La vicenda Alitalia

Area dedicata alla discussione sulle compagnie aeree. Si parla di Alitalia, Air One, Air Dolomiti, Meridiana e tutte le altre compagnie aeree italiane e straniere

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Bloccato

che farà berlusconi con AZ se vincerà le elezioni?

in caso di accordo tra af e sindacati dovrà avallare questa scelta per evitare che il fallimento porti più esuberi
24
12%
sceglierà il fallimento con esuberi 4 volte maggiori rispetto alla soluzione francese
31
15%
farà uscire fuori le annunciate cordate
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dirà che tutti lo hanno frainteso e che lui chiedeva ad AF solamente il mantenimento dell'identità nazionale di AZ e quindi consegnerà az ad af
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Re: Che farà Berlusconi con Alitalia?

Messaggio da i_disa » 4 luglio 2008, 8:22

Killua_727 ha scritto:esce da SkyTeam per andare in Star Alliance
non è stato detto questo. si è parlato solo di uscita da Sky Team. niente di piu. comunque aspettiamo prima il piano industriale e poi commentiamo.. :lol:
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Re: Che farà Berlusconi con Alitalia?

Messaggio da i_disa » 4 luglio 2008, 10:04

Passera: il piano Alitalia rispetterà le norme Ue
da ilsole24ore.com

«Qualsiasi ipotesi che verrà messa a punto per Alitalia sarà ben inserita nelle prospettive e normative europee». È questa l'assicurazione data ieri da Corrado Passera, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, advisor dell'operazione di salvataggio del vettore, durante un incontro di oltre un'ora a Bruxelles con il commissario europeo ai Trasporti, Antonio Tajani.
Il nuovo componente italiano dell'Esecutivo comunitario non ha potuto far altro che ricordare a Passera il sentiero molto stretto entro il quale si dovrà incanalare il risanamento di Alitalia, per essere «pienamente in sintonia con la normativa comunitaria». Un impegno non facile da mantenere visto che è aperta a Bruxelles un'inchiesta per aiuti di Stato per i 300 milioni di prestito già concessi dal Governo ad Alitalia, e ogni ulteriore intervento pubblico dovrà essere svolto assicurando che si sia rispettata la logica di un investitore privato.
«Siamo di fronte a una situazione molto difficile - ha ammesso Passera -. Bisogna fare di tutto per trovare una soluzione». Ma l'a.d. di Intesa ha anche ricordato di «non avere l'abitudine di gettare la spugna». «Le ipotesi saranno presentate nelle sedi opportune al momento opportuno - ha ricordato Passera -. Il mandato per il piano dura 60 giorni e i tempi non sono cambiati». La scadenza resta dunque fissata intorno ai primi giorni di agosto.
La banca advisor della privatizzazione attende tuttavia già in questi giorni un chiaro segnale politico sulla possibilità di realizzare il piano, che prevede la separazione tra una bad company con le passività finanziarie, gli esuberi e la zavorra e una «nuova Alitalia». Questa sarebbe una nuova società leggera, ripulita dai debiti e da rotte non profittevoli, nella quale entrerebbero soci privati, a cominciare da Air One, il principale concorrente nazionale. A questo proposito, Roberto Colaninno potrebbe non partecipare alla cordata italiana in via di costituzione per il salvataggio della compagnia: dopo un'attenta valutazione delle criticità dell'operazione e delle incertezze che ancora la circondano, Colaninno - che non ha mai ufficializzato il proprio ruolo - avrebbe deciso di rinunciare.
Sul fronte del Governo, Palazzo Chigi starebbe valutando due opzioni: modificare la legge Marzano o varare un provvedimento ad hoc per rendere più celere il percorso. Già oggi il Consiglio dei ministri potrebbe, se non approvare il provvedimento, almeno avviare la discussione, rendendo certamente più agevole il lavoro dell'advisor per l'assemblaggio della nuova compagine azionaria. La bad company resterebbe a gestione pubblica: potrebbero entrarvi come soci Sviluppo Italia e Fintecna.
Quanto alle voci di esuberi tra i 6mila e gli 8mila, che secondo alcune indiscrezioni dovrebbero addirittura arrivare a 10mila, Passera ha assicurato che «tutte le cifre sinora uscite sono premature». Anche secondo Aristide Police, presidente di Alitalia, «c'è molta fantasia nelle indiscrezioni sui giornali». In ogni caso, ha sostenuto il presidente di Alitalia, «i sacrifici sono quelli che lasciano immaginare, del resto c'erano anche nell'offerta di Air France». Police era comunque già nel cda di Alitalia presieduto da Maurizio Prato quando è stata approvata, all'unanimità e quindi anche con il suo consenso, la proposta Air France.
Caustico il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola: «Adesso i numero li danno davvero tutti - ha detto - anche perchè fa caldo». «Sento cifre a sproposito», ha concordato il leader del Pd Walter Veltroni, precisando però che «per migliaia di persone è a rischio il posto di lavoro, quando bastava chiudere con Air France».
L'Unione piloti ha chiesto al Governo di fare subito chiarezza sulla vicenda e soprattutto sui tagli al personale. «La ridda di voci sul piano e sul numero degli eventuali esuberi, che sembrano essere addirittura peggiori di quelli a suo tempo proposti da Air France-Klm e da tutti respinti, crea un forte allarme sociale tra tutte le categorie dei dipendenti».
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Re: Che farà Berlusconi con Alitalia?

Messaggio da MD 11 » 4 luglio 2008, 13:04

con airfrance la compagnia alitalia avrebbe volato alto,

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Re: Che farà Berlusconi con Alitalia?

Messaggio da airbusfamilydriver » 4 luglio 2008, 13:12

MD 11 ha scritto:con airfrance la compagnia alitalia avrebbe volato alto,
nella vita solo la morte e le tasse sono certe

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Re: Che farà Berlusconi con Alitalia?

