In attesa di un volo intercontinentale da Fiumicino...

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In attesa di un volo intercontinentale da Fiumicino...

Messaggio da Neige » 8 luglio 2016, 10:17

Gentilissimo Staff,
ho bisogno del vostro aiuto. Sono una lettrice assidua del forum da circa un anno e credo di essere in grado di recitare a memoria alcuni interventi di Flyingbrandon che, nonostante fossero rivolti ad altri utenti, erano perfetti per la mia situazione. Senza contare che ho letto infinite volte tutti i post relativi alla prima volta in aereo. Soltanto con questo sostegno è capitato che una come me, agorafobica e terrorizzata dagli spazi aperti e dai luoghi affollati da sempre, trovasse il coraggio di prendere un aereo: un Venezia-Bari, volo di circa un'ora che alla fine si è rivelato anche piacevole, soprattutto nel decollo e nello stare in quota.
Vi sono infinitamente grata... ma ora arrivano le note dolenti. Quello è stato un "volo di prova", ora mi aspetta la prova più grande: Roma-Chicago (e naturalmente ritorno Chicago-Roma, se mai ce la farò). Non so se sono più spaventata dalle 10 ore di volo, dalla folla e dal caos che caratterizza Fiumicino, o dal servizio in economy delle American Airlines, una compagnia che non spicca per gentilezza e per puntualità. Dio mio, il solo pensare di dover attraversare tutto questo tra qualche giorno, mi blocca il respiro! E meno male che medito e faccio yoga da anni! Per farla breve, temo di essere bloccata dal panico già durante le lunghe code che ci sono per i passeggeri diretti negli USA nei vari terminal di Fiumicino. Sembra infatti che prima si vada al Terminal 5 per un'odissea tra controlli e check-in e poi ci si debba imbarcare da un altro terminal, con viaggi su autobus della speranza, affollati e in questa stagione infuocati. Se qualcuno conosce la situazione reale per imbarcarsi negli USA, mi faccia sapere e possibilmente non mi spaventi troppo che sono già abbastanza terrorizzata. Premetto che viaggerò con due bimbi di due e cinque anni e con un marito americano che aspetta da nove anni di portarmi a casa dei suoi. Non posso tirarmi indietro, a costo di andarci anestetizzata. Mio figlio è andato a Chicago nel settembre scorso ed è tornato entusiasta. Io tengo la mia paura dentro, perché non vorrei mai trasmettergli la mia fobia. Nota per Flyingbrandon: come ho iniziato ad avere paura dell'aereo? Anni fa, camminando con mia sorella, trovai il coraggio di chiederle (vergognandomi tantissimo) di non attraversare una piazza al centro, ma di andare sui lati perché mi faceva impressione il vuoto centrale. Lei, che era appena tornata da un viaggio in Canada, si mise a ridere e mi disse:"Sei combinata male! Come farai a prendere l'aereo se non riesci neanche in questo?". E' inutile dire che da allora mi saliva l'ansia anche quando dovevo solo andare in aeroporto. Il volo preso la scorsa settimana è stata una grande conquista, ma nella mia situazione purtroppo non basta. Ora sapete tutto, se potete datemi una mano... Grazie :(

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Re: In attesa di un volo intercontinentale da Fiumicino...

Messaggio da tartan » 8 luglio 2016, 20:57

Cara neve,è un periodo di ferie, gli aiuti scarseggiano ed io non sono capace. Fatti forza, devi contare solo su te stessa, vedrai che andrà tutto bene. Io chicago l'ho vista solo dall'alto, però mi sarebbe piaciuto molto entrarci, ma le mie destinazioni erano sempre Los Angeles e Seattle. Considera che quando sarai arrivata li potrai dire che sei stata brava, che non hai bisogno di nessuno e che, anzi, potrai aiutare qualcuno peggio, cioè, meno capace di te! :D
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Re: In attesa di un volo intercontinentale da Fiumicino...

Messaggio da flyingbrandon » 9 luglio 2016, 0:08

Domani, cioè oggi, ti rispondo...
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Re: In attesa di un volo intercontinentale da Fiumicino...

Messaggio da albert » 9 luglio 2016, 1:16

Ciao, in attesa che risponda Flyingbrandon, :wink:
soffri di vertigini oppure ho compreso male io? Ti do una buona notizia: in aereo non si soffre di vertigini... :wink:
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Re: In attesa di un volo intercontinentale da Fiumicino...

Messaggio da flyingbrandon » 9 luglio 2016, 7:42

Neige ha scritto:Soltanto con questo sostegno è capitato che una come me, agorafobica e terrorizzata dagli spazi aperti e dai luoghi affollati da sempre,
Ahhhhh....poiché qualcosa nel passato ci ha accompagnati ciò significa che sempre ci accompagnerà giusto? Sei una del "per sempre" quindi. Ecco...dalla prima riga tu dichiari, anche se non lo scrivi in forma esplicita, che uno stato d'animo ci caratterizza e ci porteremo questa caratterizzazione per tutta la vita...tagliandoti, di fatto, la possibilità che ciò non accada più. Non hai importanza se hai una paura da 3 giorni o 20 anni...una paura non può essere una caratteristica della nostra persona.
Neige ha scritto: trovasse il coraggio di prendere un aereo: un Venezia-Bari, volo di circa un'ora che alla fine si è rivelato anche piacevole, soprattutto nel decollo e nello stare in quota.
E qua arriviamo ad punto importante.Fai una esperienza piacevole...e riesci a farla piacevole nonostante tu abbia deciso di vivere la tua vita in un modo decisamente particolare...e tu che fai? Ti chiedi, visto che questo rappresentava un volo di prova, cosa succederà in quello di 10 ore. È folle e ti mostra come tu sia così attaccata alla tua visione della vita, nonostante non sia una vita che sceglierebbe lo spot del Mulino Bianco, da decidere di non seguire la prova esperenziale, che ha avuto successo, per scegliere la tua "immagine". Perché? Perché ci tieni così tanto a questa vita fatta così? Lo sai?
Neige ha scritto: Vi sono infinitamente grata... ma ora arrivano le note dolenti. Quello è stato un "volo di prova", ora mi aspetta la prova più grande: Roma-Chicago (e naturalmente ritorno Chicago-Roma, se mai ce la farò). Non so se sono più spaventata dalle 10 ore di volo, dalla folla e dal caos che caratterizza Fiumicino, o dal servizio in economy delle American Airlines, una compagnia che non spicca per gentilezza e per puntualità.
Io, fossi in te, avrei paura solo di una cosa...te... :mrgreen:
Neige ha scritto: Dio mio, il solo pensare di dover attraversare tutto questo tra qualche giorno, mi blocca il respiro! E meno male che medito e faccio yoga da anni!
Lo fai male. Io consiglio sempre la meditazione o attività affini/analoghe...a te consiglio di cambiare il modo in cui fai...almeno la meditazione. Immagino che tu dedichi del tempo a queste attività...ma quanto le fai penetrare nella tua vita? Ho notato, spesso, molto spesso, che ci sono persone che si prendono un tempo X in un luogo Y...e dicono "ho meditato"....bene bravo...ma meditare significa portare quella consapevolezza, quella tecnica, quella presenza in ogni momento della tua giornata...non significa dedicare e creare una situazione particolare in cui si medita ma significa vivere meditando.Meno crei una situazione ideale per farlo meglio è. Io direi che tu hai l'occasione, quotidiana, per vedere se stai meditando o fai degli esercizi di facciata in un momento X, in un luogo Y, che ti permettono di dirti che stai facendo qualcosa per te.
Neige ha scritto: Se qualcuno conosce la situazione reale per imbarcarsi negli USA, mi faccia sapere e possibilmente non mi spaventi troppo che sono già abbastanza terrorizzata.
Quello che chiunque può dirti non servirà a nulla. Non è servita neanche una esperienza piacevole a farti mettere in dubbio che l'origine dei tuoi problemi sia tu e non ciò che ti circonda. Sono convinto che tu dica "si lo so il problema è dentro di me"...ma la prima cosa che fai per superarlo o far finta di farlo è vedere che c'è là fuori che ti può disturbare nell'impresa. Oddio il terminal, la procedura, le persone....panico...se solo ogni volta ti chiedessi "perché" e ti rispondessi...e capissi come queste paure abbiano origine e affondino nella tua insicurezza e sfiducia...di come tu possa alimentare la convinzione che ciò che ignoto è pericoloso e ciò che credi sicurezza sia ciò che ti sta rovinando l'intera esistenza...ma soprattutto ciò che credi in modo insindacabile, e cioè che tutto ciò che hai scelto come caratterizzante la tua persona sia imprescindibile....se solo "ogni volta che".
Scegli uno stato d'animo come se fosse equivalente ai tuoi occhi, o alle tue mani che, se guardi bene, non sono neanche loro le stesse nel corso della tua vita. Tutto cambia...e tu mentalmente ti opponi a qualsiasi cambiamento. È ovvio che sarai sempre tu a "perdere" contro la vita...ma è una scelta....e, per tua fortuna, le scelte si possono cambiare. Per cambiare, però, devi togliere ciò che c'è per far spazio al nuovo...a ciò che ti è sconosciuto...e, fossi in te, lo farei volentieri visto dove ti sta portando ciò che è noto.

