Compagnia Aerea Italiana

Area dedicata alla discussione sulle compagnie aeree. Si parla di Alitalia, Air One, Air Dolomiti, Meridiana e tutte le altre compagnie aeree italiane e straniere

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Re: Compagnia Aerea Italiana

Messaggio da i_disa » 20 dicembre 2008, 14:58

araial14 ha scritto:
mermaid ha scritto: in effetti la madùnina è molto più bella! :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
Ed anche più comoda! :wink:
dipende!
se c è il volo diretto da FCO prendero quello, ma se devo fare scalo, tanto Milano, Parigi, Amsterdam, Londra, Francoforte, Monaco, Zurigo, Vienna o che è uguale. sempre da FCO devo partire visto che PSR ha pochi voli, tra cui quello da 282 € per LIN. alla fine uno vale l'altro..
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Re: Compagnia Aerea Italiana

Messaggio da EK412 » 20 dicembre 2008, 15:03

i_disa ha scritto:
araial14 ha scritto:
mermaid ha scritto: in effetti la madùnina è molto più bella! :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
Ed anche più comoda! :wink:
dipende!
se c è il volo diretto da FCO prendero quello, ma se devo fare scalo, tanto Milano, Parigi, Amsterdam, Londra, Francoforte, Monaco, Zurigo, Vienna o che è uguale. sempre da FCO devo partire visto che PSR ha pochi voli, tra cui quello da 282 € per LIN. alla fine uno vale l'altro..
Non è universalmente valido, però, questo ragionamento... :wink:
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Re: Compagnia Aerea Italiana

Messaggio da i_disa » 20 dicembre 2008, 15:17

dipende dalla destinazione finale, come dicevi qualche pagina fa, pero alla fin fine devi vedere l'insieme: costo del biglietto. tempo di attesa tra un volo e l' altro..pocanzi ho generalizzato, ma senza contare queste cose, uno vale l' altro..
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Re: Compagnia Aerea Italiana

Messaggio da airbusfamilydriver » 20 dicembre 2008, 17:38

ah ma allora qualhce errore c'è...


Durante l'incontro di ieri sulle procedure di assunzione protrattosi
fino a tarda sera, le OO.SS hanno posto all'attenzione del management
C.A.I. alcune incongruenze insorte nelle procedure e
nelll'applicazione dei criteri stabiliti.

L'Azienda ha sottolineato il fatto che, in un processo di avviamento
di una Compagnia che preveda l'assunzione, in prima battuta, di oltre
12.000 persone, sia fisiologica la presenza di una percentuale di
errori ed incongruenze, che si impegna a sanare.

Lunedì è previsto un altro incontro all'interno del quale verrà
istituito un "comitato di monitoraggio congiunto" per la vigilanza
sull'applicazione dei criteri di assunzione.
Particolare impegno sarà posto ner controllare che i dipendenti che
appartengono alle categorie protette(legge 104 etc.) siano oggetto di
specifica attenzione.

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Re: Compagnia Aerea Italiana

Messaggio da Mdx4 » 20 dicembre 2008, 17:45

Roma, 17:40
ALITALIA: SINDACATI A LETTA, SITUAZIONE E' GRAVE
In questi giorni si sta creando una "grave situazione" per cui e' necessario un "urgentissimo ed autorevole intervento". E' l'appello che Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugltrasporti rivolgono in una lettera al sottosegretario alla presidenza del consiglio, Gianni Letta, per segnalare la grave situazione che si sta verificando nelle assunzioni da parte di Cai nella nuova Alitalia.


(20 dicembre 2008)
http://www.repubblica.it/ultimora/24ore ... io/3465099

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Re: Compagnia Aerea Italiana

Messaggio da airbusfamilydriver » 20 dicembre 2008, 19:02

Lettera aperta all'On. Letta sui criteri di assunzione CAI


Ritenendo non più tollerabile il reiterarsi di episodi discriminatori nelle modalità di assunzione in CAI del personale proveniente da Alitalia, palesemente in contrasto con gli accordi sottoscritti in sede ministeriale, le Segreterie del Trasporto Aereo di CGIL, CISL, UIL ed UGL hanno inviato una lettera aperta al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio On.le Gianni Letta.

Infatti, senza un pronto ed autorevole intervento del Governo, che richiami CAI al rispetto di quanto pattuito, il percorso di avvio della nuova Compagnia potrebbe subire pericolosissimi rallentamenti.

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Re: Compagnia Aerea Italiana

Messaggio da i_disa » 20 dicembre 2008, 19:03

ALITALIA : PERCHE' UN'INCHIESTA DELLA MAGISTRATURA QUANDO IL VERO PROBLEMA E' ALTROVE ?
da finanzainchiaro.it

La valutazione giudiziaria si preoccupa di stabilire se una determinata azione ricade in una fattispecie di reato, se è stata compiuta una violazione penalmente perseguibile. Le azioni economiche delittuose producono effetti economici negativi, spesso molto gravi, come casi rilevanti nella storia economica d’Italia ci ricordano: dalla Banca Privata di Michele Sindona all’Ambrosiano di Roberto Calvi ai più recenti casi Cirio e Parmalat.

Spesso però si trascura che danni economici altrettanto gravi possono essere prodotti anche solo attraverso cattive scelte gestionali, senza necessariamente commettere reati, e che nel settore pubblico essi sono più probabili per il fatto che gli amministratori che gestiscono le aziende e i politici che le controllano non subiscono personalmente le conseguenze negative delle cattive scelte, ma le ribaltano sui cittadini-azionisti, che le aziende pubbliche peraltro né gestiscono né controllano.

Le vicende Alitalia dalla metà del decennio ‘90 a oggi rappresentano un caso clamoroso e indiscutibile di cattiva gestione, la cui entità economica non si modifica se scopriamo che al suo interno sono stati commessi anche dei reati.

La magistratura di Roma sta indagando, opportunamente, in questo senso. Ha aperto un’indagine dopo la dichiarazione d’insolvenza di Alitalia di fine agosto scorso, sta esaminando i bilanci aziendali dell’ultimo decennio e nei giorni scorsi ha iscritto nel registro degli indagati gli amministratori che si sono succeduti alla guida dell’azienda dal 2000 al 2007. L’ipotesi di reato accreditata dai media è quella di bancarotta.

Da economista poco esperto del diritto penale sono andato ad aprirmi la Garzantina che alla voce bancarotta recita: reato dell’imprenditore commerciale che lede fraudolentemente o colposamente le ragioni dei creditori. Anche il lettore inesperto può subito rendersi conto che qui c’è qualcosa che non torna: nel caso Alitalia l’imprenditore commerciale non c’è, anche se l’azienda avendo forma societaria era un’impresa commerciale a tutti gli effetti; c’è invece lo Stato imprenditore che aveva il controllo economico dell’azienda e la usava per finalità non esclusivamente commerciali, ma politiche e di politica economica.

