Aero Trasporti Italiani
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Chi non ricorda la "piccola" ATI?Adoravo la livrea,nonostante fosse solo una rivisitazione della Signora Alitalia.PMO pullulava di questi md80 azzurri e credo siano gli aerei e la compagnia a cui associo maggiormente la mia infanzia...e il tormento di mio padre,quando gli chiedevo di portarmi a "vedere gli ATI"
Vi linko alcune foto (come al solito,semmai dovesse essermi sfuggito qualche thread analogo,chiedo venia!)
Vi linko alcune foto (come al solito,semmai dovesse essermi sfuggito qualche thread analogo,chiedo venia!)
Una metà di me non sopporta l'altra.E cerca alleati!
Re: Aero Trasporti Italiani
Ciao!
Splendido argomento di discussione, complimenti, scriverò con calma e moooolto volentieri qualcosa anche io, per il momento avevo trattato sommariamente (anche troppo l'incidente di Conca di Crezzo) e più ampiamente dei suoi Fokker F27.
A presto e buona serata
Splendido argomento di discussione, complimenti, scriverò con calma e moooolto volentieri qualcosa anche io, per il momento avevo trattato sommariamente (anche troppo l'incidente di Conca di Crezzo) e più ampiamente dei suoi Fokker F27.
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- sardinian aviator
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Re: Aero Trasporti Italiani
Splendido davvero!
Anch'io ho dei meravigliosi ricordi di quel periodo; presi un DC930 ATI per recarmi là dove il mio primo lavoro mi portava, lasciando definitivamente casa dei miei.
Avevo già ampiamente volato su quasi tutto il volabile, ma quel volo non lo dimenticherò mai.
Anch'io ho dei meravigliosi ricordi di quel periodo; presi un DC930 ATI per recarmi là dove il mio primo lavoro mi portava, lasciando definitivamente casa dei miei.
Avevo già ampiamente volato su quasi tutto il volabile, ma quel volo non lo dimenticherò mai.
È meglio rimanere in silenzio ed essere considerati imbecilli piuttosto che aprire bocca e togliere ogni dubbio
Re: Aero Trasporti Italiani
Ricordo che mio padre volò sull'ATR42 dell'ATI quasì in anteprima, volo Milano Linate - Ancona e ritorno, gli ATR erano in servizio da credo meno di una settimana.
I Colibrì come li chiamavamo piccoli, silenziosi e velocì e che, per fortuna, nonostante le insistenti voci, l'indomani del tragico incidente di cui sopra, di rimuoverli dal servizio, invece continuarono a volare, riprendendo, in buona parte il compito iniziale della stessa ATI, ossia collegare tutti gli scali del nostro paese, anche quelli con piste ove gli aerei più grandi non potevano operare, continuando a fare in modo che questa compagnia fosse la compagnia di tutti e per tutti.
I Colibrì come li chiamavamo piccoli, silenziosi e velocì e che, per fortuna, nonostante le insistenti voci, l'indomani del tragico incidente di cui sopra, di rimuoverli dal servizio, invece continuarono a volare, riprendendo, in buona parte il compito iniziale della stessa ATI, ossia collegare tutti gli scali del nostro paese, anche quelli con piste ove gli aerei più grandi non potevano operare, continuando a fare in modo che questa compagnia fosse la compagnia di tutti e per tutti.
Re: Aero Trasporti Italiani
Adesso mi fate rosicare il socio...
Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati.
Re: Aero Trasporti Italiani
In proposito, continuando a parlare degli ATR-42 dell'ATI, la nota rivista Aeronautica JP4 del settembre 1986 che tra l'altro ritraeva in copertina questo aerei nella nostra livrea ma con ancora la registrazione francese F-WWEG durante il volo di consegna (e che all'interno celebrava i primi 40 anni di Alitalia), si leggeva questo articolo (e chiedo comunque scusa per una frase forte):
"Bentornata ATI!
Come già annunciato l'ATI ha ripristinato i collegamenti per Firenze, interrotti 12 anni fa a causa dei limiti operativi dell'aeroporto di Peretola.
Il 4 agosto uno dei nuovi ATR-42 ha staccato le ruote dalla pista dell'aeroporto fiorentino con la prua rivolta a Milano.
Al rientro da Linate il biturbina ha effettuato un volo sulla Malpensa e quindi, a metà pomeriggio, un secondo collegamento per Linate.
Queste frequenze, operate dal lunedì al venerdì, sono state mantenute durante tutto il mese di agosto.
Dal 1° settembre i voli sono divenuti giornalieri, contemporaneamente all'inizio della linea pomeridiana Firenze - Roma/Fiumicino.
Si tratta essenzialmente di linee d'apporto, adatte cioé alle coincidenze con voli internazionali nei tre maggiori scali della penisola, linee che dovrebbero riportare nel capoluogo toscano quel flusso di passeggeri che nel 1974 registrava 40.000 presenze sui voli stagionali effettuati con Fokker 27.
La disponibilità dell'ATR-42 nei ranghi dell'ATI (versione da 48 posti) ha permesso di riattivare una delle più incredibili lacune nei collegamenti aerei interni, facendo scordare l'ormai troppo lunga serie di tentativi - fallimenti (Aertirrenia, Avioligure, Aligiulia) che hanno disgustato l'utenza fiorentina.
Per quanto riguarda il problema dell'assistenza a terra, l'ATI utilizza proprio personale in attesa che quello della gestione SAF venga opportunamente addestrato nella base tecnica della compagnia.
La stessa Alitalia si é poi detta disposta a sottoscrivere una quota di azioni dell'esercente".
L'aereo in copertina di questo numero di JP4 sarebbe poi diventato I-ATRB (battezzato Ravello) entrato in servizio il 10 luglio di quell'anno diventando di fatto anche il primo ATR-42 in servizio nel nostro paese.
Venne seguito negli anni da:
I-ATRP (Asolo) e I-ATRF (Siena), rispettivamente il 24 luglio e l'11 dicembre dello stesso anno, e poi a seguire nell'87 I-ATRD (Siracusa) il 6 gennaio, I-ATRG (Bergamo) il 10 aprile, I-ATRH (Verona) il 14 maggio, I-ATRJ (Ravenna) il 15 luglio, e poi nel 1988 I-ATRK (Gubbio) e I-ATRL (Urbino) consegnati rispettivamente il 9 e il 16 febbraio e infine I-ATRM (Viterbo) consegnato il 15 novembre dello stesso anno.
