Incidente Windjet PMO
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Re: Incidente Windjet PMO
Nessun commento sulla sentenza per quanto riguarda le colpe attributite, ma non capisco perché i risarcimenti a chi si è costituito parte civile? Non sono esperto di Diritto ma non ho colto il nesso tra l'episodio e - per esempio - gli eventuali danni subiti dal comitato 8 ottobre. Se qualcuno mi può togliere i dubbi gliene sono grato.
Ciaooooo.
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McGyver
Re: Incidente Windjet PMO
In estrema sintesi anche associazioni o enti possono costituirsi parte civile ma solo se intervengono a tutela di un interesse che rientra nei fini che l'ente o l’associazione persegue.mcgyver79 ha scritto:Nessun commento sulla sentenza per quanto riguarda le colpe attributite, ma non capisco perché i risarcimenti a chi si è costituito parte civile? Non sono esperto di Diritto ma non ho colto il nesso tra l'episodio e - per esempio - gli eventuali danni subiti dal comitato 8 ottobre. Se qualcuno mi può togliere i dubbi gliene sono grato.
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La parte civile nel processo penale chiede al giudice di pronunciarsi sul risarcimento del danno che la stessa parte potrebbe chiedere al giudice civile. Il danno può essere diretto o indiretto. Mentre prima del 1999 si riteneva unanimemente che il diritto al risarcimento del danno (e quindi anche la costituzione di parte civile) spettasse soltanto ai titolari di diritti soggettivi, con una importantissima sentenza del 1999 le Sezioni Unite della Cassazione hanno ritenuto risarcibile il danno anche per i portatori di interesse legittimo.
Il giudice penale può pronunciarsi sull'importo da risarcire (di solito lo fa se non deve fare un'indagine per stabilire l'entità del danno) o rinviare al giudice civile per determinare l'ammontare (come ha fatto per i passeggeri per i quali evidentemente va fatta un'indagine sull'entità e la tipologia dei danni).
Re: Incidente Windjet PMO
Sono sconvolto, solo 1 anno e 8 mesi...e dire che ha tentato di suicidarsi con più di 100 passeggeri a bordo...
Re: Incidente Windjet PMO
Grazie della spiegazione.willy73 ha scritto:In estrema sintesi anche associazioni o enti possono costituirsi parte civile ma solo se intervengono a tutela di un interesse che rientra nei fini che l'ente o l’associazione persegue.
La parte civile nel processo penale chiede al giudice di pronunciarsi sul risarcimento del danno che la stessa parte potrebbe chiedere al giudice civile. Il danno può essere diretto o indiretto. Mentre prima del 1999 si riteneva unanimemente che il diritto al risarcimento del danno (e quindi anche la costituzione di parte civile) spettasse soltanto ai titolari di diritti soggettivi, con una importantissima sentenza del 1999 le Sezioni Unite della Cassazione hanno ritenuto risarcibile il danno anche per i portatori di interesse legittimo.
Il giudice penale può pronunciarsi sull'importo da risarcire (di solito lo fa se non deve fare un'indagine per stabilire l'entità del danno) o rinviare al giudice civile per determinare l'ammontare (come ha fatto per i passeggeri per i quali evidentemente va fatta un'indagine sull'entità e la tipologia dei danni).
Non capisco però quale sarebbe l'interesse legittimo della fondazione...riusciresti a chiarire?
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Re: Incidente Windjet PMO
Comunque l'ANSV è stata citata a sproposito ed ha smentito di essersi costituita parte civile. Il Comitato 8 Ottobre ormai entra dappertutto come il prezzemolo.
È meglio rimanere in silenzio ed essere considerati imbecilli piuttosto che aprire bocca e togliere ogni dubbio
Re: Incidente Windjet PMO
Immagino che avendo tra i propri scopi la scopo la SV e quindi abbia sostenuto di avere un interesse legittimo al rispetto delle regole di SV che in questo caso sarebbero state violate dal comandante atterrando senza visibilità alle minime (ma ripeto è una mia supposizione)bulldog89 ha scritto: Non capisco però quale sarebbe l'interesse legittimo della fondazione...riusciresti a chiarire?
