la percezione del pericolo e la paura

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marcello
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la percezione del pericolo e la paura

Messaggio da marcello » 31 luglio 2012, 12:02

Deduco che la maggiorparte della paura che proviamo (noi paurosi) di volare derivi dalla scarsa conoscenza del mezzo sul quale ci accingiamo a salire, ma anche dalla "poca abitudine".

Per esempio, io che in vita mia ho volato pochissimo (e da poco tempo che lo faccio) avrò fatto forse una ventina di voli in tutto non mi trovo a mio agio quando sono in cielo, è per me tutto nuovo, tutto ancora da assimilare:
il mezzo meccanico, le sensazioni, i rumori, i movimenti dellaereo ecc.. ed ogni cosa mi appare come qualcosa di minaccioso.

Ad esempio una volta sentii chiaramente i motori diminuire velocemente di potenza mentre eravamo in piena crociera. e non vi dico la botta di ansia che mi sono preso... (ho pensato ecco, s'è guastato qualcosa, ora ci fanno mettere le mascherine..)Tuttavia mi viene da fare un paragone, io che sono cresciuto praticamente in mare, sempre a contatto con barche, imbarcazioni e brevi immersioni, mi sono trovato talvolta a parlare con gente che non conosce il mare e non nuota al largo perchè ha paura che lo attacchi uno squalo.. io rispondo ma che stai dicendo? è una cosa assurda, c'è piu probabilità che ti raccolga un canadair piuttosto che ti attacchi uno squalo...
Eppure conoscendo la mia paura di volare, certe paure riesco a capirle.

Questa premessa per porre la seguente domanda
; come si fa a canalizzare le proprie paure immotivate verso un tipo di percezione "serena" e realistica degli eventi che viviamo su un aereo?
Come posso fare a decollare senza avere la sgradevole sensazione di stare facendo un atto innaturale e difficile per una macchina fatta di metallo che va a librarsi a 10mila metri di altezza?

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Uzik
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Re: la percezione del pericolo e la paura

Messaggio da Uzik » 31 luglio 2012, 16:18

Caro Marcello, è proprio il fattore "percezione" che va corretto. Visto che sei un "uomo di mare" ti chiedo se non avresti paura ad essere sopra una gigantesca nave da crociera in mezzo all'oceano. Anche tale nave è una macchina di metallo e il fatto che pesi migliaia di tonnellate e riesca comunque a galleggiare potrebbe sembrare qualche cosa di innaturale.
Invece credo che sopra di essa ti sentiresti tranquillo. Perchè? Perchè la tua percezione ti impone che la capacità di una nave di metallo a galleggiare sia più semplice e meno critica della capacità di un aereo a volare.
In realtà, con i dovuti rapporti, sia la nave di metallo che l'aereo sfruttano dei principi molto simili: la nave di metallo galleggia per le spinte ed equilibri idrodinamici, mentre l'aereo "galleggia" nell'aria per la spinta e relativi equilibri aereodinamici (per farla parecchio in breve). Due principi diversi ma simili.
Il volo di un aereo è fatto di molti parametri variabili. Quando guidiamo una vettura schiacciamo di più o di meno l'accelleratore dipendentemente da molti fattori: la strada, se siamo in ritardo o in anticipo. Anche il pilota di un aereo segue certe dinamiche. Il fattore più comune per il fatto che senti all'improvviso un calo di regimi della turbina è dovuto al perchè gli aereoplani devono trovarsi in determinate tratte entro un certo tempo per liberare e occupare a loro volta porzioni di corridoi nei cieli che sono delle vere e proprie autostrade. E' una cosa assolutamente normale ma la tua percezione lo tramuta in un problema.

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flyingbrandon
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Re: la percezione del pericolo e la paura

Messaggio da flyingbrandon » 31 luglio 2012, 21:28

marcello ha scritto:
Questa premessa per porre la seguente domanda
; come si fa a canalizzare le proprie paure immotivate verso un tipo di percezione "serena" e realistica degli eventi che viviamo su un aereo?
Come posso fare a decollare senza avere la sgradevole sensazione di stare facendo un atto innaturale e difficile per una macchina fatta di metallo che va a librarsi a 10mila metri di altezza?
Ciao Marcello, per rispondere alla domanda devo prima fare anche io una premessa...quella che tu vedi è, a mio avviso, solo la punta dell'iceberg trascurando la massa sommersa. Mi spiego meglio...la non conoscenza può essere un fattore che aumenta la tua ansia ma non ne rappresenta l'origine. Ti faccio un esempio...quando sono usciti i primi telefoni cellulari penso che tu sia stato meravigliato...incuriosito...sorpreso...non penso che tu abbia pensato....le onde elettromagnetico di questo apparecchio possono nuocere, cosa per altro non confermata né smentita...poi è diabolico....non è naturale che la mia voce arrivi in un posto dove la mia naturale non arriverebbe...in più è senza fili...poi così piccolo potrebbe anche esplodere....ed essendo vicino al cranio sarebbe sicuramente "fatale". Pur nella possibilità che tutto ciò accada, il tuo atteggiamento nei confronti della novità non era di tipo ansiogeno. Quindi il problema non è la novità. Mi chiedi in che modo avere una percezione realistica e serena a bordo dall'aereo? Torna bambino...vivitelo con stupore...ammirazione...è un prodotto naturale tanto quanto le menti che l'hanno creato. Se fosse stato impossibile e non naturale farlo non esisterebbe. Non etichettare le sensazioni che provi...incuriosisciti...chiedi...esploralo...vivitelo...e goditi almeno la possibilità che ti offre....quella di esplorare te e il mondo da un punto di vista diverso...permette a te un viaggio verso l'interno...mentre contemporaneamente osservi il mondo dall'alto....
Ciao!
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Re: la percezione del pericolo e la paura

