Lettera di un padre-comandante
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Lettera di un padre-comandante
Io, devo ammetterlo, sono uno che si è sempre schierato con CAI ed ero convinto di appoggiare qualunque sua scelta se in base ad essa si potevano pregiudicare le sorti della tanto amata compagnia di bandiera. Però ci sono cose che ti struggono il cuore, specialmente in questo periodo natalizio, dove tutti ci sentiamo più buoni, umili e comprensivi.
Volevo rendervi partecipi i questa richiesta d'aiuto perchè,come lui, saranno molti altri i padri di famiglia nelle sue condizioni e lettere simili, arrivano dritte al cuore....
Egregio direttore, mi chiamo Paolo e sono un Comandante Alitalia. Ho 42 anni e sono padre di 3 figli. La prego, non me ne voglia ma ho scelto volutamente di rimanere "anonimo" con un motivo ben preciso: come lei ben sa, nel nostro paese la libertà di espressione e di parola è ormai solo un'utopia.
La strada che si sta percorrendo in Italia ha una strategia ben precisa atta a contenere il più possibile ogni forma di protesta legittima da parte dei cittadini a far valere i propri diritti nell'ambito del sociale, anche attraverso forme di repressione. I mezzi informatici sono strumenti potenti ma facilmente intercettabili ed io in un momento come questo ho paura di tutto.nel seguito della mia lettera capirà sicuramente il senso di questa mia scelta. Le scrivo per esprimerle il disagio, lo stato d'animo e la forte preoccupazione di tutti i lavoratori di Alitalia in questo drammatico periodo.
Non è nel mio stile fare differenze tra i lavoratori ma credo che la mia storia pur essendo diversa da quella di altre categorie, possa avere un forte legame con i percorsi di vita degli altri lavoratori.
Ho raggiunto alla mia età un livello professionale elevato. Sono in Alitalia da 18 anni e Comandante da circa 10. Una posizione raggiunta con notevoli sacrifici. Una vita dedicata a questa professione ed una dedizione praticamente totale.
Ho iniziato da molto giovane ed il percorso è stato complicatissimo. Anni ed anni di studi, di durissime selezioni e di notti in bianco passate sui libri lontano dalla famiglia. E' un mestiere molto complesso ed i retroscena purtroppo sono poco noti. La responsabilità che riveste il ruolo di comandante è enorme sia in termini di legge, sia nei confronti dell'esercente, che verso le vite umane che gli vengono affidate.
Tutto ciò significa che l'etica ed il livello professionale che ci viene richiesto è elevatissimo. Dobbiamo essere costantemente aggiornati sui cambiamenti delle normative, abbiamo l'obbligo di essere periodicamente addestrati e controllati secondo gli standard di sicurezza previsti dalla normativa mondiale. Se il livello professionale richiesto non viene raggiunto, si perdono le funzioni di pilota o di comandante e si viene destinati ad altre mansioni.
Poco si conosce della nostra vita privata che spesso viene dipinta come agiata e piena di privilegi.
Posso assicurarle che non è così... 20 giorni al mese trascorsi lontano dalla propria famiglia senza distinzioni tra sabati, domeniche, Natale, Capodanno, e feste comandate. Lontano dai propri figli che non puoi seguire nella loro vita quotidiana: la scuola, i compiti, il catechismo, le varie attività... I problemi della loro crescita, l'educazione, l'adolescenza... Torni a casa dopo una settimana e li trovi cresciuti, cambiati... parole nuove. Gesti nuovi.
E tu che non c'eri, rimpiangi quei giorni passati al telefono mentre avresti voluto essere presente ai gesti dei tuoi figli. Ti senti in colpa ma continui a ripetere a te stesso all'infinito che è giusto così perché la certezza del futuro dei tuoi figli dipende solo da te e dalla tua professione.
E per fortuna che a casa c'è tua moglie, una donna splendida... la colonna portante della famiglia che educa i tuoi figli.
Professione. Certezze. Futuro.
Ma quale certezze?? Ma quale futuro??
Da qualche giorno ho ricevuto la lettera di cassa integrazione ed il mondo mi è crollato addosso. Dopo 3 mesi di angoscia tutto è finito nel giro di pochi secondi.
Professione, sogni, progetti futuri, serenità famigliare, sorriso. Nessuna prospettiva per il mio futuro con le certificazioni professionali che scadranno tra 90 giorni. E dopo il buio profondo. A casa senza più lavoro. Umiliato nel profondo dell'animo, come uomo e come professionista. Vergognosi, inaccettabili e lesivi della dignità umana, sono stati i metodi di esclusione da quella che sarà la futura presunta compagnia di bandiera. Gravissime le discriminazioni fatte durante questo processo che hanno portato a non considerare abilitazioni e certificazioni professionali, ad escludere lavoratori con legge 104, madri in part-time o con esonero notturno oppure a mettere in cassa integrazione entrambi i coniugi facenti parte della stessa azienda con figli a carico!!!!
Vuole sapere come hanno fatto a comunicare le lettere di cassa integrazione agli operai di Fiumicino? Li è andati a prendere la security direttamente sul posto di lavoro, li ha radunati tutti in una enorme sala, gli ha requisito i tesserini aziendali e li ha accompagnati fuori dall'aeroporto. E mentre si consumava questa tragedia, il nostro premier brindava con gli autori di questo massacro...
Non voglio entrare in merito a questa sporca operazione, forse senza precedenti. Non voglio parlare né di sindacati, né di governo e nemmeno di contratti. Non mi importa nulla di tutto ciò. Il mio è un drammatico grido disperato di rabbia e di dolore che si alza a nome di tutti gli onesti lavoratori di Alitalia che hanno dedicato una vita a questa azienda ai quali è stato tolto il sorriso...
Un dramma sociale senza precedenti per tutte le nostre famiglie. Ed intorno a noi un'assordante silenzio. Forse voluto... Lo stato d'animo dei nostri equipaggi che stanno volando in questo periodo è preoccupante, non voglio spingermi oltre... E per favore che nessuno si azzardi a dire che la responsabilità è dei lavoratori perché questa è una vile menzogna. Chi conosce la vera storia di Alitalia sa benissimo di cosa sto parlando! Capisce ora perché voglio restare anonimo? Ho paura del futuro e non riesco a vivere il presente.
E quando ieri il più piccolo dei miei bimbi mi ha chiesto perché i suoi amichetti dell'asilo avevano già fatto la letterina a Babbo Natale e noi no, non ho saputo rispondere perché l'emozione ha avuto il sopravvento su di me e sono scappato in camera mia a piangere davanti alle spensierate fotografie di quando Papà andava fiero di portarli in volo con lui.
