Può una turbolenza far sentir male i piloti?

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Re: Può una turbolenza far sentir male i piloti?

Messaggio da sidew » 13 aprile 2015, 9:57

Lampo 13 ha scritto:Era tosta da fare con quella strumentazione, ma con fatica e a forza di strilli dell'istruttore ci si riusciva. A cosa serviva? Ad imparare a volare con quella strumentazione assurda.
Mi viene dal sorridere a immaginare la scena, in due sul G91T con dietro l'istruttore che sbraita... :mrgreen:

Mio nonno mi raccontava delle prime esperienze di volo alla accademia, sui biplani nel 1933 che una volta gli hanno fatto la ramanzina per avere fatto le acrobazie senza autorizzazione...
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Re: Può una turbolenza far sentir male i piloti?

Messaggio da Lampo 13 » 13 aprile 2015, 10:07

musicaldoc ha scritto:Insomma....vedo enormi similitudini tra due mezzi che in fin dei conti navigano entrambi nei fluidi. Uno probabilmente affascina di più ma purtroppo perdona molto meno....a meno che non ti avventuri su catamarani di 72 piedi sui foils a 40-50 Kts oppure su una VOLVO OCEAN 65 nei 50 urlanti :mrgreen:

Ciao!
Guarda, sono assolutamente d'accordo con te sulle molte similitudini.
Ho avuto modo di navigare parecchie volte e abbastanza a lungo con un amico Skipper ad un livello piuttosto alto, un allievo di Straulino e che ha fatto regate tipo la Fastnet. Insomma io ero solo il mozzo! Ma qualche volta sono stato al timone da solo, una notte tra Ponza e Gaeta, un'altra portando un 12 metri con lui da Fiumicino a Porto Ercole, esperienze esaltanti, piene di emozione e si, certamente la barca si "sente", si riesce a percepire la planata e con un po' di attenzione a timonare (scusa le imprecisioni) per mantenerla in planata più a lungo possibile. OK, per me era difficile, magari per voi bravi è banale!
La differenza rispetto al volo strumentale con le sue eventuali vertigini, è che in barca si ha un riferimento visivo, una linea dell'orizzonte, anche di notte, che da comunque una "risistemata" ai segnali provenienti dalle chiappe e dalle orecchie. Quando in aereo vai in vertigine, magari per un raffreddore che ti "sbilancia" i segnali provenienti dal sistema vestibolare, se ti lasci andare alle sensazioni non ti senti male, sei perfettamente a tuo agio, solo che ti ritrovi "a capa 'e sotto". Il problema fisico nasce nel momento in cui ti obblighi a seguire l'orizzonte artificiale , lo tieni al centro, sei con le ali livellate ma il tuo corpo "urla" che sei inclinato di 30°, magari di 45°, da un lato!
Ovviamente se hai l'autopilota tutto è più semplice, l'aereo va dritto e tu devi solo fare qualche cosa per risistemarti le orecchie.
PS.
Quanto ai segnali provenienti dalle chiappe, le tensioni muscolari, eccetera, ho sempre scritto che l'aereo si "porta" con il c**o, per questo le tre cinture che bloccano le anche vanno strette bene, per diventare tutt'uno con l'aereo e a quel punto riesci a sentire ed anticipare le variazioni prima che siano indicate da quei cosi lenti chiamati strumenti, lavorando di anticipo riesci ad evitare l'overcontrollo ed un avvicinamento con turbolenza e vento a raffiche diventa un pochino più semplice. :wink:

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Re: Può una turbolenza far sentir male i piloti?

Messaggio da flyingbrandon » 13 aprile 2015, 10:11

Lampo 13 ha scritto: Quanto ai segnali provenienti dalle chiappe, le tensioni muscolari, eccetera, ho sempre scritto che l'aereo si "porta" con il c**o, per questo le tre cinture che bloccano le anche vanno strette bene, per diventare tutt'uno con l'aereo e
Concordo! Anche sulle macchine da corsa ti legano stretto....ma stretto....ma stretto. A volte te mettevano un piede sul torace per stringere di più... :mrgreen: per forza diventi tutt'uno... :D
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Re: Può una turbolenza far sentir male i piloti?

