Riguardo la paura di volare
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Riguardo la paura di volare
Perché, secondo voi, chi ha paura di volare, non teme di spostarsi in macchina?
Recentemente, ho fatto in pullman il tratto da Milano a Brindisi, poi mi sono imbarcato sul traghetto per Valona e da lì ancora in pullman fino a Tirana.
A parte la pesantezza del viaggio, sono abbastanza convinto di aver corso più rischi di quanti ne abbia mai potuto correre nel corso dei miei non pochi viaggi in aereo.
Eppure, con i piedi a terra ( si fa per dire) mi sono sentito meno in ansia
Recentemente, ho fatto in pullman il tratto da Milano a Brindisi, poi mi sono imbarcato sul traghetto per Valona e da lì ancora in pullman fino a Tirana.
A parte la pesantezza del viaggio, sono abbastanza convinto di aver corso più rischi di quanti ne abbia mai potuto correre nel corso dei miei non pochi viaggi in aereo.
Eppure, con i piedi a terra ( si fa per dire) mi sono sentito meno in ansia
Re: Riguardo la paura di volare
Credo che il punto sia l'illusione di potersi fermare in ogni momento, cosa che in aereo non si può fare...
Ciao
Andrea
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Pilotastro della domenica
Il decollo è facoltativo, l'atterraggio, obbligatorio
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- flyingbrandon
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Re: Riguardo la paura di volare
Perché se avessi paura di spostarti in macchina sarebbe davvero limitante...diventerebbe un qualcosa di evidentemente "patologico" e più difficile da nascondere a se stessi.Blues77 ha scritto:Perché, secondo voi, chi ha paura di volare, non teme di spostarsi in macchina?
Recentemente, ho fatto in pullman il tratto da Milano a Brindisi, poi mi sono imbarcato sul traghetto per Valona e da lì ancora in pullman fino a Tirana.
A parte la pesantezza del viaggio, sono abbastanza convinto di aver corso più rischi di quanti ne abbia mai potuto correre nel corso dei miei non pochi viaggi in aereo.
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Re: Riguardo la paura di volare
..con la scusa che l'auto la guidi, hai l'impressione di avere il "controllo " della situazione...cosa ovviamente non vera, perchè non puoi controllare il deficiente che ti taglia la strada, che passa con il rosso, che fa sorpassi con la doppia linea, che ti attraversa la strada all'ultimo momento... senza contare gli autisti dei TIR che non ti vedono....ecc, ecc...Blues77 ha scritto:Perché, secondo voi, chi ha paura di volare, non teme di spostarsi in macchina?
Infine, chi ha paura di volare spesso teme anche di spostarsi in auto condotte da altri....e ritorniamo al discorso di cui sopra...
Re: Riguardo la paura di volare
Mio collega di corso in AMI. 1°Uff su B747 AZ, decolla da Malpensa per Milano, avaria motore, procedura standard, scarico di carburante, rientro a Malpensa. Pratiche burocratiche.Blues77 ha scritto:Perché, secondo voi, chi ha paura di volare, non teme di spostarsi in macchina?
Recentemente, ho fatto in pullman il tratto da Milano a Brindisi, poi mi sono imbarcato sul traghetto per Valona e da lì ancora in pullman fino a Tirana.
A parte la pesantezza del viaggio, sono abbastanza convinto di aver corso più rischi di quanti ne abbia mai potuto correre nel corso dei miei non pochi viaggi in aereo.
Eppure, con i piedi a terra ( si fa per dire) mi sono sentito meno in ansia
Prende l'automobile dal parcheggio per tornare a casa...
mentre viaggia incrocia un camion col rimorchio, il grosso perno che mantiene agganciato il rimorchio si spezza,
il rimorchio si sposta sulla sua corsia e lui ci finisce sotto morendo e lasciando moglie e due figli.
Ovviamente non se n'è neppure accorto, era tutto al di fuori del suo controllo.
L'avaria motore l'ha potuta gestire tranquillamente, senza conseguenze se non una cancellazione del volo,
la rottura del perno del rimorchio no, ed è morto.
Giusto uno stimolo a pensare a cosa è pericoloso e a cosa non lo è.
In 28 anni di volo di linea io non ho mai avuto una avaria ad un motore...
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Re: Riguardo la paura di volare
E io (io vale per tutti quelli come me) le ho previste e calcolate su tutti i voli che ha fatto.Lampo 13 ha scritto: In 28 anni di volo di linea io non ho mai avuto una avaria ad un motore...
La mia vita è dove mi spendo, non dove mi ingrasso!
Prima o poi si muore, non c'è scampo, l'importante è morire da vivi.
http://web.tiscali.it/windrider/
Prima di pretendere un diritto devi assolvere almeno ad un dovere.
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Re: Riguardo la paura di volare
Ciao è il mio primo messaggio qua
Per me è esattamente così, l'illusione del controllo. Anche io non amo andare in macchina con altri, solo con mio marito vado tranquilla.
Mi infastidiscono gli ascensori e per esempio, i grattacieli. Le situazioni in cui non posso scendere quando dico io insomma...
Leggendo libri ho finalmente capito che è proprio una illusione questa, la mente che vede cose che non ci sono...
In realtà ho fatto anche più intercontinentali ma mai tranquilla e questo mi scoccia. Voglio andare a breve di nuovo da qualche parte e godermi il volo
A proposito che dite dall'interno, si riprende Alitalia? È la mia compagnia preferita
Per me è esattamente così, l'illusione del controllo. Anche io non amo andare in macchina con altri, solo con mio marito vado tranquilla.
Mi infastidiscono gli ascensori e per esempio, i grattacieli. Le situazioni in cui non posso scendere quando dico io insomma...
