Precipita ultraleggero a Veiano, due vittime

Area dedicata alla discussione sugli incidenti e degli inconvenienti aerei e le loro cause. Prima di intervenire in quest'area leggete con attenzione il regolamento specifico riportato nel thread iniziale

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Valerio Ricciardi
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Precipita ultraleggero a Veiano, due vittime

Messaggio da Valerio Ricciardi » 19 luglio 2010, 7:31

Un'altra pessima notizia.

Precipita ultraleggero, due morti

di Ansa

(ANSA) - VITERBO, 18 LUG - Un aereo ultraleggero e' precipitato nei pressi dell'aviosuperficie di Vejano, nel Viterbese. Morti i due componenti dell'equipaggio. I due uomini, entrambi residenti a Roma, sono morti sul colpo. L'incidente e' stato causato da un guasto al motore. Il velivolo, dopo lo schianto, ha preso fuoco, causando un incendio che si e' propagato nell'area circostante. Per spegnere le fiamme e' stato necessario l'intervento dei vigili del fuoco di Viterbo.
18 luglio 2010

Posso aggiungere quanto rammento, sentito dal TG3 Lazio pochi minuti fa,
o trovato immediatamente dopo in rete.


Il velivolo, partito con altri di amici dall'aeroclub del Prenestino, era pilotato dall'ex Maresciallo dell'Aeronautica Militare Stefano Fuda, 55 anni. A bordo vi era anche un dentista, Tonino Patriarca, 65 anni.
Ambedue erano residenti a Roma.
Atterrato verso le 14 all'aviosuperficie di Veiano, il velivolo ne era ripartito verso le 18.
Ancora un giro su Veiano - riposta il cronista - poi improvviso lo schianto; esattamente in località "La Crociara".
Una inchiesta è stata disposta dal Sostituto Procuratore della Repubblica Laura Centofanti, che ultimati i rilevi preliminari, verso le 20 ha autorizzato la rimozione delle salme e richiesto l'autopsia.
Pilota e passeggero sarebbero stati sbalzati fuori dall'abitacolo al momento dell'impatto, il che avrebbe evitato che venissero bruciati nell'incendio susseguente.
Non si hanno notizie SERIE allo stato dell'origine dell'incidente, guasto, manovra errata o altro, benchè "l'Occidentale", notiziario online, riporti che "il motore sarebbe andato in panne a poche centinaia di m di altezza", dopo aver percorso solo qualche km dall'aviosuperficie di partenza, perdendo poi rapidamente quota. Precisa anche che il velivolo sarebbe stato noleggiato da Fuda e Patriarca. Tutto da verificare.

Qui c'è pubblicata in piccolo formato una fotografia del relitto scattata da Mara Moscatelli dell'ANSA:

http://roma.corriere.it/roma/notizie/cr ... 8753.shtml

Un pensiero alle vittime e ai loro familiari ed amici.
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Re: Precipita ultraleggero a Veiano, due vittime

Messaggio da Valerio Ricciardi » 19 luglio 2010, 8:17

Qui

http://www.tusciaweb.it/notizie/2010/lu ... eggero.htm

ho trovato una serie di fotografie meglio visibili del relitto ( pare proprio un TECNAM P2002 Sierra, monomotore ad ala bassa in alluminio motorizzato Rotax 912 S2 ).
Si veda http://www.tecnam.com/Default.aspx?iso_lang=en-GB

Notare però una stranezza.
Pur trattandosi di una fonte evidentemente locale, scambia i rispettivi nomi del maresciallo dell'A.M e del dentista.
E' da capire quale delle due versioni sia esatta.
Cito:
« Si tratta di Stefano Fuda, 55enne, dentista e di Tonino Patriarca, ex maresciallo dell'aeronautica 65enne.
Patriarca era un pilota esperto. Era infatti presidente dell'associazione Arma Aeronautica, sezione di Zagarolo, e responsabile pr Flyroma School. »

In effetti, dal web uno Stefano Fuda risulta dentista con studio a Castel Madama.
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Re: Precipita ultraleggero a Veiano, due vittime

Messaggio da sigmet » 20 luglio 2010, 21:49

Valerio Ricciardi ha scritto:Qui

http://www.tusciaweb.it/notizie/2010/lu ... eggero.htm

ho trovato una serie di fotografie meglio visibili del relitto ( pare proprio un TECNAM P2002 Sierra, monomotore ad ala bassa in alluminio motorizzato Rotax 912 S2 ).
Si veda http://www.tecnam.com/Default.aspx?iso_lang=en-GB

Notare però una stranezza.
Pur trattandosi di una fonte evidentemente locale, scambia i rispettivi nomi del maresciallo dell'A.M e del dentista.
E' da capire quale delle due versioni sia esatta.
Cito:
« Si tratta di Stefano Fuda, 55enne, dentista e di Tonino Patriarca, ex maresciallo dell'aeronautica 65enne.
Patriarca era un pilota esperto. Era infatti presidente dell'associazione Arma Aeronautica, sezione di Zagarolo, e responsabile pr Flyroma School. »

In effetti, dal web uno Stefano Fuda risulta dentista con studio a Castel Madama.

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Re: Precipita ultraleggero a Veiano, due vittime

Messaggio da Valerio Ricciardi » 21 luglio 2010, 10:18

Hai perciò avuto qualche notizia più precisa sulla dinamica dell'incidente?

...perché le immagini del luogo dello schianto, ammesso che ci fosse stata una piantata di motore ad "alcune centinaia di metri di quota", non son certo quelle di un sito in cui non si sarebbe potuto tentare un atterraggio senza propulsore anche di quelli piuttosto tranquilli...

sia pure da non incompetente, qualcosa proprio non mi tornava... mica è un F104 come carico alare quell'aeroplanino, possibile che sia andato giù in quel modo perché rimasto senza trazione?
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Re: Precipita ultraleggero a Veiano, due vittime

Messaggio da Outermarker » 21 luglio 2010, 10:41

sigmet ha scritto: Il tonneau basso si e' preso altre due vite...
E' una tua congettura o c'è qualche testimonianza?
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Re: Precipita ultraleggero a Veiano, due vittime

Messaggio da Maffa » 21 luglio 2010, 13:22

qui altri dettagli

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Re: Precipita ultraleggero a Veiano, due vittime

Messaggio da sigmet » 21 luglio 2010, 15:48

Outermarker ha scritto:
sigmet ha scritto: Il tonneau basso si e' preso altre due vite...
E' una tua congettura o c'è qualche testimonianza?
E' caduto sulla manica a vento,lo hanno visto tutti quelli che erano presenti sul campo.(c'era una piccola manifestazione di aeromodelli)
Lo hanno fatto in tre.Ai primi due e' andato bene...
Li avevo visti arrivare "in formazione"..ma domenica sono andato via prima del solito..
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Re: Precipita ultraleggero a Veiano, due vittime

Messaggio da Valerio Ricciardi » 21 luglio 2010, 17:24

Temo che con ogni evidenza, ci sia in giro sui campi di volo ancora troppa gente che benché nella vita abbia altre responsabilità più ficcanti e finalizzabili seriamente - tipo una famiglia, figli, e non ultimo amici che voglion loro bene e che poi staran male per mesi dopo averli visti sotto il lenzuolo attendendo l'arrivo del magistrato di turno - una volta preso bene confidenza con la faccenda, data una buona letta al Trebbi e superato brillantemente il non insuperabile esame di abilitazione, pensano che purché mantengano sempre una IAS superiore a quella che rischierebbe di veder scompigliare in malo modo i "fili di lana", alla fine resteranno comunque entro un inviluppo di volo accettabile, l'aeroplanino lo metteranno sempre come e dove dove dicono loro, e che risponderà sempre docile anche se, al massimo, qualche volta in modo stilisticamente meno "pulito" di altre... poco male, mica sempre la figura ti può uscire "pulita" alla stessa maniera... loro con l'ULM "ci parlano" e gli danno del tu...
...e non hanno più il saggio timore del neofita...
Alcuni di loro, prima o poi nella vita, si troveranno a provare senza preavviso a mettere sul tavolo l'unico jolly (vi ricordate Giochi Senza Fontiere ? )- che avevano a disposizione nel mazzo con cui giocare la partita complessiva della propria vita, e - potendo fortunosamente raccontarlo - dopo quella volta, se non son stupidi, adatteranno alla realtà il loro modo di pensare e di pilotare. E saranno piloti diversi da prima.
Ma tanti altri non l'hanno raccontata, ed altri con questo andazzo non la racconteranno.