Neige ha scritto: Premetto che viaggerò con due bimbi di due e cinque anni e con un marito americano che aspetta da nove anni di portarmi a casa dei suoi. Non posso tirarmi indietro, a costo di andarci anestetizzata. Mio figlio è andato a Chicago nel settembre scorso ed è tornato entusiasta. Io tengo la mia paura dentro, perché non vorrei mai trasmettergli la mia fobia. Nota per Flyingbrandon: come ho iniziato ad avere paura dell'aereo? Anni fa, camminando con mia sorella, trovai il coraggio di chiederle (vergognandomi tantissimo) di non attraversare una piazza al centro, ma di andare sui lati perché mi faceva impressione il vuoto centrale. Lei, che era appena tornata da un viaggio in Canada, si mise a ridere e mi disse:"Sei combinata male! Come farai a prendere l'aereo se non riesci neanche in questo?". E' inutile dire che da allora mi saliva l'ansia anche quando dovevo solo andare in aeroporto. Il volo preso la scorsa settimana è stata una grande conquista, ma nella mia situazione purtroppo non basta. Ora sapete tutto, se potete datemi una mano... Grazie :(
Basta...basta molto meno dell'esperienza stessa perché cambi...la tua situazione la alimenti tu da una vita...e tu, a quella, non rinunci e non vuoi rinunciare. La stessa vergogna è un indice di ciò che ti ho detto. Perché vergognarsi? Sei tu...sei tu che ti crei quel mondo che ti fa vivere male, sei tu che lo vuoi mantenere anche se non ti sembra che sia così, ma la tua insicurezza sai essere la spia dei tuoi pensieri "non funzionali"...e ti ritrovi combattuta tra il decidere se rinunciare a qualcosa di irrinunciabile oppure mettere in mostra ciò che , per motivi esperenziali, sai essere una ca***ta...fino ad oggi hai scelto di non rinunciare all'irrinunciabile...oggi puoi scegliere diversamente. Ai tuoi figli, ahimè, trasmetti tutto...ciò non significa che loro debbano crederti e vivere come te, ma non ha importanza che tu non dica qualcosa sugli aerei o sulle piazze...avvertiranno sempre quel "pericolo" è quella tensione per qualcosa che per altri non è un problema...e non mi riferisco all'aereo...ma al tuo modo di vivere e di pensare....perché è quello che genera le tue paure a prescindere dall'oggetto stesso.
Ciao!
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Re: In attesa di un volo intercontinentale da Fiumicino...

Messaggio da Neige » 9 luglio 2016, 13:11

Caro Tartan,
non è vero che non sei capace di aiutare. Ho apprezzato che tu mi abbia risposto, anche se è luglio e tanti sono giustamente in vacanza. Le tue frasi sono impresse nella mia mente da quando le ho lette. Sono importanti e utili. Me ne ricorderò e sono certa che mi daranno forza. Grazie di cuore.

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Re: In attesa di un volo intercontinentale da Fiumicino...

Messaggio da Neige » 9 luglio 2016, 13:14

Caro Albert,
non mi sono spiegata bene. Non soffro di vertigini, o meglio non più di tanto, ma ho paura di attraversare gli spazi aperti, dove non ci sono punti di riferimento. Non sono a mio agio sui ponti, in ambienti molto grandi e in mare aperto se non sono al sicuro su una barca coperta. Questo non vuol dire che evito piazze e ponti, ma li attraverso a testa bassa evitando di guardarmi intorno, di solito tenendo come punto di riferimento la prima costruzione vicina. Ho sviluppato da anni questa strategia. Anche con la folla non va benissimo. Se sono in uno spazio molto affollato, utilizzo sempre il trucco della testa bassa e occhi a terra per non farmi coinvolgere e non perdo mai di vista i punti di fuga. Non sembra molto divertente, vero? Quando sono stanca o stressata ho maggiori difficoltà, quando sono tranquilla e riposata sento meno il disagio. L'aereo, che ho preso solo una volta, non mi ha dato nessuna vertigine. Avevo più difficoltà in aeroporto, tra le code e la gente che un po' spingeva. Mi sentivo bloccata e senza vie di uscite, ma qualche giornale e il telefonino mi hanno aiutata a rilassarmi. Ciao
Ultima modifica di Neige il 9 luglio 2016, 13:38, modificato 1 volta in totale.

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Re: In attesa di un volo intercontinentale da Fiumicino...

Messaggio da Neige » 9 luglio 2016, 13:36

Caro Brandon,
da dove iniziare? Hai rivoltato la mia mente come un calzino!
Andiamo con ordine... non riesco a rispondere a tutto subito, ho bisogno di riflettere un po' su quello che hai scritto.

"Ahhhhh....poiché qualcosa nel passato ci ha accompagnati ciò significa che sempre ci accompagnerà giusto? Sei una del "per sempre" quindi. Ecco...dalla prima riga tu dichiari, anche se non lo scrivi in forma esplicita, che uno stato d'animo ci caratterizza e ci porteremo questa caratterizzazione per tutta la vita...tagliandoti, di fatto, la possibilità che ciò non accada più. Non hai importanza se hai una paura da 3 giorni o 20 anni...una paura non può essere una caratteristica della nostra persona."

Quando ormai hai perso la memoria di come era prima, quando questa paura non c'era, è come se la paura è nata con te. Sì, mi ricordo che c'è stato un periodo in cui non avevo alcuna paranoia, ma è molto lontano e mi sono "abituata" a vivere così, anche se, come scrivevo ad Albert, non è divertente ed è anche stancante.

] "E qua arriviamo ad punto importante.Fai una esperienza piacevole...e riesci a farla piacevole nonostante tu abbia deciso di vivere la tua vita in un modo decisamente particolare...e tu che fai? Ti chiedi, visto che questo rappresentava un volo di prova, cosa succederà in quello di 10 ore. È folle e ti mostra come tu sia così attaccata alla tua visione della vita, nonostante non sia una vita che sceglierebbe lo spot del Mulino Bianco, da decidere di non seguire la prova esperenziale, che ha avuto successo, per scegliere la tua "immagine". Perché? Perché ci tieni così tanto a questa vita fatta così? Lo sai?"


Il volo mi è piaciuto perché, anche se nessuno potrebbe mai crederlo, dentro di me si nasconde una parte avventurosa. Quando ho volato mi sono sentita viva e ho pensato: "Cavoli, sono riuscita a vincere la mia paura più grande!" E poi vedere l'altro lato delle nuvole è stato inebriante. L'aereo era una specie di scatoletta volante della Volotea, stretto e piccolo, ma questo mi ha fatto sentire più forte, perché ho pensato che, se essendomi piaciuto volare su un aereo così scomodo, avrei fatto festa su un gigante come il 777.
Perché ci tengo tanto a questa vita fatta così? Non lo so, davvero. Forse perché non conosco un altro modo di vivere... :cry:

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Re: In attesa di un volo intercontinentale da Fiumicino...

Messaggio da Neige » 9 luglio 2016, 13:56

... so di essere la peggiore nemica di me stessa. So di vivere male in tante situazioni. So di essere la persona più insicura del mondo e di non nutrire nessuna fiducia nelle mie capacità.
Il bello è che per il mio lavoro ho creato un'immagine che è l'esatto opposto. Ma da dove si inizia a imparare la fiducia in se stessi? Che cosa fa scattare la scintilla che ti fa affrontare col sorriso e non in preda alla paura un'esperienza nuova come volare per ore e sentirsi a proprio agio in un altro continente?

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Re: In attesa di un volo intercontinentale da Fiumicino...

Messaggio da flyingbrandon » 9 luglio 2016, 14:00

Neige ha scritto: Quando ormai hai perso la memoria di come era prima, quando questa paura non c'era, è come se la paura è nata con te. Sì, mi ricordo che c'è stato un periodo in cui non avevo alcuna paranoia, ma è molto lontano e mi sono "abituata" a vivere così, anche se, come scrivevo ad Albert, non è divertente ed è anche stancante.
C'è un errore di fondo...che e quello di vivere pensando al passato e/o pensando al futuro ma mai pensando al presente...come quando fai yoga...come quando mediti. Ciò che sei è dovuto al tuo passato e al tuo percepito senza che tu debba "ricordartelo" o pensarci continuamente. Ogni esperienza è diversa...ma se il tuo approccio si lega sempre a ciò che hai vissuto e nel modo che lo hai vissuto, di fatto, ti incanali in quella interpretazione...reagisci allo stesso modo...pensi le stesse cose...e quando la mente "pensa" in questo modo non sei più in grado di cogliere qualsiasi differenza...microscopica o macroscopica che sia. Se a tutto ciò ci aggiungi che il tuo Ego, come quello di tutti, vuole avere sempre ragione, capisci che sei più concentrata, seppur in modo inconsapevole, a cercare conferme sul fatto che tu abbia ragione che sugli errori che stai facendo. Non sei aperta...non sei uno spettatore...stai solo cercando degli elementi che ti dicano "si...non sei matta...in fondo hai ragione". Tutto questo per dirti...che non ha importanza da quanto ti hanno o ti sei installata questi pensieri...il punto è che continui ad alimentarli nella convinzione che sia così...e non ci sia altra possibilità.

