Cibo piloti su low-cost
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Cibo piloti su low-cost
Vettore low cost (difficile non immaginare quale): i piloti hanno diritti ad un pasto fornito dalla compagnia oppure si devono arrangiare? Perché conosco un f.o. (conosco per modo di dire, non di persona ma so chi è perché è originario del mio paese) che su Instragram ha messo una foto del suo pranzo a bordo dell'aereo ed era roba che si era portato da casa (verdure e cracker).
Ora, non è potenzialmente pericoloso? Se fosse roba avariata che potrebbe causare un'indisposizione del pilota?
Capisco che anche l'eventuale cibo fornito dalla compagnia potrebbe essere accidentalmente andato a male, ci mancherebbe, ma lì sarebbe colpa della compagnia stessa.
Certo, c'è sempre l'altro pilota che si prende in carico il volo...
Perdonate se ho fatto un ragionamento forse esagerato e senza senso...
Ora, non è potenzialmente pericoloso? Se fosse roba avariata che potrebbe causare un'indisposizione del pilota?
Capisco che anche l'eventuale cibo fornito dalla compagnia potrebbe essere accidentalmente andato a male, ci mancherebbe, ma lì sarebbe colpa della compagnia stessa.
Certo, c'è sempre l'altro pilota che si prende in carico il volo...
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- AirGek
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Re: Cibo piloti su low-cost
Sì hanno diritto ad un pasto fornito dalla compagnia così come lo hanno i passeggeri, ovvero pagandolo.
Portarti la roba da casa è meglio per le tue tasche e per il tuo corpo.
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Re: Cibo piloti su low-cost
Io, che ho il pasto disponibile senza pagare, comunque porto spesso qualcosa preparato da me
Come hai ben detto c'è il rischio che qualcosa sia avariato, ma l'importante (così come il cibo dato dalla compagnia) è non mangiare le stesse cose per abbassare ulteriormente la possibilità che entrambi siano contaminati
Come hai ben detto c'è il rischio che qualcosa sia avariato, ma l'importante (così come il cibo dato dalla compagnia) è non mangiare le stesse cose per abbassare ulteriormente la possibilità che entrambi siano contaminati
David
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Re: Cibo piloti su low-cost
Capito, quindi giustamente lui porta la roba da casa così tiene a mano e mangia discretamente bene.
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Re: Cibo piloti su low-cost
Comunque, che tu prenda il pasto di bordo o meno, a casa mangi comunque...e il tuo discorso rimarrebbe potenzialmente lo stesso. O volevi far mangiare sempre e solo a bordo?TheClubber ha scritto:
Ora, non è potenzialmente pericoloso? Se fosse roba avariata che potrebbe causare un'indisposizione del pilota?
Capisco che anche l'eventuale cibo fornito dalla compagnia potrebbe essere accidentalmente andato a male, ci mancherebbe, ma lì sarebbe colpa della compagnia stessa.
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Re: Cibo piloti su low-cost
Io quando volonlow costo con gli amici sono uso portare a bordo pizza bianca calda calda con mortadella.
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Re: Cibo piloti su low-cost
Livelli di pezzentaggine mai visti prima...!AirGek ha scritto:Sì hanno diritto ad un pasto fornito dalla compagnia così come lo hanno i passeggeri, ovvero pagandolo.
Portarti la roba da casa è meglio per le tue tasche e per il tuo corpo.
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Re: Cibo piloti su low-cost
bande ha scritto:Livelli di pezzentaggine mai visti prima...!AirGek ha scritto:Sì hanno diritto ad un pasto fornito dalla compagnia così come lo hanno i passeggeri, ovvero pagandolo.
Portarti la roba da casa è meglio per le tue tasche e per il tuo corpo.
Ci fu un tempo in cui gli equipaggi dell'ATI in sosta ad Alghero si rifiutarono di dormire in un 4 stelle in periferia (più economico) e pretesero il "solito" 5 stelle lusso fronte mare. Lo scalo dovette pagare le camere in entrambe gli alberghi.