Messaggio da Passacqua » 4 luglio 2008, 17:52

AMERICAN AIRLINES VALUTA 7000 TAGLI PER LA CRISI
4 Lug 2008 - Categoria: Compagnie Aeree, Cronaca - Commenti (0)

American Airlines sta lavorando al taglio di 7000 posti di lavoro, circa l’8% del totale, fra i quali 900 assistenti di volo. In una lettera ai dipendenti, la American Airlines ha spiegato che i tagli sono previsti entro l’anno sono dovuti alla riduzione dell’ offerta e della capacità a causa della crisi innescata dal prezzo dei carburanti.



mentre in italia .......................

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Re: Che farà Berlusconi con Alitalia?

Messaggio da i_disa » 4 luglio 2008, 23:08

Alitalia: Tajani, da Passera risposte positive
(ANSA) - ROMA, 4 LUG -Il commissario europeo ai Trasporti Tajani ha avuto 'risposte positive' dall'incontro con l'ad di Intesa Sanpaolo Passera, advisor di Alitalia.'E' un incontro che va in una direzione europeista' ha detto Tajani. 'Ho ascoltato lo stato dell'arte e quello che sta facendo Passera - ha spiegato - Ho chiesto che vengano sempre e comunque rispettate le normative Ue'. Inoltre Tajani presentera' alla Commissione europea un memorandum sul caro-carburanti per aiutare il sistema dei trasporti europeo
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Re: Che farà Berlusconi con Alitalia?

Messaggio da i_disa » 4 luglio 2008, 23:10

ALITALIA: INTESA AL LAVORO, SOLUZIONE NON A BREVE / ANSA
(ANSA) - ROMA, 4 LUG - Ci vorrà ancora del tempo per sciogliere il rebus Alitalia. L'intenso lavoro di tessitura del piano industriale coordinato da IntesaSanpaolo, non sembra ancora arrivato a compimento e al momento appare assai improbabile attendersi novità su questo fronte anche per la prossima settimana. D'altra parte lo stesso amministratore delegato dell'advisor bancario, Corrado Passera, incontrando ieri a Bruxelles il commissario Ue ai trasporti, Antonio Tajani, ha ricordato che la durata del mandato ricevuto era di 60 giorni, proiettando così la probabile definizione del piano verso la fine del mese. L'architettura del progetto che va delineandosi per salvare la compagnia di bandiera italiana gira intorno alla scissione di una nuova società leggera, concentrata su rotte sostenibili ed una bad company nella quale rimarrebbero debiti, esuberi, passività finanziarie e tratte non profittevoli. Un meccanismo che va tarato sulle compatibilità europee, come ha ribadito oggi lo stesso Tajani, che ha detto di aver ricevuto da Passera "risposte positive", sottolineando come la direzione intrapresa sia "europeista". Ma la partita Alitalia si gioca su due tavoli e advisor, sindacati e potenziali investitori si augurano che l'accelerazione possa venire sul versante politico. Per chiudere il cerchio, infatti, è necessario un contesto normativo che renda praticabile lo scenario disegnato dal piano. In altri termini un intervento di revisione della legge Marzano, nata per fronteggiare problematiche di natura prevalentemente finanziarie e dai tempi applicativi meno rapidi di quanto la situazione richieda. "Il caso Alitalia - ha commentato lo stesso Marzano è diverso da quelli a cui si rivolgeva la legge, ad esempio Parmalat. Nelle altre occasioni il progetto industriale c'era e il problema era piuttosto finanziario. Qui non credo che il problema sia trovare i capitali, Alitalia è troppo grande per reggere la concorrenza delle low cost e troppo piccola per reggere la concorrenza delle grandi compagnie internazionali. E questo è un problema industriale." In alternativa all'intervento sulla Marzano, un provvedimento su misura che produca effetti nel breve periodo, in maniera tale da agevolare il lavoro dei tecnici. Solo con un nuovo quadro normativo ed un piano industriale adeguato alla "difficile situazione" - citando Passera - sarebbe possibile procedere spediti all'aggregazione dei vari investitori nel capitale della nuova Alitalia.(ANSA).
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Re: Che farà Berlusconi con Alitalia?

Messaggio da airbusfamilydriver » 6 luglio 2008, 13:14

Ecco il piano per la nuova compagnia aerea
Alitalia, 5-6 mila esuberi e capitali per 7-800 milioni


Se la nuova Alitalia nascerà — e il condizionale mai come in quest'occasione sarà d'obbligo fino all'ultimo secondo — il lieto evento avverrà subito dopo Ferragosto. Quando gli italiani inizieranno loro malgrado a fare i conti con la fine dell'estate, la neo-Alitalia ideata e costruita a tappe forzate negli hangar di Intesa Sanpaolo dovrebbe vedere la luce.
Se tutto sarà andato come nelle speranze di Corrado Passera e Gaetano Miccichè, la nuova compagnia di bandiera avrà un piano industriale come non accadeva da anni, un azionariato nuovo di pacca e un iter legislativo in discesa.