Neige ha scritto: Perché ci tengo tanto a questa vita fatta così? Non lo so, davvero. Forse perché non conosco un altro modo di vivere... :cry:
Non puoi conoscere altro modo se non provi un altro modo. Ma come ti ho detto nel primo messaggio l'insicurezza e la paura dell'ignoto ti fanno preferire una vita infelice...
Ma tu pensaci perché , oltre a questo, ci tieni tanto...
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Re: In attesa di un volo intercontinentale da Fiumicino...

Messaggio da Neige » 9 luglio 2016, 15:47

Caro Brandon,
è infatti il presente la tessera mancante della mia mente. Non riesco quasi mai a concentrarmi sul "qui e ora". Lo rincorro da anni, da quando ho deciso di dedicarmi alla meditazione e allo yoga. Ma la mia mente corre sempre, al passato, agli errori fatti, a ciò che poteva essere e non è stato, o si preoccupa per il futuro per quello che non riesco a fare e mai farò. A volte trovo nel lavoro consolazione di fronte ai tanti pensieri che mi assalgono. Ma più lavoro e più mi stanco e più mi agito. Gli altri pensano che io sia bravissima nel riuscire a fare tante cose, ma io è così tanto tempo che non riesco a prendermi una vacanza e a rilassarmi che non mi ricordo neanche come si fa.
Non so se sia matta o no. Per ora mi sento oppressa e schiacciata da mille impegni e responsabilità e il viaggio negli USA è solo uno degli innumerevoli pesi della mia esistenza. Ciao.

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Messaggio da flyingbrandon » 9 luglio 2016, 17:42

Neige ha scritto:Caro Brandon,
è infatti il presente la tessera mancante della mia mente. Non riesco quasi mai a concentrarmi sul "qui e ora". Lo rincorro da anni, da quando ho deciso di dedicarmi alla meditazione e allo yoga. Ma la mia mente corre sempre, al passato, agli errori fatti, a ciò che poteva essere e non è stato, o si preoccupa per il futuro per quello che non riesco a fare e mai farò. A volte trovo nel lavoro consolazione di fronte ai tanti pensieri che mi assalgono. Ma più lavoro e più mi stanco e più mi agito. Gli altri pensano che io sia bravissima nel riuscire a fare tante cose, ma io è così tanto tempo che non riesco a prendermi una vacanza e a rilassarmi che non mi ricordo neanche come si fa.
Non so se sia matta o no. Per ora mi sento oppressa e schiacciata da mille impegni e responsabilità e il viaggio negli USA è solo uno degli innumerevoli pesi della mia esistenza. Ciao.
No...matta non lo sei. Volevo alleggerire l'affermazione del tuo ego... :mrgreen:
Quella tessera non manca nella tua mente...sei tu che usi male la tua mente. È come se avessi una macchina a 5 marce e tu usassi solo la prima...e , anzi, forse la retro. Nessuno, se non tu stessa, ti impedisce di sfruttare la potenzialità della tua mente. Quando pensi a cosa sarebbe successo se tu quella volta avessi etc etc stai applicando un atto volontario totalmente inutile e spesso dannoso. Se anche ormai, per condizionamento, ti venisse in mente un "germe" di pensiero di quel tipo in modo autonomo...poi tu ci metti del tuo a coltivare quell'idea. Se tu comprendessi realmente che stai gettando del tempo prezioso...tempo che non avrai mai più a disposizione...sceglieresti altro. Tu non hai ben compreso la tua TOTALE responsabilità e scelta nel fare ciò che fai...e finché non divieni consapevole di questo...la tua mente non fa nulla di diverso che fare pippe mentali. È piuttosto normale che lavorando tu focalizzi l'attenzione e "riesca" bene...questo però dovrebbe farti capire di che potenzialità avresti nel coltivare la tua vita...volgendoci tuoi pensieri al presente...
Ciao!
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Re: In attesa di un volo intercontinentale da Fiumicino...

Messaggio da la franci » 9 luglio 2016, 22:29

Ciao! Benvenuta tra noi... hai fatto bene a leggere gli interventi e le risposte date a chi prima di te ha "cercato coraggio"... ma hai fatto ancor meglio ad aprire un thread tutto tuo perché ogni situazione, se pur simile a mille altre, ha sfaccettature uniche proprio perché personali!
Ci sono le ferie... è vero come dice Tartan... ma forse è il momento migliore per essere più rilassati... quindi... RILASSIAMOCI!

Dio mio, il solo pensare di dover attraversare tutto questo tra qualche giorno, mi blocca il respiro! E meno male che medito e faccio yoga da anni!
Bello! Sto pensando da tempo di iscrivermi per un corso (privato però) di yoga e meditazione... mi hanno detto che aiuti tantissimo... o meglio... si.. mi hanno detto... ma se fosse vero non dovresti avere tutte le "problematiche" che ci hai descritto... non so come funzionino questi corsi, o forse lo fai da sola, ma non ne hai parlato con l'insegnante....

Se qualcuno conosce la situazione reale per imbarcarsi negli USA, mi faccia sapere e possibilmente non mi spaventi troppo che sono già abbastanza terrorizzata.

Non conosco la situazione di Fiumicino... ma la tua domanda messa così ha una forte contraddizione all'interno! Chiedi informazioni... e dai dritte sulla risposta! Che serve fare la domanda se poi non vuoi sentire la risposta?
Mi collego anche a quando dici che "hai trovato il metodo per attraversare le piazze guardando i tuoi piedi senza osservare la gente" ... potremmo collegare... mi sembra che così facendo tu stia chiudendo a te stessa la possibilità di guardare in faccia la realtà per ciò che è veramente! Hai già classificato una situazione per quella che credi che sia... senza possibilità di modifiche!
Fai una domanda chiedendo una risposta precisa... della quale non ti interesserà poiché non saprai se rappresenta la verità o se "ti è stato dato il contentino" ...
...prima di entrare nella piazza abbassi lo sguardo e attraversi la stessa vivendo una sensazione... che probabilmente alzando gli occhi sarebbe diversa!
In quanti altri momenti della tua giornata scegli di chiudere gli occhi e costruirti un mondo tuo piuttosto che vivere????
Premetto che viaggerò con due bimbi di due e cinque anni e con un marito americano che aspetta da nove anni di portarmi a casa dei suoi. Non posso tirarmi indietro, a costo di andarci anestetizzata.
[/quote]

Sarebbe stato più interessante se tu ci fossi andata "perché vuoi conoscere Chicago" e non perché "non vuoi deludere qualcuno" ma alla fine l'obiettivo resta "goderti il volo!"
Ultima modifica di la franci il 9 luglio 2016, 22:45, modificato 1 volta in totale.

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Re: In attesa di un volo intercontinentale da Fiumicino...

Messaggio da la franci » 9 luglio 2016, 22:33

Neige ha scritto:Quando sono stanca o stressata ho maggiori difficoltà, quando sono tranquilla e riposata sento meno il disagio.
Da quadro comprendi che il problema non è nella gente, nelle piazze, nella mancanza di punti di riferimento o nell'aeroporto... ma DENTRO TE!
Qual è il modo per essere sempre tranquilla e rilassata?

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Re: In attesa di un volo intercontinentale da Fiumicino...

Messaggio da la franci » 9 luglio 2016, 22:44

Neige ha scritto:Caro Brandon,
è infatti il presente la tessera mancante della mia mente. Non riesco quasi mai a concentrarmi sul "qui e ora"
Da quando tempo non osservi il presente? Solo osservarlo, non viverlo... osservare com'è cambiato da quando l'hai afferrato l'ultima volta nella tua testa... su quell'immagine del passato continui ad agire anche oggi...
Sai che "aver avuto paura ad attraversare la piazza ieri, l'altroieri o anche tutte le volte" non significa necessariamente che avrai paura anche domani!! Eppure tu non prendi in considerazione questa eventualità come se l'aver avuto paura in passato debba per forza significare che sarà sempre così!
Basterebbe... attraversarla... tutto il resto ce lo metti tu! La paura... il tremore... la tachicardia... le strategie... il torcicollo per aver guardato per terra tutto il tempo... l'iperventilazione... la scarica di freddo nelle vene alla fine quando il "pericolo è scampato".... ma tutto ciò quante energie ti consuma???? :shock: Non basterebbe ATTRAVERSARLA e basta????
...ti sembra difficile????
Più difficile di tutto quello che ti ho detto prima????? :shock:

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Re: In attesa di un volo intercontinentale da Fiumicino...