I-ATRH subì l'incidente a Conca di Crezzo il 15 ottobre 1987, tutti gli altri, ad eccezione di I-ATRP che passerà alla Olympic Aviation, gli altri voleranno successivamente consegnati all'Avianova in attesa di affiancarli con i più capienti ATR-72.
"Bentornata ATI!
Come già annunciato l'ATI ha ripristinato i collegamenti per Firenze, interrotti 12 anni fa a causa dei limiti operativi dell'aeroporto di Peretola.
Il 4 agosto uno dei nuovi ATR-42 ha staccato le ruote dalla pista dell'aeroporto fiorentino con la prua rivolta a Milano.
Al rientro da Linate il biturbina ha effettuato un volo sulla Malpensa e quindi, a metà pomeriggio, un secondo collegamento per Linate.
Queste frequenze, operate dal lunedì al venerdì, sono state mantenute durante tutto il mese di agosto.
Dal 1° settembre i voli sono divenuti giornalieri, contemporaneamente all'inizio della linea pomeridiana Firenze - Roma/Fiumicino.
Si tratta essenzialmente di linee d'apporto, adatte cioé alle coincidenze con voli internazionali nei tre maggiori scali della penisola, linee che dovrebbero riportare nel capoluogo toscano quel flusso di passeggeri che nel 1974 registrava 40.000 presenze sui voli stagionali effettuati con Fokker 27.
La disponibilità dell'ATR-42 nei ranghi dell'ATI (versione da 48 posti) ha permesso di riattivare una delle più incredibili lacune nei collegamenti aerei interni, facendo scordare l'ormai troppo lunga serie di tentativi - fallimenti (Aertirrenia, Avioligure, Aligiulia) che hanno disgustato l'utenza fiorentina.
Per quanto riguarda il problema dell'assistenza a terra, l'ATI utilizza proprio personale in attesa che quello della gestione SAF venga opportunamente addestrato nella base tecnica della compagnia.
La stessa Alitalia si é poi detta disposta a sottoscrivere una quota di azioni dell'esercente".
L'aereo in copertina di questo numero di JP4 sarebbe poi diventato I-ATRB (battezzato Ravello) entrato in servizio il 10 luglio di quell'anno diventando di fatto anche il primo ATR-42 in servizio nel nostro paese.
Venne seguito negli anni da:
I-ATRP (Asolo) e I-ATRF (Siena), rispettivamente il 24 luglio e l'11 dicembre dello stesso anno, e poi a seguire nell'87 I-ATRD (Siracusa) il 6 gennaio, I-ATRG (Bergamo) il 10 aprile, I-ATRH (Verona) il 14 maggio, I-ATRJ (Ravenna) il 15 luglio, e poi nel 1988 I-ATRK (Gubbio) e I-ATRL (Urbino) consegnati rispettivamente il 9 e il 16 febbraio e infine I-ATRM (Viterbo) consegnato il 15 novembre dello stesso anno.
I-ATRH subì l'incidente a Conca di Crezzo il 15 ottobre 1987, tutti gli altri, ad eccezione di I-ATRP che passerà alla Olympic Aviation, gli altri voleranno successivamente consegnati all'Avianova in attesa di affiancarli con i più capienti ATR-72.
Re: Aero Trasporti Italiani
Mi ha fatto davvero piacere riscontrare i vostri consensi per un argomento che mi sta molto a cuore(in questo caso è proprio un legame affettivo)e,anzi,qualunque info a riguardo è la benvenuta!
Poi,per la gioia di i-daxi,il quale mi sembra particolarmente appassionato di aviazione storica in ogni sua forma(modellismo,foto,eventi),posto una piccola foto (la qualità è scadente,fatta col cellulare)di un reperto "archeologico"trovato per le vie della mia città..in settimana,appena avrò occasione di passarci di nuovo,mi porterò la digicamera e ne metterò una migliore.
Occhio al cartello
Poi,per la gioia di i-daxi,il quale mi sembra particolarmente appassionato di aviazione storica in ogni sua forma(modellismo,foto,eventi),posto una piccola foto (la qualità è scadente,fatta col cellulare)di un reperto "archeologico"trovato per le vie della mia città..in settimana,appena avrò occasione di passarci di nuovo,mi porterò la digicamera e ne metterò una migliore.
Occhio al cartello
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Re: Aero Trasporti Italiani
Ti ringrazio molto Syn, bella foto
Mi sorprendono in particolare 2 cose, la prima ovviamente più evidente é, ancora oggi, il riferimento all'Itavia, compagnia eccellente e chiusa troppo in fretta per i motivi che sappiamo e che non discuto, la seconda é che sembra e mi riferisco alle insegne, molto casalinga.
La terza che non ho elencato é la scritta Alitalia in riferimento al settore merci, in quanto temo, anche se mi auguro fortemente che ciò non accada, a rischio di chiusura.
Grazie per aver pensato a me e per gli apprezzamenti che non possono che essere graditi.
A proposito di agenzie e di modellini legati all'ATI, ho a casa un "reperto archeologico", é un modellino in metallo molto essenziale di un DC9 con la livrea (e piedistallo) trovato tempo fà in un mercatino ma provenente da un'agenzia di viaggi, se non da qualche ufficio della compagnia in non sò quale aeroporto.
Le condizioni non sono perfette ma mi é comunque molto caro.
Infine il padre di una mia compagna di liceo era e forse é ancora tecnico dell'ATI prima a Linate e poi passato nel 1994 all'Atitech a Capodichino, e mi ricordo, sempre a Linate grazie a lei un paio di visite nell'hangar.
Aspetto molto volentieri e ti ringrazio nuove immagini e quant'altro avrai voglia di pubblicare e condividere
Mi sorprendono in particolare 2 cose, la prima ovviamente più evidente é, ancora oggi, il riferimento all'Itavia, compagnia eccellente e chiusa troppo in fretta per i motivi che sappiamo e che non discuto, la seconda é che sembra e mi riferisco alle insegne, molto casalinga.
La terza che non ho elencato é la scritta Alitalia in riferimento al settore merci, in quanto temo, anche se mi auguro fortemente che ciò non accada, a rischio di chiusura.
Grazie per aver pensato a me e per gli apprezzamenti che non possono che essere graditi.
A proposito di agenzie e di modellini legati all'ATI, ho a casa un "reperto archeologico", é un modellino in metallo molto essenziale di un DC9 con la livrea (e piedistallo) trovato tempo fà in un mercatino ma provenente da un'agenzia di viaggi, se non da qualche ufficio della compagnia in non sò quale aeroporto.