Messaggio da flyingbrandon » 31 luglio 2012, 21:32

Uzik ha scritto:Anche il pilota di un aereo segue certe dinamiche. Il fattore più comune per il fatto che senti all'improvviso un calo di regimi della turbina è dovuto al perchè gli aereoplani devono trovarsi in determinate tratte entro un certo tempo per liberare e occupare a loro volta porzioni di corridoi nei cieli che sono delle vere e proprie autostrade. E' una cosa assolutamente normale ma la tua percezione lo tramuta in un problema.
Hai ragione...è una cosa assolutamente normale...a parte la variazione dei regimi per occupare le porzioni di corridoi nei cieli in un certo tempo...solitamente i motivi sono altri ma è ininfluente ai fini del discorso per Marcello.
Saluti
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Re: la percezione del pericolo e la paura

Messaggio da Maxx » 1 agosto 2012, 11:17

A quanto da voi detto benissimo aggiungo una nota, che svilupperete meglio di me. Marcello parla di "pericolo", di percezione del pericolo. Il pericolo c'è sempre, in qualsiasi cosa si faccia. Ma facendo altre cose non ce ne accorgiamo, o meglio non ci pensiamo. In aereo ci sembra tutto pericoloso, anche una virata più accentuata del normale (ammesso che esista un "normale": semmai esiste un "consentito" e oltre il consentito non ci si va). Un tornante in montagna non ci sembra invece pericoloso!

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Re: la percezione del pericolo e la paura

Messaggio da pasubio » 1 agosto 2012, 12:11

marcello ha scritto:Come posso fare a decollare senza avere la sgradevole sensazione di stare facendo un atto innaturale e difficile per una macchina
Potresti per esempio considerare che 1. l'atto non è innaturale in sé (gli uccelli lo fanno proprio perchè "è naturale");
2. l'atto non è difficile per la macchina, ma è, invece, assolutamente "naturale", in quanto progettata, costruita, collaudata e certificata proprio per utilizzare le possibilità che la natura ci offre.

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Re: la percezione del pericolo e la paura

Messaggio da MartaP » 4 agosto 2012, 8:58

marcello ha scritto:Deduco che la maggiorparte della paura che proviamo (noi paurosi) di volare derivi dalla scarsa conoscenza del mezzo sul quale ci accingiamo a salire, ma anche dalla "poca abitudine".

Per esempio, io che in vita mia ho volato pochissimo (e da poco tempo che lo faccio) avrò fatto forse una ventina di voli in tutto non mi trovo a mio agio quando sono in cielo, è per me tutto nuovo, tutto ancora da assimilare:
il mezzo meccanico, le sensazioni, i rumori, i movimenti dellaereo ecc.. ed ogni cosa mi appare come qualcosa di minaccioso.

Ad esempio una volta sentii chiaramente i motori diminuire velocemente di potenza mentre eravamo in piena crociera. e non vi dico la botta di ansia che mi sono preso... (ho pensato ecco, s'è guastato qualcosa, ora ci fanno mettere le mascherine..)Tuttavia mi viene da fare un paragone, io che sono cresciuto praticamente in mare, sempre a contatto con barche, imbarcazioni e brevi immersioni, mi sono trovato talvolta a parlare con gente che non conosce il mare e non nuota al largo perchè ha paura che lo attacchi uno squalo.. io rispondo ma che stai dicendo? è una cosa assurda, c'è piu probabilità che ti raccolga un canadair piuttosto che ti attacchi uno squalo...
Eppure conoscendo la mia paura di volare, certe paure riesco a capirle.

Questa premessa per porre la seguente domanda
; come si fa a canalizzare le proprie paure immotivate verso un tipo di percezione "serena" e realistica degli eventi che viviamo su un aereo?
Come posso fare a decollare senza avere la sgradevole sensazione di stare facendo un atto innaturale e difficile per una macchina fatta di metallo che va a librarsi a 10mila metri di altezza?
Sono le stesse domande che mi facevo io.... :(
Ho letto libri, consultato statistiche, scaricato sul computer http://www.flightradar24.com (se già non ce l'hai, dagli un'occhio, ti farai un'idea.....) ma l'unica cosa che ha fatto la differenza è stato il corso della Lufthansa per volare rilassati, che unisce l'acquisizione di nozioni prettamente tecniche sul mondo dell'areonautica, alla psicoterapia che ti permette di avere una " percezione serena e realistica degli eventi che viviamo su un aereo". Hai un Comandante a tua disposizione, ti dirà tutto quello che vuoi sapere sugli aerei e sulla sicurezza. Hai la psicoterapeuta che ti insegnerà a gestire le tue ansie e le tue paure. Mi spiace solo di non averlo fatto prima.Costa 500 euro, ma ne vale la pena. Pensaci su.. :D
Allegati
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"Spock?" "Sì?" "A proposito delle colorite metafore di cui abbiamo parlato, penso che tu non debba più cercare di farne uso." .."m***a, non lo farò più."

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