Messaggio da Neige » 11 luglio 2016, 13:00

Caro Brandon,
mi piace come riesci ad analizzare le situazioni dicendo cose anche scomode, ma in modo sincero. Figuriamoci se mi offendo, ho cercato io i vostri consigli. In questi giorni, sto provando a migliorare il mio rapporto con il presente e mi sono accorta che il 90% dei miei pensieri è rivolto al passato o, ancora di più, alle cose da fare in futuro e non riesco quasi mai a concentrarmi su ciò che vivo. Le mie giornate sono piene di tanti di quegli impegni che, quando faccio qualcosa, ho già in mente ciò che farò dopo, in una corsa continua che non lascia spazio al rilassamento, all'ozio o al riposo. Hai ragione (come sempre, direi), la meditazione e lo yoga sono le mie scuse per dirmi che penso a me stessa, quando in realtà non ho alcuna idea di come prendermi cura dei miei bisogni e dei miei desideri. Il viaggio negli USA è un peso per me perché probabilmente non lo voglio davvero, è soltanto un modo per accontentare suoceri e marito. Provengo da una famiglia problematica e sono allergica alle grandi riunioni familiari. L'idea di attraversare l'oceano per trascorrere due settimane a casa loro mi affascina quanto una seduta di ablazione del tartaro dal dentista :shock: .

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Re: In attesa di un volo intercontinentale da Fiumicino...

Messaggio da tartan » 11 luglio 2016, 13:19

Neige ha scritto:Caro Brandon,
....... Il viaggio negli USA è un peso per me perché probabilmente non lo voglio davvero, è soltanto un modo per accontentare suoceri e marito. Provengo da una famiglia problematica e sono allergica alle grandi riunioni familiari. L'idea di attraversare l'oceano per trascorrere due settimane a casa loro mi affascina quanto una seduta di ablazione del tartaro dal dentista :shock: .
Ti voglio bene nevischio! :D
La mia vita è dove mi spendo, non dove mi ingrasso!
Prima o poi si muore, non c'è scampo, l'importante è morire da vivi.
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Re: In attesa di un volo intercontinentale da Fiumicino...

Messaggio da Neige » 11 luglio 2016, 13:33

Anch'io, Tartan. Mi capisci :lol:

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Re: In attesa di un volo intercontinentale da Fiumicino...

Messaggio da Neige » 11 luglio 2016, 13:58

Cara la Franci,
grazie per aver risposto! Ho sempre letto con interesse i tuoi consigli soprattutto quelli relativi al modo di ingannare l'attesa in aeroporto.
La domanda su Fiumicino era una richiesta di rassicurazioni su un aeroporto che non conosco. Vorrei capire se è vero ciò che si dice a proposito delle lunghe code, della disorganizzazione e del caos dei collegamenti tra i terminal per essere preparata. Ma immagino che Brandon direbbe che non ci si può preparare da casa e che bisogna affrontare tutto sul momento...
Lo yoga e la meditazione sono stati fondamentali per me. Ho avuto una famiglia dove contava solo dare un'immagine perfetta e un'adolescenza disastrosa segnata da attacchi di panico e lunghi periodi a casa perché ero spaventata dal mondo esterno. Se non avessi imparato le tecniche di respirazione e rilassamento probabilmente sarei ancora chusa in casa a evitare di vivere. Con il tempo ho imparato ad affrontare ciò che mi faceva paura e ora vivo in una città piena di piazze e ponti, quindi ho sviluppato qualche strategia per spostarmi da un luogo all'altro. :)
Sono andata nei dettagli ed è molto strano perché nella vita reale non confesserei neanche sotto tortura i miei veri pensieri. Comunque hai ragione, il mio primo istinto di fronte a ciò che non conosco o percepisco come pericoloso è quello di chiudere gli occhi e non guardare. Un po' come affrettare i passi e abbassare lo sguardo per evitare che il batticuore e il tremore mi blocchino quando sono in uno spazio aperto. Ogni tanto confesso di dare una sbirciatina e di fermarmi, giusto per vedere se mi dà fastidio, ma è da poco che ho trovato il coraggio. Magari con il tempo migliorerò. Ciao!

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Re: In attesa di un volo intercontinentale da Fiumicino...

Messaggio da la franci » 11 luglio 2016, 15:23

Neige ha scritto:L'idea di attraversare l'oceano per trascorrere due settimane a casa loro mi affascina quanto una seduta di ablazione del tartaro dal dentista :shock: .
Questo è un punto cruciale del tuo percorso... è difficile trasformare il volo in emozione positiva se rappresenta il tramite verso qualcosa che non ti va di fare...
...anche perché non ci saresti voluta andare nemmeno in bicicletta!!!
Il perché tu abbia accettato di partire nonostante non fosse un tuo desiderio questo viaggio non te lo chiedo... vedrai che stare 10 ore sull'aereo sarà comunque una piacevole sorpresa... anche solo visto che non avrai fretta di atterrare... :mrgreen:
Cara la Franci,
grazie per aver risposto! Ho sempre letto con interesse i tuoi consigli soprattutto quelli relativi al modo di ingannare l'attesa in aeroporto.
Oh... Bhe... se ti interessa conosco mille modi per ingannare l'attesa... soprattutto con i bimbi piccoli... :mrgreen: ... la scala mobile è sempre un ottimo diversivo... soprattutto se presa al contrario.... Bhe.. sai... il bambino..... :mrgreen:

Lo yoga e la meditazione sono stati fondamentali per me. Ho avuto una famiglia dove contava solo dare un'immagine perfetta e un'adolescenza disastrosa segnata da attacchi di panico e lunghi periodi a casa perché ero spaventata dal mondo esterno. Se non avessi imparato le tecniche di respirazione e rilassamento probabilmente sarei ancora chusa in casa a evitare di vivere. Con il tempo ho imparato ad affrontare ciò che mi faceva paura e ora vivo in una città piena di piazze e ponti, quindi ho sviluppato qualche strategia per spostarmi da un luogo all'altro. :)
Bello! Osservare il tuo passato e capire che hai fatto tantissimi passi avanti è molto bello... e deve esserti da stimolo per non smettere di camminare!
Ma l'oggi, da come lo descrivi tu, è ancora molto diverso da quello che si dice "una serena giornata"...
Per fortuna... so cosa vuol dire "immagine perfetta di una famiglia imperfetta" ... "lavare i panni in casa" ... "sentire l'elastico del senso di colpa che riporta al nido" ... e per fortuna conosco anche gli attacchi di panico...
Per fortuna.... intendo... perché aprire gli occhi sulla famiglia imperfetta è stato tanto disarmante quanto provocante...
....parli di "strategie" per convivere con i tuoi disagi, ma la convivenza non è sufficiente in questo caso! Il disagio è un sintomo che il tuo corpo ti sbatte in faccia iceberg di un problema profondo da eliminare! Convivere col sintomo è palliativo... trovare ed eliminare la causa è risolutivo!!! Il più delle volte già trovarne la causa è la soluzione!
Se qualcosa ti fa stare male, o sei masochista o eviti di fare quel qualcosa che ti fa stare male!!!! Così devi fare anche tu... ma attenzione: quel qualcosa che ti fa stare male non è la piazza affollata (o l'aereo) ma il pensiero dentro di te frutto di un'elaborazione scomoda di quel passato! Ed è di quel pensiero che ti devi liberare!!!
Lo so.... tutto questo lo saprai già e ti sembrerà scontato... e difficile... ma è l'esatto opposto...

Sono andata nei dettagli ed è molto strano perché nella vita reale non confesserei neanche sotto tortura i miei veri pensieri.
Lo schermo aiuta e protegge.... ma anche questa è vita reale...
Ogni tanto confesso di dare una sbirciatina e di fermarmi, giusto per vedere se mi dà fastidio, ma è da poco che ho trovato il coraggio. Magari con il tempo migliorerò
Quante sfaccettature della realtà ti perdi non guardando ad occhi aperti? Quando sbirci anziché guardare, vedi solo ciò che vuoi vedere... nel tuo caso, probabilmente, solo le persone, la piazza ...etc... mentre sei concentrata sul tuo batticuore!
...
Ho lavorato su me stessa perché avevo paura di volare..
E volevo andare in vacanza.... convivo con i ragni da qualche mese... credevo che l'aracnofobia in me fosse innata come il colore degli occhi.... era anche quella fobia... la mia "piazza affollata"!!! Non ho dovuto pensare ai ragni per non averne più paura... non ho curato un sintomo perché avevo già eradicato la causa!
...
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Re: In attesa di un volo intercontinentale da Fiumicino...