A quel punto mancherà solo da giocare il finale di partita, il duro negoziato con il sindacato sugli esuberi di personale. Si può scommettere sin d'ora che non si tratterà di un pranzo di gala, che come nella tradizione del grande rito sindacale si dovranno a un certo punto persino fermare gli orologi per guadagnare una notte in più e raggiungere l'accordo, ma la netta sensazione è che se i rappresentanti dei lavoratori non vorranno mangiare quella minestra rischieranno di restare a digiuno.
Un impegno ansiogeno. I tempi dell'operazione sono stretti e le possibilità di dover staccare la spina sono obiettivamente alte. L'impegno che si sono presi gli advisor di Intesa S. Paolo è di quelli che in banca sono abituati a catalogare come «altamente ansiogeni», anche perché a infastidire gli uomini che lavorano al progetto neo-Alitalia è una ridda di indiscrezioni contraddittorie tra di loro che non li aiutano ad andare avanti. Ma da dove si inizia per definire il piano industriale della compagnia tricolore? La parola chiave è «perimetro». Quanto sarà grande l'Alitalia di domani? Air France di fronte allo stesso quesito aveva operato una scelta tranchant, aveva tenuto fuori dal perimetro di osservazione l'area più critica, Alitalia Servizi, a sua volta legata alla società operativa Az Fly tramite onerosissimi contratti di servizio.
L'indirizzo che, a quanto si capisce, sta prendendo il lavoro degli advisor non è quello di dar vita a una compagnia di taglia small, la mini-Alitalia paventata da più parti. Si punta a creare sulla carta una compagnia fortemente radicata sul mercato domestico sommando il fatturato e la quota di mercato di AirOne con una gran parte del fatturato e della quota di mercato della vecchia Alitalia (nessuna delle rotte dovrebbe essere programmaticamente in perdita). Tanto per avere in testa qualche numero quest'operazione, per ora solo aritmetica, dovrebbe dare un fatturato ipotetico superiore ai 4 miliardi di euro, non un gigante dei cieli — dunque — ma nemmeno una Topolino. Il concetto che sta dietro questa scelta è semplice e suona così: Air France e Lufthansa saranno sicuramente delle grandi compagnie internazionali ma le loro fortune sono state costruite (e conservate) su un presidio quasi assoluto dei rispettivi mercati domestici, con percentuali che oscillano tra l'80 e il 90%.

Catricalà e il sogno dell'hub. E' evidente che una newco che sommi il fatturato domestico di Alitalia e del suo concorrente AirOne può finire dritta dritta sotto i ferri dell'Antitrust per abuso di posizione dominante sulla tratta regina quella che collega Roma e Milano. Ma è anche facile pensare che, pur di rimettere in carreggiata la compagnia tricolore, lo stesso governo abbia in testa di negoziare con le autorità della concorrenza (Antonio Catricalà) accordi più o meno temporanei o nel peggiore dei casi pensare di ricorrere all'articolo 25 della legge 287 che permette all'esecutivo di chiedere per un periodo all'Antitrust di agire in regime di deroga e quindi di neutralizzare le norme pro concorrenza. Va considerato, poi, che l'avvio del servizio viaggiatori ad alta velocità tra Lazio e Lombardia — in calendario per fine 2009 — di fatto costituirà un ulteriore elemento concorrenziale nei confronti dell'aereo per raggiungere Roma da Milano e viceversa. Alcuni previsioni che circolano arrivano a sostenere che il monopolio Alitalia su quella tratta potrebbe subire un'erosione di quota di mercato pari addirittura al 40%.

Un business plan fortemente imperniato sul mercato nazionale prevede giocoforza una valorizzazione di Malpensa. Nessuno può pensare di far finta che non sia successo niente e ripartire dal Sogno del Hub Padano ma l'aeroporto varesotto, nelle simulazioni degli advisor, dovrebbe ricoprire il ruolo di un polo per il Nord capace di intercettare i passeggeri delle regioni settentrionali. Se dovessimo usare una formula facile facile si può dire che Malpensa avrà tanti voli quanti sarà in grado di riempirne e quindi la neo-Alitalia punterà a riportare al Nord tutte le rotte considerate redditizie.

E il partner internazionale? Può l'Alitalia riprendere il volo in chiave totalmente autarchica? Nessun manager dotato di comune buon senso può sostenerlo ma allo stato dei fatti è assai difficile che un vettore straniero di serie A entri dall'inizio nel capitale della compagnia italiana. E' molto più facile che con un grande network si negozi una partnership operativa relativa al mercato europeo e non è detto che debba essere per forza Lufthansa solo in virtù dell'accordo di code sharing attualmente in essere con AirOne. Mani libere (e dita incrociate), dunque, per l'alleato internazionale.

Il restyling della Marzano. I progetti di Passera e Miccichè per avere vere chance di successo presuppongono però uno strumento legislativo diverso dalla attuale legge Marzano (ma non una legge ad hoc). E' noto che questa norma è stata scritta guardando alle crisi finalziarie e non a quelle di carattere prettamente industriale. Del resto in Italia non esiste niente di paragonabile al famoso Chapter 11 che permette alle aziende americane di fallire e ripartire, per cui si tratterà di modificare la Marzano
laddove prevede procedure troppo lente e modalità non utili a risolvere il rebus Alitalia. E' da prevedere un decreto governativo che si prenda il compito di modificare in tempo reale la vecchia normativa e aiutare così il varo della newco.

Un piano industriale realistico e un iter legislativo che renda più facile la procedura concorsuale e il commissariamento della compagnia sono le condicio sine qua non per attirare capitali e costruire una compagine azionaria all'altezza dell'avventura. Carlo Toto ne farà parte ma non tirerà fuori una lira, conferirà l'asset Air One, slot e flotta (presente e opzionata). Gli altri soci saranno invece imprenditori che diversificheranno rispetto al loro business, che apporteranno la loro immagine e che tutti insieme tireranno fuori una cifra tra i 700 e gli 800 milioni di euro ma ai quali sarà garantito un investimento remunerativo. Non una photo opportunity scattata a un galà di beneficenza. Gli industriali in questione dovrebbero essere una decina, alcuni saranno pescati dal cahier di prenotazioni messo insieme da Bruno Ermolli mentre altri dovrebbero essere inediti. Per loro verrà garantita una nuova governance della società e un management indipendente.

Intesa Sanpaolo entrerà anche nel capitale sottoscrivendo quote oppure no? L'impressione è che una decisione in merito sarà presa solo in zona Cesarini. Nel mentre per evitare di immobilizzare troppi soldi è prevedibile che si monti un lease-back, un'operazione di affitto sulle aeromobili di provenienza sia Alitalia sia Air One.

I sindacati e l'incognita petrolio. Dopo Ferragosto tutto questo lavoro — piano industriale, iter legislativo, reclutamento degli azionisti e commissariamento — dovrebbe esser concluso e solo allora si discuterà degli esuberi che dovrebbero far capo a una bad company e usufruire degli strumenti già esistenti per la gestione delle crisi aziendali. Alla Bad Alitalia saranno conferiti, ovviamente, non solo dipendenti bensì anche attività giudicate non redditizie e una quota del debito della società madre.

