La mia storia

La fobia del volo: dubbi comuni, cause, soluzioni.
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marco67
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Messaggio da marco67 » 25 luglio 2014, 16:09

Ciao a tutti,

ho appena scritto la mia presentazione nell'altra sezione.
Quì mi preme invece raccontarmi, perchè penso che possa aiutare il mio percorso, mi scuso in anticipo per la noia
che potrò procurare a chi legge.

I primi 5 voli li ho fatti su dc9 credo alitalia (son passati 32 anni e non sono sicuro fosse alitalia o alisarda..del modello sono certo) per un viaggio studio in Francia. Sono stati bellissimi, ho passato il viaggio attaccato al finestrino ad ammirare il paesaggio.

Poi più nulla sino ai primi anni novanta, in cui per un rientro da Roma con meridiana ho dovuto affrontare un vero e proprio terrore! Da allora ho viaggiato una decina di volte sempre per brevi voli (cagliari-roma o cagliari-milano sempre meridiana) e ho sempre avuto terrore (di precipitare ovviamente).

Ricordo che nei primi voli avevo fiducia assoluta nel mezzo, non pensavo minimamente che potessi mai avere qualche
problema, e anzi, scherzando con mia madre che ne era terrorizzata, la finivo con "tanto se cadi muori e manco te ne accorgi".

Oggi mi ritrovo a combattere anche con l'aiuto di uno psicologo questa fobia, che mi penalizza moltissimo.
Da giugno scorso, seguo questo forum giornalmente e devo dire che mi ha aiutato moltissimo. Non sto a ripetere tutto il percorso mentale che ho fatto in un anno (l'ho scritto quì: http://www.md80.it/bbforum/viewtopic.ph ... 1&start=70), credevo di essere in via di guarigione. Abbiamo prenotato 10gg fa un viaggio in Portogallo,
(partirò lunedì prossimo) 2 voli all'andata e due al ritorno, e sino a qualche gg fa mi sentivo veramente sereno.

Quest'ultima settimana è stata dura. Prima il volo abbattuto, poi l'atr e ieri l'md83......mi hanno rispedito
a mesi e mesi fa. Evidentemente il lavoro di cesello sulla mia testa e sulle mie convinzioni poggia ancora su basi
incerte. E' dura ricostruire il proprio pensiero sulle ceneri di 32 anni vissuti male.

Fine dello sfogo

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Re: La mia storia

Messaggio da MartaP » 26 luglio 2014, 8:28

marco67 ha scritto: I primi 5 voli li ho fatti su dc9 credo alitalia (son passati 32 anni e non sono sicuro fosse alitalia o alisarda..del modello sono certo) per un viaggio studio in Francia. Sono stati bellissimi, ho passato il viaggio attaccato al finestrino ad ammirare il paesaggio.
Poi più nulla sino ai primi anni novanta, in cui per un rientro da Roma con meridiana ho dovuto affrontare un vero e proprio terrore!......Ricordo che nei primi voli avevo fiducia assoluta nel mezzo, non pensavo minimamente che potessi mai avere qualche problema.....
Ciao Marco :D
non ti preoccupare di essere noioso, scrivi e basta! :mrgreen:
A quanto pare sei passato da "Evviva, sono in volo, che bello" a " Oddio, voglio scendere!!! :shock:
Allora: cosa è successo?
marco67 ha scritto:Oggi mi ritrovo a combattere anche con l'aiuto di uno psicologo questa fobia, che mi penalizza moltissimo.Da giugno scorso, seguo questo forum giornalmente e devo dire che mi ha aiutato moltissimo. Non sto a ripetere tutto il percorso mentale che ho fatto in un anno (l'ho scritto quì: http://www.md80.it/bbforum/viewtopic.ph ... 1&start=70), credevo di essere in via di guarigione. Abbiamo prenotato 10gg fa un viaggio in Portogallo,
(partirò lunedì prossimo) 2 voli all'andata e due al ritorno, e sino a qualche gg fa mi sentivo veramente sereno.
Quest'ultima settimana è stata dura. Prima il volo abbattuto, poi l'atr e ieri l'md83......mi hanno rispedito
a mesi e mesi fa. Evidentemente il lavoro di cesello sulla mia testa e sulle mie convinzioni poggia ancora su basi
incerte. E' dura ricostruire il proprio pensiero sulle ceneri di 32 anni vissuti male.
Hai fatto bene ad affidarti ad un psicologo, anch'io l'ho fatto a suo tempo e mi è servito molto.

Senti, ti capisco: gli incidenti aerei di questo mese sono stati terribili.
Ma non è che gli incidenti in auto sono meno terribili. Ogni giorno, in qualsiasi quotidiano ci sono notizie di decine di persone che muoiono per strada. Poi, dalle mie parti, ultimamente è stata una carneficina, per i motociclisti.... :(

Ma l'aereo , nonostante gli incidenti che ci sono stati, rimane comunque il mezzo più sicuro per spostarsi.