Spero che esista una giustizia divina e che un giorno qualcuno paghi caro per questo dramma sociale che ha colpito solo chi chiede di lavorare onestamente... Una cosa è certa, se un giorno tornerò a fare il mio lavoro non mi dimenticherò mai di questa sofferenza e nulla sarà più come prima.
Ci sono violenze che nessuna parola di pace potrà mai placare.
A nome di tutti coloro che hanno perso il lavoro.
Paolo
21 dicembre 2008 Il Messaggero
Volevo rendervi partecipi i questa richiesta d'aiuto perchè,come lui, saranno molti altri i padri di famiglia nelle sue condizioni e lettere simili, arrivano dritte al cuore....
Egregio direttore, mi chiamo Paolo e sono un Comandante Alitalia. Ho 42 anni e sono padre di 3 figli. La prego, non me ne voglia ma ho scelto volutamente di rimanere "anonimo" con un motivo ben preciso: come lei ben sa, nel nostro paese la libertà di espressione e di parola è ormai solo un'utopia.
La strada che si sta percorrendo in Italia ha una strategia ben precisa atta a contenere il più possibile ogni forma di protesta legittima da parte dei cittadini a far valere i propri diritti nell'ambito del sociale, anche attraverso forme di repressione. I mezzi informatici sono strumenti potenti ma facilmente intercettabili ed io in un momento come questo ho paura di tutto.nel seguito della mia lettera capirà sicuramente il senso di questa mia scelta. Le scrivo per esprimerle il disagio, lo stato d'animo e la forte preoccupazione di tutti i lavoratori di Alitalia in questo drammatico periodo.
Non è nel mio stile fare differenze tra i lavoratori ma credo che la mia storia pur essendo diversa da quella di altre categorie, possa avere un forte legame con i percorsi di vita degli altri lavoratori.
Ho raggiunto alla mia età un livello professionale elevato. Sono in Alitalia da 18 anni e Comandante da circa 10. Una posizione raggiunta con notevoli sacrifici. Una vita dedicata a questa professione ed una dedizione praticamente totale.
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Tutto ciò significa che l'etica ed il livello professionale che ci viene richiesto è elevatissimo. Dobbiamo essere costantemente aggiornati sui cambiamenti delle normative, abbiamo l'obbligo di essere periodicamente addestrati e controllati secondo gli standard di sicurezza previsti dalla normativa mondiale. Se il livello professionale richiesto non viene raggiunto, si perdono le funzioni di pilota o di comandante e si viene destinati ad altre mansioni.
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Posso assicurarle che non è così... 20 giorni al mese trascorsi lontano dalla propria famiglia senza distinzioni tra sabati, domeniche, Natale, Capodanno, e feste comandate. Lontano dai propri figli che non puoi seguire nella loro vita quotidiana: la scuola, i compiti, il catechismo, le varie attività... I problemi della loro crescita, l'educazione, l'adolescenza... Torni a casa dopo una settimana e li trovi cresciuti, cambiati... parole nuove. Gesti nuovi.
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E per fortuna che a casa c'è tua moglie, una donna splendida... la colonna portante della famiglia che educa i tuoi figli.
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Ma quale certezze?? Ma quale futuro??
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Professione, sogni, progetti futuri, serenità famigliare, sorriso. Nessuna prospettiva per il mio futuro con le certificazioni professionali che scadranno tra 90 giorni. E dopo il buio profondo. A casa senza più lavoro. Umiliato nel profondo dell'animo, come uomo e come professionista. Vergognosi, inaccettabili e lesivi della dignità umana, sono stati i metodi di esclusione da quella che sarà la futura presunta compagnia di bandiera. Gravissime le discriminazioni fatte durante questo processo che hanno portato a non considerare abilitazioni e certificazioni professionali, ad escludere lavoratori con legge 104, madri in part-time o con esonero notturno oppure a mettere in cassa integrazione entrambi i coniugi facenti parte della stessa azienda con figli a carico!!!!
Vuole sapere come hanno fatto a comunicare le lettere di cassa integrazione agli operai di Fiumicino? Li è andati a prendere la security direttamente sul posto di lavoro, li ha radunati tutti in una enorme sala, gli ha requisito i tesserini aziendali e li ha accompagnati fuori dall'aeroporto. E mentre si consumava questa tragedia, il nostro premier brindava con gli autori di questo massacro...
Non voglio entrare in merito a questa sporca operazione, forse senza precedenti. Non voglio parlare né di sindacati, né di governo e nemmeno di contratti. Non mi importa nulla di tutto ciò. Il mio è un drammatico grido disperato di rabbia e di dolore che si alza a nome di tutti gli onesti lavoratori di Alitalia che hanno dedicato una vita a questa azienda ai quali è stato tolto il sorriso...
Un dramma sociale senza precedenti per tutte le nostre famiglie. Ed intorno a noi un'assordante silenzio. Forse voluto... Lo stato d'animo dei nostri equipaggi che stanno volando in questo periodo è preoccupante, non voglio spingermi oltre... E per favore che nessuno si azzardi a dire che la responsabilità è dei lavoratori perché questa è una vile menzogna. Chi conosce la vera storia di Alitalia sa benissimo di cosa sto parlando! Capisce ora perché voglio restare anonimo? Ho paura del futuro e non riesco a vivere il presente.
E quando ieri il più piccolo dei miei bimbi mi ha chiesto perché i suoi amichetti dell'asilo avevano già fatto la letterina a Babbo Natale e noi no, non ho saputo rispondere perché l'emozione ha avuto il sopravvento su di me e sono scappato in camera mia a piangere davanti alle spensierate fotografie di quando Papà andava fiero di portarli in volo con lui.
Spero che esista una giustizia divina e che un giorno qualcuno paghi caro per questo dramma sociale che ha colpito solo chi chiede di lavorare onestamente... Una cosa è certa, se un giorno tornerò a fare il mio lavoro non mi dimenticherò mai di questa sofferenza e nulla sarà più come prima.
Ci sono violenze che nessuna parola di pace potrà mai placare.
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Paolo
21 dicembre 2008 Il Messaggero
Madames et Monsieurs bonjour et bienvenu à bord. Nous vous souhaiton un bon vol avec la flotte d'Air France, membre de l'alliance SkyTeam
Re: Lettera di un padre-comandante
come gia detto alla maggior parte delle persone non frega niente prova a leggere quello che scrivono sugli argomenti cai e vedrai che c'è gente che dice che i piloti az devono essere contenti perche hanno 7 anni di cigs.
