Lettera di un padre-comandante

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maksim
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Re: Lettera di un padre-comandante

Messaggio da maksim » 26 dicembre 2008, 19:18

La vicenda AZ sta evidenziando un andazzo che, nel nostro "villaggio globale", ha già preso abbastanza piede:
ridurre tutto ad un grande "Mac Donald": tutto "fast", tutto "usa e getta", tutto "deregulation", tutto "flessibilità" applicato ad una massa di "lavoratori-carne da macello" che si fanno un mazzo tanto, che sono i nuovi schiavi (non è vero che la schiavitù non c'è più) e che remano come forsennati in una barca dove se ne stanno spaparanzati pochi "magnati privilegiati".
Adesso il fenomeno sta travolgendo, come un onda lunga, anche i lavoratori di AZ.
AZ sta diventando una bruttissima copia di una low-cost...
Le low cost: i "fast-food" dell'aviazione...
Che schifo !
Ci dovremmo ribellare tutti quanti !
Dovremmo dire basta !
Dietro i colori sgargianti di questo "mondo fast-food" ci sono lavoratori-schiavi che vengono derubati del loro tempo e della loro vita privata se è vero come è vero che questa merd* dello "straordinario" è diventata la REGOLA.
Molti lavoratori sanno a che ora cominciano ma non sanno a che ora il padrone li farà andare a casa.
Poi c'è l'altra faccia della medaglia: la disoccupazione.
Cioè: da una parte gente che si ammazza di lavoro e, dall'altra gente a casa.
Che schifo !

ELTAR
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Re: Lettera di un padre-comandante