Nel volo con gli ultraleggeri, forse la cosa che manca di più è una vera cultura della sicurezza.
Gli istruttori hanno un compito pesante da affrontare, ma prima o poi dovranno decidersi a farlo.
Perché il loro ruolo sia di maestri, e non solo "tecnicamente" istruttori.
Si veda quel che ho anche scritto sulla vicenda del povero Taricone.

Rino Canavini, ex generale dell'Aeronautica Militare e già membro (credo come riserva) di una delle generazioni della pattuglia acrobatica nazionale prima delle Frecce Tricolori, una volta chiacchierando mi disse che con i vari Cessna, Piper e compagnia cantando - all'epoca gli ULM erano al 90% in tubi di alluminio e tela di nylon - se riuscivi a farti male al 99,9% era colpa tua. Perché il carico alare era talmente basso, la velocità di stallo così contenuta e la docilità ai comandi mediamente così alta che se non sbagliavi qualcosa di grossolano tu o non c'erano condizioni meteo davvero severe, dovevano "volare per forza".
E, secondo lui, se ti trovavi a volare con un meteo incompatibile col mezzo, era di nuovo colpa tua.
Canavini era uno che passava in volo rovescio con gli F-84F fra due delle Tre Cime di Lavaredo, immagino che parlasse a ragion veduta sufficientemente più di me che riferisco...
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Re: Precipita ultraleggero a Veiano, due vittime

Messaggio da Maffa » 21 luglio 2010, 20:19

Temo che con ogni evidenza
ogni evidenza di cosa, di grazia?

perchè quando si parla di incidenti di liner non vedo discorsi che partendo dal singolo incidente vanno a coinvolgere tutta la categoria?

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Re: Precipita ultraleggero a Veiano, due vittime

Messaggio da air.surfer » 21 luglio 2010, 20:59

sigmet ha scritto: E' caduto sulla manica a vento,lo hanno visto tutti quelli che erano presenti sul campo.(c'era una piccola manifestazione di aeromodelli)
Lo hanno fatto in tre.Ai primi due e' andato bene...
Li avevo visti arrivare "in formazione"..ma domenica sono andato via prima del solito..
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Re: Precipita ultraleggero a Veiano, due vittime

Messaggio da sigmet » 21 luglio 2010, 21:35

Valerio Ricciardi ha scritto:Rino Canavini, ex generale dell'Aeronautica Militare....
E, secondo lui, se ti trovavi a volare con un meteo incompatibile col mezzo, era di nuovo colpa tua.
Canavini era uno che passava in volo rovescio con gli F-84F fra due delle Tre Cime di Lavaredo, immagino che parlasse a ragion veduta sufficientemente più di me che riferisco...
E se si infilava sulle tre cime di chi era la colpa? :roll:
Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati.

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Re: Precipita ultraleggero a Veiano, due vittime

Messaggio da Valerio Ricciardi » 21 luglio 2010, 22:14

sigmet ha scritto:
Valerio Ricciardi ha scritto:Rino Canavini, ex generale dell'Aeronautica Militare....
E, secondo lui, se ti trovavi a volare con un meteo incompatibile col mezzo, era di nuovo colpa tua.
Canavini era uno che passava in volo rovescio con gli F-84F fra due delle Tre Cime di Lavaredo, immagino che parlasse a ragion veduta sufficientemente più di me che riferisco...
E se si infilava sulle tre cime di chi era la colpa? :roll:
Sua, solo sua, del tutto sua, mi pare evidente. Facevo riferimento semplicemente a tracce storiche di buona preparazione tecnica. La sua stanza era letteralmente foderata di attestati di corsi, gare ed abilitazioni al pilotaggio specifico di specifici aerei. Sempre piccoli o medi, nessun liner moderno, mi pare di aver visto anche quelli per il Lockheed Super Electra e il C47.
Rammento come fosse ieri il discorso che mi fece: secondo lui, ben guidati, i piccoli velivoli potevano teoricamente finir per essere quasi più sicuri dei liners malgrado l'assenza dei livelli di ridondanza presenti nei sistemi tecnologici degli aerei di linea che in teoria li rende meno soggetti a guasti.
Lui attribuiva questa intrinseca sicurezza al ridotto carico alare, alla maneggevolezza, alle contenute velocità di decollo e atterraggio. Ed anche al peso massimo al decollo ridotto. Purché condotti in condizioni meteo adeguate alle loro caratteristiche, e purché non si scambiasse la facilità di pilotaggio per "invulnerabilità" se ai comandi c'era un pilota esperto. Preferiva i monomotori ad ala alta tipo Cessna C152/C172 e similari a quelli ad ala bassa con più marcato diedro alare.
Questa non vuole essere la mia opinione - sono un appassionato che riconosce un aereo due volte su tre se facendo taxing gli passa su un piede con una ruota, non un pilota - ma la sua. Mi disse (gli avevo chiesto cosa ne pensasse, avendo vaghezza di prendermi un qualche brevetto per condurre un'aerodina qualsiasi monomotore) di evitare come la peste i deltaplani a motore, i parapendio a motore e similari perché a suo avviso qualsiasi velatura che non garantisse di mantenere stabilmente la sua forma - intesa come profilo alare - ma la assumesse solo dinamicamente per effetto aerodinamico era intrinsecamente discutibile, perché poteva in certi casi mettere il pilota in condizione di non poter rientrare nell'inviluppo di volo se ne era uscito.
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Re: Precipita ultraleggero a Veiano, due vittime

Messaggio da Valerio Ricciardi » 21 luglio 2010, 22:32

Maffa ha scritto:
Temo che con ogni evidenza
ogni evidenza di cosa, di grazia?
Ogni evidenza di incidenti che danno presto l'idea che a monte ci sia un eccesso di confidenza o un difetto di preparazione.
Sul piano teorico, mi sembra che gli ULM cadano "troppo" frequentemente in rapporto alle loro caratteristiche aerodinamiche e progettuali, dunque ritengo che "la colpa" non sia degli ULM ma del livello di maturità/preaparazione di chi ci siede sopra con la cloche in mano.
In qualche caso, un eccesso di confidenza derivante proprio dall'incoscienza residua, tipica di chi ha un difetto di preparazione (ma non ne è consapevole). E tutto ciò non posso a priori addebitarlo alle pretese non sufficientemente stringenti e selettive sul piano normativo che si concretizzano nei parametri di riferimento per un corso e poi in un esame, ma in una insufficiente attenzione nella parte di formazione dell'allievo volta a formare non solo una persona in grado di tenere più o meno bene i comandi in mano, ma dotata psicologicamente di una "cultura della sicurezza". Che dovrebbe essere l'obiettivo primo di ogni Istruttore (che sappia anche essere Maestro), più di riuscire a vendere un brevettino in più.
Maffa ha scritto:...perchè quando si parla di incidenti di liner non vedo discorsi che partendo dal singolo incidente vanno a coinvolgere tutta la categoria?
Se per categoria intendi quella dei piloti, ciò accade se per caso in un certo periodo si "addensano" dei cluster statistici in cui ad esempio l'HF sembri predominante; e in quel caso leggi per ogni dove dotte dissertazioni sullo stress operativo dei piloti, sull'effetto che sulla loro efficienza in caso di imprevisto hanno situazioni di origine contrattuale con i loro datori di lavoro più che di carattere tecnico, ecc
Se invece più incidenti anche se di tipo diverso accadono fatalità a un certo modello di aereo, spesso quel modello di aereo viene messo anche impropriamente "sotto accusa" giudicandolo potenzialmente critico per ragioni aerodinamiche o di distribuzione delle masse, o tutte e due le cose insieme in determinate condizioni (es. DC10/MD11) o si inizia a sospettare che abbia delle criticità progettuali connesse a un eccesso di automazione che rende meno facile al piolota il compito di - alle brutte - tornare "back to basic" in caso di improbabile ma non impossibile multiple failure di più sistemi di controllo o condotta (es. dubbi ricorrenti il più delle volte non suffragati da adeguati elementi di prova, ma sin qui non fugati, su certi Airbus).