Le condizioni non sono perfette ma mi é comunque molto caro.
Infine il padre di una mia compagna di liceo era e forse é ancora tecnico dell'ATI prima a Linate e poi passato nel 1994 all'Atitech a Capodichino, e mi ricordo, sempre a Linate grazie a lei un paio di visite nell'hangar.
Aspetto molto volentieri e ti ringrazio nuove immagini e quant'altro avrai voglia di pubblicare e condividere
Re: Aero Trasporti Italiani
Breve storia:
Alla fine del 1963 Alitalia creò la sussidiaria ATI, con lo specifico e delicato compito di servire il mercato nazionale in particolare quello riguardante i collegamenti nel sud Italia (grazie all'apporto della cassa per il Mezzogiorno) e instaurò la sua base operativa presso lo scalo di Napoli Capodichino.
Il capitale della società proveniva al 90% dalla compagnia "madre" e per il restante 10% dallo Stato Italiano tramite l'IRI che aveva già una importante partecipazione nella stessa compagnia di bandiera.
L'ATI inizioò le operazioni di volo il 2 giugno 1964 con una flotta di 2 Fokker F-27, che diventarono 13 entro la fine del 1969.
Le prime rotte ad essere aperte furono la Trieste-Venezia-Firenze-Roma, la Roma-Napoli-Palermo-Trapani-Pantelleria, la Palermo-Catania-Reggio Calabria e la Reggio Calabria-Napoli-Roma, in seguito si aggiunse anche la linea diretta Milano Linate-Roma.
Un'altra caratteristica significativa dell'ATI fù. all'interno dei servizi aerei nel mezzogiorno, fù la fondazione della società ELIVIE, che con base sempre a Capodihino offriva tramite gli elicotteri servizi diretti da e per Sorrento, Capri, Ischia e Procida.
Per un certo periodo, inoltre, l'ATI con i suoi Fokker servì anche il trasporto aereo interno in Libia in collaborazione con la compagnia libica Kingdom Of Libya, alla quale forniva 3 macchine con tanto di equipaggi e la manutenzione degli stessi sempre presso la base di Napoli.
il 1969 segnò l'introduzione nella flotta del primo aereo a getto il DC9 32 che affiancò e poi sostituì gradualmente la flotta di biturbo elica.
Nel 1973 l'ATI possedeva già 13 DC-9 e trasportava circa 3 milioni di passeggeri annui.
Alla fine del 1963 Alitalia creò la sussidiaria ATI, con lo specifico e delicato compito di servire il mercato nazionale in particolare quello riguardante i collegamenti nel sud Italia (grazie all'apporto della cassa per il Mezzogiorno) e instaurò la sua base operativa presso lo scalo di Napoli Capodichino.
Il capitale della società proveniva al 90% dalla compagnia "madre" e per il restante 10% dallo Stato Italiano tramite l'IRI che aveva già una importante partecipazione nella stessa compagnia di bandiera.
L'ATI inizioò le operazioni di volo il 2 giugno 1964 con una flotta di 2 Fokker F-27, che diventarono 13 entro la fine del 1969.
Le prime rotte ad essere aperte furono la Trieste-Venezia-Firenze-Roma, la Roma-Napoli-Palermo-Trapani-Pantelleria, la Palermo-Catania-Reggio Calabria e la Reggio Calabria-Napoli-Roma, in seguito si aggiunse anche la linea diretta Milano Linate-Roma.
Un'altra caratteristica significativa dell'ATI fù. all'interno dei servizi aerei nel mezzogiorno, fù la fondazione della società ELIVIE, che con base sempre a Capodihino offriva tramite gli elicotteri servizi diretti da e per Sorrento, Capri, Ischia e Procida.
Per un certo periodo, inoltre, l'ATI con i suoi Fokker servì anche il trasporto aereo interno in Libia in collaborazione con la compagnia libica Kingdom Of Libya, alla quale forniva 3 macchine con tanto di equipaggi e la manutenzione degli stessi sempre presso la base di Napoli.
il 1969 segnò l'introduzione nella flotta del primo aereo a getto il DC9 32 che affiancò e poi sostituì gradualmente la flotta di biturbo elica.
Nel 1973 l'ATI possedeva già 13 DC-9 e trasportava circa 3 milioni di passeggeri annui.
Re: Aero Trasporti Italiani
L' Atr in livrea ATI era splendido, non aggiungo altro anche perchè ci pensa già i-daxi che è molto più preparato di me!
Ale
- sardinian aviator
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Re: Aero Trasporti Italiani
Aggiungo per esperienza diretta che il personale navigante e non di Alitalia non era affatto contento di finire in ATI, cosa che giudicavano una deminutio.
Poi col tempo, e con la garanzia del mantenimento di alcuni benefici, le proteste cessarono.
Ma quando ATI finì e tutti riconfluirono in AZA, ci fu un sollievo generale e qualche commozione.
Niente di paragonabile a quanto provato dal personale AZA, transitato in AirOne nel 2002 e rientrato in CAI nel 2009!! Champagne
Poi col tempo, e con la garanzia del mantenimento di alcuni benefici, le proteste cessarono.
Ma quando ATI finì e tutti riconfluirono in AZA, ci fu un sollievo generale e qualche commozione.
Niente di paragonabile a quanto provato dal personale AZA, transitato in AirOne nel 2002 e rientrato in CAI nel 2009!! Champagne
È meglio rimanere in silenzio ed essere considerati imbecilli piuttosto che aprire bocca e togliere ogni dubbio
Re: Aero Trasporti Italiani
Ciao!cabronte ha scritto:L' Atr in livrea ATI era splendido, non aggiungo altro anche perchè ci pensa già i-daxi che è molto più preparato di me!
Anzi aggiungete pure, tu e tutti gli altri
Re: Aero Trasporti Italiani
In particolare nel sud del nostro paese ebbe grande risonanza e successo lo slogan "Aero Bus", ossia l'aereo per tutti e a portata di tutti, anche di quelli che non avevano mai volato prima, ciò contribuì in modo determinante a rendere popolare il trasporto aereo in Italia e ad avvicinare ancor di più le distanze, ma anche allo sviluppo di molti dei nostri scali.
L'operazione "Aero Bus" era assolutamente vincente in quanto permetteva di razionalizzare le rotte, servendo molte destinazioni con un numero "risicato" di macchine a disposizione.