Leggendo libri ho finalmente capito che è proprio una illusione questa, la mente che vede cose che non ci sono...
In realtà ho fatto anche più intercontinentali ma mai tranquilla e questo mi scoccia. Voglio andare a breve di nuovo da qualche parte e godermi il volo
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- flyingbrandon
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Re: Riguardo la paura di volare
Non hai mai il controllo su niente...così come non lo può avere tuo marito in macchina. I grattacieli perché? Puoi scendere dal grattacielo....anche a piedi se ti va...Chiarag ha scritto:Ciao è il mio primo messaggio qua
Per me è esattamente così, l'illusione del controllo. Anche io non amo andare in macchina con altri, solo con mio marito vado tranquilla.
Mi infastidiscono gli ascensori e per esempio, i grattacieli. Le situazioni in cui non posso scendere quando dico io insomma...
Leggendo libri ho finalmente capito che è proprio una illusione questa, la mente che vede cose che non ci sono...
In realtà ho fatto anche più intercontinentali ma mai tranquilla e questo mi scoccia. Voglio andare a breve di nuovo da qualche parte e godermi il volo
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Re: Riguardo la paura di volare
E io ho cercato di rendere l'aeroporto a prova di idiota per prevenire le cappellate che potrebbero aver fatto i primi duetartan ha scritto:E io (io vale per tutti quelli come me) le ho previste e calcolate su tutti i voli che ha fatto.Lampo 13 ha scritto: In 28 anni di volo di linea io non ho mai avuto una avaria ad un motore...
È meglio rimanere in silenzio ed essere considerati imbecilli piuttosto che aprire bocca e togliere ogni dubbio
Re: Riguardo la paura di volare
Ciao! Scusa il ritardo, non trovavo più il post. Hai ragione! È proprio quello il punto...non ho il controllo ma mi illudo di averlo in certe situazioni.flyingbrandon ha scritto:Non hai mai il controllo su niente...così come non lo può avere tuo marito in macchina. I grattacieli perché? Puoi scendere dal grattacielo....anche a piedi se ti va...Chiarag ha scritto:Ciao è il mio primo messaggio qua
Per me è esattamente così, l'illusione del controllo. Anche io non amo andare in macchina con altri, solo con mio marito vado tranquilla.
Mi infastidiscono gli ascensori e per esempio, i grattacieli. Le situazioni in cui non posso scendere quando dico io insomma...
Leggendo libri ho finalmente capito che è proprio una illusione questa, la mente che vede cose che non ci sono...
In realtà ho fatto anche più intercontinentali ma mai tranquilla e questo mi scoccia. Voglio andare a breve di nuovo da qualche parte e godermi il volo
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Devo disinnescare questa illusione
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Re: Riguardo la paura di volare
Il punto è che non devi disinnescare niente...il punto è che dici di aver capito che è una illusione ma continui a crederla reale...continui a credere che tu possa avere un controllo su qualcosa...allora ti chiedo...in cosa credi di averlo? Se non smetti di crederci, semplicemente, nel profondo di te continui a NON voler abbandonare quell'idea. Quando smetterai di crederci...semplicemente non sentirai più la necessità di cercarlo...Chiarag ha scritto:
Ciao! Scusa il ritardo, non trovavo più il post. Hai ragione! È proprio quello il punto...non ho il controllo ma mi illudo di averlo in certe situazioni.
Devo disinnescare questa illusione
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Re: Riguardo la paura di volare
Vero...flyingbrandon ha scritto:Il punto è che non devi disinnescare niente...il punto è che dici di aver capito che è una illusione ma continui a crederla reale...continui a credere che tu possa avere un controllo su qualcosa...allora ti chiedo...in cosa credi di averlo? Se non smetti di crederci, semplicemente, nel profondo di te continui a NON voler abbandonare quell'idea. Quando smetterai di crederci...semplicemente non sentirai più la necessità di cercarlo...Chiarag ha scritto:
Ciao! Scusa il ritardo, non trovavo più il post. Hai ragione! È proprio quello il punto...non ho il controllo ma mi illudo di averlo in certe situazioni.
Devo disinnescare questa illusione
Ciao!
Il punto è come smettervi di crederci del tutto...
Sicuramente si può decidere di farlo e basta...ma mi sta aiutando leggervi.
Mi scoccia anche perché sento che è una questione relativa a come si vive la vita è non va bene così.
Comunque voglio riprendere l’aereo a breve per riprovare e anche perché tutti i posti che mi piacciono sono lontani e voglio tornarci.
Ps: scusa per il ritardo, ho scoperto adesso che posso mettere avviso via mail, mi perdevo i post.
- flyingbrandon
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Re: Riguardo la paura di volare
Non c'è un come...ci sono moltissimi modi...ma tutti, per essere efficaci, passano dal farne esperienza...cioè vivere un’esperienza in modo diverso. Non devi necessariamente cambiare il tuo modo di vivere volando...ma in tutto ciò che fai. Avrai sicuramente N cose che fai per tenere sotto controllo la tua vita...ecco smetti di fare quelle N cose...anche partendo da N-1 e vedrai come la tua vita migliorerà...quello che oggi chiami “imprevisto”...domani diventa “opportunità”. Solo quando qualcosa diventa una tua esperienza puoi decidere di “crederci” e abbandonare quello che schema di pensiero che , al momento, ti appare “sicuro” come la coperta di Linus.Chiarag ha scritto: Vero...
Il punto è come smettervi di crederci del tutto...
Invece va proprio bene così....altrimenti come potresti accorgerti di non viverla come potresti? Questo è il tuo segnale...la tua spia...non devi tagliare I’ll filo della tua spia ma capire lo “schema” e toglierlo. Quando ti si accende la spia della benzina in auto cosa fai? Tagli il filo oppure metti la benzina?Chiarag ha scritto: Sicuramente si può decidere di farlo e basta...ma mi sta aiutando leggervi.