Quando accadono questi incidenti è molto importante non farsi prendere dall'emotività, essere distaccati: il che non vuol dire essere insensibili, ma essere obbiettivi nel giudicare gli eventi.

Soprattutto perchè gli incidenti non sono presagi di sventura, o segni del destino... sono avvenimenti che devono essere analizzati dagli esperti che poi, al termine delle indagini, daranno direttive internazionali affinché non si ripetano più :wink:
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Re: La mia storia

Messaggio da flyingbrandon » 26 luglio 2014, 9:27

marco67 ha scritto: Quest'ultima settimana è stata dura. Prima il volo abbattuto, poi l'atr e ieri l'md83......mi hanno rispedito
a mesi e mesi fa. Evidentemente il lavoro di cesello sulla mia testa e sulle mie convinzioni poggia ancora su basi
incerte. E' dura ricostruire il proprio pensiero sulle ceneri di 32 anni vissuti male.

Fine dello sfogo
Non è detto che le basi siano incerte...semplicemente non hai ancora fatto diventare esperienza questo tuo nuovo modo di pensare. E quando qualcosa rimane "in teoria" si confronta con quello che rappresenta il tuo vissuto. Parti da un ottimo punto di partenza, ora, ma sappi che non puoi tornare a mesi fa...il dubbio...ciò che appare un passo indietro non è detto che necessariamente lo sia. Hai focalizzato il tuo nuovo modo di pensare...ciò che vuoi...ora continua a renderlo reale e ti sembrerà di uscire da un tunnel. Questa settimana non cambia sostanzialmente il panorama del mondo aereo e vedrai che alla fine dell'anno risulterà lo stesso tasso di incidenti aerei. Continui ad essere più esposto ad altre cause di morte...e non solo tu ma anche io che volo quotidianamente. Ciò che dovresti cercare di fare, abbandonando il tuo vecchio modo di pensare, è proprio quello di non sostituire il tutto con un nuovo modo di pensare...ma con un nuovo modo di vivere. Accettare come fatto certo che tu, come tutte le persone, un giorno morirai...e ,a meno che tu non decida di suicidarti, non è dato sapere quando e in quali circostanze....per cui il tuo vivere "serenamente" il tempo che ti rimane ,che va da minuti a anni, ti porterà non solo ad amare maggiormente la tua esistenza ma ad essere sicuro di aver fatto ciò che è in tuo potere per vivere bene la tua esistenza.
Ciao!
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Re: La mia storia

Messaggio da marco67 » 26 luglio 2014, 15:26

MartaP ha scritto: Ciao Marco :D
non ti preoccupare di essere noioso, scrivi e basta! :mrgreen:
A quanto pare sei passato da "Evviva, sono in volo, che bello" a " Oddio, voglio scendere!!! :shock:
Allora: cosa è successo?
eh....lo sapessi..neanche con l'aiuto dello psicologo siamo riusciti a trovare "la risposta".
La spiegazione che mi do io, è che a 15 anni ero molto immaturo, non pensavo al mio futuro, ma solo
al presente. E in quel presente fatto di scuola e di "scazzo adolescenziale" la morte non mi spaventava.
Oggi sono marito e padre felicissimo, la mia vita mi piace, il mio lavoro l'ho scelto io e ogni mattina
vado volentieri a svolgerlo. Ho progetti per il futuro, mio e per la famiglia. La morte sarebbe "un disastro" non solo per me, ma anche per i miei cari. Questa responsabilità la sento fortissima.

MartaP ha scritto:Hai fatto bene ad affidarti ad un psicologo, anch'io l'ho fatto a suo tempo e mi è servito molto.

Senti, ti capisco: gli incidenti aerei di questo mese sono stati terribili.
Ma non è che gli incidenti in auto sono meno terribili. Ogni giorno, in qualsiasi quotidiano ci sono notizie di decine di persone che muoiono per strada. Poi, dalle mie parti, ultimamente è stata una carneficina, per i motociclisti.... :(

Ma l'aereo , nonostante gli incidenti che ci sono stati, rimane comunque il mezzo più sicuro per spostarsi.
LO so, lo so, lo so, lo so...hai ragione perfettamente. Aggiungo un particolare non insignificante.
Sono cattolico, sono certo che dopo questa vita esiste altro...ma se anche non fossi religioso, se dopo la vita ci fosse solo "il nulla", ancora non cambierebbe molto. A me non spaventa tanto la morte in quanto tale, ma il modo in cui potrebbe arrivare. Sono terrorizzato dall'idea di accorgermi di quel momento e sopratutto di viverlo in situazioni angoscianti (affogare, morire in un incendio, precipitare in aereo...)
paradossalmente la morte che potrebbe statisticamente essere la più verosimile a venire a bussare alla mia porta, ossia l'incidente motociclistico, non mi spaventa, so che sarebbe un istante e poi tanti saluti.
..e lo so, sono strano....

