Safety: chi controlla, chi verifica, chi sanziona

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sigmet
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Safety: chi controlla, chi verifica, chi sanziona

Messaggio da sigmet » 4 novembre 2018, 22:39

tartan ha scritto:
Già, proprio così, come la mettiamo? Chi controlla? Chi verifica? Chi ammonisce? Chi sanziona? Vedi Sigmet sopra!
Tartan fai delle domande pesanti come macigni ma alla fine le capiamo solo io , te e pochi altri che hanno forse una consapevolezza maggiore della media degli utenti i quali sono più attenti al lato commerciale che non a quello della safety .
Cerco di rispondere per quanto riguarda la Safety a beneficio di tutti perché penso che tu certe cose già le conosci.

Chi controlla: per le compagnie aeree c’e’ un programma internazionale varato da ICAO e gestito da IATA chiamato IOSA https://www.iata.org/whatwedo/safety/au ... index.aspx attraverso una serie di audit incrociati verifica i benchmark di sicurezza dei vari vettori membri.
All'interno dei paesi EASA l'autorità in applicazione delle Basic regulations e delle Implementation Rules comunitarie e delle AMC e CS approvate sorveglia l'applicazione delle normative di rifermento.

Chi verifica: qui il discorso si fa un po piu’ complesso e vediamo perché.
Ciascuno stato membro di ICAO deve dotarsi di un programma di sicurezza chiamato State Safety Program (SSP). L’ICAO lascia ai singoli stati giudicare quale sia per loro il livello accettabile di sicurezza (ALOS) previsti dai loro SSP salvaguardando però i criteri previsti dalle SARPs ICAO (Ann 19 e collegati). Questo vuol dire che ad esempio in uno stato il target previsto per le RWY incursion e’ 20 (KPI) per un altro e’ 40 e via dicendo. Ogni stato poi comunica i risultati e il livello di implementazione dei propri SSP. A sorvegliare invece l’applicazione delle norme di sicurezza per i singoli paesi in questo caso e’ l’autorità nazionale attraverso i regolamenti (potere prescrittivo) vedi ENAC.

Chi ammonisce e chi sanziona: le metto insieme poiché rientrano nella stessa classe di provvedimenti comminabili agli operatori. Immagina che l’ENAC sia la maestra e gli operatori sono gli studenti a cui vengono impartiti dei compiti.
E’ sempre l’autorità nazionale (vedi ENAC) a stabilire quali siano le deviazioni Operative eventualmente sanzionabili. Ma per somministrare certi provvedimenti si presume che ci sia anche una attività di controllo e l’autorità nazionale può svolgere autonomamente l’attività di audit sui singoli operatori oltre ad acquisire in altri modi elementi probatori di altro genere verso gli operatori ai quali oggi viene delegata la responsabilità della gestione della propria safety.
Da questo si capisce come ci sia una certa difficoltà di applicazione di regole magari non uniformi tra i vari paesi e comunque una discrezionalità eccessiva nella gestione dei controlli (questo lo dico io sulla base della mia esperienza) che potrebbe lasciare delle zone grigie in cui operatori particolarmente spavaldi troverebbero poi una apparente opportunità.

Nel mondo reale poi vediamo che ancora ci sono piste non conformi, operatori non del tutto allineati,aeroporti disagiati, analisi di rischio a dir poco opinabili e via dicendo.
Conclusione: qualcuno da noi si riempie la bocca di termini autoelogiativi e autoreferenziali dimenticando spesso che poi alcune logiche di mercato distorcono inevitabilmente i lati legati ad una rigorosa gestione bilanciata della Safety.

Per quanto riguarda l’operatività commerciale e’ sempre l’ENAC a comminare sanzioni ai vettori inadempienti in conformità a quanto stabilito dalla "carta dei diritti del passeggero" derivante dalla normativa di riferimento:
(Regolamento (CE) n. 261/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 febbraio 2004, che istituisce re- gole comuni in materia di compensazione ed assistenza ai passeggeri in caso di negato imbarco, di cancellazione del volo o di ritardo prolungato e che abroga il Regola- mento (CEE) n. 295/91
Decreto legislativo del 27 gennaio 2006, n. 69 recante “Disposizioni sanzionatorie per la violazione del Rego- lamento (CE) n. 261/2004 che istituisce regole comuni in materia di compensazione ed assistenza ai passeggeri in caso di negato imbarco, di cancellazione del volo o di ritardo prolungato”). Nel caso dei voli pax quanto detto vale sia per i vettori che per i gestori dei servizi.
Anche se prolisso spero di essere stato chiaro.
Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati.

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Safety: chi controlla, chi verifica, chi sanziona

Messaggio da sigmet » 5 novembre 2018, 14:43

EDIT.

Qualcuno mi ha fatto notare che non ho menzionato tra i controlli le ispezioni SAFA e SANA operate dall’ENAC agli aerei nazionali e esteri in transito sugli scali italiani sulla base delle ARO GEN 100 e ARO RAMP EASA.
Chissà perché ma le avevo rimosse dal cervello…forse da quando "parlai" con uno di questi "safisti" che ci fermò un md80 perche' a suo dire era "sporco".Ma eravamo nel 2008 :roll:
Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati.

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Safety: chi controlla, chi verifica, chi sanziona

Messaggio da tartan » 5 novembre 2018, 16:45

Posso suggerire di trovare posto in approfondimenti di quanto con chiarezza ha riportato sigmet? Oppure, in alternativa, di creare un apposito thread con apposito titolo su cui riportare anche domande specifiche e risposte che possano chiarire i concetti?
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Re: Safety: chi controlla, chi verifica, chi sanziona

Messaggio da FAS » 19 dicembre 2018, 8:31

come al solito le RACI servono solo quando devi spartirti il bonus dell'anno precedente, nel caso ci siano dei surplus.....


poi se le cose vanno male alla A non tagliano la testa ma lo promuovono (promote to remove)....e cosi tra quelli che controllano, cosi tra quelli che verificano.....(e mi permetto di aggiunger che convalidano)....e quelli che sanzionano.....
"Il buon senso c'era; ma se ne stava nascosto, per paura del senso comune" (Alessandro Manzoni)

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