I passeggieri potevano infattiscegliere a seconda delle necessità personali, se compiere l'intero tragitto da capolinea a capolinea oppure scendere o salire alle fermate intermedie.
Sotto molti aspetti l'ATI somigliava alle nostre odierne low cost, grazie al suo network, ma anche e soprattutto grazie ad una razionale e intelligente riduzione dei servizi non necessari e non essenziali rendendo così possibile il mantenimento di costi moderati per l'utenza e mantenere il trasporto aereo alla portata di tutti.
Negli anni '80 l'Aero Trasporti Italiani rimpiazzò gradualmente la sua flotta di 27 DC9 32 con 38 nuovi Mc Donnell Douglas MD-82, mentre la flotta dei biturbo elica Fokker F27 venne anch?essa rimpiazzata con 10 più moderni e capienti ATR-42, che permisero, tra le altre cose, il ripristino dei voli regolari su scali non abbastanza idonei ad ospitare aerei di dimensioni maggiori, come per esempio Firenze.
All'inizio del decennio successivo l'ATI iniziò ad offrire da Napoli voli internazionali di linea verso Londra, Parigi e Francoforte.
Nel 1994 la compagnia venne infine assorbita nuovamente assieme all'altra sussidiaria l'Aermediterranea, che offriva con una flotta di DC9 voli charter in Europa e in particolare nel Mediterraneo (riprendendo il ruolo che apparteneva alla sua progenitrice SAM).
Anche se ufficialmente orami di proprietà Aitalia, alcuni MD-82 e DC-9, rimasero comunque in linea con i colori dell'ATI, la livrea era identica e rimaneva anche la stessa sigla, ma i colori erano ormai a tutti gli effetti quelli della compagnia "madre".
Solo gli ATR-42 vennero ceduti all'Avianova, per poi rientrare in servizio con la sigla Alitalia Express, di seguito affiancati e poi sostituiti definitivamente dai più moderni e capienti ATR-72.
L'operazione "Aero Bus" era assolutamente vincente in quanto permetteva di razionalizzare le rotte, servendo molte destinazioni con un numero "risicato" di macchine a disposizione.
I passeggieri potevano infattiscegliere a seconda delle necessità personali, se compiere l'intero tragitto da capolinea a capolinea oppure scendere o salire alle fermate intermedie.
Sotto molti aspetti l'ATI somigliava alle nostre odierne low cost, grazie al suo network, ma anche e soprattutto grazie ad una razionale e intelligente riduzione dei servizi non necessari e non essenziali rendendo così possibile il mantenimento di costi moderati per l'utenza e mantenere il trasporto aereo alla portata di tutti.
Negli anni '80 l'Aero Trasporti Italiani rimpiazzò gradualmente la sua flotta di 27 DC9 32 con 38 nuovi Mc Donnell Douglas MD-82, mentre la flotta dei biturbo elica Fokker F27 venne anch?essa rimpiazzata con 10 più moderni e capienti ATR-42, che permisero, tra le altre cose, il ripristino dei voli regolari su scali non abbastanza idonei ad ospitare aerei di dimensioni maggiori, come per esempio Firenze.
All'inizio del decennio successivo l'ATI iniziò ad offrire da Napoli voli internazionali di linea verso Londra, Parigi e Francoforte.
Nel 1994 la compagnia venne infine assorbita nuovamente assieme all'altra sussidiaria l'Aermediterranea, che offriva con una flotta di DC9 voli charter in Europa e in particolare nel Mediterraneo (riprendendo il ruolo che apparteneva alla sua progenitrice SAM).
Anche se ufficialmente orami di proprietà Aitalia, alcuni MD-82 e DC-9, rimasero comunque in linea con i colori dell'ATI, la livrea era identica e rimaneva anche la stessa sigla, ma i colori erano ormai a tutti gli effetti quelli della compagnia "madre".
Solo gli ATR-42 vennero ceduti all'Avianova, per poi rientrare in servizio con la sigla Alitalia Express, di seguito affiancati e poi sostituiti definitivamente dai più moderni e capienti ATR-72.
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Re: Aero Trasporti Italiani
Gli ATR erano i migliori
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Re: Aero Trasporti Italiani
Bellissimi. I loro Super80 sono quelli che mi hanno fatto avvicinare al mondo dell'aviazione. Aveva un fascino particolare quella livrea, così simile alla livrea madre ma in azzurro... Semplicemente stupendi.
Federico
Re: Aero Trasporti Italiani
Ne aggiungo altri
(in livrea verde)
(impiegato nel Servizio Radiomisure per conto dell'Aeronautica-anni 70/80)
aggiungo,poi,questo gioiellino
e infine un'altra compagnia-meteora
(in livrea verde)
(impiegato nel Servizio Radiomisure per conto dell'Aeronautica-anni 70/80)
aggiungo,poi,questo gioiellino
e infine un'altra compagnia-meteora
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Re: Aero Trasporti Italiani
Un Curtiss C 46 Commando marche I-SILA ?
Di questo si sa veramente poco, solo che rimase con AZ dal 1962 al 1968.
Ignoro totalmente (e questo è grave) dove fosse impiegato.
Vedo sulle mie fonti che aveva un gemello però chianato I-SILVA e questo mi pare un clamoroso errore nelle marche.
Insomma due aerei misteriosi.
I-DAXI ne sai di più?
Di questo si sa veramente poco, solo che rimase con AZ dal 1962 al 1968.
Ignoro totalmente (e questo è grave) dove fosse impiegato.
Vedo sulle mie fonti che aveva un gemello però chianato I-SILVA e questo mi pare un clamoroso errore nelle marche.
Insomma due aerei misteriosi.
I-DAXI ne sai di più?
È meglio rimanere in silenzio ed essere considerati imbecilli piuttosto che aprire bocca e togliere ogni dubbio
Re: Aero Trasporti Italiani
Proviamo.
Non é facile in effetti non sì sà molto sulla vita del C-46 in AlItalia, si sà molto al contrario sul C-47 che tra l'altro, spinto dal fatto che alcuni scali italiani rimasero molto tempo inadeguati, con piste corte semi preparate e ad un livello fortemente rudimentale e penso al solito cronico caso di Peretola (mi spiace dirlo) così come Palermo prima dell'apertura di Punta Raisi quando lo scalo a servizio del capolugo siciliano era Bocca di Falco, ma anche Pantelleria, Lampedusa, Gorizia spinsero l'Alitalia all'utilizzo del DC-3 semplicemente riconvertito ad uso civile dal '57 al '64 rendendolo di fatto il primo velivolo "regionale" italiano, senza contare la pregressa carriera nella LAI dagli inizi della sua fondazione.