Tali finalità possono risultare in contrasto con un’equilibrata gestione aziendale e condurre a deficit di bilancio anche consistenti, tali da mettere in crisi, nel caso di imprese private, la capacità di adempiere agli obblighi verso i creditori; questo rischio non interessa invece lo Stato che può sempre tassare i cittadini per ripianare le perdite delle sue aziende.

Alitalia, come tutte le altre aziende in comando politico, ricadeva in questa fattispecie sino alla liberalizzazione del mercato che ha trasformato gli aiuti di Stato per gli “obblighi politici” delle aziende in strumento in grado di violare la concorrenza, e, come tale, contrastato dall’Unione Europea. Purtroppo sino alla liberalizzazione una gestione dissennata e non orientata al mercato era pienamente compatibile, a causa della proprietà pubblica, tanto con la sopravvivenza dell’azienda nel tempo quanto con la soddisfazione delle ragioni dei creditori.

Non vi è quindi bisogno di scomodare l’ipotesi di comportamenti fraudolenti degli amministratori (che non possiamo ovviamente escludere che vi siano stati) per spiegare il dissesto di Alitalia: esso deriva dalla congiunzione di due fattori molto differenti, il comando politico dell’azienda da un lato e la liberalizzazione dall’altra.

Uno solo dei due non sarebbe bastato: la sola liberalizzazione senza comando politico avrebbe condotto a scelte obbligate di risanamento gestionale, di reindirizzo strategico e di integrazione internazionale (che fu peraltro proposta in due occasioni dal management, dapprima con Klm, in seguito con Air France); il solo comando politico senza liberalizzazione (che persiste ancora felicemente nelle ferrovie, nel trasporto pubblico locale, in quello marittimo e, in misura minore, nelle Poste) sarebbe stato sostenibile con opportune iniezioni nell’azienda di risorse finanziarie del contribuente, che infatti continuarono a essere utilizzate quanto più a lungo possibile.

La stessa soluzione Cai non è altro che un tentativo ingegnoso di proseguire il comando politico in un’epoca in cui le sovvenzioni finanziarie dirette da parte dello Stato non sono più ammesse; infatti nel piano Cai-Governo-Intesa i vecchi benefici monetari periodici a compensazione del comando politico sono sostituiti da un danno posto una tantum a carico del contribuente (la bad company) e da benefici non monetari quali la rimonopolizzazione per legge delle tratte domestiche e la sterilizzazione dell’antitrust.

Le responsabilità del dissesto Alitalia sono in primo luogo politiche, derivano dall’operato dello Stato imprenditore; il management, che è sempre stato succube della politica per ragioni di carriera, ha anch’esso una grossa responsabilità, che per sfortuna o per fortuna non è un reato: l’assenza di indipendenza.

Un giovane De Gaulle sosteneva che i generali perdono le guerre perché non sanno opporsi in tempo ai comandi sbagliati dei loro capi; in maniera analoga i manager pubblici perdono le aziende perché non sanno opporsi in tempo ai comandi sbagliati dei loro datori di lavoro.( Fonte: Il Sussidiario)

Autore: Ugo Arrigo
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Re: Compagnia Aerea Italiana

Messaggio da airbusfamilydriver » 20 dicembre 2008, 19:15

ricordate quando i non firmatari dicevano che c'erano discrepanze tra gli accordi di settembre e quelli di ottobre?

ecco ora i firmatari accorgersene.....



Lettera aperta al sottosegretario alla presidenza del consiglio, dott. Gianni Letta
Egregio Dott. Letta,
ci vediamo costretti a rivolgerci a lei per rappresentarle la grave situazione che in queste ore si sta
determinando per effetto delle iniziative mese in atto dalla Compagnia Aerea Italiana (CAI) in
relazione alle procedure di assunzione del personale.
Da giorni rappresentiamo ai vertici Cai rilevanti difformità nell’applicazione degli accordi di Palazzo
Chigi di cui Ella, con grande senso di responsabilità, si è reso garante.
In particolare si riscontrano:
-
alterazione degli effetti organizzativi attraverso esternalizzazioni mai nemmeno
rappresentate, in spregio dello stesso piano industriale e dell’accordo quadro di Palazzo
Chigi;


-
forti penalizzazioni nei confronti delle donne e in particolare delle lavoratrici madri che si
vedono poste in CIGS o destinate a luoghi di lavoro lontanissimi dalla propria residenza;


-
violazioni delle liste di anzianità, attraverso assunzioni di addetti più giovani o con livelli
retributivi inferiori


-
assunzione di personale notoriamente in possesso dei requisiti per il conseguimento del
trattamento previdenziale;


-
assunzione a termine in luogo di contratti a tempi indeterminato, come rivendicato con
forza durante la trattativa, dagli stessi vertici Cai sottoscritto nelle intese, a discapito di
risorse con comprovata esperienza, professionalità, abilitazioni e certificazioni.
In tutto ciò si ravvisa un’unica linea guida fortemente orientata ad obiettivi finanziari di breve
respiro in luogo di una prospettiva industriale nell’interesse dell’azienda e del paese, chiamato,
quest’ultimo, a sostenere importanti oneri economici di questa impresa.
Per quanto sopra riteniamo nostro dovere rappresentarle una crescente tensione tra lavoratrici e
lavoratori tale da generare in noi fortissimo allarme e la richiesta di un suo urgentissimo ed
autorevole intervento volto a ricondurre il tutto nell’alveo degli accordi intercorsi.


Le Segreterie Nazionali
FILT CGIL FIT CISL UILTRASPORTI UGLTRASPORTI
Roma, 20 dicembre 2008

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Re: Compagnia Aerea Italiana

Messaggio da AlicorporateUK » 20 dicembre 2008, 21:11

Meanwhile su' alitalia.com gia' compare London City sul box apposito anche se quando si va' a simulare la prenotazione quella destinazione non risulta ancora 8)

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Re: Compagnia Aerea Italiana

Messaggio da i_disa » 22 dicembre 2008, 9:06

Si scrive Alitalia, si legge vergogna
da criticamente.it

Sulla vicenda Alitalia molto e' stato scritto, e molto continuera' a essere scritto, specie nel lungo periodo. Saranno lacrime di coccodrillo, poiche' i danni che questa vicenda provocherà nel tempo credo saranno ben più ingenti di quelli che, ad oggi, possiamo intuire anche alla lontana. Per me e' una grande vittoria giornalistica, perché credo di essere uno dei pochissimi che possano fare la parte di quello che: “io l’avevo detto”, e in più di un’occasione. Magra consolazione se ai panni del giornalista sostituisco quelli del comune cittadino (Alberto Leoncini).