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Re: Lettera di un padre-comandante
Io credo che la gente sia estremamente male informata sulla vicenda "reale" e sui suoi risvolti, sta di fatto che credo che questa lettera aprirebbe il cuore anche chi al suo posto ha un pezzo di ghiaccio....peterfly 65 ha scritto:come gia detto alla maggior parte delle persone non frega niente prova a leggere quello che scrivono sugli argomenti cai e vedrai che c'è gente che dice che i piloti az devono essere contenti perche hanno 7 anni di cigs.
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Re: Lettera di un padre-comandante
no farti illusioni la gente è molto egoista ed è contenta di vedere intere categorie distrutte. Praticamente il mondo è pieno di str....iKillua_727 ha scritto:Io credo che la gente sia estremamente male informata sulla vicenda "reale" e sui suoi risvolti, sta di fatto che credo che questa lettera aprirebbe il cuore anche chi al suo posto ha un pezzo di ghiaccio....peterfly 65 ha scritto:come gia detto alla maggior parte delle persone non frega niente prova a leggere quello che scrivono sugli argomenti cai e vedrai che c'è gente che dice che i piloti az devono essere contenti perche hanno 7 anni di cigs.
Re: Lettera di un padre-comandante
porca p*****a commovente davvero
"Di solito gli uomini quando sono tristi non fanno niente: si limitano a piangere sulla propria situazione. Ma quando si arrabbiano, allora si danno da fare per cambiare le cose"
Malcom X
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Re: Lettera di un padre-comandante
Che pessimismo! Mah, io credo sempre nel lato buono delle persone, in fondo siamo tutti uguali e credo che a nessuno piaccia gufare delle disgrazie altrui, soprattutto se così gravi. C'è in gioco una famiglia, non una partita a poker!peterfly 65 ha scritto:no farti illusioni la gente è molto egoista ed è contenta di vedere intere categorie distrutte. Praticamente il mondo è pieno di str....iKillua_727 ha scritto:Io credo che la gente sia estremamente male informata sulla vicenda "reale" e sui suoi risvolti, sta di fatto che credo che questa lettera aprirebbe il cuore anche chi al suo posto ha un pezzo di ghiaccio....peterfly 65 ha scritto:come gia detto alla maggior parte delle persone non frega niente prova a leggere quello che scrivono sugli argomenti cai e vedrai che c'è gente che dice che i piloti az devono essere contenti perche hanno 7 anni di cigs.
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Re: Lettera di un padre-comandante
Tieni conto, però, che in Italia non esiste VERA (nel senso di veritiera) informazione (almeno sui media tradizionali come stampa e tv).peterfly 65 ha scritto:come gia detto alla maggior parte delle persone non frega niente prova a leggere quello che scrivono sugli argomenti cai e vedrai che c'è gente che dice che i piloti az devono essere contenti perche hanno 7 anni di cigs.
Se non altro, dunque, la "maggior parte della persone" ha questa attenuante...
Se poi si vuol dire che è comunque deprecabile giudicare dei lavoratori basandosi solo su quello che dicono i media di regime, penso che sia, certamente, cosa deprecabile.
Re: Lettera di un padre-comandante
E quando ieri il più piccolo dei miei bimbi mi ha chiesto perché i suoi amichetti dell'asilo avevano già fatto la letterina a Babbo Natale e noi no, non ho saputo rispondere perché l'emozione ha avuto il sopravvento su di me e sono scappato in camera mia a piangere davanti alle spensierate fotografie di quando Papà andava fiero di portarli in volo con lui.
...ma tanto cosa importa tutto ciò a quei ladri!
...ma tanto cosa importa tutto ciò a quei ladri!
LINO
Quando uno urla, lo fa soltanto perchè ha paura
Perché gli aerei volano? Perché c'è stato qualcuno che non ha mai detto "è impossibile" far volare un ammasso di ferro con a bordo delle persone.
E se vi è capitato di pensare di essere dei codardi in un mondo di guerrieri, ricordatevi sempre che è successo anche ai vostri nemici. Grazie a questa consapevolezza sarete in grado di nascondere lo smarrimento e di non abbassare mai lo sguardo.
Quando uno urla, lo fa soltanto perchè ha paura
Perché gli aerei volano? Perché c'è stato qualcuno che non ha mai detto "è impossibile" far volare un ammasso di ferro con a bordo delle persone.
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Re: Lettera di un padre-comandante
Sono daccordo su tutto, però prendere ogni cosa "cum grano salis": a fare na lettera NON firmata son bravo pure io.
Detto questo, la situazione non mi sembra rosea e non solo per quelli di "Alitalia"...
Non sono certo io quello abilitato a fare previsioni e quindi non ne faccio, però una cosa la dico: forse è ora di cominciare a pensare a guardare verso Paesi che abbiano un vero Futuro.
Detto questo, la situazione non mi sembra rosea e non solo per quelli di "Alitalia"...
Non sono certo io quello abilitato a fare previsioni e quindi non ne faccio, però una cosa la dico: forse è ora di cominciare a pensare a guardare verso Paesi che abbiano un vero Futuro.
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Re: Lettera di un padre-comandante
Era nella sezione "La posta dei lettori" del Messaggero, in data 21/12. L'ho trovata per puro caso cercando news sulla questione AZDraklor ha scritto:Che tristezza...
Per curiosita' Killua dove e' stata pubblicata la lettera?
Ti allego anche il link:
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php ... =HOME_MAIL
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Re: Lettera di un padre-comandante
Firmata o no, resta il fatto che in queste righe un ex comandante Alitalia abbia messo il cuore in ciò che scriveva, perchè seriamente preoccupato per la situazione che li si sta andando a delineare all'orrizzonte.Almost Blue ha scritto:Sono daccordo su tutto, però prendere ogni cosa "cum grano salis": a fare na lettera NON firmata son bravo pure io.
Detto questo, la situazione non mi sembra rosea e non solo per quelli di "Alitalia"...
Non sono certo io quello abilitato a fare previsioni e quindi non ne faccio, però una cosa la dico: forse è ora di cominciare a pensare a guardare verso Paesi che abbiano un vero Futuro.
La firma credo sia l'ultima cosa rilevante, e, ad essere sincero, io non so se sarei riscito a concepire una lettera così ben scritta.