Messaggio da flyingbrandon » 12 luglio 2016, 0:49

Neige ha scritto: In questi giorni, sto provando a migliorare il mio rapporto con il presente e mi sono accorta che il 90% dei miei pensieri è rivolto al passato o, ancora di più, alle cose da fare in futuro e non riesco quasi mai a concentrarmi su ciò che vivo. Le mie giornate sono piene di tanti di quegli impegni che, quando faccio qualcosa, ho già in mente ciò che farò dopo, in una corsa continua che non lascia spazio al rilassamento, all'ozio o al riposo.
Ti ribadisco quello che ho detto nella prima risposta....perché hai un'idea sbagliata del "vivere il presente"...vivere il presente non significa dedicarsi all'azione fregandosene del resto. Al contrario...il concentrarti al presente ti permette di essere moooooolto più attenta e consapevole di ciò che sta accadendo...quindi di ciò che da lì a poco è successo....il passato...e ti fornisce anche una buona visione su ciò che accadrà. Sei di corsa non per il numero di impegni ma perché vivi "fuori tempo". Il punto è che tu sei convinta di poter essere più preparata nel modo in cui "fai tu"...invece non è proprio così. Sotto stress...e vivere come fai tu sei sotto stress...è decisamente più difficile e impegnativo rispetto al vivere il presente...e , anche se ti può sembrare una contraddizione, sarai molto più "preparata" ad affrontare ciò che sarà...a prescindere da ciò che effettivamente sarà. Perfino per quanto riguarda gli imprevisti...sarai molto più capace di gestirli da una situazione di attenzione vigile....rilassata...rispetto alla stanchezza che ti porti dietro con il tuo metodo . Tu, purtroppo, sei convinta di aver trovato il modo di vivere perché hai ottenuto soddisfazione è successo in un ambito della tua vita. In realtà potresti viverlo in modo diverso, perfino più intenso, e al tempo stesso portare quel successo ad OGNI aspetto della tua vita. Ma non puoi farlo fino a quando rimani convinta che "così si debba fare".
Ah...poi...non fare l'errore di pensare che riposarsi sia una perdita di tempo...così come svagarsi. Se non hai tempo per quello...non hai tempo neanche per lavorare. Il riposo è FONDAMENTALE...e non parlo solo di riposo fisico ma anche di quello mentale.
Neige ha scritto:
Hai ragione (come sempre, direi), la meditazione e lo yoga sono le mie scuse per dirmi che penso a me stessa, quando in realtà non ho alcuna idea di come prendermi cura dei miei bisogni e dei miei desideri. Il viaggio negli USA è un peso per me perché probabilmente non lo voglio davvero, è soltanto un modo per accontentare suoceri e marito. Provengo da una famiglia problematica e sono allergica alle grandi riunioni familiari. L'idea di attraversare l'oceano per trascorrere due settimane a casa loro mi affascina quanto una seduta di ablazione del tartaro dal dentista :shock: .
Allora hai sbagliato ad accettare. Oppure potevi , o puoi, trovare una formula diversa per conoscerli ma fare in modo che la visita TI risulti piacevole.
Ciao!
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Re: In attesa di un volo intercontinentale da Fiumicino...

Messaggio da flyingbrandon » 12 luglio 2016, 0:57

Neige ha scritto: La domanda su Fiumicino era una richiesta di rassicurazioni su un aeroporto che non conosco. Vorrei capire se è vero ciò che si dice a proposito delle lunghe code, della disorganizzazione e del caos dei collegamenti tra i terminal per essere preparata. Ma immagino che Brandon direbbe che non ci si può preparare da casa e che bisogna affrontare tutto sul momento...
Non devi cercare rassicurazioni su ciò che non è il problema. Sopra dicevi di non sapere come prenderti cura di te...ecco un buon punto di partenza è non prenderti per il c**o. Alimentare la tua fobia non significa prendersi cura di se stessi....
Neige ha scritto: Lo yoga e la meditazione sono stati fondamentali per me. Ho avuto una famiglia dove contava solo dare un'immagine perfetta e un'adolescenza disastrosa segnata da attacchi di panico e lunghi periodi a casa perché ero spaventata dal mondo esterno. Se non avessi imparato le tecniche di respirazione e rilassamento probabilmente sarei ancora chusa in casa a evitare di vivere. Con il tempo ho imparato ad affrontare ciò che mi faceva paura e ora vivo in una città piena di piazze e ponti, quindi ho sviluppato qualche strategia per spostarmi da un luogo all'altro. :)
Il punto è che ti sei accontentata di uscire da casa e sbirciare il mondo...ma ti stai tagliando, di fatto, la possibilità di vivere bene. Perchè?
Neige ha scritto:
Sono andata nei dettagli ed è molto strano perché nella vita reale non confesserei neanche sotto tortura i miei veri pensieri. Comunque hai ragione, il mio primo istinto di fronte a ciò che non conosco o percepisco come pericoloso è quello di chiudere gli occhi e non guardare. Un po' come affrettare i passi e abbassare lo sguardo per evitare che il batticuore e il tremore mi blocchino quando sono in uno spazio aperto. Ogni tanto confesso di dare una sbirciatina e di fermarmi, giusto per vedere se mi dà fastidio, ma è da poco che ho trovato il coraggio. Magari con il tempo migliorerò. Ciao!
Neige...non ci vuole tempo...basta un click...e il mondo ti appare diverso...soprattutto ti accorgi di essere tu diversa. Smettila di pensare di sapere...e non parlo di atteggiamento...parlo dell'intimo sentire...
Ciao!
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Re: In attesa di un volo intercontinentale da Fiumicino...

Messaggio da Neige » 14 luglio 2016, 16:03

la franci ha scritto:Bello! Osservare il tuo passato e capire che hai fatto tantissimi passi avanti è molto bello... e deve esserti da stimolo per non smettere di camminare!
Ma l'oggi, da come lo descrivi tu, è ancora molto diverso da quello che si dice "una serena giornata"...
Per fortuna... so cosa vuol dire "immagine perfetta di una famiglia imperfetta" ... "lavare i panni in casa" ... "sentire l'elastico del senso di colpa che riporta al nido" ... e per fortuna conosco anche gli attacchi di panico...
Per fortuna.... intendo... perché aprire gli occhi sulla famiglia imperfetta è stato tanto disarmante quanto provocante...
....parli di "strategie" per convivere con i tuoi disagi, ma la convivenza non è sufficiente in questo caso! Il disagio è un sintomo che il tuo corpo ti sbatte in faccia iceberg di un problema profondo da eliminare! Convivere col sintomo è palliativo... trovare ed eliminare la causa è risolutivo!!! Il più delle volte già trovarne la causa è la soluzione!
Se qualcosa ti fa stare male, o sei masochista o eviti di fare quel qualcosa che ti fa stare male!!!! Così devi fare anche tu... ma attenzione: quel qualcosa che ti fa stare male non è la piazza affollata (o l'aereo) ma il pensiero dentro di te frutto di un'elaborazione scomoda di quel passato! Ed è di quel pensiero che ti devi liberare!!!
Lo so.... tutto questo lo saprai già e ti sembrerà scontato... e difficile... ma è l'esatto opposto...
I passi avanti ci sono, ma non sono sufficienti. Ormai conosco le cause del disagio, ma è uno schema di pensiero che sto cercando di abbandonare e non è facile. Essere intervenuta su questo forum mi sta facendo riflettere. Non ho risposto subito perché avevo bisogno di tempo per provare a cambiare. E qualcosa sta succedendo... Grazie.
la franci ha scritto:E volevo andare in vacanza.... convivo con i ragni da qualche mese... credevo che l'aracnofobia in me fosse innata come il colore degli occhi.... era anche quella fobia... la mia "piazza affollata"!!! Non ho dovuto pensare ai ragni per non averne più paura... non ho curato un sintomo perché avevo già eradicato la causa!
...
E... credici!SI PUÒ

Sarei curiosa di saperne di più, se ti va di parlarne. La parola "eradicato" è così confortante. Ciao.

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Re: In attesa di un volo intercontinentale da Fiumicino...