Abbiamo aperto un vaso di Pandora, e quanto sta succedendo in questi giorni è solo l’inizio dello sfascio del sistema dei trasporti aerei italiani, anche se non so chi, in buona fede, potesse pensare che una compagnia aerea con quasi 200 aerei in flotta potesse essere sostituita dall’oggi al domani. La fine dell’Alitalia è una perdita per il patrimonio industriale del nostro paese di dimensioni enormi, dovuta all’inettitudine di una classe politica, sindacale e dirigenziale che ha sistematicamente minato le fondamenta di uno sviluppo armonico del settore e della società stessa. E che soprattutto non accenna a modificare strategia, visto che la nuova CAI, ripropone esattamente quello schema di intreccio politica-affari che ha affossato l’Alitalia da quindici anni a questa parte.

Tengo a sottolineare che Alitalia presentava fino all’anno scorso positivi dati di traffico, riempimento e yield, anche comparativamente con i concorrenti europei, certo con pesanti perdite, ma non era sicuramente questo il modo di affrontare la situazione. E rilevo inoltre che il coefficiente di riempimento dopo le batoste, la pubblicità negativa e i tagli di rotte, supera nonostante tutto il 60%. Morale della favola: di Alitalia, purtroppo, ne avevamo bisogno. Hanno sbagliato tutti, ma proprio tutti. Politici e dirigenti in primis.

Berlusconi ha usato questo caso come grimaldello per diminuire tutele ai lavoratori di aziende da cedere (modifica art.2112 cc), per creare nuove sacche di rendita (liberista? A chi??) e per inaugurare una nuova stagione di sfregio del patrimonio pubblico. “Oggi tocca a noi, domani tocca a voi”, questo era lo slogan scandito, e ci stiamo sempre più rendendo conto della sua veridicità. Che quella dell’Alitalia sia stata una vicenda gestita in modo quasi fraudolento, lo testimonia il voto di fiducia resosi necessario per far passare, obtorto collo, il decreto contenente una delle più scandalose operazioni degli ultimi anni, se non decenni; che tuttavia pare caratterizzarsi come precedente per almeno altre due realtà centrali del nostro sistema di trasporti: Tirrenia e FS. La torta va ai privati, i debiti alla collettività. Qualcuno è in grado di suggerirmi un sinonimo al termine vergogna? Ostellino, nel pezzo che ho riportato di seguito parla di porcata; il problema sarebbe quello di domandarsi dove fosse la sua testata negli ultimi mesi. Sicuramente non ha svolto il ruolo di “cane da guardia”, ma, più verosimilmente, quello di scodinzolante “cane da compagnia” (aerea, in questo caso!).

L’Alitalia rappresenta per l’industria ciò che la Parmalat ha rappresentato per la finanza: una macchia indelebile a livello internazionale.

Quella che si è consumata in questi mesi è una vergogna nella nostra storia industriale per un molteplice ordine di motivi, che cerco di sintetizzare in questa sede, senza ovviamente la pretesa della completezza, questo sia chiaro: è stato di fatto abbandonato un aeroporto (Malpensa) costato miliardi pubblici, si è creato un danno di immagine enorme per i disagi continui, gli allarmi e le titubanze che colpivano chi si dovesse recare in aeroporto, è stato compiuto un drastico taglio ai voli con il sud Italia, che necessita di essere collegato con il resto del mondo per evidenti ragioni di sviluppo economico, turistico e industriale, è stata attuata una ritirata su tutto il traffico intercontinentale a tutto vantaggio della concorrenza, sono stati creati danni aggregati enormi a imprese e viaggiatori, l’indotto industriale e fiscale mosso da Alitalia è stato ridotto al lumicino, si è lasciata mano libera a tutti i vettori stranieri che vogliano entrare in Italia (vedi Lufthansa Italia, vettore che collegherà Malpensa con varie città italiane), e come ciliegina sulla torta il contribuente si accollerà tutti i debiti della “bad company”, alla faccia dei “capitani coraggiosi” della CAI, dalla quale, non a caso, la Marcegaglia tenta di scansarsi. Non è proprio una bella compagnia, in tutti i sensi, e forse l’Emma nazionale un po’ alla sua reputazione ancora ci tiene, anche se in quanto ad ombre neppure lei scherza… E last but not least, giova menzionare qualche migliaio di lavoratori in cassa integrazione.

Purtroppo questa penosissima storia va ben oltre il “patrio orgoglio”, poiché la perdita di indotto che, a vario titolo, si sta verificando ha dimensioni enormi, specie se innestata su un contesto di generale recessione e messa in mobilità di lavoratori, dal settore auto alle manifatture creando enormi problemi di ricollocamento. La perdita di competenze (capitale economico), la regressione su un settore strategico e la fuga continua di capitali verso l’estero dovuta al ricorso a compagnie straniere o che comunque immatricolano gli aerei all’estero, specie in Irlanda (guardacaso la patria di Ryan Air, ma questa prassi è seguita anche dall’italianissimo Toto e dalla sua italianissima AirOne, che comunque presenta perdite superiori al patrimonio netto) è solo l’inizio. Non ci sarà più alcun servizio pubblico garantito, come Costituzione vorrebbe, tra l’altro; solo compagnie che oggi nascono e domani muoiono, come successo a Club Air, Air Bee, Alpi Eagles, Gandalf, Med Airlines, Italy First e potrei continuare a lungo, spesso tra l’altro nate morte, con contratti di leasing (wet o dry, se vogliamo essere tecnici) assolutamente capestro, insostenibili nel medio lungo termine se non con leve di indebitamento ad altissimo rischio, o altre operazioni di ingegneria finanziaria.

L’Italia è tagliata fuori da un vero e proprio network di collegamenti intercontinentali e capillari, che sarà ricreato da molte compagnie estere senza alcun coordinamento, senza permetterci di sfruttare la nostra felice posizione geografica per diventare punto di transito per passeggeri e merci. Non è finita: diminuendo i voli diretti diminuirà l’importanza dei nostri scali e i viaggiatori transiteranno all’estero, con evidente perdita di tempo, oltre che di danaro.

Era tutto ampiamente annunciato, risaputo e non è vero, sottolineo non è vero, che “non si sa di chi siano le responsabilità”, che “non si sa dove siano gli sbagli”. E una menzogna. Una pura e semplice menzogna costruita ad arte per disfarsi di un bene pubblico, da parte di una classe politica di manigoldi, bugiardi, impostori e ladri. Dov’era il ministro Padoa Schioppa, l’alfiere del libero mercato, quando si doveva compiere la trattativa con Air France? E’ stato comodo demandare la patata bollente ai sindacati e, in seguito, al tritacarne della campagna elettorale! E il suo “capo” Prodi, ne sa qualcosa di Alitalia quando era ad dell’IRI?

Quanti biglietti bisogna vendere per far su otto milioni di euro? Questa è la sola liquidazione di Cimoli (amministratore delegato), senza contare indennità e stipendi ad un apparato di “dirigenti” assolutamente elefantiaco, peraltro incrementato esponenzialmente proprio negli anni 90, quegli anni del “meno stato più privato”?