Messaggio da Lampo 13 » 13 aprile 2015, 10:44

musicaldoc ha scritto:
Lampo 13 ha scritto:
flyingbrandon ha scritto:
Blues77 ha scritto: Pressoché impossibile che i sensi forniscano indicazioni corrette a dispetto degli strumenti?
Cioè che la donna nuda sia realmente una donna nuda e non Homer Simpson? :D
Grazie
No non è affatto impossibile. Per questo sono ridondanti. Per questo fai un cross check per verificare che sia tu e non lo strumento. Mi è successo con un aereo da turismo che fosse l'orizzonte artificiale a processionare...controlli la bussola, il virosbandometro, tutto ciò che ti possa dare indicazione del fatto che tu stia andando dritto oppure no. Se sei tu ti fidi ciecamente dello strumento , anche se, è davvero pesantissimo. A me è capitato 3 volte, di cui una sola in linea, ed è davvero una lotta. La prima avevo perfino la sensazione di avere la spalla appoggiata a qualcosa perché mi sentivo in virata...e sono contento che la prima colta mi sia capitata con l'istruttore a bordo.
Ciao!
La precessione giroscopica era un difetto insito negli orizzonti artificiali del MB326 e del G91T. Fortunatamente era un difetto che si manifestava solo sull'asse verticale, in pratica durante una virata cambiava l'indicazione dell'assetto verticale dell'aeroplano. C'era un "nottolino" con il quale si poteva variare in alto e in basso la posizione della sagomina dell'aereo. Non aveva senso farlo perché una volta terminata la virata l'assetto tornava grossomodo nella posizione iniziale e sarebbe stato un continuo inseguire...
Ci insegnarono ad effettuare un controllo incrociato che sfruttava l'orizzonte artificiale per la inclinazione delle ali e per le correzioni di assetto verticali. Si usavano cioè gli strumenti a capsula per controllare l'errore, il variometro dava una indicazione rapida della tendenza, l'altimetro dava una indicazione quantitativa e a quel punto si guardava l'orizzonte non per impostare un assetto ma per impostare una correzione, per esempio 5° up rispetto a quanto indicava in quel momento, poi si andavano a controllare gli effetti della correzione ed eventualmente si rifiniva... e così via.
Con questo sistema rozzo ma efficace si facevano sul G91T le cosiddette salite operative che consistevano nel effettuare una salita (spero di ricordare i parametri) in una virata costante dovendo mantenere i seguenti requisiti, 300 IAS, 60°di inclinazione alare, ogni 15" si dovevano fare 90°di variazione di prua, 1.500 ft di quota, poi al secondo giro si riduceva a 270 IAS, 45" di inclinazione sempre 90°ma 1.000 ft. In due minuti si saliva in IMC di 10.000ft restando praticamente sul punto. Era tosta da fare con quella strumentazione, ma con fatica e a forza di strilli dell'istruttore ci si riusciva. A cosa serviva? Ad imparare a volare con quella strumentazione assurda.
Lampo, tutto quello che scrivi mi convince sempre più che il mio sogno di prendere il PPL a 53 anni è, a parte il discorso economico attuale, una mezza follia. Sono cose che vanno imparate da giovani, in barca puoi imparare a qualsiasi età, se non sei un pazzo grandi danni non ne fai, al massimo finisci in spiaggia, per aria è tutto più complesso e rapido....anche non su un fighter secondo me.

Se mai mi decidessi, credo che prenderei il PPL per volare poi solo in compagnia di un copilota stra-straesperto, per il piacere di pilotare!!

