marcoferrario ha scritto:
Visto che non tutti sono albergatori e non tutti hanno dei rientri economici dall'aumento del turismo, che differenza c'è tra sborsare per il prestito ponte o per le sovvenzioni a Ryan?
Le differenze sono che:
- contribusco ad una azienda italiana che è anche bandiera di una nazione (ti lamenti di pagare per le frecce tricolori?)
- con ryan dai soldi ad una azienda straniera
- con ryan dai soldi ad una azienda che si permette anche di ironizzare sulla tua intelligenza. Oltre che pagare, ti da anche del fesso
Detto questo: io non volo alitalia perchè non posso permettermelo, però almeno sono consapevole che il biglietto dei viaggiatori FR è pagato anche da me, tanto quanto quello di alitalia
1-la differenza se a pagare è un albergatore, che poi ha un rientro economico, e lo Stato è abissale. Non sono un economista ma, credo che tu possa chiedere a qualcuno la vera differenza di come opera Ryan e come opera Alitalia.
2-ok, hai ragione. Viva le aziende italiane e viva Alitalia. Però, perché salvare Alitalia e non l'azienda (di cui non faccio il nome) dove lavorava mio padre che bella bella si è trasferita in Cina?
4-non poveri italiani ci facciamo ridere in faccia da tutto il mondo, non penso che il problema sia uno spot di Ryanair.
5-(non riferito alla tua risposta) che i francesi facciano giochetti sporchi, lo sappiamo. Ma lo fanno un po' tutti i governi
6-mi spiace veramente per coloro che rischiano il posto di lavoro. Ma, caspita, il prestito ponte è il più lungo del mondo. Ditemi voi da quanti anni dura. Ditemi voi quanti miliardi (miliardi e non milioni) di euro ci costa questo e altri prestiti.
7-i contributi: non credo sia un problema solo della Ryanair. No, forse mi sbaglio. Mah.
air.surfer ha scritto:carlohhh ha scritto:
spero fallisca, e a casa tutti coloro che lavorano poco e guadagnano tanto. Alitalia in realtà è già fallita.
Grazie del contributo. Dopo le tue osservazioni il forum sarà oggi piu' ricco.
Continua cosi'.
Che stupida ironia. Se si parla seriamente, ho semplicemente detto la mia, giusta o sbagliata che sia.
Voglio solo dire che, se uno lavora mediamente otto ore al giorno, si porta a casa qualche migliaio di euro (purtroppo non conosco gli stipendi dei piloti Alitalia), l'azienda per cui lavora spara qualche milione di euro di perdita all'anno e lo Stato copre questi buchi per anni e anni, significa che qualcosa non funziona. Se apro un bar e mi trovo con perdite di 5.000 euro al mese, non credo proprio che il governo, per salvare il mio posto di lavoro, che è uguale a quello di un pilota, mi copra le perdite. Chiudo. C h i u d o.
Il mercato è semplice: se funzioni vivi, se no chiudi. E se chiudendo lasci a casa 10.000 persone, non ci posso far niente. Certo è, che bisognerebbe chiedere la testa dei vari amministratori che si sono succeduti in questi ultimi anni.
Qualcuno potrebbe dirmi quanto personale serve realmente ad Alitalia?
Qualcuno potrebbe dirmi quanto sarebbe lo stipendio equo (contate che oggi la vita è veramente dura) di un pilota? In Alitalia corrisponde a questa equità?
Ed in fine, vedi il punto 2, se Alitalia si salverà, e se fosse giocando correttamente, me lo auguro proprio, perché non proporresti di asumere mio padre, visto che il suo posto di lavoro ora è volato (non con Alitalia) in Cina?
Sono i miei punti di vista. Correggetemi pure se sbaglio. Mi scuso se ho offeso qualcuno.