È meglio rimanere in silenzio ed essere considerati imbecilli piuttosto che aprire bocca e togliere ogni dubbio
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Re: Cibo piloti su low-cost
Beh, ragionamento che non fa una piega.flyingbrandon ha scritto:Comunque, che tu prenda il pasto di bordo o meno, a casa mangi comunque...e il tuo discorso rimarrebbe potenzialmente lo stesso. O volevi far mangiare sempre e solo a bordo?TheClubber ha scritto:
Ora, non è potenzialmente pericoloso? Se fosse roba avariata che potrebbe causare un'indisposizione del pilota?
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Re: Cibo piloti su low-cost
L'abitudine di portarsi il proprio cibo a bordo, è molto diffusa fra i piloti. Ci sono addirittura borse di volo con il comparto frigo. https://luggageworks.com/browse-product ... pails.html
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Re: Cibo piloti su low-cost
Vabbè... MOL lo conosciamo. Non capisco una cosa però, ma non ho mai approfondito, non c'è una regola per cui dopo un tot di ore di servizio la compagnia deve fornire un pasto al pilota? Come fanno ad aggirarla?bande ha scritto:[
Livelli di pezzentaggine mai visti prima...!
OPS 1.1130 Nutrition
A meal and drink opportunity must occur in order to avoid any detriment to a crew member’s
performance, especially when the FDP exceeds six hours.
https://understandingeasa2016ftl.files. ... art-q3.pdf
pagina 12
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Re: Cibo piloti su low-cost
Te l'ha detto tuo cuggggino?sardinian aviator ha scritto: Ci fu un tempo in cui gli equipaggi dell'ATI in sosta ad Alghero si rifiutarono di dormire in un 4 stelle in periferia (più economico) e pretesero il "solito" 5 stelle lusso fronte mare. Lo scalo dovette pagare le camere in entrambe gli alberghi.
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Re: Cibo piloti su low-cost
Te devo da risponne?air.surfer ha scritto:Te l'ha detto tuo cuggggino?sardinian aviator ha scritto: Ci fu un tempo in cui gli equipaggi dell'ATI in sosta ad Alghero si rifiutarono di dormire in un 4 stelle in periferia (più economico) e pretesero il "solito" 5 stelle lusso fronte mare. Lo scalo dovette pagare le camere in entrambe gli alberghi.
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Re: Cibo piloti su low-cost
No era una domanda retorica. Su ca**ate come questa ci hanno montato l'opinione pubblica nel 2008.
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Re: Cibo piloti su low-cost
Purtoppo non la aggirano. meal and drink opportunity...cioè devi avere la possibilità di mangiare e bere...ma non hanno scritto, le EASA, che il tutto deve essere fornito gratuitamente dalla compagnia.air.surfer ha scritto: Vabbè... MOL lo conosciamo. Non capisco una cosa però, ma non ho mai approfondito, non c'è una regola per cui dopo un tot di ore di servizio la compagnia deve fornire un pasto al pilota? Come fanno ad aggirarla?
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Re: Cibo piloti su low-cost
Glielo danno il panino a buffo in Ryanair? No perchè se ti dimentichi i soldi a casa sei fuori limiti...
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Re: Cibo piloti su low-cost
Perdona, magari dico una stupidata, ma anche io che sono metalmeccanico ho sì diritto ad una pausa pranzo/cena se faccio almeno 6 ore di lavoro (proprio come dice la OPS qui sopra, tra l'altro), ma me lo pago io; la mia azienda mi paga una percentuale e il resto lo aggiungo io (si parla di poco meno di 2 € a pasto che io pago e l'azienda mette il resto).air.surfer ha scritto:
Vabbè... MOL lo conosciamo. Non capisco una cosa però, ma non ho mai approfondito, non c'è una regola per cui dopo un tot di ore di servizio la compagnia deve fornire un pasto al pilota? Come fanno ad aggirarla?
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Quindi seguendo questo ragionamento la compagnia è legittimata a far pagare il pasto ai piloti. Non gli viene vietato di mangiare...