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Re: La mia storia

Messaggio da marco67 » 26 luglio 2014, 15:46

flyingbrandon ha scritto:
Non è detto che le basi siano incerte...semplicemente non hai ancora fatto diventare esperienza questo tuo nuovo modo di pensare. E quando qualcosa rimane "in teoria" si confronta con quello che rappresenta il tuo vissuto. Parti da un ottimo punto di partenza, ora, ma sappi che non puoi tornare a mesi fa...il dubbio...ciò che appare un passo indietro non è detto che necessariamente lo sia. Hai focalizzato il tuo nuovo modo di pensare...ciò che vuoi...ora continua a renderlo reale e ti sembrerà di uscire da un tunnel.
lo spero davvero! lunedì mi aspettano due voli, se riuscirò a fare il primo, immagino che per il secondo sarà più facile...e chissà forse uscirò dal tunnel, uso il forse e la ragione la troverai sotto.


flyingbrandon ha scritto:Questa settimana non cambia sostanzialmente il panorama del mondo aereo e vedrai che alla fine dell'anno risulterà lo stesso tasso di incidenti aerei. Continui ad essere più esposto ad altre cause di morte...e non solo tu ma anche io che volo quotidianamente. Ciò che dovresti cercare di fare, abbandonando il tuo vecchio modo di pensare, è proprio quello di non sostituire il tutto con un nuovo modo di pensare...ma con un nuovo modo di vivere. Accettare come fatto certo che tu, come tutte le persone, un giorno morirai...e ,a meno che tu non decida di suicidarti, non è dato sapere quando e in quali circostanze....per cui il tuo vivere "serenamente" il tempo che ti rimane ,che va da minuti a anni, ti porterà non solo ad amare maggiormente la tua esistenza ma ad essere sicuro di aver fatto ciò che è in tuo potere per vivere bene la tua esistenza.
Ciao!
sino a pochi giorni fa chiudevo gli occhi e mi immaginavo in volo, a godere del panorama.
Da due giorni, dopo gli eventi e, non lo nascondo dopo l'intervento di gprd sulla sicurezza dei voli, in particolare col suo riferimento agli attentati in volo, mi si è gelato il sangue...chiudo gli occhi e mi vedo precipitare!
Sono consapevole che il giorno e l'ora non ci sono note, ma per un fifone come me, la remota possibilità è già di per se motivo di angoscia. Se fai il paio con la risposta che ho dato a MartaP, capisci che per me QUEL tipo di morte è tabù, non riesco ad accettarne la possibilità e di conseguenza cerco di evitare ogni situazione in cui si potrebbe verificare. (Inutile dire che per le stesse ragioni, anche i viaggi in nave - che essendo sardo frequento da quando sono ragazzino - sono diventati un incubo, mentre prima ci salivo con l'unico pensiero di divertirmi il più possibile).

ciao

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Re: La mia storia

Messaggio da flyingbrandon » 26 luglio 2014, 18:07

marco67 ha scritto:
eh....lo sapessi..neanche con l'aiuto dello psicologo siamo riusciti a trovare "la risposta".
La spiegazione che mi do io, è che a 15 anni ero molto immaturo, non pensavo al mio futuro, ma solo
al presente. E in quel presente fatto di scuola e di "scazzo adolescenziale" la morte non mi spaventava.
Oggi sono marito e padre felicissimo, la mia vita mi piace, il mio lavoro l'ho scelto io e ogni mattina
vado volentieri a svolgerlo. Ho progetti per il futuro, mio e per la famiglia. La morte sarebbe "un disastro" non solo per me, ma anche per i miei cari. Questa responsabilità la sento fortissima.
Questa non è una tua responsabilità. La morte è compresa nella vita...e tu non hai modo di garantire a te e alla tua famiglia il tuo NON morire...puoi solo sperare che avvenga il più tardi possibile. Ora...non conosco il tuo stile di vita ma sono certo che l'aereo non aumenterebbe in modo significativo la tua possibilità di morte...la moto sì e probabilmente altre cose che fai o non fai. Perché in quel caso non ti "pesa" la tua responsabilità? Queste sono "minchiate" che ci si racconta. Il fatto che a 15 tu non senta "la morte" sul collo non è questione di immaturità...è normale. Se crescendo hai imparato a "programmare" la tua vita...anche aldifuori del lavoro non è segno di maturità ma di aver erroneamente applicato uno schema mentale, necessario in qualche momento o attività, a tutta la tua esistenza...ma questo è un errore. Proprio perché la tua vita ti piace, proprio perché sei felice dovresti cercare di non costruiti una prigione esistenziale che ti lascia morire lentamente...perché, su questo, hai invece il pieno potere di fare diversamente.
marco67 ha scritto:
LO so, lo so, lo so, lo so...hai ragione perfettamente. Aggiungo un particolare non insignificante.
Sono cattolico, sono certo che dopo questa vita esiste altro...ma se anche non fossi religioso, se dopo la vita ci fosse solo "il nulla", ancora non cambierebbe molto. A me non spaventa tanto la morte in quanto tale, ma il modo in cui potrebbe arrivare. Sono terrorizzato dall'idea di accorgermi di quel momento e sopratutto di viverlo in situazioni angoscianti (affogare, morire in un incendio, precipitare in aereo...)
paradossalmente la morte che potrebbe statisticamente essere la più verosimile a venire a bussare alla mia porta, ossia l'incidente motociclistico, non mi spaventa, so che sarebbe un istante e poi tanti saluti.
..e lo so, sono strano....
Mettiamo un po' d'ordine...dici di sapere ciò che non sai...poi sei convinto che il tuo credere che qualcosa sia in un modo equivalga al fatto che lo sia. Decidi che quel tipo di incidenti ti portino a sapere che stai morendo e in modo angosciante e pensi che l'incidente in moto ti porti via in un istante. Perché? Ci sono persone che hanno agonizzato su un guard rail con dolori e coscienti. Come puoi pensare di sapere in che modo ciò avvenga? Anche negli altri che immagini tu potresti perdere i sensi e via. Quindi non puoi allontanare l'idea della morte e decidere che per te sia "un istante e tanti saluti". Io penso che in determinati momenti , anche se stai per morire, fai di tutto per non farlo. Ciò non ti permette, come per una malattia lunga o altro di analogo di "realizzare" in quel modo che stai simulando tu ora da una poltrona. Ciò Che ti verra in mente lo scoprirai...ma non puoi vivere costantemente con il pensiero di ciò che penseresti se non hai la morte sul collo. Queste sono "pippe mentali"...
Non sei strano...hai delle certezze dove non esistono e ricerchi certezze dove non ci sono...
Ciao!
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Re: La mia storia