Vista la mia estrazione velica In realtà mi attraggono molto gli alianti e credo che un buon pilota dovrebbe sempre avere anche un'esperienza di gliding, correggimi se sbaglio, ma il fatto di pilotare quasi sempre in solo non mi attrae per niente....e tutto sommato anche il fatto di avere ali "smontabili" :)
L'idea dell'aliante mi sembra perfetta, è economico, ti darebbe la "vera" sensazione del volo ed è anche una attività piuttosto sicura, se fatta seriamente, come tutto. Ricordati sempre che i piloti della Luftwaffe, quelli che poi pilotarono i ME109, che fecero i blitzkrieg, erano cresciuti tra le due guerre allenandosi sugli alianti!
Quanto il volare da soli... ora dirò qualche cosa che potrebbe creare polemiche, ma credo che ad un pilota che non abbia mai volato da solo mancherà sempre qualche cosa.
In più con gli alianti ti puoi togliere il gusto di fare alcune manovre acrobatiche... a suo tempo! :D

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Re: Può una turbolenza far sentir male i piloti?

Messaggio da flyingbrandon » 13 aprile 2015, 11:33

Lampo 13 ha scritto: Quanto il volare da soli... ora dirò qualche cosa che potrebbe creare polemiche, ma credo che ad un pilota che non abbia mai volato da solo mancherà sempre qualche cosa.
No dai....è ovvio che manca qualcosa se non voli da solo...
Certi stati "quasi meditativi", solo da "solo "puoi raggiungerli... :mrgreen: ho sempre consigliato il percorso modulare, rispetto a quello integrato, anche perché hai molte più ore da solo...l'esperienza cresce a dismisura volando da solo...soprattutto all'inizio.
Ciao!
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Re: Può una turbolenza far sentir male i piloti?

Messaggio da TheClubber » 13 aprile 2015, 18:28

A me è capitato in un paio di occasioni di essere a bordo di un aereo e durante la discesa, soprattutto in finale, subire degli sballottamenti che, all'epoca, mi sembrarono assurdi.
Una volta, la ricordo chiaramente, in atterraggio ad Eindhoven. C'era vento, molto forte (d'altronde, l'Olanda!) e lo sballottamento era veramente severo.
Quando capitano queste situazioni, cerco di respirare normalmente e, se possibile, mastico una gomma in modo da annullare l'eventuale sensazione di nausea. Ultimamente mi capita spesso di soffrirne, soprattutto se mi convinco che la situazione è "preoccupante".
Settimana scorsa sono stato sul Lago Maggiore e ho dovuto ricorrere allo stesso espediente. Peraltro avevo appena pranzato!
Spesso è tanto una questione di testa.

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Re: Può una turbolenza far sentir male i piloti?

Messaggio da Lampo 13 » 13 aprile 2015, 18:40

Beh, si spera che un Pilota non abbia di questi problemi di testa! :D

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Re: Può una turbolenza far sentir male i piloti?

Messaggio da TheClubber » 14 aprile 2015, 10:47

Lampo 13 ha scritto:Beh, si spera che un Pilota non abbia di questi problemi di testa! :D

Penso che quel tipo di lavoro alleni a sopportare certe situazioni anche psicologiche. Eccezioni a parte.


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Re: Può una turbolenza far sentir male i piloti?

Messaggio da musicaldoc » 15 aprile 2015, 0:26

Lampo 13 ha scritto:
musicaldoc ha scritto:Insomma....vedo enormi similitudini tra due mezzi che in fin dei conti navigano entrambi nei fluidi. Uno probabilmente affascina di più ma purtroppo perdona molto meno....a meno che non ti avventuri su catamarani di 72 piedi sui foils a 40-50 Kts oppure su una VOLVO OCEAN 65 nei 50 urlanti :mrgreen:

Ciao!
Guarda, sono assolutamente d'accordo con te sulle molte similitudini.
Ho avuto modo di navigare parecchie volte e abbastanza a lungo con un amico Skipper ad un livello piuttosto alto, un allievo di Straulino e che ha fatto regate tipo la Fastnet. Insomma io ero solo il mozzo! Ma qualche volta sono stato al timone da solo, una notte tra Ponza e Gaeta, un'altra portando un 12 metri con lui da Fiumicino a Porto Ercole, esperienze esaltanti, piene di emozione e si, certamente la barca si "sente", si riesce a percepire la planata e con un po' di attenzione a timonare (scusa le imprecisioni) per mantenerla in planata più a lungo possibile. OK, per me era difficile, magari per voi bravi è banale!
La differenza rispetto al volo strumentale con le sue eventuali vertigini, è che in barca si ha un riferimento visivo, una linea dell'orizzonte, anche di notte, che da comunque una "risistemata" ai segnali provenienti dalle chiappe e dalle orecchie. Quando in aereo vai in vertigine, magari per un raffreddore che ti "sbilancia" i segnali provenienti dal sistema vestibolare, se ti lasci andare alle sensazioni non ti senti male, sei perfettamente a tuo agio, solo che ti ritrovi "a capa 'e sotto". Il problema fisico nasce nel momento in cui ti obblighi a seguire l'orizzonte artificiale , lo tieni al centro, sei con le ali livellate ma il tuo corpo "urla" che sei inclinato di 30°, magari di 45°, da un lato!
Ovviamente se hai l'autopilota tutto è più semplice, l'aereo va dritto e tu devi solo fare qualche cosa per risistemarti le orecchie.
PS.
Quanto ai segnali provenienti dalle chiappe, le tensioni muscolari, eccetera, ho sempre scritto che l'aereo si "porta" con il c**o, per questo le tre cinture che bloccano le anche vanno strette bene, per diventare tutt'uno con l'aereo e a quel punto riesci a sentire ed anticipare le variazioni prima che siano indicate da quei cosi lenti chiamati strumenti, lavorando di anticipo riesci ad evitare l'overcontrollo ed un avvicinamento con turbolenza e vento a raffiche diventa un pochino più semplice. :wink:
Straulino, un mito, quanto avrei voluto vederlo risalire il Tamigi e ormeggiare il Vespucci a vela :shock:

Me lo immaginavo che anche tu avevi "il potere della planata" nelle mani :wink: , non poteva essere altrimenti, i piloti (due Comandanti di A320) che avevo conosciuto ai corsi istruttori di vela, avevano una rapidità ad apprendere incredibile, si capiva lontano un Parsec che erano abituati a "ben altro" :)

Sì hai ragione, ci ho ripensato ed è vero, anche di notte senza la luna, riesci sempre almeno a percepire visivamente l'orizzonte marino ed è un grosso ed inconscio aiuto a tenere sotto controllo le sensazioni. Non escludo che lo stare meglio al timone dipenda anche da quello, dal concentrarsi anche su un punto di riferimento visivo.

Deve essere invece un'esperienza da incubo, almeno la prima volta, tenere l'aereo livellato guardando l'orizzonte artificiale su uno strumentino davanti a te mentre i sensi dicono tutt'altro :x
Lampo 13 ha scritto:per questo le tre cinture che bloccano le anche vanno strette bene, per diventare tutt'uno con l'aereo e a quel punto riesci a sentire ed anticipare le variazioni prima che siano indicate da quei cosi lenti chiamati strumenti, lavorando di anticipo riesci ad evitare l'overcontrollo ed un avvicinamento con turbolenza e vento a raffiche diventa un pochino più semplice. :wink:
L'aereo come estensione del proprio corpo.... :wink:

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Re: Può una turbolenza far sentir male i piloti?