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Re: Lettera di un padre-comandante
Mi vergogno a stare in un forum con persone che pensano che
Alitalia è fatta al 99 per cento da persone che lavorano con cuore e dedizione. Forse non ci rendiamo conto di quanto sia differente il loro lavoro da quello di un comune impiegato/operaio...
Per fortuna non ho letto direttamente questa frase, altrimenti mi prendevo un ban a suon di insulti....i piloti az devono essere contenti perche hanno 7 anni di cigs
Alitalia è fatta al 99 per cento da persone che lavorano con cuore e dedizione. Forse non ci rendiamo conto di quanto sia differente il loro lavoro da quello di un comune impiegato/operaio...
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Re: Lettera di un padre-comandante
Triste,deprimente,insensato,volgare e tutto quanto di peggio e negativo si possa pensare nel leggere la drammatica situazione di questo professionista. Licenziato perchè? Perchè ha 42 anni? Una strategia di condotta da parte di un'azienda che si presenta pessima ed inaffidabile ancor prima di nascere.La legge del profitto non ha mai conosciuto cuore, questo è un assioma al quale ognuno di noi è abituato, ma se allora devo trovare un modo per dissociarmi da quanto accade a questi padri, madri di famiglia e non, allora dico di NO! No, la CAI non vedrà mai un mio centesimo, MAI! E' una vergogna sociale etica e morale.
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Re: Lettera di un padre-comandante
spero che tanti come te facciano questo ragionamento e non regalino i loro soldi a caiaraial14 ha scritto:Triste,deprimente,insensato,volgare e tutto quanto di peggio e negativo si possa pensare nel leggere la drammatica situazione di questo professionista. Licenziato perchè? Perchè ha 42 anni? Una strategia di condotta da parte di un'azienda che si presenta pessima ed inaffidabile ancor prima di nascere.La legge del profitto non ha mai conosciuto cuore, questo è un assioma al quale ognuno di noi è abituato, ma se allora devo trovare un modo per dissociarmi da quanto accade a questi padri, madri di famiglia e non, allora dico di NO! No, la CAI non vedrà mai un mio centesimo, MAI! E' una vergogna sociale etica e morale.
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Re: Lettera di un padre-comandante
Io mi domando come AF, LH, od altri, possano anche solo pensare di fidarsi di gente simile...Non riesco a farmene una ragione!Questi """ imprenditori.... """ fanno addirittura venir la nostalgia dei tempi di Cimoli....airbusfamilydriver ha scritto: spero che tanti come te facciano questo ragionamento e non regalino i loro soldi a cai
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Re: Lettera di un padre-comandante
che tristezza... boccaloni, caproni... che il loro Dio li folgori...peterfly 65 ha scritto:come gia detto alla maggior parte delle persone non frega niente prova a leggere quello che scrivono sugli argomenti cai e vedrai che c'è gente che dice che i piloti az devono essere contenti perche hanno 7 anni di cigs.
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"We shall go on to the end, we shall fight in France, we shall fight on the seas and oceans, we shall fight with growing confidence and growing strength in the air, we shall defend our Island, whatever the cost may be, we shall fight on the beaches, we shall fight on the landing grounds, we shall fight in the fields and in the streets, we shall fight in the hills; we shall never surrender..."
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Re: Lettera di un padre-comandante
Il problema è che quando si parla di aviazione si parla troppo di sindacati, soldi e politici e troppo poco di risvolti umani.
Ma in questo senso lo spettatore medio può farci poco e ha poche colpe.
L'ho già detto il danno chi l'ha fatto in questo senso.
Sono quasi tutte trasmissioni della TV pubblica che hanno trasmesso lotte tra "attori" in causa senza mai rilevare i risvolti davvero importanti.
MA parliamoci chiaro: chissenefrega di CAI. Di Sindacati e Alitalia. Ma chissenefrega!
A me intressa quella parte che resta inesorabilmente in ombra, fatta di persone tangibilissime invece e professionali. Che i MEdia stessi hanno dipinto come novelli Beckam con fighettina al seguito .
Badate bene, sono gli stessi che scroccano un jet privato per andare al galà dei superfighettoni e poi fanno puntate intere sugli scandali di Linate chiuso per neve.
La strada è sbagliata. In Italia lo è per definizione. Questa storia lo dimostra soprattutto e inesorabilmente.
A me ormai da la nausea.
Ma in questo senso lo spettatore medio può farci poco e ha poche colpe.
L'ho già detto il danno chi l'ha fatto in questo senso.
Sono quasi tutte trasmissioni della TV pubblica che hanno trasmesso lotte tra "attori" in causa senza mai rilevare i risvolti davvero importanti.
MA parliamoci chiaro: chissenefrega di CAI. Di Sindacati e Alitalia. Ma chissenefrega!
A me intressa quella parte che resta inesorabilmente in ombra, fatta di persone tangibilissime invece e professionali. Che i MEdia stessi hanno dipinto come novelli Beckam con fighettina al seguito .
Badate bene, sono gli stessi che scroccano un jet privato per andare al galà dei superfighettoni e poi fanno puntate intere sugli scandali di Linate chiuso per neve.
La strada è sbagliata. In Italia lo è per definizione. Questa storia lo dimostra soprattutto e inesorabilmente.
A me ormai da la nausea.
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Re: Lettera di un padre-comandante
Oppure che ti augurano, per imparare a vivere, di andare a pulire i cessi da Mac Donald.marcoferrario ha scritto:Mi vergogno a stare in un forum con persone che pensano chei piloti az devono essere contenti perche hanno 7 anni di cigs
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Re: Lettera di un padre-comandante
Mi associo!!!!!!!!!!!!!Slowly ha scritto: A me ormai da la nausea.
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Re: Lettera di un padre-comandante
Per non essere frainteso: senza "risvolti umani" non esisterebbero sindacati, soldi e politici.Slowly ha scritto:Il problema è che quando si parla di aviazione si parla troppo di sindacati, soldi e politici e troppo poco di risvolti umani.
Ma in questo senso lo spettatore medio può farci poco e ha poche colpe.
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Re: Lettera di un padre-comandante
Non penso di dovere aggiungere altro... avete già detto tutto !!!
A me rimane solo nausea e una profondissima tristezza !!
Aumentata dal fatto che ogni giorno capita di confrontarsi con persone che non hanno capito un ca**o, che non conoscono nulla di aviazione e dei risvolti nascosti di CAI, ma sono assolutamente convinti di ciò che leggono sull'informazione pilotata del nostro paese: purtroppo devo dare ragione all'amico peterfly 65
E questo aumenta ancora di più la tristezza nel leggere certe cose, come la lettera oggetto di questo thread !!