Mi scoccia anche perché sento che è una questione relativa a come si vive la vita è non va bene così.
Se vuoi prenderlo ti basta comprare un biglietto e prenderlo. Il tempo che intercorre tra l’acquisto e il volo, per te, non ha motivo di essere un periodo di “pensiero”...perché tu sei una passeggera e non devi occuparti di bollettini meteo o altro. È più semplice di quello che hai fatto fino ad adesso....Chiarag ha scritto: Comunque voglio riprendere l’aereo a breve per riprovare e anche perché tutti i posti che mi piacciono sono lontani e voglio tornarci.
Ps: scusa per il ritardo, ho scoperto adesso che posso mettere avviso via mail, mi perdevo i post.
Figurati. Io non uso quella funzione....ti basta collegarti al sito e vedere se qualcuno ti ha risposto....di solito accade...
Ciao!
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Re: Riguardo la paura di volare
flyingbrandon ha scritto: Non c'è un come...ci sono moltissimi modi...ma tutti, per essere efficaci, passano dal farne esperienza...cioè vivere un’esperienza in modo diverso. Non devi necessariamente cambiare il tuo modo di vivere volando...ma in tutto ciò che fai. Avrai sicuramente N cose che fai per tenere sotto controllo la tua vita...ecco smetti di fare quelle N cose...anche partendo da N-1 e vedrai come la tua vita migliorerà...quello che oggi chiami “imprevisto”...domani diventa “opportunità”. Solo quando qualcosa diventa una tua esperienza puoi decidere di “crederci” e abbandonare quello che schema di pensiero che , al momento, ti appare “sicuro” come la coperta di Linus.
Se vuoi prenderlo ti basta comprare un biglietto e prenderlo. Il tempo che intercorre tra l’acquisto e il volo, per te, non ha motivo di essere un periodo di “pensiero”...perché tu sei una passeggera e non devi occuparti di bollettini meteo o altro. È più semplice di quello che hai fatto fino ad adesso....
Figurati. Io non uso quella funzione....ti basta collegarti al sito e vedere se qualcuno ti ha risposto....di solito accade...
Ciao!
Ad esempio cosa potrebbero essere delle cose che si fanno per tenere sotto controllo la vita?
Io sono buddista e credo nella possibilità di indirizzare positivamente la nostra vita...forse qui c’è un altro punto che però faccio fatica a risolvere...non so.
Eh avrei qualche giorno a dicembre a cavallo di natale ma non riesco a decidere la meta e non mi scatta qualcosa. Accetto suggerimenti
- flyingbrandon
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Re: Riguardo la paura di volare
Questo lo puoi sapere senza dubbio meglio tu di chiunque...ma di solito tutto ciò che passa per una programmazione ha quello scopo. Il tentativo di controllo lo applichi ogni qual volta vuoi “sapere” cosa accadrà. Ci sono ambiti della vita che necessariamente passano da una “programmazione”...ma l’errore sta ad estenderlo ad “ogni” aspetto della nostra vita. Può essere di natura pratica ma anche filosofica. Ogni volta che pensi a cosa dovresti o dovrai fare nel tuo futuro applichi un tentativo di controlloChiarag ha scritto: Ad esempio cosa potrebbero essere delle cose che si fanno per tenere sotto controllo la vita?
Chiarag ha scritto: Io sono buddista e credo nella possibilità di indirizzare positivamente la nostra vita...forse qui c’è un altro punto che però faccio fatica a risolvere...non so.
Dover spiegare ad una buddista l’importanza di vivere il presente mi appare paradossale...
Ad esempio...cosa intendi tu per indirizzare positivamente la tua vita? È un punto abbastanza fondamentale questo...e può essere una fonte di “controllo” , filosofico, non da poco. Spiegati meglio....
Se vuoi metterti alla prova e volare...la meta non è un problema...va bene qualsiasi posto...ma perché aspettare dicembre? Non hai due giorni liberi prima?Chiarag ha scritto: Eh avrei qualche giorno a dicembre a cavallo di natale ma non riesco a decidere la meta e non mi scatta qualcosa. Accetto suggerimenti
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Re: Riguardo la paura di volare
Uhm allora, si, tendo a programmare nelle cose importanti (tale obiettivo di lavoro nel 2018 ad esempio)...e si forse troppo. Nella vita di tutti i giorni invece improvviso molto...sono disordinata, mi dimentico le cose mi scocciano gli impegni fissi...arrivo in ritardo agli appuntamentiflyingbrandon ha scritto:Questo lo puoi sapere senza dubbio meglio tu di chiunque...ma di solito tutto ciò che passa per una programmazione ha quello scopo. Il tentativo di controllo lo applichi ogni qual volta vuoi “sapere” cosa accadrà. Ci sono ambiti della vita che necessariamente passano da una “programmazione”...ma l’errore sta ad estenderlo ad “ogni” aspetto della nostra vita. Può essere di natura pratica ma anche filosofica. Ogni volta che pensi a cosa dovresti o dovrai fare nel tuo futuro applichi un tentativo di controlloChiarag ha scritto: Ad esempio cosa potrebbero essere delle cose che si fanno per tenere sotto controllo la vita?
Chiarag ha scritto: Io sono buddista e credo nella possibilità di indirizzare positivamente la nostra vita...forse qui c’è un altro punto che però faccio fatica a risolvere...non so.
Dover spiegare ad una buddista l’importanza di vivere il presente mi appare paradossale...