Comunque torniamo a noi:
quando "rinasceva" il trasporto aereo civile in Italia nel dopo guerra gli aerei disponibili scarseggiavano e i soldi erano ancora meno, si pensò alla via più semplice e più sbrigativa, ossia riconvertire gli aerei da trasporto militari, ancora funzionanti o quelli per i quali i pezzi di ricambio a disposizione erano ancora disponibili al trasporto passeggeri.
Da una parte penso, come del resto fece l'Alitalia ai G-12 poi G-212 e i Siai Marchetti SM-95 per i quali erano disponibili diversi pezzi ancora nelle fabbriche poiché il regime prima e la guerra poi ne sancirono anche legalmente il blocco della produzione a meno che non si trattasse di macchine già praticamente pronte all'uso.
Dall'altra, passando per gli Avro Lancaster lasciati dagli inglesi, fino ai primi velivoli d'oltre oceano a volare con i nostri colori ossia i C-46 e i C-47.
In quegli anni il nostro paese era disseminato di relitti di questi aerei, ma esisteva anche un buon numero di macchine ancora potenzialmente viaggianti e sane, fù così che nell'immediato dopo guerra nacque nel nostro paese l'ARAR - Azienda Rilievo Alienazione Residuati - l'organizzazione pubblica che, nel 1945 aveva rilevato i surplus bellici angloamericani lasciati in Italia per gestirne la vendita; tale ente disponeva anche di numerosi velivoli tipo C-46 (Curtiss), C-47 (DC-3) e persino di alcuni C-54 (predecessori militari del DC-4) nuovi di zecca.
Queste ultime macchine si trovavano per la maggior parte ammucchiate sullo scalo di Napoli Capodichino, ancora sigillate nella loro protezione di plastica, come quando erano sbarcate dalle Liberty, le navi americane che le avevano trasportate in Europa: ogni cosa disponibile al miglior offerente.
Così come le casse dei pezzi di ricambio di quel tipo di aeroplani che si trovavano ammucchiate nei maxi-depositi alleati di Napoli e di Tombolo, nei pressi di Livorno.
Diversa è invece la vicenda dei 16 DC-3 in forza alla LAI che gli acquistò tramite la sua azionista TWA, l'Alitalia invece rimase più a lungo attaccata alle macchine di produzione nazionale, condizionata sia dalla sua dirigenza che dal suo statuto, nonostante tutto rimasero forti comunque i contatti per entrambe con gli Stati Uniti, la LAI che ricorse nuovamente alla TWA per l'acquisto dei suoi DC-6 e poi la Braniff per i suoi 4 CV-240, e infine anche l'Alitalia cedette alla tentazione e grazie alla PAN American entrarono in flotta 4 DC-4 (1951) e due anni dopo 4 Convair 340.
Non é facile in effetti non sì sà molto sulla vita del C-46 in AlItalia, si sà molto al contrario sul C-47 che tra l'altro, spinto dal fatto che alcuni scali italiani rimasero molto tempo inadeguati, con piste corte semi preparate e ad un livello fortemente rudimentale e penso al solito cronico caso di Peretola (mi spiace dirlo) così come Palermo prima dell'apertura di Punta Raisi quando lo scalo a servizio del capolugo siciliano era Bocca di Falco, ma anche Pantelleria, Lampedusa, Gorizia spinsero l'Alitalia all'utilizzo del DC-3 semplicemente riconvertito ad uso civile dal '57 al '64 rendendolo di fatto il primo velivolo "regionale" italiano, senza contare la pregressa carriera nella LAI dagli inizi della sua fondazione.
Comunque torniamo a noi:
quando "rinasceva" il trasporto aereo civile in Italia nel dopo guerra gli aerei disponibili scarseggiavano e i soldi erano ancora meno, si pensò alla via più semplice e più sbrigativa, ossia riconvertire gli aerei da trasporto militari, ancora funzionanti o quelli per i quali i pezzi di ricambio a disposizione erano ancora disponibili al trasporto passeggeri.
Da una parte penso, come del resto fece l'Alitalia ai G-12 poi G-212 e i Siai Marchetti SM-95 per i quali erano disponibili diversi pezzi ancora nelle fabbriche poiché il regime prima e la guerra poi ne sancirono anche legalmente il blocco della produzione a meno che non si trattasse di macchine già praticamente pronte all'uso.
Dall'altra, passando per gli Avro Lancaster lasciati dagli inglesi, fino ai primi velivoli d'oltre oceano a volare con i nostri colori ossia i C-46 e i C-47.
In quegli anni il nostro paese era disseminato di relitti di questi aerei, ma esisteva anche un buon numero di macchine ancora potenzialmente viaggianti e sane, fù così che nell'immediato dopo guerra nacque nel nostro paese l'ARAR - Azienda Rilievo Alienazione Residuati - l'organizzazione pubblica che, nel 1945 aveva rilevato i surplus bellici angloamericani lasciati in Italia per gestirne la vendita; tale ente disponeva anche di numerosi velivoli tipo C-46 (Curtiss), C-47 (DC-3) e persino di alcuni C-54 (predecessori militari del DC-4) nuovi di zecca.
Queste ultime macchine si trovavano per la maggior parte ammucchiate sullo scalo di Napoli Capodichino, ancora sigillate nella loro protezione di plastica, come quando erano sbarcate dalle Liberty, le navi americane che le avevano trasportate in Europa: ogni cosa disponibile al miglior offerente.
Così come le casse dei pezzi di ricambio di quel tipo di aeroplani che si trovavano ammucchiate nei maxi-depositi alleati di Napoli e di Tombolo, nei pressi di Livorno.
Diversa è invece la vicenda dei 16 DC-3 in forza alla LAI che gli acquistò tramite la sua azionista TWA, l'Alitalia invece rimase più a lungo attaccata alle macchine di produzione nazionale, condizionata sia dalla sua dirigenza che dal suo statuto, nonostante tutto rimasero forti comunque i contatti per entrambe con gli Stati Uniti, la LAI che ricorse nuovamente alla TWA per l'acquisto dei suoi DC-6 e poi la Braniff per i suoi 4 CV-240, e infine anche l'Alitalia cedette alla tentazione e grazie alla PAN American entrarono in flotta 4 DC-4 (1951) e due anni dopo 4 Convair 340.