Messaggio da ELTAR » 27 dicembre 2008, 11:55

peterfly 65 ha scritto:
ELTAR ha scritto:Pensieri in assoluta libertà ( che giustamente come fatto dal padre-comandante vengono esposti in maniera quasi anonima).
Vero che la lettera in questione dimostra una situazione definibile tranquillamente drammatica. Vero che la dignità delle persone è stata colpita in maniera decisamente vergognosa... Vero tutto per carità, ma...
Siamo un Paese noto al resto del mondo per lo stile, l'arte ( anche quella di arrangiarsi), la cucina,ma anche per la mafia, la camorra, l'omertà, l'inefficienza, l'inaffidabilità ed ultimamente anche per il ridicolo. Siamo un Paese con una democrazia fittizia e ( per citare le parole della lettera) una libertà di pensiero utopica, del resto legata ancora ad un ordine assurdo ed incomprensibile, al resto del mondo ( civile ovviamente), come quello dei giornalisti.
La mafia non è un'organizzazione criminale del Sud, ma un sistema di vita che ci piace, che ci identifica, perchè mafia vuol dire anche repressione, favoritismo, nepotismo... Ci piace sentirci protetti da qualcuno, leale o delinquente che sia. Non da un clan di Corleone, ma anche da un dirigente sul posto di lavoro, da un alto funzionario, da un politico. Anche e soprattutto a discapito di altri.
Siamo un Paese dove i servizi sono a misura di Dirigente/Funzionario di turno ( con il loro seguito di cortigiani), dove le risorse vengono utilizzate per benfit e i rimasugli all'utenza interessata. Basti guardare il precedente AMM di Alitalia Cimoli, i suoi lauti stipendi e la sua "discreta" liquidazione ( in attesa del trasferimento presso un altra azienda, perchè... perchè è Cimoli e basta).
Siamo un Paese dove le diversità sono evidenziate e note, dove l'importante è che stia bene un ristretto gruppo di persone, un ristrettissimo gruppo di persone. Questo naturalmente a sfavore della moltitudine che letteralmente tira a campare. E questo ancora con il bene placido di tutta la classe politica, imprenditoriale ovviamente, talvolta oserei dire anche religiosa, sempre accondiscendente nei confronti dei "signori".
Ora parte di questi "signori", che si sono fatti le loro belle serate di gala alla faccia dei minatori del Sulcis, sono stati colpiti dall'ovvia ondata di speculazione e legge del profitto innescata da poco tempo.
Il personale Alitalia anche se dedito al lavoro ( con parecchie e non alcune eccezioni però) è sempre stato iperprotetto e coccolato a dismisura dallo Stato. A differenza di altre categorie ( e qui entra in ballo il concetto di "diversità") che hanno sacrificato ben più di qualche giorno lontano dalle famiglie.
Ora, con questo sistema di vita sociale, con questa disparità enorme nei trattamento dei lavoratori, credo sia lecito, anche se non condivisibile, che una buona parte della popolazione dica loro:" Benvenuti nel club dei precari, cassa integrati, e morti di fame".
Personalmente non mi associo, perchè SO cosa vuol dire diventare pilota civile, i sacrifici, le notti in bianco, i doppi turni per guadagnarsi i fondi per fare i corsi ecc. E perchè sono cosapevole che sono lavoratori.
Gioirò solo quando dirigenti vari, funzionari e anche politici percepiranno uno stipendio normale e saranno soggetti alla "dura" legge del mercato con cassa integrazione, mobilità e precarità.
Scusate lo sfogo prolisso e noioso.
Come gia scritto sopra da me sono completamente in disaccordo con te. Anche tu pensi che è una cosa buona se alcune categorie di lavoratori siano entrati nel club dei precari ecc. ecc.. Poi scusami informati meglio sul fatto che il personale az sia stato ipercoccolato e protetto, perche fra l'altro dicendo questa cosa entri di diritto anche tu nel club di quelli che parlano tanto per parlare senz conoscere la realtà. Scusami ma sono prorpio le persone come te che mi fanno dire che noi lavoratori non avremo mai un futuro perche la speranza è venuta meno.
Pensavo quasi quasi di non rispondere, per non cadere nel tranello della sterile polemica, soprattutto a livello di Forum virtuale, dove determinati commenti possono assumere, in alcune circostanze, connotazioni prettamente denigratorie ed offensive, tuttavia...
Sono consapevole che Lei è in completo disaccordo con me, ma per cortesia non si permetta di pensare al posto mio. Non ho mai pensato e soprattutto detto che è "una cosa buona se alcune categorie di lavoratori sono entrati nel club dei precari"... Ben lungi dal sottoscritto mi creda. Sono un sostenitore instancabile della costituzione italiana, e per me il primo articolo è sacrosanto.
Sono un sostenitore altresì convintissimo dell'aviazione e della compagnia di bandiera Alitalia ( o della fu), ma non ci si possono coprire gli occhi in eterno. Lei dice di informarmi meglio sulle vicende interne della compagnia e sullo stato dei lavoratori?? Per carità siamo in Italia, dove, come già mi sono permesso di riportare, tutti gli ambienti, soprattutto quelli lavorativi, sono "cosanostra", dove nessuno può "entrare" e quindi nessuno "deve" permettersi alcuna azione, compresa quella di critica o di polemica se preferisce.
