Buono, al momento non è che siano utili sparate polemiche.
Il mestiere della CGIL è quello di tentare sino all'ultimo di alzare l'asticella cercando di portare a casa il più possibile e/o di spalmarlo sull'intera collettività trasformando in un piccolissimo danno per tutti quella che è una mezza tragedia per i diretti interessati. Il che, sul piano teorico, è in parte "il mestiere del sindacato". In teoria.
Solo che anche al mercatino arabo il bancarellaro deve avere l'istinto di quanto può chiedere e sino a che punto può trattare, perché se la richiesta iniziale è folle il potenziale cliente se ne va e non vendi, se è troppo bassa ci hai rimesso, se è altina ma con margine d trattativa si può arrivare a un punto accettabile per ambedue, il cliente ha pagato la brocca di ottone ed il piatto in metallo lavorato più di quanto avrebbe in teoria potuto ma non ha preso una totale fregatura e lo considera accettabile, tu hai venduto con poco margine ma intanto i soldi girano, hai un utile e con parte di essi compri dall'artigiano altra merce.
Ma non una sola volta bensì in parecchi casi i sindacati in generale non han saputo rapportare le richieste al livello socialmente ed economicamente accettabile. In generale, la percezione del contribuente quanto al senso di accollarsi altri costi e passivi di Alitalia ha raggiunto i limiti storici: e ciò non dipende solo da certa stampa.
Aggiungerei che la consapevolezza del significato che ebbe a suo tempo la creazione di una bad company pubblica nella quale far confluire tutte le grane e i debiti a carico del contribuente svendendo la parte teoricamente profittevole a un gruppo di privati è molto, ma molto bassa fuori da questo forum e dalla stampa davvero specializzata: altrimenti la disponibilità dell' "uomo della strada" sarebbe ancora inferiore, è l'amara realtà non priva di motivazioni.
Che una gran parte dei lavoratori interessati ai guai la loro parte avessero sino ad oggi cercato di farla onestamente, non cambia i termini del problema.
Io se avessi davanti i rappresentanti, capi e capetti delle varie sigle sindacali in AZ chiederei loro:
Signori, lamentate starnazzando come oche capitoline che i lavoratori rischiano o perdono o hanno perso il proprio posto di lavoro per colpa delle celte dissennate di dirigenti messi là su basi politiche francamente partitiche o comunque certo di spartizione clientelare del potere. Bene, su questo mi pare si possa essere d'accordo.
Ora, se ritenete dette scelte dissennate evidentemente state affermando di sapere quali fossero, o di averne comunque contezza, al punto che in varie interviste ne elencate una lunga teoria.
Bene, ditemi: quando i mitici manager incapaci cui attribuite la colpa del susseguirsi di fallimenti del passato e presenti operavano dette scelte, voi dov'eravate? Avete mai minacciato lo sciopero ai rumors della chiusura di una rotta profittevole? Avete convocato conferenze stampa per denunciare acquisti di macchine inadatte alle rotte cui erano destinati? Avete mai emesso comunicati quando qualche contratto d'appalto di servizi esterni veniva affidato a ditte di comprovata inefficienza? Avete mai denunciato l'incongruità delle spese per i cibi serviti a bordo, o richiesto maggiori controlli verso coloro che la spesa la facevano in magazzino?
Avete mai indetto una manifestazione per sollecitare l'acquisizione di uno slot disponibile che avrebbe potuto garantire un miglior load factor? Quando Schettino dirigeva il timoniere, e avete intravisto lo scoglio, continuavate a ballare e suonare sul ponte, potendo almeno irrompere in plancia a denunciare il rischio imminente, e adesso nessuno deve nemmeno bagnarsi i piedi perché non guidavate voi? Quanti "inchini" ci son stati senza che nessuno dell'equipaggio della Concordia abbia pensato di mandare non dico tanto, una lettera anonima ma circostanziata alle Capitanerie? Pare che lo sapessero tutti a bordo fra i marittimi quali siano i limiti di distanza dalla costa previsti dal Codice della Navigazione...
Lascia perdere la Camusso, quella sa fare la Camusso, cerca di interpretare la sua parte di irriducibile dalla parte del lavoratore sino all'ultimo sperando di portare a casa qualcosa di più (non ho motivo di dubitarne, per carità) e stando ancor più attenta ad evitare di ritrovarsi con l'immagine di una persona troppo disponibile al compromesso perché ha il suo bacino di utenza da tenersi stretto... ognuno ha il suo livello di competenza e il suo spessore; se era Giuseppe Di Vittorio si muoveva prima, diversamente e secondo me a consuntivo più efficacemente
Ma oggi non ci son sindacalisti come Di Vittorio, liberali come Malagodi, comunisti come Berlinguer, democristiani come De Gasperi o repubblicani come Ugo La Malfa, lo spessore medio generale è veramente scarsino...