Re: Aero Trasporti Italiani
I C-46 Alitalia verranno poi utlizzati dalla SAM Società Aerea Mediterranea rifondata nel 1959 dalla compagnia di bandiera, nasceva il trasporto charter nel nostro paese.
I due esemplari in servizio presso la SAM erano però entrambi in versione cargo.
I due esemplari in servizio presso la SAM erano però entrambi in versione cargo.
- sardinian aviator
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Re: Aero Trasporti Italiani
Daxi esauriente come al solito.
Dopo adeguata documentazione, confermo che i Curtiss C46 Commando "italiani " erano due, I-SILA e I-SILV e furono usati esclusivamente per trasporto cargo dapprima da Alitalia e poi da SAM . Restarono in linea fino al 1968 e poi tornarono agli americani da dove erano venuti.
Mi stupisce per un residuato bellico l'anno di ingresso in Italia, il 1962, non proprio post-guerra. Pare che il C46 si facesse preferire al C47 per la maggiore capacità di carico.
Sono stati però sei anni di impiego oscuro: effettivamente sono rimaste solo un paio di foto.
Dopo adeguata documentazione, confermo che i Curtiss C46 Commando "italiani " erano due, I-SILA e I-SILV e furono usati esclusivamente per trasporto cargo dapprima da Alitalia e poi da SAM . Restarono in linea fino al 1968 e poi tornarono agli americani da dove erano venuti.
Mi stupisce per un residuato bellico l'anno di ingresso in Italia, il 1962, non proprio post-guerra. Pare che il C46 si facesse preferire al C47 per la maggiore capacità di carico.
Sono stati però sei anni di impiego oscuro: effettivamente sono rimaste solo un paio di foto.
È meglio rimanere in silenzio ed essere considerati imbecilli piuttosto che aprire bocca e togliere ogni dubbio
Re: Aero Trasporti Italiani
I-SILA - SAM (Società Aerea Mediterranea ) / Alitalia - 1962/1968 (venduto as Aaxico Sale Inc. come N10624)sardinian aviator ha scritto:Un Curtiss C 46 Commando marche I-SILA ?
Di questo si sa veramente poco, solo che rimase con AZ dal 1962 al 1968.
Ignoro totalmente (e questo è grave) dove fosse impiegato.
Vedo sulle mie fonti che aveva un gemello però chianato I-SILVA e questo mi pare un clamoroso errore nelle marche.
Insomma due aerei misteriosi.
I-DAXI ne sai di più?
I-SILV - SAM - Alitalia - 1962/1968 (venduto as Aaxico Sale Inc. come N10623)
Re: Aero Trasporti Italiani
Che dire...questo thread ha fatto la gioia di i-daxi!
Una metà di me non sopporta l'altra.E cerca alleati!
Re: Aero Trasporti Italiani
Grazie!Syn ha scritto:Che dire...questo thread ha fatto la gioia di i-daxi!
Però il discorso sui C-46 è bello tosto
Biona serata é a presto
Re: Aero Trasporti Italiani
Buona notte a tutti voi amici e grazie!
A presto
http://www.aeroporto.fvg.it/it/stampa/photogallery.htm
A presto
http://www.aeroporto.fvg.it/it/stampa/photogallery.htm
Re: Aero Trasporti Italiani
fantastico, anch'io tormentavo mio babbo dicendogli "portami a vedere gli ati" a Linate
Re: Aero Trasporti Italiani
Ciao Santa!Santa ha scritto:fantastico, anch'io tormentavo mio babbo dicendogli "portami a vedere gli ati" a Linate
Sono contento che ti sei unito al nostro gruppo, aggiungi pure tutto quello che vuoi o che trovi, anche le tue esperienze personali.
A presto e buona giornata
Re: Aero Trasporti Italiani
L' ALITALIA INCREMENTA LA FLOTTA E ACCORPA ATI E AERMEDITERRANEA
Repubblica — 01 agosto 1984 pagina 39 sezione: ECONOMIA
ROMA - L' Alitalia ha firmato con la Boeing un contratto per l' acquisto di due aerei B/747, uno in versione passeggeri e uno in versione combi, che saranno consegnati nell' estate 1985. La compagnia di bandiera completerà così la razionalizzazione della propria flotta a lungo raggio, che a partire dal prossimo aprile sarà esclusivamente costituita da B/747. In totale vi saranno 11 aeromobili di questo tipo, della medesima generazione e con caratteristiche di impiego omogenee. Con l' acquisizione dei due nuovi aerei l' Alitalia sarà in grado di assicurare il collegamento con Los Angeles con voli non-stop, sopprimendo lo scalo intermedio di Chicago. L' Alitalia sta inoltre portando a termine le trattative per l' acquisto di diversi Atr-42, il nuovo aeromobile a 48 posti che sarà costruita a Tolosa dal consorzio italo-francese cui partecipa l' Aeritalia. Il primo ordine dovrebbe riguardare dieci apparecchi ed è subordinato al parere del ministro dei Trasporti. L' acquisto degli Atr-42 fa parte dell' operazione di riassetto della società e di ottimizzazione delle risorse del gruppo Alitalia, che prevede l' accorpamento di Ati e Aermediterranea in un' unica società con sede a Napoli. Questa nuova società disporrà di risorse di capitale, di aerei e di personale idonei a svolgere il suo ruolo sia nel campo dei collegamenti nazionali che in quello dei charters. Particolare rilievo, a questo proposito, assumono le decisioni di assegnare alla nuova società 12 dei 30 nuovi aerei Md-80 dell' Alitalia e di affidarle l' ulteriore sviluppo della rete nazionale tramite l' apertura di nuovi collegamenti a bassa densità di traffico, che saranno serviti coi nuovi apparecchi Atr-42 a 48 posti.
