego statale, dove si spende e si spande, tanto pagano i contribuenti... a noi che ce frega de gestì bene... Il vero discorso è questo.

Per cui si, sono di parte, dalla mia parte. Credo che a nessuno piaccia stare ad arricchire il prossimo sulla propria pelle.

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Messaggio da XAMIR » 8 settembre 2005, 18:12

Sono ben convinto che non ci sono solo imbecilli. Se c'arrivo io a determinate conclusioni, c'arrivano tutti. Il problema è che chi ha il potere decisionale... opera le scelte sbagliate ed è a loro che rivolgo la mia critica.
Questo per il semplice fatto che chi ordina non paga di tasca propria, a differenza di altri che investono e ricercano il profitto, ottimizzando e a volte "risparmiando su cose essenziali".

Francè, a me che non naviga in buone acque, dispiace, per un discorso affettivo. Sicuramente conta poco di fronte ad altre situazioni ben più gravi. Però non è neanche giusto che per portare avanti la baracca si accettino compromessi su compromessi per il semplice fatto che la gestione deve essere, come hai ben detto, politica.

Il trasporto aereo, dal mio punto di vista, stà evolvendo. Il prodotto che alcuni offrono non attira, c'è poco da fare. Il periodo del monopolio è però finito ed è ora che certi signori si facciano o da parte o inizino a comportarsi seriamente.

Nutrivo una prodonda antipatia per quelli che scrissero "Benvenuta R...air, arrivederci A....lia", eppure, facendomi un paio di conti in tasca, non posso che gridare a voce alta, togliendomi un peso dallo stomaco: "Benvenuta R...air, arrivederci A....lia".

Ciao
Francesco

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Messaggio da Galaxy » 8 settembre 2005, 19:13

A dir poco scandaloso!!!

Comunque noi passeggeri dobbiamo ancora ringraziare certi tecnici (tra cui ci sei anche tu, Francesco) che si fanno un mazzo tanto per rilasciare aerei entrati in officina come lattine malfunzionanti e che escono trasformati, anche se non del tutto,in aerei sicuri...

Bravissimi!!
Galaxy
Federico
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Messaggio da Beorn » 8 settembre 2005, 19:27

Benissimo.

A sto punto la conclusione mi sembra chiara:

Ci si esortava a informarci su Internet?

Questo forum è internet, e offre informazioni, e la conclusione è: non si vola con A....lia perché taglia sulla sicurezza.

Per le altre compagnie, si vedrà.

E il colmo è che dovevano essere le Low Cost quelle pericolose...

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