Paolo
A me rimane solo nausea e una profondissima tristezza !!
Aumentata dal fatto che ogni giorno capita di confrontarsi con persone che non hanno capito un ca**o, che non conoscono nulla di aviazione e dei risvolti nascosti di CAI, ma sono assolutamente convinti di ciò che leggono sull'informazione pilotata del nostro paese: purtroppo devo dare ragione all'amico peterfly 65
E questo aumenta ancora di più la tristezza nel leggere certe cose, come la lettera oggetto di questo thread !!
Paolo
"La corsa di decollo è una metamorfosi, ecco una quantità di metallo che si trasforma in aeroplano per mezzo dell'aria. Ogni corsa di decollo è la nascita di un aeroplano" (Staccando l'ombra da terra - D. Del Giudice)
Re: Lettera di un padre-comandante
...il problema è che questi figuri non capiscono un c***o di niente in generale... mi chiedo di cosa vivono... ah forse sono nipoti dei vari "patrioti"... quelli che rappresentano il 5% degli itaGliani e il 90% della ricchezza itaGliana.... non avrei mai voluto leggere da un comandante= prof del suo mestiere una lettera del genere... questo è il segnale che in itaGlia chi non è allineato alla politica del soldo, delle tangenti, dei deputati e senatori, portaborse....è un co***one....JT8D ha scritto:Aumentata dal fatto che ogni giorno capita di confrontarsi con persone che non hanno capito un ca**o, che non conoscono nulla di aviaizone e dei risvolti nascosti di CAI,
..efficienza itaGliana...per una presa di terra aeromobile?..regio decreto...
Re: Lettera di un padre-comandante
straquoto e grazie a persone che scrivono queste cose il forum sta perdendo, e ha perso persone che sono dei grandi professionisti. provo a guardare chi non scrive piu e vedrai che forse abbiamo perso tutti qualcosa.marcoferrario ha scritto:Mi vergogno a stare in un forum con persone che pensano chePer fortuna non ho letto direttamente questa frase, altrimenti mi prendevo un ban a suon di insulti....i piloti az devono essere contenti perche hanno 7 anni di cigs
Alitalia è fatta al 99 per cento da persone che lavorano con cuore e dedizione. Forse non ci rendiamo conto di quanto sia differente il loro lavoro da quello di un comune impiegato/operaio...
Re: Lettera di un padre-comandante
Ciao a tutti sono Emanuele e non sono un pilota ma seguo questo forum perchè amo volare. Ho letto questa struggente lettera di un comandante Alitalia e sicuramente molto triste ma non dimentichiamoci che c'è tanta gente che se la passa peggio; io lavoro nel nord est del nosto bellissimo paese e qui fino a poco tempo fa il lavoro non mancava ma ora la situazione sta cambiando e tante piccole ditte chiudono e le povere persone che ci lavoravano non percepiscono neanche la cassa integrazione; quindi sicuramente la situazione del comandante in questione non è bella ma c'è chi guadagna 1000 euro al mese che si trova senza niente e senza prospettive quindi chi fino a ieri percepiva 7-8000 euro ed ora ha una cassa integrazione non credo che faccia la fame come altri. Io fortunatamente di questi problemi non ne ho (per il momento) in quanto ho un lavoro apprezzato e che per il momento non conosce disoccupazione ma la crisi può toccare chiunque. Vista da fuori la situazione Alitalia non sembra come la raccontate voi, sempre che tutti non vogliano fare sacrifici ma so che non è così credo che la verità stia come al solito nel mezzo. Per favore non schifatevi del fatto che le donne incinta, le donne che potranno restare incinta, le categorie deboli in generale con CAI sono state svantaggiate perchè il mondo gira così non solo l'aviazione. Mia moglie ha subito ingiustizie solo per il fatto che è femmina e in eta fertile e alcune volte per essere assunta ha dovuto mettere per iscritto che non resterà incinta almeno per 2 anni !!!!! Fa schifo ma è così.
Re: Lettera di un padre-comandante
Hai ragione ma questo è un forum aereonautico e si parla di persone che perdono il lavoro nel campo aereonautico. Permettimi di dissentire da te quando dici che il mondo gira cosi e tutti ce la dobbiamo prendere in quel posto; non sono d'accordo perche non possiamo sempre dire di si a tutto ed è proprio la mentalita come la tua che mi fa paura perche vuol dire che non è rimasta nemmeno la speranza.betana ha scritto:Ciao a tutti sono Emanuele e non sono un pilota ma seguo questo forum perchè amo volare. Ho letto questa struggente lettera di un comandante Alitalia e sicuramente molto triste ma non dimentichiamoci che c'è tanta gente che se la passa peggio; io lavoro nel nord est del nosto bellissimo paese e qui fino a poco tempo fa il lavoro non mancava ma ora la situazione sta cambiando e tante piccole ditte chiudono e le povere persone che ci lavoravano non percepiscono neanche la cassa integrazione; quindi sicuramente la situazione del comandante in questione non è bella ma c'è chi guadagna 1000 euro al mese che si trova senza niente e senza prospettive quindi chi fino a ieri percepiva 7-8000 euro ed ora ha una cassa integrazione non credo che faccia la fame come altri. Io fortunatamente di questi problemi non ne ho (per il momento) in quanto ho un lavoro apprezzato e che per il momento non conosce disoccupazione ma la crisi può toccare chiunque. Vista da fuori la situazione Alitalia non sembra come la raccontate voi, sempre che tutti non vogliano fare sacrifici ma so che non è così credo che la verità stia come al solito nel mezzo. Per favore non schifatevi del fatto che le donne incinta, le donne che potranno restare incinta, le categorie deboli in generale con CAI sono state svantaggiate perchè il mondo gira così non solo l'aviazione. Mia moglie ha subito ingiustizie solo per il fatto che è femmina e in eta fertile e alcune volte per essere assunta ha dovuto mettere per iscritto che non resterà incinta almeno per 2 anni !!!!! Fa schifo ma è così.
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Re: Lettera di un padre-comandante
Quoto Peter.
Un altro problema è anche quello dei distinguo.
Faccio un esempio,
"io sono operaio da mille e tu sei in cassa integrazione ma ne prendevi 7mila, quindi io sto peggio di te"
oltre a non avere senso è la lapidaria dimostrazione di un grave problema: anche i gruppi (di lavoratori) che dovrebbero far comunella di fronte a problematiche comuni, si voltano le spalle a vicenda.