Tutto dovrà rispettare le proporzioni se non altro perché un eccessivo carico di debiti verrebbe rubricato dalle autorità di Bruxelles come aiuto di Stato in forma surrettizia. La quantificazione delle eccedenze è sempre materia ardua e incandescente e nella tradizione delle Partecipazioni statali made in Italy sottoposta alle pressioni della politica, ma mettendo insieme diversi segnali sparsi dagli advisor nel corso di queste prime settimane di lavoro si può pensare che una cifra attorno alle 5-6 mila unità non sia troppo lontana dal vero. Per avere, anche in questo caso, un termine di paragone sarà utile rammentare come sul totale dei 20 mila dipendenti Alitalia il vecchio piano Air France prevedeva — parole del leader cislino Raffaele Bonanni — 6.700 esuberi (e non i 2.100 di cui è restata memoria). E' molto probabile comunque che i sindacati almeno in una prima fase possano contestare le scelte contenute nel piano industriale e le ricadute occupazionali. Sarà il banco di prova della volontà del governo di centrodestra di dare un futuro all'Alitalia ma è fin troppo facile prevedere nelle settimane tra fine agosto e inizio settembre un braccio di ferro e momenti di tensione all'insegna del «prendere o lasciare». Chi dovrà adottare la decisione non potrà però non aver presente che solo nel 2005 l'ultimo piano industriale di Alitalia era stato formulato con un petrolio a 37 dollari il barile. Oggi siamo più di 100 dollari sopra e restare competitivi per una compagnia aerea è una fatica di Sisifo, come testimoniano le notizie (allarmanti) che giorno dopo giorno arrivano dagli headquarters delle grandi compagnie. Se poi il petrolio dovesse davvero schizzare attorno a quota 200 molti dei ragionamenti sin qui fatti andrebbero a farsi benedire. Per l'Alitalia non resterebbe che organizzare una composta cerimonia degli addii.

Dario Di Vico
06 luglio 200

tratto dal Corriere della sera on line

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Re: Che farà Berlusconi con Alitalia?

Messaggio da airbusfamilydriver » 6 luglio 2008, 13:17

2 frasi molto interessanti

Carlo Toto ne farà parte ma non tirerà fuori una lira, conferirà l'asset Air One, slot e flotta (presente e opzionata).

"... dei 20 mila dipendenti Alitalia il vecchio piano Air France prevedeva — parole del leader cislino Raffaele Bonanni — 6.700 esuberi (e non i 2.100 di cui è restata memoria)..."


per forza non tira fuori una lira,sarebbero comunque soldi non suoi ma delle banche
e mi sa che le banche si sono stufate di tirare fuori soldi,adesso si prendono l'asset airone e la flotta,ordinata e attuale

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Re: Che farà Berlusconi con Alitalia?

Messaggio da araial14 » 6 luglio 2008, 13:31

airbusfamilydriver ha scritto: "... dei 20 mila dipendenti Alitalia il vecchio piano Air France prevedeva — parole del leader cislino Raffaele Bonanni — 6.700 esuberi (e non i 2.100 di cui è restata memoria)..."
Insomma...E' proprio vero, l'Italia è sempre il paese con il senno del poi....
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Re: Che farà Berlusconi con Alitalia?

Messaggio da airbusfamilydriver » 6 luglio 2008, 13:37

araial14 ha scritto:
airbusfamilydriver ha scritto: "... dei 20 mila dipendenti Alitalia il vecchio piano Air France prevedeva — parole del leader cislino Raffaele Bonanni — 6.700 esuberi (e non i 2.100 di cui è restata memoria)..."
Insomma...E' proprio vero, l'Italia è sempre il paese con il senno del poi....
in effetti il piano AF prevedeva molto più dei 2100 esuberi di cui si parla
quindi per ora siamo in linea col piano AF

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Re: Che farà Berlusconi con Alitalia?

Messaggio da i_disa » 6 luglio 2008, 18:37

airbusfamilydriver ha scritto:
araial14 ha scritto:
airbusfamilydriver ha scritto: "... dei 20 mila dipendenti Alitalia il vecchio piano Air France prevedeva — parole del leader cislino Raffaele Bonanni — 6.700 esuberi (e non i 2.100 di cui è restata memoria)..."
Insomma...E' proprio vero, l'Italia è sempre il paese con il senno del poi....
in effetti il piano AF prevedeva molto più dei 2100 esuberi di cui si parla
quindi per ora siamo in linea col piano AF
si, questo è vero. però, da quello che si sta leggendo in questi giorni, la nuova alitalia sarà ridimensionata abbastanza.
dall articolo che hai postato mi pare di capire che le macchien che non saranno utilizzate saranno date in leasing ad compagnie, giusto?
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Re: Che farà Berlusconi con Alitalia?

Messaggio da Maxlanz » 7 luglio 2008, 16:12

araial14 ha scritto:
aeb ha scritto:..alla faccia di tutte le castronerie dette in campagna elettorale e regolarmente bevute da tanti..... Ma si sa, le parole non costano nulla.....
Come non quotarti con tanto di stretta di mano?
Eh, ma si potrebbe dire lo stesso della proposta francese però. :)

Io avevo creduto e sperato in entrambe (un beone quindi?), anzi a dire la verità la sequenza è stata: credo in AF poi vedo la proposta e le mutate condizioni quindi intravedo il bluff alla fine.
Poi mi auguro che la storia della cordata o comunque della soluzione italiana possa avere fondamento (sottolineo il "possa") e se non si dovesse avverare sarei di certo deluso.

Però voi siete veramente convinti che in un mese e mezzo di governo esso avrebbe dovuto fare tutto quello che gli chiedete?
Anni e anni di bla bla e poi in quaranta giorni tutto a posto?
Siete certi di essere obiettivi o vi fate un po' sviare dalla antipatia per il PDC? :wink:

Non è che gli attribuite davvero poteri sovrannaturali e rimanete quindi delusi quando non li usa? :mrgreen:

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Re: Che farà Berlusconi con Alitalia?

