Messaggio
da i-daxi » 19 aprile 2010, 9:56
AEREI A TERRA ANCHE in olanda, germania e francia
Scali del Nord, nuovo stop ai voli
Almunia: «Aiuti Ue alle compagnie»
L'Enac: «Spazio aereo chiuso fino alle 8 di martedì». Malpensa e Linate operativi solo per due ore
MILANO - È durata appena due ore la riapertura dello sopazio aereo nel Nord Italia. Il presidente dell'Enac, Vito Riggio, ha infatti annunciato che dalle 9.00 di lunedì mattina i cieli del Nord Italia torneranno a essere chiusi. L'Ente fa sapere che la chiusura durerà ino alle 8 di martedì mattina. E parlando a Rtl, Riggio ha spiegato: «Purtroppo gli ultimi due bollettini meteo hanno ribaltato le buone notizie di ieri sera, costringendoci a ordinare la chiusura immediata dei cieli del nord del nostro Paese dalle 9.00. In attesa di almeno due bollettini univoci - ha aggiunto - non si volerà da e per il Nord Italia almeno fino alle 20.00».
LA BREVE RIAPERTURA - In mattinata è stato un aereo della compagnia Air One diretto a Catania il primo volo partito, alle 7.10, dall'aeroporto di Milano Malpensa subito dopo la riapertura dello spazio aereo. Allo scalo milanese di Linate, invece, è stato sempre un aereo per Catania a decollare alle 7.10, ma in questo caso con livrea Alitalia, dando il via alla riapertura dei collegamenti aerei. Ripartita anche se per poco, anche la macchina operativa dello scalo romano di Fiumicino per i voli diretti nel nord Italia. Tra i che hanno aperto gli imbarchi i voli per Linate, Genova e Venezia. Sono tuttavia inevitabili ancora le ripercussioni su voli e passeggeri. Rimangono ancora off limtis, peraltro, i cieli di Belgio, Olanda e Germania. I monitor indicano già per l'intera mattinata ancora numerose cancellazioni, per Londra, Malpensa, Lugano, Copenaghen, Ginevra, Bucarest, Dublino, S.Pietroburgo, Amsterdam, Manchester, Lugano, Praga e Parigi. File assai consistenti dei passeggeri, che cercano di riprenotarsi sui primi voli utili, sia davanti ai banchi Alitalia, ai Terminal 1 e 3, così come dinanzi a quelli Lufthansa e di altre compagnie coinvolte. Notte tranquilla per circa 600 passeggeri al Terminal 2 sulle brandine allestite dalla protezione civile, che, con Adr, ha anche messo a disposizione coperte e generi di conforto.
«AIUTI ALLE COMPAGNIE» - Secondo i meteorologi del Met Office britannico la nube di cenere vulcanica proveniente dall'Islanda potrebbe arrivare in giornata sulle coste orientali del Canada. Nel frattempo, dopo quattro giorni di caos nei cieli a causa della nube vulcanica che si leva dal vulcano islandese, monta la pressione perché si riprenda a volare. Italia a parte, infatti, sono ancora chiusi gli spazi aerei di alcuni paesi come germania, Olanda e Belgio. L'interdizione al volo, che ha paralizzato l'Europa, è costata alle compagnie aeree milioni di dollari e ha costretto a terra milioni di passeggeri. La crisi ha avuto un effetto a catena in tutto il mondo, anche al di là dell'Atlantico e in Asia. L'Ue ha detto che la situazione attuale non è sostenibile, anche perché le compagnie aere hanno chiesto una revisione della no-fly zone dopo ave condotto i voli di prova durante il fine settimana senza che gli aerei avessero alcun problema passando attraverso la nube di cenere. A tal proposito il commissario alla concorrenza, Joequin Almunia, ha spiegato che la Commissione europea sta pensando di utilizzare gli stessi strumenti di aiuto alle compagnie aeree che vennero usati all'indomani dell'11 settembre 2001. «Date le circostanze straordinarie, pensiamo di reagire come reagimmo l'11 settembre. Quindi, se gli stati membri decideranno di aiutare le compagnie tramite aiuti di stato, faremo in modo di renderlo possibile», ha aggiunto il commissario Ue a Bruxelles parlando a un dibattito organizzato da European Policy Centre. Almunia, assieme al suo collega responsabile dell'economia, Olli Rehn, è stato nominato domenica dal presidente della Commissione, Josè Manuel Barroso, membro del gruppo ad hoc che si occuperà di reagire alla crisi del trasporto aereo europeo creata dalla nube di cenere vulcanica islandese.
Redazione online Corriere.it
19 aprile 2010