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Re: Cibo piloti su low-cost
Allora ti sbagli e ti rispondo. E' la pura verità e io ne ero un testimone diretto avendo raccolto la testimonianza del caposcalo pro tempore di Alghero che mi mostrò le fatture degli alberghi. E ti faccio anche i nomi: l'azienda aveva deciso di spostare gli equipaggi in night stop dall'Hotel Las Tronas al Green Hotel, nuovo 4 stelle un po' decentrato ma che offriva condizioni migliori dal punto di vista economico.air.surfer ha scritto:No era una domanda retorica. Su ca**ate come questa ci hanno montato l'opinione pubblica nel 2008.
Dopo qualche giorno un equipaggio si rifiutò di dormire lì e si fece portare di nuovo al Las Tronas. La compagnia, minacciata di azioni sindacali, fece allora marcia indietro ma dovette pagare entrambe gli alberghi.
Non sto parlando del 2008 ma di fine anni 70/primi 80, in piena Aquila Selvaggia.
Se non sai, informati, e prima di accusare qualcuno di dire ca@@@te pensa a quelle che rischi di scrivere tu con cotanta saccenza.
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Re: Cibo piloti su low-cost
sardinian aviator ha scritto:Allora ti sbagli e ti rispondo. E' la pura verità e io ne ero un testimone diretto avendo raccolto la testimonianza del caposcalo pro tempore di Alghero che mi mostrò le fatture degli alberghi. E ti faccio anche i nomi: l'azienda aveva deciso di spostare gli equipaggi in night stop dall'Hotel Las Tronas al Green Hotel, nuovo 4 stelle un po' decentrato ma che offriva condizioni migliori dal punto di vista economico.air.surfer ha scritto:No era una domanda retorica. Su ca**ate come questa ci hanno montato l'opinione pubblica nel 2008.
Dopo qualche giorno un equipaggio si rifiutò di dormire lì e si fece portare di nuovo al Las Tronas. La compagnia, minacciata di azioni sindacali, fece allora marcia indietro ma dovette pagare entrambe gli alberghi.
Non sto parlando del 2008 ma di fine anni 70/primi 80, in piena Aquila Selvaggia.
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Ho volato su un MD80 così vecchio, che sulla porta di una toilette c'era scritto ORVILLE
e sulla porta dell'altra WILBUR....
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- air.surfer
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Re: Cibo piloti su low-cost
Francamente non capisco cosa c'entri un episodio accaduto (forse) nella migliore delle ipotesi, quasi 40/50 anni fa fa in un 3ad che si intitola "Cibo piloti low cost" . Comunque, l'episodio è per te difficilmente dimostrabile visto che te lo ha detto tuo cugino (caposcalo) e dubito che tu abbia conservato copia delle fatture.
Al contrario, invece, quello che per me è vero, perché l'ho vissuto in prima persona e non perché me lo abbia detto mio cugino, è che quando si cambiò l'hotel ad AHO nessuno fece botte da matto come quella che descrivi tu. Ci si lamentò ne più e ne meno di quanto si lamentino tutti gli equipaggi del mondo (tranne quelli low cost che non pernottano mai fuori) quando la compagnia cambia loro l'albergo.
Se quell'episodio che racconti è vero, cosa che dubito, spero che quel comandante sia stato punito per il suo gesto ma ho il forte sospetto che invece sia stato premiato con la conferma del posto di lavoro e un bel passaggio di 777....
In generale però, quello che mi da fastidio è che si usino questi pseudo esempi per montare la gente contro una categoria di lavoratori. Come la ca***ta che lessi su di un giornale nel 2008 quando i giornalisti servi della politica scrissero che i piloti chiedevano ADDIRITTURA stanze con il controllo della luce e della temperatura.
Al contrario, invece, quello che per me è vero, perché l'ho vissuto in prima persona e non perché me lo abbia detto mio cugino, è che quando si cambiò l'hotel ad AHO nessuno fece botte da matto come quella che descrivi tu. Ci si lamentò ne più e ne meno di quanto si lamentino tutti gli equipaggi del mondo (tranne quelli low cost che non pernottano mai fuori) quando la compagnia cambia loro l'albergo.
Se quell'episodio che racconti è vero, cosa che dubito, spero che quel comandante sia stato punito per il suo gesto ma ho il forte sospetto che invece sia stato premiato con la conferma del posto di lavoro e un bel passaggio di 777....