Ad esempio...cosa intendi tu per indirizzare positivamente la tua vita? È un punto abbastanza fondamentale questo...e può essere una fonte di “controllo” , filosofico, non da poco. Spiegati meglio....
Se vuoi metterti alla prova e volare...la meta non è un problema...va bene qualsiasi posto...ma perché aspettare dicembre? Non hai due giorni liberi prima?Chiarag ha scritto: Eh avrei qualche giorno a dicembre a cavallo di natale ma non riesco a decidere la meta e non mi scatta qualcosa. Accetto suggerimenti
Ciao!
Indirizzare positivamente significa credere che ogni pensiero, parola, azione pone delle cause e quindi ponendo cause positive avremo effetti positivi (si ottiene karma positivo insomma). Certo, difficile conoscere quale è il nostro karma, ovviamente, succedono cose che magari non ci aspettiamo...ma comunque praticando andiamo verso la purificazione del karma e quindi anche il miglioramento delle condizioni individuali e la felicità personale...è sicuramente un riappropriarsi del controllo sulla propria vita, in un certo senso.
Ogni pensiero riverbera nei tremila mondi (cioè in tutto l’universo) e quindi crea effetti...cambiando questi pensieri possiamo cambiare gli effetti...per farlo recitiamo un mantra (nam myoho renghe kyo) che fa emergere la natura di Buddha. C’è anche il concetto di abbandono ma comunque un abbandono che finisce sempre in positivo una volta che l’abbandono alle proprie paure è stato fatto, perché le paure sono illusioni. Credo forse di non aver ben conciliato questi due aspetti...la trasformazione del karma e l’abbandono...scusami la digressione filosofica
Purtroppo per impegni famigliari temo di non riuscire prima, soprattutto di mio marito. Ho un bimbo piccolino e non riesco a svignarmela da sola e ancora mi rimane impegnativo, la sensazione del “viaggione” organizzare per un aereo (che scema ) quindi puntavo a 4-5 giorni...
- flyingbrandon
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Re: Riguardo la paura di volare
Chiarag ha scritto:
Uhm allora, si, tendo a programmare nelle cose importanti (tale obiettivo di lavoro nel 2018 ad esempio)...e si forse troppo. Nella vita di tutti i giorni invece improvviso molto...sono disordinata, mi dimentico le cose mi scocciano gli impegni fissi...arrivo in ritardo agli appuntamenti
Anche io sono disordinato...anche a me scocciano gli impegni fissi....anche io “improvviso” le mie giornate...ma non genero alcun tipo di ansie....quindi direi che non sono un ingrediente fondamentale. Io, però, oltre a non arrivare in ritardo, non programmo. Vivo immerso nella programmazione che fanno della mia vita...ma quando stacco dal lavoro , eventualmente, programmo solo gli appuntamenti dove partecipano anche altre persone per ovvi motivi. Ma , se lo faccio, è solo se sono spinto dal piacere di farlo...non perché mi sento in obbligo di farlo (intendo eventi con la partecipazione di altre persone). Tu come ti confronti con ciò? Odiando gli impegni fissi....che fai? Ti senti obbligata a seguirli perché qualcuno ci può rimanere male oppure disdici con serenità?
È vero...il nostro pensiero , parole e azioni, determinano la nostra realtà...e, banalmente , anche La nostra percezione della realtà. Ci sono anche esperimenti che dimostrano anche una interazione con la materia...ma senza scomodare il fatto di poterla modificare, basta già una diversa percezione per viverla diversamente.Chiarag ha scritto: Indirizzare positivamente significa credere che ogni pensiero, parola, azione pone delle cause e quindi ponendo cause positive avremo effetti positivi (si ottiene karma positivo insomma).
Vorrei farti notare una cosa...nella prima riga c'è il tuo pensiero....in quelle successive un rappresentazione delle teorie della scuola di Firenze sul buddismo. Sono concetti, aldilà del “giusto” o “sbagliato” che sono concetti...e forse la tua difficoltà nel conciliare risiede proprio in ciò che ti dicevo nel post precedente..non fanno parte della tua esperienza ma rappresentano solo una “ricerca”. Ci possiamo quindi soffermare sulla tua prima riga...perché è tua. Dici che succedono cose che , magari, non ci aspettiamo. In realtà tutto accade senza che possiamo aspettarcelo...anche per una semplice questione statistica. Se domani dovessi inciampare e spaccarti una gamba non te lo aspetteresti stasera...trovi che ciò migliori o peggiori la tua felicità? Lo spaccarti una gamba intendo. E, soprattutto, spiegami il perché.Chiarag ha scritto:
Certo, difficile conoscere quale è il nostro karma, ovviamente, succedono cose che magari non ci aspettiamo...ma comunque praticando andiamo verso la purificazione del karma e quindi anche il miglioramento delle condizioni individuali e la felicità personale...è sicuramente un riappropriarsi del controllo sulla propria vita, in un certo senso.
Ogni pensiero riverbera nei tremila mondi (cioè in tutto l’universo) e quindi crea effetti...cambiando questi pensieri possiamo cambiare gli effetti...per farlo recitiamo un mantra (nam myoho renghe kyo) che fa emergere la natura di Buddha. C’è anche il concetto di abbandono ma comunque un abbandono che finisce sempre in positivo una volta che l’abbandono alle proprie paure è stato fatto, perché le paure sono illusioni. Credo forse di non aver ben conciliato questi due aspetti...la trasformazione del karma e l’abbandono...scusami la digressione filosofica
Tu non hai un modo per appropriarti del controllo della tua vita...semplicemente perché non è controllabile. Va da sé che se questo è il tuo credo, ti risulterà estremamente difficile che il controllo non sia un elemento necessario per la tua vita. Non trovi? Dalle tue righe non emerge nessun tipo di “accettazione”....ma sembra che la vita debba confluire in un tuo pensiero un tuo credo, perché torni ad essere una vita felice...