E tutto ciò per trovarci di fronte a “piani industriali” che appaiono folli ad una persona di buon senso, prefigurando pertanto reati da codice penale contro il patrimonio pubblico. E speriamo che la magistratura porti avanti le iniziative prese contro i manager degli ultimi dieci anni, i quali hanno avuto perfino la faccia tosta di dichiarare ai giornali la loro estraneità alle vicende della compagnia e al suo disastro. Ve lo ricordate il famoso principio: “primo rubare, secondo farla franca”?

Come accettare sotto questo profilo il continuo ridimensionamento delle rotte intercontinentali quando queste presentano il margine di contribuzione per passeggero più ampio e il settore low cost in quel ramo si può considerare inesistente?

Qualche tempo fa mi è caduto l’occhio su una pubblicità apparsa su “la Repubblica” di una compagnia aerea araba in forte espansione che cercava piloti con esperienza per gli aerei che, guardacaso Alitalia sta mettendo a terra (B-777, B-767…) promettendo paghe da capogiro e vantaggi da nababbi. E ora vi propongo un indovinello, a chi erano indirizzati, a vostro modo di vedere?

Sessant’anni di storia non si inventano, e, dal momento in cui l’Alitalia è sempre stata strapagata lira su lira, dovevano almeno rimanerci i cocci: oltre al danno la beffa! Ormai si parla di nazionalizzazione come se fosse un’ovvietà, se si tratta di banche, e perché mai ciò non è possibile per le grandi aziende pubbliche? Per quanto ancora il nostro disgraziatissimo paese dovrà essere attaccato a questa nefanda politica liberista, quando perfino i paladini della concorrenza perfetta, i cervelloni comunitari, scricchiolano sotto il peso di una insostenibile politica sociale, come testimonia fra l’altro la strenua opposizione alla direttiva Bolkestein e la rincorsa a massicci piani di intervento pubblico inseguendo quanto accade oltreoceano?

E vorrei infine sfatare un altro mito: la vendita a Air France. Neppure quella era la soluzione, o meglio non a quelle condizioni. Il fatto che poi la malapolitica abbia trasformato una svendita in un miraggio è semplicemente l’ennesima riprova di un “miracolo italiano”, tuttavia le condizioni poste dai francesi erano assolutamente insoddisfacenti. Se mi si viene a dire che la proporzione azionaria 1 a 70 è equa, allora possiamo dire qualsiasi cosa, ma se vogliamo davvero entrare nel merito dei problemi, dobbiamo dire che quella sarebbe potuta essere una soluzione industrialmente valida, senza dubbio, ma a condizioni diverse: con una partecipazione del Tesoro italiano alla nuova società almeno del 7/8%, rinunciando ad un pagamento cash e procedendo poi ad un buy back sulle obbligazioni Alitalia, portando Alitalia come conferimento azionario al nuovo gruppo, mantenendo manutenzione pesante in proprio (Atitech) e l’indotto industriale italiano, il settore cargo e una moratoria su Malpensa alle stesse condizioni di quella concessa ad Amsterdam al momento dell’acquisto di KLM da parte di Air France. Non vi sembra ragionevole tutto ciò?

Riporto un pezzo di Ostellino, dal Corriere della Sera, a proposito delle lacrime di coccodrillo di cui si faceva cenno poc’anzi. L’illustre firma e la sua ancor più illustre testata possono dunque essere insignite di qualche prestigioso premio per la scoperta dell’acqua calda. Sarebbe buona norma, anche per i colleghi di via Solferino una qualche documentazione preventiva.

Essendo Alitalia quotata in borsa tutta la documentazione contabile e di gestione era reperibile semplicemente cliccando sul sito stesso. Non servivano talpe o soffiate. E’ brutto dirlo al Corriere della Sera, ma, sapete, non si è mai finito di imparare!

Alberto Leoncini - albertoleoncini@libero.it



Il dubbio

I piloti, l' Alitalia e quegli strani conti

Guardando i bilanci, troppe cose non si spiegano e sono sospette

Nel fondo di martedì scorso (Aerei, Danton e Robespierre), avevo accusato gli «irriducibili» dell' Alitalia - che hanno proclamato lo sciopero - di «cieco rivendicazionismo minoritario». Anche se resto della stessa opinione, mi pare utile riferire i dati - elaborati da quelli dell' Annuario dell' Associazione delle aviolinee europee - che mi ha fatto avere un comandante della nostra compagnia. Nel 2006, Alitalia ha avuto a libro paga 62 persone per ogni aereo, contro 159 di Iberia, 808 della British, 659 di Air France-Klm, 542 di Lufthansa. Ogni dipendente di Alitalia ha prodotto, nel 2006, 413.300 euro, contro 210.000 dei dipendenti Lufthansa, 188.900 di Air France-Klm. Anche per il trasporto merci i dati comparativi collocano la nostra compagnia al primo posto in Europa per produttività del personale. Dall' analisi dei «Ricavi del traffico» e delle spese, l' Alitalia, per ogni 100 euro incassati, ne spende 15,6 per il personale e 94,2 per tutto il resto, con un passivo di 9,9 euro; Air France-Klm, sempre su 100 euro incassati, ne spende 31,5 per il personale e 65,6 per tutto il resto, con un utile di 2,8 euro. Per carburante, catering, tasse di sorvolo e stazionamento, manutenzione, alberghi, consulenze, pubblicità, eccetera, l' Alitalia spende mediamente il 25 per cento più delle altre compagnie, mentre per il personale la metà o poco meno. Questo 25 per cento di spese in più, rapportato ai ricavi (dati 2006), equivale a 1 miliardo e 100 milioni di euro. Senza queste spese in più, l' Alitalia potrebbe avere un attivo di 500 milioni di euro. Poiché, nell' ultimo piano industriale è stata individuata una perdita di circa 150-200 milioni di euro per i voli per Malpensa - che portano i passeggeri dalle altre città italiane a quelli internazionali o intercontinentali - ne restano ancora circa 900. Dove vanno a finire? Di qui, altre domande: come è possibile che nessuno si sia accorto di questa sproporzione dei costi? Perché nessun amministratore delegato si è dato da fare per ridurli? Come mai, invece, si vendono i gioielli di famiglia e si tagliano le linee? Perché in Alitalia non è mai venuta la Finanza a controllare i conti, e neppure la magistratura si è interessata di un' azienda che, dopo aver speso miliardi di euro dei contribuenti, è andata in bancarotta? Tolti i costi «diretti» - per far volare gli aerei - che dovrebbero essere gli stessi, o addirittura inferiori a quelli delle altre aviolinee, resta il mistero di quelli «indiretti». Ad esempio, perché l' Alitalia - con un coefficiente dell' 80 per cento di riempimento - ha pensato di cancellare le tratte Milano-Delhi e Milano-Shanghai, mentre l' Iberia, con un coefficiente di 63,5, ci guadagna? Se si riducono le linee, calano spese dirette e ricavi, mentre quelle indirette restano le stesse. Spalmate su un numero inferiore di linee, renderebbero passive anche quelle attive, aprendo la strada a ulteriori cancellazioni. Ho il sospetto che il «caso Alitalia» sia una delle più colossali porcate prodotte nel dopo-guerra dall' intreccio fra politica e affari. C' è qualcuno che mi vuole smentire? postellino@corriere.it * * * Il dubbio di Piero Ostellino

Ostellino Piero Pagina 42 (15 novembre 2008) - Corriere della Sera



In appendice riporto alcuni video e segnalazioni che possono aiutare il lettore ad approfondire questa vicenda, in modo più esaustivo di quanto non abbia potuto fare in queste poche battute.