Messaggio da Neige » 14 luglio 2016, 16:49

flyingbrandon ha scritto:Neige...non ci vuole tempo...basta un click...e il mondo ti appare diverso...soprattutto ti accorgi di essere tu diversa. Smettila di pensare di sapere...e non parlo di atteggiamento...parlo dell'intimo sentire...
Caro Brandon,
ti stimo tanto, ma a me il click pare impossibile. Sarà possibile per te che sei un brillante pilota senza macchia e senza paura, ma io, da comune mortale, procedo a fatica verso il cambiamento. A volte fallisco e ricado nei vecchi schemi di pensiero, ma subito mi rendo conto che sono andata avanti e che l'esperienza mi ha insegnato qualcosa. Quindi torno a lottare e a migliorarmi sempre.
flyingbrandon ha scritto:Il punto è che ti sei accontentata di uscire da casa e sbirciare il mondo...ma ti stai tagliando, di fatto, la possibilità di vivere bene. Perchè?
.
La verità è che ho viaggiato molto, ma l'ho fatto a modo mio, in treno e in auto e restando in Europa ovviamente, perché avevo questa paura terribile di aerei e aeroporti. Poi è arrivato un momento in cui mi sono sentita ridicola a non affrontare ciò di cui perfino mio figlio di cinque anni non ha paura e ho deciso di provarci. Fortunatamente è andata bene e spero che sarà così anche in futuro.
flyingbrandon ha scritto: Il punto è che tu sei convinta di poter essere più preparata nel modo in cui "fai tu"...invece non è proprio così. Sotto stress...e vivere come fai tu sei sotto stress...è decisamente più difficile e impegnativo rispetto al vivere il presente...e , anche se ti può sembrare una contraddizione, sarai molto più "preparata" ad affrontare ciò che sarà...a prescindere da ciò che effettivamente sarà. Perfino per quanto riguarda gli imprevisti...sarai molto più capace di gestirli da una situazione di attenzione vigile....rilassata...rispetto alla stanchezza che ti porti dietro con il tuo metodo . Tu, purtroppo, sei convinta di aver trovato il modo di vivere perché hai ottenuto soddisfazione è successo in un ambito della tua vita. In realtà potresti viverlo in modo diverso, perfino più intenso, e al tempo stesso portare quel successo ad OGNI aspetto della tua vita. Ma non puoi farlo fino a quando rimani convinta che "così si debba fare".
Ah...poi...non fare l'errore di pensare che riposarsi sia una perdita di tempo...così come svagarsi. Se non hai tempo per quello...non hai tempo neanche per lavorare. Il riposo è FONDAMENTALE...e non parlo solo di riposo fisico ma anche di quello mentale.
Ci sto provando, giuro. Approfitto di questi giorni di ferie per rilassarmi e per impedirmi di lavorare. Avevo pianificato un'estate piena di impegni, ma poi mi sono fermata. Di solito mi drogo di lavoro per non pensare e avere una scusa per evitare ciò che non mi va di fare. Ora ho deciso di fermarmi e di concentrarmi sul presente.
flyingbrandon ha scritto:Allora hai sbagliato ad accettare. Oppure potevi , o puoi, trovare una formula diversa per conoscerli ma fare in modo che la visita TI risulti piacevole.
Ho sbagliato, infatti, perché avevo paura di litigare e non volevo confessare che non mi piaceva per niente l'idea di trascorrere le vacanze con i miei suoceri. Non volevo dare l'impressione di essere una nuora ingrata e anaffettiva. Poi, considerato che sarei stata incapace di fingere, ho pensato che piuttosto che presentarmi da loro con il muso lungo e far notare che non mi piaceva il biglietto aereo che mi avevano comprato, con posti in coda e centrali di un Boeing che partiva a orari scomodissimi, avrei fatto meglio a confessare.
Non è successo nulla: prenotazione cancellata e prossima tappa ad Amsterdam a settembre per un ulteriore "viaggio di prova" prima del grande salto oltreoceano da fare prossimamente. Questa volta però con biglietto, compagnia (possibilmente Alitalia che conosco attraverso il vostro forum) e orari scelti da noi (cioè mio marito, mio figlio che vuole stare vicino al finestrino, io attaccata alla bimba, entrambe comode e vicine alle ali).
Spero che non ti arrabbierai se non parto più per adesso :D . Ciao.

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Re: In attesa di un volo intercontinentale da Fiumicino...

Messaggio da flyingbrandon » 15 luglio 2016, 9:44

Neige ha scritto: Caro Brandon,
ti stimo tanto, ma a me il click pare impossibile. Sarà possibile per te che sei un brillante pilota senza macchia e senza paura, ma io, da comune mortale, procedo a fatica verso il cambiamento. A volte fallisco e ricado nei vecchi schemi di pensiero, ma subito mi rendo conto che sono andata avanti e che l'esperienza mi ha insegnato qualcosa. Quindi torno a lottare e a migliorarmi sempre.
E io ti sto dicendo che finché ritieni impossibile che ciò accada....ciò, effettivamente, non accade e non accadrà. Sei tu la responsabile dei tuoi pensieri, del tuo percepito, della qualità della tua vita....ma finché non ti assumi questa responsabilità e credi profondamente che ciò non dipenda da te...il click non può avvenire. Non esiste nessun fallimento...il punto non è cadere nello stesso schema...il punto è, una volta caduta, continuare a rimanerci. È abbastanza semplice, una volta che te ne assumi la responsabilità, renderti conto di quando sei nello schema di sempre e uscirne. Finché trovi scuse e giustificazioni...mascheri il suo utilizzo e permani nello stesso stato. Il cambiamento è faticoso perché non ti butti nelle prove...stai lì..valuti...appesantisci...ci pensi...non pensare di cambiare qualcosa...cambia e basta. Ogni giorno fa qualcosa in modo diverso dal solito...e guarda ciò che accade. Vedi che sensazioni ti dà. Fa qualcosa che non avresti mai pensato di fare...non deve mica essere niente di eclatante...solo di diverso. Vedi che da un lato tu sai perfettamente che qualcosa non sia possibile...un cambiamento vuole tutto un percorso , fatica, sofferenza...dall'altro io sono un brillante pilota senza macchia e senza paura....quindi da un lato la ragione è dalla tua parte ed è inscalfibile...dall'altra tu dovresti essere meno brava/capace di altre persone sulla terra o di me in questo caso è quindi non riuscire per quello. Sai qual'è il punto? L'insicurezza spesso fornisce "presunzione"...ben celata ma è pur sempre presunzione...ma affondando nel l'insicurezza va da sé che la usi per affermare una tua incapacità...o l'impossibilità nel fare qualcosa...e lì ti fotti.
Neige ha scritto:
flyingbrandon ha scritto:Il punto è che ti sei accontentata di uscire da casa e sbirciare il mondo...ma ti stai tagliando, di fatto, la possibilità di vivere bene. Perchè?
.
La verità è che ho viaggiato molto, ma l'ho fatto a modo mio, in treno e in auto e restando in Europa ovviamente, perché avevo questa paura terribile di aerei e aeroporti. Poi è arrivato un momento in cui mi sono sentita ridicola a non affrontare ciò di cui perfino mio figlio di cinque anni non ha paura e ho deciso di provarci. Fortunatamente è andata bene e spero che sarà così anche in futuro.
Viaggiare non è sinonimo di felicità...puoi essere felice senza l'aereo...ma tu pensi che sia così "normale" avere delle fobie che tutto il resto della vita, a parte il viaggiare in aereo, ti appare al massimo della sua potenzialità?
Hai fatto bene a provarci...fai male a sperare...si spera nel Superenalotto...non che il volo vada bene.
Neige ha scritto:

Ci sto provando, giuro. Approfitto di questi giorni di ferie per rilassarmi e per impedirmi di lavorare. Avevo pianificato un'estate piena di impegni, ma poi mi sono fermata. Di solito mi drogo di lavoro per non pensare e avere una scusa per evitare ciò che non mi va di fare. Ora ho deciso di fermarmi e di concentrarmi sul presente.
Brava...rientra in quello che ti ho detto sopra...fare qualcosa di diverso.
E come va? Cosa fai?
Neige ha scritto:
Ho sbagliato, infatti, perché avevo paura di litigare e non volevo confessare che non mi piaceva per niente l'idea di trascorrere le vacanze con i miei suoceri. Non volevo dare l'impressione di essere una nuora ingrata e anaffettiva. Poi, considerato che sarei stata incapace di fingere, ho pensato che piuttosto che presentarmi da loro con il muso lungo e far notare che non mi piaceva il biglietto aereo che mi avevano comprato, con posti in coda e centrali di un Boeing che partiva a orari scomodissimi, avrei fatto meglio a confessare.
Non è successo nulla: prenotazione cancellata e prossima tappa ad Amsterdam a settembre per un ulteriore "viaggio di prova" prima del grande salto oltreoceano da fare prossimamente. Questa volta però con biglietto, compagnia (possibilmente Alitalia che conosco attraverso il vostro forum) e orari scelti da noi (cioè mio marito, mio figlio che vuole stare vicino al finestrino, io attaccata alla bimba, entrambe comode e vicine alle ali).
Spero che non ti arrabbierai se non parto più per adesso :D . Ciao.
Arrabbiarmi? No...perché? Il top sarebbe stato partire per andare altrove adesso...avresti ottenuto due cose...anzi di più...ma non considerare i voli "corti" delle prove...i voli lunghi delle "missioni"...soprattutto non pensare mai a te in termini di immagine che devi dare o avere. Sono questi elementi che ti massacrano l'esistenza...che non ti permettono di guardare gli altri con serenità...che non ti permettono di confrontare il tuo mondo con il vuoto...con l'ampiezza di una piazza...non ti permettono né di valutare né di esprimere il tuo potenziale...se non in qualche ambito...scrollati le idee che ti hanno messo e che tu annaffi abbondantemente e diligentemente...sei una persona fantastica e fai cacare come tutti quelli che vengono al mondo...ma hai tutto ciò che ti serve per vivere davvero bene...che non significa non sbagliare, non soffrire...significa affrontare ciò che accade con serenità. Tu hai paura di vivere...di questo te ne rendi conto? Tu sei convinta di non essere in grado di farlo...di non meritarlo...di essere incapace di farlo come gli altri....ah ecco dimenticavo...levati dai maroni quella "presunzione"...
Ti basta un click...lo fai...forse l'hai già fatto ma lo soffochi ...non soffocarlo più...
Oggi che fai?
Ciao!
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Re: In attesa di un volo intercontinentale da Fiumicino...

