Attacchi di panico e moltissima ansia

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Re: Attacchi di panico e moltissima ansia

Messaggio da flyingbrandon » 22 giugno 2018, 18:01

Giutreas ha scritto:
Ciao Brandon. Allora, un cambiamento in una persona può rappresentare un peggioramento per molti.
Non conta nulla quello che gli altri pensano del tuo cambiamento....conta quello che pensi tu del tuo cambiamento e di come ti faccia vivere.
Giutreas ha scritto: Ad esempio ultimamente ho ripreso a suonare il piano, non è detto che questo sia visto di buon occhio dal mio vicinato ;)
Al tuo vicinato può rompere le palle che tu faccia “casino”...ma questo non significa nulla dal punto di vista del tuo miglioramento come persona. Se tu suoni una pianola con le cuffie al tuo vicinato non può fregare di meno. Sta a te, quindi, realizzare qualcosa per te (suonare) senza rompere agli altri che magari dormono... :mrgreen:
Giutreas ha scritto: Concordo con te: l'ansia non è innata. Nel mio caso l'ho ereditata. La paura dell'aereo ce l'ha anche mia sorella (in misura minore rispetto a me), e credo derivi anche dal fatto che entrambi i nostri genitori non hanno mai volato.
Quante cose hai fatto nella tua vita che non hanno fatto i tuoi genitori? Quante cose faresti , che non hanno fatto i tuoi genitori , senza che ciò significhi aver paura?
Ciao!
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Re: Attacchi di panico e moltissima ansia

Messaggio da Exence » 22 giugno 2018, 18:16

Giutreas ha scritto:
Ciao Brandon. Allora, un cambiamento in una persona può rappresentare un peggioramento per molti. Ad esempio ultimamente ho ripreso a suonare il piano, non è detto che questo sia visto di buon occhio dal mio vicinato ;)
Concordo con te: l'ansia non è innata. Nel mio caso l'ho ereditata. La paura dell'aereo ce l'ha anche mia sorella (in misura minore rispetto a me), e credo derivi anche dal fatto che entrambi i nostri genitori non hanno mai volato.
mi hai fatto venire in mente quando la vicina di casa di mia mamma aveva iniziato a suonare il violino :lol: :lol: :lol: ... diciamo che non aveva proprio la dote della musica... :lol:
Non credo si erediti l'ansia, giu3.... il fatto che i tuoi non abbiano mai volato potrebbe, al limite, far sì che in te nasca il desiderio di farlo, o che tu ti senta fortunato a poterlo fare... : )
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Re: Attacchi di panico e moltissima ansia

Messaggio da tartan » 22 giugno 2018, 20:36

Complimeni a Brandon! Condivido tutto quello che ha scritto. Un passaggio mi ha fatto tornare alla mente un episodio della mia fanciullezza. Io sono nato e cresciuto in una famiglia molto religiosa e praticante. In casa nessuna parolaccia, mai, e neanche fuori casa. Potrà sembrare stupido ma per me era un problema frequentare gli amici (anni a cavallo fra i '40 e i '50 con ancora i residui di una guerra tremenda) senza mai imprecare o imprecando solo in modo pulito e di questo ne soffrivo perchè avevo sempre paura di un ipotetico castigo se mi fossi lasciato andare. Poi un giorno ho deciso che non poteva essere vero e che dovevo comunque liberarmi di quel paletto. Allora mi sono messo davanti ad una finestra (chiusa :D ) e ho elencato ad alta voce tutte le parolacce che conoscevo, più qualche bestemmia. Da allora, pur seguitando a non dire parolacce e men che meno a bestemmiare, non ho avuto più paura di poterle dire. Poi col tempo le ho pure dette normalmente! :mrgreen:
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Re: Attacchi di panico e moltissima ansia

Messaggio da John21 » 23 giugno 2018, 10:13

Exence ha scritto: insomma non remare contro a quello che sei perché è proprio da lì che nasce il "conflitto ansiogeno"....
Forse è quello che proprio devo ancora capire "quello che sono"...

flyingbrandon ha scritto: Ti sei spiegato benissimo...ora mettiamo un po’ di ordine.
La tua domanda , sullo schema “giusto” non ha senso....e ti spiego perché. Non esiste uno schema giusto in modo universale. Lo schema è una risorsa, come ti ho detto, ma quando viene applicato nella situazione corretta. L’esperienza ti mostra quando l’hai fatto correttamente o meno. Ma lo schema NON è necessario...è necessaria la consapevolezza...anche per determinare se uno schema è vantaggioso o meno. Lo schema rappresenta, per definizione, una economia di pensiero. Questo ti permette di fare altro. Gli schemi vengono insegnati...ti si conficcano nella testa quando non hai alcuna capacità “critica” a riguardo. Sono familiari, culturali, scolastici, esperenziali...ne puoi trovare “n”. Quelli più “pericolosi” sono quelli che hai preso per “certi”....inviolabili, invalicabili, indiscutibili perché detti da mamma, papà, maestra, chiesa, Papa o chi vuoi tu o, perché, nella tua cultura vanno alla grande. Gelosia? È un atto di amore. Ma chi c***o l’ha detto? Poi spulci delle definizioni di amore e vedi che, con quello, non ci azzecca manco dipinta. Ti ho messo appositamente un argomento borderline...perché poi senti dire “beh un po’...altrimenti significa che non te ne frega niente”...bla bla bla Buru Buru. In una cultura come la nostra è “normale”...in altre no. Possono scaturire 100000 esempi su quasi ogni comportamento e potrei mostrarti come hai dato per certo, tutta la vita, che A fosse equivalente a B...mentre così non è...non lo è a livello universale. Spesso capita che tu viva...e ti sembra anche di vivere bene...ma il tuo vissuto, la tua esperienza, è in conflitto con il tuo pensiero della “vita”...con le tue definizioni ....con le tue considerazioni “acritiche” che ti sei portato dietro fino ad oggi. Tutto ciò per dire cosa? Liberati da OGNI CERTEZZA...tranne quella di morire...perché, per lo meno dal punto di vista fisico, non è mai accaduto il contrario. Ogni qualvolta la tua esperienza si scontra con una tua idea (diversa) nasce un conflitto....va bene così...da quel conflitto puoi metterTI in discussione. Te...e le tue idee...e capire dove sia il problema. Uno dei problemi maggiori è che devi sapere. Sapere cosa? Sapere cosa farai domani? Sapere cosa DEVI fare? Ricordati che ogni volta che ti senti un “DEVI”...è un campanello di allarme. La maggior parte dei “DEVI”...sono “ti conviene” al massimo...e non “DEVI”...e già la prospettiva cambia. Quindi , a parte per una migliore organizzazione dal punto di vista lavorativo...non ti serve SAPERE cosa accadrà domani...lo vedrai domani. Non ti serve sapere cosa fare tra due ore...ti serve sapere cosa stai facendo ORA.

Tornando alla tua frase...”esempio a non pensare che debba per forza avere ansia in una determinata situazione... ma poi quando mi ci trovo dentro e sento che mi sta arrivando (perchè ormai è una sensazione che conosco) pur avendone appunto evitato "il pensiero"

Come fai a pensare di non avere ansia in una determinazione? Forse pensando...no? Ma ciò è in contraddizione...come fai a pensare di non pensare all’ansia se stai pensando all’ansia? Lo vedi che , di fatto, non hai cambiato schema? Non ne sei mai stato fuori...ne sei sempre dentro se ogni volta pensi che verrà....e quando vuoi pensare positivo pensi a come non averla. Quindi NON hai affatto evitato il “pensiero”. Se dici penso ad altro perché così non penso all’ansia....è proprio l’ansia il soggetto del tuo pensiero. Questo ti è chiaro?
Detto questo...la sensazione che conosci non significa nulla. Tu conosci la sensazione della mano sul fuoco? La metti ancora? Se accendi il camino , con le fiamme belle alte....la mano ce la metti sopra? Se la risposta è no....dimmi perché! Forse perché l’esperienza ti ha insegnato a non farlo? In quante volte? Ora dimmi da quali e quante situazioni la tua ansia ti ha cavato d’impaccio. E quelle in cui l’ha fatto....se non te ne fossi preoccupato così tanto prima...cosa pensi sarebbe successo? Soffermati un attimo e fai un conto. Tieni presente che una persona può fare le stesse considerazioni senza ansia ...senza arrivare all’ “evento” così sfiancato...e, spesso, può risolvere al meglio il problema che si pone davanti. Faccio spesso come esempio il fatto che i piloti per “OGNI” decollo fanno un briefing per decidere e ricordare cosa fare in caso pianti un motore...perché ci sono persone (Tartan) che venivano pagate per avere pensieri catastrofici e trovare una soluzione. A terra non hai il problema del tempo e hai il c**o sulla sedia...fai tutti i calcoli che servono....controlli che tutto sia fattibile...e poi avrai una soluzione. Quindi fai il brifieng...decidi dove andare...e poi torni con la testa al momento presente...non usi i comandi come se avessi effettivamente un motore piantato...ma li usi come devono essere usati quando tutte e due i motori spingono. Non so se ti è chiara la differenza. Ora...a bordo tu non devi fare niente...non puoi fare niente...se non goderti il viaggio. Dimmi a cosa ti serve guardare il meteo, pensare all’aereo che cade, pensare a cosa accadrebbe “se”. Che funzione ha? Nessuna. Allora Non occuparti di ciò che non puoi fare...soprattutto quando puoi fare molto con te. Hai volato....e , dalla tua, hai anche i numeri di quanti hanno volato...quando compri una casa ti fai dare i calcoli dell’ingegnere? Quando compri una macchina chiedi il progetto iniziale e i test? Quando guidi correggi una sbandata che non è mai avvenuta perché , sul bagnato, potrebbe sbandare? Che problema c’è ad affrontare un problema nel momento in cui ti si presenta?
Devi capire che , forse, non hai ancora capito un c***o di come vivere in modo più sereno. Devi mettere in discussione tutto il tuo modo di pensare. Non ti preoccupare che questo reset non ti pone nelle condizioni di mettere di nuovo la mano sul fuoco...l’esperienza...quella che hai valutato correttamente continuerà a far parte del tuo patrimonio. Non è necessario che tu debba richiamare , ogni volta, un pensiero. Smettila di pensare in che modo una tua azione possa essere interpretata....vista...letta....di cosa possano pensare gli altri di ciò che fai....se sei buono o cattivo...se una cosa si può fare o meno. Non ti venga neanche in mente di pensare come debbanessere la vita, cosa dovrebbe succedere, chi dovrebbe fare qualcosa per te è cose simili.
Hai vissuto fino ad oggi in un modo che, ti assicuro, è più faticoso rispetto ad una esistenza “normale”. Lo stress....è un elemento positivo....è quello che ti permette di ottenere un po’ di più della norma...quello degli esami...quello prima di una competizione...ma non può essere uno “stato” normale...primo perché perde quella sua funzione di “spinta”....e in secondo luogo perché logora se diventa cronico.


