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da i_disa » 29 settembre 2008, 12:10
Alitalia, Scajola: «Niente derby Roma-Milano»
da ilmessaggero.it
ROMA (29 settembre) - Claudio Scajola, ministro dello Sviluppo, boccia il duello Roma-Milano. Per la nuova Alitalia, meglio puntare su un modello “a rete” che eviti legami troppo stretti tra la compagnia e un singolo aeroporto. Lo spiega in questa intervista al Messaggero nella quale invita la politica, dopo le ultime uscite di Lega e An, a fare un passo indietro e a lasciare libera Cai di fare le sue scelte. Non teme il verdetto europeo vista la «forte discontinuità» tra l’Alitalia prima e dopo la cura. E dà i voti a tutti i protagonisti della lunga battaglia che dovrebbe concludersi oggi con l’ultimo sì degli assistenti di volo.
Dopo l'accordo con Cgil e piloti, per il futuro di Alitalia diventa decisiva la scelta del partner estero. Lufthansa o Air France: quale preferisce?
«Si tratta di una scelta squisitamente industriale, che deve rispondere a criteri industriali e non politico-territoriali. L’obiettivo è garantire la massima penetrazione sui mercati mondiali col maggior numero di rotte possibili in aree strategiche. Per questo, come ha ribadito Berlusconi, la scelta è di Cai. Da un punto di vista generale, sia Air France che Lufthansa hanno vantaggi e svantaggi: Air France, per esempio, è gia partner di Alitalia in Skyteam, mentre Lufthansa ha un’organizzazione a rete omogenea a quella della nuova Alitalia. Ma, ripeto, la scelta e di competenza di Cai».
Sebbene la scelta sia di competenza della Cai, finisce per mettere in competizione Roma e Milano. Può Roma sopportare un ridimensionamento di Fiumicino? E può Milano reggere un ridimensionamento di Malpensa proprio mentre sta per entrare nel vivo l'Expo 2015? Come si esce dal dilemma?
«E’ sbagliato fare dipendere il futuro degli aeroporti dal futuro di una sola compagnia, specialmente in un mercato di trasporto che si liberalizza. Tutti i territori e gli aeroporti possono avere legittime aspettative, ma sarebbe sbagliato legarsi ad un singolo vettore pur importante come Alitalia. Altrimenti si finisce per anteporre l’interesse di un aeroporto a quello della compagnia, come è successo infatti ad Alitalia in passato contribuendo a causarne le difficoltà. Per questo, la nuova Alitalia deve essere libera di scegliere come svilupparsi secondo il proprio disegno industriale senza troppe pressioni politico-territoriali-sindacali».
Le forze politiche e il sindacato sono divisi sulla scelta del partner. E anche all'interno del governo emergono opinioni diverse, come quelle manifestate da Lega e An. Non rischia di essere un elemento di frattura?
«Non credo, al di là di legittime aspettative che tutti possono nutrire, è chiaro che occorre affidarsi al disegno industriale di Cai. Non riconoscerlo significherebbe fare un passo indietro e tornare alle logiche non certo di impresa che hanno portato la vecchia Alitalia al disastro».
Sull'operazione Cai-Alitalia rimangono comunque due incognite: il verdetto della Ue e quello dell'Antitrust. Il presidente Catricalà ha chiesto un modifica della deroga accordata a Cai, proponendo di introdurre un limite temporale al 30 giugno 2009. Il governo accoglierà la proposta? Cosa si aspetta da Bruxelles?
«La richiesta dell’Antitrust sarà attentamente valutata in sede di conversione del decreto legge Alitalia. Sul fronte europeo, non mi pare ci siano preoccupazioni tenendo conto della fortissima discontinuità tra la vecchia e la nuova Alitalia. Siamo davanti ad una nuova compagnia, che nasce tra partner privati, senza azionisti pubblici, che fonde asset di Alitalia e AirOne, che avrà una nuova licenza di volo e nuovi contratti di lavoro».
