i sindacati sono spalle al muro
De Juniac:
..."De Juniac: «Credo che l'accordo si farà»
La partita non è conclusa, ma è stato fatto un importante passo avanti. Adesso tocca agli azionisti di Alitalia e alle banche pronunciarsi, soprattutto dire se accettano le condizioni sui debiti poste dal vettore degli Emirati Arabi. Etihad aveva chiesto di tagliare 560 milioni di debiti finanziari, le banche hanno accettato di rinunciare a un terzo della somma, 180 milioni, mentre gli altri due terzi li vorrebebro convertire in capitale. Non si sa se nella lettera inviata da Etihad la questione dei debiti sia stata risolta o se sia ancora aperta. «Credo che l'accordo tra Alitalia e Etihad si farà», osserva Alexandre de Juniac, amministratore delegato di Air France-Klm. «Noi avevamo chiesto condizioni simili a quelle che poi ha messo sul tavolo Etihad, ma non siamo stati per niente considerati», ripete come aveva detto poche settimane fa. «Tuttavia se l'operazione di Etihad in Alitalia è amichevole, come credo che sia, il nostro accordo di collaborazione con Alitalia può proseguire, è un accordo che dà risultati positivi e i vantaggi sono maggiori per Alitalia che per Air France-Klm»."....
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eccolo
Sì di Etihad ad Alitalia: arrivata la lettera, pronti 560 milioni
Subito 500 milioni, 60 l’anno prossimo, per acquisire tra il 45% e il 49% della compagnia. Previsti 2.200 esuberi. Venerdì il consiglio di amministrazione di Alitalia
di Giuliana Ferraino
MILANO - Abu Dhabi ha detto sì: l’operazione Etihad-Alitalia si farà. Dopo la dichiarazione congiunta che preannunciava il si’ di Abu Dahbi per chiudere l’alleanza con Alitalia, e’ arrivata anche
la lettera che precisa la condizioni e i criteri per l’investimento di Etihad Airways in Alitalia. Il documento sara esaminato dal consiglio di amministrazione di Alitalia venerdì 6 giugno.
Dopo l’approvazione, con la conferma dell’accettazione delle condizioni da parte del consiglio di Alitalia e dei suoi stakeholder, le compagnie aeree procederanno alla preparazione della documentazione finale per completare l’operazione proposta in linea con le regole dell’Unione europea e gli altri requisiti normativi.
Secondo fonti vicine alla trattativa, Etihad investirebbe 500 milioni subito, e altri 60 milioni nel 2015, per entrare con una quota tra il 45 e il 49% del capitale di una newco, in cui saranno conferite le attività operative di Alitalia, ma non i contenziosi passati. In cambio la compagnia degli Emirati ha chiesto 2.200 esuberi secchi, meno dei 2.600-3.000 ipotizzati finora. Quanto al delicato nodo del debito, la soluzione trovata vedrebbe le banche creditrici (Intesa Sanpaolo, Unicredit, Popolare di Sondrio e Mps, le prime due già azioniste rispettivamente con il 20,59% e il 12,99% del capitale) cancellare un terzo dell’indebitamento a breve (560 milioni) e convertire il resto in azioni.
«E’ un’ eccellente prospettiva per Alitalia. Questo investimento assicurerà stabilità finanziaria ed è la conferma del ruolo chiave di Alitalia quale asset infrastrutturale strategico per lo sviluppo del settore viaggi e del turismo nel nostro Paese», commenta l’amministratore delegato, Gabriele Del Torchio, che centra un obiettivo fondamentale per la sopravvivenza della compagnia da anni alla ricerca di un partner internazionale, dopo le nozze fallite con Klm (prima) e con Air France-Klm più di recente. Ma anche il ceo di Etihad, James Hogan, si dichiara «lieto» e confida in una conclusione positiva, sottolineando che «una partecipazione azionaria in Alitalia sarà utile non solo alle due compagnie, ma darà più scelta e maggiori opportunità di viaggio a chi si muove per affari e per turismo da e per l’Italia». Per il governo Renzi è un altro punto a favore: il matrimonio Etihad-Alitalia potrebbe avviare una nuova fase di importanti investimenti dall’estero, per rilanciare la crescita nel nostro Paese .
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