Esistono problemi in moti settori, uno non esclude o rende meno grave l'altro.
Un altro problema è anche quello dei distinguo.
Faccio un esempio,
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Re: Lettera di un padre-comandante
...oltre a queste giustissime parole aggiungo che in questo forum e non solo qui, molti non hanno capito che la porcata Alitalia è purtoppo un "modello" che è e verrà applicato in tante altre situazioni... io ho sentito frasi nel mio ambito di questo tipo " ...o Vi va bene cosi...o fuori ci sono altre 2000 persone pronte a entrare...." Auguri....peterfly 65 ha scritto:Hai ragione ma questo è un forum aereonautico e si parla di persone che perdono il lavoro nel campo aereonautico. Permettimi di dissentire da te quando dici che il mondo gira cosi e tutti ce la dobbiamo prendere in quel posto; non sono d'accordo perche non possiamo sempre dire di si a tutto ed è proprio la mentalita come la tua che mi fa paura perche vuol dire che non è rimasta nemmeno la speranza.
..efficienza itaGliana...per una presa di terra aeromobile?..regio decreto...
Re: Lettera di un padre-comandante
Grazie per il sostegno morale auguriSlowly ha scritto:Quoto Peter.
Un altro problema è anche quello dei distinguo.
Faccio un esempio,
"io sono operaio da mille e tu sei in cassa integrazione ma ne prendevi 7mila, quindi io sto peggio di te"
oltre a non avere senso è la lapidaria dimostrazione di un grave problema: anche i gruppi (di lavoratori) che dovrebbero far comunella di fronte a problematiche comuni, si voltano le spalle a vicenda.
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Re: Lettera di un padre-comandante
Non posso che straquotare quanto detto da Peterfly.peterfly 65 ha scritto:Hai ragione ma questo è un forum aereonautico e si parla di persone che perdono il lavoro nel campo aereonautico. Permettimi di dissentire da te quando dici che il mondo gira cosi e tutti ce la dobbiamo prendere in quel posto; non sono d'accordo perche non possiamo sempre dire di si a tutto ed è proprio la mentalita come la tua che mi fa paura perche vuol dire che non è rimasta nemmeno la speranza.betana ha scritto:Ciao a tutti sono Emanuele e non sono un pilota ma seguo questo forum perchè amo volare. Ho letto questa struggente lettera di un comandante Alitalia e sicuramente molto triste ma non dimentichiamoci che c'è tanta gente che se la passa peggio; io lavoro nel nord est del nosto bellissimo paese e qui fino a poco tempo fa il lavoro non mancava ma ora la situazione sta cambiando e tante piccole ditte chiudono e le povere persone che ci lavoravano non percepiscono neanche la cassa integrazione; quindi sicuramente la situazione del comandante in questione non è bella ma c'è chi guadagna 1000 euro al mese che si trova senza niente e senza prospettive quindi chi fino a ieri percepiva 7-8000 euro ed ora ha una cassa integrazione non credo che faccia la fame come altri. Io fortunatamente di questi problemi non ne ho (per il momento) in quanto ho un lavoro apprezzato e che per il momento non conosce disoccupazione ma la crisi può toccare chiunque. Vista da fuori la situazione Alitalia non sembra come la raccontate voi, sempre che tutti non vogliano fare sacrifici ma so che non è così credo che la verità stia come al solito nel mezzo. Per favore non schifatevi del fatto che le donne incinta, le donne che potranno restare incinta, le categorie deboli in generale con CAI sono state svantaggiate perchè il mondo gira così non solo l'aviazione. Mia moglie ha subito ingiustizie solo per il fatto che è femmina e in eta fertile e alcune volte per essere assunta ha dovuto mettere per iscritto che non resterà incinta almeno per 2 anni !!!!! Fa schifo ma è così.
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Re: Lettera di un padre-comandante
Mi associo accoratamente!JT8D ha scritto: Non posso che straquotare quanto detto da Peterfly.
Re: Lettera di un padre-comandante
Quoto il collega e colgo l'occasione per fare gli auguri a tutti ma soporatutto ai miei compagni di compagnia più vado avanti e più sono contento di lavorare con loro.araial14 ha scritto:Mi associo accoratamente!JT8D ha scritto: Non posso che straquotare quanto detto da Peterfly.
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Re: Lettera di un padre-comandante
Ecco a voi, Superquark... No a parte le battute futili come la mia, mi sembra una cosa un po' eccessiva, e comunque criticabile anche dal punto di vista legale. Dato che una 50enne non la assumo perchè "troppo avanti con l'età" e una 20enne perchè "in età fertile"...mah...betana ha scritto:Mia moglie ha subito ingiustizie solo per il fatto che è femmina e in eta fertile
Madames et Monsieurs bonjour et bienvenu à bord. Nous vous souhaiton un bon vol avec la flotte d'Air France, membre de l'alliance SkyTeam
Re: Lettera di un padre-comandante
Pensieri in assoluta libertà ( che giustamente come fatto dal padre-comandante vengono esposti in maniera quasi anonima).
Vero che la lettera in questione dimostra una situazione definibile tranquillamente drammatica. Vero che la dignità delle persone è stata colpita in maniera decisamente vergognosa... Vero tutto per carità, ma...
Siamo un Paese noto al resto del mondo per lo stile, l'arte ( anche quella di arrangiarsi), la cucina,ma anche per la mafia, la camorra, l'omertà, l'inefficienza, l'inaffidabilità ed ultimamente anche per il ridicolo. Siamo un Paese con una democrazia fittizia e ( per citare le parole della lettera) una libertà di pensiero utopica, del resto legata ancora ad un ordine assurdo ed incomprensibile, al resto del mondo ( civile ovviamente), come quello dei giornalisti.
La mafia non è un'organizzazione criminale del Sud, ma un sistema di vita che ci piace, che ci identifica, perchè mafia vuol dire anche repressione, favoritismo, nepotismo... Ci piace sentirci protetti da qualcuno, leale o delinquente che sia. Non da un clan di Corleone, ma anche da un dirigente sul posto di lavoro, da un alto funzionario, da un politico. Anche e soprattutto a discapito di altri.
Siamo un Paese dove i servizi sono a misura di Dirigente/Funzionario di turno ( con il loro seguito di cortigiani), dove le risorse vengono utilizzate per benfit e i rimasugli all'utenza interessata. Basti guardare il precedente AMM di Alitalia Cimoli, i suoi lauti stipendi e la sua "discreta" liquidazione ( in attesa del trasferimento presso un altra azienda, perchè... perchè è Cimoli e basta).