Re: Incidente Windjet PMO
non direi sia andata proprio così....però....ognuno la vede come vuole.bulldog89 ha scritto:Sono sconvolto, solo 1 anno e 8 mesi...e dire che ha tentato di suicidarsi con più di 100 passeggeri a bordo...
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Re: Incidente Windjet PMO
Sarei curioso di conoscere chi erano i periti del tribunale
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Re: Incidente Windjet PMO
Quindi lucrano sulle sciagure altrui, corretto? Come se l'ANSV chiedesse i danni ad ogni incidente perché ha come scopo la SV...willy73 ha scritto:Immagino che avendo tra i propri scopi la scopo la SV e quindi abbia sostenuto di avere un interesse legittimo al rispetto delle regole di SV che in questo caso sarebbero state violate dal comandante atterrando senza visibilità alle minime (ma ripeto è una mia supposizione)bulldog89 ha scritto: Non capisco però quale sarebbe l'interesse legittimo della fondazione...riusciresti a chiarire?
@Ayrton: ero leggermente ironico
Re: Incidente Windjet PMO
C'è scritto nell'articolo che hai messo. Si tratta dei periti dell'accusa.sardinian aviator ha scritto:Sarei curioso di conoscere chi erano i periti del tribunale
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Re: Incidente Windjet PMO
Diciamo che vogliono farsi garanti che la sicurezza del volo venga rispettata e non si fidano degli addetti ai lavori, lo si capisce anche dalle attività e dai commenti del loro forum. Finchè diciamo vogliono dare assistenza ai parenti delle vittime, o feriti (come accade a molte associazioni per gli incidenti stradali) può stare bene, però questo mettersi sempre in mezzo come se volessero sostituirsi all'ANSV francamente non mi piace molto.mcgyver79 ha scritto:Non sono esperto di Diritto ma non ho colto il nesso tra l'episodio e - per esempio - gli eventuali danni subiti dal comitato 8 ottobre. Se qualcuno mi può togliere i dubbi gliene sono grato.
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Ogni tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia. (Arthur C. Clarke)
Re: Incidente Windjet PMO
Leggendo l'interessantissimo articolo postato da davymax "Fly the dog" di Pat Boone, non ho potuto fare a meno che pensare a questo incidente leggendo questo:
Step 2: make a suggestion– “Hey captain, let’s go-around” This is a good one, allowing him to bail-out. Because in the meantime he found out himself that he can’t make it. This suggestion allows him to save his ego and just perform the go-around “Because you insisted...”
Step 2: make a suggestion– “Hey captain, let’s go-around” This is a good one, allowing him to bail-out. Because in the meantime he found out himself that he can’t make it. This suggestion allows him to save his ego and just perform the go-around “Because you insisted...”
ENGINE FIRE
1 Autothrottle......Disengage
2 Thrust lever (aff eng)......Confirm......Close
3 Engine start lever (aff eng).....Confirm.....CUTOFF
4 Engine fire switch (aff eng)......Confirm......Pull
To manually unlock the engine fire switch, press the override and pull
5 IF the engine fire switch or ENG OVERHEAT light stays illuminated:
Engine fire switch......Rotate to the stop and hold for 1 sec.
If after 30 seconds the engine fire switch or ENG OVERHEAT light stays illuminated:
6 Engine fire switch......Rotate to the other stop and hold for 1 sec.
- sardinian aviator
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Re: Incidente Windjet PMO
Burb ha scritto:C'è scritto nell'articolo che hai messo. Si tratta dei periti dell'accusa.sardinian aviator ha scritto:Sarei curioso di conoscere chi erano i periti del tribunale
Non mi pare, ho trovato solo i nomi dei PM. Qualcuno sa chi erano i CTU (Consulente Tecnico d'Ufficio)?
