Maxlanz ha scritto:sardinian aviator ha scritto:
Amico, datti una calmata, che razza di termini vai usando? "sciocchezza", "malamente citato", "riprova"? Ma chi sarai mai per apostrofare in questo modo le persone?
Riprendiamo il mio esempio: FCO-FRA con AZ, poi FRA -YVR con LH. Sulla prima tratta POSSO usare la CI (se me la chiedono, perchè potrei anche andare liscio, e di regola non ci sono filtri di polizia sulle tratte Schengen, ma solo l'identificazione del pax al gate) e sulla seconda DEVO usare il Passaporto ma ai tedeschi non frega nulla della marca. Ovviamente a FCO posso usare anche il passaporto che dovrà quindi essere bollato.
Se NON ho la CI e uno zelante poliziotto a FCO mi chiede un documento in uscita per controlli suoi, e tiro fuori il mio passaporto senza marca, mi spedisce indietro a comprarla (o a tornare a casa a prendere la CI) perchè sono sprovvisto di documenti di identità.
Se poi si accorge che sto andando a YVR con passaporto senza marca mi sa che potrebbero arrivare anche sanzioni, ma di questo non sono sicuro.
E ora sul metodo: caro Massimo, senza rancore, ma mi sembri un tantino nervoso; quand'anche avessi scritto castronerie (e non mi pare), questo non ti autorizza a usare certi termini e toni. Se tutti facciamo così questo forum diventa un tr.....
Io sono calmo, ma se leggo che "la marca serve per andare in paesi UE" per me è una sciocchezza e quindi scrivo che è una sciocchezza. Sic et simpliciter.
Se vuoi posso dirti che la marca serve anche per andare da Cerea a Santa Teresa in Valle, non mi costa niente. Ma non è così.
Continui con l'esempio di prima e non serve. La marca serve sempre per la destinazione finale extra-UE, non per quella UE.
E' ovvio che è meglio averla per non avere problemi ma la causale è sempre la destinazione extra-UE non quella UE. Penso di averlo ripetuto abbastanza.
E non ci sono sanzioni se mancasse. Al massimo ti vietano il passaggio e te la vai a comprare.
E infine, sul metodo.
Che dire di uno che scrive quello che hai scritto tu poi ci mette in fondo un "chiaro?"...
Ciao
Massimo
Immediatamente dopo aver postato il mio ultimo messaggio dovevo prendere un aereo, e così mi sono recato all'ufficio di Polizia di frontiera dell'aeroporto della mia città, dove ho posto il quesito.
E' antipatico dover ammettere di aver avuto torto ma non posso esimermi dal farlo, se non altro per onestà intellettuale. La mia posizione era sbagliata, o meglio era giusta fino a diversi anni fa, quando lo Stato decise di lasciare quelsto balzello solo per le destinazioni extra UE. Quindi il passaporto non bollato è un valido documento di riconoscimento anche per l'espatrio sia entro i confini italiani che in tutta la UE. Me ne scuso con quanti hanno ricevuto da me un'informazione sbagliata.
La Polizia ha tuttavia tenuto a precisare che se in qualunque momento (qundi anche anni dopo) si scopre, ad esempio tramite i timbri apposti all'estero, che è stato fatto un viaggio in paesi extra UE utilizzando un passaporto (allora) senza marca, il titolare è passibile di una sanzione pari a tre volte l'importo della marca stessa.
Il mio "chiaro?" non aveva alcun intento polemico, né tantomeno arrogante: voleva solo dire quello che normalmente significa in italiano: mi sono spiegato bene? Oppure: ho chiarito il punto?
Il termine "sciocchezza" attribuito all'opinione (perfino quella sbagliata) di un interlocutore invece ha un significato ed un tono pesanti, che rasentano l'offesa, atteggiamento cui proprio chi sa di aver ragione non dovrebbe indulgere . Va da sé che di norma il presunto offeso (anche se ha torto) a sua volta si sentirà in diritto/dovere di reagire con termini ben più pesanti, scatenando una rissa virtuale e dimenticando che l'oggetto del contendere era solo la marca da bollo sul passaporto.
Perciò vorrei raccomandare a tutti, e per primo a me stesso, di stare attenti da un lato a verificare la fondatezza delle nostre affermazioni (avrei dovuto farlo prima di postare, non dopo, mannaggia) e dall'altro a pesare le parole non dimenticando le buone maniere. Che peraltro mi sembra siano anche le "regole della casa".
È meglio rimanere in silenzio ed essere considerati imbecilli piuttosto che aprire bocca e togliere ogni dubbio