Messaggio da flyingbrandon » 26 luglio 2014, 18:16

marco67 ha scritto:
lo spero davvero! lunedì mi aspettano due voli, se riuscirò a fare il primo, immagino che per il secondo sarà più facile...e chissà forse uscirò dal tunnel, uso il forse e la ragione la troverai sotto.
Non usare il forse...se vuoi parti...se non vuoi non lo fai. Non è una speranza è una decisione.
marco67 ha scritto:
sino a pochi giorni fa chiudevo gli occhi e mi immaginavo in volo, a godere del panorama.
Da due giorni, dopo gli eventi e, non lo nascondo dopo l'intervento di gprd sulla sicurezza dei voli, in particolare col suo riferimento agli attentati in volo, mi si è gelato il sangue...chiudo gli occhi e mi vedo precipitare!
Sono consapevole che il giorno e l'ora non ci sono note, ma per un fifone come me, la remota possibilità è già di per se motivo di angoscia. Se fai il paio con la risposta che ho dato a MartaP, capisci che per me QUEL tipo di morte è tabù, non riesco ad accettarne la possibilità e di conseguenza cerco di evitare ogni situazione in cui si potrebbe verificare. (Inutile dire che per le stesse ragioni, anche i viaggi in nave - che essendo sardo frequento da quando sono ragazzino - sono diventati un incubo, mentre prima ci salivo con l'unico pensiero di divertirmi il più possibile).
Puoi richiudere gli occhi e godere del panorama. La mente è tua. I pensieri sono tuoi. Non esiste , come ti ho risposto sopra, la morte tabù. Per meglio dire...se vuoi avere una probabilità pari a 0....allora non voli...poi non vai in nave...poi magari ti rendi conto della pericolosità della moto....allora non ci vai...poi di tutto ciò che ti viene in mente...e cerchi in ogni modo di fermare tutte le possibilità...ma, ovviamente, fallirai. Incendio in casa? Togli la corrente mentre dormi? Oltre al fallimento...la tua vita , forse, non sarà esattamente ciò che ti saresti aspettato. Le tue fobie diventeranno parte integrante della tua famiglia...se tu hai così paura anche i figli potrebbero crederci...e così via anche per loro...finchè qualcuno, discendente da te, non capisce che può vivere in modo diverso. Che mi dici? Bella prospettiva eh...
Ripeto...non puoi NON accettare quel concetto e ciò che ci ruota intorno...ogni tentativo è vano...genera sofferenza...e può diventare sempre più avvolgente fino a paralizzarti. Ma la morte, quella no, non la allontani. Allora, fossi in te, cercherei in ogni modo di guardare la vita....valutare sì ciò che è effettivamente pericoloso...e decidere , in modo consapevole, come viverti i tuoi istanti...il resto verrà....
Ciao!

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Re: La mia storia

Messaggio da marco67 » 26 luglio 2014, 22:56

flyingbrandon ha scritto:
Questa non è una tua responsabilità. La morte è compresa nella vita...e tu non hai modo di garantire a te e alla tua famiglia il tuo NON morire...puoi solo sperare che avvenga il più tardi possibile. Ora...non conosco il tuo stile di vita ma sono certo che l'aereo non aumenterebbe in modo significativo la tua possibilità di morte...la moto sì e probabilmente altre cose che fai o non fai. Perché in quel caso non ti "pesa" la tua responsabilità?
perchè l'illusione del controllo, unita all'esperienza dell'incidente precedente, mi dicono che in quel frangente
tengo il sangue freddo e faccio le cose corrette da fare.
Bada bene che non sto affermando che in un futuro uguale incidente me la caverei lo stesso a buon mercato: rispondo solo alla domanda. E aggiungo: l'esperienza (fortuita o meno), nutre la presunzione del controllo.
quindi mi chiedo da solo come mai le precedenti esperienze dei voli (tutti andati perfettamente) non nutrono allo stesso modo le mie convinzioni. Non so rispondermi.