È meglio rimanere in silenzio ed essere considerati imbecilli piuttosto che aprire bocca e togliere ogni dubbio
Re: Incidente Windjet PMO
E' stata rilasciata la relazione finale d'inchiesta relativa a questo incidente.
La relazione è disponibile, previa richiesta, sul sito ANSV ( http://www.ansv.it/It/Detail.asp?ID=1900 )
Allego un estratto della relazione, riportante le cause dell'incidente.
"CAUSE
L’evento è classificabile come short landing accident e la causa è riconducibile essenzialmente al fattore umano. Il fatto che il contatto dell’aeromobile con il suolo sia avvenuto circa 367 metri prima della soglia pista è da attribuirsi alla decisione dell’equipaggio di continuare l’avvicinamento strumentale senza una dichiarata condivisione dell’acquisizione dei necessari riferimenti visivi per il completamento della procedura di non precisione e della manovra di atterraggio.
Dall’inchiesta non sono emersi elementi che possano far ritenere che l’incidente sia avvenuto per fattori tecnici inerenti l’aeromobile.
All’evento hanno contribuito numerosi fattori, tra cui i seguenti.
− La scarsa attitudine dei presenti nel cockpit all’utilizzo delle norme basiche del CRM, con particolare riferimento alle capacità interpersonali e cognitive di ognuno e, in misura preponderante, del comandante.
− La deliberata inosservanza delle SOP in vigore che prevedevano, al raggiungimento della MDA, di applicare la procedura di mancato avvicinamento qualora gli adeguati riferimenti visivi della pista in uso non fossero stati in vista di entrambi i piloti.
− La mancata applicazione, da parte dei presenti nel cockpit, delle norme dell’operatore, con particolare riguardo: al concetto di “sterile cockpit”; al briefing della discesa; ai callout durante l’avvicinamento finale.
− La routinarietà con cui l’equipaggio effettuava gli avvicinamenti sull’aeroporto di Palermo Punta Raisi, da cui la complacency a favorire la personalizzazione degli standard previsti dall’operatore e dalle normative vigenti. La complacency costituisce uno degli aspetti più insidiosi nel contesto del fattore umano, in quanto insinua nell’individuo una condizione di self satisfaction, che ingenera un abbassamento di situational awareness, portandolo tuttavia a ritenere di aver trovato la migliore formula per operare.
− L’esistenza di condizioni meteorologiche avverse, caratterizzate dalla presenza di una precipitazione piovosa di tipo estremo, che ha ridotto sensibilmente la visibilità generale.
− Il fenomeno di “black hole approach”, dovuto alle condizioni meteorologiche avverse unitamente ad un avvicinamento effettuato di notte, sul mare, verso una costa caratterizzata da pochi insediamenti urbani e quindi scarsamente illuminata.
Ciò ha creato nel PF l’illusione di “sentirsi alto” rispetto a ciò che vedeva e credeva essere la soglia pista, con la conseguenza di indurlo ad abbandonare il profilo di discesa ideale, fino ad allora mantenuto, per effettuare una eccessiva correzione variometrica a picchiare e il conseguente atterraggio corto.
− La diminuzione delle prestazioni del fascio di luce prodotto dalle SLTH in condizioni di pioggia estrema; il solo riferimento luminoso orizzontale per l’equipaggio era costituito della barra trasversale del SALS, verosimilmente scambiata per le luci di soglia pista.
Dopo l’incidente, l’applicazione del PEA ha evidenziato numerose e gravi criticità, che non hanno consentito di svolgere in maniera tempestiva ed efficace l’attività di ricerca, soccorso e di assistenza alle vittime dell’incidente. In particolare, l’organizzazione aeroportuale non è stata in grado, a vari livelli, di assicurare il pronto ed efficace intervento della macchina dei soccorsi, denotando l’esistenza di criticità latenti di vario tipo, che si sono manifestate proprio in occasione dell’incidente indagato."
La relazione è disponibile, previa richiesta, sul sito ANSV ( http://www.ansv.it/It/Detail.asp?ID=1900 )
Allego un estratto della relazione, riportante le cause dell'incidente.