Ora la mia domanda è....che significa per te essere felice?
L’aereo ti permette di percorrere distanze piuttosto consistenti in un tempo relativamente breve...quindi direi che puoi anche decidere di fare un viaggetto in aereo anche per 2 giorni invece di aspettare che ci siano 4/5 giorni di fila. Ok...con un bambino piccolo viaggiare può sembrare più impegnativo ma questo aspetto, che sia per due o cinque giorni, è abbastanza ininfluente. Se temi di non riuscire vuol dire che se vuoi puoi riuscire. Altrimenti non temi ma sei certa....no?Chiarag ha scritto: Purtroppo per impegni famigliari temo di non riuscire prima, soprattutto di mio marito. Ho un bimbo piccolino e non riesco a svignarmela da sola e ancora mi rimane impegnativo, la sensazione del “viaggione” organizzare per un aereo (che scema ) quindi puntavo a 4-5 giorni...
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Re: Riguardo la paura di volare
Se ho impegni disdico con serenità anche se ci sono altri si.flyingbrandon ha scritto:
Anche io sono disordinato...anche a me scocciano gli impegni fissi....anche io “improvviso” le mie giornate...ma non genero alcun tipo di ansie....quindi direi che non sono un ingrediente fondamentale. Io, però, oltre a non arrivare in ritardo, non programmo. Vivo immerso nella programmazione che fanno della mia vita...ma quando stacco dal lavoro , eventualmente, programmo solo gli appuntamenti dove partecipano anche altre persone per ovvi motivi. Ma , se lo faccio, è solo se sono spinto dal piacere di farlo...non perché mi sento in obbligo di farlo (intendo eventi con la partecipazione di altre persone). Tu come ti confronti con ciò? Odiando gli impegni fissi....che fai? Ti senti obbligata a seguirli perché qualcuno ci può rimanere male oppure disdici con serenità?
Vorrei farti notare una cosa...nella prima riga c'è il tuo pensiero....in quelle successive un rappresentazione delle teorie della scuola di Firenze sul buddismo. Sono concetti, aldilà del “giusto” o “sbagliato” che sono concetti...e forse la tua difficoltà nel conciliare risiede proprio in ciò che ti dicevo nel post precedente..non fanno parte della tua esperienza ma rappresentano solo una “ricerca”. Ci possiamo quindi soffermare sulla tua prima riga...perché è tua. Dici che succedono cose che , magari, non ci aspettiamo. In realtà tutto accade senza che possiamo aspettarcelo...anche per una semplice questione statistica. Se domani dovessi inciampare e spaccarti una gamba non te lo aspetteresti stasera...trovi che ciò migliori o peggiori la tua felicità? Lo spaccarti una gamba intendo. E, soprattutto, spiegami il perché.
Tu non hai un modo per appropriarti del controllo della tua vita...semplicemente perché non è controllabile. Va da sé che se questo è il tuo credo, ti risulterà estremamente difficile che il controllo non sia un elemento necessario per la tua vita. Non trovi? Dalle tue righe non emerge nessun tipo di “accettazione”....ma sembra che la vita debba confluire in un tuo pensiero un tuo credo, perché torni ad essere una vita felice...
Ora la mia domanda è....che significa per te essere felice?
L’aereo ti permette di percorrere distanze piuttosto consistenti in un tempo relativamente breve...quindi direi che puoi anche decidere di fare un viaggetto in aereo anche per 2 giorni invece di aspettare che ci siano 4/5 giorni di fila. Ok...con un bambino piccolo viaggiare può sembrare più impegnativo ma questo aspetto, che sia per due o cinque giorni, è abbastanza ininfluente. Se temi di non riuscire vuol dire che se vuoi puoi riuscire. Altrimenti non temi ma sei certa....no?Chiarag ha scritto: Purtroppo per impegni famigliari temo di non riuscire prima, soprattutto di mio marito. Ho un bimbo piccolino e non riesco a svignarmela da sola e ancora mi rimane impegnativo, la sensazione del “viaggione” organizzare per un aereo (che scema ) quindi puntavo a 4-5 giorni...
Uhm per lo spaccarsi una gamba...credo che sia un fatto neutro in sé. In effetti mi è successa una cosa simile anno fa e da cosa “negativa” che fosse è poi diventata cosa positiva...
Penso che la felicità dipende da come noi prendiamo le cose. Si può essere infelici avendo apparentemente tutto o felici avendo “niente”. Però...penso anche che certe cose potendo vorrei risparmiarmele
Pensavo giusto stamattina in seguito a queste conversazioni...cosa mi succederebbe se avessi un incidente e come probabile ne uscissi viva? Niente, sarei viva, però vorrei comunque risparmiarmi l’esperienza
E pensavo anche...in questo periodo sono molto felice in realtà...forse il disagio è la paura che cambi qualcosa? Anche se dovrei sapere bene che la vita è in divenire
Comunque...si...faccio fatica a conciliare questi due aspetti.
Forse ultimamente è più presente accettazione che controllo e quindi ho paura di non poter controllare...cosa che configge con diverse esperienze che ho avuto però...in cui attraverso anche un cambiamento negativo poi si è risolto tutto meglio di prima. Non so se riesco a spiegarmi perché è un po’confuso e a giro concentrici anche per me attualmente.
Si sul viaggio hai ragione. Più faticoso con un bambino ma per farsi si fa...se per me viaggiare in aereo fosse normale (cosa che voglio diventi perché mi sono rotta!) probabilmente farei due giorni.
