GiorgioS ha scritto: Anche qui analisi che non condivido neanche per un istante.
Cosa se esposta in nodo colloquiale non legittima, stra-legittima.
GiorgioS ha scritto: Ah, ho un brevetto trimix e qualche centinaio di immersioni alle spalle
Non speravo tanto, ne son del tutto lieto, in ogni caso per come avevo scritto il post ero stato attento che lo "spirito" fosse ben trasparente ai non-subacquei (cui comprensibilmente, qui, è dedicato). Non potevo per sintetizzare rifugiarmi in un linguaggio per iniziati.
GiorgioS ha scritto: Le nuove didattiche, i computer da polso, l'abbandono ai dogmi addestrativi rigidi (leggi FIPS di anni fa) hanno permesso a migliaia di persone di avvicinarsi a questo sport. Mentre prima ti facevano credere che dovevi essere una specie di Maiorca.
No, al netto di eccessi che già allora eran considerati tali dai più - tipo una certa ostilità al jacket, addirittura, sostenendo che la pesata "perfetta" doveva far parte della pianificazione dell'immersione, a me di
a consuntivo rivelatosi fondamentale è stato fatto capire che il mio skill doveva sempre cercare di eccedere quello che - per le immersioni cui normalmente mi sarei dedicato - appariva necessario, perché la volta che mi sarebbe stata richiesta dagli eventi una acquaticità e una fredda capacità di gestire una situazione non "normale" non potevo essere io a deciderla.
GiorgioS ha scritto: Anche i subacqueifici (SHS) hanno contribuito a questo. Certo, gli standard si saranno abbassati ma che mi frega di un hobby riservato, a torto, a pochi eletti?
In generale, se devo scegliere per forza e mi si fa fare il gioco della torre, meglio pochi eletti tutti vivi che una pletora di improvvisati di cui un tot
basta che sia basso (
) morti: perché il numero ideale cui tendere di morti in una qualsiasi disciplina è "zero". Cosa diversa da affermare, pragmaticamente, che esiste sempre un margine di rischio residuo. Il mio afflato poetico deve tendere ad azzerare il rischio; che poi io sappia che al 100% ciò è impossibile, come è impossibile da genitori non commettere mai errori educativi, è altra cosa che dovrebbe far parte della stessa umiltà che riserverei all'approccio alla sicurezza.
Leggo più volte del paragone coi fungaioli; sommessamente, faccio notare che per quanto attiene il mio contestabilissimo parere gli unici morti fra coloro che vanno per funghi che posso accettare è pari a quelli colpiti da un fulmine ...o un meteorite. Se correttamente preparato, NON E' POSSIBILE che un raccoglitore di funghi che ha capito le BASI della selezione raccolga e metta nel cesto un fungo mortale: anche perché da noi se si dedica al genere porcini deve sostanzialmente imparare a riconoscere solo il
Boletus satanas, mortale solo in dosi davvero imponenti, e che ha connotazioni caratteristiche NON confondibili con un minimo di attenzione con un porcino o altri commestibili a tubuli, e fra quelli a lamelle per dire, l'
Amanita muscaria (il "funghetto rosso con le macchioline bianche" dei fumetti e dei cartoons di Bambi/Biancaneve/puffi etc) se anche per ventura meteorologica perdesse tutti i brandelli bianchi dell'ovulo da cui è uscito NON si può confondere con l'"Ovolo buono" (
Amanita cesarea) perché il cappello è rosso ciliegia invece che rosso vermiglio, gambo e lamelle hanno una intonazione crema/avorio mentre la
muscaria è bianca neutra, la forma delle lamelle cambia un poco etc.
La morale: se si ammazza, era troppo poco "addestrato", e l'addestramento non richiede di avere alle spalle 100 pubblicazioni di micologia. Dieci regole, ma da rispettare senza eccezioni.
I = Rinunci SEMPRE a un fungo dubbio...
Peraltro, i miei due cognati (sospetto marcino per le 3000 immersioni loggate a testa) sono sette-otto anni che NON portano più nessuno come prima immersione sul (
facilissimissimo ma molto molto bello ugualmente) relitto del KT, al largo di Cala Gonone, solo perché si presenta con un secondo grado PADI o SSI o ANIS; ma accettano di inserirlo nel gruppo per il KT di quel giorno solo dopo almeno un'immersione più sottocosta, in parete, a profondità non eccedenti i 18-20 m in cui se lo osservano bene, come pinneggiata, gestione e consumi d'aria, assetto, movimenti nell'inversione di direzione, capacità di farsi da solo la pesata iniziale, frequenza di interventi sul jacket eccetera. Nel '95, quando aprirono l'attività, un II grado era un II grado e tanto bastava. Non mi pare un risultato esaltante.
GiorgioS ha scritto: Per quanto riguarda tabelle e computer subacqueo, se sei esperto e aggiornato saprai benissimo che esistono sistemi per calcolare la deco a memoria. Altro che tabelle, per le immersioni ricreative (e non solo) non serve nemmeno l'Aladin.
Sistemi mnemonici molto logici, li rammento, che però... chi le saprebbe usare, uno che ha preso il I grado a Palma di Mallorca scegliendo le lezioni del pomeriggio perché la mattina deve di finir di smaltire il sonno arretrato e i troppi BloodyMary della sera/notte prima? Quello al PRIMO inconveniente è
"da salvare"... un pilota nei pasticci seri seri tipo ficcarsi in IMC per sottovalutazione dell'evoluzione meteo chi lo salva?