Antonio Rudoni, Alitalia: gli anni dell’oblio, Travel Factory €20,00

http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=463

























Quello che scrivevo su Alitalia:

http://www.abcveneto.com/abcveneto08/ar ... ncini.html

http://www.criticamente.it/Article3372.html

http://www.criticamente.it/Article3607.html
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Re: Compagnia Aerea Italiana

Messaggio da EK412 » 22 dicembre 2008, 9:33

i_disa ha scritto:E rilevo inoltre che il coefficiente di riempimento dopo le batoste, la pubblicità negativa e i tagli di rotte, supera nonostante tutto il 60%.
Non si capisce a che periodo del 2008 alluda questo signore, ma il LF è passato dal 70% del 2007 al 40% (nov 2008)... se almeno leggesse il forum... :mrgreen:
Qualche tempo fa mi è caduto l’occhio su una pubblicità apparsa su “la Repubblica” di una compagnia aerea araba in forte espansione che cercava piloti con esperienza per gli aerei che, guardacaso Alitalia sta mettendo a terra (B-777, B-767…)
Se allude a Emirates, due castronate in una frase:
- AZ non sta mettendo a terra 772 (grazie al cielo)
- Emirates non possiede 767
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Re: Compagnia Aerea Italiana

Messaggio da i_disa » 22 dicembre 2008, 10:07

è gente poco informata :mrgreen:
comunque non si è parlato di Emirates. le compagnie aeree arabe in forte espansione sono Emitares (che vuole arrivare a 400 aerei nel 2014, detto dal presidente di EK per un intervista riguardante il turismo a Dubai ad un tg nei giorni scorsi), Etihad Airways e Qatar Airways. ma nessuna di queste ha 767 attualmente in servizio. l unica che li ha è la Gulf Air, ma non mi sembra in forte espansione..
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Re: Compagnia Aerea Italiana

Messaggio da araial14 » 22 dicembre 2008, 11:10

E poi EK non è di certo compagnia da " seconda mano..." :wink:....Tanto meno Qatar...
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Re: Compagnia Aerea Italiana

Messaggio da airbusfamilydriver » 22 dicembre 2008, 12:41

Compagnie
11:43 - lunedì
Alitalia: 1500 dipendenti presidiano la sede di via della Magliana, "Cai non rispetta gli accordi"
Roma, Italia - Disagi all'aeroporto di Fiumicino
(WAPA) - Forte preoccupazione da parte dei sindacati che per primi hanno siglato l'accordo con Cai (Compagnia aerea italiana) nei confronti della politica adottata dalla nuova Alitalia in merito ai criteri di assunzione.

Secondo quanto confermano fonti AVIONEWS, da questa mattina 1500 dipendenti Alitalia Airport presidiano la sede di via della Magliana in attesa dell'incontro indetto tra management Cai e sindacati per le 12:00 di questa mattina. Con il personale di terra in assemblea non sono più garantiti nemmeno i servizi minimi: aerei vuoti, voli in ritardo, bloccate anche le attività degli addetti alle pulizie.

Nella lettera indirizzata al sotto-segretario del Consiglio dei ministri Gianni Letta, le sigle del fronte del sì denunciano difformità rispetto agli accordi presi contenuti nel "Nodo Letta". (Avionews)

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Re: Compagnia Aerea Italiana

Messaggio da airbusfamilydriver » 22 dicembre 2008, 12:41

da altro forum

Alitalia. Tute verdi in sciopero a Fiumicino
Un centinaio di addetti ai reparti di manutenzione di Alitalia ha deciso di incrociare le braccia. E' scattata questa mattina alle 7.30 allo scalo romano di Fiumicino l'assemblea permanente delle tute verdi, convocata da Cgil, Cisl e Uil. La protesta durerà almeno per tutta la mattinata. «Cai continua a non rispettare gli accordi sui criteri di assunzione - ha spiegato Silvano Bernaccia della Filt-Cgil - ci sono pesanti discriminazioni nei confronti delle categorie protette». I lavoratori lamentano anche il ricorso a lavoratori interinali: «Ci risulta - ha raccontato uno dei manifestanti - che Cai stia chiamando personale interinale quando invece colleghi con 20 anni di anzianità e in possesso di numerose abilitazioni tecniche sono rimasti esclusi». In mattinata è annunciata anche un'assemblea del personale dell'handling di Alitalia.

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Re: Compagnia Aerea Italiana

Messaggio da airbusfamilydriver » 22 dicembre 2008, 14:06

per loro si per gli alitalia no....che buffoni


Sacconi: 'lavorare meno, ma lavorare tutti'
Ferrero: "un'ottima idea"


Roma – “Lavorare meno, ma lavorare tutti”: questo è in sintesi il messaggio contenuto nella proposta anti-crisi e salva-posti sottoscritta dal ministro del Lavoro Maurizio Sacconi.

Il ministro del Welfare propone una formula di cassa integrazione parziale, in cui il lavoratore alterni giorni a casa con giorni sul posto di lavoro. Sacconi parla inoltre di “contratti di solidarietà”. Ciò significa anche “meno salario, ma non dimentichiamoci –precisa il ministro del Lavoro- che ci sarà l’integrazione del sostegno al reddito. Alla fine la perdita sarà minima”

Proposta anti-crisi che trova il pieno sostegno del segretario di Rifondazione Comunista Paolo Ferrero: “mi sembra un’ottima idea, perché mantiene il rapporto di lavoro, riduce a tutti l’orario ed evita l’emarginazione e i licenziamenti, perché nessuno deve essere lasciato solo”. Il leader di Rifondazione appoggia quindi la proposta della ‘settimana corta’ avanzata dal cancelliere tedesco Angela Merkel.
Anche il premier Silvio Berlusconi e il ministro Sacconi concordano sulle linee guida su cui si fonda, sebbene il ministro del Lavoro precisi che “a differenza della Germania noi abbiamo già un robusto sistema di ammortizzatori sociali che ci consente di spalmare un minor carico di lavoro su più persone. Questa è la funzione della cassa integrazione a rotazione – aggiunge- e non a zero ore e della stessa cassa integrazione ordinaria”.