flyingbrandon ha scritto:Mettiamo un po' d'ordine...dici di sapere ciò che non sai...poi sei convinto che il tuo credere che qualcosa sia in un modo equivalga al fatto che lo sia. Decidi che quel tipo di incidenti ti portino a sapere che stai morendo e in modo angosciante e pensi che l'incidente in moto ti porti via in un istante. Perché? Ci sono persone che hanno agonizzato su un guard rail con dolori e coscienti. Come puoi pensare di sapere in che modo ciò avvenga? Anche negli altri che immagini tu potresti perdere i sensi e via. Quindi non puoi allontanare l'idea della morte e decidere che per te sia "un istante e tanti saluti". Io penso che in determinati momenti , anche se stai per morire, fai di tutto per non farlo. Ciò non ti permette, come per una malattia lunga o altro di analogo di "realizzare" in quel modo che stai simulando tu ora da una poltrona. Ciò Che ti verra in mente lo scoprirai...ma non puoi vivere costantemente con il pensiero di ciò che penseresti se non hai la morte sul collo. Queste sono "pippe mentali"...
Non sei strano...hai delle certezze dove non esistono e ricerchi certezze dove non ci sono...
Ciao!
hai messo molta carne al fuoco, ho bisogno di rifletterci su prima di rispondere. anche perchè stai rivoltando come un guanto il mio modo di pensare. Hai una grande capacità di mettere il dito nella piaga (è un complimento)
ciao

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Re: La mia storia

Messaggio da marco67 » 26 luglio 2014, 23:06

flyingbrandon ha scritto: Oltre al fallimento...la tua vita , forse, non sarà esattamente ciò che ti saresti aspettato. Le tue fobie diventeranno parte integrante della tua famiglia...se tu hai così paura anche i figli potrebbero crederci...e così via anche per loro..
continuando a spingere il dito nella piaga di cui al messaggio precedente ;) tocchi un tasto che è discussione
giornaliera con mia moglie, che non ha fobie, ama viaggiare ed è stanca di farlo con i mezzi alternativi che propongo.
Hai ragione, hai ragione al 200%, io so di essere dalla parte del torto.....ma nonostante tutto, per quanto mi sforzi,
per quanto stia cercando di fare da un anno a questa parte, la soluzione del problema "farsela sotto al pensiero di morire in aereo" sta ancora lontana.
ad onor del vero comunque devo dire che il pensiero di un incidente (inteso come guasto) la stavo superando...accidenti a questa sfortunata e tragica settimana e al post di gprd che mi ha aperto una nuova paranoia..(senza per altro averne nessuna colpa sia chiaro).

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Re: La mia storia

Messaggio da flyingbrandon » 27 luglio 2014, 1:23

marco67 ha scritto:
perchè l'illusione del controllo, unita all'esperienza dell'incidente precedente, mi dicono che in quel frangente
tengo il sangue freddo e faccio le cose corrette da fare.
Bada bene che non sto affermando che in un futuro uguale incidente me la caverei lo stesso a buon mercato: rispondo solo alla domanda. E aggiungo: l'esperienza (fortuita o meno), nutre la presunzione del controllo.
quindi mi chiedo da solo come mai le precedenti esperienze dei voli (tutti andati perfettamente) non nutrono allo stesso modo le mie convinzioni. Non so rispondermi.
Che c'entra quello che hai fatto? Confermi comunque che in frangenti prossimi alla morte sei lucido...ma tu non hai modo di sapere se in un incidente in moto o in una nave che affonda hai modo, attraverso la tua lucidità, di uscirne. Che l'illusione del controllo venga nutrita è ovvio...la differenza del volo è che laddove sei stato protagonista ti fornisci più meriti che fortuna...in aereo sai di non essere parte integrante "del salvataggio"...ma quelli lì davanti hanno la stessa lucidità dimostrata da te più un addestramento alle spalle per fronteggiare il problema. Nello stesso modo in cui ti devi fidare di tutte le circostanze al contorno che ti hanno permesso , quella volta, di cavartela lo devi fare anche nell'altro contesto...che sia aereo/nave/treno. Sapere che il controllo è una illusione...nel senso che non avrai mai la totalità del controllo ti permette di concentrarti serenamente su ciò che puoi effettivamente fare per migliorare o salvare la tua vita. La consapevolezza penso sia uno degli aspetti più "forti" che si possano coltivare. Morale..non devi MAI nutrire delle convinzioni...devi solo portare consapevolezza nella tua vita per mantenere quella lucidità...poi ci saranno cose che potrai cambiare e altre no...e questo aspetto passa sotto l'accettazione della vita.