La mente crea ciò che tu vuoi che crei. Se la lasci con il pilota automatico crea ciò per cui l’hai usata....cioè farla creare qualsiasi cosa, possibilmente di negativo. Se ci metti un atto di volontà la mente crea ciò che tu vuoi che crei. Tu remi contro di te...perché I pensieri sono tuoi. Non è che sei uno spettatore passivo di ciò che pensi. Come vedi, in ogni tua frase, continui a rimarcare che sai già che starai male....sai già che avrai ansia...sai già che....come puoi pensare che la tua mente, a cui ORDINI tutti questi “saperi”, ti deluda? La mente fa ciò che tu dici di fare. Per te è tutto così già scritto senza possibilità di scelta? Così la tua mente agirà di conseguenza. È ovvio che a te sembra “normale” e a posto pensare così...e quindi perché la mente, che sei tu, dovrebbe fare diversamente? Prova quando ti soffermi a pensare al futuro, che non sia dare un appuntamento, fermarti e dire “pimpirippettenusa pimpiripettepà”....ma ogni volta....e così ti renderai conto di quante volte lasci che vaghi. Oltretutto ciò ti permette di non alimentare il pensiero. Perché se tu hai un sintomo....perché sai già che...perché è sempre successo che...poi ti abbandoni al tuo “solito stato”. La mente è tua...i pensieri anche...il resto sono scelte..


Brandon prima di tutto grazie davvero per quello che hai scritto....
Ora non so da dove partire... credo sia la prima volta che rifletto così tanto su me stesso e che lo scrivo in un forum...
Ok allora l'unica certezza come da te scritto è quella di morire e qui non ci piove.... ora qui dipende da persona a persona come "vivere" questa certezza....
Ci può essere chi si fa la lista delle cose da fare prima di morire e cerca di vivere al massimo e chi dice "perchè devo continuare a lottare e cercare di fare questo e quello se poi alla fine tanto si muore"... ci sono ovviamente tanti punti di vista differenti
Perchè devo avere paura di volare? se l'aereo cade si muore ma tanto in ogni caso si deve morire.. è solo questione di tempo.... sarebbe tutto più facile vedendo le cose in questo modo forse....
Purtroppo brandon l'ansia mi ha bloccato tante di quelle volte che non immagini nella vita, facendomi perdere cose di cui mi sono pentito amaramente e di cui non mi rendevo conto in quel momento.... ovviamente posso dare solo la colpa a me stesso... perchè non ho mai avuto fiducia in me
Sono tutt'oggi "recidivo" di molte cose... però con una consapevolezza diversa rispetto al passato
Sicuramente non ho capito di come vivere in modo più sereno... io ho più volte messo in discussione il mio modo di pensare ma non sono mai riuscito a "ripartire" da ragionamenti diversi perchè come hai scritto tu alla fine torno a pensare alle stesse cose.... ed è assolutamente vero che questo modo di pensare "sfianca" e stanca davvero molto.... a volte rende tutto di una pesantezza assurda e chi non arriva a pensare a certe cose non può capire.
Io ci ho pensato più volte e non so da dove è partito il tutto... non riesco a ricordare da quando o da cosa sia partito questo mio modo di ragionare... sarà che in primis fin da ragazzino non mi sono mai accettato fisicamente dato che non ero proprio una "piuma" anzi.... e a volte come spesso accade tra ragazzini venivo preso in giro per il mio peso... ricordo di un anno scolastico molto pesante per colpa di alcuni compagni di classe a cui se ci penso mi salgono ancora i bruciori di stomaco da quanto rancore porto dentro... io ero uno di quelli che incassava tutto senza reagire... sfogandosi poi a casa sull'unica cosa che mi faceva stare bene (il cibo)....
Forse è proprio da questo che ho iniziato a non avere fiducia in me stesso e cominciare a dare importanza a quello che gli altri pensavano di me... innescando così tutta una serie di pensieri a catena che ovviamente insieme a me si sono evoluti nel tempo....
Sono cambiato molto fisicamente da allora come normale che sia... ma nonostante non abbia più motivo di vergognarmi di me stesso mi sento comunque (a volte) sotto il giudizio delle persone che mi stanno intorno... penso a quello che potrebbero pensare di me in quel momento...
Sembra adesso assurdo quello che scrivo ma quando bevo qualcosa di alcolico e sento che fa effetto divento l'opposto... "pieno di vita" e non mi importa più del giudizio di nessuno... mi sento in qualche modo "libero"....
Non pensate adesso che io sia un alcolizzato.... non bevo quasi mai quando esco! però so quello che l'effetto dell'alcol mi fa... e mi fa sentire davvero bene sia con me stesso che con gli altri.
Forse la mia ansia gira ancora tutt'intorno al giudizio degli altri... forse non avrò mai la giusta fiducia in me... allora perchè dovrei avere paura se l'aereo cade?
Ci sono stati momenti in passato in cui ho pensato a brutte cose (penso si sia capito) (ovviamente non avrei mai avuto il coraggio di fare certe cose).... ma in determinate situazione come appunto in aereo mi "attacco alla vita" come mai... forse per il pensiero di poterla perdere in un momento.... perchè è vero che la morte è l'unica certezza ma è pur sempre la più grande paura di (quasi) tutti gli esseri umani.
Vedi brandon io ci provo a "lavorarci" sul mio modo di pensare... però non so se mi porterà a risultati concreti...

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Re: Attacchi di panico e moltissima ansia

Messaggio da Exence » 23 giugno 2018, 11:17

Intanto John secondo me è segno di grande forza aprirsi con così tanta sincerità “pubblicamente”... E mettersi in discussione.... io mi sono commossa a leggere il tuo messaggio ...
“Quello che sei” lo sai già... devi solo guardare bene ... ora magari è come se avessi le lenti degli occhiali appannate e ti vedi in maniera sfuocata... ma se dai una bella lucidata, senza auto-giudicarti, ti potrai vedere in tutte le tue particolarità , e le potrai anche amare ...
Nel periodo della scuola capita spesso di essere presi in giro dai compagni ... e c’e ‘ chi è più sensibile e si chiude in se stesso... hai mai pensato a che fine possono avere fatto quelle persone che ti prendevano in giro? Magari ora sono loro ad avere qualche kg di troppo eh ;) sempre che L’aspetto fisico conti poi così tanto... ti faccio l’esempio di un mio amico dell’Università .. lui non era grassottello... era proprio rotondo... eppure aveva sempre una fila di ragazze perché aveva un carattere brillante, era l’anima della compagnia e questa personalità spiccata lo rendeva super affascinante , tanto che non facevi nemmeno caso all’aspetto esteriore ...
Purtroppo “gli altri” giudicheranno sempre... se sei bello allora ti giudicano e ti dicono che sei vanitoso, se ti vesti in un certo modo a qualcuno non andrà bene e sarai sempre troppo elegante o troppo sportivo o troppo poco questo o quello.., se non sei religioso ti diranno che sei una persona arida e senza valori, se vai sempre in chiesa , che sei bigotto... se ti piace stare da solo sarai additato come asociale... se cerchi la compagnia sei quello che non sa stare da solo... se si sta dietro a quello che vogliono gli altri si diventa pazzi... fai quello che senti, senza temere che questo non vada bene a qualcuno... se così fosse se ne faranno una ragione ;) gli altri, però, non tu ... compiacere sempre gli altri e soddisfare le loro aspettative è faticoso e ti “snatura” tanto che poi arrivi a essere una versione sbiadita di te stesso... sul fatto che l’alcol ti tolga delle inibizioni... probabilmente in quei momenti riesci a fregartene dei giudizi e tutto quel peso che ti porti addosso... prova a vivere anche le tue giornate come se fossi “ubriaco”... : )
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Re: Attacchi di panico e moltissima ansia

