Alitalia-Air France? Ride Gemina
di SARA BENNEWITZ (repubblica.it)
Non si arresta la corsa di Gemina. La società che controlla gli Aeroporti di Roma ha infatti guadagnato un altro 8,5% fino a quota 0,42 euro, mettendo a segno un rialzo del 16,5% nelle ultime tre sedute. La holding che fa capo alla famiglia Benetton sarebbe infatti indirettamente una delle maggiori favorite da un accordo tra Alitalia e Air France-Klm. Se infatti la compagnia di bandiera scegliesse come partner industriale il gruppo francese, l'hub di Fiumicino sarebbe valorizzato maggiormente rispetto allo scalo milanese di Malpensa.
Va detto inoltre che Gemina attende da tempo che si definisca la vicenda Alitalia, poiché le sorti di Adr sono legate a doppio filo a quelle della compagnia di bandiera. Alitalia è infatti titolare della maggior parte degli slot degli scali romani. E una volta che si sarà chiusa la questione del salvataggio della compagnia aerea, l'Enac potrà tornare a dedicarsi a tutta una serie di questioni pendenti, tra cui quella dell'aumento delle tariffe aeroportuali che sono ferme dal 2000. Per tutti questi motivi, e a maggior ragione se il partner di Alitalia sarà Air France-Klm, Gemina da mesi attende che venga sbloccata e risolta la questione della compagnia aerea nazionale.
Va inoltre ricordato che tra Gemina e la cordata messa in piedi da Intesa Sanpaolo ci sono alcuni rapporti di parentela: il 26% della holding che controlla Adr è in mano alla Sintonia dei Benetton, che è anche il primo azionista di Atlantia, società che partecipa alla cordata guidata da Roberto Colaninno.
Fatto sta che le incertezze degli ultimi mesi sull'Alitalia, hanno fatto perdere a Gemina oltre due terzi del suo valore bloccando le tariffe e di coseguenza il piano di rilancio degli scali romani. A questo proposito basta ricordare che nel novembre del 2007 la società aveva promosso un aumento di capitale finalizzato a rimborsare un prestito ponte con cui il gruppo aveva rilevato il 44,68% di Adr in mano agli australiani di Macquarie. La quota di minoranza degli areoporti era stata pagata 1.237 milioni, il che conferiva all'intera società una valutazione di Ciampino e Fiumicino superiore a 2,7 miliardi. E per far fronte a quest'acquisizione nel dicembre del 2007 Gemina aveva promosso un aumento di capitale da 1.250 milioni offrendo sul mercato le nuove azioni a un prezzo di 1,13 euro ciascuna, ovvero il 165% in più rispetto alle attuali quotazioni del titolo.
«Guerra inutile. Tra Roma e Milano decide il mercato»
da iltempo.ilsole24ore.com
Guerra inutile quella tra Roma e Milano sugli scali della nuova Alitalia. «La scelta spetta agli imprenditori e per questo non può prescindere dalla domanda del mercato. Che è più ricca al Nord. Qualunque soluzione la Cai prenderà non si discosterà dal piano industriale e dovrà valorizzare sia Roma sia Milano» spiega a Il Tempo, Mario Valducci presidente della Commissione Trasporti della Camera.
Fiumicino o Malpensa sono alla pari dunque?
«Dico che qualunque scelta deve tenere conto della domanda del mercato. Che al Nord è più ricca per ragioni storiche e industriali. Non penso che la Cai si discosterà dalle linee del suo piano industriale. Se all'inizio fosse privilegiata Roma una compagnia che vuole raccogliere la domanda del Nord non può tenere troppo basso il numero di voli su Malpensa. Dunque sarebbe il mercato a portare un riequilibrio tra Roma e Milano»
Se arriva Air France, però, Roma è in pole position
«Non è giusto dire che la scelta di un partner penalizzerà uno scalo rispetto all'altro. Nel medio termine, e cioè in 6-18 mesi, il legislatore non potrà fare a meno di liberalizzare le rotte (gli slot, le finestre orarie di decollo ndr) sugli scali in cui si crea un bisogno. Anche sugli aeroporti in ogni caso è necessario avviare una razionalizzazione».
Cosa non va?
«Oggi in Italia ci sono più di 40 scali aeroporti commerciali. Bisogna capire se tutti hanno le stesse priorità oppure se è necessario che il legislatore cominci a fare una selezione per indirizzare le risorse solo verso quelli più produttivi. Anche per questo la commissione che presiedo sta per avviare un'indagine conoscitiva sul sistema aeroportuale italiano. Prima gli scali erano al servizio della vecchia Alitalia statale e troppo influenzata dalla politica. Oggi non è più così e il sistema va rivisto.
Eppure i sindaci e le regioni italiane mettono in cantiere nuovi progetti.
«Ben vengano tutti i nuovi progetti. L'importante è che non siano finanziati con i soldi dei cittadini. E che nascano dove ci sia un effettivo bisogno».
Su cosa porrà l'attenzione a decollo avvenuto.
«Sul settore cargo. L'Italia è un paese che esporta. Se a Cai il settore non interessa lasci spazio ad altri operatori. E poi le tariffe. Vigileremo per evitare che non aumentino. Sulla Roma - Milano non temiamo rincari perché il competitor è forte ed è Ferrovie dello stato. Sulle altre tratte vigileremo».