Messaggio da Neige » 19 luglio 2016, 18:20

flyingbrandon ha scritto:sei una persona fantastica e fai cacare come tutti quelli che vengono al mondo...ma hai tutto ciò che ti serve per vivere davvero bene...che non significa non sbagliare, non soffrire...significa affrontare ciò che accade con serenità. Tu hai paura di vivere...di questo te ne rendi conto? Tu sei convinta di non essere in grado di farlo...di non meritarlo...di essere incapace di farlo come gli altri....ah ecco dimenticavo...levati dai maroni quella "presunzione"...
Ti basta un click...lo fai...forse l'hai già fatto ma lo soffochi ...non soffocarlo più...
Oggi che fai?

Caro Brandon,
hai mai preso in considerazione l'adozione o almeno l'affidamento di utenti bisognosi come la sottoscritta? Queste sono le parole che avrei bisogno di sentirmi dire spesso e che invece nessuno mi ha mai detto, a parte mia madre (in una forma diversa... senza la parte dei maroni), ma lei non c'è più da quasi dieci anni. Provengo da una famiglia strana in cui si sono messi d'impegno per farmi credere che non ero capace di nulla: di vivere lontano dalla mia città natale, di realizzare il mio sogno lavorativo, di avere bambini. Sto demolendo piano piano queste loro convinzioni, ma è una lotta continua. Mi capita spesso di vedere l'invidia negli occhi di zii e cugini per ciò che sono e che faccio. E anche in quelli di mio padre ed è terribile.
Ho atteso qualche giorno per rispondere perché volevo che l'effetto di quanto hai scritto durasse quanto più possibile. Anche io sto cominciando a credere che quel click c'è stato. Magari in sordina e soffocato dalle mie insicurezze, ma c'è stato. Altrimenti starei ancora guardando i video di aeroporti e decolli su You Tube sul computer di casa e non mi sarei mai decisa ad andare a guardare l'altro lato delle nuvole.
flyingbrandon ha scritto:Il cambiamento è faticoso perché non ti butti nelle prove...stai lì..valuti...appesantisci...ci pensi...non pensare di cambiare qualcosa...cambia e basta. Ogni giorno fa qualcosa in modo diverso dal solito...e guarda ciò che accade. Vedi che sensazioni ti dà. Fa qualcosa che non avresti mai pensato di fare...non deve mica essere niente di eclatante...solo di diverso.
Dopo dieci giorni della terapia Brandon (sette cose diverse in sette giorni) sono una persona molto più stabile, tranquilla e meno influenzabile e sto facendo alcune cose che credevo al di fuori della mia portata e che invece mi riescono benissimo, tipo guidare da sola verso il centro commerciale fuori città, posto che per folla, file e spazi aperti di solito è molto lontano dal mio concetto di paradiso personale.
Come ringraziarti per il prezioso aiuto? Se ti arriva una richiesta di adozione tramite Alitalia, sai già che sono stata io.
Mi rifaccio viva per il prossimo volo, non sia mai che possa affrontarlo serena invece di farmi le solite tremila pare al minuto. Naturalmente qualsiasi altro consiglio vorrai darmi mi farai felice. Ancora grazie e ciao!

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Re: In attesa di un volo intercontinentale da Fiumicino...

Messaggio da la franci » 19 luglio 2016, 22:56

Neige ha scritto: Sarei curiosa di saperne di più, se ti va di parlarne. La parola "eradicato" è così confortante. Ciao.
Se hai voglia di cercare il forum e strapieno di particolari della mia esperienza.... se non hai voglia di cercare... chiedi... mi ripeterò volentieri...
...
ma... in fondo... tutto si racchiude in quel click che hai descritto tu negli ultimi interventi...
Continuare a perseverare con la chiave sbagliata non serve (grazie Brandon, ti ho rubato l'esempio perché calzava benissimo :oops: )... e nemmeno continuare a cambiare chiave alla "ca@@o"... fare un respiro, guardare il mazzo di chiavi, prendere quella giusta e girare la serratura è stato più semplice del previsto!
Essendo un interruttore il rischio e8 quello di spegnere e rimanere al buio.... ma... dovesse succedere.... e mi e8 successo... più volte!... basta ricordarsi di girare la chiave... e torna la luce!

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Re: In attesa di un volo intercontinentale da Fiumicino...

Messaggio da flyingbrandon » 20 luglio 2016, 0:06

Neige ha scritto:

Caro Brandon,
hai mai preso in considerazione l'adozione o almeno l'affidamento di utenti bisognosi come la sottoscritta? Queste sono le parole che avrei bisogno di sentirmi dire spesso e che invece nessuno mi ha mai detto, a parte mia madre (in una forma diversa... senza la parte dei maroni), ma lei non c'è più da quasi dieci anni.
No ma per il semplice motivo che non ho nulla più di te che possa aiutarti. La stabilità la puoi trovare solo in te stessa. Non si può essere stabili se ci si appoggia ...perché l'appoggio può non essere duraturo...può non essere sufficiente...o può essere totalmente fasullo e sbilanciarci ancora di più...
Neige ha scritto: Provengo da una famiglia strana in cui si sono messi d'impegno per farmi credere che non ero capace di nulla: di vivere lontano dalla mia città natale, di realizzare il mio sogno lavorativo, di avere bambini. Sto demolendo piano piano queste loro convinzioni, ma è una lotta continua. Mi capita spesso di vedere l'invidia negli occhi di zii e cugini per ciò che sono e che faccio. E anche in quelli di mio padre ed è terribile.

Non è terribile...è così, e non necessariamente per cattiveria...ma dovrebbe darti un feedback sul notevole progresso che tu, evidentemente per prima, sei riuscita a fare. È un ottimo segnale se vuoi discostarti da quelle convinzioni.
Non hai bisogno di altre conquiste per demolire tutto ciò che ti è stato inculcato...è sbagliato...butta tutto...se qualcosa ti servirà sarai in grado di riutilizzarla al momento.

Neige ha scritto: Ho atteso qualche giorno per rispondere perché volevo che l'effetto di quanto hai scritto durasse quanto più possibile. Anche io sto cominciando a credere che quel click c'è stato. Magari in sordina e soffocato dalle mie insicurezze, ma c'è stato. Altrimenti starei ancora guardando i video di aeroporti e decolli su You Tube sul computer di casa e non mi sarei mai decisa ad andare a guardare l'altro lato delle nuvole.
C'è stato! Non lo cercare...c'è stato e tu, finalmente, puoi riprenderti la tua vita...

Neige ha scritto: Come ringraziarti per il prezioso aiuto? Se ti arriva una richiesta di adozione tramite Alitalia, sai già che sono stata io.
Mi rifaccio viva per il prossimo volo, non sia mai che possa affrontarlo serena invece di farmi le solite tremila pare al minuto. Naturalmente qualsiasi altro consiglio vorrai darmi mi farai felice. Ancora grazie e ciao!
Non hai nulla per cui ringraziarmi...hai fatto tutto tu...così come sei "colpevole" per la tua vita...sei anche l'unica che devi ringraziare per la tua vita. Comunque...la tua "stabilità"...il tuo sentirti diversa...il tuo stare tra la gente...è il più bel ringraziamento che puoi fare a te...e, di riflesso, a chiunque ti possa aver fornito quello "spunto" da cui hai tratto un cambiamento positivo. Puoi rifarti viva ogniqualvolta ne hai voglia...non necessariamente per volare...e sì...se lasci aperta l'opportunità di considerare il volo qualcosa di emozionante...e bello....ciò accadrà. Il volo è sempre lo stesso...è la tua percezione a cambiare...e, fortunatamente, la tua percezione non ha nulla a che vedere con la sicurezza del volo...quindi goditelo...e impara a goderti anche i tuoi disagi...perché così godrai in ogni caso.
Ciao!
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Re: In attesa di un volo intercontinentale da Fiumicino...

Messaggio da Neige » 20 luglio 2016, 16:06

la franci ha scritto:Se hai voglia di cercare il forum e strapieno di particolari della mia esperienza.... se non hai voglia di cercare... chiedi... mi ripeterò volentieri...
...
ma... in fondo... tutto si racchiude in quel click che hai descritto tu negli ultimi interventi...
Grazie Franci,
ho iniziato a leggere i tuoi vecchi post del 2006 e sono molto interessanti e utili. Mi ha colpito che hai subito dichiarato che, se avessi superato la tua paura, avresti aiutato gli altri a farlo. Un mio grande limite è non credere facilmente nell'aiuto disinteressato degli estranei, magari perché vivo in una grande città dove ognuno tende a farsi i fatti suoi e capita spesso che, se saluti qualcuno, neanche ti risponde. Dovrei imparare a fidarmi più degli altri. Questo forum è un'oasi di solidarietà e sostegno. Per ora sono ancora all'inizio della lettura della tua esperienza, ma se ci sarà qualcosa che mi incuriosisce ti farò sapere. A presto e ciao.

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Re: In attesa di un volo intercontinentale da Fiumicino...

Messaggio da Neige » 20 luglio 2016, 16:20

flyingbrandon ha scritto:Non hai nulla per cui ringraziarmi...hai fatto tutto tu...così come sei "colpevole" per la tua vita...sei anche l'unica che devi ringraziare per la tua vita. Comunque...la tua "stabilità"...il tuo sentirti diversa...il tuo stare tra la gente...è il più bel ringraziamento che puoi fare a te...e, di riflesso, a chiunque ti possa aver fornito quello "spunto" da cui hai tratto un cambiamento positivo.

