vihai ha scritto:No, però cita almeno due documenti FAA in cui si definisce "Decompressione esplosiva" quella per cui all'interno il calo di pressione è tanto veloce da non permettere lo svuotamento dei polmoni e aggiunge che tutti gli eventi un cui il calo di pressione avviene in meno di 0.5 secondi, sono definibili esplosivi (anche se qui bisognerebbe aprire una parentesi sul delta di pressione. 0.5 secondi da 910 a 900 mb fanno al limite tappare le orecchie
)
http://www.faa.gov/pilots/training/airm ... 1-107a.pdf
Chiudiamo l'OT
Non è per riaprire l'OT che torno sull'argomento, ma perché dal momento che le autorità sanitarie sono impegnate nel tristissimo compito delle autopsie, i dati derivanti dall'esame dei polmoni (in assenza, per ora e probabilmente, di FDR e CDVR) sono significativi per capire se stiamo parlando di una decompressione da totale failure del sistema di pressurizzazione (anche con falle in carlinga, nel caso) o di una decompressione repentina come può esserlo quella causata dalla disgregazione della fusoliera in più parti, come per dire se si fosse intraversata bruscamente a seguito della perdita della deriva col timone.
(nota: in effetti i due eventi in realtà potrebbero essere invertiti, potrebbe essersi staccata di netto la deriva col timone perché l'aereo si è intraversato dopo essere uscito completamente dall'inviluppo di volo, e non il contrario.)
Col differenziale di pressione che c'è fra 35000 piedi e il livello del mare, se ci sono le condizioni adatte (fatica del metallo, sovrasollecitazione, stress puntuale dovuto alle condizioni di quel momento) una fusoliera di aereo può essere soggetta a decompressione esplosiva, un essere umano no. Gli esseri umani non scoppiano con quel delta di pressione ambiente, fidati.
Sono un subacqueo, e la sovradistensione polmonare è accuratissimamente studiata (perché giustamente temuta) soprattutto quando si parla di brevetti di grado elevato: a 50 m di profondità l'erogatore ti fornisce aria a + 5 Bar rispetto alla pressione atmosferica normale, per bilanciare la pressione ambiente (se no non ti basterebbe il diaframma di Superman per farti dilatare la cassa toracica).
Se in quelle condizioni per qualunque ragione inizia una "pallonata", o risalita veloce (come ad es. se ti si blocca in apertura la valvola del jacket e sei così tonto da non intervenire subito scaricando aria come un matto), un subacqueo che abbia nei polmoni aria a 5 bar scoppia si, se non espira tutto il tempo mentre risale. Eccome se scoppia, anche se probabilmente verso gli organi dell'addome, più che verso l'esterno. -
a prescindere dall'embolia gassosa che se lo porta via per altri versi, naturalmente -
Un passeggero di un aereo rischia una sovradistensione polmonare severa, probabilmente danni permanenti all'orecchio medio e esterno, ed ha ottime probabilità di subire se ha tentato di trattenere il respiro danni ai polmoni tali da rimanerci. Ma non "scoppia", come non è "scoppiato" nessuno dei passeggeri di quel 737 che perdette una gran sezione del "cielo" della cabina passeggeri per fatica del metallo dopo oltre 80.000 cicli di pressurizzazione/depressurizzazione.
Io spero che qualcuno guidi i medici legali ad acquisire più dati possibili su quell'aspetto. Anche perché a meno di molta fortuna, di trovare i FDR e CVR c'è il rischio che non sia proprio aria. Su una dorsale medioceanica come quella, trovare quelle due trappole che fanno un flebile bip-bip è più aleatorio che trovare una delibera economicamente adamantina di un assessore di Forza Italia.