Il ministro del Welfare condivide inoltre l’ottimismo del premier Berlusconi nell’individuare una vicina soluzione per uscire dalla crisi ed esorta gli imprenditori a “non scappare, perché la crisi può durare poco”.
Sarà questo l’argomento principe del prossimo G14 che si terrà a Roma il 29 marzo. “Dobbiamo evitare –insiste il ministro Sacconi- che l’azienda al primo segnale di crisi fugga dalle proprie responsabilità e tagli anche il suo capitale umano, che invece è il patrimonio fondamentale per rilanciarsi”.

Il Ministro conclude avvertendo dell’imminente creazione di “un’unità di crisi del ministero del lavoro collegata, per la parte di sua competenza, con il dicastero dello Sviluppo Economico. Il nostro obiettivo –chiude Sacconi- è di ancorare le persone alla dimensione produttiva”.

Annalisa Tregattini

22/12/2008

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Re: Compagnia Aerea Italiana

Messaggio da airbusfamilydriver » 22 dicembre 2008, 15:15

ho appena saputo di un comandante di airbus licenziato in tronco per giusta causa perchè ha fatto 5 minuti di ritardo non accettando un aereo che perdeva carburante dalla ventilation dell'ala dopo essere uscito dall'hangar

peterfly 65

Re: Compagnia Aerea Italiana

Messaggio da peterfly 65 » 22 dicembre 2008, 15:20

airbusfamilydriver ha scritto:ho appena saputo di un comandante di airbus licenziato in tronco per giusta causa perchè ha fatto 5 minuti di ritardo non accettando un aereo che perdeva carburante dalla ventilation dell'ala dopo essere uscito dall'hangar
guarda che qui sul forum alla maggior parte della gent non gli importa niente anzi secondo me sono contenti, guarda alcuni post scritti in queste aree

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Re: Compagnia Aerea Italiana

Messaggio da Atr72 » 22 dicembre 2008, 15:24

airbusfamilydriver ha scritto:ho appena saputo di un comandante di airbus licenziato in tronco per giusta causa perchè ha fatto 5 minuti di ritardo non accettando un aereo che perdeva carburante dalla ventilation dell'ala dopo essere uscito dall'hangar
:shock: :shock: :shock: :shock: Non c volgio credere...... :(
BSc in Aerospace Eng. (PoliMi)
Student at MSc in Aeronautical Eng. - Flight Mechanics (PoliMi)
Erasmus+ Experience at ENAC, in Toulouse.


---

O siamo capaci di sconfiggere le idee contrarie con la discussione, o dobbiamo lasciarle esprimere. Non è possibile sconfiggere le idee con la forza, perché questo blocca il libero sviluppo dell'intelligenza.

(Ernesto Che Guevara)

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Re: Compagnia Aerea Italiana

Messaggio da airbusfamilydriver » 22 dicembre 2008, 15:25

Atr72 ha scritto:
airbusfamilydriver ha scritto:ho appena saputo di un comandante di airbus licenziato in tronco per giusta causa perchè ha fatto 5 minuti di ritardo non accettando un aereo che perdeva carburante dalla ventilation dell'ala dopo essere uscito dall'hangar
:shock: :shock: :shock: :shock: Non c volgio credere...... :(
anche io ancora stento a crederci
che schifo
e poi facciamo i corsi di sicurezza volo

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Re: Compagnia Aerea Italiana

Messaggio da janmnastami » 22 dicembre 2008, 15:52

airbusfamilydriver ha scritto:per loro si per gli alitalia no....che buffoni
Probabilmente farebbero volentieri scambio con l'80% dello stipendio per 7 anni.

zittozitto

Re: Compagnia Aerea Italiana

Messaggio da zittozitto » 22 dicembre 2008, 16:03

janmnastami ha scritto:
airbusfamilydriver ha scritto:per loro si per gli alitalia no....che buffoni
Probabilmente farebbero volentieri scambio con l'80% dello stipendio per 7 anni.
guarda che ai dipendenti AZ piace lavorare, a nessuno piace la CIGS.

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Re: Compagnia Aerea Italiana

Messaggio da airbusfamilydriver » 22 dicembre 2008, 16:23

janmnastami ha scritto:
airbusfamilydriver ha scritto:per loro si per gli alitalia no....che buffoni
Probabilmente farebbero volentieri scambio con l'80% dello stipendio per 7 anni.
io se fossi in cigs preferirei di gran lunga volare che no stare a casa all'80% del mio stipendio per due motivi

1-il mio lo considero il lavoro più bello del mondo,quando lavoro ho il privilegio di divertirmi,mentre tanta gente gioca a flight simulator,io gioco con quello vero

2-da pilota dopo sei mesi senza volare dovreic ambiare lavoro,come pilota sarei pressochè finito

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Re: Compagnia Aerea Italiana

Messaggio da araial14 » 22 dicembre 2008, 16:47

airbusfamilydriver ha scritto:ho appena saputo di un comandante di airbus licenziato in tronco per giusta causa perchè ha fatto 5 minuti di ritardo non accettando un aereo che perdeva carburante dalla ventilation dell'ala dopo essere uscito dall'hangar
:shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: ..................................................................................................... :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x :x
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Re: Compagnia Aerea Italiana

Messaggio da araial14 » 22 dicembre 2008, 17:22

Che fine faranno le obbligazioni Alitalia?
E alla fine con il cerino in mano rimase il signor Antonio (nome
di fantasia) che ha lavorato una vita intera e messo da parte il suo
gruzzoletto da formichina. “Dopo aver sentito che in Borsa è stato sospeso
anche il titolo della “mia” (magari...) banca, l’Intesa Sanpaolo”, scrive
Antonio in una e-mail giunta in redazione, “sono stato preso dallo sconforto.
Sa, io sono ottimista per natura e me ne stavo alla finestra in attesa che
finisse a nuttata tragico-finanziaria, ma qui è una catastrofe e ora comincio
anch’io a strizzare. Avendo in corso delle spese notevoli (dentista, lavori al
mare e altro), non vorrei che il gruzzolo mi venisse congelato, se non
peggio”. Bruciano i soldini delle formiche che pagano il prezzo delle cicale
americane. Ma c’è chi ha tradito il risparmio anche nel Belpaese.
Tralasciamo i crac Cirio, Parmalat, il default dell’Argentina e altri fallimenti
minori che hanno divorato miliardi di euro: poco o nulla si dice sul destino
degli obbligazionisti Alitalia. Anche se sta per volare la nuova compagnia,
la vecchia società è in stato di insolvenza e il commissario straordinario ha
comunicato che i piccoli risparmiatori usufruiranno della stessa legge che
tutela le vittime dei crac. Probabilmente, quando leggerete Club3 sarà stato
emanato il decreto attuativo che prevederà o l’offerta di titoli della Cai
oppure un risarcimento con i fondi dei conti dormienti che non si sa quando sarà liquidato e,
soprattutto, con quale criterio.I soci della Cai che non hannor ilevato i debiti dell’Alitalia,
come poteva fare l’Air France, spero che ringrazieranno le formichine italiane.
GIUSEPPE ALTAMORE
http://www.stpauls.it/club3/files/Notes ... _Notes.pdf
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Re: Compagnia Aerea Italiana