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Re: Riguardo la paura di volare
Infatti è neutro...nel senso che non puoi dare una connotazione sulla tua intera esistenza a quell’episodio...magari fastidioso, probabilmente fisicamente doloroso.Chiarag ha scritto:
Uhm per lo spaccarsi una gamba...credo che sia un fatto neutro in sé. In effetti mi è successa una cosa simile anno fa e da cosa “negativa” che fosse è poi diventata cosa positiva...
Dipende sicuramente da quello...ma da cosa proviene? Cos’è?Chiarag ha scritto: Penso che la felicità dipende da come noi prendiamo le cose. Si può essere infelici avendo apparentemente tutto o felici avendo “niente”. Però...penso anche che certe cose potendo vorrei risparmiarmele
Certo...nessuno cerca l’esperienza dolorosa anche se, quasi tutti, hanno provato sulla propria pelle che i cambiamenti più significativi sono dovuti ad esperienze “pesanti”.Chiarag ha scritto: Pensavo giusto stamattina in seguito a queste conversazioni...cosa mi succederebbe se avessi un incidente e come probabile ne uscissi viva? Niente, sarei viva, però vorrei comunque risparmiarmi l’esperienza
A cosa è dovuta, e torniamo alla domanda iniziale sulla felicità, la tua felicità di questo periodo? All’assenza di problemi? A cosa secondo te?Chiarag ha scritto:
E pensavo anche...in questo periodo sono molto felice in realtà...forse il disagio è la paura che cambi qualcosa? Anche se dovrei sapere bene che la vita è in divenire
Dunque....ultimamente è più presente accettazione che controllo...ma poco sopra hai detto che questo è un periodo particolarmente felice. Ti sembra che ci sia solo un nesso casuale più che causale?Chiarag ha scritto: Comunque...si...faccio fatica a conciliare questi due aspetti.
Forse ultimamente è più presente accettazione che controllo e quindi ho paura di non poter controllare...cosa che configge con diverse esperienze che ho avuto però...in cui attraverso anche un cambiamento negativo poi si è risolto tutto meglio di prima. Non so se riesco a spiegarmi perché è un po’confuso e a giro concentrici anche per me attualmente.
Riesci a spiegarti...ma forse non riesci ad accettare che come stai affrontando la vita, ora, è di qualità migliore di quando cercavi di controllarla. L’accettazione non è un qualcosa di “passivo”...anzi è perfino più “attiva” del controllo...perché una, l’accettazione, si basa sulla realtà di quel momento, mentre il controllo si basa su un pensiero di cosa potrebbe accadere ma, di fatto, non si basa sul momento presente e su di niente di “reale”....è solo un nostro pensiero.
Allora organizzati, felicemente, per un viaggio di due giorni se hai la “spinta” a vivere un cambiamento...il disagio che hai non è una premonizione ma, semplicemente, un attaccamento alle tue vecchie abitudini...Chiarag ha scritto: Si sul viaggio hai ragione. Più faticoso con un bambino ma per farsi si fa...se per me viaggiare in aereo fosse normale (cosa che voglio diventi perché mi sono rotta!) probabilmente farei due giorni.
Ciao!
The ONLY time you have too much fuel is when you're on fire.
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Re: Riguardo la paura di volare
Cos’e La felicità dici? Forse assaporare e godersi ogni momento, anche solo perché siamo vivi?flyingbrandon ha scritto:
Dipende sicuramente da quello...ma da cosa proviene? Cos’è?Chiarag ha scritto: Penso che la felicità dipende da come noi prendiamo le cose. Si può essere infelici avendo apparentemente tutto o felici avendo “niente”. Però...penso anche che certe cose potendo vorrei risparmiarmele
A cosa è dovuta, e torniamo alla domanda iniziale sulla felicità, la tua felicità di questo periodo? All’assenza di problemi? A cosa secondo te?Chiarag ha scritto:
E pensavo anche...in questo periodo sono molto felice in realtà...forse il disagio è la paura che cambi qualcosa? Anche se dovrei sapere bene che la vita è in divenire
Dunque....ultimamente è più presente accettazione che controllo...ma poco sopra hai detto che questo è un periodo particolarmente felice. Ti sembra che ci sia solo un nesso casuale più che causale?
Riesci a spiegarti...ma forse non riesci ad accettare che come stai affrontando la vita, ora, è di qualità migliore di quando cercavi di controllarla. L’accettazione non è un qualcosa di “passivo”...anzi è perfino più “attiva” del controllo...perché una, l’accettazione, si basa sulla realtà di quel momento, mentre il controllo si basa su un pensiero di cosa potrebbe accadere ma, di fatto, non si basa sul momento presente e su di niente di “reale”....è solo un nostro pensiero.
Allora organizzati, felicemente, per un viaggio di due giorni se hai la “spinta” a vivere un cambiamento...il disagio che hai non è una premonizione ma, semplicemente, un attaccamento alle tue vecchie abitudini...Chiarag ha scritto: Si sul viaggio hai ragione. Più faticoso con un bambino ma per farsi si fa...se per me viaggiare in aereo fosse normale (cosa che voglio diventi perché mi sono rotta!) probabilmente farei due giorni.
Ciao!
In questo momento ho raggiunto tante cose per cui ho lavorato in passato...non devo più rincorrere. Ho una situazione famigliare felice e finalmente sistemato (per lo più) il lavoro.
Ho degli obiettivi che non sento estremamente pressanti...mi andrebbe bene fermarmi così con piccoli aggiustamenti.
Sento però la necessità di sperimentare cose nuove, vivere ...forse sento il tempo che passa
Assenza di problemi non del tutto...o meglio...non li percepisco come problemi insormontabili (lavoro lontano da casa ma si può fare, forse forse mi fa pure bene). Problemi di salute per l’invecchiamento di alcuni miei famigliari mi mettono ansia per il futuro.