marco67 ha scritto:
hai messo molta carne al fuoco, ho bisogno di rifletterci su prima di rispondere. anche perchè stai rivoltando come un guanto il mio modo di pensare. Hai una grande capacità di mettere il dito nella piaga (è un complimento)
ciao
È solo obiettività...quella che tu "perdi" nel momento in cui ti convinci di qualcosa...e a proposito di questo ti rispondo anche a quello che hai scritto nell'altro post....
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Re: La mia storia

Messaggio da flyingbrandon » 27 luglio 2014, 1:39

marco67 ha scritto:
continuando a spingere il dito nella piaga di cui al messaggio precedente ;) tocchi un tasto che è discussione
giornaliera con mia moglie, che non ha fobie, ama viaggiare ed è stanca di farlo con i mezzi alternativi che propongo.
Hai ragione, hai ragione al 200%, io so di essere dalla parte del torto.....ma nonostante tutto, per quanto mi sforzi,
per quanto stia cercando di fare da un anno a questa parte, la soluzione del problema "farsela sotto al pensiero di morire in aereo" sta ancora lontana.
ad onor del vero comunque devo dire che il pensiero di un incidente (inteso come guasto) la stavo superando...accidenti a questa sfortunata e tragica settimana e al post di gprd che mi ha aperto una nuova paranoia..(senza per altro averne nessuna colpa sia chiaro).
Non è lontana...l'hai vissuta...ora sei tornato al vecchio modo di pensare. Spesso , per quanto ti appaia paradossale, è una volontà...che si cela perfettamente nel tentativo di cercare/sperare di superare. Pensare che il post di gprd, così come la settimana "tragica" siano i motori è un alibi....ed è lo stesso con cui da una parte dici di sentire la responsabilità della tua morte nei confronti della tua famiglia...e guarda caso con qualcosa che ha una probabilità molto remota di accadere...ma non ti poni il problema di "rovinare" la vita delle stesse persone , nella realtà e non nella fantasia. Ho estremizzato per farti passare il concetto che tu non stai pensando a loro quando pensi di morire...pensi a te...e semmai a te che perdi loro. Per questo non te ne frega una mazza di "rovinare" l'esistenza...perché tu hai paura. Essere consapevoli passa proprio dall'accettare OGNI aspetto....e se questo passa dal fatto che tu debba pensare a te....ok...ti caghi sotto a volare...manda loro in volo e tu vai in auto. Primo punto per rispettare te stesso e non rovinare la vita altrui. Potrebbe scocciarti di passare per caga sotto , per il volo, ma visto che è proprio così non devi fingere che non lo sia. Poi torna al rapporto tra te e l'aereo. Non è l'aereo il problema...perché tu, ora, non ti stai cagando perché sei a bordo di un aereo che sobbalza ma solo perché pensi. Ok...allora il tuo modo di pensare non è funzionale alla tua vita. Allora concentrati sul tuo pensiero...lasciati la libertà di cagarti addosso quando sarai a bordo....così come quella di divertirti...non lo puoi sapere. La mente è un TUO valido strumento...tu non la usi...non trovi la dimensione del tuo "controllo" e per questo lo ricerchi la fuori. Ma che cerchi? Torna a te...il viaggio è estremamente interessante...paure comprese...fanno parte della tua vita...non combattere nessun aspetto della tua vita...accettalo e guarda che succede. Gioca con la tua mente...scherza...non prenderti troppo sul serio...non essere un modello per alcuno...vivi c***o!
Ciao!
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Re: La mia storia

Messaggio da flyingbrandon » 27 luglio 2014, 8:50

marco67 ha scritto: anche perchè stai rivoltando come un guanto il mio modo di pensare. Hai una grande capacità di mettere il dito nella piaga (è un complimento)
ciao
Marco, sai qual'è il punto? Non sono io che sto rivoltando il tuo modo di pensare...sei tu che l'hai ribaltato , o te l'hanno ribaltato, e ti è parsa una buona idea tenerlo così... :mrgreen:
Scherzi a parte...il punto centrale della questione, e che capita spesso a tante persone è che non cercano di capire perché qualcosa accada, che sia pensiero, malattia, sentimento, ma vogliono che non accada punto e basta. Ma questo, oltre a non avere senso, porta a delle "soluzioni" folli se viste con un certo distacco....per questo, spesso, essere un osservatore esterno dei nostri pensieri, senza identificarci, porta una chiarezza tale per cui ti dici "maddaiiii...no impossibile che io facessi così". Tutti abbiamo il problema di doverci tagliare le unghie di tanto in tanto...io quando cresce la taglio...tu stai cercando di strappartela dalla falange perché non vuoi che cresca...e senti male....mamma che male....ma chi te lo fa fare? Quando cresce....la tagli (se a bordo avrai paura la risolverai). Questa è accettazione e non richiede particolari soluzioni no? Tu invece stai lì soffri, tiri, ti si gonfia il dito...ma tu continui perché "hai deciso che debba essere così". Non ti verrebbe mai in mente di innamorarti di una donna che non esiste, che non conosci, che non hai mai visto, solo perché ci pensi...e tu non stai precipitando con l'aereo...
Ciao!
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Re: La mia storia