Messaggio da flyingbrandon » 23 giugno 2018, 14:23

John21 ha scritto:
Brandon prima di tutto grazie davvero per quello che hai scritto....
Ora non so da dove partire... credo sia la prima volta che rifletto così tanto su me stesso e che lo scrivo in un forum...
Ok allora l'unica certezza come da te scritto è quella di morire e qui non ci piove.... ora qui dipende da persona a persona come "vivere" questa certezza....
Hai solo due modi....bene...o male....ed è una scelta.
John21 ha scritto: Ci può essere chi si fa la lista delle cose da fare prima di morire e cerca di vivere al massimo e chi dice "perchè devo continuare a lottare e cercare di fare questo e quello se poi alla fine tanto si muore"... ci sono ovviamente tanti punti di vista differenti
No il secondo modo non è un modo. Non sai quando ciò accadrà...e quindi non sarebbe “furbo” decidere di non fare un c***o ...perché magari campi 90 anni non avendo da mangiare. Fare “questo o quello” è ciò che ti permette di godertela...
John21 ha scritto: Perchè devo avere paura di volare? se l'aereo cade si muore ma tanto in ogni caso si deve morire.. è solo questione di tempo.... sarebbe tutto più facile vedendo le cose in questo modo forse....
Questa è una visione fatalista...è più facile della tua ma è più facile anche che ti porti ad accorciarla se è proprio la tua filosofia di vita. Il punto è che lo stress è una concausa di morte altissima...in tutto e su ogni patologia è un forte aggravante se non , spesso, la causa. Direi che non ha senso accorciarsi la vita volutamente...così come non ha senso rovinarsela. In questa ottica, il volo in aereo, è statisticamente ininfluente ...quindi non vale proprio la pena preoccuparsi del volo.
John21 ha scritto: Purtroppo brandon l'ansia mi ha bloccato tante di quelle volte che non immagini nella vita, facendomi perdere cose di cui mi sono pentito amaramente e di cui non mi rendevo conto in quel momento.... ovviamente posso dare solo la colpa a me stesso... perchè non ho mai avuto fiducia in me
Non dire purtroppo. Questo è ciò che ti ha permesso di dire che la qualità della tua vita non è soddisfacente. Questo è IL MODO di poter fare qualcosa per cambiare questo aspetto. L’ansia è una “SPIA”...come quella della benzina della tua auto. Se si accende fai il pieno...non tagli il filo della spia. A te si è accesa...è il tuo modo di pensare il problema è non l’ansia....quindi mettila da parte....
John21 ha scritto: Sono tutt'oggi "recidivo" di molte cose... però con una consapevolezza diversa rispetto al passato
Vedi...il problema è che tu passi dal pensare che sia “normale” avere ansia e i tuoi pensieri al non volerne avere mai più. Non ha importanza, soprattutto all’inizio, che ti “scatti” il pensiero abituale...quello che fa la differenza è come agisci nel momento in cui ciò accade. Se il tuo pensiero poi alimenta il pensiero abituale...sei sempre lì....se, da ieri, dici “pimpirippetenusa pimiporipettepà” e fai qualcosa di diverso...allora sì che c’è il cambiamento. Se non fuggi più il fatto...se la smetti di credere “così è stato e così sarà”....se la smetti di trovare alibi al tuo stato e costruisci il tuo nuovo stato....credimi...attenderai con impazienza il poter dire nuovamente “pimpirippetenusa pimiporipettepà” per vedere quanta diversità dal passato potrai dare alla tua vita e poi noterai che rimarrà solo l’attesa di poterlo dire....
John21 ha scritto:
Io ci ho pensato più volte e non so da dove è partito il tutto... non riesco a ricordare da quando o da cosa sia partito questo mio modo di ragionare... sarà che in primis fin da ragazzino non mi sono mai accettato fisicamente dato che non ero proprio una "piuma" anzi.... e a volte come spesso accade tra ragazzini venivo preso in giro per il mio peso... ricordo di un anno scolastico molto pesante per colpa di alcuni compagni di classe a cui se ci penso mi salgono ancora i bruciori di stomaco da quanto rancore porto dentro... io ero uno di quelli che incassava tutto senza reagire... sfogandosi poi a casa sull'unica cosa che mi faceva stare bene (il cibo)....
Non ha molta importanza che tu sappia perfettamente l’origine...ok questa può essere...sicuramente è stato un punto fondamentale per la tua insicurezza...ma ora non sei più un bambino e dovresti aver sviluppato o, comunque puoi iniziare a farlo, un comportamento più adatto alle tue capacità. Quindi non ha importanza che la tua mente vaghi nel passato....ma devi portarla al presente...a ciò che sei tu ora. Il passato ti ha fatto arrivare dove sei....ma è da dove sei ora che puoi fare qualcosa.
John21 ha scritto: Forse è proprio da questo che ho iniziato a non avere fiducia in me stesso e cominciare a dare importanza a quello che gli altri pensavano di me... innescando così tutta una serie di pensieri a catena che ovviamente insieme a me si sono evoluti nel tempo....
Sono cambiato molto fisicamente da allora come normale che sia... ma nonostante non abbia più motivo di vergognarmi di me stesso mi sento comunque (a volte) sotto il giudizio delle persone che mi stanno intorno... penso a quello che potrebbero pensare di me in quel momento...
John...non è a volte...lo è sempre. O sei interessato o non lo sei. A volte ti capita che il giudizio tu lo senta e a volte ti sembra di essere accettato...ma , per te, è sempre importante. Sei cambiato fisicamente ma non ti sei evoluto emotivamente nello stesso modo. Per lo stesso principio per cui domani sarà esattamente quello che è stato....tu oggi sei esattamente quello che hai sempre pensato di essere.
Se non ti stimi tu....perché dovrebbero stimarti gli altri? Se ti stimi tu....di quello che pensano gli altri non te ne può fregare di meno...
John21 ha scritto: Sembra adesso assurdo quello che scrivo ma quando bevo qualcosa di alcolico e sento che fa effetto divento l'opposto... "pieno di vita" e non mi importa più del giudizio di nessuno... mi sento in qualche modo "libero"....
Non è assurdo....è totalmente in linea. L’alcool disinibisce...

John21 ha scritto: Forse la mia ansia gira ancora tutt'intorno al giudizio degli altri... forse non avrò mai la giusta fiducia in me... allora perchè dovrei avere paura se l'aereo cade?
Perché se non hai fiducia in te non puoi averne negli altri....piloti/tecnici e tutti quelli che ruotano sul tuo volo...
John21 ha scritto:
Ci sono stati momenti in passato in cui ho pensato a brutte cose (penso si sia capito) (ovviamente non avrei mai avuto il coraggio di fare certe cose).... ma in determinate situazione come appunto in aereo mi "attacco alla vita" come mai... forse per il pensiero di poterla perdere in un momento.... perchè è vero che la morte è l'unica certezza ma è pur sempre la più grande paura di (quasi) tutti gli esseri umani.
Vedi brandon io ci provo a "lavorarci" sul mio modo di pensare... però non so se mi porterà a risultati concreti...
In realtà ti sbagli su una cosa....tu non hai paura di morire...tu hai paura di vivere. Lo so....è paradossale....ma ciò che ti spaventa è proprio vivere. Vivere significa mettersi in prima linea...sbagliare....prendersi la totale responsabilità della propria vita, delle proprie decisioni, delle proprie scelte...in negativo ma anche in positivo.
Non devi provare a lavorarci....devi “fare”. In questo senso hai fatto delle ottime scelte...per sbloccare i tuoi schemi...ma continui a tenere “l’ancora” sullo scoglio. Evidentemente preferisci avere la certezza di ciò che ti ha portato fino a qua piuttosto che “fidarti” della tua capacità di vivere le novità della tua esistenza. Il giudizio degli altri non può più essere il tuo freno...ti basta guardare chi ti giudica per capire che è sotto di te, da un punto di vista evolutivo. Quindi “basta scuse”....sai cosa ti ha portato qua....sai da cosa dipende il tuo cambiamento....pimpiripettenusa pimpiripettepà....
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Re: Attacchi di panico e moltissima ansia

Messaggio da Giutreas » 23 giugno 2018, 23:35

Quando dici che John21 non ha paura di morire, ma di vivere mi fa pensare che questo sia un punto in comune che abbiamo parecchi di noi aerofobici.
Oggi è il domani che tanto ti preoccupava ieri.

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Re: Attacchi di panico e moltissima ansia

Messaggio da flyingbrandon » 25 giugno 2018, 1:19

Giutreas ha scritto:Quando dici che John21 non ha paura di morire, ma di vivere mi fa pensare che questo sia un punto in comune che abbiamo parecchi di noi aerofobici.
Direi di parecchie persone che si generano ansia... :mrgreen:
Ciao!
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Re: Attacchi di panico e moltissima ansia

Messaggio da PIMPI » 25 giugno 2018, 10:31

flyingbrandon ha scritto:
Giutreas ha scritto:Quando dici che John21 non ha paura di morire, ma di vivere mi fa pensare che questo sia un punto in comune che abbiamo parecchi di noi aerofobici.
Direi di parecchie persone che si generano ansia... :mrgreen:
Ciao!
Il fatto che stavo per mettermi a piangere quando ho letto questa frase lo conferma di brutto.

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Re: Attacchi di panico e moltissima ansia

Messaggio da Giutreas » 26 giugno 2018, 17:54

PIMPI ha scritto:
flyingbrandon ha scritto:
Giutreas ha scritto:Quando dici che John21 non ha paura di morire, ma di vivere mi fa pensare che questo sia un punto in comune che abbiamo parecchi di noi aerofobici.
Direi di parecchie persone che si generano ansia... :mrgreen:
Ciao!
Il fatto che stavo per mettermi a piangere quando ho letto questa frase lo conferma di brutto.
Mi sa che questo forum funziona un po' come una seduta di gruppo dallo psicologo, come nel film "Ma che colpa abbiamo noi".
Oggi è il domani che tanto ti preoccupava ieri.

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Re: Attacchi di panico e moltissima ansia

Messaggio da PIMPI » 26 giugno 2018, 18:00

Giutreas ha scritto:
Mi sa che questo forum funziona un po' come una seduta di gruppo dallo psicologo, come nel film "Ma che colpa abbiamo noi".
Film che mi è piaciuto un sacco, tra l'altro!
..credo che tu abbia ragione!

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Re: Attacchi di panico e moltissima ansia

Messaggio da flyingbrandon » 26 giugno 2018, 20:18

PIMPI ha scritto:
Giutreas ha scritto:
Mi sa che questo forum funziona un po' come una seduta di gruppo dallo psicologo, come nel film "Ma che colpa abbiamo noi".
Film che mi è piaciuto un sacco, tra l'altro!
..credo che tu abbia ragione!
Non l’ho visto....
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Re: Attacchi di panico e moltissima ansia

Messaggio da Giutreas » 27 giugno 2018, 15:23

flyingbrandon ha scritto:
PIMPI ha scritto:
Giutreas ha scritto:
Mi sa che questo forum funziona un po' come una seduta di gruppo dallo psicologo, come nel film "Ma che colpa abbiamo noi".
Film che mi è piaciuto un sacco, tra l'altro!
..credo che tu abbia ragione!
Non l’ho visto....
Non è il miglior Verdone, però è ispirato a fatti realmente accaduti in quanto per scrivere il film si avvalsero di uno psicoterapeuta.
Oggi è il domani che tanto ti preoccupava ieri.

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Re: Attacchi di panico e moltissima ansia

Messaggio da Exence » 27 giugno 2018, 21:31

Giutreas ha scritto:
flyingbrandon ha scritto:
PIMPI ha scritto:
Giutreas ha scritto:
Mi sa che questo forum funziona un po' come una seduta di gruppo dallo psicologo, come nel film "Ma che colpa abbiamo noi".
Film che mi è piaciuto un sacco, tra l'altro!
..credo che tu abbia ragione!
Non l’ho visto....
Non è il miglior Verdone, però è ispirato a fatti realmente accaduti in quanto per scrivere il film si avvalsero di uno psicoterapeuta.
Non l’ho visto nemmeno io ... non amo i film italiani a parte Amici Miei , Tifosi e Le Comiche :mrgreen: tutti film moderni ahhaha
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Re: Attacchi di panico e moltissima ansia

Messaggio da noflyzone » 28 giugno 2018, 10:30

Giutreas ha scritto:Quando dici che John21 non ha paura di morire, ma di vivere mi fa pensare che questo sia un punto in comune che abbiamo parecchi di noi aerofobici.
Ti sbagli. Alla grandissima.