In generale però, quello che mi da fastidio è che si usino questi pseudo esempi per montare la gente contro una categoria di lavoratori. Come la ca***ta che lessi su di un giornale nel 2008 quando i giornalisti servi della politica scrissero che i piloti chiedevano ADDIRITTURA stanze con il controllo della luce e della temperatura.
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Re: Cibo piloti su low-cost
Hai ragione, come ce l'ha il piccione. Non ho mai lavorato per una compagnia che non mi forniva il pasto e quindi non avevo mai ragionato sulla cosa.TheClubber ha scritto:
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Quindi seguendo questo ragionamento la compagnia è legittimata a far pagare il pasto ai piloti. Non gli viene vietato di mangiare...
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Re: Cibo piloti su low-cost
Un consiglio che io ho adottato decenni fa e che solo di recente ho scoperto che è ammesso. In ogni riunione, specialmente condominiale, nella quale sono presente anche io, uso portare con me un piccolo registratore che attivo di nascosto nel momento che ritengo opportuno. Serve a registrare quello che dico io e se poi registra anche quello che dicono altri non è mio interesse. La legge mi consente di registrarmi anche a insaputa degli altri, perciò, tutto quello che dico o scrivo e che mi ha visto presente è sempre dimostrabile, per quanto mi riguarda.
Un consiglio: registratevi pure voi tutti, sempre!
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Prima o poi si muore, non c'è scampo, l'importante è morire da vivi.
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Prima di pretendere un diritto devi assolvere almeno ad un dovere.
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Re: Cibo piloti su low-cost
Non ho bisogno di un registratore per ricordarmi quando la compagnia cambiò albergo ad AHO.tartan ha scritto: Un consiglio: registratevi pure voi tutti, sempre!
Re: Cibo piloti su low-cost
Concordo.air.surfer ha scritto:
In generale però, quello che mi da fastidio è che si usino questi pseudo esempi per montare la gente contro una categoria di lavoratori..
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Re: Cibo piloti su low-cost
Io invece ne ho avuto bisogno per difendermi da un CPT mio superiore.air.surfer ha scritto:Non ho bisogno di un registratore per ricordarmi quando la compagnia cambiò albergo ad AHO.tartan ha scritto: Un consiglio: registratevi pure voi tutti, sempre!
PS avevo ragione io!
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Re: Cibo piloti su low-cost
E da che dovrei difendermi? Dal fatto che SA mi ha detto di informarmi, cosa che ha fatto sbellicare dalle risate Spiridone?tartan ha scritto: Io invece ne ho avuto bisogno per difendermi da un CPT mio superiore.
PS avevo ragione io!
Io al Green ci ho fatto la schiuma (e non solo con la linea, ci ho fatto tutta la scuola di volo) cosi come ho vissuto in prima persona il cambio dal Las Tronas. E' lui che non può dimostrare che gli equipaggi Alitalia capricciosi zompassero da un albergo ad un altro come se nulla fosse addebitando i costi dei loro capricci alla compagnia. Sebbene non me ne freghi assolutamente nulla del personale Alitalia, ripeto, mi sta sulle palle che su questioni del genere, sulle quali io persi il lavoro, la gente parli a vanvera.
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Re: Cibo piloti su low-cost
Quello che invece a me dà fastidio è che mi voglia far passare per inattendibile e/o bugiardo e questo mi fa veramente girare le scatole. Specie se detto da un saccentello che vorrebbe prendermi per il Q con la menata del cugggino caposcalo. Sed transeat, volevo rispondere per le rime ma avevo appena approvato l'invito di Tartan a non litigare.air.surfer ha scritto:Francamente non capisco cosa c'entri un episodio accaduto (forse) nella migliore delle ipotesi, quasi 40/50 anni fa fa in un 3ad che si intitola "Cibo piloti low cost" . Comunque, l'episodio è per te difficilmente dimostrabile visto che te lo ha detto tuo cugino (caposcalo) e dubito che tu abbia conservato copia delle fatture.
