sdm89 ha scritto:
E'una realtà questa, che deve fare riflettere noi addetti ai lavori "giuridici" e voi addetti ai lavori "aeronautici". E dovrebbe attivarci, tutti, affinché provvedimenti normativi interpellino anche persone tecniche e competenti come Voi. Se il Parlamento latita, il Giudice dovrà ancora applicare norme ante guerra.
Vado leggermente OT con questa considerazione: il nostro Codice della Navigazione nell'ambito del riparto di responsabilità è quello peggio scritto di Europa. L'ho masticato a lungo, anche in relazione ai Codici di altri Paesi e affermo questo a ragion veduta. Posizioni di garanzia (cioè soggetti che devono garantire che altri soggetti non si facciano, e non facciano, del male o dei danni) completamente disancorate dalla realtà; lacune normative; posizioni apicali individuate tautologicamente ma concretamente evanescenti ecc ecc. Tutto ciò è rimasto anche dopo la riforma del 2005. Se aggiungete che il processo penale (ripeto: mio pane quotidiano) ha l'estrinseca natura di intrecciarsi ai fatti concreti e all'opinione pubblica, non ci vuole nè un pilota, nè un avvocato per capire che la frittata è fatta.
Scusatemi per l'invadenza. Un caro saluto a tutti.
Lorenzo
Grazie Lorenzo per il tuo intervento.
Io credo, come già detto, che diritto e aviazione parlino due lingue diverse. Dopo una laurea in legge e trent'anni di aeroporti, ho la presunzione di parlarle entrambe e mi sforzo, ove possibile, di fare da interprete fra i due mondi. I giudici interpellano correttamente come ausiliari persone "tecniche e competenti", ma spesso queste sono a vario titolo coinvolte non già nel fatto singolo oggetto del processo, ma in generale. A me è stata rifiutata una CTU in quanto ex dipendente (10 anni dopo) di un'organizzazione che avrebbe potuto essere coinvolta nel procedimento. Così alla fine la scelta si riduce al solito generale dell'AM o al solito professore universitario i quali anche loro non sempre sono esperti della materia specifica. E quando invece ci sono gli ex di qualcosa spesso sono frustrati, arrabbiati contro un intero sostema e perdono la lucidità necessaria e la dovuta empatia. Perché un incidente aereo segna sempre la fine di qualcosa e il fallimento di qualcos'altro. Io ho visto CTU accanirsi contro ex colleghi al di là di ogni ragionevole necessità semplicemente per affermare un astratto concetto di sicurezza a posteriori. Infatti costoro quando erano in servizio stavano ben attenti a non scoprirsi troppo nel denunciare le falle del sistema, temendo ritorsioni, ma avendo un PM o un giudice alle spalle diventano improvvisamente tanti piccoli savonarola. Il discorso ci porterebbe lontano e chiudo questo OT che poi non è nemmeno tanto OT.
Il nuovo Codice è effettivamente pieno di lacune anche se contiene alcune innovazioni interessanti: ad esempio nel mio settore (wildlife strike) viene dato all'autorità il potere di impedire il sorgere di elementi attrattivi della fauna e addirittura di rimuovere con indennizzo quelli esistenti, se pongono in pericolo la sicurezza. Siamo gli unici al mondo, mi pare. Poi certo, sostituire il direttore di aeroporto con una generica ENAC è una vera e propria truffa ai danni del funzionario ENAC responsabile di una struttura, perché poi l'AG va a cercare proprio lui e non l'ENAC. Che colpa potesse avere il responsabile ENAC di FCO per l'incendio al T3, quando l'aeroporto è di fatto e di diritto gestito da altri, non è dato sapere. Culpa in vigilando, capisci a me....
Viene il dubbio che i tribunali, nel lodevole intento di far risarcire le vittime di un incidente, vadano a cercare l'unico che paga senza tante storie, cioè la pubblica Amministrazione, ma per far questo devono condannare una persona fisica, al di là di sue effettive e realistiche colpe.
Sostenere che in materia di controllo del traffico aereo (e non solo) la normale diligenza (cioè il rispetto della normativa esistente e degli ordini di servizio) non basta, significa togliere il tappo alla bottiglia dell'arbitrio. Se solo i vari enti applicassero realmente e concretamente le sentenze dell'AG e applicassero i concetti espressi in tante illuminate sentenze non volerebbe più nessuno, e questa si chiama ipocrisia giuridica. Capito perché li chiamo martiri?