Da un punto di vista biologico-evoluzionistico, le fobie specifiche come la nostra hanno una ragione fondante ben precisa che è esattamente all'opposto della paura di vivere.
Le nostre fobie nascono dalla paura di morire!

La nostra specie nel corso dei secoli ha imparato ad acquisire reazioni di paura di fronte a determinati stimoli, e questo ha permesso la salvaguardia della specie. Immagina due individui che si trovano in un bosco in fiamme. Uno dei due sperimenta la paura, scappa e si salva, mentre l'altro non prova alcuna paura, si sente al sicuro, quindi rimane lì intorno e muore.
La paura e le reazioni di fight-or-fly che sperimentiamo di fronte agli stimoli esterni che percpiamo come pericolosi per la nostra incolumità, servono a salvarci la pellaccia!!

I nostri antenati hanno imparato a loro spese, che in determinate situazioni la voglia di vivere, di affrontare la realtà a testa alta, il coraggio, le palle o comunque tu le voglia chiamare, sono altamente controproducenti.
L'uomo delle caverne ha appreso a sue spese che affrontare a viso aperto un leone armato di una lancia e di una buona dose di coraggio, è controproducente.

Non solo molte delle nostre paure ci sono state tramandate a livello ancestrale dai nostri antenati, ma molte nascono da condizionamenti esterni socialmente appresi (Bandura docet) tramite il mirroring e il modeling (rispecchiamento e imitazione).
Per quanto tu non abbia mai fatto un safari e non sia mai stata morsa da un cobra, sai perfettamente che andare in Africa e ritrovarti di fronte a un cobra è una situazione che mette potenzialmente in pericolo la tua vita, perchè l'hai visto in un film, letto in un libro, visto in un documentario, quindi in presenza di un cobra provi una fortissima paura, ti arriva una scarica di adrenalina che fa schizzare al massimo il tuo SNC e l'apparato muscolare, e scappi più velocemente possibile.

Questo per dire che la paura ha una sua ragione d'essere ben precisa che affonda le radici ai tempi del Paleolitico. La paura è utile alla nostra sopravvivenza. Guai a non aver paura.

Andando ai giorni nostri, noi abbiamo paura di volare non perchè insoddisfatti, frustrati, insicuri, depressi o altre ca$$ate esistenziali da 30€ a seduta in psicoterapia, ma perchè sappiamo che l'aereo può cadere in qualunque momento, perchè sappiamo che come ci sono stati incidenti aerei in passato, ce ne saranno certamente anche in futuro e in tal caso non abbiamo via di scampo.
Perchè associamo al volo una situazione di potenziale pericolo per la nostra vita, esattamente come l'uomo delle caverne associava a quel felino con la criniera e la zanne lunghe, una situazione di potenziale pericolo per la sua!

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Re: Attacchi di panico e moltissima ansia

Messaggio da noflyzone » 28 giugno 2018, 10:57

John21 ha scritto: Brandon prima di tutto grazie davvero per quello che hai scritto....
Ora non so da dove partire... credo sia la prima volta che rifletto così tanto su me stesso e che lo scrivo in un forum...
Ok allora l'unica certezza come da te scritto è quella di morire e qui non ci piove.... ora qui dipende da persona a persona come "vivere" questa certezza....
Ci può essere chi si fa la lista delle cose da fare prima di morire e cerca di vivere al massimo e chi dice "perchè devo continuare a lottare e cercare di fare questo e quello se poi alla fine tanto si muore"... ci sono ovviamente tanti punti di vista differenti
Perchè devo avere paura di volare? se l'aereo cade si muore ma tanto in ogni caso si deve morire.. è solo questione di tempo.... sarebbe tutto più facile vedendo le cose in questo modo forse....
Purtroppo brandon l'ansia mi ha bloccato tante di quelle volte che non immagini nella vita, facendomi perdere cose di cui mi sono pentito amaramente e di cui non mi rendevo conto in quel momento.... ovviamente posso dare solo la colpa a me stesso... perchè non ho mai avuto fiducia in me
Sono tutt'oggi "recidivo" di molte cose... però con una consapevolezza diversa rispetto al passato
Sicuramente non ho capito di come vivere in modo più sereno... io ho più volte messo in discussione il mio modo di pensare ma non sono mai riuscito a "ripartire" da ragionamenti diversi perchè come hai scritto tu alla fine torno a pensare alle stesse cose.... ed è assolutamente vero che questo modo di pensare "sfianca" e stanca davvero molto.... a volte rende tutto di una pesantezza assurda e chi non arriva a pensare a certe cose non può capire.
Io ci ho pensato più volte e non so da dove è partito il tutto... non riesco a ricordare da quando o da cosa sia partito questo mio modo di ragionare... sarà che in primis fin da ragazzino non mi sono mai accettato fisicamente dato che non ero proprio una "piuma" anzi.... e a volte come spesso accade tra ragazzini venivo preso in giro per il mio peso... ricordo di un anno scolastico molto pesante per colpa di alcuni compagni di classe a cui se ci penso mi salgono ancora i bruciori di stomaco da quanto rancore porto dentro... io ero uno di quelli che incassava tutto senza reagire... sfogandosi poi a casa sull'unica cosa che mi faceva stare bene (il cibo)....
Forse è proprio da questo che ho iniziato a non avere fiducia in me stesso e cominciare a dare importanza a quello che gli altri pensavano di me... innescando così tutta una serie di pensieri a catena che ovviamente insieme a me si sono evoluti nel tempo....
Sono cambiato molto fisicamente da allora come normale che sia... ma nonostante non abbia più motivo di vergognarmi di me stesso mi sento comunque (a volte) sotto il giudizio delle persone che mi stanno intorno... penso a quello che potrebbero pensare di me in quel momento...
Sembra adesso assurdo quello che scrivo ma quando bevo qualcosa di alcolico e sento che fa effetto divento l'opposto... "pieno di vita" e non mi importa più del giudizio di nessuno... mi sento in qualche modo "libero"....
Non pensate adesso che io sia un alcolizzato.... non bevo quasi mai quando esco! però so quello che l'effetto dell'alcol mi fa... e mi fa sentire davvero bene sia con me stesso che con gli altri.
Forse la mia ansia gira ancora tutt'intorno al giudizio degli altri... forse non avrò mai la giusta fiducia in me... allora perchè dovrei avere paura se l'aereo cade?
Ci sono stati momenti in passato in cui ho pensato a brutte cose (penso si sia capito) (ovviamente non avrei mai avuto il coraggio di fare certe cose).... ma in determinate situazione come appunto in aereo mi "attacco alla vita" come mai... forse per il pensiero di poterla perdere in un momento.... perchè è vero che la morte è l'unica certezza ma è pur sempre la più grande paura di (quasi) tutti gli esseri umani.
Vedi brandon io ci provo a "lavorarci" sul mio modo di pensare... però non so se mi porterà a risultati concreti...

Posso sapere cosa c'entra la tua paura di volare con l'immagine che avevi di te da ragazzino, col tuo sovrappeso, con la paura del giudizio degli altri, con i pensieri suicidi (si, si sono capiti benissimo)?

Queste sono cose che possono frenarti nelle relazioni con gli altri. Possono frenarti se devi mandare un messaggio whatsapp su un gruppo di amici per proporre una uscita serale, possono frenarti se ti piace una ragazza ma tu temi che lei ti risponda in modo acido o non ti risponda affatto, possono frenarti nel contesto lavorativo di fronte ai tuoi colleghi in quanto fai trasparire insicurezza.
Ma oggi pensi davvero che la tua (e anche la mia) paura di salire sull'aereo sia originata dal fatto che da ragazzino a scuola ti chiamavano panzerotto o cicciabomba? O dal fatto che che tu ti senta inadeguato rispetto agli altri?
Davvero?!!
Non pensi che sia originata invece da una paura ancestrale e irrazionale che va a solleticare il tuo istinto di sopravvivenza?


Te lo dice uno che la psicologia la conosce un pizzico: qui dentro noto una tendenza analoga a quella che si trova in molti psicologi, freschi di laurea e non, ovvero il voler andare a scovare in un vecchio tarlo del passato o in un problema mai risolto, l'origine di tutti i nostri mali odierni.

Problemi con le donne? Rapporto errato con la madre iperprotettiva!
Problemi a farsi nuovi amici? Trauma infantile all'età di 7 anni.
Ansia sociale, agorafobia e altro? Idem con patate.

E questo tipo di approccio, gli psicologi ce l'hanno anche con gente adulta e matura, come me e te.
Secondo loro tutti i nostri problemi derivano da un piccolo incidente di percorso che ci è capitato 20 o 30 anni fa, che ci condiziona tutt'ora, e non da problemi oggettiivi e attuali (donne, amicizie) o da paure ancestrali e irrazionali (aviofobia, aracnofobia, ecc...).
Soluzione proposta dagli psicologi? Lavora su te stesso, sorridi, pensa positivo....che è come dire a uno malato di tumore di curarsi con l'aspirina....

Ho conosciuto una ragazza tempo fa, che oggi ha circa 25 anni, che aveva problemi analoghi ai tuoi: forte sovrappeso, primo approccio traumatico con l'universo maschile, molto attaccata alla famiglia, molto insicura di sè e del suo aspetto. Eppure è salita senza problemi sull'aereo, a parte un pizzico di ansia pre-volo la prima volta. Già dalle volte successive ha volato serenamente e continua a farlo tutt'ora.

Io fin da piccolo soffrivo di aracnofobia. Mi bastava vedere un ragnetto per schizzare lontano mille miglia, provavo una forte sensazione di paura e disgusto. Oggi l'ho superata, ma fino ai 18-20 anni era terribile.
Pensi che la mia paura folle dei ragni derivasse da problemi di autostima o dalla paura del giudizio altrui? A soli 7 anni?

Quindi ti chiedo: sei sicuro che stai cercando nella direzione giusta?