Ciao Brandon,
può darsi che ho fatto tutto io, ma senza le parole giuste di incoraggiamento non sarei andata molto lontano. Ho ancora parecchio da lavorare su me stessa, ma tante cose stanno cambiando. Quindi grazie ancora.
Mio padre o i miei parenti non sono invidiosi per cattiveria, ma perché non hanno mai avuto il coraggio di cambiare o provare a migliorare le loro vite. Si sono accontentati di trascorrere un'esistenza nel loro orticello e guardano male chi ha osato fare un salto che non si sono mai sentiti di fare, tanto più che in una famiglia meridionale e patriarcale come la mia alle donne viene insegnato a tacere e a servire gli uomini. Mia sorella ha cercato per un po' di lottare, ma si sta arrendendo diventando giorno per giorno sempre più simile a loro. Io resisto e soprattutto vivo lontana e questo mi aiuta a mettere tutto nella giusta prospettiva. La strada è lunga e in salita, ma sto incominciando a credere di non essere quella mammoletta indifesa che per anni mi hanno imposto di essere.
flyingbrandon ha scritto: La stabilità la puoi trovare solo in te stessa. Non si può essere stabili se ci si appoggia ...perché l'appoggio può non essere duraturo...può non essere sufficiente...o può essere totalmente fasullo e sbilanciarci ancora di più...
Infatti... sono un caso di eccessiva protezione andata a male. Strano che sia diventata agorafobica invece che claustrofobica. :)
A presto.

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Re: In attesa di un volo intercontinentale da Fiumicino...

Messaggio da la franci » 20 luglio 2016, 22:08

ho iniziato a leggere i tuoi vecchi post del 2006 e sono molto interessanti e utili.
2006???? Sono passati 10 anni??? Probabilmente penserai che in 10 anni io abbia percorso un cammino lunghissimo..... in realtà.... ho perso solo tempo! Se avessi avuto quel click prima mi sarei goduta anni di voli!!!
Comunque... li rileggerò anche io i miei vecchi scritti... ottima idea, grazie!!!!!!
Un mio grande limite è non credere facilmente nell'aiuto disinteressato degli estranei,
Prendi dagli altri ciò che serve a te... disinteressandoti del loro fine... potremmo essere pagati dal forum per il numero di parole che scriviamo e quindi dilungarci con te per fare vacanze più lunghe... oppure potremmo presentarti la parcella più avanti, ma tanto che te frega, puoi decidere di rimanere un nickname e nessuno può fatturare ad un soprannome!! ... oppure ci potrebbe appagare il solo scrivere... o forse nemmeno quello... ma che importa? Se il singolo messaggio che ricevi serve per raggiungere il tuo benessere nel volo e nella vita, prendi il più possibile da ogni lettera che leggi e trasformalo in quel click...
Io sono ancora acerba nell'accompagnare qualcuno a vivere il decollo come non vedo l'ora di farlo io tra 3 settimane... ma ci provo.... perché.... alcune emozioni sono talmente forti che non si può non desiderare che anche il resto del mondo le provi!
ma se ci sarà qualcosa che mi incuriosisce ti farò sapere. A presto e ciao
Se qualcosa stimolerà la tua curiosità... sono qui! Ciao!!!

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Re: In attesa di un volo intercontinentale da Fiumicino...

Messaggio da flyingbrandon » 20 luglio 2016, 22:56

Neige ha scritto:
Ciao Brandon,
può darsi che ho fatto tutto io, ma senza le parole giuste di incoraggiamento non sarei andata molto lontano. Ho ancora parecchio da lavorare su me stessa, ma tante cose stanno cambiando. Quindi grazie ancora.
Non è vero...saresti andata lontano lo stesso. Le parole non sono mai giuste o sbagliate...ma hai solo aspettato un appiglio e l'hai colto...ma quell'appiglio poteva dartelo anche una pubblicità su un giornale. Ora è il momento che tu sappia che non ti servono nemmeno gli appigli...cogli la vita, i suoi segnali, da qualsiasi parte arrivino.
Neige ha scritto: Mio padre o i miei parenti non sono invidiosi per cattiveria, ma perché non hanno mai avuto il coraggio di cambiare o provare a migliorare le loro vite. Si sono accontentati di trascorrere un'esistenza nel loro orticello e guardano male chi ha osato fare un salto che non si sono mai sentiti di fare, tanto più che in una famiglia meridionale e patriarcale come la mia alle donne viene insegnato a tacere e a servire gli uomini. Mia sorella ha cercato per un po' di lottare, ma si sta arrendendo diventando giorno per giorno sempre più simile a loro.
Dire di qualcuno che è uno str**zo è un giudizio...e io non do mai giudizi. L'intenzione che sottostà ad una azione è, per me, indifferente. Di certo non puoi mettere l'invidia tra gli atti d'amore...soprattutto non puoi ricercare in quella persona una figura "genitoriale" nel vero senso del termine. Con gli anni ho notato due cose che sono fuorvianti...la prima è che "un genitore è sempre un genitore". Anagraficamente corretta...emotivamente no. Non è che le persone, diventando genitori , diventino automaticamente portatori di amori e speranze...è sotto gli occhi di tutti no? I difetti, come persona, continui a portarteli dietro...o evolvi oppure rischi di avere ancora maggiori frustrazioni perché hai un'immagine in più da alimentare. La seconda è il detto "mal comune mezzo gaudio"...una puttanata colossale. C'è sempre la tendenza a portare verso il basso...quindi se tu stai cercando e sei riuscita ad evolvere, spesso, non sei spinto e sostenuto ma per chi ti sta intorno ma diventi quella da isolare perché diventi l'immagine del loro insuccesso. È importante come tu senti te stessa nella vita...non come gli altri pensano tu debba essere nella TUA vita. Quindi non vedere più le persone che ti circondano con i ruoli che hanno...ma semplicemente come persone. Non siamo dei ruoli...siamo delle Persone.
Neige ha scritto: Io resisto e soprattutto vivo lontana e questo mi aiuta a mettere tutto nella giusta prospettiva. La strada è lunga e in salita, ma sto incominciando a credere di non essere quella mammoletta indifesa che per anni mi hanno imposto di essere.
Non lo sei affatto...ma...la strada non è "lunga"...anche se ti accompagnerà per tutta la tua esistenza. Il giorno che pensi di essere arrivata da qualche parte sappi che...stai sbagliando per l'ennesima volta. Non è neanche in salita...è come deve essere e tu la affronterai come momento per momento. Non aver paura...non c'è niente di peggio che vivere come hai fatto fino al tuo cambiamento...ma ciò ti ha permesso di cambiare quindi è la tua strada...ed è bella proprio perché è tua. Nessuno saprà, meglio di te, cosa devi fare. Lascia spazio al tuo intuito...sperimentalo....sbaglia...correggi il tiro...ma ascoltalo sempre.
Neige ha scritto: Infatti... sono un caso di eccessiva protezione andata a male. Strano che sia diventata agorafobica invece che claustrofobica. :)
A presto.
Non è vero...ma questo non è importante adesso...
A presto Neige!
Ciao!
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Re: In attesa di un volo intercontinentale da Fiumicino...

Messaggio da flyingbrandon » 20 luglio 2016, 23:04

Neige ha scritto:
Un mio grande limite è non credere facilmente nell'aiuto disinteressato degli estranei, magari perché vivo in una grande città dove ognuno tende a farsi i fatti suoi e capita spesso che, se saluti qualcuno, neanche ti risponde.
Certo che un limite...perché cela un'aspettativa. Avere aspettative significa garantirsi sofferenza. Non ha importanza che qualcuno ti aiuti o che genere di aiuto ti stia dando...è importante cosa tu puoi cogliere da quella persona. Se si rivela "diversa" da ciò che pensavi...ok...agirai di conseguenza. Io non aiuto...io condivido delle esperienze...se ti sono utili....ok mi fa davvero piacere....se non lo sono ....ok...per me va bene lo stesso. Capita abbastanza spesso che qualcuno critichi il mio modo di comunicare, anche qua sul forum...dicendomi che il modo non è quello giusto bla bla bla...ma a me non cambia perché io non sto cercando di aiutare ma sto solo condividendo. Se tu sapessi già cosa ti dovrebbe essere utile, nei tempi e nei modi, probabilmente il problema non sussisterebbe...se sussiste significa che ciò che credi non è forse così "giusto per te". Quando saluti qualcuno non farlo perché ricambi il tuo saluto...fallo perché ti va di salutare. Non fare mai niente aspettandoti qualcosa di ritorno...ciò che deve tornare tornerà...ciò che non torna , per te, non sarà un problema perché non avevi posto nessuna condizione nella tua condivisione. Liberati davvero da queste cagate e vivi come TU vuoi vivere...se le tue intenzioni non saranno mai volte a far del male...scoprirai che chi soffre per le tue azioni sarà per un problema suo e non tuo...quindi amen...ok Neige?
Ciao!
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