Di sicuro non seguo però solo la stampa quotidiana, talvolta sottoposta alla legge del regime politico da sempre presente nel nostro Paese, ma mi permetto di approffondire anche con la stampa specializzata ecc. ( c'è un bel sito http://www.alitaliaamministrazionestraordinaria.it)
di più non posso fare. Sono naturalmente opinioni personali, ma di sicuro non lanciate a vanvera o peggio con lo scopo di denigrare o di offendere qualcuno.
Lei inoltre mi dice in pratica dove sarebbero i benefit dei dipendenti Alitalia... Mi perdoni, ma ora credo che si stia esagerando!! Una compagnia, purtroppo già fallita da tempo, con una gestione che dire pessima sarebbe poco, vittima innocente di privilegi nelle alte sfere, con una perenne lotta tra sindacati e vertici, diversi scioperi, in ritardo ( per colpa talvolta di illustri "signori" che dovevano essere aspettati).In un contesto di mercato dai risvolti devastanti, con le metastasi delle Low Cost, non c'è mai stata una politica di sviluppo, di standardizzazione della flotta, si insomma un marketing adeguato al nuovo scenario che si presentava all'orizzonte ( senza contare la crisi economica attuale).In perenne agonia, per non dire praticamente già fallita da tempo, sul piano teorico almeno, MAI una volta un dipendente è stato liquidato, sempre e comunque lo Stato è intervenuto a sostegno... Questi come li chiama?
Da piuttosto l'impressione che anche in AZ non ci sia la consapevolezza della situazione attuale. Non ci si vuole arrendere al fatto che le Compagnie Aeree oggigiorno devono avere, come tutte le Aziende un piano di sviluppo ed un strategia di mercato. No, lo Stato deve sempre sobbarcarsi tutto, soprattutto le gestioni disastrose, le perdite da capogiro. Non certo per colpa dei dipendenti per carità, vittime sacrificali tanto quanto tutte le altre categoria di lavoratori.
La situazione attuale per me non importa, non sono un economista ne tanto meno un dipendente AZ... Posso solo dire che ora come ora la situazione è ridicola, prima drammaticamente senza via di scampo, ora proprio tragicomica.
In ultima, non vorrei sembrare agressivo od offensivo, o per lo meno non è mia intenzione, ma non La scuso proprio per niente.
Questo suo "vittimismo" da la conferma più o meno della situazione sempre relativamente tranquilla di cui il personale AZ ha goduto fino ad ora.
Sta parlando proprio con la persona sbagliata... Dove eravate VOI quando altre persone erano in difficoltà??? A fare sciopero selvaggio, lasciando in difficoltà centinaia di passeggeri!!! Per cosa, per rinnovo del contratto, o per stipendi sempre più alti? Perchè in Europa effettivamente gli stipendi sono decisamente migliori, ma questo in tutti i campi, non solo nel settore del trasporto aereo. E tutti gli altri?? NO, perchè, rammento, ci sono diverse categorie di lavoratori bistrattati, denigrati ed offesi tutti i giorni... Ora queste persone dovrebbero essere unite in un fronte unico solo perchè siete arrivati anche VOI nel club, dovrebbero fare "comunella" e "non voltarsi le spalle"??
Già, non dovrebbero voltare le spalle a chi non ha mai rischiato il licenziamento o la cassaintegrazione ( ATITECH forse esclusa), o chi adesso ha, se non sbaglio sette anni di CI... Mah, non lo penso personalmente, e mi sono solo permesso di fare un pensiero obiettivo ( anche di fare l'avvocato del diavolo), ma non ci sono le condizioni per un fronte comune.
A proposito, uno sciopero selvaggio di poco tempo fa è stato punito dall'ENAC con ( se non vado errato) 250.000 euro, cifra ridicola, ma che comunque deve pagare sempre pantalone.
Sa una cosa... Credo siano state le ultime classi di dirigenti ( Politici, Amministrativi, Imprenditoriali) che non hanno dato speranza ed hanno definitivamente cancellato ogni possibilità di riscatto, NON LE PERSONE COME ME, che tra l'altro non conosce nemmeno di persona, e che si fanno il sedere tutti i santi giorni per pagarsi la vita, e non la settimana bianca o i quindici giorni alle Maldive. Lavoro di giorno e studio di notte, come hanno fatto e stanno facendo ( e faranno) in tanti, compresi molti piloti AZ. Non ho mai usufruito di nessun benefit, ho fatto tutto quello che il Paese mi ha chiesto, oserei dire anche di più, senza mai ricevere nemmeno un ringraziamento, tutto quello che ho me lo sono guadagnato a fatica.
E quando si mette in moto il secondo motore del PA34 mi viene da piangere pensando a quanto costa l'ora di volo.
Per ottenere un giorno, forse ( ma sicuramente no), un posto da precario ( a mie spese ovviamente), solo per soddisfare una passione innata.
Dimenticavo... Un mio istruttore è un ex CPT AZ. E' come un padre.
Saluti.
Ho pianto, ho riso... Ho fatto scelte sbagliate, altre giuste... Sono amico di molti, voglio bene a pochi, non odio nessuno... Parlo poco ma dico sempre quello che penso... Qualcuno mi vuole bene, altri mi detestano... Pazienza è la vita!