PIMPI
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Re: Attacchi di panico e moltissima ansia

Messaggio da PIMPI » 28 giugno 2018, 18:14

noflyzone ha scritto: La nostra specie nel corso dei secoli ha imparato ad acquisire reazioni di paura di fronte a determinati stimoli, e questo ha permesso la salvaguardia della specie. Immagina due individui che si trovano in un bosco in fiamme. Uno dei due sperimenta la paura, scappa e si salva, mentre l'altro non prova alcuna paura, si sente al sicuro, quindi rimane lì intorno e muore.
La paura e le reazioni di fight-or-fly che sperimentiamo di fronte agli stimoli esterni che percpiamo come pericolosi per la nostra incolumità, servono a salvarci la pellaccia!!
.....
Perchè associamo al volo una situazione di potenziale pericolo per la nostra vita, esattamente come l'uomo delle caverne associava a quel felino con la criniera e la zanne lunghe, una situazione di potenziale pericolo per la sua!
Ma ti rendi conto che stai paragonando un normale viaggio aereo ad un bosco in fiamme??
Certo che la paura è fondamentale nell'ipotesi sopra e ti aiuta a sopravvivere, ma è la paura dell'aereo che è irrazionale e non motivata.
Se tu fossi sopra un aereo in fiamme, vorrei vedere se qualcuno di noi ti direbbe di non aver paura!
Nella seconda ipotesi però tu sei su un aereo che sta normalmente facendo il suo percorso, come migliaia di altri al giorno e non c'è motivo di essere spaventati più di un qualunque viaggio in macchina!
Si chiama infatti fobia! Non semplice paura..non è razionale, è immotivata e per questo non va bene..
Lo capisci?

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Re: Attacchi di panico e moltissima ansia

Messaggio da PIMPI » 28 giugno 2018, 18:17

noflyzone ha scritto: Ho conosciuto una ragazza tempo fa, che oggi ha circa 25 anni, che aveva problemi analoghi ai tuoi: forte sovrappeso, primo approccio traumatico con l'universo maschile, molto attaccata alla famiglia, molto insicura di sè e del suo aspetto. Eppure è salita senza problemi sull'aereo, a parte un pizzico di ansia pre-volo la prima volta. Già dalle volte successive ha volato serenamente e continua a farlo tutt'ora.
E mi spieghi cosa c'entra il fatto che lei non abbia avuto paura dell'aereo?! Non è che se uno sta male con se stesso deve per forza catalizzarla lì la paura, ma può avere altri problemi..
Non è che per tutti sia uguale!
Io non capisco proprio certi ragionamenti..davvero, mi sforzo, ma faccio fatica..
Mi sembra più una provocazione che altro..non credo che tu pensi davvero queste cose, scadi nel qualunquismo..

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Re: Attacchi di panico e moltissima ansia

Messaggio da Exence » 28 giugno 2018, 18:20

Posso sapere cosa c'entra la tua paura di volare con l'immagine che avevi di te da ragazzino, col tuo sovrappeso, con la paura del giudizio degli altri, con i pensieri suicidi (si, si sono capiti benissimo)?
Queste sono cose che possono frenarti nelle relazioni con gli altri. Possono frenarti se devi mandare un messaggio whatsapp su un gruppo di amici per proporre una uscita serale, possono frenarti se ti piace una ragazza ma tu temi che lei ti risponda in modo acido o non ti risponda affatto, possono frenarti nel contesto lavorativo di fronte ai tuoi colleghi in quanto fai trasparire insicurezza.
Ma oggi pensi davvero che la tua (e anche la mia) paura di salire sull'aereo sia originata dal fatto che da ragazzino a scuola ti chiamavano panzerotto o cicciabomba? O dal fatto che che tu ti senta inadeguato rispetto agli altri?
Davvero?!!
Non pensi che sia originata invece da una paura ancestrale e irrazionale che va a solleticare il tuo istinto di sopravvivenza?
Trovo davvero maleducato nei confronti di john, e arido questo tuo intervento ...
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Re: Attacchi di panico e moltissima ansia

Messaggio da Giutreas » 28 giugno 2018, 21:35

noflyzone ha scritto:
Giutreas ha scritto:Quando dici che John21 non ha paura di morire, ma di vivere mi fa pensare che questo sia un punto in comune che abbiamo parecchi di noi aerofobici.
Ti sbagli. Alla grandissima.


Da un punto di vista biologico-evoluzionistico, le fobie specifiche come la nostra hanno una ragione fondante ben precisa che è esattamente all'opposto della paura di vivere.
Le nostre fobie nascono dalla paura di morire!

La nostra specie nel corso dei secoli ha imparato ad acquisire reazioni di paura di fronte a determinati stimoli, e questo ha permesso la salvaguardia della specie. Immagina due individui che si trovano in un bosco in fiamme. Uno dei due sperimenta la paura, scappa e si salva, mentre l'altro non prova alcuna paura, si sente al sicuro, quindi rimane lì intorno e muore.
La paura e le reazioni di fight-or-fly che sperimentiamo di fronte agli stimoli esterni che percpiamo come pericolosi per la nostra incolumità, servono a salvarci la pellaccia!!

I nostri antenati hanno imparato a loro spese, che in determinate situazioni la voglia di vivere, di affrontare la realtà a testa alta, il coraggio, le palle o comunque tu le voglia chiamare, sono altamente controproducenti.
L'uomo delle caverne ha appreso a sue spese che affrontare a viso aperto un leone armato di una lancia e di una buona dose di coraggio, è controproducente.

Non solo molte delle nostre paure ci sono state tramandate a livello ancestrale dai nostri antenati, ma molte nascono da condizionamenti esterni socialmente appresi (Bandura docet) tramite il mirroring e il modeling (rispecchiamento e imitazione).
Per quanto tu non abbia mai fatto un safari e non sia mai stata morsa da un cobra, sai perfettamente che andare in Africa e ritrovarti di fronte a un cobra è una situazione che mette potenzialmente in pericolo la tua vita, perchè l'hai visto in un film, letto in un libro, visto in un documentario, quindi in presenza di un cobra provi una fortissima paura, ti arriva una scarica di adrenalina che fa schizzare al massimo il tuo SNC e l'apparato muscolare, e scappi più velocemente possibile.

Questo per dire che la paura ha una sua ragione d'essere ben precisa che affonda le radici ai tempi del Paleolitico. La paura è utile alla nostra sopravvivenza. Guai a non aver paura.

Andando ai giorni nostri, noi abbiamo paura di volare non perchè insoddisfatti, frustrati, insicuri, depressi o altre ca$$ate esistenziali da 30€ a seduta in psicoterapia, ma perchè sappiamo che l'aereo può cadere in qualunque momento, perchè sappiamo che come ci sono stati incidenti aerei in passato, ce ne saranno certamente anche in futuro e in tal caso non abbiamo via di scampo.
Perchè associamo al volo una situazione di potenziale pericolo per la nostra vita, esattamente come l'uomo delle caverne associava a quel felino con la criniera e la zanne lunghe, una situazione di potenziale pericolo per la sua!
Ti sorprenderà, ma io non ho paura che l’aereo cada e non ho visioni catastrofiche. Nè tantomeno paragonerei mai l’aereo ad un bosco in fiamme o al morso di un cobra. La faccenda è un po’ più complicata di così: purtroppo.
A seguire i tuoi ragionamenti, il personale di bordo dovrebbe cambiare mestiere perché il rischio di morire è altissimo. Muoiono come le mosche, a palate tutte le settimane. Gli aeroplani sono fragilissimi fuscelli in balia del meteo avverso, i piloti conducono alla c***o. Eccetera eccetera..
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Re: Attacchi di panico e moltissima ansia

Messaggio da tartan » 28 giugno 2018, 21:49

Ma questo nofly non sarà un troll?
La mia vita è dove mi spendo, non dove mi ingrasso!
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Re: Attacchi di panico e moltissima ansia

Messaggio da MD82_Lover » 28 giugno 2018, 22:04

tartan ha scritto:Ma questo nofly non sarà un troll?

http://www.psicologo-psicoterapeuta-ses ... logia.html

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Re: Attacchi di panico e moltissima ansia

Messaggio da flyingbrandon » 29 giugno 2018, 1:08

noflyzone ha scritto:

Soluzione proposta dagli psicologi? Lavora su te stesso, sorridi, pensa positivo....che è come dire a uno malato di tumore di curarsi con l'aspirina....


Quindi ti chiedo: sei sicuro che stai cercando nella direzione giusta?

Ascolta NoFly....potresti essere un troll o una persona che non vuole capire...o perché non ci arriva o perché non ci vuole arrivare. Ogni opzione non è il massimo ma , per qualcuna, puoi farci qualcosa. Però scrivi quello che ti pare nella tua discussione senza andare a rompere agli altri. A me il fatto che tu non risponda non da alcuna importanza....lasci qui delle “perle” che sono spunto per altri che possono cogliere nelle risposte altrui una qualche forma di giovamento. È ovvio che non lo sia per te...ed è ovvio che qua non hai più molto da fare o dire. Però , in ogni caso, limitati alla tua discussione per quello che riguarda la sezione “paura di volare”.
Io spero che tu sia un troll....perché questo tuo intervento qua, in questa discussione, se non fosse una provocazione, sarebbe davvero brutto per te. Saresti uno di quelli che per sentirsi bene dovrebbe vedere sempre qualcuno che sta peggio...che sta “sotto” di lui...che cerca di tirare gli altri nella m***a per sentirsi in compagnia...guardare in alto potrebbe mostrare ancor di più che quell’immagine è proprio lontana dalla realtà. Mi spiace NoFly...ma fatti coraggio...tanto ne hai da vendere no?
Ciao!
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Re: Attacchi di panico e moltissima ansia

Messaggio da Giutreas » 29 giugno 2018, 8:57

tartan ha scritto:Ma questo nofly non sarà un troll?
Anche io ci ho pensato ieri. A questo punto il dubbio mi assale..
Oggi è il domani che tanto ti preoccupava ieri.