Al contrario, invece, quello che per me è vero, perché l'ho vissuto in prima persona e non perché me lo abbia detto mio cugino, è che quando si cambiò l'hotel ad AHO nessuno fece botte da matto come quella che descrivi tu. Ci si lamentò ne più e ne meno di quanto si lamentino tutti gli equipaggi del mondo (tranne quelli low cost che non pernottano mai fuori) quando la compagnia cambia loro l'albergo.
Se quell'episodio che racconti è vero, cosa che dubito, spero che quel comandante sia stato punito per il suo gesto ma ho il forte sospetto che invece sia stato premiato con la conferma del posto di lavoro e un bel passaggio di 777....
In generale però, quello che mi da fastidio è che si usino questi pseudo esempi per montare la gente contro una categoria di lavoratori. Come la ca***ta che lessi su di un giornale nel 2008 quando i giornalisti servi della politica scrissero che i piloti chiedevano ADDIRITTURA stanze con il controllo della luce e della temperatura.
L'intento del mio post era semplicemente quello di evidenziare quanto siano cambiati i tempi e come da un estremo sia stato possibile passare ad un altro, cioè che gli equipaggi debbano portarsi il pasto da casa o debbano pagarlo alla compagnia.
Quanto al fatto di denigrare una categoria di lavoratori (i piloti) il sig. air surfer evidentemente non mi conosce o non ha capito una beata cippa. Nella mia vita lavorativa ho incontrato grandissimi professionisti ed emerite mezze seghe volanti sia sul piano professionale che su quello umano, gente di altissimo profilo ed altre che se le conosci le eviti, a prescindere dal numero di botte sul braccio. Ho però sempre cercato di mettermi nei loro panni e di capire se le loro rimostranze (tecniche) fossero fondate o meno e quasi sempre le ho trovare reali e attendibili.
L'evento che ho descritto è storia, non cronaca, e la c.d. Aquila Selvaggia fa parte appunto della storia dell'aviazione civile italiana, piaccia o no.
Di proteste, arroganze, sgarbi, forme di lotta assurde da parte del sindacato piloti erano pieni quegli anni. Forse qualcuno non ricorda gli scioperi bianchi dei rullaggi a 5 km/h o la pedissequa ottemperanza a qualsivoglia normativa, inclusa la richiesta al direttore dell'aeroporto di visitare l'aereo prima di ogni partenza o di vistare il libretto di volo, al termine di ogni tratta.
Qualcuno provò pure a prendere l'abitudine di saltare l'ultimo atterraggio notturno su AHO sul presupposto della mancanza di qualche requisito tecnico, ma in quel caso si ruppe le corna.
Il mondo cambia, i tempi sono cambiati, tutto qui, nessuno, meno che mai il sottoscritto, vuole montare oggi una campagna contro i piloti, che veramente oggi mi sembrano diventate le vere vittime del cambiamento.
PS Io non devo dimostrare proprio nulla, se non mi credi è un problema tuo. Con lo stesso tuo metro potrei diffidare di quanto dici tu: ma gli allievi della SCV non alloggiavano da Bruno a Fertilia? E in che anni eri alla SCV? E chi era il Direttore della Scuola? E chi era il Direttore dell'aeroporto?
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Re: Cibo piloti su low-cost
Lo cambiarono anche allora. Non lo sapevi? Strano..sardinian aviator ha scritto: ma gli allievi della SCV non alloggiavano da Bruno a Fertilia?
Re: Cibo piloti su low-cost
Inoltre , solo per fare chiarezza, c'era un contratto firmato tra L'AZIENDA e i piloti, contratto che prevedeva uno standard minimo che non era certo quello della suite con vasca jacuzzi e campo da golf ma semplicemente stanze silenziose e pulite per assicurare quel riposo che la legge richiede.Non ho mai visto richieste di cambio alberghi per mancanza di champagne nel frigobar ne per assenza del materasso a due piazze della Hastens. Da quando entrai in AZ l'unica esperienza di 5 stelle fu in un albergo dove fummo mandati dopo un dirottamento poiche' era l'unico ad avere delle stanze libere, ma ovviamente erano le stanze della serva... per il resto mi ricordo di un dormitorio anni 70 alla stazione garibaldi di Milano dove sentivo il vicino che trombava e dove ho passato gran parte della mia esistenza, o di un albergo a RC in stile chalet di montagna con le camere talmente piccole che quando levavo le mutande dovevo uscire io,ma questo i giornali non lo scrissero.air.surfer ha scritto:
Io al Green ci ho fatto la schiuma (e non solo con la linea, ci ho fatto tutta la scuola di volo) cosi come ho vissuto in prima persona il cambio dal Las Tronas.