"CAUSE
L’evento è classificabile come short landing accident e la causa è riconducibile essenzialmente al fattore umano. Il fatto che il contatto dell’aeromobile con il suolo sia avvenuto circa 367 metri prima della soglia pista è da attribuirsi alla decisione dell’equipaggio di continuare l’avvicinamento strumentale senza una dichiarata condivisione dell’acquisizione dei necessari riferimenti visivi per il completamento della procedura di non precisione e della manovra di atterraggio.
Dall’inchiesta non sono emersi elementi che possano far ritenere che l’incidente sia avvenuto per fattori tecnici inerenti l’aeromobile.
All’evento hanno contribuito numerosi fattori, tra cui i seguenti.
− La scarsa attitudine dei presenti nel cockpit all’utilizzo delle norme basiche del CRM, con particolare riferimento alle capacità interpersonali e cognitive di ognuno e, in misura preponderante, del comandante.
− La deliberata inosservanza delle SOP in vigore che prevedevano, al raggiungimento della MDA, di applicare la procedura di mancato avvicinamento qualora gli adeguati riferimenti visivi della pista in uso non fossero stati in vista di entrambi i piloti.
− La mancata applicazione, da parte dei presenti nel cockpit, delle norme dell’operatore, con particolare riguardo: al concetto di “sterile cockpit”; al briefing della discesa; ai callout durante l’avvicinamento finale.
− La routinarietà con cui l’equipaggio effettuava gli avvicinamenti sull’aeroporto di Palermo Punta Raisi, da cui la complacency a favorire la personalizzazione degli standard previsti dall’operatore e dalle normative vigenti. La complacency costituisce uno degli aspetti più insidiosi nel contesto del fattore umano, in quanto insinua nell’individuo una condizione di self satisfaction, che ingenera un abbassamento di situational awareness, portandolo tuttavia a ritenere di aver trovato la migliore formula per operare.
− L’esistenza di condizioni meteorologiche avverse, caratterizzate dalla presenza di una precipitazione piovosa di tipo estremo, che ha ridotto sensibilmente la visibilità generale.
− Il fenomeno di “black hole approach”, dovuto alle condizioni meteorologiche avverse unitamente ad un avvicinamento effettuato di notte, sul mare, verso una costa caratterizzata da pochi insediamenti urbani e quindi scarsamente illuminata.
Ciò ha creato nel PF l’illusione di “sentirsi alto” rispetto a ciò che vedeva e credeva essere la soglia pista, con la conseguenza di indurlo ad abbandonare il profilo di discesa ideale, fino ad allora mantenuto, per effettuare una eccessiva correzione variometrica a picchiare e il conseguente atterraggio corto.
− La diminuzione delle prestazioni del fascio di luce prodotto dalle SLTH in condizioni di pioggia estrema; il solo riferimento luminoso orizzontale per l’equipaggio era costituito della barra trasversale del SALS, verosimilmente scambiata per le luci di soglia pista.
Dopo l’incidente, l’applicazione del PEA ha evidenziato numerose e gravi criticità, che non hanno consentito di svolgere in maniera tempestiva ed efficace l’attività di ricerca, soccorso e di assistenza alle vittime dell’incidente. In particolare, l’organizzazione aeroportuale non è stata in grado, a vari livelli, di assicurare il pronto ed efficace intervento della macchina dei soccorsi, denotando l’esistenza di criticità latenti di vario tipo, che si sono manifestate proprio in occasione dell’incidente indagato."
Alberto
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«Ogni domanda alla quale si possa dare una risposta ragionevole è lecita.» Konrad Lorenz
«Un sogno scaturito da un grande desiderio: la grande voglia di volare e scoprire altri orizzonti verso i quali andare, con la voglia di nuovo. Per me questa è l'avventura.» Angelo D'Arrigo
«Non prendete la vita troppo sul serio, comunque vada non ne uscirete vivi.» Robert Oppenheimer
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