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Re: Attacchi di panico e moltissima ansia

Messaggio da John21 » 30 giugno 2018, 9:14

Exence ha scritto:Intanto John secondo me è segno di grande forza aprirsi con così tanta sincerità “pubblicamente”... E mettersi in discussione.... io mi sono commossa a leggere il tuo messaggio ...
“Quello che sei” lo sai già... devi solo guardare bene ... ora magari è come se avessi le lenti degli occhiali appannate e ti vedi in maniera sfuocata... ma se dai una bella lucidata, senza auto-giudicarti, ti potrai vedere in tutte le tue particolarità , e le potrai anche amare ...
Nel periodo della scuola capita spesso di essere presi in giro dai compagni ... e c’e ‘ chi è più sensibile e si chiude in se stesso... hai mai pensato a che fine possono avere fatto quelle persone che ti prendevano in giro? Magari ora sono loro ad avere qualche kg di troppo eh ;) sempre che L’aspetto fisico conti poi così tanto... ti faccio l’esempio di un mio amico dell’Università .. lui non era grassottello... era proprio rotondo... eppure aveva sempre una fila di ragazze perché aveva un carattere brillante, era l’anima della compagnia e questa personalità spiccata lo rendeva super affascinante , tanto che non facevi nemmeno caso all’aspetto esteriore ...
Purtroppo “gli altri” giudicheranno sempre... se sei bello allora ti giudicano e ti dicono che sei vanitoso, se ti vesti in un certo modo a qualcuno non andrà bene e sarai sempre troppo elegante o troppo sportivo o troppo poco questo o quello.., se non sei religioso ti diranno che sei una persona arida e senza valori, se vai sempre in chiesa , che sei bigotto... se ti piace stare da solo sarai additato come asociale... se cerchi la compagnia sei quello che non sa stare da solo... se si sta dietro a quello che vogliono gli altri si diventa pazzi... fai quello che senti, senza temere che questo non vada bene a qualcuno... se così fosse se ne faranno una ragione ;) gli altri, però, non tu ... compiacere sempre gli altri e soddisfare le loro aspettative è faticoso e ti “snatura” tanto che poi arrivi a essere una versione sbiadita di te stesso... sul fatto che l’alcol ti tolga delle inibizioni... probabilmente in quei momenti riesci a fregartene dei giudizi e tutto quel peso che ti porti addosso... prova a vivere anche le tue giornate come se fossi “ubriaco”... : )
Ti ringrazio della sensibilità Exence, ma la mia è solo una storia analoga a quella di altre migliaia di persone... non volevo “catalizzare” il discorso sul giudizio delle altre persone nei miei confronti.
Io non avrei più motivo di “temere” le vecchie prese in giro, anzi.... sono io adesso che potrei fare il contrario.... ma cerco sempre di essere gentile con tutti e non fare mai sentire a disagio (in particolare per l'aspetto fisico) nessuno.
brandon ha scritto: In realtà ti sbagli su una cosa....tu non hai paura di morire...tu hai paura di vivere. Lo so....è paradossale....ma ciò che ti spaventa è proprio vivere. Vivere significa mettersi in prima linea...sbagliare....prendersi la totale responsabilità della propria vita, delle proprie decisioni, delle proprie scelte...in negativo ma anche in positivo. 
Non devi provare a lavorarci....devi “fare”. In questo senso hai fatto delle ottime scelte...per sbloccare i tuoi schemi...ma continui a tenere “l’ancora” sullo scoglio. Evidentemente preferisci avere la certezza di ciò che ti ha portato fino a qua piuttosto che “fidarti” della tua capacità di vivere le novità della tua esistenza. Il giudizio degli altri non può più essere il tuo freno...ti basta guardare chi ti giudica per capire che è sotto di te, da un punto di vista evolutivo. Quindi “basta scuse”....sai cosa ti ha portato qua....sai da cosa dipende il tuo cambiamento....pimpiripettenusa pimpiripettepà....
Brandon quindi mi stai suggerendo di vivere nel “presente” ….chiudere con il passato e non pensare al futuro... di agire d'istinto senza pensare alle conseguenze...
In questo modo forse riuscirei ad arginare il passato che torna a galla e l'ansia verso il futuro...
Devo “fare” e non “pensare”....devo smettere poi di avere la mia immagine riflessa negli occhi di mi guarda e avere più fiducia.
Io comunque Brandon magari non ho troppa fiducia in me stesso ma parlando di aerei dei tecnici/piloti si... perchè è la loro passione, la loro vita... quello che hanno sognato di essere :)
Un po' come i medici... ho fiducia in tutte quelle persone che hanno la passione per quello che fanno... e che lo fanno con il cuore... non per i soldi o altri motivi.
Io poi ovviamente non posso sapere se sull'aereo in cui mi trovo i piloti abbiano ancora la passione per quello che fanno, ma non ci penso una volta salito a bordo... ho altre cose a cui pensare come alle turbolenze :)
Scherzi a parte è vero che si parte da “ho paura di volare” e si arriva a un'auto-riflessione di se stessi... ma grazie a persone come voi... che vanno oltre... che spingono a pensare oltre...
Perchè sarebbe facile elencare i motivi per cui non si dovrebbe avere paura di un volo e basta... ma invece qui si accettano tutte le “paranoie” che gli utenti scrivono... senza giudicare... dagli aspetti tecnici a quelli personali...
Siete sempre pronti a rispondere anche a distanza di anni, sempre con la stessa gentilezza e comprensione.... e io vi ringrazio tanto ancora perchè aiutate le persone davvero a 360°...
noflyzone ha scritto: Posso sapere cosa c'entra la tua paura di volare con l'immagine che avevi di te da ragazzino, col tuo sovrappeso, con la paura del giudizio degli altri, con i pensieri suicidi (si, si sono capiti benissimo)?

Queste sono cose che possono frenarti nelle relazioni con gli altri. Possono frenarti se devi mandare un messaggio whatsapp su un gruppo di amici per proporre una uscita serale, possono frenarti se ti piace una ragazza ma tu temi che lei ti risponda in modo acido o non ti risponda affatto, possono frenarti nel contesto lavorativo di fronte ai tuoi colleghi in quanto fai trasparire insicurezza. 
Ma oggi pensi davvero che la tua (e anche la mia) paura di salire sull'aereo sia originata dal fatto che da ragazzino a scuola ti chiamavano panzerotto o cicciabomba? O dal fatto che che tu ti senta inadeguato rispetto agli altri?
Davvero?!! 
Non pensi che sia originata invece da una paura ancestrale e irrazionale che va a solleticare il tuo istinto di sopravvivenza?
Quindi ti chiedo: sei sicuro che stai cercando nella direzione giusta?
La paura di volare sicuramente non c'entra direttamente con quello che io ero da ragazzino.
Era solo una mia riflessione per capire se potesse essere una conseguenza del mio modo di pensare.
Quello che ero da ragazzino ha sicuramente influito direttamente su gli aspetti della vita da te citati, e appunto volevo riflettere se indirettamente avesse potuto influire anche su altre cose, tra cui la paura di volare.
Io cerco in tutte le direzioni, non metto il paraocchi per puntare solo in una.

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Re: Attacchi di panico e moltissima ansia

Messaggio da flyingbrandon » 30 giugno 2018, 12:29

John21 ha scritto:
Brandon quindi mi stai suggerendo di vivere nel “presente” ….chiudere con il passato e non pensare al futuro... di agire d'istinto senza pensare alle conseguenze...
In questo modo forse riuscirei ad arginare il passato che torna a galla e l'ansia verso il futuro...
Devo “fare” e non “pensare”....devo smettere poi di avere la mia immagine riflessa negli occhi di mi guarda e avere più fiducia.
Si....devi dare molto più spazio al tuo istinto. Ma, bada bene, ciò che sei dipende fortemente da ciò che hai acquisito nella tua esperienza...l’agire “D’istinto” non è scevro dalla tua esperienza....quindi anche se non ti soffermi a pensare cosa potrebbe accadere, di fatto, lo fai. In certi frangenti è opportuno valutare che possibilità ci possano essere....sei un essere pensante e non devi affatto snaturare la tua natura pensante...ma una volta valutate le possibili conseguenze ritorni al tuo presente....tenendo anche ben a mente che NON hai modo di valutare tutte le possibilita...quindi focalizzarti su ciò che hai pensato tu potrebbe anche portarti a non accorgerti di altro. Sii aperto a ciò che accade e non ha ciò che hai pensato che potrebbe accadere...
John21 ha scritto: Io comunque Brandon magari non ho troppa fiducia in me stesso ma parlando di aerei dei tecnici/piloti si... perchè è la loro passione, la loro vita... quello che hanno sognato di essere :)
Un po' come i medici... ho fiducia in tutte quelle persone che hanno la passione per quello che fanno... e che lo fanno con il cuore... non per i soldi o altri motivi.
Io poi ovviamente non posso sapere se sull'aereo in cui mi trovo i piloti abbiano ancora la passione per quello che fanno, ma non ci penso una volta salito a bordo... ho altre cose a cui pensare come alle turbolenze :)
A te sembra di fidarti fino in fondo ma così non è...se ti fidassi non avresti nessun pensiero riguardante turbolenze o affini.

John21 ha scritto:
La paura di volare sicuramente non c'entra direttamente con quello che io ero da ragazzino.
Era solo una mia riflessione per capire se potesse essere una conseguenza del mio modo di pensare.
Quello che ero da ragazzino ha sicuramente influito direttamente su gli aspetti della vita da te citati, e appunto volevo riflettere se indirettamente avesse potuto influire anche su altre cose, tra cui la paura di volare.
Io cerco in tutte le direzioni, non metto il paraocchi per puntare solo in una.
Tutto ciò che vivi c’entra con quello che sei. Ciò che sei dipende fortemente da quando sei nato ad adesso...anzi...perfino mentre eri in pancia. Non potrebbe essere diversamente perché dovevi “adattarti” all’ambiente in cui eri immerso. Se ti leggi qualche libro o articolo ben fatto sullo sviluppo del cervello è scientificamente provato che dai 0 a 8 anni hai un diverso andamento delle onde cerebrali rispetto ad un ragazzo o un adulto...da 0 a 2 è come se fossi in perenne “ipnosi”...raccogli tutto in modo “passivo”...senza alcuna capacità di discernere la qualità delle informazioni che ricevi. Dai due agli otto va modificandosi ma tenendo comunque un andamento “addormentato”...poi c’è l’aspetto legato alla sopravvivenza...non potresti mai mettere in dubbio ciò che i genitori o le persone che prevedono al tuo sostentamento dicono o fanno...perché sono persone necessarie alla tua sopravvivenza. Se anche ti dicessero qualcosa che contrasta con i tuoi sensi tu forzeresti il pensiero considerando la tua sensazione un errore e saresti portato a credere a cioè che ti viene detto. Poi c’è l’educazione...la cultura...la scuola...tutte strutture che influenzano il tuo modo di pensare e formare quelli “schemi di pensiero” che meglio si adattano a vivere in quel contesto e in quel preciso modo. C’è il linguaggio...spesso usato a sproposito ...che forma le tue idee....un esempio banale e la sottile , che sottile non è, distinzione tra un genitore che quando si incazza ti dice “sei scemo” rispetto a quello che ti dice “hai fatto una scemata”. Da ragazzino sai che “sei scemo” o hai “fatto una scemata” è un modo praticamente analogo di dire la stessa cosa....da bambino no. Questa non è psicologia spiccia...sono studi sulle neuroscienze già assodati e consolidati. Ora, ovviamente, non sei obbligato a credere a niente...puoi liberarti di tutto ciò che vuoi ma quelle “spinte” che spesso senti sono retaggi di un qualcosa di acquisito. Io parlo spesso di “percepito” perché la percezione è diversa per ognuno di noi. Il percepito va al di là , spesso, del fatto concreto. Puoi aver vissuto episodi apparentemente “normali”...o del tutto “normali” ma, per te, possono aver rappresentato uno “schock” per come sei tu...per come lo hai vissuto tu. Il discorso è anche banale...non c’è niente di strano in questo alla luce di ciò che gli studi suggeriscono. Il malessere, la paura quando non c’è motivo di averla affondano proprio in questo contesto....e proprio laddove tu non metti in discussione un elemento...perché parte del tuo vissuto a acquisito senza un tuo passaggio cognitivo....ti ritrovi a vivere un conflitto che tu non riesci a mettere a fuoco. Il liberarsi dalle proprie abitudini ti costringe e lasciar perdere qualunque schema sia legato a tutto questo....anche se non sai precisamente quale sia quella “dannosa”. Finché vivi consapevolmente, e ciò significa nel tuo presente, non può accadere che tu “scivoli” in uno schema. Sai perché la meditazione è così salutare? In ogni forma tu la possa vedere...anche nel “moderno” training autogeno, costringi la tua mente al presente...e hai benefici. Non è necessario aggrapparsi a qualcosa in particolare...ma solo tenerla al presente...troverai il tuo modo per farlo. Il punto è che se anche , ora, non sei perfettamente in grado di tenerla qui e ora, sei perfettamente in grado di capire quando la stai lascendo agire in modo autonomo attraverso quelli schemi. Suona il campanello dell’ansia? Non c’è problema...intervieni tu con consapevolezza.
Ciao!
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Re: Attacchi di panico e moltissima ansia