Siamo un Paese dove le diversità sono evidenziate e note, dove l'importante è che stia bene un ristretto gruppo di persone, un ristrettissimo gruppo di persone. Questo naturalmente a sfavore della moltitudine che letteralmente tira a campare. E questo ancora con il bene placido di tutta la classe politica, imprenditoriale ovviamente, talvolta oserei dire anche religiosa, sempre accondiscendente nei confronti dei "signori".
Ora parte di questi "signori", che si sono fatti le loro belle serate di gala alla faccia dei minatori del Sulcis, sono stati colpiti dall'ovvia ondata di speculazione e legge del profitto innescata da poco tempo.
Il personale Alitalia anche se dedito al lavoro ( con parecchie e non alcune eccezioni però) è sempre stato iperprotetto e coccolato a dismisura dallo Stato. A differenza di altre categorie ( e qui entra in ballo il concetto di "diversità") che hanno sacrificato ben più di qualche giorno lontano dalle famiglie.
Ora, con questo sistema di vita sociale, con questa disparità enorme nei trattamento dei lavoratori, credo sia lecito, anche se non condivisibile, che una buona parte della popolazione dica loro:" Benvenuti nel club dei precari, cassa integrati, e morti di fame".
Personalmente non mi associo, perchè SO cosa vuol dire diventare pilota civile, i sacrifici, le notti in bianco, i doppi turni per guadagnarsi i fondi per fare i corsi ecc. E perchè sono cosapevole che sono lavoratori.
Gioirò solo quando dirigenti vari, funzionari e anche politici percepiranno uno stipendio normale e saranno soggetti alla "dura" legge del mercato con cassa integrazione, mobilità e precarità.
Scusate lo sfogo prolisso e noioso.
Vero che la lettera in questione dimostra una situazione definibile tranquillamente drammatica. Vero che la dignità delle persone è stata colpita in maniera decisamente vergognosa... Vero tutto per carità, ma...
Siamo un Paese noto al resto del mondo per lo stile, l'arte ( anche quella di arrangiarsi), la cucina,ma anche per la mafia, la camorra, l'omertà, l'inefficienza, l'inaffidabilità ed ultimamente anche per il ridicolo. Siamo un Paese con una democrazia fittizia e ( per citare le parole della lettera) una libertà di pensiero utopica, del resto legata ancora ad un ordine assurdo ed incomprensibile, al resto del mondo ( civile ovviamente), come quello dei giornalisti.
La mafia non è un'organizzazione criminale del Sud, ma un sistema di vita che ci piace, che ci identifica, perchè mafia vuol dire anche repressione, favoritismo, nepotismo... Ci piace sentirci protetti da qualcuno, leale o delinquente che sia. Non da un clan di Corleone, ma anche da un dirigente sul posto di lavoro, da un alto funzionario, da un politico. Anche e soprattutto a discapito di altri.
Siamo un Paese dove i servizi sono a misura di Dirigente/Funzionario di turno ( con il loro seguito di cortigiani), dove le risorse vengono utilizzate per benfit e i rimasugli all'utenza interessata. Basti guardare il precedente AMM di Alitalia Cimoli, i suoi lauti stipendi e la sua "discreta" liquidazione ( in attesa del trasferimento presso un altra azienda, perchè... perchè è Cimoli e basta).
Siamo un Paese dove le diversità sono evidenziate e note, dove l'importante è che stia bene un ristretto gruppo di persone, un ristrettissimo gruppo di persone. Questo naturalmente a sfavore della moltitudine che letteralmente tira a campare. E questo ancora con il bene placido di tutta la classe politica, imprenditoriale ovviamente, talvolta oserei dire anche religiosa, sempre accondiscendente nei confronti dei "signori".
Ora parte di questi "signori", che si sono fatti le loro belle serate di gala alla faccia dei minatori del Sulcis, sono stati colpiti dall'ovvia ondata di speculazione e legge del profitto innescata da poco tempo.
Il personale Alitalia anche se dedito al lavoro ( con parecchie e non alcune eccezioni però) è sempre stato iperprotetto e coccolato a dismisura dallo Stato. A differenza di altre categorie ( e qui entra in ballo il concetto di "diversità") che hanno sacrificato ben più di qualche giorno lontano dalle famiglie.
Ora, con questo sistema di vita sociale, con questa disparità enorme nei trattamento dei lavoratori, credo sia lecito, anche se non condivisibile, che una buona parte della popolazione dica loro:" Benvenuti nel club dei precari, cassa integrati, e morti di fame".
Personalmente non mi associo, perchè SO cosa vuol dire diventare pilota civile, i sacrifici, le notti in bianco, i doppi turni per guadagnarsi i fondi per fare i corsi ecc. E perchè sono cosapevole che sono lavoratori.
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Scusate lo sfogo prolisso e noioso.
Ultima modifica di ELTAR il 26 dicembre 2008, 12:45, modificato 2 volte in totale.
Ho pianto, ho riso... Ho fatto scelte sbagliate, altre giuste... Sono amico di molti, voglio bene a pochi, non odio nessuno... Parlo poco ma dico sempre quello che penso... Qualcuno mi vuole bene, altri mi detestano... Pazienza è la vita!
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Re: Lettera di un padre-comandante
Non è affatto prolisso e tento meno noioso. E' una sacrosanta verità ,talmente esplicita e purtroppo metabolizzata, da esser ormai costume accettato e cultura di un paese asfittico, inerte e mafiosamente consenziente.ELTAR ha scritto:Pensieri in assoluta libertà ( che giustamente come fatto dal padre-comandante vengono esposti in maniera quasi anonima).
Vero che la lettera in questione dimostra una situazione definibile tranquillamente drammatica. Vero che la dignità delle persone è stata colpita in maniera decisamente vergognosa... Vero tutto per carità, ma...
Siamo un Paese noto al resto del mondo per lo stile, l'arte ( anche quella di arrangiarsi), la cucina,ma anche per la mafia, la camorra, l'omertà, l'inefficienza, l'inaffidabilità ed ultimamente anche per il ridicolo. Siamo un Paese con una democrazia fittizia e ( per citare le parole della lettera) una libertà di pensiero utopica, del resto legata ancora ad un ordine assurdo ed incomprensibile, al resto del mondo ( civile ovviamente), come quello dei giornalisti.