Messaggio da Maxlanz » 7 luglio 2008, 16:17

MD 11 ha scritto:quanti esuberi prevedeva AIRFRANCE? 2000
A quanto era il petrolio quando fu fatta quella stima?
Cosa sarebbe successo dopo il 2010 se con la congiuntura attuale e inoltre l'aumento dei prezzi AZ non fosse riuscita a farcela da sola?

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Re: Che farà Berlusconi con Alitalia?

Messaggio da i_disa » 7 luglio 2008, 16:57

Maxlanz ha scritto:Cosa sarebbe successo dopo il 2010 se con la congiuntura attuale e inoltre l'aumento dei prezzi AZ non fosse riuscita a farcela da sola?
penso che ci sarebbe stato un altro ridimensionamento della compagnia: messa a terra di velivoli, quindi una riduzione dei voli che portava ad un'ulteriore riduzione di personale..
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Re: Che farà Berlusconi con Alitalia?

Messaggio da Maxlanz » 7 luglio 2008, 17:19

i_disa ha scritto:
Maxlanz ha scritto:Cosa sarebbe successo dopo il 2010 se con la congiuntura attuale e inoltre l'aumento dei prezzi AZ non fosse riuscita a farcela da sola?
penso che ci sarebbe stato un altro ridimensionamento della compagnia: messa a terra di velivoli, quindi una riduzione dei voli che portava ad un'ulteriore riduzione di personale..
Già.
E di quelli grossi, secondo me, visto che nessuno avrebbe potuto metterci becco, mentre i diritti di volo rimanevano comunque a loro. :wink:

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Re: Che farà Berlusconi con Alitalia?

Messaggio da i_disa » 7 luglio 2008, 17:27

però, mettiamo che Alitalia, dopo il 2010, fosse in grado di 'volare' da sola, che scenario si poteva avere?
certamente l inizio dell ammodernamento della flotta e l apertura di nuovi collegamenti
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Re: Che farà Berlusconi con Alitalia?

Messaggio da Maxlanz » 7 luglio 2008, 17:40

i_disa ha scritto:però, mettiamo che Alitalia, dopo il 2010, fosse in grado di 'volare' da sola, che scenario si poteva avere?
certamente l inizio dell ammodernamento della flotta e l apertura di nuovi collegamenti
Certamente.
Però se come tutti speriamo la buriana economica attuale dovrà passare, allora anche in altre mani essa potrà riallargare il proprio orizzonte.
E ricorda che i franchi volevano anche pesanti inteventi legislativi su Milano e traffico interno a loro favore.
Una Az ridimensionata non avrebbe comunque tolto loro quei privilegi una volta acquisiti. Era tutto a loro favore.
Come soluzione alternativa alla chiusura sarebbe stata meglio ma che diamine, c'è anche un limite all'accondiscendenza.

E comunque ribadisco con assoluta convinzione che quando Giancirillo si sedette al tavolo la scelta era già stata fatta visto il cambio di congiuntura che si stava velocemente preconfigurando.
Solo che sono stati bravi ad addossarne la colpa ad altri. :wink:

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Re: Che farà Berlusconi con Alitalia?

Messaggio da i_disa » 7 luglio 2008, 17:47

Maxlanz ha scritto:Come soluzione alternativa alla chiusura sarebbe stata meglio
io, come più volte detto, ero favorevole ad AF-KLM visto che altre proposte non c erano e le uniche alternative, in quei giorni, erano il commissariamento o il fallimento!
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Re: Che farà Berlusconi con Alitalia?

Messaggio da aeb » 8 luglio 2008, 22:53

Maxlanz ha scritto:
Però voi siete veramente convinti che in un mese e mezzo di governo esso avrebbe dovuto fare tutto quello che gli chiedete?
Anni e anni di bla bla e poi in quaranta giorni tutto a posto?
Siete certi di essere obiettivi o vi fate un po' sviare dalla antipatia per il PDC? :wink:
Beh, ad onor del vero io al governo non ho chiesto nulla (ne' al precedente, nè all'attuale)... è qualcun altro che, già prima di andare al governo, è andato in giro dicendo che la cordata era dietro l'angolo... sottile differenza :mrgreen:

P.S. qualcuno ha visto passare Ermolli? :?
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Re: Che farà Berlusconi con Alitalia?

Messaggio da Maxlanz » 9 luglio 2008, 8:54

aeb ha scritto: è qualcun altro che, già prima di andare al governo, è andato in giro dicendo che la cordata era dietro l'angolo...
Mmmhhh, forse non aveva ben specificato dove si trova l'angolo... :mrgreen:

Ciao
Massimo

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Re: Che farà Berlusconi con Alitalia?

Messaggio da air4you » 9 luglio 2008, 10:51

Alitalia: Corte UE respinge ricorso per aiuti del 1997

(Teleborsa) - Roma, 9 lug - La Corte europea di Primo Grado ha confermato oggi la decisione presa dalla Commissione europea in merito agli aiuti di Stato concessi ad Alitalia nel 1997. La Corte ha così respinto il ricorso di Alitalia, dopo che la Commissione europea nel 2001 aveva dato l'assenso ai finanziamenti ricevuti dal Governo per attuare il Piano di rilancio, subordinandolo ad alcune condizioni. Secondo la Corte, Alitalia non è riuscita a dimostrare vizi procedurali e errori sostanziali nei criteri e nelle condizioni per garantire gli aiuti.


09/07/2008 - 10:18



Se hanno respinto quello del 1997 credo che quello del 2008 non sarà considerato diversamente...

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Re: Che farà Berlusconi con Alitalia?

Messaggio da air.surfer » 9 luglio 2008, 13:49

air4you ha scritto: Se hanno respinto quello del 1997 credo che quello del 2008 non sarà considerato diversamente...
Ci penseremo fra 11 anni... :mrgreen:

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Re: Che farà Berlusconi con Alitalia?