La "battaglia" sul salvataggio di Alitalia si è sostanzialmente conclusa: il ruolo negoziale di Gianni Letta, la posizione rigida della Cgil. Come valuta il ruolo dei protagonisti e più in generale l'esito finale della vicenda?
«Va dato merito prima di tutto al presidente Berlusconi di aver creduto ad una soluzione di mercato nazionale, a Gianni Letta di aver condotto la vicenda con sangue freddo, fermezza e in continuo collegamento col premier. Ai ministri che hanno gestito le trattative, senza mai chiudere le porte ad alcuno, al commissario Fantozzi per la competenza dimostrata. Al Pd, almeno a parti di esso, che era partito con la logica dello sfascio, e che poi però ha fatto una rapida retromarcia quando ha capito che anche i suoi elettori volevano il salvataggio di Alitalia. Ai sindacati, che chi prima e chi dopo, si sono mossi con responsabilità e realismo, specie quando si è capito che davvero questa volta lo Stato Pantalone non sarebbe intervenuto e che si sarebbero sospese le licenze mandando a casa 20 mila lavoratori. Non ci sarebbe stato più tempo né ragione per alcune retoriche sindacali e ostruzionismi che hanno caratterizzato in passato le trattative della compagnia di bandiera. Insomma, promuoverei tutti i protagonisti, magari dopo un esame di riparazione per qualcuno».
Alitalia, dopo i piloti attesa per l'ok degli assistenti. Passera: nuova compagnia operativa da novembre
da ilmessaggero.it
ROMA (28 settembre) - Dopo la firma dell'accordo la parte di Anpac e Unione piloti, e il via libera arrivato da Cgil, Cisl, Uil e Ugl, per il decollo della nuova Alitalia mancano ancora due sì: quelli di Avia e Sdl. Le due sigle saranno lunedì a Palazzo Chigi. Per il ministro dei Trasporti Altero Matteoli il piano Cai «comporta sacrifici ma può far crescere la società, soprattutto se ci sarà un accordo con una grande compagnia». «Tra Air France e Lufthansa preferisco Lufthansa», ha detto da parte sua Umberto Bossi. Per il presidente della Cai Colaninno, «il passaggio dell'accordo con tutti coloro che lavorano in Alitalia è fondamentale perché significa dar vita ad una opera di grande rilancio».
Sdl prosegue la riunione. I vertici e le strutture di base del sindacato autonomo Sdl proseguono intanto con l'esame della proposta della Cai, in vista dell'incontro di lunedì a Palazzo Chigi. «Vedremo come andrà il negoziato, per ora l'indicazione emersa dai lavoratori è quella di proseguire la trattativa» dice il coordinatore nazionale Fabrizio Tomaselli. Sabato il sindacato autonomo, che insieme agli assistenti di volo di Avia deve ancora decidere se firmare o meno l'accordo con la Cai, ha riunito il proprio direttivo nazionale e le strutture di base per decidere l'orientamento da tenere. Vengono inoltre mantenuti presidi all'aeroporto di Fiumicino per "tastare il polso" ai dipendenti di Alitalia sull'accordo con Cai firmato dalle sigle sindacali, piloti compresi.
Sdl: per firmare ci servono garanzie. «Se domani non otterremo garanzie ad alcune richieste che presenteremo, sarà difficile andare avanti nella trattativa. Comunque vada, sottoporremo la nostra decisione a referendum tra i lavoratori» ha detto Fabrizio Tomaselli, coordinatore nazionale dell'Sdl intergategoriale, parlando oggi a Fiumicino davanti a un gruppo di una settantina di assistenti di volo Alitalia riuniti in assemblea davanti al varco equipaggi. «Continuiamo a ricercare garanzie - ha detto - soprattutto sul rientro alla cassa integrazione e altri aspetti che riguardano gli assistenti di volo, come, ad esempio, il criterio di selezione del personale e le basi operative. E' evidente che sono garanzie minime e che in qualche modo devono essere date dall'azienda, altrimenti sarebbe davvero difficile chiudere una trattativa di questo tipo».