Non mi pare che ciò non accada.

Nell'ipotesi - ipotesi - che si dovesse constatare vi fosse un numero non rassicurante di piloti di ULM bravini ma con una irrisolta tendenza a "fare i gaggi", come leggo efficacemente in un post poco sopra, una eventuale "difesa corporativa della categoria degli ULM che non va criminalizzata" mi sembra, semplicemente, poco produttiva per risolvere alla radice il problema.
Ultima modifica di Valerio Ricciardi il 21 luglio 2010, 22:42, modificato 1 volta in totale.
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Re: Precipita ultraleggero a Veiano, due vittime

Messaggio da Valerio Ricciardi » 21 luglio 2010, 22:35

air.surfer ha scritto:Pensa te... piantarsi per fare i gaggi.
Manco avessero avuto 16 anni.... mah.
Ecco, vedi, io non temo il sedicenne in sé.
Io temo il sedicenne residuo in me, qualora non sia in grado di tenerlo a bada.
Ultima modifica di Valerio Ricciardi il 21 luglio 2010, 22:40, modificato 1 volta in totale.
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Re: Precipita ultraleggero a Veiano, due vittime

Messaggio da Maffa » 21 luglio 2010, 23:49

Sig. Ricciardi, le può vedere nel mio post una difesa corporativa, io vedo nel suo un pretesto da una notizia di cronaca per trarre opinioni di carattere generale.

Che le persone coinvolte in questo incidente siano rimaste molto probabilmente vittime della loro incoscienza pare cosa assodata. Che lo human factor sia predominante negli incidenti ULM è fatto altresì incontestabile. Ma la percentuale degli incidenti rispetto ai volanti e alle ore volate è tale da rendere ben più pericolosi altri "modi" di volare.

Persone che hanno conosciuto le vittime dicono fossero persone avvedute e accorte, e ritengono siano rimaste vittima dei fatali 5 minuti del pirlota. Spiace tanto a tutti, ma capita, è fisiologico. Ma per tornare al motivo della mia risposta, fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce. Fare la raccolta delle lesson learned, sopratutto in ambito VDS dove ANSV non mette piede neanche quando ci scappa il morto, è un'ottima cosa e va ad aricchire il bagaglio di tutti, AG e VDS, ma il singolo caso non fa statistica.

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Re: Precipita ultraleggero a Veiano, due vittime

Messaggio da Valerio Ricciardi » 22 luglio 2010, 0:29

Maffa ha scritto:Sig. Ricciardi, le può vedere nel mio post una difesa corporativa, io vedo nel suo un pretesto da una notizia di cronaca per trarre opinioni di carattere generale.
No, non mi permetto di insinuare questo, ma di certo dico che ciò andrebbe evitato; di carattere generale, invece, mi pare il problema di un HF riconducibile forse in ultima analisi alla ricerca di forme di autogratificazione poco compatibili con una matura cultura della sicurezza.

Ad esempio, mi colpisce che il commento di sigmet in questo thread ( il tounneau basso si è preso altre due vite... ) sia concettualmente tanto simile ad uno di air.surfer nel thread relativo alla tragica fine di Pietro Taricone ( un'altra vittima del gancio basso... non è la prima né sarà temo l'ultima... ).

In quello, un altro utente poi giustamente tiene a rimarcare come il problema non fosse un rischio in sé connesso all'uso del paracadute, ma il fatto che quel ragazzo avesse "fatto una cosa pericolosa per mezzo di un paracadute"; qui si potrebbe giustissimamente dire che il problema non è una intrinseca precarietà del comportamento di volo degli ULM, quanto che c'è chi ha fatto una cosa pericolosa per mezzo di un ULM .

E' questo che mi dà da pensare.

Quanto poi che l'ANSV non si interessi a priori di quanto accade nel mondo degli ULM utilizzando come discriminante solo il criterio "notarile" del peso massimo al decollo, bé, cosa potrei dirle? Solo che questa cosa semplicemente supera le mie capacità di comprensione. Specie considerando le prestazioni e le caratteristiche "da aeroplano vero" che da tempo molti ULM hanno dimostrato di condividere con i velivoli di AG.
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Re: Precipita ultraleggero a Veiano, due vittime

Messaggio da Maffa » 22 luglio 2010, 15:39

Sono d'accordo con quanto scrive in questo post. Resta da vedere il rapporto che questo incidente ha con la totalità degli ULM.

Siamo chiari: io non credo che gli ULMisti -sempre nella loro totalità- siano persone che usino i loro veicoli solo perandare dal punto A al punto B. Ma non c'è niente che mi fa pensar che la percentuale di ULMisti avventati o esibizionisti -non solo recidivamente, ma anche saltuariamente, o ancor più nel caso isolato come mi viene ad intendere nel caso specifico diquesto incidente- sia più alta dei piloti titolari di PPL o altri brevetti. I signori coinvolti nell'incidente -lo ribadisco- volavano da anni, e posso supporre che il loro bagaglio tecnico e di airmanship fosse sufficiente a far loro comprendere i "do & dont" del volo con questo tipo di apparecchi: solo questa volta hanno deciso di fare uno strappo, ed è andata loro male.

Non credo che un brevettato PPL sia ideologicamente immune dal provare a fare cose del genere, perchè conseguire il PPL non vuol dire farsi monaco o subire un condizionamento ipnotico che ti fa vomitare al solo pensiero di eseguire un tonneaux. Volare non è un'attività comparabile al leggere il giornale sulla sedia a dondolo nel portico della casa di montagna. Chi vola lo fa per vivere un'emozione, per l'adrenalina e l'euforia che il volo in se comporta. Poi c'è chi è felice o si accontenta di andare dritto per dritto perchè è tanto bello e difficile anche così, e c'è chi invece.. no (non sempre, anzi quasi mai, ma...). E' un rischio come dicevo fisiologico, perchè molti aeroplani che si usano per AG e sopratutto VDS sono veloci scattanti e leggeri, ed è come dicevo un'attività legata all'emozione. Probabilmente a chi vola con i liner o con aerei più pesanti non viene voglia di fare otto cubani (oppure la voglia c'è lo stesso e non vedono l'ora di parcheggiare il liner pe rsalire sul VDS e...). E purtroppo capita anche se il pilota sa tutto quello che riguarda i limiti e i pericoli connessi. Cosa c'è da dire in questi casi?

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Re: Precipita ultraleggero a Veiano, due vittime

Messaggio da Valerio Ricciardi » 22 luglio 2010, 17:43

Maffa ha scritto:Sono d'accordo con quanto scrive in questo post.

Benissimo: poiché rispetto al precedente non ho cambiato idea, vuol dire che ora ci siam capiti meglio, ottimo!
Maffa ha scritto:Siamo chiari: io non credo che gli ULMisti -sempre nella loro totalità- siano persone che usino i loro veicoli solo per andare dal punto A al punto B.
No, non lo credo nemmeno io, anche perché non dico che per il percorso che han fatto fosse più pratica una corriera del Cotral, ma insomma... è chiaro che si tratta di un'attività con una forte componente ludica e di gratificazione dell'ego - analogamente a quanto può esserlo condurre elegantemente di bolina un flying dutchman in una giornata di vento teso - e non ci trovo a priori nulla di male.
Maffa ha scritto:Ma non c'è niente che mi fa pensar che la percentuale di ULMisti avventati o esibizionisti -non solo recidivamente, ma anche saltuariamente, o ancor più nel caso isolato come mi viene ad intendere nel caso specifico di questo incidente- sia più alta dei piloti titolari di PPL o altri brevetti.

Questo però non ci cambia di molto la situazione: da giornalista che si occupa, Le preciso, di tutt'altro (divulgazione e quando serve denuncia nel settore dei beni culturali e archeologici) noto con preoccupazione che si sta iniziando a diffondere una certa diffidenza "di base" nei confronti del volo con ultraleggeri. Non mi pare una buona cosa, considerato che se dovessero cambiare le normative e ci si dovesse avvicinare al livello di "burocratizzazione" vigente in AG, converrà che non sarebbe una buona cosa per nessuno. E' d'accordo con me su questo punto?
Maffa ha scritto:I signori coinvolti nell'incidente -lo ribadisco- volavano da anni, e posso supporre che il loro bagaglio tecnico e di airmanship fosse sufficiente a far loro comprendere i "do & dont" del volo con questo tipo di apparecchi: solo questa volta hanno deciso di fare uno strappo, ed è andata loro male.
Io non ce l'ho minimamente con quei due poveretti, che mi sembra abbiano pagato un prezzo ben più alto di una sanzione amministrativa o della sospensione della validità di un brevetto.
Maffa ha scritto:Non credo che un brevettato PPL sia ideologicamente immune dal provare a fare cose del genere, perchè conseguire il PPL non vuol dire farsi monaco o subire un condizionamento ipnotico che ti fa vomitare al solo pensiero di eseguire un tonneaux.
Nemmeno io riesco a immaginarlo, forse è un problema di "margini di manovra". Per una volta, in senso letterale come in senso lato. Immagino che la quota alla quale si inizia il tounneau significhi qualcosa, e che cultura della sicurezza faccia entrare una certa quota minima fra i "do&don't" cui alllude molto efficacemente lei.
Maffa ha scritto:Volare non è un'attività comparabile al leggere il giornale sulla sedia a dondolo nel portico della casa di montagna. Chi vola lo fa per vivere un'emozione, per l'adrenalina e l'euforia che il volo in se comporta. Poi c'è chi è felice o si accontenta di andare dritto per dritto perchè è tanto bello e difficile anche così, e c'è chi invece.. no (non sempre, anzi quasi mai, ma...). E' un rischio come dicevo fisiologico, perchè molti aeroplani che si usano per AG e sopratutto VDS sono veloci scattanti e leggeri, ed è come dicevo un'attività legata all'emozione.
E allora il punto sta nel non trasformare l'emozione in tragedia, e se per questo c'è bisogno di un buon ipnotizzatore, che sappia mettere i "paletti" dell'istinto al posto giusto, spostandoli via via più in là man mano che il "paziente" acquisisce capacità, ben venga.
Questo ipnotizzatore, si chiama nella mia idea Istruttore (con la maiuscola).
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Re: Precipita ultraleggero a Veiano, due vittime

Messaggio da Maffa » 22 luglio 2010, 19:07

Valerio Ricciardi ha scritto:
Maffa ha scritto:Sono d'accordo con quanto scrive in questo post.

Benissimo: poiché rispetto al precedente non ho cambiato idea, vuol dire che ora ci siam capiti meglio, ottimo!
ehm.. no, credo che abbiamo trovato solo un'area periferica del problema dove eravamo d'accordo, ma temo che il nocciolo della questione sia altro.
Valerio Ricciardi ha scritto:
Maffa ha scritto:Ma non c'è niente che mi fa pensar che la percentuale di ULMisti avventati o esibizionisti -non solo recidivamente, ma anche saltuariamente, o ancor più nel caso isolato come mi viene ad intendere nel caso specifico di questo incidente- sia più alta dei piloti titolari di PPL o altri brevetti.

Questo però non ci cambia di molto la situazione: da giornalista che si occupa, Le preciso, di tutt'altro (divulgazione e quando serve denuncia nel settore dei beni culturali e archeologici) noto con preoccupazione che si sta iniziando a diffondere una certa diffidenza "di base" nei confronti del volo con ultraleggeri. Non mi pare una buona cosa, considerato che se dovessero cambiare le normative e ci si dovesse avvicinare al livello di "burocratizzazione" vigente in AG, converrà che non sarebbe una buona cosa per nessuno. E' d'accordo con me su questo punto?
Qui sta il nocciolo del "nostro" problema. Anzi, ci sono due distinti problemi.

Il primo è l'attenzione giornalistica. Il giornalista di cronaca ha un'ignoranza mediamente abissale per le cose che trattano di aeronautica. Fino a tre giorni fa dicevo scherzando che per i giornalisti tutto ciò che è più piccolo dell'Air Force One è un ultraleggero, poi ho letto l'articolo di Repubblica che parlava -definendolo ultraleggero- del boeing 787.
Ma andando oltre la cialtroneria della carta stampata "generalista", resta un fatto: che non ci si può affidare alle notizie di cronaca per identificare un trend. E' un fatto risaputo: la stampa crea allarmismo perchè campa di notizie, ma anche se si limitasse a riportare la notizia nuda e cruda, si tratta sempre di "un albero che cade", come ho scritto prima, e che tace della foresta che cresce. In altre parole: il dato dell'incidente in se non significa niente se non lo si rapporta alla totalità dell'universo di riferimento (ore volate, aerei immatricolati, piloti registrati, faccia lei). Vale per il volo come per gli omicidi come per le aggressioni di rottweiler/pittbull come per le emergenze immigrati ecc. E stando ad un bel thread sempre in questo subforum, si evince che gli incidenti pertinenti il volo VDS totali sono una percentuale tollerabile -se non umanamente perchè una morte è sempre una morte di troppo- per lo meno statisticamente, causati per lo più da human factor, di cui la "manovra del pirla" è una sotto-sotto categoria.
E' come se un marziano dovese farsi un'idea di cosa voglia dire andare in automobile attraverso i fatti di cronaca: per lui equivarrebbe ad un rituale di omicidio-suicidio piuttosto elaborato, o di un sistema di controllo demografico, e non del mezzo di trasporto più diffuso al mondo, perchè si legge solo di incidenti, di stragi del sabato sera, di auto che falciano donne incinte sulle strisce o ciclisti a bordo strada e scappano strombazzando il bitonale e facendo le corna fuori dal finestrino, e non parla delle decine di milioni di auto che circolano in relativa sicurezza.

Per quanto riguarda la burocratizzazione, non vedo in che modo possa migliorare gli incidenti dovuti alla "pazzaria", se non attraverso la vessazione pura e dura in modo da far "passare la voglia". Se volessero veramente incidere sulle morti dovute allo human factor in generale (e non specificatamente dalle "sboronate"), che cominciassero ad assorbire quella vecchia raccomandazione dell'ANSV che consigliava di mettere più aria sotto agli ULM per dare più tempo e spazio per recuperare da situazioni di imbarazzo, e di ridurre drasticamente gli spazi aerei controllati per non costringere i diportisti a lunghe manovre di aggiramento su zone montagnose.
Valerio Ricciardi ha scritto:
Maffa ha scritto:Volare non è un'attività comparabile al leggere il giornale sulla sedia a dondolo nel portico della casa di montagna. Chi vola lo fa per vivere un'emozione, per l'adrenalina e l'euforia che il volo in se comporta. Poi c'è chi è felice o si accontenta di andare dritto per dritto perchè è tanto bello e difficile anche così, e c'è chi invece.. no (non sempre, anzi quasi mai, ma...). E' un rischio come dicevo fisiologico, perchè molti aeroplani che si usano per AG e sopratutto VDS sono veloci scattanti e leggeri, ed è come dicevo un'attività legata all'emozione.
E allora il punto sta nel non trasformare l'emozione in tragedia, e se per questo c'è bisogno di un buon ipnotizzatore, che sappia mettere i "paletti" dell'istinto al posto giusto, spostandoli via via più in là man mano che il "paziente" acquisisce capacità, ben venga.
Questo ipnotizzatore, si chiama nella mia idea Istruttore (con la maiuscola).
Mi spiace ma non possiamo far cadere sui padri le colpe dei figli. Gli adulti sono responsabili delle proprie azioni. Forse più educativo -ahimè- è il partecipare alle cerimonie funebri di chi non ha rispettato l'aereo. Se una persona adulta di 50 e più anni e non so quante ore di volo sulla gobba, e un maresciallo dell'Arma azzurra decidono di fare acro a 100m dal suolo non credo l'abbiano fatto perchè non hanno avuto istruttori che non gli abbiano fatto presente che è molto poco saggio farlo.

La morte è terribile. Scuote le coscienze e fa suonare tutti i campanelli della nostra coscienza. Era una morte evitabile e per questo fa ancora più rabbia e fa venire voglia di fare qualcosa di più. Ma se una persona di grande esperienza di volo e di vita, con la cloche in mano e un passeggero al fianco, decide di imbarcarsi in una manovra azzardata lo fa a suo rischio e pericolo. E se nel farlo ci rimette la vita, beh... è dura dirlo, ma la pelle è la sua.

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Re: Precipita ultraleggero a Veiano, due vittime

Messaggio da Valerio Ricciardi » 22 luglio 2010, 20:59

Valerio Ricciardi ha scritto: noto con preoccupazione che si sta iniziando a diffondere una certa diffidenza "di base" nei confronti del volo con ultraleggeri. Non mi pare una buona cosa, considerato che se dovessero cambiare le normative e ci si dovesse avvicinare al livello di "burocratizzazione" vigente in AG, converrà che non sarebbe una buona cosa per nessuno.
...mi auto-cito, per precisarle doverosamente una cosa: non mi riferivo all'ambiente dei giornalisti, ma del diciamo così pubblico della gente comune, anche se naturalmente influenzato dal fatto che debbono per contratto occuparsi dell'albero che cade, non potendo raccontare la singola fogliolina che si schiude nella foresta che cresce.
Maffa ha scritto:Il primo è l'attenzione giornalistica. Il giornalista di cronaca ha un'ignoranza mediamente abissale per le cose che trattano di aeronautica. Fino a tre giorni fa dicevo scherzando che per i giornalisti tutto ciò che è più piccolo dell'Air Force One è un ultraleggero, poi ho letto l'articolo di Repubblica che parlava -definendolo ultraleggero- del boeing 787.
No. Magari. Mi permetta di correggerla: il giornalista di cronaca, molto spesso eccezion fatta per qualcosa di automobili, qualcosa di calcio e poco altro, purtroppo mediamente ha una ignoranza mediamente abissale su: ________________________________________________________________________________ (completare lo spazio libero con l'argomento che si preferisce avendo accortezza di scrivere sopra la riga nera).
Quelli che hanno un campo dello scibile in cui son davvero in grado di dire la loro con cognizione di causa, fanno di norma altro da cronaca e coronaca sportiva (con le dovute eccezioni, il grande Gianni Brera raccontava lo sport italiano con toni e costruzioni sintattiche che han fatto letteratura).
Maffa ha scritto: E' come se un marziano dovesse farsi un'idea di cosa voglia dire andare in automobile attraverso i fatti di cronaca: per lui equivarrebbe ad un rituale di omicidio-suicidio piuttosto elaborato, o di un sistema di controllo demografico, e non del mezzo di trasporto più diffuso al mondo, perchè si legge solo di incidenti, di stragi del sabato sera, di auto che falciano donne incinte sulle strisce o ciclisti a bordo strada e scappano strombazzando il bitonale e facendo le corna fuori dal finestrino, e non parla delle decine di milioni di auto che circolano in relativa sicurezza.
Mi permetta di farLe i più vivi complimenti per l'efficacia del paragone, e per il modo in cui lo ha scritto.
Maffa ha scritto: Per quanto riguarda la burocratizzazione, non vedo in che modo possa migliorare gli incidenti dovuti alla "pazzaria", se non attraverso la vessazione pura e dura in modo da far "passare la voglia".
Servisse, la cosa mi vedrebbe anche d'accordo; di norma, raramente ho visto un atteggiamento meramente sanzionatorio "a posteriori" efficace per far evolvere una mentalità.
Ha fatto più il sistema Safety Tutor in autostrada - con la rilevazione puntuale e sistematica della velocità media di tutti - per ridurre in maniera percettibile il numero di incidenti gravi in autostrada, di trenta volte in cui dopo l'ennesima carambola il governicchio di turno annunciava un "giro di vite" esemplare con l'ennesimo aumento delle magamaximulte (che in realtà non potendo mettere una pattuglia della Stradale dietro ogni paracarro, avevi ben poche probabilità di prendere).
Maffa ha scritto:Se volessero veramente incidere sulle morti dovute allo human factor in generale (e non specificatamente dalle "sboronate"), che cominciassero ad assorbire quella vecchia raccomandazione dell'ANSV che consigliava di mettere più aria sotto agli ULM per dare più tempo e spazio per recuperare da situazioni di imbarazzo, e di ridurre drasticamente gli spazi aerei controllati per non costringere i diportisti a lunghe manovre di aggiramento su zone montagnose.
Benissimo. Che vogliamo fare per costituire una lobby di appassionati che si rivolgano al legislatore e inizino a tampinarlo in tal senso? Dico sul serio. Non ci avevo pensato (non ho nessun brevetto relativo a cose che accadono sopra la superficie della Terra o dell'acqua) - e trovo la cosa molto logica, ricordando il principio del mitico Bob Hoover che la quota si può trasformare in velocità, e la velocità in quota.
Maffa ha scritto:...non possiamo far cadere sui padri le colpe dei figli. Gli adulti sono responsabili delle proprie azioni. Forse più educativo -ahimè- è il partecipare alle cerimonie funebri di chi non ha rispettato l'aereo. Se una persona adulta di 50 e più anni e non so quante ore di volo sulla gobba, e un maresciallo dell'Arma azzurra decidono di fare acro a 100m dal suolo non credo l'abbiano fatto perchè non hanno avuto istruttori che non gli abbiano fatto presente che è molto poco saggio farlo.
I padri pagare le colpe dei figli no, ma innegabilmente ogni "padre" desidera che i "figli" non si facciano male, e contribuiscano anch'essi alla perpetuazione della specie, come alla perpetuazione di un'attività appassionante.

In montagna, al nord, ho visto all'opera su ferrate e pareti di varia natura e difficoltà gallonatissimi istruttori del Club Alpino, e guide alpine. La differenza di approccio con il discepolo (e di rapporto con la montagna che veniva allo stesso trasmesso) era abissale. Se per qualsiasi ragione - che ne so, mi chiedessero di andare a fotografare in situ un altro "uomo del Similaun" in un posto al di fuori delle mie normali capacità di escursionista - dovessi recarmi in altissima montagna, non esiterei un istante a cercarmi una guida alpina, anche se in possesso solo di un attestato di idoneità rilasciato dall'amministrazione locale competente, e senza tutte le stellette e le specializzazioni fighette del giovanotto supertecnico che ha fatto anche un sacco di gare.

A proposito: parte il fatto che forse i metri non erano nemmeno cento, a quanto sento altrove, l'espressione "non ha rispettato l'aereo" tradisce una competenza specifica che non può essere solo quella di un semplice appassionato del volo come me, o sbaglio?
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Re: Precipita ultraleggero a Veiano, due vittime

Messaggio da JT8D » 22 luglio 2010, 23:39

Maffa ha scritto:Per quanto riguarda la burocratizzazione, non vedo in che modo possa migliorare gli incidenti dovuti alla "pazzaria", se non attraverso la vessazione pura e dura in modo da far "passare la voglia". Se volessero veramente incidere sulle morti dovute allo human factor in generale (e non specificatamente dalle "sboronate"), che cominciassero ad assorbire quella vecchia raccomandazione dell'ANSV che consigliava di mettere più aria sotto agli ULM per dare più tempo e spazio per recuperare da situazioni di imbarazzo....
Come abbiamo detto più volte, non sarebbe certo auspicabile un VDS sommerso da mille norme come l'AG, perchè vorrebbe dire ucciderlo.
E sono perfettamente d'accordo con il fatto che andrebbe modificato il limite di quota imposto al VDS.
Purtroppo anche questa volta siamo qui a discutere sul VDS, commentando una sciagura. Il mio parere l'ho già detto molte volte: il VDS non va criminalizzato, non va sommerso da mille regole, ma senz'altro andrebbe migliorato in alcuni punti.
Certo poi nessuna cosa al mondo potrà garantire dai "5 minuti" in cui un pilota anche superesperto va a infilarsi in una situazione potenzialmente molto rischiosa, e magari gli va male e va a sbattere.
Ho visto realtà VDS molto professionali, dove regnava la giusta mentalità, da "professionisti", e che quindi formava persone con il giusto approccio al volo. Purtroppo ho anche visto realtà decisamente meno brillanti, e campi volo pieni di piloti cow-boy.
Ciò vale anche per l'AG, ci mancherebbe, anche lì non sono certo tutte rose e fiori.
Però, e ciò è anche stato rimarcato da ANSV, in generale occorre migliorare alcuni aspetti dell'addestramento e renderlo più incisivo: e inoltre sarebbe bello che anche gli incidenti VDS venissero correttamente investigati come avviene per l'AG: troppo spesso le inchieste vengono chiuse frettolosamente, in alcuni casi manca l'aspetto di apprendimento dagli eventi e di trasmissione delle informazioni a tutti i piloti VDS, in modo che ne facciano tesoro migliorando la sicurezza complessiva del sistema.
Questo non mette al riparo dalle "sboronate", che sono imprevedibili, ma senz'altro potrà contribuire a formare piloti VDS più sicuri in generale.
Su questo evento nello specifico, ormai sembra quasi certa, dalle testimonianze, la dinamica. Spiace veramente che gente esperta, e si presume quindi ben consapevole dei propri limiti e di quelli della macchina, sia caduta in questa dinamica psicologica che li ha poi portati all'evento.

Paolo
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Re: Precipita ultraleggero a Veiano, due vittime

Messaggio da tartan » 23 luglio 2010, 14:38

Maffa ha scritto: E se nel farlo ci rimette la vita, beh... è dura dirlo, ma la pelle è la sua.
Non sono intervenuto per non ripetere concetti già bene espressi sia da Ricciardi che da Maffa e sulla maggioranza dei quali mi trovo in sostanziale accordo, però su questa affermazione di estrema libertà, che comprendo perfettamente, vorrei aggiungere che la ritengo valida solo nei casi in cui sia sicuro che non possano ipoteticamente essere coinvolte altre vite.
La mia vita è dove mi spendo, non dove mi ingrasso!
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Re: Precipita ultraleggero a Veiano, due vittime

Messaggio da Valerio Ricciardi » 23 luglio 2010, 15:26

tartan ha scritto:
Maffa ha scritto: E se nel farlo ci rimette la vita, beh... è dura dirlo, ma la pelle è la sua.
Non sono intervenuto per non ripetere concetti già bene espressi sia da Ricciardi che da Maffa e sulla maggioranza dei quali mi trovo in sostanziale accordo, però su questa affermazione di estrema libertà, che comprendo perfettamente, vorrei aggiungere che la ritengo valida solo nei casi in cui sia sicuro che non possano ipoteticamente essere coinvolte altre vite.
Bravo Tartan, anch'io: posso comprendere che ci si distacchi emotivamente da chi è artefice del proprio destino, se ha gli strumenti culturali e tecnici per capire quel che sta facendo, però...
per rendere l'idea con un breve OT, mi capitò di suggerire ad una amica, di domenica, di evitare la comunale Tolfa-Manziana per andare dal posto in cui si trovava sino all'agriturismo nel quale avevamo appuntamento con la mia famiglia, per ridurre il rischio di concludere - lei, e/o uno o più dei suoi pargoli grazie ad un errore di valutazione di qualcuno con , fra le gambe, un Fireblade, o Katana, o Triumph Triple o 900 Desmo che oltre ad essere molto bravo, si fosse fatto un po' prendere la mano nelle traiettorie di un percorso da fare tutto "burro e alici", come si dice nel gergo degli adepti degli "oltre 100 HP alla ruota". Spessissimo i "cinque minuti dello sborone" li pagano a consuntivo anche altri, che hanno avuto innocentemente sino a quel momento un diverso attaccamento alla vita.
Ciò è profondamente ingiusto: la Tolfa-Manziana è una strada bellissima. Perché dev'essere un rischio per una famigliola?
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Re: Precipita ultraleggero a Veiano, due vittime

Messaggio da gibuti » 24 luglio 2010, 19:09

Sono d'accordo con questo post,faccio acrobazia sportiva da 15 anni e ti posso garantire che dove la si fà inculcando nell'allievo una cultura della sicurezza gli incidenti non succedono.Nel mondo degli ulm parlare di cultura è un eufemismo ma poi come si fa a fare tonneau con un ulm?
Valerio Ricciardi ha scritto:Temo che con ogni evidenza, ci sia in giro sui campi di volo ancora troppa gente che benché nella vita abbia altre responsabilità più ficcanti e finalizzabili seriamente - tipo una famiglia, figli, e non ultimo amici che voglion loro bene e che poi staran male per mesi dopo averli visti sotto il lenzuolo attendendo l'arrivo del magistrato di turno - una volta preso bene confidenza con la faccenda, data una buona letta al Trebbi e superato brillantemente il non insuperabile esame di abilitazione, pensano che purché mantengano sempre una IAS superiore a quella che rischierebbe di veder scompigliare in malo modo i "fili di lana", alla fine resteranno comunque entro un inviluppo di volo accettabile, l'aeroplanino lo metteranno sempre come e dove dove dicono loro, e che risponderà sempre docile anche se, al massimo, qualche volta in modo stilisticamente meno "pulito" di altre... poco male, mica sempre la figura ti può uscire "pulita" alla stessa maniera... loro con l'ULM "ci parlano" e gli danno del tu...
...e non hanno più il saggio timore del neofita...
Alcuni di loro, prima o poi nella vita, si troveranno a provare senza preavviso a mettere sul tavolo l'unico jolly (vi ricordate Giochi Senza Fontiere ? )- che avevano a disposizione nel mazzo con cui giocare la partita complessiva della propria vita, e - potendo fortunosamente raccontarlo - dopo quella volta, se non son stupidi, adatteranno alla realtà il loro modo di pensare e di pilotare. E saranno piloti diversi da prima.
Ma tanti altri non l'hanno raccontata, ed altri con questo andazzo non la racconteranno.

Nel volo con gli ultraleggeri, forse la cosa che manca di più è una vera cultura della sicurezza.
Gli istruttori hanno un compito pesante da affrontare, ma prima o poi dovranno decidersi a farlo.
Perché il loro ruolo sia di maestri, e non solo "tecnicamente" istruttori.
Si veda quel che ho anche scritto sulla vicenda del povero Taricone.

Rino Canavini, ex generale dell'Aeronautica Militare e già membro (credo come riserva) di una delle generazioni della pattuglia acrobatica nazionale prima delle Frecce Tricolori, una volta chiacchierando mi disse che con i vari Cessna, Piper e compagnia cantando - all'epoca gli ULM erano al 90% in tubi di alluminio e tela di nylon - se riuscivi a farti male al 99,9% era colpa tua. Perché il carico alare era talmente basso, la velocità di stallo così contenuta e la docilità ai comandi mediamente così alta che se non sbagliavi qualcosa di grossolano tu o non c'erano condizioni meteo davvero severe, dovevano "volare per forza".
E, secondo lui, se ti trovavi a volare con un meteo incompatibile col mezzo, era di nuovo colpa tua.
Canavini era uno che passava in volo rovescio con gli F-84F fra due delle Tre Cime di Lavaredo, immagino che parlasse a ragion veduta sufficientemente più di me che riferisco...

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Re: Precipita ultraleggero a Veiano, due vittime

Messaggio da sigmet » 24 luglio 2010, 20:31

gibuti ha scritto:Sono d'accordo con questo post,faccio acrobazia sportiva da 15 anni e ti posso garantire che dove la si fà inculcando nell'allievo una cultura della sicurezza gli incidenti non succedono.Nel mondo degli ulm parlare di cultura è un eufemismo ma poi come si fa a fare tonneau con un ulm?
No.Non e' una questione di cultura ma di buon senso.Se non ce l'hai ti fai male tanto con il p 92 quanto col Cap 10.
Il primo dei tre a fare il tonneaux era un ATPL ex AMI ex Tornado ex CSV ex ex ex...
Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati.

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Re: Precipita ultraleggero a Veiano, due vittime

Messaggio da Maffa » 25 luglio 2010, 22:28

scusate il silenzio. sono stato un po' preso...
Valerio Ricciardi ha scritto:Che vogliamo fare per costituire una lobby di appassionati che si rivolgano al legislatore e inizino a tampinarlo in tal senso?
uh, ne esistono, anche troppe. FIVU, AOPA, altre due o tre sigle. L'unica che avrebbe la titolarità per farlo, a quanto mi dicono, è AeCI che invece è per il "a dir sì ti impicci e a dir no ti spicci". Idem per ENAV che lamenta già sovraccarichi (...) che si cura solo dei voli commerciali, e che non consente alle torri di assistere i voli VDS (fortunatamente c'è chi in torre molto gentilmente e con una mano sul cuore dà una mano ugualmente, semplificando e migliorando la situation awareness di tutti). e poi c'è l'AMI che non ha intenzione di smollare i propri sontuosi spazi aerei. Due giganti (AMI e ENAV), un difensiore che se ne frega (AeCI) contro tanti topini.

Che sia vero o no, questo è in grande sintesi quelle che sono le rivendicazioni delle decinaia sigle VDS.
Valerio Ricciardi ha scritto:I padri pagare le colpe dei figli no, ma innegabilmente ogni "padre" desidera che i "figli" non si facciano male, e contribuiscano anch'essi alla perpetuazione della specie, come alla perpetuazione di un'attività appassionante.
Credo stiamo ingigantendo una questione che è molto grave ma forse poco più che episodica. Quello che colpisce da fatti come questi è che la sensazione è che era un incidente "evitabile". Purtroppo era evitabile solo per chi aveva in mano la cloche. Chi non c'era non poteva fare un bel niente. E credo che quello di appellarsi a qualche istituto superiore (appunto il padre, i professori, il governo, ecc) sia un habitus mentale per ribellarsi a quella che consideriamo una ingiustizia o una grave incongruenza. La verità è che per i 5 minuti del pirla non basta l'istruzione specifica di un pilota, ma tutti gli educatori dal papà al maestro delle elementari su su fino a chi ti ha dato le ali, e anche una mano del Padreterno che ti aiuti a resistere alla tentazione (se stiamo parlando di situazioni pericolose volontarie).
Valerio Ricciardi ha scritto:A proposito: parte il fatto che forse i metri non erano nemmeno cento, a quanto sento altrove, l'espressione "non ha rispettato l'aereo" tradisce una competenza specifica che non può essere solo quella di un semplice appassionato del volo come me, o sbaglio?
Ahimè sbaglia. Ma non ci va una greca dell'AMI per capire che un VDS non è un aereo adatto per fare acro. E' come pretendere di fare rally su sterrato con una Meriva. Anche un testacoda in un parcheggio vuoto può risultare fatale.
tartan ha scritto:
Maffa ha scritto: E se nel farlo ci rimette la vita, beh... è dura dirlo, ma la pelle è la sua.
Non sono intervenuto per non ripetere concetti già bene espressi sia da Ricciardi che da Maffa e sulla maggioranza dei quali mi trovo in sostanziale accordo, però su questa affermazione di estrema libertà, che comprendo perfettamente, vorrei aggiungere che la ritengo valida solo nei casi in cui sia sicuro che non possano ipoteticamente essere coinvolte altre vite.
temo di essermi espresso un po' goffamente. però una metà è giusta. intendevo dire proprio che se uno non sa badare alla propria pelle nessuno può farlo al posto suo. e nella casistica degli incidenti VDS è raro trovare coinvogimenti di terzi -rimane la posizione un po' particolare del passeggero. Se parliamo di incidenti automobilistici, le cause che possono verificarne uno sono parecchie anche quando un ipotetico coinvolto ha mantenuto un corretto stile di guida. La densità di automobili è semplicemente tale che anche "l'automobilista innocente" -nonchè eventuali passanti- possono essere coinvolti dall'imperizia altrui, talvolta con esiti gravissimi anche sul versante dei numeri (tamponamenti a catena in autostrada o sulle statali durante le mattine di nebbia possono causare stragi, per dirne una). Per cui è nel totale interesse della collettività che l'automobilista venga controllato tramite autovelox, tutor, volanti, breath test, punti patente, poster, comunicazioni istituzionali e quant'altro. Nel caso del VDS, nel peggiore dei casi, il pilota si ammazza da solo. Il traffico è normalmente esiguo, per cui l'influenza su altri traffici non è frequente, di aerei caduti su case è da un po' che non ne sento (sarà fortuna). Il pilota è quello con la cloche in mano, e la pelle è la sua. se proprio vuole fare un tonneau raso terra chi può impedirglielo? chi può strappargli la cloche di mano?

gibuti ha scritto:Sono d'accordo con questo post,faccio acrobazia sportiva da 15 anni e ti posso garantire che dove la si fà inculcando nell'allievo una cultura della sicurezza gli incidenti non succedono.Nel mondo degli ulm parlare di cultura è un eufemismo ma poi come si fa a fare tonneau con un ulm?
io sono d'accordo che per fare acrobazia ci voglio anni di addestramento e veicoli particoari e non si può improvvisare niente, lo sono davvero e non dico per dirlo. ma perchè fare di tutta un'erba un fascio? io è questo che non capisco. ma è davvero così convinto che i piloti vds sian tutti pizzaioli (che io son pizzaiolo) con la terza media che chiudon bottega, danno due calci al castello motore, scracchione nel serbatoio e fan partire la baracca per infrangere tutti gli spazi aerei da torino a brindisi? non ci sono atpl, ppl, gente dell'ami,gente che vola da anni e per fortuna non s'è mai fatta niente? d'arrigo era un idiota? la situazione che si è creata, e che se non cambia niente continuerà a ripetersi, è che le autorità continueranno a fare le tre scimmiette non vedo non sento non parlo, i vds faranno quello che riterranno opportuno nell'ampia gamma che questa frase può implicare, le torri vedranno traffici che potrebbero non poter identificare (trasponder e radio facoltative e onerose da ottenere), i vds non sono tenuti a conoscere e a rispettare i notam, ecc. se la prende con i contadini se uno su dieci è ignorante, mentre gli altri 9 studiano nelle ore prima di andare a dormire dopo aver zappato nei campi, a spese loro? Rovesciamo la domanda: Se sono così ignoranti, perchè a fronte di tutte le ore volate (rubo di nuovo un link a sigmet) si ammazzano così in pochi?

e poi davvero sta cultura della sicureza rende immortali? non esistono incidenti nell'acrobazia? io invece me ne ricordo più di qualcuno, nonostante le ore e l'addestramento e la cultura della sicurezza. se bisogna sparare, spariamo bene prendendo la mira, no spray & pray please.

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Re: Precipita ultraleggero a Veiano, due vittime

Messaggio da mr_danius » 26 luglio 2010, 3:13

Conoscevo molto bene Stefano e purtroppo per qualcuno quì che si sente una spanna sopra i VDS e che crede che da PPL non ti possa accadere nulla, ricordo che lui era PPL, non che Aliantista, non che Elicotterista.. Con Anni di volo sulle spalle.. Se di errore si può parlare (questo lo determinerà l'inchiesta), allora conviene farne tesoro e pensare che ciò può accadere a chiunque: ATPL, CPL, PPL o VDS che sia e con qualsiasi esperienza.. Stefano è sempre stato un pilota attento ed ha sempre volato in sicurezza, a tutti noi che ancora lo piangiamo ha lasciato un gran vuoto, era una persona di una generosità ed onestà eccezzionali. Mi da un gran fastidio che quattro imbecilli con un decimo dell'esperienza, dei brevetti e delle ore di volo che aveva lui, cerchino di farlo apparire il solito pilota VDS c*****e ignorante e sprovveduto. Stefano poteva insegnare a molti.. A differenza di molti qui, io non mi sento, perchè PPL, in grado di giudicare la professionalità di tanti piloti VDS, anzi, molti piloti VDS possono farmi scuola....
Voglio solo mandare un grande saluto a due grandi amici che non ci sono più e che come tutti noi amavano il volo. Erano piloti, come noi...

alexrax
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Re: Precipita ultraleggero a Veiano, due vittime

Messaggio da alexrax » 1 agosto 2010, 23:46

Premetto che non ero presente all'accaduto ma da una fonte presente mi è stato riferito che era il secondo passaggio che facevano con relativo avvitamento. Inoltre a quanto pare non era la priva volta che il p2002 veniva usato per delle manovre acrobatiche. Ora non discuto della esperienza del pilota che a quanto mi sembra di capire era molto qualificato ed esperto, semmai mi permetto di ricordare che (purtroppo) da statistiche note e stranote nel mondo dell'aviazione, la probabilità di avere un incidente è molto più alta tra i piloti esperti che tra gli allievi e piloti con bassa esperienza. Il motivo credo che lo sappiamo tutti .... si comincia saltando qualche punto della ceck list e si finisce a fare acrobazia con un p2002 che è un ottimo mezzo (ci volo anche io e lo conosco bene) ma che indubbiamente non è nato e non andrebbe usato per quel tipo di manovre tantè che io oltre a considerare l'errore del pilota, consiglio di considerare anche l'ipotesi di un cedimento del mezzo o magari del vento o turbolenza dai mezzi che lo precedevano che a bassa quota e presumibilmente alta velocità possono diventare fatali.

Detto ciò faccio le condoglianze alle famiglie e spero caldamente che questo incidente serva a salvare vite in futuro.

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Valerio Ricciardi
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Re: Precipita ultraleggero a Veiano, due vittime

Messaggio da Valerio Ricciardi » 5 agosto 2010, 8:46

mr_danius ha scritto:Conoscevo molto bene Stefano e purtroppo per qualcuno quì che si sente una spanna sopra i VDS e che crede che da PPL non ti possa accadere nulla, ricordo che lui era PPL, non che Aliantista, non che Elicotterista.. Con Anni di volo sulle spalle.. Se di errore si può parlare (questo lo determinerà l'inchiesta), allora conviene farne tesoro e pensare che ciò può accadere a chiunque: ATPL, CPL, PPL o VDS che sia e con qualsiasi esperienza..
Leggo solo ora questo post, e mi scuso per non aver replicato prima. Per quanto mi concerne, al di là del caso specifico io personalmente ho solo rimarcato che mi sembra si possa notare un certo rateo di incidenti di un certo tipo nel VDS più alto che nell'ambiente dell'AG, in cui non ho un motivo al mondo di ritenere si possa godere di una relativa "impunità", anche perché non è che un PPl costituisca un abilitazione acro per esibirsi col Sukhoi 27. E mi sono posto delle domande, punto; nell'ottica di pensare - come penso - che se non si contiene meglio il numero di incidenti "evitabili" ciò sul medio-lungo periodo potrebbe facilmente portare a una stretta normativa che burocratizzerebbe il mondo del volo ultraleggero, cosa negativa per tanti appassionati.
mr_danius ha scritto:Stefano è sempre stato un pilota attento ed ha sempre volato in sicurezza, a tutti noi che ancora lo piangiamo ha lasciato un gran vuoto, era una persona di una generosità ed onestà eccezzionali.
Non ho motivo alcuno di dubitarne, e senza fingere ipocritamente un profondo coinvolgimento personale per me impossibile non avendo avuto la fortuna di conoscerlo, mi associo senza esitazioni al vostro lutto. Che avrebbe avuto ragione di essere umanamente tale anche se fosse stato un novellino della cloche.
mr_danius ha scritto:Mi da un gran fastidio che quattro imbecilli con un decimo dell'esperienza, dei brevetti e delle ore di volo che aveva lui, cerchino di farlo apparire il solito pilota VDS c*****e ignorante e sprovveduto. Stefano poteva insegnare a molti. A differenza di molti qui, io non mi sento, perchè PPL, in grado di giudicare la professionalità di tanti piloti VDS, anzi, molti piloti VDS possono farmi scuola....
Potrebbe precisare chi sarebbero i quattro imbecilli? A me sembra che il doloroso episodio sia stato essenzialmente - al di là dello specifico, di cui si sa poco - uno spunto per aprire un ragionamento di ordine generale sugli incidenti evitabili in quanto forse accomunati da sopravvalutazione delle possibilità di un mezzo, delle capacità del pilota o dei margini di manovra residui in caso di malaugurata uscita dal corretto inviluppo di volo.
Non ho letto toni accusatori nei confronti di una persona, casomai critiche di ordine generale verso una gestione a volte troppo "adrenalinica" di una passione, che nel caso di voli a bassa quota come quelli con gli ultraleggeri può rivelarsi - può - estremamente pericolosa. Il fatto che - se così fossero andate le cose, è da capire bene - possa essere stato coinvolto un pilota esperto e normalmente prudente e conservativo, delle due stimola di più l'approfondimento e il porsi la domanda di cosa si potrebbe ragionevolmente fare perché ciò si verifichi sempre più di rado in futuro. Non ci trovo nulla di male.
Tenga anche presente peraltro che fra i "quattro imbecilli" dietro nickname non altisonanti in questo forum si celano piloti di linea, alcuni dei quali ex piloti A.M., primi ufficiali, ex-piloti momentaneamente senza ingaggio solo per le note discusse ristrutturazioni di alcune primarie Compagnie, e pure istruttori piloti abilitati a formarne e certificare l'idoneità altrui alla condotta di specifici aviogetti. Persone con migliaia di ore di volo per giunta con in mano la responsabilità della vita di moltissimi passeggeri. Che non sono fortunatamente abitualmente inclini ad iniziare i post con "premesso che io qua, io là... dunque dall'alto della mia esperienza dico che...".
Dunque persone che, a mio sommesso avviso, hanno titolo per valutare e dare opinioni non emotive di cui io, semplice appassionato, mi sento di tenere conto.

Un caro saluto, e stia affettuosamente vicino - lei che, se ho capito bene, può farlo - ai familiari delle vittime.
"The curve is flattening: we can start lifting restrictions now" = "The parachute has slowed our rate of descent: we can take it off now!"
Chesley Burnett "Sully" Sullenberger

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