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Re: Lettera di un padre-comandante

Messaggio da albert » 27 dicembre 2008, 14:07

ELTAR ha scritto: Da piuttosto l'impressione che anche in AZ non ci sia la consapevolezza della situazione attuale. Non ci si vuole arrendere al fatto che le Compagnie Aeree oggigiorno devono avere, come tutte le Aziende un piano di sviluppo ed un strategia di mercato. No, lo Stato deve sempre sobbarcarsi tutto, soprattutto le gestioni disastrose, le perdite da capogiro. Non certo per colpa dei dipendenti per carità, vittime sacrificali tanto quanto tutte le altre categoria di lavoratori.
Che piano di sviluppo e strategia di mercato ha CAI ?

NB: la mia domanda è assolutamente seria e per nulla retorica.

Ciao!
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Re: Lettera di un padre-comandante

Messaggio da araial14 » 27 dicembre 2008, 14:11

albert ha scritto:
ELTAR ha scritto: Da piuttosto l'impressione che anche in AZ non ci sia la consapevolezza della situazione attuale. Non ci si vuole arrendere al fatto che le Compagnie Aeree oggigiorno devono avere, come tutte le Aziende un piano di sviluppo ed un strategia di mercato. No, lo Stato deve sempre sobbarcarsi tutto, soprattutto le gestioni disastrose, le perdite da capogiro. Non certo per colpa dei dipendenti per carità, vittime sacrificali tanto quanto tutte le altre categoria di lavoratori.
Che piano di sviluppo e strategia di mercato ha CAI ?

NB: la mia domanda è assolutamente seria e per nulla retorica.

Ciao!
Io mi domando, per ora che, cosa sia CAI...Figurati!
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Re: Lettera di un padre-comandante

Messaggio da ELTAR » 27 dicembre 2008, 14:30

Risposta seria e per nulla retorica.
A parte la composizione della flotta ( in un futuro remoto...) di soli A320, 330 e B777? Nessuna credo.
Personalmente considero CAI l'ennesima truffa ai danni, non tanto dello Stato, ma della popolazione contribuente, compresi i dipendenti di AZ, che oltre a pagare le tasse come tutti ( o una buona parte), sono stati umiliati ed messi alla pubblica gogna come artefici del disastro.
Non mi so spegare questa discesa in campo da parte di questo pseudo DREAMTEAM ( campo del resto molto pericoloso ultimamente, considerando la situazione mondiale). Spirito di sacrificio? Da Collaninno?? Suvvia.

Non sono dalla parte di CAI!! Proprio per niente... Ma non accetto, in quanto cittadino, di essere preso in giro con queste scene da melodramma. Non accetto di venir etichettato come uno di quelli str...i che pensano che la CI di sette anni sia un miglioramento. Soprattutto nei confronti di chi ha fatto sacrifici immensi per ottenere quello che ha. Dico solo che ci sono tantissime altre categorie che comunque non si possono permettere ciò. Ed è un dato di fatto. E' giusto?? Non credo proprio, ma cerco di pensare anche per tutti gli altri lavoratori che dovrebbero fare "comunella" e che sono sempre rimasti più o meno nell'ombra.
Qualcuno ha fatto capire di fare un fronte comune a questa situazione, ma personalmente credo che "proprio questa situazione" non sia nuova nuova ed uscita con la questione AZ CAI, ma di vecchia data, e, sempre qualcuno non me ne voglia, ma detto esplicitamente, qualcuno avrà pure votato alle ultime elezioni...
Ho pianto, ho riso... Ho fatto scelte sbagliate, altre giuste... Sono amico di molti, voglio bene a pochi, non odio nessuno... Parlo poco ma dico sempre quello che penso... Qualcuno mi vuole bene, altri mi detestano... Pazienza è la vita!

peterfly 65

Re: Lettera di un padre-comandante

Messaggio da peterfly 65 » 27 dicembre 2008, 14:57

Si ha ragione eltar per quello che ha scritto. Solo una cosa non sto facendo la vittima perche di tutta questa situazione non mi importa niente anche se sono direttamente coinvolto. Un'altra cosa io quando gli altri lottavano per il loro posto di lavoro gli sono sempre stato vicino e quindi mi pare superfluo dare a me delle colpe di menefreghismo nei confronti di altre categorie. Poi il mondo è bello perche ognuno di noi la pensa a modo suo e se io magari sono meno intelligente di lei e meno conoscitore delle cose non fa niente siamo tutti e due cittadini del mondo. Mi saluti il suo amico cpt e le dica che oltre a prendere la pensione facendo l'istruttore sta levando il posto di lavoro ad un'altr persona................ma magari a noi ci fa piacere che il mondo gira cosi.

N757GF

Re: Lettera di un padre-comandante

Messaggio da N757GF » 28 dicembre 2008, 0:48

peterfly 65 ha scritto: Mi saluti il suo amico cpt e le dica che oltre a prendere la pensione facendo l'istruttore sta levando il posto di lavoro ad un'altr persona
Gli istruttori di volo sono (o dovrebbero essere) liberi professionisti: e` l'allievo che li assume e li licenzia, e che ha la facolta` di scelta. Se un allievo preferisce un capitano az per la sua esperienza a un giovane istruttore, too bad :(. Tutti i liberi professionisti hanno avuto inizi difficili per entrare sul mercato (e parlo per esperienza diretta).