Passera: nuova compagnia operativa da novembre. Corrado Passera, amministratore delegato di Intesa SanPaolo, advisor e azionista Cai, ha detto che le «scadenze e i problemi operativi da risolvere sono molti ma la compagnia è pronta a volare dal primo novembre. Il primo novembre resta una meta raggiungibile per l'avvio del nuovo corso», ha ribadito Passera in un'intervista al Sole 24 ore spiegando anche che la nuova Alitalia targata Cai smetterà di bruciare cassa e avviarsi verso il pareggio di bilancio potendo ritrovare l'utile al terzo esercizio nel 2011. Un obiettivo raggiungibile nonostante il nuovo accordo raggiunto l'altro venerdì notte con i piloti. «I vertici di Cai - sottolinea Passera - hanno assunto decisioni sofferte ma meditate che rientrano nella logica e nelle compatibilità del piano industriale». Per quanto riguarda la scelta del partner internazionale, Passera ha detto che «ciò che conta è scegliere quello che potrà apportare il maggior sviluppo alla nuova Compagnia». Compagnia che, conclude, torna così ad essere un impresa normale: la trattativa ha posto le basi per la svolta e il rilancio ora è possibile. Grazie anche a rifondate relazioni industriali.
Berlusconi: escludo che la maggioranza possa andare a stranieri. Silvio Berlusconi esclude che un gruppo straniero possa, anche fra cinque anni, detenere la maggioranza di Alitalia. A chi gli chiedeva un commento sulla presunta intenzione di Lufthansa di avere una quota significativa di oltre il 40% nel capitale della futura compagnia di bandiera e delle sue dichiarazioni sulla necessità che il partner straniero restasse di assoluta minoranza, il premier ha risposto: «Sì, ho detto questo perché c'è una clausola che impone ai partecipanti di non cedere la maggioranza per un periodo di almeno cinque anni. Ma successivamente la decisione di cedere la maggioranza dovrebbe essere approvata dai due terzi. Quindi escludo, perchè questo è stato proprio il significato della nostra azione di governo su Alitalia, che la nostra compagnia di bandiera possa essere detenuta in maggioranza da gruppi o compagnie straniere».
Sabelli: il controllo resterà in mani italiane. Anche l'amministratore delegato di Cai, Rocco Sabelli, in un'intervista al Messaggero aveva garantito che «il controllo della nuova compagnia resterà in mani italiane. Ora che è stato fatto l'accordo con i piloti - ha detto - dopo quello con i dipendenti aderenti ai sindacati confederali, dalla prossima settimana ci dedicheremo al partner estero: Air France e Lufthansa partono sullo stesso piano, l'auspicio è chiudere al più presto».
Sacconi: la Ue riconoscerà discontinuità. La Commissione europea «non potrà non considerare l'oggettività dei fatti, che segnalano una forte discontinuità con la precedente Alitalia». Per il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, l'Unione europea non valuterà aiuti di Stato le agevolazioni che sono legate all'operazione del salvataggio di Alitalia. Sacconi spiega che la discontinuità rispetto al passato è dimostrata anche dalle «assunzioni secondo un nuovo contratto di lavoro e nuovi inquadramenti, come nel caso dei comandanti che diventano dirigenti».
Alemanno: ora entreremo in campo per Roma. «Ora che è chiusa la trattativa, entreremo in campo, per fare in modo di determinare le migliori soluzioni per Roma» ha detto oggi il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, annunciando che incontrerà sia Lufthansa sia Air France e parlerà di nuovo con Colaninno. «Adesso - ha detto Alemanno - comincia il vero protagonismo del Comune di Roma. Tutto quello che c'è stato prima era legato alla trattativa tra sindacati e compagnia, in cui non era opportuno intromettersi, perché avremmo soltanto creato disturbo». A chi gli chiedeva quale delle due compagnie straniere preferisse, il sindaco ha risposto: «Prima di esprimere una preferenza, voglio incontrare sia Lufthansa sia Air France e incontrare nuovamente Colaninno».
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