Messaggio da Arya » 22 dicembre 2008, 18:00

airbusfamilydriver ha scritto:da altro forum

Alitalia. Tute verdi in sciopero a Fiumicino
Un centinaio di addetti ai reparti di manutenzione di Alitalia ha deciso di incrociare le braccia. E' scattata questa mattina alle 7.30 allo scalo romano di Fiumicino l'assemblea permanente delle tute verdi, convocata da Cgil, Cisl e Uil. La protesta durerà almeno per tutta la mattinata. «Cai continua a non rispettare gli accordi sui criteri di assunzione - ha spiegato Silvano Bernaccia della Filt-Cgil - ci sono pesanti discriminazioni nei confronti delle categorie protette». I lavoratori lamentano anche il ricorso a lavoratori interinali: «Ci risulta - ha raccontato uno dei manifestanti - che Cai stia chiamando personale interinale quando invece colleghi con 20 anni di anzianità e in possesso di numerose abilitazioni tecniche sono rimasti esclusi». In mattinata è annunciata anche un'assemblea del personale dell'handling di Alitalia.
E' stato il panico.. tutti i voli cancellati o rischedulati nel pomeriggio. Non si sa i salti mortali che abbiamo fatto per far partire più gente possibile (anche perchè i fim ancora li accettano, tranne qualche compagnia, ma gli hotel non ci danno più disponibilità). Ad un certo punto eravamo letteralmente scortati dalla polizia. E domani mi ritroverò nuovamente tutti i pax di oggi..

Tra l'altro da ieri o l'altro ieri, a fco sono entrati 40 ragazzi addetti ai tensor per la riprenotazione dei pax dei voli AZ su voli AP chiamati da non si sa chi..
" Sembra magnifico Kowalski ma.. può volare? "
" Certo, se lo pieghiamo qui, qui, qui e qui! "

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Re: Compagnia Aerea Italiana

Messaggio da i_disa » 22 dicembre 2008, 18:24

airbusfamilydriver ha scritto:ho appena saputo di un comandante di airbus licenziato in tronco per giusta causa perchè ha fatto 5 minuti di ritardo non accettando un aereo che perdeva carburante dalla ventilation dell'ala dopo essere uscito dall'hangar
assurdo! poi si parla di sicurezza..
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Re: Compagnia Aerea Italiana

Messaggio da i_disa » 22 dicembre 2008, 18:39

ALITALIA: FIUMICINO; ENAC, SITUAZIONE NON CONFORME A REGOLE
(ANSA) - ROMA, 22 DIC - Il Presidente dell'Enac, Vito Riggio, ''ha invitato le parti a chiarire al piu' presto le contrapposizioni per permettere un sereno svolgimento delle attivita' di volo, fermo restando che tale modo di agire da parte dei lavoratori appare non conforme alle regole applicabili nel settore del trasporto, soprattutto in un periodo di particolare movimento come quello pre-natalizio''. E' quanto si legge in una nota dell'Enac che in riferimento alle assemblee spontanee dei lavoratori Alitalia Airport che si stanno svolgendo all'Aeroporto di Fiumicino ed alla decisione di molti lavoratori di lasciare lo scalo per recarsi alla Magliana, sede della compagnia Alitalia, ''informa che le attivita' sull'aeroporto stanno subendo disagi e rallentamenti''. ''Tali comportamenti dei lavoratori, che potrebbero configurare l'interruzione di pubblico servizio, stanno creando disagi e disservizi sia ai passeggeri in arrivo che a quelli in partenza'' da Fiumicino, prosegue la nota, spiegando che ''sono gia' stati cancellati alcuni voli internazionali e a breve saranno cancellati anche alcuni voli nazionali in quanto mancano i servizi di assistenza a terra gestiti da Alitalia Airport''. L'ENAC invita ''i passeggeri a contattare la compagnia Alitalia per avere notizie aggiornate in merito allo stato dei propri voli''. (ANSA).

questa notizia è di venerdi:

ALITALIA: AIR FRANCE AVANZA, SCELTA PARTNER INIZI GENNAIO
(di Stefania De Francesco) ROMA - Air France-Klm avanza verso l'alleanza con Cai. Un ulteriore passo avanti e' stato fatto oggi tra i vertici delle due compagnie con un approfondimento sugli aspetti industriali del piano correlati alla redditivita'. La scelta del partner straniero da parte di Cai dovrebbe avvenire nei primi dieci giorni di gennaio, per il decollo assieme alla Nuova Alitalia il 12. Il lavoro con il colosso franco-olandese ha ormai raggiunto un livello superiore rispetto a quello con Lufthansa, che negli ultimi giorni ha avviato un pressing affermando che la propria offerta e' migliore delle altre. Nonostante contatti informali, con il vettore tedesco non ci sono stati veri e propri 'faccia a faccia' per entrare nel dettaglio di una eventuale partnership. Ancor meno Cai ha fatto con British Airways, che non ha dato entro oggi l'attesa risposta sulla disponibilita' ad entrare nel capitale di Cai. Sembra quindi che la compagnia guidata da Willie Walsh sia rimasta disponibile ad una semplice alleanza commerciale. L'ingresso con una quota fra il 20 e 25% e', invece, la condizione posta dal vettore italiano per scegliere la compagnia straniera con cui decollare. Nello studio legale Bonelli-Erede-Pappalardo si sono incontrati oggi il presidente e amministratore delegato di Cai Roberto Colaninno e Rocco Sabelli e il direttore generale di Air France-Klm, Pierre Henri Gourgeon che dal primo gennaio prossimo avra' la delega di amministratore delegato. Dunque, nonostante l'assenza del numero uno della compagnia d'Oltralpe, Jean Cyril Spinetta, il confronto e' proseguito comunque ai massimi livelli e, dopo contatti informali che proseguiranno la prossima settimana, le parti dovrebbero tornare a vedersi tra Natale e Capodanno. Il faccia a faccia di oggi, giudicato 'positivo' da fonti vicine ai due vettori, e' stato incentrato sugli aspetti industriali del piano e, in particolare, sullo sviluppo delle rotte di lungo raggio, considerate le piu' redditizie, con la proiezione di ripartizione dei ricavi. Su questo punto la trattativa potrebbe andare ad oltranza. E si e' parlato anche degli aerei con cui operare anche in vista di quelli che la Nuova Alitalia avra' da AirOne. Quanto alla scelta dell'hub, Air France-Klm avrebbe ribadito che si puo' operare sia su Fiumicino sia su Malpensa ma con un ridimensionamento di Linate. Altro sara' il confronto sulla governance e sugli aspetti finanziari, l'entita' dell'investimento per la quota di ingresso nel capitale di Cai e del sovrapprezzo rispetto a quello versato dai 21 azionisti italiani. L'annuncio della scelta, dunque, dovrebbe essere fatto in gennaio, quando l'assemblea di Cai decidera' sulla proposta del candidato presentato da Colaninno e dopo l'eventuale via libera da parte del consiglio di amministrazione del vettore straniero. stefania.defrancesco@ansa.it