Per tornare IT il famoso pasto (freddo) consisteva di una busta di breasola o una scatoletta di tonno rio mare ,un panino che rimbalzava, una frutta e una barretta di cioccolato (poi sparita dalla carta) . In alternativa se era caldo , un risotto in bianco alla paraffina (che si usava per conservarlo) e per secondo non lo ricordo neanche perche' non sono mai riuscito a mangiarlo.Anche il pasto non e' una concessione ma e' previsto dalla normativa (vedi 965 AMC ORO FTL 240)
Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati.
Re: Cibo piloti su low-cost
L'albergo di cui parli non era un 5 stelle (dal sito: Nel 2006 la villa ottenne la classificazione di “albergo a cinque stelle”.) L'ati (compagnia sempre in attivo) chiuse nel 1994.sardinian aviator ha scritto:
Ci fu un tempo in cui gli equipaggi dell'ATI in sosta ad Alghero si rifiutarono di dormire in un 4 stelle in periferia (più economico) e pretesero il "solito" 5 stelle lusso fronte mare. Lo scalo dovette pagare le camere in entrambe gli alberghi.
Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati.
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Re: Cibo piloti su low-cost
sigmet ha scritto:....Non ho mai visto richieste di cambio alberghi per mancanza di champagne nel frigobar ne per assenza del materasso a due piazze della Hastens.
So che siete fuori da AZ, ma mi chiedo, a questo punto, quanto ci sia di vero nella famosa storia montata sull'albergo di Tokio.
Quello che era talmente fuori mano "da non permettere manco di andare a comprare un paio di mutande..." [sic].
Perchè, per come la giriate, ogni tanto alcuni atteggiamenti da primadonna balzano fuori. E' innegabile.
Ultima modifica di spiridione il 28 agosto 2019, 8:12, modificato 1 volta in totale.
Spiridione.
Ho volato su un MD80 così vecchio, che sulla porta di una toilette c'era scritto ORVILLE
e sulla porta dell'altra WILBUR....
Ho volato su un MD80 così vecchio, che sulla porta di una toilette c'era scritto ORVILLE
e sulla porta dell'altra WILBUR....
Re: Cibo piloti su low-cost
La storia di Tokio è semplice, si era sempre andati in centro, i turni di 4 giorni (69 ore) prevedevano due notti di sosta, poi cominciarono i turni di 3 giorni, quindi con una notte di sosta, e fecero il trasferimento in un albergo vicino all'aeroporto, circa 80 km dal centro di Tokio. L'albergo era isolato, per andare a mangiare bisognava prendere un mezzo di trasporto per arrivare in un villaggio senza niente, altrimenti bisognava mangiare nell'albergo stesso. Impossibile comprare alcunché né fare una passeggiata. Considera che si atterrava con una notte di volo sulle spalle, con il cervello per cui era mattina presto mentre per l'ora locale era mezzogiorno, si ripartiva il giorno dopo alle 11 di mattina per arrivare a Roma la sera stessa, in pratica si stava via per 45 ore di cui 25 di volo, facendosi 10 fusi orari e c'era chi non riusciva a dormire ed era "intronato" al momento del volo di ritorno. Si decideva come fare i turni in volo, eravamo in 3, tenendo in considerazione proprio lo stato di riposo di ognuno. Io sono stato sempre fortunato, riesco a dormire sempre e ovunque e "mantenevo" il fuso orario di Roma senza considerare l'orario locale, ma alcuni avevano seri problemi. Nel medio raggio ci si fa il mazzo con le tratte, anche 4 al giorno con relative pianificazioni e magari il brutto tempo; nel lungo raggio il volo è singolo, tutta crociera, con una pianificazione più lunga e complessa ma una gestione più rilassata, il vero problema è la gestione della stanchezza ed avere una sosta come quella di Tokio complicava la situazione. Considerando che la compagnia risparmiava poco, soprattutto sulla navetta, e che i problemi di Alitalia non sono mai stati dovuti al costo del personale ma alla cialtroneria di chi amministrava, andare a risparmiare in aree che possono intaccare la sicurezza, anche se solo in teoria, mi sembra davvero stupido.spiridione ha scritto:sigmet ha scritto:....Non ho mai visto richieste di cambio alberghi per mancanza di champagne nel frigobar ne per assenza del materasso a due piazze della Hastens.