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Re: Lettera di un padre-comandante

Messaggio da ELTAR » 29 dicembre 2008, 12:56

N757GF ha scritto:
peterfly 65 ha scritto: Mi saluti il suo amico cpt e le dica che oltre a prendere la pensione facendo l'istruttore sta levando il posto di lavoro ad un'altr persona
Gli istruttori di volo sono (o dovrebbero essere) liberi professionisti: e` l'allievo che li assume e li licenzia, e che ha la facolta` di scelta. Se un allievo preferisce un capitano az per la sua esperienza a un giovane istruttore, too bad :(. Tutti i liberi professionisti hanno avuto inizi difficili per entrare sul mercato (e parlo per esperienza diretta).
OT
L'istruttore di volo possiede una licenza di volo ( praticamente CPL) più l'abilitazione FI. E' la scuola di volo che assume in base alla disponibilità. Praticamente in periodi di vacche grasse, va bene anche il ragazzo con 300 ore di volo, in periodi di vacche magre... Più o meno come le Compagnie Aeree o le ditte di manutenzione per i tecnici.
L'allievo non sceglie niente, al massimo può chiedere una sostituzione per "incompatibilità".
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Re: Lettera di un padre-comandante

Messaggio da N757GF » 31 dicembre 2008, 18:43

ELTAR ha scritto: L'allievo non sceglie niente, al massimo può chiedere una sostituzione per "incompatibilità".
Questo e` il motivo per cui avevo messo un "dovrebbe essere" :), non ricordavo come fosse la situazione in italia.

Stavo pensando alla situazione usa in cui l'allievo paga e ha il diritto di licenziare l'istruttore se non gli piace. Come andare a comprare: dato che sono io che pago scelgo il negozio che preferisco :)

Grazie, buon anno

Ponch
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Re: Lettera di un padre-comandante

Messaggio da Ponch » 31 dicembre 2008, 18:53

ELTAR ha scritto:L'allievo non sceglie niente, al massimo può chiedere una sostituzione per "incompatibilità".
In USA l'allievo sceglie eccome, l'istruttore!
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Re: Lettera di un padre-comandante