La mafia non è un'organizzazione criminale del Sud, ma un sistema di vita che ci piace, che ci identifica, perchè mafia vuol dire anche repressione, favoritismo, nepotismo... Ci piace sentirci protetti da qualcuno, leale o delinquente che sia. Non da un clan di clan di Corleone, ma anche da un dirigente sul posto di lavoro, da un alto funzionario, da un politico. Anche e soprattutto a discapito di altri.
Siamo un Paese dove i servizi sono a misura di Dirigente/Funzionario di turno ( con il loro seguito di cortigiani), dove le risorse vengono utilizzate per benfit e i rimasugli all'utenza interessata. Basti guardare il precedente AMM di Alitalia Cimoli, i suoi lauti stipendi e la sua "discreta" liquidazione 8in attesa del trasferimento presso un altra azienda, perchè... perchè è Cimoli e basta).
Siamo un Paese dove le diversità sono evidenziate e note, dove l'importante è che stia bene un ristretto gruppo di persone, un ristrettissimo gruppo di persone. Questo naturalmente a sfavore della moltitudine che letteralmente tira a campare. E questo ancora con il bene placido di tutta la classe politica, imprenditoriale ovviamente, talvolta oserei dire anche religiosa, sempre accondiscendente nei confronti dei "signori".
Ora parte di questi "signori", che si sono fatti le loro belle serate di gala alla faccia dei minatori del Sulcis, sono stati colpiti dall'ovvia ondata di speculazione e legge del profitto innescata da poco tempo.
Il personale Alitalia anche se dedito al lavoro ( con parecchie e non alcune eccezioni però) è sempre stato iperprotetto e coccolato a dismisura dallo Stato. A differenza di altre categorie ( e qui entra in ballo il concetto di "diversità") che hanno sacrificato ben più di qualche giorno lontano dalle famiglie.
Ora, con questo sistema di vita sociale, con questa disparità enorme nei trattamento dei lavoratori, credo sia lecito, anche se non condivisibile, che una buona parte della popolazione dica loro:" Benvenuti nel club dei precari, cassa integrati, è morti di fame".
Personalmente non mi associo, perchè SO cosa vuol dire diventare pilota civile, i sacrifici, le notti in bianco, i doppi turni per guadagnarsi i fondi per fare i corsi ecc. E perchè sono cosapevole che sono lavoratori.
Gioirò solo quando dirigenti vari, funzionari e anche politici percepiranno uno stipendio normale e saranno soggetti alla "dura" legge del mercato con cassa integrazione, mobilità e precarità.
Scusate lo sfogo prolisso e noioso.
Re: Lettera di un padre-comandante
Come gia scritto sopra da me sono completamente in disaccordo con te. Anche tu pensi che è una cosa buona se alcune categorie di lavoratori siano entrati nel club dei precari ecc. ecc.. Poi scusami informati meglio sul fatto che il personale az sia stato ipercoccolato e protetto, perche fra l'altro dicendo questa cosa entri di diritto anche tu nel club di quelli che parlano tanto per parlare senz conoscere la realtà. Scusami ma sono prorpio le persone come te che mi fanno dire che noi lavoratori non avremo mai un futuro perche la speranza è venuta meno.ELTAR ha scritto:Pensieri in assoluta libertà ( che giustamente come fatto dal padre-comandante vengono esposti in maniera quasi anonima).
Vero che la lettera in questione dimostra una situazione definibile tranquillamente drammatica. Vero che la dignità delle persone è stata colpita in maniera decisamente vergognosa... Vero tutto per carità, ma...
Siamo un Paese noto al resto del mondo per lo stile, l'arte ( anche quella di arrangiarsi), la cucina,ma anche per la mafia, la camorra, l'omertà, l'inefficienza, l'inaffidabilità ed ultimamente anche per il ridicolo. Siamo un Paese con una democrazia fittizia e ( per citare le parole della lettera) una libertà di pensiero utopica, del resto legata ancora ad un ordine assurdo ed incomprensibile, al resto del mondo ( civile ovviamente), come quello dei giornalisti.
La mafia non è un'organizzazione criminale del Sud, ma un sistema di vita che ci piace, che ci identifica, perchè mafia vuol dire anche repressione, favoritismo, nepotismo... Ci piace sentirci protetti da qualcuno, leale o delinquente che sia. Non da un clan di Corleone, ma anche da un dirigente sul posto di lavoro, da un alto funzionario, da un politico. Anche e soprattutto a discapito di altri.
Siamo un Paese dove i servizi sono a misura di Dirigente/Funzionario di turno ( con il loro seguito di cortigiani), dove le risorse vengono utilizzate per benfit e i rimasugli all'utenza interessata. Basti guardare il precedente AMM di Alitalia Cimoli, i suoi lauti stipendi e la sua "discreta" liquidazione ( in attesa del trasferimento presso un altra azienda, perchè... perchè è Cimoli e basta).
Siamo un Paese dove le diversità sono evidenziate e note, dove l'importante è che stia bene un ristretto gruppo di persone, un ristrettissimo gruppo di persone. Questo naturalmente a sfavore della moltitudine che letteralmente tira a campare. E questo ancora con il bene placido di tutta la classe politica, imprenditoriale ovviamente, talvolta oserei dire anche religiosa, sempre accondiscendente nei confronti dei "signori".
Ora parte di questi "signori", che si sono fatti le loro belle serate di gala alla faccia dei minatori del Sulcis, sono stati colpiti dall'ovvia ondata di speculazione e legge del profitto innescata da poco tempo.
Il personale Alitalia anche se dedito al lavoro ( con parecchie e non alcune eccezioni però) è sempre stato iperprotetto e coccolato a dismisura dallo Stato. A differenza di altre categorie ( e qui entra in ballo il concetto di "diversità") che hanno sacrificato ben più di qualche giorno lontano dalle famiglie.
Ora, con questo sistema di vita sociale, con questa disparità enorme nei trattamento dei lavoratori, credo sia lecito, anche se non condivisibile, che una buona parte della popolazione dica loro:" Benvenuti nel club dei precari, cassa integrati, e morti di fame".
Personalmente non mi associo, perchè SO cosa vuol dire diventare pilota civile, i sacrifici, le notti in bianco, i doppi turni per guadagnarsi i fondi per fare i corsi ecc. E perchè sono cosapevole che sono lavoratori.
Gioirò solo quando dirigenti vari, funzionari e anche politici percepiranno uno stipendio normale e saranno soggetti alla "dura" legge del mercato con cassa integrazione, mobilità e precarità.
Scusate lo sfogo prolisso e noioso.