Messaggio da Exence » 30 giugno 2018, 12:57

Ciao john! Ho letto la tua risposta stamattina ma ho aspettato che ti rispondesse Flyingbrandon perché sapevo che ti avrebbe dato una risposta più completa di quello che potrei scriverti io... comunque visto che è stata nominata la meditazione, il training autogeno è molto utile ma almeno all’inizio bisogna (credo) essere seguiti da un “esperto”, prima di poterlo praticare in autonomia... ho letto qualcosa ma non l’ho mai provato... però un mio amico atleta lo utilizzava per rilassarsi prima di gare importanti ... Ti potrei consigliare delle respirazioni, che all’inizio sono più semplici, e aiutano a mantenere il pensiero sul presente : ) ce ne sono alcune che puoi fare anche da sdraiato quindi senza conoscere particolari posizioni “yogiche” : ) Ce n’e ‘ una che io faccio spesso alla sera , dove sei semplicemente sdraiato supino con il mento un po’rivolto verso il busto : in questo modo la respirazione fa rumore particolare perché chiudi parzialmente la glottide. È una respirazione che sprigiona molto calore e estende anche i muscoli... concentrandoti su quel rumore, sei quasi obbligato a pensare solo a quello (si chiama tecnica ujjayi ), nel mentre dovrebbe anche rallentare un po’ il battito cardiaco e di conseguenza rilassare... puoi fare alcune serie di respiri, e nell’ultima serie provare a visualizzare una luce all’interno del tuo petto... non sempre si riesce a vederla ma quasi : ) io la trovo una buona tecnica di rilassamento dopo giornate di lavoro pesanti...
buon sabato : )
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Re: Attacchi di panico e moltissima ansia

Messaggio da tartan » 30 giugno 2018, 13:19

John21 ha scritto: Io comunque Brandon magari non ho troppa fiducia in me stesso ma parlando di aerei dei tecnici/piloti si... perchè è la loro passione, la loro vita... quello che hanno sognato di essere :)
Un po' come i medici... ho fiducia in tutte quelle persone che hanno la passione per quello che fanno... e che lo fanno con il cuore... non per i soldi o altri motivi.
Io poi ovviamente non posso sapere se sull'aereo in cui mi trovo i piloti abbiano ancora la passione per quello che fanno, ma non ci penso una volta salito a bordo... ho altre cose a cui pensare come alle turbolenze :)
flyingbrandon ha scritto: A te sembra di fidarti fino in fondo ma così non è...se ti fidassi non avresti nessun pensiero riguardante turbolenze o affini.
Ciao!
Mi inserisco in questo punto perchè ritengo di avere qualcosa da dire anche io. Cominciamo:
1) Per me se non ti fidi completamente fai bene, sempre, sia che si tratti di piloti che si tratti di medici o di ingegneri o di superganzi o di chi sa tutto ecc. al centro ci sei sempre tu e solo su TU puoi scommettere, anche perché come fai a sapere quali siano quelli con lo fanno col cuore e la passione e non per denaro!
2) Non saprai mai quanto incide la passione sul denaro, mai, come non saprai mai quanto incide la passione e la voglia di sapere sulla prassi che ti salva dall'impegno e ti protegge dalle possibili ritorsioni!
3) un esempio di vissuto.
Mia moglie stava molto male ed aveva avuto diversi ricoveri in ospedali romani. Durante uno di questi ricoveri mi disse che c'era un medico veramente bravo, che si interessava dei pazienti ed era sempre molto presente. Lo prendemmo come medico personale, cioè ci affidammo a lui anche al di fuori dei ricoveri. Una delle pratiche era una sequela di analisi del sangue che portavamo con noi ad ogni visita.
Ora faccio una premessa: nei miei lavori di indagine su incidenti o mancati incidenti o problemi relativi al volo, spesso analizzavo tutti i parametri del volo presi dal flight recoder, li mettevo in grafici comparativi e dall'analisi comparata dei dati potevo ipotzzare quali potessero essere state le cause del problema. Cosa facevo delle analisi del sangue di mia moglie? Grafici analoghi in cui mettevo in correlazione l'andamento di un dato con l'andamento degli altri dati per capire se la cura facesse il proprio mestiere o, almeno cosi pensavo. Quando portavo i risultati delle analisi al medico di fiucia di mia moglie, allegavo sempre i miei grafici e il medico mi diceva, sempre: eh, se tutti facessero come lei! Poi prendeva le analisi e controllava l'ultimo dato di quello che gli interessava ignorando completamente il grafico. E' chiaro che il mio lavoro non era servito aniente anche se mi ero beccato il complimento che mi doveva bastare. Ora mi e vi chiedo: dove ho sbagliato? Per me quel medico non era così affidabile e successivamente ....ma il resto non centra, cioè centra ma non è il caso!
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Re: Attacchi di panico e moltissima ansia

Messaggio da Exence » 30 giugno 2018, 13:30

...magari i dati che controllava quel medico erano gli unici importanti per la cura... o davvero non era bravo...non saprei non intendendomene di medicina.... so che è una magra consolazione ma quando mio papa’ ormai anni e anni fa si era ammalato, ha provato svariate cure da svariati medici... ai tempi c’era la famosa e discussa “cura Di Bella”... poi ne ha provate altre ... ma nada... cioè forse sarebbe andata così indipendentemente da quei grafici, tartan... ♥️
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Re: Attacchi di panico e moltissima ansia

Messaggio da noflyzone » 30 giugno 2018, 13:34

Exence ha scritto:
Posso sapere cosa c'entra la tua paura di volare con l'immagine che avevi di te da ragazzino, col tuo sovrappeso, con la paura del giudizio degli altri, con i pensieri suicidi (si, si sono capiti benissimo)?
Queste sono cose che possono frenarti nelle relazioni con gli altri. Possono frenarti se devi mandare un messaggio whatsapp su un gruppo di amici per proporre una uscita serale, possono frenarti se ti piace una ragazza ma tu temi che lei ti risponda in modo acido o non ti risponda affatto, possono frenarti nel contesto lavorativo di fronte ai tuoi colleghi in quanto fai trasparire insicurezza.
Ma oggi pensi davvero che la tua (e anche la mia) paura di salire sull'aereo sia originata dal fatto che da ragazzino a scuola ti chiamavano panzerotto o cicciabomba? O dal fatto che che tu ti senta inadeguato rispetto agli altri?
Davvero?!!
Non pensi che sia originata invece da una paura ancestrale e irrazionale che va a solleticare il tuo istinto di sopravvivenza?
Trovo davvero maleducato nei confronti di john, e arido questo tuo intervento ...
E perchè mai sarebbe arido e maleducato?
Perchè gli ho consigliato di circoscrivere le sue ansie agli ambiti della vita nei quali realmente potrebbero realmente portargli problemi, come il rapporto con gli amici, i colleghi, le donne?

Spiegami la correlazione tra "non vengo accettato dai miei compagni classe", "non mi vedo bello" e "ho paura di volare".

Se uno arriva qui e sbrodola un pistolotto lungo e fumoso sulla vita, che dice tutto e non dice niente, allora riceve il plauso generale.
Se uno invece prova a mettere dei paletti fermi per cercare chiamare le cose col loro nome (sentirsi non accettati è sentirsi non accettati, non avere un bel rapporto col proprio corpo è non avere un bel rapporto col proprio corpo, paura che l'aereo cade è paura che l'aereo cade), si sente dare dell'arido, maleducato e addirittura troll!

Va beh, datemi del maleducato e del troll....grazie!
Ma non mi pare che John abbia risolto il suo problema grazie all'approccio di investigazione psicologica a 360°....diversamente oggi non sarebbe qui.