Messaggio da i_disa » 9 luglio 2008, 14:53

air.surfer ha scritto:
air4you ha scritto: Se hanno respinto quello del 1997 credo che quello del 2008 non sarà considerato diversamente...
Ci penseremo fra 11 anni... :mrgreen:
intanto ecco l intero articolo:

ALITALIA: TRIBUNALE UE RESPINGE RICORSO SU AIUTI 1997
(ANSA) - BRUXELLES, 9 LUG - La sentenza, come hanno sottolineato gia' nelle settimane passate fonti comunitarie, non ha legami e non dovrebbe avere alcuna ripercussione sull'indagine aperta dalla Commmissione l'11 giugno scorso sul prestito-ponte da 300 milioni di euro. Sulla questione oggi all'esame i giudici del Lussemburgo si erano gia' pronunciati. In una prima sentenza il Tribunale Ue aveva infatti annullato la decisione della Commissione del 1997, di fronte ad un primo ricorso di Alitalia, evidenziando tra l'altro ''manifesti errori di valutazione''. Nel 2001 l'esecutivo ha quindi adottato una nuova decisione che ha dichiarato compatibile con il mercato comune l'aiuto concesso sottoforma di dotazione di capitale per la ristrutturazione di Alitalia. Nello stesso anno pero' la compagnia aerea ha proposto ricorso - quello esaminato oggi dai giudici europei - invocando la violazione dell'obbligo di motivazione, una serie di vizi procedurali, la violazione del diritto di difesa, la violazione dell'obbligo di ottemperare alla sentenza precedente, nonche' l'erronea applicazione del criterio dell'investitore privato e taluni vizi nella fissazione delle condizioni a cui era stato subordinato l'aiuto. Oggi il Tribunale - confermando la validita' della decisione della Commissione del 2001 e respingendo il ricorso di Alitalia - ha ritenuto la decisione ''sufficientemente motivata'' e ha giudicato che la Commissione abbia dato corretta attuazione alla sentenza precedente definita 'Alitalia I'. Ne' sono stati individuati, si sottolinea tra l'altro, ''manifesti errori di valutazione'' da parte della Commissione riguardo alla determinazione del tasso minimo e del tasso interno ai fini dell'attuazione del criterio dell'investitore privato in economia di mercato. Il Tribunale Ue di prima istanza ha confermato oggi la decisione della Commissione relativa ad aiuti concessi per la ristrutturazione di Alitalia e respinto il ricorso della compagnia aerea. L'Alitalia, secondo i giudici del Lussemburgo che considerano la decisione della Commissione ''sufficientemente motivata'', ''non ha dimostrato la sussistenza ne' di vizi procedurali ne' di vizi nel merito in ordine ai criteri e alle condizioni dell'aiuto''. Nel 1997 la Commissione aveva autorizzato aiuti alla ristrutturazione accordati dal governo italiano per 2.750 miliardi di lire, ma aveva posto una serie di condizioni. L'Alitalia aveva impugnato la decisione. PUC
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Re: Che farà Berlusconi con Alitalia?

Messaggio da giangia » 10 luglio 2008, 10:57

araial14 ha scritto:
i_disa ha scritto: ALITALIA: GRILLO, SINDACATI CAPISCANO NECESSITA' TAGLI
(ANSA) - ROMA, 2 LUG - Il presidente della Commissione Trasporti del Senato, Luigi Grillo, invita i sindacati ''ad un atteggiamento piu' responsabile'' e comprendere che il risanamento di Alitalia passa anche attraverso tagli occupazionali... '
Può essere, ma, per ora, pare che il risanamento di Alitalia passi SOLO attraverso i tagli occupazionali!
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Re: Che farà Berlusconi con Alitalia?

Messaggio da blusky » 10 luglio 2008, 11:10

giangia ha scritto:
araial14 ha scritto:
i_disa ha scritto: ALITALIA: GRILLO, SINDACATI CAPISCANO NECESSITA' TAGLI
(ANSA) - ROMA, 2 LUG - Il presidente della Commissione Trasporti del Senato, Luigi Grillo, invita i sindacati ''ad un atteggiamento piu' responsabile'' e comprendere che il risanamento di Alitalia passa anche attraverso tagli occupazionali... '
Può essere, ma, per ora, pare che il risanamento di Alitalia passi SOLO attraverso i tagli occupazionali!
E' la nuova strategia industriale italica...piano industriale=taglio personale..alla telecom fanno uguale
non credo sia divertente licenziare...
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Re: Che farà Berlusconi con Alitalia?

Messaggio da sirium2000 » 10 luglio 2008, 13:39

io credo che il risanamento non può che passare SOLO o quasi attraverso i licenziamenti ,in ALITALIA vista la bassa produttività che hanno in confronto alle altre compagnie, per non parlare dei lussuosi alberghi vuoti che l'azienda paga per i suoi dipendenti in continuo trasferimento da Roma a Milano considerate trasferte , gli affitti degli hangar vuoti e che aimè qualcuno si è dimenticato di disdire il contratto e si continua a pagare, oltre al viaggio di certi piloti che sono andati a prendere un aereo in brasile e poi al ritorno si sono fermati a fare un bagno a capoverde e poi una birretta in irlanda prima di rientrare in italia, il tutto a spese di chi????????????
di chi paga le tasse , perchè se è vero che il lavoro è un diritto di tutti è anche vero che vanno rispettati tutti coloro che pagano le tasse proprio lavorando e allora, forse, è pure ora che finisca la pacchia e se si deve tagliare posti per dar vita a una nuova ALITALIA ben vengano questi tagli piuttosto che un poco onorevole fallimento, perchè in fondo è questo che merita tutta la vicenda Alitalia.

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Re: Che farà Berlusconi con Alitalia?