EK412..a te i commenti! :mrgreen:
PS..è dell ANSA la notizia.. :mrgreen:
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Re: Compagnia Aerea Italiana

Messaggio da madeline » 22 dicembre 2008, 18:53

io leggo di proteste, di lamentele di partner :roll: ....intanto si continua con gli scioperi selvaggi... persone e bambini in attesa, per il volo delle vacanza, che hanno dato fiducia alla compagnia di bandiera ma lasciati a terra senza info e assistenza :shock: ..... colpiti dallo sciopero selvaggio, voi di alitalia non avete solo diritti ma anche doveri :evil: , avete il dovere di fare il vostro lavoro, il dovere di non rovinare la vacanza per cui molti hanno risparmiato mesi e mesi, vi lamentate della vostra situazione..bè benvenuti nel privato, dove il solo scopo è guadagnare offrendo un servizio e non offrire un servizio in perdita!....ma ai diritti del consumatore chi ci pensa? anche noi nè abbiamo, senza contare che agli occhi pubblici state dando pessima immaggine, e ricordate che non se con AZ non ci volano gli italiani chi cavolo ci vola? Francesi, tedeschi brittannici? no le loro compagnie non fanno scioperi selvaggi....e si avvicinano le vacanza natalizie chissà che vi diate una regolata, magari dopo che qualche padre di famiglia, con bambini piccoli dopo ore e ore di attessa al freddo vi dia una testata!

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Re: Compagnia Aerea Italiana

Messaggio da araial14 » 22 dicembre 2008, 19:05

madeline ha scritto:io leggo di proteste, di lamentele di partner :roll: ....intanto si continua con gli scioperi selvaggi... persone e bambini in attesa, per il volo delle vacanza, che hanno dato fiducia alla compagnia di bandiera ma lasciati a terra senza info e assistenza :shock: ..... colpiti dallo sciopero selvaggio, voi di alitalia non avete solo diritti ma anche doveri :evil: , avete il dovere di fare il vostro lavoro, il dovere di non rovinare la vacanza per cui molti hanno risparmiato mesi e mesi, vi lamentate della vostra situazione..bè benvenuti nel privato, dove il solo scopo è guadagnare offrendo un servizio e non offrire un servizio in perdita!....ma ai diritti del consumatore chi ci pensa? anche noi nè abbiamo, senza contare che agli occhi pubblici state dando pessima immaggine, e ricordate che non se con AZ non ci volano gli italiani chi cavolo ci vola? Francesi, tedeschi brittannici? no le loro compagnie non fanno scioperi selvaggi....e si avvicinano le vacanza natalizie chissà che vi diate una regolata, magari dopo che qualche padre di famiglia, con bambini piccoli dopo ore e ore di attessa al freddo vi dia una testata!
Credo che nessuno abbia obbligato questi viaggiatori con il mitra alla schiena ad acquistare un biglietto AZ. Se in un periodo di transizione così confuso ( a dir poco) si ha la volontà di volare con questa compagnia ormai ibrida, allora se ne deve accettare anche la più impercettibile grinza!Chi viaggia ha le proprie ragioni, ma chi lavora ne ha ancor di più ed in questo caso la veritas non è in media.
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Re: Compagnia Aerea Italiana

Messaggio da EK412 » 22 dicembre 2008, 19:12

i_disa ha scritto:EK412..a te i commenti! :mrgreen:
PS..è dell ANSA la notizia.. :mrgreen:
Io continuo a non capire quale sia il tuo problema...

Ho detto che è assolutamente falso che AF sia avvantaggiata o che è falso che i contatti CAI-AF siano in fase più avanzata rispetto a quelli CAI-LH? No.

L'unica cosa che ho affermato - e che viene riconfermata dal comunicato ANSA che hai postato - è che il partner non è ancora deciso al 100%. Nè ufficialmente nè ufficiosamente. Anche l'incontro di venerdì ha dato come esito fumata nera.

Poi, ribadisco, liberi di scegliere chi piace e pare a loro. E' proprio questo il bello dell'aver "privatizzato" (?) AZ: le scelte le prende il CdA, senza essere in teleconferenza con Palazzo Chigi.
Certo è che partono con le peggiori premesse se si mettono contro il concorrente n°1 (LH ITalia).

AF-CAI a FCO, LH Italia a MXP, così sei contento tu e parzialmente contento io. Certo rimarrà sempre l'amaro in bocca a causa del fatto che le imprese italiane non sanno cogliere certe occasioni...
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Re: Compagnia Aerea Italiana

Messaggio da araial14 » 22 dicembre 2008, 19:16

EK412 ha scritto:Certo rimarrà sempre l'amaro in bocca a causa del fatto che le imprese italiane non sanno cogliere certe occasioni...
Il secolare problema è che : Con i tedeschi le bustarelle, i nepotismi i falsi in bilancio le furberie italiote non han terreno fertile...Meglio soli ( e forti) che mal accompagnati.
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Re: Compagnia Aerea Italiana

Messaggio da janmnastami » 22 dicembre 2008, 19:21

Secondo me invece il partner è già deciso al 99%. Il management AZ ha sempre appoggiato AF-KLM, figuriamoci se saltano il fosso ora.

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Re: Compagnia Aerea Italiana

Messaggio da EK412 » 22 dicembre 2008, 19:21

araial14 ha scritto:Meglio soli ( e forti) che mal accompagnati.
Sine dubio!!

...e in questa occasione più che mai!! 8)
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Re: Compagnia Aerea Italiana

Messaggio da MATTEO1981 » 22 dicembre 2008, 19:38

Sarebbe veramente assurdo che una compagnia aere PRIVATIZZATA andasse la dove c'è meno mercato, ma quelli sono imprenditori e alla fine non c'è più dietro lo stato, dai tutti lo sanno, nessuno lo può negare che la maggior parte del mercato è a nord, ma ha + logica che un lombardo vada a fco o un romano a MXP?
C'è poco da dire, la maggior parte delle rotte ha tragitto polare la risposta è matemtica.......
Da Milano..... Nel Mondo..... Via FRA, MUC e ZRH.............

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