Messaggio da MartaP » 27 luglio 2014, 9:52

marco67 ha scritto: eh....lo sapessi..neanche con l'aiuto dello psicologo siamo riusciti a trovare "la risposta".
.....Oggi sono marito e padre felicissimo, la mia vita mi piace, il mio lavoro l'ho scelto io e ogni mattina
vado volentieri a svolgerlo. Ho progetti per il futuro, mio e per la famiglia. La morte sarebbe "un disastro" non solo per me, ma anche per i miei cari. Questa responsabilità la sento fortissima.
Eccola qui, la risposta! :D
Comunque ti cito le parole di Luca Evangelisti: le cito spesso, a chi ha paura di volare:

"La fobia è come uno scoglio che giace sul fondo della nostra personalità. Si trova lì da moltissimo tempo, invisibile.
A volte non ne siamo neanche consapevoli.
Poi capita un evento che rompe gli equilibri: un evento scatenante.Ovverosia un evento stressante traumatico che, direttamente o indirettamente, è legato all'idea della morte.

Questo evento fa da spartiacque: prima ci si sente forti, leggeri, inconsapevoli. Dopo ci scopriamo più fragili, insicuri, maggiormente consci dei rischi che si corrono nella vita.
E una leggera turbolenza viene ritenuta presagio di un disastro.
Da quel momento in poi subentra la paura dell'aereo. Gli aerei non sono più sicuri, viaggiare in aria è più rischioso che viaggiare con i piedi per terra, le emozioni non sono più controllabili e c'è il rischio di perdere il controllo"

Indovina un po': questi sono i primi dieci eventi stressanti scatenanti:

1.Morte del coniuge
2.Divorzio
3.Separazione dei coniugi
4.Carcerazione
5.Morte di un familiare stretto
6.Malattia o ferita
7.Matrimonio
8.Licenziamento
9.Riconciliazione coniugale
10.Pensionamento

A prescindere dalla causa, però, devi riflettere su ciò che ti ha scritto Brandon :mrgreen:
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Re: La mia storia

Messaggio da camicius » 28 luglio 2014, 15:16

MartaP ha scritto: Senti, ti capisco: gli incidenti aerei di questo mese sono stati terribili.
È un'altra vittima inconsapevole della differenza di visibilità degli incidenti.
Sai di un incidente in macchina solo se fa moltissimi morti o se coinvolge qualcuno di vicino a te. Se un abitante del palazzo a fianco al tuo muore in un incidente non lo sai, ma sai della comitiva di olandesi e malesi che andavano in Malesia o del volo regionale thailandese.
flyingbrandon ha scritto: Per meglio dire...se vuoi avere una probabilità pari a 0....allora non voli...poi non vai in nave...poi magari ti rendi conto della pericolosità della moto....allora non ci vai...poi di tutto ciò che ti viene in mente...e cerchi in ogni modo di fermare tutte le possibilità
Attenzione al letto: la maggior parte delle persone muore a letto!

Con ciò non voglio dire che è meglio se dormi sul divano, era per portare il discorso di flyingbrandon all'estremo....


ciao
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Re: La mia storia

Messaggio da MartaP » 2 agosto 2014, 14:07

camicius ha scritto: È un'altra vittima inconsapevole della differenza di visibilità degli incidenti.
Sai di un incidente in macchina solo se fa moltissimi morti o se coinvolge qualcuno di vicino a te. Se un abitante del palazzo a fianco al tuo muore in un incidente non lo sai, ma sai della comitiva di olandesi e malesi che andavano in Malesia o del volo regionale thailandese.
..eh si Andrea :wink:
...d'altronde anch'io una volta ragionavo così... :roll:
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Re: La mia storia

Messaggio da tartan » 2 agosto 2014, 14:26

MartaP ha scritto:Indovina un po': questi sono i primi dieci eventi stressanti scatenanti:

1.Morte del coniuge
2.Divorzio
3.Separazione dei coniugi
4.Carcerazione
5.Morte di un familiare stretto
6.Malattia o ferita
7.Matrimonio
8.Licenziamento
9.Riconciliazione coniugale
10.Pensionamento

A prescindere dalla causa, però, devi riflettere su ciò che ti ha scritto Brandon :mrgreen:
Il mio primo ed unico effetto scatenante è stata la consapevolezza che i miei genitori, per semplici motivi di età, non erano più il riferimento sicuro della mia vita ma ero rimasto solo e dovevo, anzi, potevo contare solo su di me. Questa riflessione automatica e non cercata mi ha creato una serie di problemi che non avrei mai creduto di poter avere. Ne sono uscito solo quando ho capito a cosa dovevo imputare la trasformazione che era avvenuta in me e nel momento stesso che l'ho saputa accettare ed affrontare. Da quel momento è tornato tutto come prima ma con una consapevolezza maggiore che mi ha notevolmente aiutato, poi, quando è avvenuto l'altro momento stressante, il punto 1. Gli altri punti non sono particolarmente stressanti per me. Quello che temo moltissimo e che forse non riuscirei a superare me lo tengo per me, ma, almeno secondo natura, non dovrei subirlo.
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Re: La mia storia

