Ma allora perché questa paura atavica dei voli di linea? Perché il terrore e la difficoltà a deglutire nell'avvicinarsi ad un aeroporto? Che è, uno scherzo? E questo pensiero di commiato e rassegnata benedizione destinato ai poverelli in procinto di imbarcarsi per un volo? La prospettiva da incubo di imbarcarsi su un jet, anche solo per cinque minuti? Restare in quel lungo tubo controllato da altri? Mai!
Ma sapete, dopo quell'unico volo vissuto male è andata a finire che ho visto decine, decine e decine di puntate di quei programmi sui disastri aerei in onda sul satellite. Bellissimi, fatti benissimo, ma deleteri e fuorvianti. Non voglio criticare i programmi in sé, ma far notare che in seguito all'uso che io ne ho fatto, e al modo particolare in cui sono fatti, ero ormai sicuro di firmare una condanna a morte nel caso avessi preso un volo qualsiasi. Niente di più falso, ovviamente. Sapevo tutto sulle peggiori eventualità e possibilità riguardo ai più che rari estremi descritti: eppure così tanto ignoravo sulla realtà odierna del volo di linea. Se facessero un documentario su ogni singolo disastro stradale, non basterebbero le ore di una vita per vederli tutti; eppure guidiamo tutti la macchina. Gli aerei invece sono i mezzi più sicuri al mondo. Ogni secondo ne decollano chissà quante centinaia, ogni anno due miliardi di persone ne usufruiscono e accadono pochissimi problemi. Eppure tu ti sei costruito la tua realtà al riguardo? No, non va bene.
Così dopo anni ed anni vissuti con questo terrore, una mattina di quest'autunno sono stato colto da un'illuminazione profonda. Ho pensato, "Vaff*nculo!": era ora di risolvere il tutto. Per quanto mi riguardava, nella mia ignoranza, era quasi impossibile prenotare un volo senza sapere di andare incontro ai guai seri: roba da non dormirci la notte. Ho scoperto questo forum; ho letto in lungo e in largo questa sezione, ricolma di amichevoli, utili, concreti consigli ed informazioni - spesso ben spiegate persino da veri piloti - e ho spulciato le esperienze di chi poteva dire di avercela fatta; Fantascienza, per me. In particolare, con l'articolo di Kitano sulle 4 regole per sconfiggere la paura è stato amore a prima vista. Letto, riletto, frasi sottolineate, stampate nella mente. Ci sarebbero un sacco di altre persone da citare, con i loro preziosi spunti di vista e incoraggiamenti, e mi scuso se non lo faccio per non dilungarmi.
Ora bisognava mettere il tutto in pratica, e volare letteralmente verso nuovi emozionanti possibilità. Guarda che caso! Volevo fare un viaggio in Germania proprio a novembre. Da solo. In treno sarebbero 7 ore, ad un costo improponibile... ma pensa, in aereo poco più di un'ora e mezza, e molto più economico... e poi ci sono le hostess. Lo faccio? vado? Lo faccio. Vado. Oh mamma, "volo confermato", mi evidenzia il sito web. Ma che sto facendo? Ridacchio con me stesso e su me stesso.
Molti mi dicono che è meglio viaggiare con qualcuno, la prima volta. Ma le parole del forum mi hanno dato tanta fiducia ed ottimismo che mi sento confidente di ogni cosa. Sarò pazzo? Intanto non mi tremano più i denti al pensiero di infilarmi nell'aereo. Strano! Prenoto all'andata un posto davanti, al finestrino. Al ritorno lo prenoto in coda, sempre vicino all'ovale vetrato. All'andata al mattino, al ritorno nel buio delle sere europee di novembre. Volevo provare in ogni modo quest'esperienza, tagliare la testa al toro. Nel dirigermi all'aereo - che dopo le parole di voi del forum, dapprima instabile, insicuro, miracolato mi appare ora indubitabilmente robusto, sicuro, confortevole e semplicemente bellissimo - ripenso alle 4 regole e alle esperienze di chi, prima di me e con maggiori difficoltà, si è gettato "nell'impresa". Da quando mi siedo sul 4A a quando atterro si scopre che è tutta un'esperienza fantastica. Che meraviglia. L'emozione del decollo, in precedenza inteso come il modo più ovvio per lasciare questo mondo, ora eccitante momento; le Alpi che scorrono sotto, la gioia pura di volare, restituita a me una volta dissolta la patina delle INUTILI ed ESAGERATE paure. Ci sono pure i vuoti d'aria; nella mente mi ricorre subito quella frase letta qui nel web: "se non balla, io non mi diverto". Ed è così pure per me, ora. Atterro, decido che la prossima fidanzata dev'essere un hostess, conto le ore al prossimo imbarco per il ritorno - ma questa volta perché non vedo l'ora di risalire! Ma dico, sono pazzo? Qualcuno mi ha drogato? No, è solo la bellezza del volo alla portata di tutti.
Il ritorno è se possibile ancora più bello. Le città illuminate sono bellissime dall'alto, e mi chiedo come alcuni possano dormire (ultima iniezione di fiducia, se ce ne fosse bisogno) di fronte a un tale spettacolo. Forse dormono perché ci sono gli Steward, non le hostess. Si atterra a Malpensa ancora elettrizzati per l'esperienza, la gioia di aver creduto nelle parole degli altri e soprattutto in se stessi, il desiderio di re-imbarcarsi presto. La soddisfazione di veder aprirsi un portone, a lungo chiuso per semplice ignoranza e fraintendimento di una realtà consolidata, sicura, divertente.
A quelli che sperano di uscirne voglio lanciare il messaggio che sì, credete pure al 100% a quello che dicono qui, non sono parole rassicuranti: sono parole sicure. Non esiste la possibilità di godersi il volo fuori da ogni paura, esiste la certezza di farlo. Il mio consiglio è di andare lassù con positività, umorismo e senza prendervi molto sul serio. La presenza di spirito è più facile da usare di quanto tutti pensiamo, e per la nostra interiorità equivale ad una vittoria alla lotteria per un borghese: poteva vivere anche senza, ma di certo è un grande aiuto.
Buttatevi con fiducia nel mondo del volo di linea: non vorrete più smettere