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Re: Attacchi di panico e moltissima ansia

Messaggio da Exence » 30 giugno 2018, 13:39

noflyzone ha scritto:
Exence ha scritto:
Posso sapere cosa c'entra la tua paura di volare con l'immagine che avevi di te da ragazzino, col tuo sovrappeso, con la paura del giudizio degli altri, con i pensieri suicidi (si, si sono capiti benissimo)?
Queste sono cose che possono frenarti nelle relazioni con gli altri. Possono frenarti se devi mandare un messaggio whatsapp su un gruppo di amici per proporre una uscita serale, possono frenarti se ti piace una ragazza ma tu temi che lei ti risponda in modo acido o non ti risponda affatto, possono frenarti nel contesto lavorativo di fronte ai tuoi colleghi in quanto fai trasparire insicurezza.
Ma oggi pensi davvero che la tua (e anche la mia) paura di salire sull'aereo sia originata dal fatto che da ragazzino a scuola ti chiamavano panzerotto o cicciabomba? O dal fatto che che tu ti senta inadeguato rispetto agli altri?
Davvero?!!
Non pensi che sia originata invece da una paura ancestrale e irrazionale che va a solleticare il tuo istinto di sopravvivenza?
Trovo davvero maleducato nei confronti di john, e arido questo tuo intervento ...
E perchè mai sarebbe arido e maleducato?
Perchè gli ho consigliato di circoscrivere le sue ansie agli ambiti della vita nei quali realmente potrebbero realmente portargli problemi, come il rapporto con gli amici, i colleghi, le donne?

Spiegami la correlazione tra "non vengo accettato dai miei compagni classe", "non mi vedo bello" e "ho paura di volare".

Se uno arriva qui e sbrodola un pistolotto lungo e fumoso sulla vita, che dice tutto e non dice niente, allora riceve il plauso generale.
Se uno invece prova a mettere dei paletti fermi per cercare chiamare le cose col loro nome (sentirsi non accettati è sentirsi non accettati, non avere un bel rapporto col proprio corpo è non avere un bel rapporto col proprio corpo, paura che l'aereo cade è paura che l'aereo cade), si sente dare dell'arido, maleducato e addirittura troll!

Va beh, datemi del maleducato e del troll....grazie!
Ma non mi pare che John abbia risolto il suo problema grazie all'approccio di investigazione psicologica a 360°....diversamente oggi non sarebbe qui.
Intendevo nei toni...
il pistolotto sulla vita, come lo chiami tu, dice tutto e niente a te, perché probabilmente non riesci a cogliere gli spunti che quelle considerazioni possono fornire...
tu resti fermo sulle tue convinzioni e quindi direi che diventa inutile aggiungere altro...
Quindi la correlazione tra paura di volare e altro non te la spiego :D magari lo faranno altri : )
Buon weekend!
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Re: Attacchi di panico e moltissima ansia

Messaggio da tartan » 30 giugno 2018, 14:28

Exence ha scritto:...magari i dati che controllava quel medico erano gli unici importanti per la cura... o davvero non era bravo...non saprei non intendendomene di medicina.... so che è una magra consolazione ma quando mio papa’ ormai anni e anni fa si era ammalato, ha provato svariate cure da svariati medici... ai tempi c’era la famosa e discussa “cura Di Bella”... poi ne ha provate altre ... ma nada... cioè forse sarebbe andata così indipendentemente da quei grafici, tartan... ♥️
Non è proprio così! Mia moglie aveva l'artrite reumatoide che veniva curata con il metotressato, allora! Un medico dello stesso ospedale dove era ricoverata che si interessava di sclerosi multipla propose, come prova, un nuovo farmaco monoclonale che secondo lui poteva funzionare. (Non si tratta, quindi, di un metodo extra ospedale tipo cura Di Bella) Dietro le mie insistenze e tramite un salto mortale tecnico, fu fatto posto a quel farmaco e dopo una settimana fu soprannominata, fra gli addetti ospedalieri e i medici ospedalieri, "la miracolata". Non gli fu più somministrato e i richiami non furono effettuati perché fuori dal protocollo. Mia moglie morì nel 2010. Dal 2013 quel farmaco è ufficialmente entrato nel protocollo di cura dell'artrite reumatoide. Quel medico che propose allora "proviamoci" e che si inventò un percorso particolare all'interno degli ospedali romani affinché fosse possibile "ufficialmente" provare quel nuovo farmaco monoclonale è nel mio cuore e li ci rimarrà per sempre.
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Re: Attacchi di panico e moltissima ansia

Messaggio da tartan » 30 giugno 2018, 14:39

noflyzone ha scritto: Va beh, datemi del maleducato e del troll....grazie!
Ma non mi pare che John abbia risolto il suo problema grazie all'approccio di investigazione psicologica a 360°....diversamente oggi non sarebbe qui.
Hai letto le mie spiegazioni tecniche? Le hai capite? Devo saggiungere qualcosa? Posso farlo. I giorni 3 e 4 luglio prossimi ci sono studenti di un istituto tecnico aeronautico che portano le loro tesine su argomenti discussi e studiati in aula con me e basati principalmente sull'analisi di incidenti aerei particolarmente famosi e dai quali sono scaturite modifiche sia al tipo di manutenzione che al tipo di condotta del volo nell'ambito di un continuo miglioramento della sicurezza del volo. Cosa ne pensi?
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Re: Attacchi di panico e moltissima ansia

Messaggio da noflyzone » 30 giugno 2018, 14:59

John21 ha scritto: Brandon quindi mi stai suggerendo di vivere nel “presente” ….chiudere con il passato e non pensare al futuro... di agire d'istinto senza pensare alle conseguenze...
In questo modo forse riuscirei ad arginare il passato che torna a galla e l'ansia verso il futuro...
Devo “fare” e non “pensare”....devo smettere poi di avere la mia immagine riflessa negli occhi di mi guarda e avere più fiducia.
Io comunque Brandon magari non ho troppa fiducia in me stesso ma parlando di aerei dei tecnici/piloti si... perchè è la loro passione, la loro vita... quello che hanno sognato di essere :)
Un po' come i medici... ho fiducia in tutte quelle persone che hanno la passione per quello che fanno... e che lo fanno con il cuore... non per i soldi o altri motivi.
Io poi ovviamente non posso sapere se sull'aereo in cui mi trovo i piloti abbiano ancora la passione per quello che fanno, ma non ci penso una volta salito a bordo... ho altre cose a cui pensare come alle turbolenze :)
Scherzi a parte è vero che si parte da “ho paura di volare” e si arriva a un'auto-riflessione di se stessi... ma grazie a persone come voi... che vanno oltre... che spingono a pensare oltre...
Perchè sarebbe facile elencare i motivi per cui non si dovrebbe avere paura di un volo e basta... ma invece qui si accettano tutte le “paranoie” che gli utenti scrivono... senza giudicare... dagli aspetti tecnici a quelli personali...
Siete sempre pronti a rispondere anche a distanza di anni, sempre con la stessa gentilezza e comprensione.... e io vi ringrazio tanto ancora perchè aiutate le persone davvero a 360°...
Non so su quali piani questo vivere nel passato ti possa portare problemi, ma sappi che tutto quel che ti senti raccontare sia qui dentro, sia nello studio di uno psicologo, ovvero
-vivi nel presente
-tieniti focalizzato sul qui e ora
-non essere ansioso per il futuro
-niente rimpianti per il passato
-accetta te stesso
-non fare paragoni con gli altri

altro non è che la rivisitazione in chiave moderna di una antica filosofia, vecchia di millenni, che arriva dall'Oriente: la filosofia zen-tao.
Il tao parte dal rapporto tra uomo e universo, dal dualismo yin-yang (la contrapposizione degli opposti), e da altri principi di natura filosofica, ma le regole pratiche di questa filosofia ti portano a vivere nell'oggi con serena accettazione di te stesso, della tua natura, dei tuoi limiti, senza far correre inutilmente la mente al passato (immodificalbile) e al futuro (imprevedibile), cioè su due locus temporali su cui non abbiamo alcun controllo.

https://vivereintenzionalmente.com/13-p ... za-lo-zen/

E' una filosofia di vita che mi ha sempre affascinato, ma difficilmente traducibile in pratica nella società moderna...fossi nato in Oriente 1000 anni fa, forse mi sarebbe stato più facile metterla in pratica.

Ma questo non so quanto il tuo passato e i tuoi rimpianti influiscano sulla tua paura di volare, infatti....
John21 ha scritto: La paura di volare sicuramente non c'entra direttamente con quello che io ero da ragazzino.
Era solo una mia riflessione per capire se potesse essere una conseguenza del mio modo di pensare.
Quello che ero da ragazzino ha sicuramente influito direttamente su gli aspetti della vita da te citati, e appunto volevo riflettere se indirettamente avesse potuto influire anche su altre cose, tra cui la paura di volare.
Io cerco in tutte le direzioni, non metto il paraocchi per puntare solo in una.

....vorrei sapere dove ti ha portato questa ricerca?
Perchè a sentire quel che dice la cerchia degli illuminati, pare che guardandosi dentro si possa trovare la soluzione alla nostra fobia, ma la tua esperienza mi pare dimostri esattamente il contrario.
Sei "atterrato" qui 3 anni fa dicendo di aver fatto alcuni voli a corto raggio ma avendo sempre e comunque paura, l'ultimo dei quali terribile in quanto pieno di turbolenze, e oggi, giugno 2018 sei ancora qui con la paura di volare.
John21 ha scritto: Sento di aver superato (io) la paura di volare?
La risposta è probabilmente no perchè è una mia paura irrazionale e ho capito che me la terrò per sempre.. una fobia insomma.

Mi avete aiutato (voi) ad affrontare questa paura?
Assolutamente si! come detto prima mi avete aiutato davvero tanto e vi ringrazio un'altra volta perchè siete subito pronti e comprensivi nei confronti delle domande più assurde delle persone che hanno la paura di volare.

Mi farò fermare da questa paura?
Non più, la affronto sicuramente standoci male (perchè è facile parlare... ma i giorni prima di un volo sono sempre duri) però si vive una volta sola e mi sono stancato di avere rimpianti.
Se ho ben capito tu oggi, facendoti violenza, riesci a prendere il volo, ma comunque l'esperienza "aereo" nel suo complesso non la vivi bene. Non so se si possa parlare di "miglioramento", visto che anche prima di arrivare qui avevi volato.....
Ti posso chiedere che genere di paure-ansie provi?
Ho letto che ti viene ansia alcuni giorni prima del volo, come a me in fondo (io non ho dormito molto bene ad esempio), ma mentre sei sull'aereo come vanno le cose? Ti metti paura, o una volta allacciate le cinture viaggi sereno?

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Re: Attacchi di panico e moltissima ansia

Messaggio da tartan » 30 giugno 2018, 15:07

Hai letto le mie spiegazioni tecniche? Le hai capite? Preferisci rimanere nell'ambito delle chiacchiere dove puoi dire quello che vuoi senza riscontri concreti?
La mia vita è dove mi spendo, non dove mi ingrasso!
Prima o poi si muore, non c'è scampo, l'importante è morire da vivi.
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