Buonasera a tutti, torno qui a distanza di una settimana per aggiornarvi.
Non mi sono più collegato per svariati motivi.
Sia perchè avevo altro a cui pensare, argomenti da ripassare, cose da comprare, lavori di manutenzione da fare a casa, che mi hanno portato a mettere totalmente in stand-by il discorso "aereo".
Sia perchè rileggere nero su bianco i miei timori, visualizzare nuovamente l'immagine di me sull'aereo, ho capito che rinnovava in me l'ansia che tentavo di allontanare, così ho deciso di non tornare più sul forum fino a quando non sarei salito su quell'aereo.
E così è stato in effetti.
Quel volo che avevo paura di prendere, alla fine l'ho preso.
L'aereo era molto più moderno e silenzioso rispetto a quelli in cui viaggiavo 10 anni fa, si trattava di un A320 1° serie (no ali a pinna di squalo), con 3 file di posti su 2 colonne. Quelli su cui avevo viaggiato ai tempi avevano 2 file di posti per i lato, e i motori anzichè essere sotto le ali, erano sulla coda dell'aereo.
Detto questo, oggi ho avuto la conferma scientifica, la dimostrazione con un margine di errore pari allo 0%, che il volo non fa per me!!
Niente scricchiolii o rumori strani stavolta, ma in compenso ho trascorso quasi tutto il viaggio in un fortissimo stato di ansia, specie nelle fasi di decollo e atterraggio, che si rinnovava appena l'aereo virava.
Quando l'areo si è staccato da terra e ha iniziato la fase di salita, sono stato per 10 minuti aggrappato al sedile anteriore, arrivando addirittura ad afferrare per il braccio il signore seduto davanti a me, tremando come una foglia e pregando. La sensazione di essere incollati al sedile e salire verso su, è stata tremenda.
Poi ha fatto una bella virata verso destra, nuovamente in tensione.
Il signore seduto davanti a me quando l'aereo era già in fase di crociera, si è girato e mi fa:
"Tutto bene?"
"Eh insomma, è il mio primo volo dopo oltre 10 anni che non prendo un aereo"
"Eh si vede, praticamente è stato tutto il viaggio abbracciato a me!"
"Mi scusi, ma sono un po' teso"
"Un po'...? Vorrà dire molto teso...."
Durante la crociera sono stato per 20-30 minuti ancora in tensione, poi a un certo punto mi ero un po' tranquillizzato, ma la paura è tornata fortissima al momento dell'atterraggio.
Prima picchiata, molto decisa, per attraversare le nubi e riportarsi sotto di esse -> di nuovo io col cuore a mille.
La discesa poi continua in modo più docile, ma il comandante evidentemente si è reso conto di aver sbagliato qualcosa (presumo fosse sceso troppo di quota), così pensa bene di riportare in quota l'aereo (e io impreco vedendo quel bestione tornare improvvisamente su), poi riporta nuovamente giù il muso dell'aereo e io mi aggrappo di nuovo al sedile sussurrando a bassa voce "Ho paura, ho paura, ho paura"..... e poi "Ma quando atterriamo? ma quando atterriamo?"
A un certo punto, poche centinaia di metri prima della pista sento un rumore fortissimo (apertura carrelli? apertura flap alari?) che mi fa sobbalzare nuovamente. Poi finalmente tocchiamo terra e l'incubo finisce.
Prendo poi il bus navetta e dopo 30 minuti arrivo in stazione dei treni. Mi siedo a un tavolino, mi guardo intorno, osservo la gente intorno a me che mi passa accanto e avverto una sensazione mai provata prima in vita mia, di vuoto interiore e di straniamento, come se fossi fisicamente lì, ma in realtà non ci fossi. Come se fossi un involucro che all'interno non contiene nulla, come se fossi privo di qualunque sentimento, pensiero, desiderio, idea. Non proferisco parola con nessuno, e anche se mi avvicinasse un estraneo per chiedermi qualcosa non aprirei bocca. Non ho più nulla dentro di me. Sono come una tela bianca e immacolata messa in un angolo. Provo a bere qualcosa, crampi allo stomaco. Mangio a forza un tramezzino (io che sono una buona forchetta da sempre) nonostante lo stomaco chiuso, e poi prendo il treno regionale. 45 minuti e arrivo a destinazione.
Ora sono qui, col c**o finalmente a terra, nel mio B&B, e quel che ho capito è che non è tanto il timore di stare sospeso a 11.000 m di altezza, perchè ripeto a un certo punto mi ero quasi tranquillizzato, ma quel che mi manda in tilt sono i continui sali-scendi e i destra-sinistra del mezzo. Quelle fortissime e improvvise accelerazioni che si subiscono mi mandano nel panico più totale. Tutt'ora, pur essendo sceso 5h fa dall'aereo ed essendo seduto sul letto, sento ancora nella testa e nel corpo, quelle forti sensazioni, quasi dei lievi capogiri, come se fossi ancora lì sopra, come se col corpo stessi scendendo e salendo. Avverto ancora la sensazione di precipitare nel vuoto.
Mi sono informato su internet su questa condizione e ho scoperto che ha un nome ben preciso: cinetosi. Si verifica quando l'apparato visivo e l'apparato vestibolare (orecchie) mandano segnali contrastanti al cervello mandandolo letteralmente in tilt.
https://www.my-personaltrainer.it/salut ... etosi.html
Ho accusato tutti quei sintomi; sudorazione, ansia fortissima, salivazione totalmente azzerata, nausea, mal di testa.
Ho provato a seguire l'esempio degli altri passeggeri, a leggere un libro così da distogliere la mente dal fatto che ero in aereo, ma mi è venuta la nausea.
Ricordo che già da piccolo soffrivo quando viaggiavamo in auto, tant'è che mi veniva nausea ed ero costretto spesso a far fermare mio padre per prendere aria e rasserenarmi. E anche lì il mio disturbo peggiorava se leggevo.
Ora, lo stare su quel bestione volante di generose dimensioni che fa su-giù e destra-sinistra in cielo con estrema non-chalance, subendo quelle fortissime e improvvise accelerazioni, mi manda nel panico più assoluto.
Mi spiace, ma non posso farci nulla. Non si tratta di seghe mentali, fisime, stress o stati d'ansia dovuti alla mia vita privata. Si tratta di un malessero fisico, reale, che probabilmente ha un'origine di tipo organica, e che di certo non si sconfigge a suon di iniezioni di autostima e di pensiero positivo.
Se l'areo procedesse di moto rettilineo uniforme potrei anche fare il giro del mondo volando, ma con quelle forti spinte che devo subire, con l'aereo che si inclina, sale, scende, poi risale improvvisamente (perchè il comandante si accorge di aver fatto una cappellata enorme e rischiamo di atterrare su un campo di grano piuttosto che sulla pista), poi riscende nuovamente, anche un banale volo nazione di 1h45 diventa un inferno per me.
Per fortuna non abbiamo avuto vuoti d'aria, solo quale lieve scuotimento ogni tanto durante la crociera, perchè se ci fosse stato il vuoto d'aria, con l'aereo che di botto cala di 20-30 metri, sicuramente mi sarei messo a urlare!!
Con oggi ho messo definitivamente la parola fine ai miei voli. Il ritorno lo farò in treno, ma anche a piedi o in triciclo se fosse necessario, ma certamente con entrambi i piedi ben piantati a terra.
I 2 gradi di libertà mi vanno bene (x,y), è il terzo grado di libertà (z) che non tollero assolutamente.
D'altronde, non me l'ha prescritto il dottore....non è un obbligo che io debba volare, e di certo nessuno mi darà una medaglia se mi libro in cielo.