Nesso casuale o causale? Sono più felice se non mi stresso a pensare al futuro. Allo stesso tempo temo di non farlo andare nella direzione giusta se non mi stresso pensando al futuro
Stamattina pensavo che vorrei sperimentare il viaggio, i momenti, godermelo...godermi i rumori, le luci e i panorami, proprio come momenti, come quando vado in autostrada (e Guido io ) e guardo in lontananza.
Basta la decisione di farlo e di sperimentarlo, secondo te?
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Re: Riguardo la paura di volare
Bello. Concettualmente...senza dubbio...una gran definizione...però non penso che riusciresti ad assaporare il momento in cui la gamba ti si è rotta e hai un male bestia (giusto per riprendere l’esempio). Questa definizione di felicità è facilmente in contrasto con ciò che è il nostro percepito....e quindi è difficile che possa essere fatta propria. Quando hai un’idea, o una teoria o un credo succede che, inevitabilmente, tutto il tuo “essere” sperimenti con ciò che stai vivendo la bontà della tua teoria, della tua idea e del tuo credo. Se ciò che credi non “fluisce” nella tua esistenza attraverso l’esperienza Inizi a provare un conflitto. Solitamente , invece che mettere subito in dubbio il proprio pensiero, si preferisce rimuovere l'esperienza e trovare una ragionevole causa per cui sia accaduto cio che è accaduto e tenere in piedi la nostra teoria o il nostro credo. a lungo andare ci sgretoliamo restando appesi al nostro credo e alle nostre convinzioni. Quindi se non riesci ad assaporare ogni momento quella definizione di felicità non ti appartiene e non può essere tua.Chiarag ha scritto:
Cos’e La felicità dici? Forse assaporare e godersi ogni momento, anche solo perché siamo vivi?
fermarsi non si può...accontentarsi sì. Sperimentare e vivere cose nuove non richiedono avere degli obbiettivi...ma possono essere loro stessi semplicemente degli obbiettivi. Più è aperta la tua sperimentazione , cioè meno obbiettivi riesci a programmarti, maggiori saranno le sorprese che ti permetteranno di sperimentare e vivere.Chiarag ha scritto: In questo momento ho raggiunto tante cose per cui ho lavorato in passato...non devo più rincorrere. Ho una situazione famigliare felice e finalmente sistemato (per lo più) il lavoro.
Ho degli obiettivi che non sento estremamente pressanti...mi andrebbe bene fermarmi così con piccoli aggiustamenti.
Sento però la necessità di sperimentare cose nuove, vivere ...forse sento il tempo che passa
infatti non è l'assenza di un problema a determinare la nostra felicità.Chiarag ha scritto:
Assenza di problemi non del tutto...o meglio...non li percepisco come problemi insormontabili (lavoro lontano da casa ma si può fare, forse forse mi fa pure bene). Problemi di salute per l’invecchiamento di alcuni miei famigliari mi mettono ansia per il futuro.
essere tristi o soffrire per qualcuno a noi caro che sta male è normale...avere ansie in previsioni future...no...perchè quel futuro rimane un pensiero e, come tale, non reale. Non ha neanche senso essere in ansia per qualcosa che sicuramente è inevitabile. se qualcosa è evitabile si cerca di non farlo accadere...se non lo è si può cercare un modo per viverlo meglio. L'ansia non è di aiuto né in un caso né nell'altro caso....quindi a che pro?
ecco...ma come fai a sapere quale sia la direzione giusta? chi sei per dirlo? che visione puoi avere per definire la direzione giusta? se tu stessa hai vissuto delle esperienze "negative" che ti hanno mostrato "POI" la loro positività...che hanno rappresentato il mezzo attraverso il quale la tua vita è migliorata...e sapendo che ovviamente in quel momento non avresti scelto di vivere quella esperienza...come fai ad essere ancora qua a dire che temi di non andare nella direzione giusta se non ti stressi a pensare all'inutile? come fai a godere ogni momento se ti stressi a pensare a qualcosa che non c'è? se il tuo obbiettivo è vivere bene...se sai che qualsiasi esperienza, anche quella apparentemente negativa, ti puo portare poi più in alto di ciò che potessi immaginare...a cosa serve il tuo stress?Chiarag ha scritto: Nesso casuale o causale? Sono più felice se non mi stresso a pensare al futuro. Allo stesso tempo temo di non farlo andare nella direzione giusta se non mi stresso pensando al futuro
È alla tua portata....fallo....sperimenta....godi questa esperienza...anche la tua paura se mai dovesse prenderti. accetta ciò che questa esperienza può darti e falla tua...Chiarag ha scritto: Stamattina pensavo che vorrei sperimentare il viaggio, i momenti, godermelo...godermi i rumori, le luci e i panorami, proprio come momenti, come quando vado in autostrada (e Guido io ) e guardo in lontananza.
Sì...e non solo secondo me...Chiarag ha scritto: Basta la decisione di farlo e di sperimentarlo, secondo te?
ciao!
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Re: Riguardo la paura di volare
Nel mio sito sul volo in mongolfiera
http://web.tiscali.it/windrider/
ho scritto questo:
IL VIAGGIO DELLA VITA
Sai dove, quando e come comincia,
crei il percorso con le scelte che fai ad ogni bivio,
ma non sai dove, quando e come finirà.
IL VOLO IN MONGOLFIERA
Vedi sopra
Fatti un volo in mongolfiera
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La mia vita è dove mi spendo, non dove mi ingrasso!