Repubblica — 01 agosto 1984 pagina 39 sezione: ECONOMIA
ROMA - L' Alitalia ha firmato con la Boeing un contratto per l' acquisto di due aerei B/747, uno in versione passeggeri e uno in versione combi, che saranno consegnati nell' estate 1985. La compagnia di bandiera completerà così la razionalizzazione della propria flotta a lungo raggio, che a partire dal prossimo aprile sarà esclusivamente costituita da B/747. In totale vi saranno 11 aeromobili di questo tipo, della medesima generazione e con caratteristiche di impiego omogenee. Con l' acquisizione dei due nuovi aerei l' Alitalia sarà in grado di assicurare il collegamento con Los Angeles con voli non-stop, sopprimendo lo scalo intermedio di Chicago. L' Alitalia sta inoltre portando a termine le trattative per l' acquisto di diversi Atr-42, il nuovo aeromobile a 48 posti che sarà costruita a Tolosa dal consorzio italo-francese cui partecipa l' Aeritalia. Il primo ordine dovrebbe riguardare dieci apparecchi ed è subordinato al parere del ministro dei Trasporti. L' acquisto degli Atr-42 fa parte dell' operazione di riassetto della società e di ottimizzazione delle risorse del gruppo Alitalia, che prevede l' accorpamento di Ati e Aermediterranea in un' unica società con sede a Napoli. Questa nuova società disporrà di risorse di capitale, di aerei e di personale idonei a svolgere il suo ruolo sia nel campo dei collegamenti nazionali che in quello dei charters. Particolare rilievo, a questo proposito, assumono le decisioni di assegnare alla nuova società 12 dei 30 nuovi aerei Md-80 dell' Alitalia e di affidarle l' ulteriore sviluppo della rete nazionale tramite l' apertura di nuovi collegamenti a bassa densità di traffico, che saranno serviti coi nuovi apparecchi Atr-42 a 48 posti.
Re: Aero Trasporti Italiani
Gli aeromoboli ATI dagli inizi fino alla unificazione definitiva con Alitalia:
FOKKER F-27: I-ATIM, I-ATIF, I-ATIG, I-ATID, I-ATIN, I-ATIS, I-ATIB, I-ATIL, I-ATIT, I-ATIV, I-ATIZ,
I-ATIC, I-ATIP, I-ATIR, PH-ARO (sarà uno di quelli che verranno poi utilizzati anche dal servizio
Radiomisure).
DC 9-32: I-DIZB, I-DIZC, I-ATIA, I-ATIO, I-ATIE. I-ATIK, I-ATIU, I-ATIJ, I-ATIY, I-ATIQ, I-ATIW, I-ATIX,
I-ATIH, I-ATJA, I-ATJB, I-ATJC, I-DIBO, I-DIZE, I-DIZU, I-DIKM, I-DIKW, I-DIKR, I-DIKT, I-DIZI,
I-DIZO, I-DIBQ, I-DIBX.
MD-82: I-DAWT, I-DAWV, I-DAWW, I-DAWY, I-DAWZ, I-DAVA, I-DAVB, I-DAVC, I-DAVD, I-DAVF, I-DAVG,
I-DAVH, I-DAVL, I-DAVN, I-DAVP, I-DAVR, I-DAVS, I-DAVT, I-DAVU, I-DAVV, I-DAVW, I-DAVX,
I-DAVZ, I-DACM, I-DACN, I-DACP, I-DACU, I-DACV, I-DAND, I-DANF, I-DANG, I-DANH, I-DANM,
I-DANQ, I-DANR, I-DANU, I-DATE, I-DATI.
Atr 42: I-ATRB, I-ATRC, I-ATRD, I-ATRF, I-ATRG, I-ATRH, I-ATRJ, I-ATRK, I-ATRM, I-ATRL.
FOKKER F-27: I-ATIM, I-ATIF, I-ATIG, I-ATID, I-ATIN, I-ATIS, I-ATIB, I-ATIL, I-ATIT, I-ATIV, I-ATIZ,
I-ATIC, I-ATIP, I-ATIR, PH-ARO (sarà uno di quelli che verranno poi utilizzati anche dal servizio
Radiomisure).
DC 9-32: I-DIZB, I-DIZC, I-ATIA, I-ATIO, I-ATIE. I-ATIK, I-ATIU, I-ATIJ, I-ATIY, I-ATIQ, I-ATIW, I-ATIX,
I-ATIH, I-ATJA, I-ATJB, I-ATJC, I-DIBO, I-DIZE, I-DIZU, I-DIKM, I-DIKW, I-DIKR, I-DIKT, I-DIZI,
I-DIZO, I-DIBQ, I-DIBX.
MD-82: I-DAWT, I-DAWV, I-DAWW, I-DAWY, I-DAWZ, I-DAVA, I-DAVB, I-DAVC, I-DAVD, I-DAVF, I-DAVG,
I-DAVH, I-DAVL, I-DAVN, I-DAVP, I-DAVR, I-DAVS, I-DAVT, I-DAVU, I-DAVV, I-DAVW, I-DAVX,
I-DAVZ, I-DACM, I-DACN, I-DACP, I-DACU, I-DACV, I-DAND, I-DANF, I-DANG, I-DANH, I-DANM,
I-DANQ, I-DANR, I-DANU, I-DATE, I-DATI.
Atr 42: I-ATRB, I-ATRC, I-ATRD, I-ATRF, I-ATRG, I-ATRH, I-ATRJ, I-ATRK, I-ATRM, I-ATRL.
Re: Aero Trasporti Italiani
Un immagine particolare del piazzale dello scalo di Trieste, anno 1986, si possono vedere oltre all'MD80 Alitalia in primo piano, quattro DC-9 32, due sempre Alitalia e due ATI nella livrea iniziale, assimeme ad un B727 200 appartenente sempre ad Alitalia.
Re: Aero Trasporti Italiani
Ho visto con grande piacere che Syn ha modificato il suo Avatar un'altra volta, un bell'MD80 visto come lo vediamo il più delle volte tutti noi dal basso verso l'alto.
Scusate la vena nostalgica, ricordate il film Nuovo Cinema Paradiso, il protagonista nel finale, prima della famosissima e a mio parere splendida scena dei "baci rubati" torna nella sua Sicilia a bordo di un DC-9 della Aermediterranea?
Bei tempi che furono e che ci riportano indietro negli anni.
....all'inizio degli anni Settanta si rinnova completamente anche il look degli aerei Alitalia.
Al posto del "pentagramma" bianco-celeste-blu che si innestava su una deriva verticale tripartita in bande rosso bianca e verde fa gradualmente la sua comparsa una nuova e più moderna livrea.
Un fascione verde percorre la fusoliera di ogni aeroplano dal muso - correndo all'altezza dei finestrini - fino al timone di coda dove si inarca a segnare il profilo esterno della "A" stilizzata e tricolore che costituisce il recente logo adottato dalla compagnia al posto della gloriosa "freccia alata".