Messaggio da IlFiliPlus » 8 gennaio 2009, 22:28

ELTAR ha scritto:Pensavo quasi quasi di non rispondere, per non cadere nel tranello della sterile polemica, soprattutto a livello di Forum virtuale, dove determinati commenti possono assumere, in alcune circostanze, connotazioni prettamente denigratorie ed offensive, tuttavia...
Sono consapevole che Lei è in completo disaccordo con me, ma per cortesia non si permetta di pensare al posto mio. Non ho mai pensato e soprattutto detto che è "una cosa buona se alcune categorie di lavoratori sono entrati nel club dei precari"... Ben lungi dal sottoscritto mi creda. Sono un sostenitore instancabile della costituzione italiana, e per me il primo articolo è sacrosanto.
Sono un sostenitore altresì convintissimo dell'aviazione e della compagnia di bandiera Alitalia ( o della fu), ma non ci si possono coprire gli occhi in eterno. Lei dice di informarmi meglio sulle vicende interne della compagnia e sullo stato dei lavoratori?? Per carità siamo in Italia, dove, come già mi sono permesso di riportare, tutti gli ambienti, soprattutto quelli lavorativi, sono "cosanostra", dove nessuno può "entrare" e quindi nessuno "deve" permettersi alcuna azione, compresa quella di critica o di polemica se preferisce.
Di sicuro non seguo però solo la stampa quotidiana, talvolta sottoposta alla legge del regime politico da sempre presente nel nostro Paese, ma mi permetto di approffondire anche con la stampa specializzata ecc. ( c'è un bel sito http://www.alitaliaamministrazionestraordinaria.it)
di più non posso fare. Sono naturalmente opinioni personali, ma di sicuro non lanciate a vanvera o peggio con lo scopo di denigrare o di offendere qualcuno.
Lei inoltre mi dice in pratica dove sarebbero i benefit dei dipendenti Alitalia... Mi perdoni, ma ora credo che si stia esagerando!! Una compagnia, purtroppo già fallita da tempo, con una gestione che dire pessima sarebbe poco, vittima innocente di privilegi nelle alte sfere, con una perenne lotta tra sindacati e vertici, diversi scioperi, in ritardo ( per colpa talvolta di illustri "signori" che dovevano essere aspettati).In un contesto di mercato dai risvolti devastanti, con le metastasi delle Low Cost, non c'è mai stata una politica di sviluppo, di standardizzazione della flotta, si insomma un marketing adeguato al nuovo scenario che si presentava all'orizzonte ( senza contare la crisi economica attuale).In perenne agonia, per non dire praticamente già fallita da tempo, sul piano teorico almeno, MAI una volta un dipendente è stato liquidato, sempre e comunque lo Stato è intervenuto a sostegno... Questi come li chiama?
Da piuttosto l'impressione che anche in AZ non ci sia la consapevolezza della situazione attuale. Non ci si vuole arrendere al fatto che le Compagnie Aeree oggigiorno devono avere, come tutte le Aziende un piano di sviluppo ed un strategia di mercato. No, lo Stato deve sempre sobbarcarsi tutto, soprattutto le gestioni disastrose, le perdite da capogiro. Non certo per colpa dei dipendenti per carità, vittime sacrificali tanto quanto tutte le altre categoria di lavoratori.
La situazione attuale per me non importa, non sono un economista ne tanto meno un dipendente AZ... Posso solo dire che ora come ora la situazione è ridicola, prima drammaticamente senza via di scampo, ora proprio tragicomica.
In ultima, non vorrei sembrare agressivo od offensivo, o per lo meno non è mia intenzione, ma non La scuso proprio per niente.
Questo suo "vittimismo" da la conferma più o meno della situazione sempre relativamente tranquilla di cui il personale AZ ha goduto fino ad ora.
Sta parlando proprio con la persona sbagliata... Dove eravate VOI quando altre persone erano in difficoltà??? A fare sciopero selvaggio, lasciando in difficoltà centinaia di passeggeri!!! Per cosa, per rinnovo del contratto, o per stipendi sempre più alti? Perchè in Europa effettivamente gli stipendi sono decisamente migliori, ma questo in tutti i campi, non solo nel settore del trasporto aereo. E tutti gli altri?? NO, perchè, rammento, ci sono diverse categorie di lavoratori bistrattati, denigrati ed offesi tutti i giorni... Ora queste persone dovrebbero essere unite in un fronte unico solo perchè siete arrivati anche VOI nel club, dovrebbero fare "comunella" e "non voltarsi le spalle"??
Già, non dovrebbero voltare le spalle a chi non ha mai rischiato il licenziamento o la cassaintegrazione ( ATITECH forse esclusa), o chi adesso ha, se non sbaglio sette anni di CI... Mah, non lo penso personalmente, e mi sono solo permesso di fare un pensiero obiettivo ( anche di fare l'avvocato del diavolo), ma non ci sono le condizioni per un fronte comune.
A proposito, uno sciopero selvaggio di poco tempo fa è stato punito dall'ENAC con ( se non vado errato) 250.000 euro, cifra ridicola, ma che comunque deve pagare sempre pantalone.
Sa una cosa... Credo siano state le ultime classi di dirigenti ( Politici, Amministrativi, Imprenditoriali) che non hanno dato speranza ed hanno definitivamente cancellato ogni possibilità di riscatto, NON LE PERSONE COME ME, che tra l'altro non conosce nemmeno di persona, e che si fanno il sedere tutti i santi giorni per pagarsi la vita, e non la settimana bianca o i quindici giorni alle Maldive. Lavoro di giorno e studio di notte, come hanno fatto e stanno facendo ( e faranno) in tanti, compresi molti piloti AZ. Non ho mai usufruito di nessun benefit, ho fatto tutto quello che il Paese mi ha chiesto, oserei dire anche di più, senza mai ricevere nemmeno un ringraziamento, tutto quello che ho me lo sono guadagnato a fatica.
Concordo con Eltar; la sua analisi, molto ben strutturata e assolutamente realistica, rispecchia totalmente il mio pensiero.
"L'uomo è tanto meno se stesso quanto più parla in prima persona. Dategli una maschera e dirà la verità" [Oscar Wilde]

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