Prima o poi si muore, non c'è scampo, l'importante è morire da vivi.
http://web.tiscali.it/windrider/
Prima di pretendere un diritto devi assolvere almeno ad un dovere.
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Re: Riguardo la paura di volare
Infatti non so quale sia la direzione giusta...questo è il dilemma ultimo.flyingbrandon ha scritto:
sorprese che ti permetteranno di sperimentare e vivere.
ecco...ma come fai a sapere quale sia la direzione giusta? chi sei per dirlo? che visione puoi avere per definire la direzione giusta? se tu stessa hai vissuto delle esperienze "negative" che ti hanno mostrato "POI" la loro positività...che hanno rappresentato il mezzo attraverso il quale la tua vita è migliorata...e sapendo che ovviamente in quel momento non avresti scelto di vivere quella esperienza...come fai ad essere ancora qua a dire che temi di non andare nella direzione giusta se non ti stressi a pensare all'inutile? come fai a godere ogni momento se ti stressi a pensare a qualcosa che non c'è? se il tuo obbiettivo è vivere bene...se sai che qualsiasi esperienza, anche quella apparentemente negativa, ti puo portare poi più in alto di ciò che potessi immaginare...a cosa serve il tuo stress?
È alla tua portata....fallo....sperimenta....godi questa esperienza...anche la tua paura se mai dovesse prenderti. accetta ciò che questa esperienza può darti e falla tua...Chiarag ha scritto: Stamattina pensavo che vorrei sperimentare il viaggio, i momenti, godermelo...godermi i rumori, le luci e i panorami, proprio come momenti, come quando vado in autostrada (e Guido io ) e guardo in lontananza.
Sì...e non solo secondo me...Chiarag ha scritto: Basta la decisione di farlo e di sperimentarlo, secondo te?
ciao!
E lo stress di pensare e ripensare a cose inesistenti è veramente inutile
Ora suggeriscimi una metà dai, che voglio davvero prenotare (e devo trascinare marito e figlio)
Tartan grazie, voglio proprio farmi un giro
Ps: regge Alitalia secondo voi? È la mia compagnia preferita (non che ne abbia provate tante )
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Re: Riguardo la paura di volare
Non è un dilemma...è la vita. Come puoi conoscere un percorso se non lo percorri? Mi sembra che la vita ti abbia dato l’opportunità di capire che non puoi sapere niente riguardo al tuo futuro...che l’esperienza che vivi, e come la vivi, determina il tuo percorso. Se sbagli lo cambi ...dov’è il problema? Se vivi il momento sei rilassata...se pensi alla direzione vivi meno bene...come puoi dubitare cosa scegliere? Anche perché che tu non possa sapere nulla sulla tua vita futura...non è un mistero. Puoi rimanere in balia del tuo stress per tutta la vita perché una risposta non l’avrai mai o decidere di viverla.Chiarag ha scritto:
Infatti non so quale sia la direzione giusta...questo è il dilemma ultimo.
E lo stress di pensare e ripensare a cose inesistenti è veramente inutile
Non saprei...ma anche per sparare a caso dovrei almeno sapere di dove sei...Chiarag ha scritto: Ora suggeriscimi una metà dai, che voglio davvero prenotare (e devo trascinare marito e figlio)
Il tuo viaggio lo regge...Chiarag ha scritto: Tartan grazie, voglio proprio farmi un giro
Ps: regge Alitalia secondo voi? È la mia compagnia preferita (non che ne abbia provate tante )
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Re: Riguardo la paura di volare
Viverla, assolutamente...questo è quello che voglio...sperimentare senza paura.flyingbrandon ha scritto:Non è un dilemma...è la vita. Come puoi conoscere un percorso se non lo percorri? Mi sembra che la vita ti abbia dato l’opportunità di capire che non puoi sapere niente riguardo al tuo futuro...che l’esperienza che vivi, e come la vivi, determina il tuo percorso. Se sbagli lo cambi ...dov’è il problema? Se vivi il momento sei rilassata...se pensi alla direzione vivi meno bene...come puoi dubitare cosa scegliere? Anche perché che tu non possa sapere nulla sulla tua vita futura...non è un mistero. Puoi rimanere in balia del tuo stress per tutta la vita perché una risposta non l’avrai mai o decidere di viverla.Chiarag ha scritto:
Infatti non so quale sia la direzione giusta...questo è il dilemma ultimo.
E lo stress di pensare e ripensare a cose inesistenti è veramente inutile
Non saprei...ma anche per sparare a caso dovrei almeno sapere di dove sei...Chiarag ha scritto: Ora suggeriscimi una metà dai, che voglio davvero prenotare (e devo trascinare marito e figlio)
Il tuo viaggio lo regge...Chiarag ha scritto: Tartan grazie, voglio proprio farmi un giro
Ps: regge Alitalia secondo voi? È la mia compagnia preferita (non che ne abbia provate tante )
Partirei da Venezia o Treviso, vivo lì vicino mi sto guardando Skyscanner da giorni...vediamo se ce la faccio
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Re: Riguardo la paura di volare
No...sperimenta anche con paura. Devi accettare il “pacchetto esperienza” con tutto ciò che contiene. La paura ti insegnerà qualcosa su di te...se tu accetti questo punto , spesso, non avrai neanche paura. Ma l’essenziale non è che non ci sia...ma che tu faccia esperienza di un “nuovo” modo di vivere. La paura , immotivata, non può e non deve rappresentare un ostacolo al tuo cammino.Chiarag ha scritto:
Viverla, assolutamente...questo è quello che voglio...sperimentare senza paura.
Partirei da Venezia o Treviso, vivo lì vicino mi sto guardando Skyscanner da giorni...vediamo se ce la faccio
Vedi se ce la fai a fare cosa? Ad organizzare un we breve?
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