Messaggio da airbusfamilydriver » 10 luglio 2008, 14:23

sirium2000 ha scritto:i suoi dipendenti in continuo trasferimento da Roma a Milano considerate trasferte

viaggio di certi piloti che sono andati a prendere un aereo in brasile e poi al ritorno si sono fermati a fare un bagno a capoverde e poi una birretta in irlanda prima di rientrare in italia, il tutto a spese di chi????????????
inanzitutto le trasferte di piloti fuori servizio o must go da roma a milano per prendere servizio sono praticamente calati del 90% a causa delf atto che quasi tutto l'operativo ruota su roma e non più su milano
quelli che vedi dormire all'executive,è perchè l'azienda invece di mandare i base roma a dormire a parigi,londra o istanbul ci manda quelli base milano a dormire a parigi,londra o istanbul
mentre i turni giornalieri (part e rientro su mil) vengono volati dai base roma,in questo modo l'azienda risparmia 72 euro di contributo trasporto che dovrebbe dare ai base milano per ogni giornaliera volata da linate o da malpensa
quindi se per me un turno di 4 giorni da mil all'azienda costa 0,lo stesso turno di 4 giornaliere da mil per un base milano,costerebbe all'azienda 4volte 70 euro
sirium2000 ha scritto: viaggio di certi piloti che sono andati a prendere un aereo in brasile e poi al ritorno si sono fermati a fare un bagno a capoverde e poi una birretta in irlanda prima di rientrare in italia, il tutto a spese di chi????????????
perchè per caso gli embraer riesocno a fare il viaggio dalla casa costruttrice dal brasile all'italia senza scalo?
:mrgreen:

dammi retta sirium informati prima così eviti di fare figure da qualunquista

anche un mio amico ha fatto il delivery cioè ha preso un erj170 in brasile e lo ha portato in italia,si sono fermati a sal dove hanno effettuato il riposo minimo previsto dalla normativa,se fossero ripartiti subito per casablanca sarebbero andati fuori ore.....

il giorno dopo sal-casablanca-fco

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Re: Che farà Berlusconi con Alitalia?

Messaggio da aeb » 10 luglio 2008, 17:51

airbusfamilydriver ha scritto:
sirium2000 ha scritto: viaggio di certi piloti che sono andati a prendere un aereo in brasile e poi al ritorno si sono fermati a fare un bagno a capoverde e poi una birretta in irlanda prima di rientrare in italia, il tutto a spese di chi????????????
perchè per caso gli embraer riesocno a fare il viaggio dalla casa costruttrice dal brasile all'italia senza scalo?
:mrgreen:

dammi retta sirium informati prima così eviti di fare figure da qualunquista
Beh, dai, a minimo carico, in favore di vento e con un bel serbatoio supplementare in cabina..... :mrgreen: :mrgreen:
Andrea

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Re: Che farà Berlusconi con Alitalia?

Messaggio da aeb » 10 luglio 2008, 17:53

(sto scherzando, naturalmente....)

Certo che l'idea che un ERJ-145 possa essere portato dal Brasile in Italia senza scalo non è punto male..... :lol:
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Re: Che farà Berlusconi con Alitalia?

Messaggio da i_disa » 10 luglio 2008, 17:59

Alitalia, Matteoli "bacchetta" Scajola su ipotesi di nuova Marzano salvaimpresa
dal corriere.it

ROMA - Il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, si dice «meravigliato» dall'ipotesi avanzata dal collega Claudio Scajola su possibili modifiche alla legge Marzano per l'Alitalia e ricorda che occorre attendere il «verdetto» dell'amministratore delegato di Intesa-Sanpaolo Corrado Passera che ha avuto l'incarico dal governo di trovare una soluzione per la privatizzazione della compagnia di bandiera» che arriverà solo a fine mese.

MATTEOLI - «Su Alitalia mi meraviglia molto quello che ho letto. Siamo tutti concordi sul fatto che Passera finisca il suo lavoro - dice il ministro interpellato dai cronisti a Montecitorio - solo dopo possiamo prendere delle decisioni. Dobbiamo aspettare che Passera finisca e non me la sento di esprimere nessun giudizio anche per quanto riguarda decisioni future».

Per il ministro è dunque «prematuro» parlare di modifiche alla legge Marzano. «Poi - prosegue Matteoli - abbiamo l'obbligo di prendere delle decisioni ma dobbiamo aspettare che Passera finisca e a fine mese presenti la prima situazione di quello che ha registrato».

L'IPOTESI DI SCAJOLA - Il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, aveva annunciato mercoledì che la legge Marzano sarebbe stata modificata perchè «in Italia ci sono grandi aziende in crisi» e l'aggiornamento servirà per accompagnarle«. Pur senza nominare Alitalia, la deduzione che servirà alla compagnia aerea è logica per via delle sue difficoltà. I tecnici del ministero stanno lavorando »sulla razionalizzazione della normativa« per »avere strumenti utili». Un'accelerazione per la messa a punto definitiva, che potrebbe servire per intervenire su Alitalia, potrebbe arrivare quando si stringeranno i tempi sull'operazione. Cioè intorno alla seconda metà agosto. Intesa SanPaolo, ha ribadito il responsabile della Divisione Corporate investment banking, Gaetano Micchichè, sta lavorando di buona lena sul piano industriale. Che dovrebbe prevedere da un lato una società in cui conferire la flotta (ridotta rispetto all'attuale Alitalia e comprensiva anche degli aerei ordinati da AirOne) che verrebbe data in leasing alla società operativa Alitalia-AirOne (con personale di volo ridimensionato delle due compagnie e manutenzione sottobordo e leggera, attualmente in Alitalia Fly). In questa società verrebbe investito intorno al miliardo di euro e vi potrebbero partecipare quelle banche che vantano crediti nei confronti dei due vettori. Le attività di terra di Alitalia servizi resterebbero fuori assieme al relativo personale. Dall'operazione complessiva ci sarebbero tra i 5 e i 6mila esuberi in totale (circa 4mila di terra e 2.000 di volo, ma si sta ragionando se salvare le attività di Alitalia Airport). Nell'incastro fra i vari tasselli dovrà inserirsi una bozza di accordo con i sindacati. Che non appare in discesa, vista la reazione accesa alle indiscrezioni sulle migliaia di esuberi (peraltro, anche il rinnovo di tutti i contratti potrebbe essere un nodo non facile da sciogliere). Il governo dovrebbe intervenire con ammortizzatori sociali per i quali occorre verificare la copertura finanziaria come, del resto, bisognerà fare per il fondo di solidarietà per il trasporto aereo.
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Re: Che farà Berlusconi con Alitalia?

