vihai ha scritto:maurom ha scritto:
Le formule che tu dici diverse e che io dico ANALOGHE, le ho riportate nei post precedenti con la dimostrazione che le une derivano dalle altre, ovvero hanno la STESSA impostazione di base in quanto LE LEGGI VALIDE PER I FLUIDI SONO ANALOGHE A QUELLE DEI SOLIDI PER QUANTO CONCERNE LE DEFORMAZIONI DI VOLUME.
Leggi i passaggi della dimostrazione e dimmi dov'è l'errore.
Le formule sono diverse e le differenze sono nel calcolo dei parametri.
Infatti, e lo ripeto ad nauseam.... c'è una dipendenza dalla temperatura per i gas e non c'è per i solidi.
Più lampante di così?
Più lampante di così c'è che non sei in grado di confutare la dimostrazione da me postata in precedenza che prova che le formule NON SONO DIVERSE essendo riferite a deformazioni di volume in tutti e tre i mezzi e che pertanto vale la STESSA LEGGE di trasmissione longitudinale del suono (per compressioni e successive rarefazioni), e quindi STESSA FORMULA di base per il calcolo delle velocità.
La dipendenza dalla temperatura c'è per i solidi, per i liquidi e per i gas. Per variazioni di decine di gradi è sensibile per i gas e (in pratica) trascurabile per liquidi e solidi. Per variazioni di centinaia di gradi è rilevante anche per liquidi e solidi.
Così come hai detto che il modulo di comprimibilità si "comporta diversamente" (mentre è evidente che non è il comportamento ma il valore assunto che è diverso) anche in questo caso confondi le grandezze fisiche dei fenomeni di cui stiamo parlando con il valore che queste assumono.
Quel che è diverso è il valore delle variabili, il meccanismo di trasmissione è lo stesso
vihai ha scritto:maurom ha scritto: è ben altro? Forse volevi dire è ben altroLo studio microscopico non appartiene alla fisica teorica. Distinzione tra fisica teorica e sperimentale è ben altro.
No, voglio proprio dire che la fisica teorica si occupa di produrre modelli e teorie, che è una questione ortogonale alla distinzione tra macroscopico e microscopico nel comportamento della materia.
Quindi, se questo è il "ben altro" mi spieghi dove e perchè la distinzione da me riportata (e per le ragioni che ho esposte, seppure con tutti i suoi limiti, preferita) è errata o non sarebbe accettabile? Non è forse tra quelle considerate (e discusse come tutte le altre) dai fisici? E non è forse coerente con l'ordinamento tradizionale del periodo (prima biennale) propedeutico di fisica e ingegneria?[/quote]
vihai ha scritto:Il modulo di compressibilità non è costante ma dipende da altre grandezze fisiche. E il modo in cui cambia dipende dalla fase della materia.
Nei gas è diverso che nei solidi. Tanto basta.
Non cambia il "modo", cambia "il valore" da stato a stato e per ogni materia
vihai ha scritto:Basta restare sopra la temperatura di ebollizione, pensavo fosse implicito... e puoi scendere fino a circa 4 K se giochi con l'elio.
Si ma anche l'elio in prossimità dello zero assoluto è liquido e comunque la maggior parte dei gas hanno temperature di liquefazione molto al di sopra dello zero assoluto, fatto fisico importante che costituisce forte discontinuità, per cui non ha significato né matematico né fisico parlare di "tendenza a zero all'approcciarsi della temperatura a 0K"
vihai ha scritto:P.S. Si scrive 0 K, non 0 °K, il kelvin è un'unità di misura S.I.
Che io debba scrivere 0 K lo vengo a sapere ora da te. Forse quello che tu non sai è che la XI Conferenza Internazionale di Pesi e Misure del 1960 ha "recepito" il grado kelvin che è diventato, dopo cento anni, una delle unità fondamentali del nuovo sistema, ma non per questo è diventato esclusiva del S.I.
(tra l'altro lo ha recepito con la stessa denominazione e con lo stesso simbolo originale °K , che venne solo negli anni successivi modificato in K).
Generazioni di fisici e ingegneri hanno scritto, e continuano a scrivere °K (nelle pagine di progetti LNG, sia nel liquefaction plant che nello shipping committee trovi scritto più volte -161 °C oppure 112 °K)
Hai forse letto da qualche parte che esista l'obbligo di avvalersi del S.I.? Oppure, al di fuori del S.I., l'obbligo di far uso del relativo simbolismo?
Vedi, così come nei calcoli uso più frequentemente Kg/cm2 per le pressioni (e anche PSI è molto usato in petroleum engineering) oppure joule ma anche Kcal o Btu per l'energia, watt per le potenze ma anche Kgm/sec, e così di seguito, ebbene, se non ti disturba troppo, per le temperature assolute continuerò a dire gradi kelvin e a scrivere °K