Lo stesso motivo - con diverse gradazioni di blu - a simboleggiare il cielo e il mare, comparirà a distinguere i velivoli dell'ATI e più tardi, con toni dell'arancione, sarà usato per differenziare i DC-9 dell'effimera flotta Aermediterranea.
Nelle carlinghe dei Jumbo hanno intanto fatto la loro comparsa le piattaforme inerziali, apparati giroscopici ed elettronici estremamente sofisticati e in grado di "guidare" la navigazione degli aeroplani con una precisione quasi assoluta e perciò destinati a rivoluzionare ben presto l'intera circolazione degli spazi aerei mondiali.
Termina così un'altra stagione dell'aviazione commerciale: quella dei consol e dei loran, delle sempre più romantiche osservazioni stellari, delle effemeridi e delle rette del sole; ed é decretata la fine del navigatore, oramai superfluo, quale membro di equipaggio dei velivoli a lungo raggio.
Finiva un epoca e ne cominciava un'altra........
A presto
Scusate la vena nostalgica, ricordate il film Nuovo Cinema Paradiso, il protagonista nel finale, prima della famosissima e a mio parere splendida scena dei "baci rubati" torna nella sua Sicilia a bordo di un DC-9 della Aermediterranea?
Bei tempi che furono e che ci riportano indietro negli anni.
....all'inizio degli anni Settanta si rinnova completamente anche il look degli aerei Alitalia.
Al posto del "pentagramma" bianco-celeste-blu che si innestava su una deriva verticale tripartita in bande rosso bianca e verde fa gradualmente la sua comparsa una nuova e più moderna livrea.
Un fascione verde percorre la fusoliera di ogni aeroplano dal muso - correndo all'altezza dei finestrini - fino al timone di coda dove si inarca a segnare il profilo esterno della "A" stilizzata e tricolore che costituisce il recente logo adottato dalla compagnia al posto della gloriosa "freccia alata".
Lo stesso motivo - con diverse gradazioni di blu - a simboleggiare il cielo e il mare, comparirà a distinguere i velivoli dell'ATI e più tardi, con toni dell'arancione, sarà usato per differenziare i DC-9 dell'effimera flotta Aermediterranea.
Nelle carlinghe dei Jumbo hanno intanto fatto la loro comparsa le piattaforme inerziali, apparati giroscopici ed elettronici estremamente sofisticati e in grado di "guidare" la navigazione degli aeroplani con una precisione quasi assoluta e perciò destinati a rivoluzionare ben presto l'intera circolazione degli spazi aerei mondiali.
Termina così un'altra stagione dell'aviazione commerciale: quella dei consol e dei loran, delle sempre più romantiche osservazioni stellari, delle effemeridi e delle rette del sole; ed é decretata la fine del navigatore, oramai superfluo, quale membro di equipaggio dei velivoli a lungo raggio.
Finiva un epoca e ne cominciava un'altra........
A presto
Re: Aero Trasporti Italiani
i-daxi ha scritto:Ho visto con grande piacere che Syn ha modificato il suo Avatar un'altra volta, un bell'MD80 visto come lo vediamo il più delle volte tutti noi dal basso verso l'alto.
Scusate la vena nostalgica, ricordate il film Nuovo Cinema Paradiso, il protagonista nel finale, prima della famosissima e a mio parere splendida scena dei "baci rubati" torna nella sua Sicilia a bordo di un DC-9 della Aermediterranea?
Bei tempi che furono e che ci riportano indietro negli anni.
....all'inizio degli anni Settanta si rinnova completamente anche il look degli aerei Alitalia.
Al posto del "pentagramma" bianco-celeste-blu che si innestava su una deriva verticale tripartita in bande rosso bianca e verde fa gradualmente la sua comparsa una nuova e più moderna livrea.
Un fascione verde percorre la fusoliera di ogni aeroplano dal muso - correndo all'altezza dei finestrini - fino al timone di coda dove si inarca a segnare il profilo esterno della "A" stilizzata e tricolore che costituisce il recente logo adottato dalla compagnia al posto della gloriosa "freccia alata".
Lo stesso motivo - con diverse gradazioni di blu - a simboleggiare il cielo e il mare, comparirà a distinguere i velivoli dell'ATI e più tardi, con toni dell'arancione, sarà usato per differenziare i DC-9 dell'effimera flotta Aermediterranea.
Nelle carlinghe dei Jumbo hanno intanto fatto la loro comparsa le piattaforme inerziali, apparati giroscopici ed elettronici estremamente sofisticati e in grado di "guidare" la navigazione degli aeroplani con una precisione quasi assoluta e perciò destinati a rivoluzionare ben presto l'intera circolazione degli spazi aerei mondiali.
Termina così un'altra stagione dell'aviazione commerciale: quella dei consol e dei loran, delle sempre più romantiche osservazioni stellari, delle effemeridi e delle rette del sole; ed é decretata la fine del navigatore, oramai superfluo, quale membro di equipaggio dei velivoli a lungo raggio.
Finiva un epoca e ne cominciava un'altra........
A presto
Dopo aver tolto l'altro avatar temevo mi rinnegassi ...ma ho pensato di rendere omaggio ad entrambi i miei amori,ovvero l'ATI e l'MD80...ricordi e vene nostalgiche a parte(che tra l'altro condivido)è proprio una questione di cuore...ne sono innamorata...come sempre,grazie per i tuoi post!
Una metà di me non sopporta l'altra.E cerca alleati!
Re: Aero Trasporti Italiani
Grazie a te!
Mi dispiace che non ti sono stato d'aiuto per quanto riguarda la RAF a Punta Raisi-Falcone e Borsellino
Per il resto stò cercando materiale riguardante ciò che sai, le due ipotesi rimangono comunque un guasto meccanico dovuto a pezzi difettosi o comunque non a norma, o la discussione in cabina di pilotaggio con conseguente suicidio, diventato poi strage, da parte di uno dei piloti.
Mi dispiace che non ti sono stato d'aiuto per quanto riguarda la RAF a Punta Raisi-Falcone e Borsellino
Per il resto stò cercando materiale riguardante ciò che sai, le due ipotesi rimangono comunque un guasto meccanico dovuto a pezzi difettosi o comunque non a norma, o la discussione in cabina di pilotaggio con conseguente suicidio, diventato poi strage, da parte di uno dei piloti.
Re: Aero Trasporti Italiani
M'avete fatto diventare nostalgico pure a me...
(anche se quell'ati sul 777 mi provoca un conato...)
(anche se quell'ati sul 777 mi provoca un conato...)
Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati.