Ayrton ha scritto:guarda, ho un esempio del merdaio in cui lavoriamo fresco fresco, in una nota compagnia charter italiana son stati assunti 6 piloti molto validi e con una bella esperienza, facendogli firmare un foglio di rinuncia ad eventuali futuri corsi comando, in cambio dell'assunzione, non male vero?
Oggi purtroppo esistono queste porcherie, non soltanto nel settore dell'aviazione civile.
Esistono migliaia di aziende che prima di assumerti ti fanno firmare la lettera di dimissioni in bianco e senza data.
Anche questa è una porcheria.
Purtroppo, oggi, il mondo del lavoro è caduto in un abisso dal quale, secondo me, non si risolleverà più.
La competizione, in tutti i settori, è arrivata all'esasperazione, con migliaia di candidati per un posto di lavoro.
In fondo capisco Thechief, che dall'alto della sua giovane età spera che il mondo sia ancora rose e fiori, contestando chi, con un pizzico di esperienza in più, gli spiega che non è proprio così.
Che un comandante si lamenti del suo stipendio o delle sue condizioni lavorative ci può anche stare, senza tirare in ballo la miniera o la catena di montaggio.
Tempo fa un dirigente d'azienda si lamentava con me del fatto che il suo stipendio (intorno ai 3500 € netti) fosse troppo basso e inadeguato al costo della vita attuale.
Bene, non sparatemi, ma sono d'accordo con lui.
Mi spiego: oggi il costo della vita si è spaventosamente alzato mentre gli stipendi sono rimasti sempre gli stessi.
Quando un dirigente prendeva 7.000.000 di lire al mese erano soldoni, come con 3.000.000 al mese si campava dignitosamente.
Oggi, purtroppo, i 1.500 € (i 3.000.000 di prima) di oggi non bastano più, come i 3.500 non sono più i 7.000.000.
Non entro ovviamente nel merito del lavoro svolto dall’operaio o dal dirigente.
Del resto, le condizioni lavorative sono peggiorate, con sempre maggiore attenzione all’aspetto “costi” a scapito dell’aspetto “umano” (gratificazione del dipendente, dall’operaio all’AD), con maggiore pressione sulla produttività (che parolaccia) e, sulla testa, la spada di Damocle della delocalizzazione o della precarietà o delle dichiarazioni capestro firmate in bianco.
Oggi viviamo nell’era della Fiat che chiude stabilimenti, disapplica il CCNL, licenza arbitrariamente sindacalisti etc.
Viviamo nell’epoca in cui 7000 persone vengono lasciate a casa per ripicca, pagate cash con le nostre tasse per 7 anni, di miliardi di euro di debito caricato sulle casse dello stato senza che nessuno (tranne i piloti) abbia mai alzato un dito per opporsi a queste porcherie.
Di cosa ci stupiamo?
Purtroppo c’è soltanto da prendere atto di questa realtà e tentare, in tutti i modi, di migliorarsi, accettando temporaneamente quello che si ha o che si trova, guardandosi sempre intorno alla ricerca di migliori occasioni.
Se oggi ti capita un lavoro sul right seat, pazienza, lo prendi, continui a volare, rinnovi i brevetti, accumuli ore e, al momento giusto, li mandi a c@g@re...
Non può piovere per sempre…