Messaggio da Valerio Ricciardi » 3 agosto 2014, 7:46

tartan ha scritto: Quello che temo moltissimo e che forse non riuscirei a superare me lo tengo per me, ma, almeno secondo natura, non dovrei subirlo.
Vale per tutti, a cominciare per primo da me (solo l'idea in astratto mi annienta), Pino. Pure, per colmo di ingiustizia statistica è un evento a probabilità non nulla, probabilità che si può cercare di minimizzare col nostro operato cosciente ma mai annullare. E penso che nessuno saprebbe affrontarlo. Nessuno.
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Re: La mia storia

Messaggio da marco67 » 14 agosto 2014, 13:30

Ciao,
sono tornato l'altra notte dalle ferie, 15 gg senza computer, internet, telegiornali....insomma una buona vacanza.
Ho seguito il consiglio di flyingbrandon:

"Torna a te...il viaggio è estremamente interessante...paure comprese...fanno parte della tua vita...non combattere nessun aspetto della tua vita...accettalo e guarda che succede. Gioca con la tua mente...scherza...non prenderti troppo sul serio...non essere un modello per alcuno...vivi c***o!"

Ho fatto i 4 voli previsti, ho provato la mia prima "leggera turbolenza", il mio primo volo notturno.
Guarito? no. In via di miglioramento? SI!

Desidero ringraziare flyingbrandon per i vari spunti che mi ha dato, sono stati uno stimolo per cominciare un percorso (che ancora devo fare). Grazie anche a MartaP che probabilmente ha scoperto la causa iniziale del mio malessere.
Grazie per gli altri interventi per i quali posso solo dire che anche per me quell'idea è terrificante....

Devo riconoscere che questo forum è stata una delle poche cose di cui ho avuto nostalgia in questi 15 gg di ferie ;)

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Re: La mia storia

Messaggio da flyingbrandon » 14 agosto 2014, 16:28

marco67 ha scritto:
Ho fatto i 4 voli previsti, ho provato la mia prima "leggera turbolenza", il mio primo volo notturno.
Guarito? no. In via di miglioramento? SI!
Guarito? Sì. In via di miglioramento? Sì.
In realtà non avevi prima una malattia...e non ce l'hai ora. Tu hai vissuto una esperienza...e, da ciò che scrivi, l'hai vissuta con piena consapevolezza...e questo è vivere. Ancora ti capita di non vivere nel momento? Ok...ma questo non è un problema...rappresenta e rappresenterà la tua "spia" di segnalazione per avvisarti che stai uscendo fuori dalla strada che hai deciso di percorrere. cosa vuoi di più? E questa non è "malattia"...da cui devi guarire...è efficienza.
marco67 ha scritto: Desidero ringraziare flyingbrandon per i vari spunti che mi ha dato, sono stati uno stimolo per cominciare un percorso (che ancora devo fare).
Grazie...ma non è me che devi ringraziare...devi solo ringraziarti e farti i complimenti. Il percorso non lo devi ancora fare...lo stai facendo e....se tutto va bene...durerà tutta la vita. Non sono sicuro ma penso che il giorno in cui ti sembrerà di aver compiuto tutto il percorso...sarai in errore...ma non importa...risolverai anche quello...
marco67 ha scritto: Devo riconoscere che questo forum è stata una delle poche cose di cui ho avuto nostalgia in questi 15 gg di ferie ;)
Ah però...noi di te invece pè gnente...eravamo abbastanza contenti che ti fossi levato dai maroni... :mrgreen:
Ciao!
....e complimenti....



P.S. Io TV e telegiornali li ho tolti da anni...devo dire che è un bel passo avanti per il proprio benessere... :mrgreen:
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Re: La mia storia

Messaggio da marco67 » 14 agosto 2014, 19:14

flyingbrandon ha scritto: Ah però...noi di te invece pè gnente...eravamo abbastanza contenti che ti fossi levato dai maroni... :mrgreen:
Ciao!

ah non avevo dubbi in merito :D :D

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Re: La mia storia

Messaggio da MartaP » 14 agosto 2014, 21:47

marco67 ha scritto:Ciao, sono tornato l'altra notte dalle ferie, 15 gg senza computer, internet, telegiornali....insomma una buona vacanza.
Desidero ringraziare flyingbrandon per i vari spunti che mi ha dato, sono stati uno stimolo per cominciare un percorso (che ancora devo fare). Grazie anche a MartaP che probabilmente ha scoperto la causa iniziale del mio malessere.
Grazie per gli altri interventi per i quali posso solo dire che anche per me quell'idea è terrificante....
Devo riconoscere che questo forum è stata una delle poche cose di cui ho avuto nostalgia in questi 15 gg di ferie ;)
Mi fa piacere di esserti stata d'aiuto :D
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