Messaggio da musicaldoc » 15 aprile 2015, 0:45

flyingbrandon ha scritto:
Lampo 13 ha scritto: Quanto ai segnali provenienti dalle chiappe, le tensioni muscolari, eccetera, ho sempre scritto che l'aereo si "porta" con il c**o, per questo le tre cinture che bloccano le anche vanno strette bene, per diventare tutt'uno con l'aereo e
Concordo! Anche sulle macchine da corsa ti legano stretto....ma stretto....ma stretto. A volte te mettevano un piede sul torace per stringere di più... :mrgreen: per forza diventi tutt'uno... :D
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Re: Può una turbolenza far sentir male i piloti?

Messaggio da FAS » 28 aprile 2015, 8:11

Lampo 13 ha scritto:
FAS ha scritto:
Lampo 13 ha scritto: Per questo gli strumenti degli aeroplani certificati per volare in IMC sono ridondanti...
Scusa non capisco il concetto ...la tua asserzione non mi é chiara, puoi semplificare?
Intendo che, per esempio, la presa statica non è unica, così come il pitot, gli strumenti hanno input multipli che vengono comparati, insomma non puoi andare in volo in IMC con una strumentazione che sia composta da 4 strumenti basici ad input singolo senza rischiare di farti male.
Bla bla bla
Forse ho usato non correttamente la parola ridondante.


continuo a non capire…perdonami
la ridondanza è dipendente dalla categoria IMC?
Quale è il requisito che ti porta ad avere un determinato livello di ridondanza?

….volare IFR in IMC….
….certificazione IMC…
si può allora volare IFR nonostante limitazioni IMC se sei ridondante?
Ma ridondante per cosa? Per quale sistema? Per quali parametri?
Quali sono gli input multipli di cui parli e servono a quale sistema per cosa?

Quali sono i requisiti minimi per IMC?
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Re: Può una turbolenza far sentir male i piloti?

Messaggio da Lampo 13 » 28 aprile 2015, 8:23

FAS, ci fai o ci sei? Io non ho interesse a polemizzare.
Quello che ho scrtto è ovvio. Un aeroplano con cui devi volare in IMC secondo le regole IFR non può avere una strumentazione di base singola, senza doppi strumenti e input multipli senza il rischio di farsi male!
Io non conosco, e non mi interessa di conoscere, i requisiti di certificazione, quella è materia tua, ma so per certo che se dovessi andare in IMC con un sigolo set di "orizzonte, anemometro, altimetro, variometro, virosbandometro, bussola" o con due set degli stessi ma entrambi collegati ad un solo input "pitot, statica, etc", col cavolo che lascerei le VMC o che volerei di notte!
Semplicemente.

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Re: Può una turbolenza far sentir male i piloti?

Messaggio da FAS » 28 aprile 2015, 8:57

ovvio una beneamata cippa.....

a quanti piloti del forum é ovvio quello che scrivi?
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Re: Può una turbolenza far sentir male i piloti?

Messaggio da Lampo 13 » 28 aprile 2015, 9:03

Beh, se non capiscono quello che ho scritto mi dispiace, lo espliciteranno e così lo chiarirai tu in altre parole. Non credere che i tuoi posts siano chiari per tutti, certamente sono corretti, ma non chiari a tutti.
Hai visto mai che tra le mie "patate e cipolle" e i tuoi riferimenti tecnici alla fine capiscono tutti?

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Re: Può una turbolenza far sentir male i piloti?

Messaggio da FAS » 28 aprile 2015, 12:01

si facciamo le pizze.....un 787 alla marinara ed un A320 senza alici....mi raccomando la ferrarelle non di frigo ma a temperatura ambiente!

i passeggeri devono sapere che l'esattezza nel nostro lavoro é estrema, che volare con un gps da telfonino é sbagliato, e che non si puo dirottare un aereo usando l'attacco USB o il WIFI del sistema di intrattenimento.

dobbiamo avere cautela, come quella che sia ha nell'insegnare ai bambini i primi passi nella vita....

forse e per fortuna prendo troppo seriamente il mio lavoro!
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