Messaggio da i_disa » 10 luglio 2008, 19:38

ALITALIA: CERTET BOCCONI, ROAD MAP PER RILANCIO IN 12 MESI
(ANSA) - ROMA, 10 LUG - Per il rilancio di Alitalia, il Centro di economia regionale, dei trasporti e del turismo (Certet) dell'Universita' Bocconi - che ha elaborato un progetto per Federmanager che sara' consegnato nei prossimi giorni a governo, Parlamento e ministeri competenti - indica una road map che va seguita nell'arco dei prossimi 12 mesi. Il percorso prevede creazione di una holding con due societa' operative (Alitalia e AirOne) e dismissione di Volareweb, con mantenimento di una quota rilevante di azioni da parte del ministero dell'Economia, attraverso una controllata; superamento delle problematiche antitrust; revisione del regime di accordi bilaterali tra l'Italia e Paesi extra-Ue per liberalizzare l'accesso ai mercati; rinegoziazione e sviluppo delle partnership internazionali; ridisegno del ruolo degli aeroporti nel sistema aeroportuale milanese; privatizzazione completa attraverso la cessione delle quote di Alitalia ancora in possesso da parte della controllata del ministero dell'Economia.

La capacita' competitiva di Alitalia e' molto bassa per cui qualsiasi operazione di rilancio deve passare da un allineamento dei costi di produzione rispetto ai concorrenti diretti, anche attraverso la revisione delle regole sulla gestione del personale per incrementarne la produttivita'.

AirOne puo' contribuire in tempi molto rapidi a ridurre i costi medi di Alitalia e al suo rilancio, eliminando duplicazioni di network, riducendo costi di acquisto di aeromobili e consumi di jet fuel, razionalizzando i sistemi di vendita soprattutto all'estero. L'operativo si baserebbe su due hub e cinque basi mentre e' necessario il ripensamento completo del ruolo di Volareweb, per evitare sovrapposizioni.

In una fase successiva, la nuova societa' potrebbe avviare negoziazioni con una delle tre mega alleanze (SkyTeam, alla quale Alitalia appartiene ed e' vincolata da penali rilevanti, Oneworld o Star Alliance), in una posizione di forza differente, anche in virtu' dell'importante quota di mercato domestico controllata (prossima al 70%).

Dal punto di vista tecnico, l'operazione di medio-lungo periodo in cui lo Stato e' solo di supporto alla transizione, il 49,9% di Alitalia dovrebbe confluire dal ministero dell'Economia in una societa' partecipata quale Fintecna, che gia' detiene la quota di maggioranza di AZ Service. Fintecna e Air One costituirebbero una holding in cui far confluire gli asset di entrambe le societa', che rimarrebbero operativamente separate per mantenere i brand. Ad affiancare i due azionisti, dovra' esser chiamato un istituto finanziario o un fondo di investimento di primaria rilevanza che possa contribuire ad innalzare il rating di Alitalia/AirOne (previa decisione di aumentarne il capitale sociale), necessario per poter ottenere dal mercato capitale di debito a tassi in linea con i competitori internazionali per le operazioni di rilancio. Questo aspetto risulta fondamentale per negoziare accordi, alleanze e/o scambi di capitale azionario in posizione meno svantaggiosa con i possibili partner esteri capofila di grandi alleanze mondiali.

Infine, nel mercato internazionale, l'indiana Jet Airways o la russa Aeroflot, vorrebbero ampliare la propria rete a livello europeo e mondiale e stanno cercando una partnership con un vettore che possa offrire un'ampia rete di feederaggio a supporto delle attivita' di lungo raggio verso un aeroporto del sud Europa. Alitalia potrebbe fare al caso per Sud America, Mediterraneo e Sud Europa da Malpensa o in seconda opzione da Fiumicino. (ANSA).
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Re: Che farà Berlusconi con Alitalia?

Messaggio da worf359 » 10 luglio 2008, 20:49

Si stà ragionando se salvare noi di Airport? beh sè vogliono perdere una fontana di soldi come Fco dove forniamo assistenza a 19 compagnie,lo scalo di Hetrow dove siamo partiti in sordina e ora siamo il 3 hendler del posto,gli scali di palermo,catania e napoli io dico chè sono proprio cretini(ma non mi stupirei più di tanto visto chè ci governa pensa ai fatti suoi e sè ne frega di 6 poveracci che andranno a casa tanto lui mica ha problemi per arrivare a fine mese vero?)

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Re: Che farà Berlusconi con Alitalia?

Messaggio da aeb » 10 luglio 2008, 20:52

worf359 ha scritto:Si stà ragionando se salvare noi di Airport? beh sè vogliono perdere una fontana di soldi come Fco dove forniamo assistenza a 19 compagnie,lo scalo di Hetrow dove siamo partiti in sordina e ora siamo il 3 hendler del posto,gli scali di palermo,catania e napoli io dico chè sono proprio cretini(ma non mi stupirei più di tanto visto chè ci governa pensa ai fatti suoi e sè ne frega di 6 poveracci che andranno a casa tanto lui mica ha problemi per arrivare a fine mese vero?)
Caro Worf, purtroppo in questa "losca faccenda" s'è ben visto che c'è abbondanza di "cretini".....
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Re: Che farà Berlusconi con Alitalia?

Messaggio da worf359 » 10 luglio 2008, 20:57

Beh se dovessi essere sincero di cretinate l'ialiano le fà e poi le ripete,a volte mi sembra di rivedere l''inghilterra della Tacher più lei strizzava il paese e più loro la rivotavano comunque chiudiamo il discorso che è meglio altrimenti andiamo O.T.
Fortunatamente io con la coscienza stò a posto visto che stì personaggi chè ci governano il mio voto non l'hanno avuto e mai lo avranno. :?

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