So che siete fuori da AZ, ma michiedo, a questo punto, quanto ci sia di vero nella famosa storia montata sull'albergo di Tokio.
Quello che era talmente fuori mano "da non permettere manco di andare a comprare un paio di mutande..." [sic].
Perchè, per come la giriate, ogni tanto alcuni atteggiamenti da primadonna balzano fuori. E' innegabile.
Re: Cibo piloti su low-cost
Senza considerare la spesa per mangiare, noi ricevevamo 52 euro lordi (48 netti) al giorno che coprivano colazione, pranzo e cena se eri in servizio più di 12 ore, o la corrispondente frazione in 12esimi. Per il turno di Tokio da 3 giorni prendevi circa 8 euro per il primo giorno, 48 euro per il secondo e 48 per il terzo, in totale 104 euro con i quali dovevi fare un pranzo, una cena ed una colazione. In albergo la sola colazione, a costo fisso, veniva sui 30 euro eti restavano circa 37 euro per ognuno dei due pasti principali che, in albergo, erano ampiamente insufficienti.Lampo 13 ha scritto:L'albergo era isolato, per andare a mangiare bisognava prendere un mezzo di trasporto per arrivare in un villaggio senza niente, altrimenti bisognava mangiare nell'albergo stesso.spiridione ha scritto:Perchè, per come la giriate, ogni tanto alcuni atteggiamenti da primadonna balzano fuori. E' innegabile.
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Re: Cibo piloti su low-cost
Grazie, Comandante.
Come sempre, hai spiegato tutto nel migliore dei modi, senza saccenza (ogni riferimento è voluto).
Spiegandola in questa maniera, la situazione assume tutta un'altra prospettiva.
Resterebbe da capire chi ha tirato fuori il "problema shopping", con particolare riferimento all'underwear.
Perchè è così, in effetti, che si creano preconcetti assurdi. E molto, molto duri a morire....
Come sempre, hai spiegato tutto nel migliore dei modi, senza saccenza (ogni riferimento è voluto).
Spiegandola in questa maniera, la situazione assume tutta un'altra prospettiva.
Resterebbe da capire chi ha tirato fuori il "problema shopping", con particolare riferimento all'underwear.
Perchè è così, in effetti, che si creano preconcetti assurdi. E molto, molto duri a morire....
Spiridione.
Ho volato su un MD80 così vecchio, che sulla porta di una toilette c'era scritto ORVILLE
e sulla porta dell'altra WILBUR....
Ho volato su un MD80 così vecchio, che sulla porta di una toilette c'era scritto ORVILLE
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Re: Cibo piloti su low-cost
Uscita infelice, una battuta, ma non tanto perché può capitare di aver bisogno di comprare una camicia, delle mutande o dei calzini per una improvvisa necessità... magari un caffè rovesciato, dei calzini che si bucano, una qualche medicina, ci sono mille cose che possono servire inaspettatamente. Considera che un componente del crew vive in giro anche 22 giorni al mese ed a volte ci può essere un imprevisto.spiridione ha scritto:Grazie, Comandante.
Come sempre, hai spiegato tutto nel migliore dei modi, senza saccenza (ogni riferimento è voluto).
Spiegandola in questa maniera, la situazione assume tutta un'altra prospettiva.
Resterebbe da capire chi ha tirato fuori il "problema shopping", con particolare riferimento all'underwear.
Perchè è così, in effetti, che si creano preconcetti assurdi. E molto, molto duri a morire....